mercoledì 8 novembre 2017

8 novembre: la farsa del treno Milano-Verona che non parte, con la capotreno che sta zitta, la stazione di Milano Centrale guasta, il condizionamento guasto, gli annunci sonori contraddittori, e via elencando di incompetenze, inettitudine, incapacità, disorganizzazione, confusione e cialtronaggine. Trenord: la puntualità non basta più, ci sono tanti altri requisiti da disattendere.

Questo aggiornamento è dedicato ancora una volta agli elettori leghisti che hanno votato "sì" al fasullo referendum lombardo voluto da Maroni Roberto col solo scopo di farsi propaganda elettorale, e che, non paghi di aver dimostrato che ben un terzo della popolazione lombarda ha il cervello ridotto in pappa (probabilmente grazie all'inquinamento che respirano, e all'esposizione costante ai mutevoli slogan della Lega Nord, nessuno dei quali è mai stato attuato in 20 anni di governo lombardo da soli o con gli alleati), si indignano anche con chi invece non ha voluto insozzarsi le mani con questa colossale presa per i fondelli di un referendum per chiedere ciò che i lombardi avevano già legittimato eleggendo la Lega Nord al governo della Lombardia, quattro anni fa.
Per i leghisti, traduco: col referendum, Maroni vi ha chiesto "volete che io faccia ciò che avrei potuto fare già quattro anni fa, quando mi eleggeste?". E voi poveracci siete andati di corsa a rispondere. Ma, d'altra parte, siete gli stessi che hanno creduto a Maroni anche quando si è presentato con la ramazza sul palco, per simboleggiare la pulizia che avrebbe fatto spazzando via Bossi Umberto e il suo circolo di leghisti corrotti. Voglio dirvi un segreto, ma sottovoce, e tenetevelo per voi: Maroni non è un cavaliere senza macchia venuto dai monti lombardi a salvare la Lega ; Maroni era presente da anni nel sistema costruito da Bossi e sodali, e assisteva a tutto ciò che accadeva, ma non parlava; delle due l'una: o sapeva tutto e taceva con scaltrezza (e quindi siete scemi perchè vi ha infinocchiato tutti), o non si accorgeva di nulla, e allora è scemo (e voi ancora di più, perchè lo avete eletto per governarvi. Fate voi).
Di certo io non darò mai alcun genere di voto a iniziative legate alla feccia che in 15 e passa anni è riuscita a produrre una gestione dei treni schifosa come quella di Trenord e FNM, aziende dove il solo apporto di Maroni è stato quello di sostituire la dirigenza corrotta formigoniana con una dirigenza leghista che per definizione è incapace, inetta, interessata ai propri affari, e chiaramente necessita di essere collocata sulle intoccabili poltrone di un'azienda pubblica perchè nel privato non troverebbe mai un lavoro adatto alle proprie ambizioni economiche (immotivate).

Ricordiamo che Trenord è un'azienda pubblica a controllo pubblico, che metà di essa è in mano alla regione Lombardia (e l'altra metà a Trenitalia, che se ne serve per dare la precedenza ai FrecciaRossa sui treni dei pendolari lombardi), che la dirigenza è stata scelta da Maroni (Farisè Cinzia e Gibelli Andrea), che Trenord era prima formigoniana, e che da anni si sceglie e si forma i propri dipendenti da sola. Questa schifosa azienda è un esempio di cosa sa fare la Lega Nord quando gestisce un servizio pubblico in autonomia, dedicandogli le risorse economiche pubbliche che le aggradano (le briciole, perchè i capitali più vasti finiscono nelle autostrade private tipo BreBeMi, per ripianarne i passivi e arricchire aziende private).
Nella serata di mercoledì 8 novembre 2017, alla stazione Centrale della città di Milano (quindi non stiamo parlando di Trecella, tanto per far capire ai leghisti, ma del capoluogo lombardo), il treno 2077 di Trenord delle 17:25 per Verona non parte all'orario previsto.
Perchè? Non si sa, in quanto dal personale viaggiante non viene comunicato nulla tramite gli altoparlanti interni.
Verso le 17:35, una passeggera cerca e interroga la capotreno, e riferisce di aver ricevuto come spiegazione che è necessario attendere che due Frecciarossa in ritardo entrino in stazione. Poco dopo, viene diffuso il solito annuncio preregistrato che informa dei ritardi (o "prolungamento del tragitto") sulla Brescia-Milano in certi giorni del mese dovuti a "lavori di potenziamento" (che non si sa dove hanno luogo).
Grottescamente, alle 17:39, la capotreno diffonde un annuncio che parla di 15 minuti di ritardo a causa di un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Milano Centrale.
Ma allora la capotreno è stupida: perchè alla passeggera ha dato una risposta così diversa?
Forse perchè ha saputo solo ora del guasto?
No, dicono alcuni passeggeri: gli annunci sonori della stazione avevano parlato del guasto già alle 17:30. Nelle carrozze, però, questi annunci si odono a malapena (specialmente se nelle carrozze è presente l'immancabile gruppo di passeggere cretine che devono starnazzare e spettegolare ai danni delle loro amiche assenti, gridando sguaiatamente e infischiandosene del fatto che agli altri passeggeri non interessa ascoltare questa esposizione della loro meschina ignoranza e vuotezza mentale).
Comunque sia, il treno dovrebbe quindi partire alle 17:40, se il calcolo 25+15 è ancora oggettivo nella matematica classica.
Invece, alle 17:45 il treno è ancora fermo. La capotreno, senza mai farsi vedere, diffonde un annuncio interno per rendere noto che il treno è fermo per consentire la riparazione di un "guasto tecnico".
Ma che vuol dire? Esistono anche guasti di altro tipo che possono impedire la partenza di un treno? Cosa sono, guasti astratti? Teorici? Funzionali? Olistici?
E come mai i treni FrecciaRossa sugli altri binari funzionano?
Alle 17:50, il treno ha accumulato quindi 25 minuti di ritardo, e ancora non si muove. E il personale di bordo non si fa vedere e non parla.
Come altri passeggeri pendolari, anche io mi reco alla carrozza motrice, dove vedo un ferroviere uscire dalla cabina di guida, stringendo in mano un pezzo di metallo sagomato che sembra una parte meccanica di uno sportello. Non lo so identificare meglio, ma questo ferroviere dichiara "Dovete prendere [il treno per] Brescia, perchè questo qui non parte". E intanto sventola il pezzo meccanico, quasi esso rappresentasse la causa delle sue parole (ma non è possibile: il guasto è agli impianti della stazione, mica del treno).
"E ce lo dite adesso?" Chiedo io. "Il Brescia parte alle 17:50, e adesso sono le 17:51"
E il ferroviere, cercando di andarsene, mentre altri pendolari si avvicinano: "E lo viene a dire a me?"
Io lo seguo lungo il marciapiedi, precisando: "E' lei che ci ha appena detto di prendere il Brescia. Perchè ce l'ha detto? Lei chi è?"
Il ferroviere mi volta le spalle, e si allontana.
Io gli faccio notare con sonora veemenza la vergogna di quello che è appena accaduto, dato che da mezz'ora non ci viene detto che il treno "non partirà". Il ferroviere si volta a guardarmi contrariaro, ma evidentemente si rende conto di essere in minoranza, e che la folla dei pendolari che lo fissa concorda più con me che con lui. E se ne va, senza più voltarsi.
Come la capotreno di Trenord invisibile e incapace di comunicare che il treno non partirà, anche questo ferroviere probabilmente venerdì aderirà allo sciopero che è stato annunciato oggi, e che gli permetterà di farsi un fine settimana di tre giorni.
Probabilmente quel ferroviere lavora per RFI, per cui la mancata comunicazione non è colpa sua, e Trenord può lavarsi le mani di lui e del guasto alla stazione, ma come si giustifica l'inettitudine della capotreno che invece lavora per Trenord, e che ha lasciato i passeggeri all'oscuro della gravità del guasto che i suoi colleghi ben conoscevano? E dov'è, la capotreno?

Il treno 2091 per Brescia non è ancora partito. E' in ritardo di 10 minuti.
I pendolari si spostano quindi su quel treno, giusto per essere testimoni dell'ennesima prova di inettitudine e cialtronaggine della gestione ferroviaria lombarda. Un annuncio sonoro della stazione Centrale rende noto che il treno 2077 ha 30 minuti di ritardo. Essendo le 17:55, significa che sta per partire!
"Ci stanno prendendo in giro?", si chiedono i pendolari allibiti. "Ci hanno appena detto che non sarebbe partito!"
La risposta è sì, RFI ci prende in giro, perchè subito dopo, un annuncio sonoro rende invece noto che il treno 2077 ha 50 minuti di ritardo a causa di un guasto agli impianti elettrici della stazione di Milano Centrale.
Ma non era un guasto agli "impianti di circolazione"? E perchè il ferroviere da me incontrato stava uscendo dalla cabina di guida della motrice del treno, reggendo quel misterioso pezzo meccanico che ci ha mostrato come per farci capire che era colpa di quello se il treno non sarebbe partito? Gli impianti della stazione Centrale stanno dentro la motrice del treno 2077? E, soprattutto, perchè sui binari adiacenti sia i Frecciarossa sia gli altri treni regionali transitavano senza problemi? Il guasto agli impianti era ristretto al solo binario del treno 2077? E perchè ciò non è stato reso noto?
Ma come può la diffusione delle informazioni ferroviarie essere gestita in maniera così asinesca? Forse che per risparmiare, è stata data in appalto a un fornitore che l'ha subappaltata?
Ma dov'è gente come Maroni Roberto e Sorte Alessandro, davanti a questa ennesima cialtronaggine infingarda e incapace della loro #LombardiaConcreta?
Dov'è il terzo di leghisti lombardi che insulta chi non vota "sì" al loro referendum, davanti a questa ennesima prova di incompetenza, inettitudine e parassitismo?
Cosa serve a questi ritardati, dal cervello rintronato da anni di slogan tipo "Roma ladrona", per capire che i veri ladroni sono i dirigenti leghisti che li hanno così abilmente rimbecilliti e manipolati a piacere, promettendo in continuazione cose che non sono mai state attuate?
Il treno 2091 ha le carrozze surriscaldate, ma dopo aver superato Milano Lambrate, il riscaldamento si spegne, e le carrozze diventano gelide. Delle idiozie sparate da Farisè Cinzia all'Expo dei ferrovieri, quindi, non ce n'è una vera: non solo la puntualità è un miraggio, ma anche l'aria condizionata non funziona.
Il treno 2091 arriva a Treviglio con 20 minuti di ritardo. Sommati ai 25 minuti di ritardo del 207, diventano un ritardo di 45 minuti. Chi me lo restituisce, questo tempo? Forse gli sconti sui cretinissimi corsi di inglese online proposti dalla piazzista Farisè?
Questa sarebbe l'autonomia nella gestione delle risorse voluta dai sostenitori di Maroni e della Lega Nord?

Basta scorrere questo blog per appurare che questa malagestione non è occasionale o circoscritta, ma diffusa, ricorrente, reiterata e recidiva, nonostante le continue proteste dei comitati dei pendolari, e le sceneggiate alleastite da assessori  come Sorte Alessandro (interessato invece solo a vivere da signorotto nella zona di Treviglio, ingozzandosi ai buffet di ogni genere di celebrazione e ricorrenza a cui ama intervenire, magari trascinandosi dietro il corpo bandistico di Treviglio per dare così prova e sfoggio della propria influenza sulle amministrazioni locali) o da governatorucoli come Maroni Roberto, che blatera continuamente di investimenti enormi che nella realtà risultano essere briciole dilazionate in decenni, ed equivalenti all'applicazione di un cerotto su una ferita incancrenita.

Ma siccome il leghista medio dimentica gli eventi da un giorno all'altro (chi parla più di Mantovani, braccio destro di Maroni, vicepresidente lombardo, impegnato in ogni genere di abuso di carica e di denaro pubblico negli scandali della sanità? Ah, ma forse sbaglio esempio: questo lo hanno inquisito ancora. Riproviamo: chi si ricorda che Salvini e Maroni erano alla corte di Bossi, mentre questi disponeva dei rimborsi elettorali e non di denaro pubblico della Lega Nord come più gli piaceva?), è meglio parlare dei disservizi  ferroviari regionoli della mattinata dello stesso giorno in questione, mercoledì 8 novembre 2017.
Treni come il 2090 da Brescia (7 minuti di ritardo) e il 2606 da Bergamo (8 minuti di ritardo)  hanno la giustificazione dei lavori di potenziamento della linea, sebbene un pendolare si chieda perchè questi treni presentino continuamente questo genere di ritardo da mesi e mesi, e non solo dal giorno 5 novembre 2017. C'erano lavori di potenziamento pluriennali in corso? E quando mai finiranno?
Non si spiegano però il 2170 da Arquata Scrivia (7 minuti di ritardo), il 2290 da Bologna (9 minuti di ritardo), il 2648 da Mantova (6 minuti di ritardo), il 2292 da Parma (12 minuti di ritardo), il 2145 da Domodossola (8 minuti di ritardo). C'è forse un potenziamento in corso su tutte queste linee? Se sì, chi è il demente che ha avallato una simile iniziativa in un mese pienamente lavorativo? Se invece è una conseguenza del potenziamento della sola linea Verona-Milano, chi è l'inetto che non si è reso conto che avrebbe paralizzato le fasce orarie di punta dei pendolari?
E che dire dei servizi delle linee suburbane, che nessuno ha interesse a potenziale?
Il 23012 Treviglio-Varese (13 minuti di ritardo) e il 20615 Treviglio-Novara (15 minuti di ritardo) danno la colpa a treni precedenti. E grazie tante.
Il 23015 Treviglio-Novara (13 minuti di ritardo) dà la colpa a un "guasto temporaneo agli impianti di circolazione della stazione di Rho".
Anche i treni da Chiasso e da Como, con ritardi tra i 30 e i 50 minuti, hanno la comodissima giustificazione di un ritardo di certi treni dalla Svizzera, anche se uno si chiede: ma possibile che Trenord sia così inetta da non saper agire in autonomia, dopo che il ritardo degli svizzeri supera i 20 minuti? Ma quanto è rintronata e incapace, la dirigenza leghista di Trenord, per non capire che ritardi di 50 minuti costringono i passeggeri pendolari di tre corse diverse a comprimersi tutti all'interno di un solo treno (il primo che arriva), trasformando il viaggio in un inferno dove la gente è così pigiata da non poter nemmeno afflosciarsi a terra in caso di svenimento?
Ma quand'è che simili dirigenti incapaci, o i loro protettori politici, cominciano a provare un minimo senso di vergogna per lo schifo della gestione clientelistica che fanno delle ferrovie lombarde?
Risolto il problema della Svizzera (quello sì che è provvisorio, e capita una volta all'anno), la gestione di Trenord ritorna a fornire i disservizi cronici per cui è giustamente famosa: il treno 1224 Novara-Milano ha 20 minuti di ritardo per un "inconveniente tecnico che si è verificato in partenza" (ma cosa vuol dire? S'è rotto qualcosa? La capotreno si era nascosta nel bagno? Cosa. Vuol. Dire?).
Il 2158 Milano Centrale-Domodossola parte con 31 minuti di ritardo a causa dell'attesa del treno corrispondente, rallentato da un guasto a un treno merci.
Il treno 25513 Chiasso-Milano Centrale si guasta e si ferma alla stazione di Como S. Giovanni.
Il treno 25231 Chiasso-Rho si guasta ed è cancellato a Milano Porta Garibaldi.
Il treno 25049 Chiasso-Milano Porta Garibaldi si guasta e viene cancellato prima di partire.
Il treno 25040 Milano Porta Garibaldi-Chiasso si guasta e viene cancellato prima di partire.

Il tutto mentre i dirigenti di Trenord e di FNM si vantano di voler mettere più negozi nelle stazioni, o  vendere corsi d'inglese agli abbonati da seguire in treno (quale treno, quello cancellato o quello con 60 minuti di ritardo?), mentre Maroni Roberto e la sua cricca leghista fingono di trattare col governo italiano per avere più autonomia (e invece vogliono solo elargire ancora più soldi agli imprenditori amici).
E soprattutto mentre gli elettori lombardi dormono, rimbecilliti da anni di slogan bugiardi, e avvelenati da una sempiterna cappa di smog e altri inquinanti che soffoca una Pianura Padana massacrata dalla siccità, unici risultati concreti di decenni di gestione forzaitaliota e leghista delle risorse.

















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