venerdì 3 novembre 2017

La bottega di Trenord. Ovvero: mentre ai treni la puntualità non basta (perchè l'hanno finita)

Nella mattinata di venerdì 3 novembre 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 23012 per Varese è cancellato. Come si apprende in seguito, il treno parte invece da Pioltello Limito, a causa di un guasto agli impianti di circolazione della stazione stessa. E comunque, parte con 13 minuti di ritardo. Come piace dire all'amministratrice delegata di Trenord, Farisè Cinzia, "la puntualità non basta più".
Il treno 10456 delle 7:22 per Milano Certosa arriva e riparte da Treviglio spaccando il secondo. Appena uscito dalla stazione di Treviglio, il treno si ferma in mezzo ai campi, senza nessuna spiegazione. Il treno arriva a Milano Lambrate con 2 minuti di ritardo, che sembrano pochi, ma bastano per perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale.
Siccome però "la puntualità non basta più", anche il treno 2604 da Bergamo per Milano Centrale è in ritardo di 8 minuti, e i pendolari possono usufruirne. "Due ritardi fanno una puntualità", potrebbe dire Farisè Cinzia.

Nella stessa giornata, il treno 10632 da Pioltello per Novara accumula 25 minuti di ritardo per un guasto al treno. Stiamo parlando della linea suburbana, dove non sono in circolazione treni vecchi di trent'anni. Eppure si guastano continuamente. Probabilmente Fariisè Cinzia risponderebbe che lei ha parlato solo di puntualità: e intendeva quando i treni non si guastano.

Nella serata, il treno 2077 da Milano Centrale per Verona esaurisce i posti a sedere alle 17:20. Per essere certi di trovarne uno, i passeggeri hanno cominciato ad affluire in massa alle 17:10.

E' questo che intende, Farisè Cinzia, quando parla della qualità del tempo dei pendolari a bordo dei treni? Ecco un altro suggerimento per questa "quota rosa": invece di elargire sconti sulla spesa e sui corsi d'inglese, tutto rigorosamente online per escludere una fetta della clientela, Trenord potrebbe fornire treni più capienti sulle tratte critiche, e nelle fasce orarie di punta dei pendolari.
Ironicamente, il presidente di FNM, Gibelli Andrea, vuole invece che i passeggeri dei treni trascorrano il tempo di qualità nelle stazioni, che infatti costui vuole riempire di negozi. E per sostenere questo piano, Gibelli si serviva già nel 2016 (o era il 2015?) di una classificazione dei pendolari simile in modo assai sospetto a quella citata da Farisè Cinzia pochi giorni fa. Solo che lei l'ha attribuita a ben due aziende diverse.
A posteriori, un cittadino qualsiasi potrebbe chiedersi perchè, data la banalità dei risultati (tipo "nel fine settimana non viaggiano i lavoratori ma le persone che vanno in vacanza o che hanno necessità di spostarsi"), Trenord abbia sentito la necessità di pagare ben due aziende col denaro pubblico per arrivare a simili desolanti conclusioni.

Il treno 2077 parte alle 17:31, invece che alle 17:25. Come vengono spiegati, questi 6 minuti di ritardo?
Semplicemente, l'azienda Trenord tace. Non dà alcuna spiegazione. I passeggeri, però, possono vedere che il treno parte solo dopo che, a un binario vicino, arriva un FrecciaRossa chiaramente in ritardo. Per l'ennesima volta.

Il sito di Trenord rispecchia le parole di Cinzia Farisè. Come questa "quota rosa" è una ferroviera-piazzista, così il sito di Trenord è un bazar digitale, dove aziende private cercano di venderti qualunque genere di cosa, dalle assicurazioni ai biglietti per le fiere a prodotti tipici della cucina regionale.
E il servizio dov'è? Per esempio, la lista dei disagi ferroviari lombardi con relative cause? Quella è ben nascosta, e non è elencata dal più recente al più vecchio (come invece accade con le informazioni diffuse da RFI su un altro sito): è invece elencata per direttrice, tanto per confondere le idee.
Ma la cosa più desolante del sito di Trenord è la pubblicità del servizio di acquisto del biglietto o dell'abbonamento tramite "satispay": che cosa rappresentano, esattamente, i personaggi mentalmente disturbati che, secondo l'immagine, affollano le carrozze di Trenord con comportamenti al limite della decenza? Che messaggio ci vuole trasmettere, esattamente, l'azienda? Forse che per viaggiare sui suoi treni bisogna essere casi psichiatrici da manuale?
Non sembra un caso che il gioco di parole "satispay" contenga il vero inglese castrare (spay).


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