lunedì 6 novembre 2017

Il 6 novembre, la puntualità immaginaria, i fatti del continuo disservizio di Trenord

Sulla linea Verona-Brescia-Milano, da qualche giorno, un annuncio sonoro di Trenord rende ossessivamente noto che, dal 5 al 20 novembre 2017, potranno verificarsi ritardi di circa 15 minuti su "tutte le linee" per lavori di manutenzione programmata.

Come al solito, un pendolare si chiede perchè il prezzo dell'abbonamento mensile di novembre sia quello pieno, se l'azienda Trenord sa già che fornirà un servizio dimezzato (certo, il pendolare sa in anticipo che ciò accadrà, ogni mese di ogni anno).

Ma la verità è che per il mese di novembre, sulla linea Verona-Brescia-Milano l'abbonamento è venduto con uno sconto 30%, come conseguenza del mancato rispetto dei termini di contratto nel mese di agosto 2017. Come tutti sanno, il denaro per compensare questo mancato introito viene comunque dai fondi pubblici della regione Lombardia, per cui il bilancio di Trenord non ne risente, e tanto meno ne risentono bonus e gratifiche della dirigenza di Trenord, la quale comunque dichiara che la puntualità è cosa fatta, ed è impegnata a perseguire il sogno di trasformare i treni pubblici e l'azienda pubblica in un bazar al servizio delle aziende private.
Vale la pena di ricordare anche le dichiarazioni rilasciate da Trenord riguardo ai disservizi del mese di agosto 2017: a fronte di proteste così concrete dei pendolari che persino il telegiornale RAI regionale, sempre così gentile verso Trenord e FNM, produceva un servizio critico sull'argomento, Trenord negava con sprezzante arroganza ogni addebito.

E adesso? Maroni Roberto e Sorte Alessandro, come sempre quando la dirigenza leghista di Trenord e FNM è colta a mentire spudoratamente, tacciono.
I pendolari invece si chiedono a che percentuale salirebbero i rimborsi sugli abbonamenti mensili, se nel calcolo, oltre a ritardi e cancellazioni, venisse considerata anche l'inaccessibilità dei treni a causa della saturazione delle carrozze.

Nella mattinata di lunedì 6 novembre 2017, ecco un assaggio della puntualità di cui parla Farisè Cinzia, AD di Trenord.
Alla stazione di Treviglio, il treno 24755 da Bergamo è in ritardo di 11 minuti.
Il treno 10908 da Brescia per Milano Greco Pirelli è cancellato. Gli studenti ringraziano. D'altra parte, se Farisè Cinzia non li considera nè pendolari nè lavoratori, un motivo ci dev'essere: forse deriva dall'alta considerazione che la gente della Lega Nord ha sempre dimostrato per la cultura e la formazione e la competenza (basta vedere i titoli dei dirigenti leghisti di Trenord e FNM, nonchè il loro operato).

Alla stazione di Milano Centrale, alle ore 8:00, il treno regionale 2142 per Domodossola è annunciato in partenza con 40 minuti di ritardo. Causa: guasto al treno.
Il treno 2090 da Brescia arriva con 8 minuti di ritardo. Cosa che accade con elevata frequenza da mesi, alla faccia dei lavori di potenziamento iniziati ieri, e che secondo Trenord sono la causa del ritardo.
Il treno 25511 da Chiasso arriva con 16 minuti di ritardo. Come mai? Anche qui ci sono lavori di potenziamento in corso? Anche qui, sono retroattivi e influenzano la puntualità inesistente degli ultimi mesi?
Il treno 2092 da Verona è in viaggio con 33 minuti di ritardo (alla faccia dei "circa 15 minuti" reclamizzati dagli annunci sonori di Trenord).

Nel pomeriggio, il treno 2658 da Mantova ha un ritardo di 14 minuti. Altra linea con lavori di potenziamento in corso?
Nella serata, il treno 2077 da Milano Per Verona arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo. Cosa che accade con elevata frequenza da mesi, alla faccia dei lavori di potenziamento iniziati ieri, e che secondo Trenord sono la causa del ritardo.
E il treno 10482 da Cremona ha un ritardo di 25 minuti.

Questa è la puntualità quotidiana che permette a Farisè Cinzia di dire che Trenord ora deve espandersi ad altre fette di mercato, perchè un'azienda pubblica deve pensare al profitto, e non certo a fornire un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome. Non è come se la Lombardia fosse sotto la stessa velenosa cappa di inquinamento atmosferico che copre il resto della Pianura Padana ed è visibile persino dall'orbita del pianeta.

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