domenica 27 maggio 2018

25 maggio: Trenord continua a non erogare il servizio, mentre la Lega Nord di Fontana Attilio continua a infischiarsene

#LombardiaConcreta
25 maggio 2018: se ieri il modernissimo modello del convoglio 10456 Cremona-Milano funzionava così bene da visualizzare data e ora sbagliate sugli schermi interni, oggi il 10456 si presenta nella forma di decrepito convoglio a due piani del secolo scorso, uno di quei treni le cui carrozze sono vistosamente rattoppate dentro e fuori, con sedili sfondati dall'uso e il solo pregio di avere finestrini che si possono aprire e chiudere, e che restano chiusi quando serve (a differenza dei treni appena acquistati dalla ex giunta della regione Lombardia di Maroni Roberto, Lega Nord, con incredibile dispendio di denaro e vanterie elettorali).
Dov'è finito il convoglio modernissimo, dunque? Dopo la favolosa prestazione di ieri, è forse di nuovo in manutenzione?
E chi lo sa.
Trenord può raccontarci quanto vuole che il treno 10456 di oggi ha cumulato solo 3 minuti di ritardo: la verità è che il treno a Milano Lambrate porta 5 minuti di ritardo. Se li si somma al tempo per correre verso il binario 12 tra la folla, salire le anguste scalinate della stazione e raggiungere il marciapiedi, il risultato è scontato: molti dei viaggiatori del 10456 non riescono a salire sul 2160 delle 7:49 per Milano Centrale. Alla faccia della "coincidenza".

Trenord propone come alternativa il 2090 delle 7:53, che però è in ritardo di 5 minuti.
E' l'ennesimo quarto d'ora buttato via sui treni di Trenord o in attesa degli stessi dentro stazioni dall'aspetto atroce.
Non che importi a nessuno. Di certo non alla Lega Nord, o alla sua  giunta della regione Lombardia, che non solo detiene il controllo di FNM, la quale controlla il 50% di Trenord, ma da anni nomina la dirigenza di entrambe le aziende in questione. E il risultato si vede.


Nel pomeriggio, la gestione di Trenord sulla linea Verona-Milano regala le solite catene di ritardi senza giustificazione.
 Il treno 2072 arriva con 45 minuti di ritardo.











E si accavalla al 2074, che cumula 12 minuti di ritardo.










 #LombardiaConcreta

E causa una partenza in ritardo del 2077 delle 17:25.

L'annuncio visivo nella stazione di Milano Centrale comunica una partenza in ritardo di 5 minuti.
Il treno parte invece con un ritardo di 14 minuti.
E, come ogni venerdì, è demenzialmente sovrasaturo di passeggeri, turisti, bagagli enormi, famiglie, cani e puzza.
Ma a Trenord interessa forse fornire un convoglio con capienza adeguata all'aumento periodico dell'affluenza di passeggeri?
Ovviamente no: costa di più.
E alla Lega Nord interessa forse sorvegliare Trenord perchè eroghi un servizio adeguato al denaro pubblico che le viene erogato in abbondanza?
Ovviamente no: l'importante sono i ricchi stipendi per i dirigenti (in quota Lega Nord), e i bonus loro elargiti per via degli utili che l'azienda macina non erogando il servizio per cui viene pagata.
#LombardiaConcreta
Chi non se la sente di viaggiare su questa trappola infernale, può ripiegare sul treno suburbano 23061 per Treviglio. Che arriva con soli 3 minuti di ritardo, ma in compenso impiega 52 minuti per coprire la stessa distanza che il treno 2077 percorre in circa 30 minuti.
Curiosamente, nella prima carrozza su cui salgo è attivo il riscaldamento alla massima potenza.
In una giornata in cui a Milano ci sono 28° Centigradi.
Il personale di bordo non si vede, e di certo non interviene: difficile non chiedersi se il capotreno sia uno dei dipendenti di Trenord che passa moltissimo tempo sui social media a insultare i pendolari che segnalano la malagestione sistematica e quotidiana dell'azienda Trenord, non avendo essi alcun altro mezzo per protestare contro il sopruso che subiscono, dato che le istituzioni pubbliche regionali in mano dalla Lega Nord fanno da anni le orecchie da mercante (oppure, come nel caso di Fontana Attilio, parlano in tono minaccioso della bassa qualità del servizio ferroviario di #LombardiaConcreta, senza però far seguire alle chiacchiere alcun atto concreto, salvo in ultimo defilarsi dando la colpa allo Stato e alla gestione nazionale, ed esigendo che Trenitalia ripari il giocattolo che la Lega Nord ha disfatto).

Per completare la giornata, Trenord continua a non erogare il servizio sulle linee suburbane tutte lombarde e volute dalla regione Lombardia.


Treno suburbano 20245, Seveso-Milano Rogoredo: cancellato da Milano Bovisa.
E ha pure 6 minuti di ritardo.







Treno suburbano 23086 Treviglio-Gallarate: cancellato.

Treno suburbano 23075 Varese-Treviglio: cancellato dalla stazione di Busto Arsizio.



Anche dalla linea ferroviaria di Lissone arrivano resoconti di malagestione analoga: da anni, Trenord non eroga treni con capienza sufficiente per l'afflusso medio dei pendolari lavoratori, e da anni Trenord se ne infischia. Adesso, in aggiunta, Trenord continua a cancellare corse nelle fasce orarie di punta dei pendolari.
Secondo l'articolo, i pendolari sono in rivolta: non resta che chiedersi se questi stessi pendolari hanno votato Lega Nord, negli ultimi anni.


Vagoni come carri bestiame e pendolari costretti a “lottare” per salire sul treno, spesso senza nemmeno riuscirci. Ogni mattina, da mesi (se non da anni), alla stazione di Lissone va in scena la solita, triste, storia.
I pendolari restano a terra
Ieri mattina, giovedì, oltre un centinaio di pendolari diretti a Monza e Milano non sono potuti salire sui convogli a causa del canonico sovraffollamento.
Dopo la soppressione del treno diretto ad Albairate delle 7.12, anche il successivo convoglio proveniente da Chiasso e diretto a Rho è arrivato allo scalo lissonese con 25 minuti di ritardo.
Una vera doccia fredda per le centinaia di pendolari che regolarmente devono fare i conti con un servizio certamente non all’altezza delle aspettative.
Utenti in rivolta
Nella fascia tra le 6.57 (orario di passaggio dell’S11 25221) e le 7.43 (orario di passaggio dell’S9 24111) a Lissone non si sarebbe quindi fermato alcun treno nonostante il transito dei due regionali diretti a Milano Centrale.
Al momento dell’arrivo del suddetto S9 24111 il marciapiede del binario 1 della stazione di Lissone risultava decisamente sovraffolato. Il capotreno del 24111 lasciava ammassare quanta più gente possibile facendo partire il treno in condizione di assoluta mancanza di sicurezza.
Questo il commento di pendolare, esasperato da una situazione che ha raggiunto i limiti della sopportabilità e della decenza.
Nonostante questo dopo la partenza del treno a Lissone sono rimasti a terra ancora un centinaio di persone.
Il sindaco ricevuto dai vertici di Trenord
Nelle scorse settimane il sindaco Concetta Monguzzi aveva incontrato i vertici della società che gestisce il trasporto ferroviario regionale.
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Più di una volta il primo cittadino era riuscito a strappare promesse e rassicurazioni, ma spesso rimaste disilluse e inascoltate.

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