giovedì 10 maggio 2018

Dirigenza di Trenord: la donna che aveva il polso della situazione

Ottobre 2017. Le dichiarazioni dell'amministratrice delegata di Trenord, Farisè Cinzia:
La puntualità non basta più. Trenord lancia i corsi d'inglese e la spesa online mentre si viaggia
Viaggiare puntuali e con l'aria condizionata funzionante non basta più. Né per i viaggiatori, in cerca di altri servizi e di tecnologia, né per le aziende di trasporto che vedono una nuova prateria da conquistare per allargare la loro fetta di mercato.
Ad esempio Trenord, l'azienda che gestisce i treni regionali della Lombardia, ha deciso di puntare sul "tempo" che i viaggiatori passano sui treni per tentare di "cambiare il volto del trasporto ferroviario in regione". "I treni diventeranno leader incontrastati dell'ecosistema della mobilità non solo se continuerà a trasportare da A a B - dice Cinzia Farisè, l'ad di Trenord - ma se saprà gestire la qualità del tempo che i cittadini trascorrono in movimento".
"Abbiamo davanti una grande sfida - ha detto Farisè - ridefinire il business intorno al beneficio, cioè il tempo, e non più intorno al mezzo, il treno,
"Verso i grandi centri urbani l'auto ha già perso, chi decide di usarla ancora lo fa perché non trova un ecosistema di servizi di mobilità sostenibile."

Gennaio 2018. Il disastro ferroviario di Pioltello.

Questa volta nessuno può ignorare il rapporto dell'ANSF sulla malagestione di Trenord.

Da quel giorno, il servizio ferroviario pubblico della Lombardia va a rotoli, con un aumento geometrico di ritardi, soppressioni, cancellazioni, guasti, senza sosta, senza fine, e all'ordine del giorno. La negazione stessa di quanto raccontato da Farisè.

La reazione di Trenord? Dare la colpa agli "altri" in ogni loro forma, dall'ANSF ai pendolari, e attaccare chiunque osi protestare o reagire, dopo mesi di disservizi crescenti.
Treno fermo sui binari per due ore, i passeggeri esasperati scendono e ora rischiano una multa
Fermi per oltre due ore a causa di un guasto al treno, alcuni passeggeri di un convoglio della line S6 di Trenord Novara-Pioltello hanno deciso di scendere sui binari per prendere una boccata d’aria. Ora rischiano di dover pagare una multa perché, secondo l’azienda, avrebbero rallentato i soccorsi.
In quell'occasione, i passeggeri rimasero a bordo a patire freddo e mancanza d'aria. Quanto tempo impiegò Trenord per rimediare alla situazione?
Tre ore.
A cosa servì, non scendere dal treno per protestare contro il sequestro di persona?
E attenzione: arrivati a Milano Lambrate, i pendolari furono accolti dalle forze dell'ordine, pronte a sopprimere ogni segno di protesta.

E questa volta, invece, Trenord pretende di essere creduta quando afferma che in un'ora avrebbe risolto tutto sulla Novara-Pioltello, se i passeggeri non avessero perso la pazienza?

Ovviamente nessuno ci casca più, ed ecco quindi un bell'attacco preventivo contro la parte più debole, per zittirla con la violenza e le minacce. La verità deve essere una sola: il successo del servizio ferroviario lombardo sta nel vendere i corsi d'inglese online e cambiare le uniformi per i capotreno.

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