sabato 5 maggio 2018

4 maggio 2018: 120 minuti per andare da Treviglio a Milano Repubblica. Ma Fontana Attilio e Terzi Claudia non vogliono saperne di un'azienda ferroviaria che sappia fare il proprio lavoro

#LombardiaConcreta
Mentre Fontana Attilio butta fumo negli occhi degli elettori che vogliono credere alle sue sceneggiate senza sostanza, muovendo inutili critiche virtuali all'azienda di matrice e controllo leghista Trenord, fingendo che essa non dipenda da lui e agisca autonomamente pur essendo al 100% a capitale pubblico e infarcita di dirigenti in quota leghista, la suddetta azienda Trenord continua sistematicamente ormai da mesi a erogare disservizi che vanno dai guasti dei treni alla cancellazione non annunciata delle corse ai ritardi spropositati, immancabilmente nelle fasce orarie di punta dei lavoratori.
Ma forse Fontana è troppo impegnato a difendere la libertà di opinione l'assessore che ha celebrato le "cose buone del fascismo", per ricordarsi di aver lui stesso dichiarato che l'eredità lasciata da Maroni Roberto (cioè Trenord) è positiva e non va toccata, e quindi le sue affermazioni di onestà, rigore, tutela dei diritti dei cittadini eccetera, sono pura propaganda a solo uso e consumo degli allocchi, come tutte le chiacchiere di cui da anni si riempiono la bocca gli amministratori leghisti, mentre con le mani riempiono le tasche degli amici di denaro pubblico. 
#LombardiaConcreta

Nella mattinata di venerdì 4 maggio 2018, il treno 23012 Treviglio-Varese viaggia penosamente a rilento. Il treno è un suburbano, e quindi è già di suo un servizio che vive di lentezza: come può essere ancora più lento?
Dal personale di bordo, non giunge ai passeggeri nessuna informazione in merito .
Tra le stazioni di Milano Forlanini e Milano Porta Vittoria, il treno si ferma. E resta fermo.
Alle 8:45, dopo che il treno ha maturato 20 minuti di ritardo, finalmente il capotreno rende noto questo dato, precisando che la causa è un "problema ai treni precedenti".
I passeggeri ridono: i treni precedenti con un "problema" sono il 23010, che ha cumulato 33 minuti di ritardo, ed è stato cancellato alla stazione di Melzo, e il 10610, che ha dovuto sobbarcarsi tutti i passeggeri del 23010, si è guastato, ha cumulato 30 minuti di ritardo ed è stato cancellato alla stazione di Porta Vittoria.
Tramite internet, si apprende che i passeggeri del treno 10610 sentivano puzza di bruciato sul convoglio. Sarà mica stata la smodata quantità di passeggeri salita a bordo, e che da anni Trenord è incapace di stimare e di gestire con mezzi ferroviario in numero, capienza e condizioni di manutenzione adeguate?
#LombardiaConcreta
La farsa del treno 23012 si protrae fino alle 9:15, quando il capotreno annuncia che, a causa del treno guasto alla stazione di Porta Vittoria, il treno 23012 resterà fermo.
Punto.
Nessuna informazione sui tempi di risoluzione (o anche solo sulla possibilità di una attuale risoluzione) viene fornita.
Dopo ulteriore attesa senza spiegazioni, il treno riparte, e quando arriva alla stazione di Milano Repubblica, ha cumulato 70 minuti di ritardo.
Non è finita: alla stazione di Gallarate, il treno è cancellato. I passeggeri dovranno tentare di salire sul prossimo treno, in ritardo e magari anche saturo.
Però Trenord, azienda che fornisce il servizio ferroviario e gestisce i treni per conto di FNM, di regione Lombardia e di Trenitalia, ha annunciato di recente un utile spropositato, specialmente se lo si confronta con l'assenza di manutenzione di treni sempre guasti (compresi i "moderni" Vivalto che la regione Lombardia di Maroni Roberto e Sorte Alessandro ha continuato a comprare nonostante i noti difetti congeniti di progettazione) e l'organico sottodimensionato costretto a continui straordinari (o a cancellare le corse).

La farsa continua col treno 10615, in ritardo di 55 minuti; 

il successivo treno 23027 che risulta guasto ed è cancellato

il treno 23014 in ritardo di 39 minuti, che crescono fino a un ritardo di 49 minuti.

il treno 10618 in ritardo di 35 minuti;

il treno 10627 che risulta guasto ed è cancellato;

il treno 106232 cancellato da Pioltello a Milano Certosa;

il treno 23019 in ritardo di 13 minuti;

il treno 23018 in ritardo di 15 minuti che diventano 25 minuti di ritardo;

il treno 23029 cancellato da Varese a Gallarate;

il treno 10622 in ritardo di 18 minuti;

il treno 23016 in ritardo di 26 minuti;

il treno 10614 che accumula un ritardo di 59 minuti.

Sugli schermi informativi delle stazioni, il messaggio ufficiale annuncia "ritardi fino a 30 minuti", dimostrando ancora una volta la falsità delle informazioni erogate da Trenord (e fornite a Rfi).

Questa spuduratezza nella menzogna non deve stupire, dato che Trenord è stata creata dalla Lega Nord per essere un'azienda a capitale pubblico, con dirigenti in quota leghista, ma talmente autonoma nel disporre del denaro pubblico che è autorizzata ad autocertificare la qualità del servizio ferroviario che eroga.


D'altra parte, la Lega Nord è la stessa che con la banca CrediEuroNord ha allegramente fatto man bassa dei risparmi dei fedeli militanti leghisti, quando è fallita, ma gli elettori leghisti hanno continuato imperterriti a votare la Lega Nord, rendendole così noto di gradire che qualunque imbroglio e furto essa commetta.

Mentre le linee suburbane di #LombardiaConcreta si paralizzano, la linea Verona-Milano, sempre sul lato gestito da Trenord, non va certo meglio.
Vanno invece benissimo i FrecciaRossa di Trenitalia, sulla stessa linea. Che coincidenza.
Il treno 2059 Milano-Verona ha 13 minuti di ritardo a causa del ritardo di altri treni.

#LombardiaConcreta
Il treno 2060 Verona-Milano è cancellato per guasto al treno.

 Il treno 2071 Milano-Verona è annunciato in partenza con 20 minuti di ritardo. Senza motivo.

Il treno 10914 Brescia-Milano è guasto e parte con 14 minuti di ritardo.


#LombardiaConcreta


Il treno 2073 Milano-Verona parte con 13 minuti di ritardo a causa di guasto alle porte del treno.

Il ritardo del suddetto treno 2071 sale a 32 minuti di ritardo, e la causa è il guasto di un altro treno (quale?).




Sabato 5 maggio, alla stazione di Romano di Lombardia, il treno «va lungo» e supera la banchina.
Ha superato la fermata «Tirato il freno di emergenza».
Trenord: il macchinista ha frenato.
Il treno è «andato lungo» alla stazione di Romano, i passeggeri hanno deciso di aprire le porte e scendere sul sedime ferroviario, per raggiungere la banchina a piedi percorrendo un binario, che fortunatamente non è più utilizzato.
È accaduto ieri pomeriggio al regionale Trenord 2071 Milano-Verona, partito in ritardo da Milano Centrale alle 14,56 (l’orario previsto era alle 14,25). Sul convoglio stava viaggiando anche un conoscente del consigliere regionale Viviana Beccalossi (Gruppo misto), la quale ha subito segnalato l’accaduto all’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Claudia Terzi.
#LombardiaConcreta
Da notare l'agghiacciante precisazione finale sulla conoscente del consigliere Beccalossi, che ha avvertito Beccalossi che ha informato l'assessore di #LombardiaConcreta Terzi Claudia.

E' davvero necessario che il disservizio colpisca un "amico di un amico", perchè venga riportato ai funzionari della giunta regionale della Lega Nord?
La Lega Nord, nell'amministrare la Lombardia, prende in considerazione solo le segnalazioni degli amici? Tutto il resto invece, come le denunce dei comitati pendolari che vengono fatte da anni, va ignorato?

Certaamente, il fatto che l'informazione arrivi a Terzi non implica nulla di significativo. Come Fontana, anche Terzi è impegnata nelle sole dichiarazioni di facciata: a imitazione delle inutili esternazioni su Twitter dello stesso Fontana, infatti, Terzi ha recentemente parlato di "sconti ai pendolari", e cioè di un'operazione totalmente demagogica, perfettamente in continuità con lo stile di Maroni Roberto e Sorte Alessandro, perchè così facendo, la Lega Nord dichiara che non le importa nulla di erogare un servizio ferroviario adeguato in Lombardia, che non vuole assolutamente affidarne la gestione a un'azienda capace, e che preferisce lasciar andare le ferrovie a pezzi e restituire il denaro pubblico ai cittadini pur di riuscire mantenere in vita col denaro pubblico l'inutile azienda Trenord  (e stipendiarne favolosamente i dirigenti in quota leghista, anche se incapaci di fare il loro lavoro).

Come tocco finale, ecco il risultato di una prova di 12 ore eseguita da l'Eco di BergamoViaggio sui convogli dei pendolari 9 treni in un giorno e un solo controllore.
Non serve ricordare che Trenord è gestita così male da non aver neppure saputo formare un organico con personale sufficiente a gestire il servizio ferroviario che deve erogare. Il tutto accaduto nel costante silenzio compiacente, o col supporto aggressivamente esplicito, della ex giunta di Maroni Roberto.



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