mercoledì 23 ottobre 2019

23 ottobre 2019: la LombardiaConcreta del trasporto ferroviario colpisce ancora

Mercoledì 23 ottobre 2019.

Stazione di Treviglio, ore 7:22.

Il treno 10456 Cremona-Milano continua ad arrivare in ritardo.

Cosa fa la dirigenza di Trenord? Nulla. Se ne accorge? Nemmeno.
Cosa fanno le istituzioni lombarde, quelle deputate a tutelare i cittadini e gli utenti del trasporto pubblico? Le stesse istituzioni inmano da decenni alla Lega Nord, la quale ha creato TRenord e le ha dato il potere di autocertificare il proprio servizio? Nulla.
A parte ridicole dichiarazioni come quella dell'assessore Terzi Chiara, che afferma "noi non ci tiriamo indietro", naturalmente. Parole in libertà, facili da declamare, ma prive di riscontro concreto.
Terzi Laura, invece di leggere le veline di Trenord sul presunto miglioramento del servizio, dovrebbe andare oltre i numeri che l'azienda elabora a proprio vantaggio, e guardare i fatti: i disservizi di Trenord colpiscono le fasce orarie di pounta, e quindi la maggioranza dei passeggeri.
Che importa se il treno delle 23 arriva inorario, quando la stragrande maggioranza dei pendolari si vede negare un treno alle ore 7.00 o alle ore 18.00?
Terzi si è accorta che questa situazione va avanti da anni? E che Trenord continua a erogare treni di capienza insufficente?
Terzi, SI SVEGLI. Oltre a dare la colpa Trenitalia, non sa fare veramente altro?
RFI annuncia che il treno 10456 subisce 10 minuti di ritardo, per "altri treni sulla linea".
Il sito di trenord.it parla di treno uin ritardo: quale? Chi lo sa? Chi potrebbe imporre a Trenord di dare maggiori informazioni sui suoi disservizi? Solo le istituzioni klombarde potrebbero, ma esse sono in mano alla Lega Nord, che non muove un dito.

RFI rettifica in 5 minuti di ritardo.
Il treno riparte da Treviglio alle 7:32, quindi con 10 minuti di ritardo.
Il treno arriva a Milano Lambrate con  16 minuti di ritardo.

Il personale di bordo di Trenord non eroga alcuna informazione sul crescente ritardo.

Intanto,  sulle linee suburbane Treviglio-Varese e Treviglio-Novara, il treno 10610 e il treno 10627 sono cancellati per guasto al treno. Il treno 23010 subisce 16 minuti di ritardo per un altro treno guasto.
Fontana Attilio della Lega Nord blatera continuamente di treni che si guastano perchè vecchi di 40 anni, per colpa di Trenitalia. Fontana Attilio lo sa che la linea suburbana risale al 2005, e i relativi treni non hanno 40 anni?

A Pioltello Limito, si verifica un guasto agli impianti di circolazione, in carico a RFI.
Fontana Attilio della Lega Nord era tra i politici che, dopo il disastro ferroviario di Pioltello nel 2018, si vantarono che avrebbero vegliato per garantire che nulla del genere possa verificarsi.
Infatti gli impianti ferroviari della Lombardia continuano a guastarsi.
C'è mai stato un parlamentare leghista che abbia avanzato un'interrogazione parlamentare sulle inadempienze di RFI?
Oppure si limitano tutti a starnazzare in sedi non istituzionali, dove le loro chiacchiere non hanno conseguenze effettive, e servono al solo scopo propagandistico?

Da Businessinsider, una notizia che può stupire solo i politici che da anni fingono di non vedere lo sfacelo del trasporto ferroviario in Italia:

Rete ferroviaria: controllato solo il 10% di ponti, viadotti e gallerie. L’allarme nei report segreti dell’Agenzia per la sicurezza
E quando le ispezioni sono state fatte, spesso sono state fatte male. È la preoccupante verità contenuta del report segreto dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria (Ansf) [...] “Gestione opere civili, relazione di sintesi attività Ansf”, datata 11 febbraio 2019, 
Nel report gli ispettori Ansf mettono nero su bianco pesantissime “criticità”, quali: “ispezioni sulla tenuta statica di ponti, gallerie e viadotti mai fatte ma inserite comunque a computer”; “controlli sulle strutture effettuati senza strumenti idonei o da personale senza qualifica”; esami effettuati solo “a vista”, cioè solo nelle parti “visibili”, “tralasciando ogni controllo sulle parti strutturali come appoggi, travi cave, giunti ecc…”.

Rfi ogni anno riceve una valanga di soldi dallo stato: tra il 2010 e il 2018, solo per le manutenzioni ordinarie ha incassato 7,08 miliardi di euro, ai quali se ne aggiungono altri 4,35 per le manutenzioni straordinarie negli anni 2012-2017. 
Business insider Italia aveva denunciato come tutti gli operatori ferroviari fossero in forte ritardo rispetto ai parametri minimi di sicurezza richiesti dalle norme già a fine 2018, con il 58% dei criteri obbligatori “non soddisfatto” o “parzialmente soddisfatto”. Avevamo anche sottolineato come i report allegati alle singole autorizzazioni – tra il 20 maggio 2019 e il 14 giugno 2020 Ansf rilascia ben 7 autorizzazioni di Sicurezza – fossero segretati e conoscibili solo dagli operatori.






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