lunedì 7 ottobre 2019

Autobus autostradali incapaci di far fronte all'afflusso di passeggeri: è la disperata fuga dei pendolari del fallimentare trasporto ferroviario in Lombardia, regalato dalla Lega Nord all'incapace Trenord

Per quale motivo gli autobus del servizio autostradale devono "improvvisamente" fare fronte  a un afflusso di utenti superiore alla loro capienza?
Sarà forse a causa della fuga dei pendolari dal vergognoso servizio ferroviario erogato dall'azienda Trenord, ormai divenuta sinonimo di disservzi, ritardi, soppressioni e inaffidabilità quotidiana?
Mentre la Lega Nord, che ha creato Trenord e non perde occasione di difenderla a spada tratta incolpando i nemici più improbabili dello sfacelo del trasporto ferroviario #InLombardia, avanza a colpi di improbabile propaganda come l'annuncio di aver acquistato un altro treno, l'azienda Trenord paralizza il trasporto persino per i guasti informatici.

Autobus ultra pieni, tanto da lasciare a piedi i pendolari. Che, costretti ad aspettare il successivo mezzo, anzi i successivi, non sono riescono a salire perché altrettanto affollati.

È quanto stanno vivendo i passeggeri dell’Autostradale in partenza dalla fermata di Capriate in direzione di Bergamo

ciò si sta ripetendo da circa due settimane: ciò avviene «pur essendo garantite oltre dieci corse nella fascia oraria del primo mattino, dalle 7 alle 8, quella più utilizzata dalle tante persone che si recano a Bergamo per lavoro o per studio». Secondo il racconto dei pendolari, gli autobus giungono alla fermata tra Capriate e Brembate ma «risultano già stracolmi e gli autisti, giustamente e per motivi di sicurezza non permettono che nessuno viaggi restando in piedi»
Ma chi mai presta ascolto alle poche voci ragionevoli che descrivano la realtà della Lombardia per ciò che è?
Non certo quelle compiacenti testate giornalistiche che preferiscono parlare solo dei rifiuti di Roma, sorvolando sullo spaventoso inquinamento atmosferico della regione Lombardia, le cui istituzioni scelgono di puntare solo sul trasporto su ruote, e sprecano centinaia di miulioni per un trasporto pubblico inesistente.
DISSERVIZI TRENORD: DARIO BALOTTA (EUROPA VERDE), AFFIDARE LE TRATTE MILANO-BERGAMO, MILANO-BRESCIA E MILANO. MANTOVA AD ALTRI OPERATORI FERROVIARI
I treni regionali lombardi gestiti da Trenord costano alla Regione quasi un miliardo di euro l’anno, ma il livello del servizio è inaccettabile, come migliaia di pendolari denunciano ogni giorno.
Una soluzione ci sarebbe: in base all’articolo 4 del contratto di servizio siglato nel 2015 (in scadenza l’anno prossimo), la Regione può avvalersi della possibilità di assegnare ad altro operatore il 15 per cento dei servizi. Un’opzione più che legittima in caso di forti inefficienze che durano da anni, come i ritardi, le soppressioni e ultimamente anche le criticità nell’emissione dei biglietti (come dimostrano le code chilometriche di questi giorni alle biglietterie).
Forse a frenare la Regione da questa possibilità c’è il conflitto d’interesse che la coinvolge in quanto arbitro e giocatore nello stesso momento. La Lombardia è infatti da un lato l’ente che cede il servizio ferroviario in concessione, dall’altro la detentrice della maggioranza delle azioni (il 57 per cento) di Ferrovie Nord Milano, che quel servizio lo gestisce.
Non solo, è sempre la Regione a programmare la quantità dei servizi sulla rete e a determinare le tariffe (compreso l’aumento scattato il 1 ottobre).
Per dare un servizio migliore ai viaggiatori ed evitare l’emorragia di passeggeri, alcune tratte, quelle su cui si registrano i maggior disservizi, potrebbero essere affidate ad un altro gestore abbandonando Trenord: ad esempio, la Milano-Bergamo, dove in questi giorni i pendolari della linea hanno preso d’assalto le linee di autobus, o la Milano-Brescia.
Sarebbe certamente un’ammissione di colpa per aver scelto un management incapace di gestire Trenord in modo efficiente, ma al tempo stesso un segnale della volontà di cambiare le cose: la vivibilità dei cittadini e la crisi ambientale richiedono delle prestazioni dei servizi di mobilità migliori e più efficienti, che il federalismo dei trasporti lombardo finora non ha saputo soddisfare.

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