giovedì 7 marzo 2019

Giovedì 7 agosto 2019: prendere un treno a caso nella stazione di Milano Lambrate

Giovedì 7 agosto 2019.
Facciamo un esperimento: prendiamo un treno a caso per Bergamo, a metà mattinata. Stando alle affermazioni di Trenord, non è possibile incappare in un disservizio, vista l'alta percentuale di puntualità che l'azienda oppone alle segnalazioni delle associazioni di consumatori.

All'ingresso di piazza Bottini del sottopasso Nord della stazione di Milano Lambrate, un tabellone ci mostra gli orari previsti delle varie corse.
#MilanoVistaDaNoi #RFI
E la data di oggi.
Sì, ma adesso che ore sono? 
Non c'è scritto. Eppure lo spazio per l'ora, di fianco alla data, c'è. Solo che il tabellone è guasto. Da prima di aprile 2017.
Chissà che bella impressione fa una simile efficienza a un visitatore o un turista. Ah, no, questa è solo la miserabile stazione di Milano Lambrate, una terra di nessuno, abbandonata a se stessa da RFI e dal Comune di Milano, regno di balordi di ogni genere che la utilizzano come postribolo, pattumiera, latrina, e via dicendo.

Nel sottopasso recentemente ristrutturato, tutto marmi e biancore, compare un altro caratteristico disservizio di RFI, che solitamente perdura per mesi.
Il passeggero vuole sapere a che binario arriva un certo treno? Che si arrangi. Qui c'è l'immagine sfasata e tale resterà.

Agli ingenui che potrebbero obiettare che RFI, invece di personale in stazione che verifichi lo stato delle infrastrutture, offre un servizio su internet perchè i passeggeri segnalino le anomalie, rispondo con due osservazioni:
1) è vergognoso che RFI lasci le infrastrutture abbandonate e pretenda che siano i passeggeri (coloro che pagano le tasse e quindi finanziano RFI) a lavorare al suo posto;
2) RFI evita accuratamente di rispondere alle segnalazioni dei passeggeri; le mie proteste sulla vergognosa invivibiltà  dell'assordante sala d'attesa della stazione di Treviglio sono rimaste lettera morta; nessuno ha mai risposto, ed è rimasta invariata la situazione della stazione, dove il passeggero in attesa viene bombardato da filmetti pubblicitari con volume sonoro così elevato da rimbombare in biglietteria e da coprire gli annunci sonori dei treni. Ma davvero un passeggero in attesa di un treno , che desidera sedersi perchè esausto a causa dell'attesa, non può passare il tempo leggendo o chiudendo gli occhi, perchè invece RFI vuole  bombardarlo di pubblicità e trasformarlo  in un consumatore ossessivo? Ma che razza di servizio pubblico è, quello in cui il cittadino viene martellato incessantemente con comunicazioni commerciali indesiderate?

Prendiamo il treno 2615 Milano Centrale-Bergamo delle 11:13.
Alle 11:15, RFI non ha ancora annunciato il treno. Gli schermi non riportano alcun ritardo.
Sul tabellone del marciapiedi 7, il treno finalmente risulta in arrivo.
L'orologio indica le 11:17, ma RFI non riporta alcun ritardo. 

Il treno riparte alle 11:20.




A bordo del treno, Trenord non riporta alcun ritardo. E i 7 minuti in questione?







Abbiamo preso un treno a caso durante un giorno a caso della settimana. Il treno non è arrivato all'orario previsto, RFI lo ha annunciato dopo l'orario previsto, RFI e Trenord non hanno mai comunicato alcuna informazione sul ritardo effettivo.
Chi sorveglia l'operato di queste aziende?

Nel caso di Trenord, la risposta è che Trenord è stata delegata a sorvegliare se stessa dalla coalizione politica che ha creato l'azienda stessa, e cioè da Lega Nord e partito berlusconiano dell'epoca.

Tornando alla fascia oraria mattutina assai cruciale per i pendolari, ecco come Trenord gestisce il treno 2606 Bergamo-Milano: RFI annuncia alla stazione di Treviglio Ovest che il treno porta 20 minuti di ritardo, ma il treno accumula invece 76 minuti di ritardo. Sarà sempre colpa del treno merci che si è guastato sulla linea per Pavia?











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