mercoledì 21 marzo 2018

21 marzo 2018: sciopero del personale di Trenord. Ma le infrastrutture della Lombardia si guastano come in ogni normale giorno lavorativo.

Nella giornata dell'ennesimo e inefficace sciopero del personale di Trenord, in Lombardia le infrastrutture ferroviarie continuano comunque a guastarsi come accade ogni giorno.
Il guasto agli impianti di circolazione tra Brescia e Rovato causa ritardi fino a 40 minuti del trasporto ferroviario pubblico. #LombardiaConcreta

Dopo il disastro ferroviario di Pioltello, costato la vita a tre persone, il ministro Delrio Graziano , espressione del governo di Gentiloni Paolo e del PD di Renzi Matteo, aveva dichiarato di voler sapere da Rete Ferroviaria Italiana dove sono finiti i finanziamenti pubblici erogati dallo Stato per la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie.

Qualcuno ha avuto un qualche minimo riscontro concreto delle belle parole pronunciate da Delrio, ministro infelicemente noto per la sua cattolica doppiezza?
Ovviamente no: Delrio è famoso per saper fingere che gli importi qualcosa, ma solo a parole: e, infatti, dal giorno del disastro a oggi, Rfi ha continuato a gestire gli impianti ferroviari della Lombardia con la stessa pochezza di sempre, e i guasti a rete elettrica, impianti di circolazione e passaggi a livello sono ancora all'ordine del giorno.

Arriva però una buona notizia per la malagestione di un'altra delle competenze del ministero che era di Delrio Graziano, e cioè le autostrade, dove i profitti vengono tutti regalati ai gestori privati da anni, senza che un solo ministro dei trasporti si chieda mai se ciò sia giusto nei confronti dei cittadini.
Magari, fra qualche anno, la Corte dei Conti si porrà domande analoghe sul trattamento privilegiato che Ferrovie dello Stato e il ministero dei trasporti riservano all'elitaria e ridottissima utenza della costosissima Alta Velocità Ferroviaria, a continuo e crescente danno dei molto più numerosi pendolari del trasporto pubblico sprezzantemente definito "convenzionale" dalle aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato (le stesse aziende finanziate con le tasse pagate dai pendolari del trasporto "convenzionale").
Autostrade, la Corte dei conti indaga sulle concessioni d’oro
I giudici contabili vogliono sapere perché “per anni il ministero non ha pubblicato i contratti con i gestori”.
E perché in quelli da poco resi pubblici mancano i “dettagli economico-finanziari”
Dopo decenni di imbarazzante sudditanza nei confronti dei signori delle autostrade, lo Stato italiano batte un colpo a favore dei cittadini e degli automobilisti e finalmente abbandona la posizione genuflessa. La Corte dei conti ha avviato un’indagine sullo stato delle concessioni autostradali coinvolgendo 17 soggetti, dalla Presidenza del Consiglio ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia.

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