venerdì 16 marzo 2018

giovedì 15 marzo 2018: l'incessante sfascio ferroviario della Lombardia. Altro che #LombardiaConcreta

Giovedì 15 marzo 2018, i disservizi di Trenord, Trenitalia e Rfi continuano a imperversare sulle linee che collegano Milano con Cremona, Brescia, Bergamo e Verona, ul tutto nel silenzio indifferente delle istituzioni della regione Lombardia, che però in rete si pavoneggia con l'hashtag #LombardiaConcreta, complici anche i mezzi d'informazione che tacciono sull'argomento (se si trattasse di Roma, vi si lancerebbero come avvoltoi e banchetterebbero per settimane sullo scandalo).


Nella mattina, il treno 10456 Cremona-Milano accumula 14 minuti di ritardo, ma soprattutto il convoglio è un catorcio a due piani vecchio di decenni, con carrozze fredde e residui d'acqua al piano rialzato.

Se i media volessero creare un caso, potrebbero cominciare a chiedere dove finisce il convoglio nuovo di modello Vivalto che periodicamente scompare dalla corsa 10456. Nonostante sia stato appena acquistato dalla regione Lombardia con grande dispendio di denaro pubblico, e sia stato annunciato con vanto come un grande trionfo, questo Vivalto continua a sparire dalla scena per essere sostituito con un catorcio: forse richiede troppa manutenzione?

Il treno 10905 Milano-Brescia accumula 20 minuti di ritardo per un guasto al treno.




Il treno 2057 Milano-Verona accumula 14 minuti di ritardo. Senza spiegazione.
Se i suddetto media volessero continuare col loro caso, potrebbero cominciare a chiedere perchè su questa linea i ritardi superiori ai 5 minuti, senza spiegazione sulle cause, sono all'ordine del giorno; anzi, sono la norma sulla maggior parte delle corse di ogni giornata, e raggiungono frequentemente i 20 minuti sempre senza essere spiegati.

Il treno 2062 Verona-Milano accumula 16 minuti di ritardo.












Il treno 2068 Verona.Milano accumula 10 minuti di ritardo.
Stando alla "circolazione in tempo reale" di trenord.it, però, la tratta Verona-Milano non ha alcun problema in questa fascia oraria, e infatti è accompagnata dal simbolo verde associato alla "circolazione regolare".
I media interessati a fare giornalismo investigativo potrebbero indagare sul ritardo con cui Trenord e RfI gestiscono le informazioni della viabilità sui siti trenord.it e my-link.it, ma anche alle discrepanze tra i ritardi delle informazioni visive/sonore nelle stazioni ferroviarie e i ritardi effettivi che vengono comunicati via Twitter.

Il treno 2629 Milano-Bergamo accumula 27 minuti di ritardo.










Il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 è saturo ancor prima di partire, pur disponendo di 6 carrozze a due piani, di cui una dedicata in parte alla prima classe, ma ovviamente presa d'assalto dall'enorme massa di passeggeri che cerca di usare questo servizio pubblico viaggiando con un minimo di dignità.
In ogni carrozza, i passeggeri si affollano sui mezzanini, sulle scale interne, negli angusti corridoietti tra i sedili. Spostarsi è un'impresa, perchè il pavimento è coperto di ogni genere di bagagli, dai trolley ai borsoni sportivi alle valige. D'altra parte, i passeggeri non hanno altra scelta: questo modello di treno (il Vivalto) offre uno spazio per i bagagli veramente miserabile, quando non del tutto inesistente. 
I media interessati a porre domande scomode potrebbero chiedere alla giunta regionale della Lombardia di Maroni Roberto perchè ha continuato ad acquistare convogli di un modello così inadeguato, quando la stessa Trenitalia da mesi annuncia di avere in cantiere modelli più moderni che superano tutti i difetti di progettazione del modello Vivalto.
I media potrebbero anche chiedere a Trenord e Trenitalia perchè su una tratta lunga e impegnativa come la Milano-Verona, dove è ovvio anche agli idioti che la presenza di passeggeri con bagagli a seguito è elevata, venga messo un modello di treno inadatto al trasporto di bagagli, e per di più con una capienza clamorosamente insufficiente, tanto da costringere i passeggeri a viaggiare pigiati come sardine per più di un'ora, e per di più con aggiunta perenne di un ritardo che prolunga il loro disagio e causa loro malori.

Come se non bastasse, nel viaggio sul treno 2077 ho il piacere di condividere il posto a quattro sedili con due viaggiatori sconcertantemente snob e altezzosi, che hanno ripiegato su questo disdicevole mezzo pubblico perchè non è stato loro possibile servirsi del mezzo più consono alla loro classe, e cioè il Frecciarossa.
La donna, di una certa età, è ricoperta da un denso e surreale strato di cosmetici, ha i capelli accuratamente pettinati a forma di nuvola, sfoggia gioielli e abiti ricercatamente costosi, ed è alla ricerca di qualcuno con cui parlare.
L'uomo è un dottorando impettito, esplicitamente sdegnato di dover viaggiare su un treno dove i passeggeri più beceri come muratori e impiegati si affollano tutti intorno a lui, e a volte stanno addirittura in piedi, schiacciati l'uno contro l'altro.
Donna ricca e studente esprimono disprezzo per questo treno, chiedendosi se "è sempre così", ma a nessuno dei due viene in mente di chiedersi perchè Trenord, Trenitalia, regione Lombardia e regione Veneto operino in modo così schifoso, pur vantando continuamente la propria ricchezza, e riversandola in autostrade inutili come la Pedemontana.
La donna però cambia argomento, perchè non vede l'ora di vantarsi della propria famiglia, del figlio laureato a Pavia, dei diecimila dottorati conseguiti, delle specializzazioni, dei docenti importanti che conosce, e lo fa estraendo continuamente smartphone e tablet con cui correda di immagini e filmati la sua incessante ostentazione di prestigio, agiatezza, privilegi e ricchezza.
Questa orripilante esibizione dell'elite, a dire il vero un po' penosa nel suo triste bisogno di sbandierare ciò che ha, come se esso non valesse altrimenti nulla, è uno spettacolo a livello di una riunione della dirigenza PD, un teatro dell'oligopolio autoreferenziale che si compiace dei propri risultati infischiandosene di tutto il disagio che lo circonda. E, grazie a Trenord e al ritardo di 13 minuti senza spiegazioni del 2077, è una tortura aggiuntiva ai disagi abituali che si protrae pure oltre il dovuto, perchè la vecchia benestante e truccata non smette mai di far andare la lingua, da Milano fino a Treviglio.

Sulle linee suburbane tra Treviglio e Novara/Varese, i treni del "passante" continuano a essere cancellati. 
Il treno 23057 è cancellato. Senza spiegazione.

Il treno 23055 è cancellato da Varese a Gallarate.  Senza spiegazione.


Il treno 23040 da Treviglio si guasta a Rho, 27 minuti di ritardo, e viene cancellato a Gallarate.

Il treno 23049 da Varese viene cancellato fino a Milano Certosa.  Senza spiegazione

I media interessati a dare una cronaca onesta e puntuale dell'efficienza leggendaria della regione Lombardia potrebbero dedicare ampio spazio al mistero delle cancellazioni e dei guasti delle linee ferroviarie suburbane di recente costruzione, e corredate di una flotta di treni di recente acquisto.

Sulla linea Milano-Bergamo, si ripetono ogni giorno le liste di cancellazioni, i ritardi e i guasti. Per esempio, il 10789 Milano-Bergamo è cancellato senza spiegazione. Il 10790 Bergamo-Milano ha 16 minuti di ritardo, a causa di un guasto al treno.  Il 10785 ha 13 minuti di ritardo a causa del ritardo di altri treni.



Ma il telegiornale regionale della Lombardia preferisce raccontarci che Milano vuole ospitare la sede dell'Agenzia Europea per il Farmaco, e sta lottando legalmente perchè ciò avvenga. Trascura di dirci che i dipendenti dell'EMA hanno schifo dell'inquinatissima Lombardia, e preferiscono trasferirsi ad Amsterdam (il che è tutto dire!). Trascura di sottolineare che la Lombardia è governata dalla Lega Nord, una forza politica contraria all'Unione Europea, contraria all'Euro e contraria a ogni decisione del governo europeo.
E, nel frattempo, non si accorge che le infrastrutture e il trasporto ferroviario della Lombardia vanno a pezzi.

Servirà a qualcosa la class action che il "Comitato pendolari Romano" vuole avviare contro Trenord per i disservizi della tratta Cremona-Milano?
E dov'è il telegiornale regionale della Lombardia, quando un media dovrebbe almeno porre la domanda più importante di tutte, e cioè: perchè i cittadini devono arrangiarsi da soli con gli avvocati, nel tentativo di costringere l'azienda a controllo pubblico Trenord a erogare il servizio pubblico per cui viene lautamente finanziata con denaro pubblico? Dov'è stata in questi quattro anni la giunta della regione Lombardia di Maroni Roberto e Sorte Alessandro?

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