sabato 24 marzo 2018

Trenord: ritardi, cancellazioni e disservizi ogni giorno. La vera causa del collasso dell'azienda: treni usurati, nessuna manutenzione, personale insufficiente e sottoposto a eccesso di straordinari. Ma senza l'incidente ferroviario mortale di Pioltello, tutto sarebbe passato sotto silenzio

Maroni Roberto, Sorte Alessandro e la giunta della Regione Lombardia gestita dalla Lega Nord fino a inizio 2018 hanno trascorso quattro anni a respingere le proteste dei pendolari, a ignorare qualunque critica al fatiscente servizio ferroviario pubblico della Lombardia, e a proteggere sempre a spada tratta le aziende a controllo pubblico Trenord e FNM, responsabili di questo sfacelo, e affidate a dirigenti con amicizie leghiste, da Farisè Cinzia a Gibelli Andrea, i cui obiettivi principali sono stati rimuovere il personale fedele che denunciava la malagestione, come Andrea Franzoso; collaborare col Politecnico di Milano per le nuove uniformi per i capotreno; vendere corsi d'inglese e spesa al supermercato sul sito di trenord.it.

Ma le proteste dei pendolari derivano da una situazione di disagio concreta, con treni sempre più malridotti che nessuna propagandistica campagna elettorale ha saputo riparare o sostituire, personale sempre più esausto, cancellazioni continue dei treni, mancate erogazioni di servizio ferroviario, disguidi, e via elencando tutte le brutture della gestione lombarda di Trenord (e di Trenitalia).

Trenord: personale insufficiente, treni privi di manutenzione. La realtà che non si può più nascondere
Mercoledì 21 marzo, sciopero del sindacato Or.S.a.
Secondo Or.s.a, l’azienda guidata da Cinzia Farisè, a causa della carenza di personale, imporrebbe agli assunti turni di servizio «sino a 10 ore di lavoro» continuativo, senza rispettare «il riposo minimo giornaliero».
Per il sindacato «a oggi mancano 150 macchinisti e 100 capi treno», una situazione che impone ai dipendenti «straordinari che superano ampiamente il limite contrattuale delle 80 ore trimestrali e 250 annuali».
Il sovra-utilizzo degli straordinari era uno dei 12 punti che l’Audit effettuato da Ansf (l’Agenzia per la sicurezza Ferroviaria) ad ottobre 2017 aveva inserito tra le numerose mancanze dell’azienda.
Dopo lo scoop di Business Insider, i convogli di Trenord hanno vissuto un’impressionante serie di soppressioni.
L’azienda ha incolpato prima i disagi dovuti agli strascichi dell’incidente di Pioltello, poi il maltempo, infine cause endogene.
Tuttavia appare curiosa la coincidenza per la quale l’aumento dei controlli di Ansf sugli straordinari del personale (e il relativo blocco della parte extra contratto) e sull’utilizzo di materiale rotabile privo di revisione, sia coinciso col boom delle soppressioni.
Stefano Rimazza sulla pagina facebook del Comitato pendolari Gallarate Milano: “Oggi ho parlato approfonditamente con una persona che lavora per Trenord. La sintesi della situazione è questa: manca il personale, la regione obbliga comunque Trenord ad effettuare un certo numero di treni coprendo certi orari (anzi mi ha detto che vorrebbero anche orari notturni), il personale non può più fare orari indecenti come fatti fino ad ora per coprire i turni mancanti, stanno facendo assunzioni e preparando nuovo personale, questa situazione andrà avanti ancora per un bel po’, sono costretti a fermare treni e a cancellarli per non sforare orari, che loro stessi quando devono prendere servizio partono molto prima perché non sanno se ci sono i treni… insomma una situazione di merda della quale loro sono vittime».

Dario Balotta, ex responsabile trasporti di Legambiente. «La manutenzione dei convogli è paralizzata», aggiunge, «ogni giorno vengono soppressi un centinaio di treni e i ritardi si accumulano sempre più. Le proteste dei pendolari esasperati sono generalizzate su tutte le 21 direttrici regionali. I continui scioperi dimostrano che sono scadenti anche le relazioni industriali.
A nulla è valso l’arrivo in Trenord dall’Alitalia di un nuovo direttore del personale, Antonio Cucuini», conclude Balotta.
Il riferimento è al nuovo manager cooptato da Trenord dalla ex linea aerea di bandiera (fallita) pochi giorni dopo lo scandalo dell’audit Ansf.
Cucuini ha sostituito l’ex direttore del personale, Giorgio Spadi, il quale ha mantenuto comunque la titolarità della pianificazione strategica (e lo stipendio da 220 mila euro annui).
Nella giornata di oggi 23 marzo 2018, a conferma di tutto quanto riportato da BusinessInsider, si assiste alla solita sfilza di cancellazioni e guasti, tra cui ne spicca uno eccezionale:
Il 'treno della memoria' si guasta, 500 studenti bloccati per 5 ore in stazione Centrale
Dovevano partire dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano per raggiungere il campo di concentramento di Auschwitz insieme agli insegnanti. Ma il convoglio si è guastato, e il viaggio del ricordo è diventato un'odissea.
Circa 750 le persone coinvolte, fra cui 530 studenti che da tutta la Lombardia hanno aderito al progetto 'Treno della memorià' promosso da Cgil, Cisl e Uil. A bordo anche il cantante Davide Van de Sfroos.
"Il viaggio alla volta della Polonia doveva iniziare alle 13, dopo la conferenza stampa delle 12.30", hanno spiegato i rappresentanti della Uil. A bloccare le classi in Stazione Centrale, secondo quanto si apprende, è stato un guasto al locomotore. Inizialmente la partenza è stata posticipata alle 15, e rimandata una seconda volta verso le 18. Alla fine, dopo 5 ore di attesa, la partenza. Il viaggio dura circa 22 ore: il rientro a Milano è previsto per lunedì 26.
Nella stessa mattinata, il treno 10456 Cremona-Milano prosegue la sua lunga tradizione di ritardo di 10 minuti, consolidatasi anni fa, molto prima che qualunque scandalo di Trenord emergesse, pur essendo questi solo un segreto di Pulcinella, già noto ai pendolari, ai politici e all'informazione, ma sottaciuto da chiunque avesse il potere e il dovere di combattterlo.



Paradossalmente, il ritardo del 10456 non fa saltare tutte le concidenze per Milano Centrale alla stazione di Milano Lambrate, perchè anche le coincidenze sono in ritardo.


Il treno 2090 da Brescia ha 9 minuti di ritardo.

Il 2160 da Arquata Scrivia ha 6 minuti di ritardo (e quindi è perso).

I pendolari ripiegano sul treno 2290 da Bologna, che è in orario. Ma è tutto qui.
Il convoglio, gestito da Trenitalia,  è un catorcio con carrozze a un solo piano, una più malridotta e rattoppata dell'altra.
Le porte di accesso delle carrozze sono abbondantemente guaste, e non tutte sono segnalate.
I passeggeri lo scoprono quando il treno giunge a destinazione, e si ritrovano costretti a incanalarsi in lunghe file dentro le carrozze, per raggiungere le poche porte apribili.




Sulle linee suburbane da Treviglio, il treno 23010 per Varese è cancellato.



Il treno 10464 Cremona-Treviglio è cancellato.




Il treno 2059 Milano-Verona parte con un ritardo di 35 minuti.

Il treno 10910 Brescia-Sesto S. Giovanni subisce 14 minuti di ritardo.


Il treno 10802 Bergamo-Milano è cancellato.







Nel pomeriggio, il treno 2072 Verona-Milano ha 20 minuti di ritardo.









Il treno 19015 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato a Rovato.

Il treno 10919 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato.

Il treno 10920 Brescia-Sesto S. Giovanni è cancellato per guasto al treno.




Il treno suburbano 23061 Varese-Treviglio è cancellato.




Il treno 10809 Milano-Bergamo è cancellato per guasto al treno.

Il treno 10807 Milano-Bergamo è cancellato.





Il treno 10919 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato.

Il treno 10926 Brescia-Milano Greco Pirelli è cancellato.




Il treno suburbano 23066 Treviglio-Varese è cancellato.

Il treno suburbano 23058 Treviglio-Varese ha 13 minuti di ritardo.
















Solo un beota può ancora credere alla favoletta secondo cui la gestione di Trenord sia passata dalle meraviglie decantate da Maroni Roberto, Sorte Alessandro e Farisè Cinzia allo sfacelo attuale nel giro di poche settimane, e solo per cause indipendenti dalla loro volontà.
Solo un beota non si sarebbe accorto dei sintomi rivelatori della malagestione di quest'azienda, che imperversano da anni, nonostante le toppe e le mani di vernice applicate da Maroni e Sorte.
Solo un beota può scegliere di ignorare che già nel gennaio 2017 i lavoratori di FNM e Trenord denunciavano, con uno sciopero, l'esaurimento dei pezzi di ricambio per la manutenzione dei treni, nei magazzini di FNM.

E' palese che Maroni, Sorte e Farisè sapevano, e criminalmente tacevano, facendo spallucce e pretendendo che si tirasse avanti comunque al risparmio, sfruttando il solito ricatto lavorativo per costringere i dipendenti dell'azienda a salvare la faccia a tutti quanti con un continuo superlavoro.

In alternativa, come forse potrebbe sostenere qualche strenuo difensore della Lega Nord, tutti costoro non sapevano nulla.
Ma a questo punto sorge inevitabilmente la domanda più atroce: si tratta di incompetenza abissale o di incommensurabile ritardo mentale?
E queste persone avevano il governo della Lombardia, e i loro eredi sono stati comunque votati?


E come si può aver dato il voto a un successore di Maroni, tale Fontana Attilio, che ha dimostrato di essere altrettanto complice, o in alternativa ignorante fino alla stupidità, dichiarando
 "Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente"?


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