venerdì 9 marzo 2018

Venerdì 9 marzo 2017: Trenord continua a tagliare le carrozze dei convogli più affollati

Nella mattinata di venerdì 9 marzo 2018, dopo l'inspiegabile sciopero di alcuni sindacati dei ferrovieri per 24 ore consecutive che ha fatto seguito a mesi di disagi e disservizi e cancellazioni di treni, la linea Milano-Verona continua a essere oggetto di pesanti disservizi e corse soppresse.

Perchè nessuno degli ideatori di #LombardiaConcreta interviene?

Il treno 2068 Verona-Milano accumula 30 minuti di ritardo.


Il treno 2057 Verona-Milano accumula 33 minuti di ritardo.








Il treno 2069 Milano-Verona è cancellato.
Spiegazioni sul sito di Trenord? Nessuna.

Il treno 2074 Verona-Milano è cancellato.
Trenord suggerisce ai passeggeri di questo servizio pubblico, chiamandoli "clienti" come se essa non fosse un'azienda a capitale e controllo pubblico che svolge un  servizio pubblico, di prendere il treno 2076, che parte un'ora dopo.
Il detto 2076 arriva a destinazione con 13 minuti di ritardo.

Il treno 2073 parte con 13 minuti di ritardo, e accumula in tutto 18 minuti di ritardo.
Spiegazioni da parte di Trenord per questa mancata erogazione del servizio? Non pervenute.






Il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 è di nuovo l'esempio del caos, dell'incapacità, della disorganizzazione, dell'incompetenza e dell'inadeguatezza dell'azienda Trenord (voluta dalla Lega Nord) nel gestire il servizio ferroviario pubblico lombardo.
Per la terza volta in cinque giorni (e pure con uno sciopero di mezzo), il convoglio si presenta con 5 carrozze invece che 6. Se dal lunedì al giovedì un simile atto è prova di cialtroneria e incapacità, il venerdì sera lo stesso atto è  invece prova di una malagestione criminale che solo una complicità politica delinquenziale può consentire che prosegua indisturbata e impunita.
Come si può essere così irresponsabili, menefreghisti, disonesti e cinici da costringere tutta la massa aggiuntiva dei passeggeri del fine settimana, che rientrano ai loro paesi o vanno in vacanza portandosi appresso bagagli di ogni forma, in un numero di carrozze inferiore a quello che negli altri giorni lavorativi è già conclamatamente di capienza insufficiente per gestire il solo flusso dei pendolari lavoratori quotidiani?
Dove sono Sorte Alessandro, Maroni Roberto e il resto della cricca, davanti alle costanti e colossali prove di incompetenze della loro protetta e intoccabile azienda Trenord? Dov'è Fontana Attilio, quello che parla continuamente dell'eredità  positiva di Maroni, che deve essere mantenuta immutata?
Questa gente lo sa di esser il riflesso speculare di quel Renzi Matteio col suo rifiutarsi ostinato di guardare la sofferenza della gente, mentre duetta amorevolmente con Confindustria?
Ovvio che lo sa: ci campa da decenni. Quelli che ancora non se ne accorgono sono i loro elettori. Quei pochi, almeno, che non sono benestanti, nè sono il concentrato di egoismo, opportunismo, avidità, classismo e "arraffonismo" che ormai è il modello imperante della società odierna.
Se ne vedono esempi proprio sul treno 2077.
Alle 17:15, il convoglio è già saturo, e i passeggeri si affollano nei mezzanini, sulla scale, nei corridoio.

Se qualcuno si attarda per cercare un posto, viene malamente spintonato da un personaggio che parla in inglese, e spiega di non avere tempo per i comodi degli altri, quando lui deve transitare.

Una ragazza curata, elegante, ricercatamente truccata, siede in un "sedile a due" tipico del Vivalto,  e occupa uno dei posti con una valigia.
Una donna di età avanzata chiede di potersi sedere al posto della valigia.
La ragazza la invita ad arrangiarsi: essendo arrivata lei per prima, mette la valigia dove le pare.

Un adolescente che ha trascorso la giornata a divertirsi con gli amici, ora attende che questi lo raggiungano. Per la loro comodità, usa il giubbetto e lo zaino per tenere occupati ben sei posti, mentre tutt'intorno i passeggeri si affollano nell'angusto corridoio del piano superiore della carrozza.
Invitato a liberare i posti, l'adolescente risponde seraficamente che i posti sono occupati.
Istruito sul fatto che su un mezzo pubblico nessuno può tenere posti occupati per altre persone, l'adolescente spiega che queste persone si sono solo allontanate. Peccato che non abbiano lasciato nulla di loro, per occupare il posto: non un giubbetto, non una borsa, nulla. Deve fare tutto lui.
Bruscamente invitato a liberare i posti, l'adolescente esegue. E dopo aver smanettato a lungo sul suo costoso smartphone, l'adolescente abbandona il treno pochi istanti prima della partenza, senza che nessuna delle persone per cui occupava i posti si sia degnata di comparire.
Il tutto col favoloso menefreghismo di chi non lavora, non paga tasse, non deve alzarsi alle sei del mattino per lottare contro i treni in ritardo, non trascorre otto o nove ore in ambienti orrendi a guadagnarsi ciò che gli serve per vivere, e non deve tornare a casa esausto, sapendo di dover patire gli ulteriori disservizi ferroviari di #LombardiaConcreta, magari viaggiano in piedi anche se ha la schiena a pezzi..

Sulle linee ferroviarie "gemelle", disservizi e mancate erogazioni di servizio sono all'altezza della linea per Verona.

Il treno 23039 Varese-Treviglio è cancellato alla stazione di Milano Certosa.
Il treno 23046 Treviglio-Varese è cancellato da Treviglio a Milano Certosa.
Il treno 10640 Pioltello-Novara viaggia con 14 minuti di ritardo.
Motivazioni delle cancellazioni? Non pervenute.

Il treno 25255 Chiasso-Ro è cancellato a Milano Porta Garibaldi.


Il treno 4918 Brescia-Bergamo è cancellato.
Il treno 4919 Bergamo-Brescia è cancellato.


Il treno 10798 Bergamo-Milano è cancellato.




Riguardo ai recenti blocchi del servizio di Trenord, con treni guasti rimasti fermi per ore con passeggeri prigionieri a bordo, qualcosa si muove.
Sul versante dei passeggeri e delle associazioni dei consumatori, ovviamente: la politica della Lega Nord, di Maroni Roberto, di Sorte Alessandro, di Fontana Attilio, di Salvini Matteo e di #LombardiaConcreta non muove un dito e non batte ciglio.

Odissea di 4 ore sul treno Milano-Bg - Pendolari chiedono il rimborso
Adiconsum, insieme a altre associazioni di consumatori, ha avviato la procedura di reclamo nei confronti di Trenord e Regione Lombardia per chiedere il rimborso e il pagamento dei danni per la mancata assistenza ai passeggeri del treno 2633 del 7 febbraio scorso. I continui disagi dei pendolari, i ripetuti ritardi sistematici dei treni e gli incidenti che si susseguono hanno infatti fatto traboccare la pazienza dei viaggiatori pendolari bergamaschi di Trenord, che hanno deciso di rivolgersi alle associazioni dei consumatori per vedere tutelati i propri diritti.
Adiconsum Bergamo, negli ultimi giorni, ha già raccolto richieste di intervento nei confronti di Regione e della società di trasporto lombarda. «L’increscioso e assurdo comportamento - racconta Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo - è stato quello del 7 febbraio, quando il treno n. 2633 partito in ritardo da Milano Centrale alle 19.25 e diretto a Bergamo si è bloccato pochi metri dopo la sua partenza dalla stazione. Per 3 ore i viaggiatori, tra cui persone anziane e bambini, sono rimasti chiusi all’interno dei vagoni senza ricevere adeguata assistenza dal personale di Trenord a bordo del treno.
Stremati e spaventati, anche a fronte del comprensibile stato di agitazione dovuto al recente deragliamento di Pioltello, le persone non hanno ricevuto nemmeno assistenza all’arrivo alla successiva stazione di Milano Lambrate alle 22,20!.
Disagi e inevitabile stress fisico e psicologico. Il fatto accaduto è grave, soprattutto alla luce della violazione del contratto di servizio che Trenord ha firmato con Regione Lombardia e che la impegna a fornire assistenza ai viaggiatori».
Adiconsum con le associazioni di consumatori CODICI Lombardia, ASSOUTENTI Lombardia e Casa del Consumatore, e insieme al Comitato Pendolari Bergamaschi, fornirà assistenza a quanti si trovavano su quel treno, che possono contattare l’associazione inviando una mail amailto: adiconsum.bergamo@cisl.it o info@assoutenti.lombardia.it o anche telefonando al numero 035324583.
«Stiamo inoltre formalizzando, visto il perdurare dei disservizi e disagi che giornalmente ci segnalano i passeggeri, un reclamo oltre che al gestore anche a Regione Lombardia – Assessorato ai Trasporti, augurandoci che fra le tante promesse elettorali trovino la giusta risposta ai tanti disagi che i pendolari di Bergamo subiscono da decenni, e che il problema venga seriamente affrontato. Non è ammissibile che si pensi solo all’alta velocità e si trascurino le esigenze dei lavoratori pendolari regionali».

Nessun commento:

Posta un commento