giovedì 22 marzo 2018

22 marzo 2018: nel dissesto ferroviario lombardo, i treni di Trenord si fermano anche per i bisogni fisiologici dei passeggeri.

MILANO-VERONA – Se ha bisogno, fermo il treno alla prima stazione e la faccio andare in toilette. Abbiamo l’autorizzazione di Trenord“.
E’ così che, nella civilissima Lombardia, sulla tratta Verona-Milano, il capotreno risolve il problema-pipì dei pendolari. Secondo quanto scrive il quotidiano Libero “i bagni sono chiusi fin dalla partenza” perché impraticabili.
Tra i pendolari, seccati per il disagio e il ritardo accumulato, si parla di prassi ribattezzata ironicamente la “pipì-stop”.
Se per certi aspetti fa sorridere il fatto che si fermi un treno per i “bisognini” dei pendolari, per altri questo “gesto di cortesia” che accumula decine di minuti di ritardo sull’intera linea, fa imbestialire i passeggeri.
E’ così che, comme d’habitude, il treno regionale 2058 che parte all’alba da Verona, è costretto a sostare dopo 10 minuti a Peschiera del Garda, per “far andare in bagno” i passeggeri che lo richiedono. Non solo: “Dopo la pausa pipì a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine, successivamente a Rezzato, ulteriore sosta per cambiare binario per “motivi tecnici”.
Il quotidiano "Libero" perde l'occasione per menzionare che i convogli del tipo con un solo servizio igienico per tutte le carrozze sono i "nuovissimi" Vivalto acquistati con grande spesa di denaro pubblico dalla ex giunta della regione Lombardia guidata da Maroni Roberto. Inadatti a coprire lunghe tratte come la Milano-Verona, i Vivalto vengono comunque messi su questa linea grazie all'avvedutissima politica di Trenord e FNM, aziende guidate da Farisè Cinzia e Gibelli Andrea, entrambi voluti da Maroni Roberto.
La suddetta giunta lombarda così competente vedeva Sorte Alessandro di Forza Italia come assessore dei trasporti, e come instancabile promotore di questa campagna di acquisto di treni il cui modello risale al 2005, e i cui difetti congeniti (dai guasti cronici delle porte alla pessima progettazione degli spazi) sono ormai noti a tutti da più di un decennio.
Il treno 2085, costretto a fermarsi per le esigenze fisiologiche dei passeggeri, è la perfetta rappresentazione dei risultati di quattro anni di lavoro, nonchè delle capacità gestionali di Maroni della Lega Nord e di Sorte di Forza Italia, al di là di tutte le vanterie propagandistiche di ogni genere che questi due hanno vomitato per anni, sbeffeggiando i pendolari lombardi con la complicità dei media locali. In una parola: #LombardiaConcreta


22 marzo 2018. La catena interminabile di cancellazioni, ritardi, guasti e disservizi che funesta il trasporto ferroviario lombardo gestito da Trenord, Rfi e Trenitalia, prosegue incessante da settimane..

I treni Brescia-Sesto S. Giovanni 10905 e 10904 sono guasti e vengono cancellati. Il treno 10910 ha 12 minuti di ritardo senza spiegazione.




Il treno 10456 da Cremona per Milano Certosa arriva con 11 minuti di ritardo, facendo saltare due "coincidenze" per Milano Centrale alla stazione di Milano Lambrate.






Il treno Brescia-Sesto S. Giovanni 10915 è cancellato alla stazione di Rovato. Senza spiegazione.


Nel pomeriggio, chi  consulta il sito my-link.it alle 16:30 vede con orrore che il traffico della stazione di Milano Centrale è paralizzato.

La lista dei treni in stato "non partito" è lunghissima, e sembra indicare un guasto gravissimo agli impianti, o anche problemi più gravi.

Come se non bastasse, i colleghi pendolari sulla linea per Como che stanno rientrando a casa segnalano ritardi superiori alla mezz'ora su tutte le corse. 

Cosa sta succedendo?

In realtà, nulla: i disservizi ferroviari sono nella norma.
E' solo un problema del sito my-link.it, di cui ovviamente non viene spiegato nulla a nessuno. Ovviamente si tratta di un sito dell'azienda Trenord. 

Il treno 2074 Verona-Milano Centrale ha 16 minuti di ritardo.
Ma sulla pagina della "circolazione in tempo reale" di trenord.it. non viene segnalato nulla. La circolazione è data per regolare.







I treni Brescia-Milano Greco Pirelli 10926 e 10927 vengono cancellati senza spiegazione.
Il treno 2079 Milano Centrale-Verona ha  19 minuti di ritardo a causa del guasto al sistema di chiusura delle porte di un treno che lo precede (quale? Perchè non viene detto?).
Il treno 10923 Sesto S. Giovanni-Brescia ha  18 minuti di ritardo a causa del guasto al sistema di chiusura delle porte di un treno che lo precede.
Il treno 10925 Sesto S. Giovanni-Brescia parte con 13 minuti di ritardo a causa di ritardo del treno corrispondente.

Il treno 23080 Treviglio-Varese è cancellato fino a Milano Porta Garibaldi.



I treni 24802 e 24803 Bergamo-Treviglio sono cancellati.

Sempre senza spiegazione.


Qualcuno si ricorda le micidiali stronzate sulla puntualità e qualità del servizio di Trenord che Farisè Cinzia ammanniva solo pochi mesi fa a un branco di spettatori idioti durante l'ultima Expo Ferroviaria?
E c'era pure uno scribacchino di Repubblica che si esaltava a queste sparate propagandistiche, riportandole in questa forma in un articolo (panegirico?) celebrativo, acritico e senza dignità nè deontologia: "Viaggiare puntuali e con l'aria condizionata funzionante non basta più. Né per i viaggiatori, in cerca di altri servizi e di tecnologia, né per le aziende di trasporto che vedono una nuova prateria da conquistare per allargare la loro fetta di mercato."

Risulta difficile digerire l'idea che in pochi mesi la situazione del servizio di Trenord sia così drasticamente cambiata, andando dal trionfo della puntualità alla fiera della cancellazione continua, a causa di imprevedibili fattori esterni, dato che già all'epoca di queste vaccate il disservizio di Trenord era tangibile ogni giorno. Chissà cosa ne dicono lo scribacchino e Farisè, adesso?

Ma soprattutto, chissà cosa ne dice Maroni Roberto, che è la mente eccelsa che volle Farisè come amministratrice di Trenord, e Gibelli Andrea come direttore di FNM (con lo scopo di cacciare l'unico dipendente che avesse avuto la rettitudine e l'onesta di smascherare il peculato del precedente direttore Achille Norberto).
Maroni è lo stesso che, sul giornale di Treviglio, aveva il coraggio di sciorinare una propaganda riservata ai soli invasati leghisti e ai ritardati mentali, declinata in frasi come "Quando c'è un problema in Regione Lombardia noi lo affrontiamo per cercare di risolverlo in modo definitivo".

Spettabile Maroni, noi pendolari, e forse anche il gentile ma inebetito Agostino di Villasanta, stiamo ancora aspettando che la tua ex giunta in Regione Lombardia affronti il problema del trasporto ferroviario lombardo.
Hai avuto quattro anni di tempo, non hai mosso un dito se non per qualche sparata propagandistica, e il risultato è un servizio ferroviario lombardo allo sfascio. Complimenti.

A quei poveri ingenui che aspettano un cambiamento con l'avvento di Fontana Attilio, noto anche come il Peter Cushing della Padania, ricordo solo questa sua dichiarazione: "Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente".









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