giovedì 29 marzo 2018

Giovedì 29 marzo: treni di Trenord guasti, in ritardo, cancellati. Ma il sito annuncia un "incremento del servizio offerto"

#LombardiaConcreta
Giovedì 29 marzo, il sistematico mancato servizio sulle linee Brescia-Milano, Bergamo-Milano, Treviglio-Varese, Verona-Milano continua a imperversare, come si vede da questo campione preso in una ristretta fascia oraria pomeridiana.
Cancellazioni. Guasti. Ritardi. Senza spiegazioni.  Continui. Incessanti.
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Il treno 2074: guasto, in ritardo di 35 minuti, infine cancellato. Il treno 2630: cancellato. I treni 23062, 23077, 23055: cancellati. Il treno 2091: cancellato fino a Milano Lambrate.
#LombardiaConcreta
Grottescamente, il sito di trenord.it fa seguire questi annnuci quotidiani, che si ripetono con frequenza oraria per treni diversi ormai ogni giorno di ogni settimana, da un inquietante comunicato scritto in verde e in grassetto, che rende noto che dal 4 marzo ha luogo un "incremento del servizio offerto" sulla linea.

Non che qualcuno tra i pendolari si aspetti più nulla di intelligente da Trenord, dopo il modo agghiacciante in cui fu comunicato il disastro ferroviario di Pioltello a gennaio 2018 (quando i pendolari ricevevano telefonate dagli amici sul posto, che parlavano di deragliamento, carrozze sfasciate e morti, mentre gli annunci nelle stazioni parlavano di "inconveniente tecnico" e "ritardi fino a 30 minuti), ma in questo caso specifico, dopo un mese di mancata erogazione del servizio già noto, l'azienda a capitale pubblico Trenord potrebbe avere la decenza di rimuovere quella demenziale e paradossale scritta che parla di un aumento del servizio offerto.

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Vorrei riconoscere a Trenord la decenza di aver smesso di usare la definizione di "offerta commerciale", che suonava come l'ennesima presa per i fondelli per il cittadino che paga due volte i suoi servizi, ma è impossibile.
Anche se Trenord di colpo si è resa conto di non poter dare a vedere di volersi comportare come un'azienda privata che insegue solo il profitto, nei fatti continua a perseguire protervamente questa strada, e il pendolare che sale sui suoi treni finisce comunque solo col contribuire ai lauti stipendi  e premi di dirigenti in quota Lega Nord, incapaci di gestire il personale e garantire il servizio erogato dall'azienda, ma concentratissimi a esplorare altre fasce di mercato (per esempio, la vendita di assicurazioni e corsi d'inglese sul portale web di Trenord).
Il futuro prossimo non mostra nessuna possibilità di miglioramento: erede della migliore tradizione omertosa di #LombardiaConcreta, Fontana Attilio prosegue infatti la politica di Maroni Roberto, e ignora platealmente sia le proteste dei pendolari, fingendo di non accorgersi della realtà oggettiva delle cancellazioni quotidiane di treni regionali lombardi a ogni ora, come si nota non solo dal suo silenzio in merito, ma anche dalle dichiarazioni fumose e parziali in cui lascia intendere che l'unica causa del tracollo del servizio ferroviario lombardo è la manutenzione della linea ferroviaria da parte di Rfi.





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