venerdì 19 ottobre 2018

18 ottobre 2018: disservizi e domande all'assessore leghista lombardo Terzi, che dà la colpa di tutto al governo nazionale che fu, e glissa spudoratamente sull'incapacità gestionale della Lega

[Assessore Terzi della giunta regionale leghista della Lombardia:] «Quanto alle polemiche dei consiglieri Pd, ricordo che il loro partito ha governato l’Italia negli ultimi 5 anni: dovrebbero quindi rendere conto ai cittadini dei mancati investimenti che hanno pesantemente inciso sul servizio ferroviario lombardo fino a determinare l’attuale situazione di emergenza. Negli anni l’unica a investire sul servizio è stata Regione Lombardia, per esempio acquistando 161 nuovi treni che diventeranno operativi dal 2020, dati i tempi tecnici ».
Alcune domande all'assessore Terzi.
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre Trenord (controllata da una dirigente scelta dalla Lega Nord) andava progressivamente e clamorosamente sotto organico, causando le attuali cancellazioni programmate (e non giustificare) all'ordine del giorno sulle linee lombarde?
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre FNM (controllata dalla regione Lombardia e diretta da un direttore scelto dalla Lega Nord, dopo lo scandalo di Norberto Achille) esauriva i pezzi di ricambio per la manutenzione dei treni (come da sciopero dei ferrovieri del gennaio 2017)?
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre FNM sceglieva di acquistare altri treni di modello Vivalto, cioè quelli che dalla scesa in pista del 2017 a oggi continuano a guastarsi regolarmente e cronicamente, pur sapendosi da due lustri che i Vivalto soffrono di difetti di progettazione congeniti che causano questi guasti sistematici e irreperabili?
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre Trenord imponeva la prima classe su treni dei pendolari come il Verona-Milano, nonostante le fasce orarie di punta lo vedano con una seconda classe perennemente satura?
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre Trenord piazzava sulla linea Verona-Milano il venerdì sera nella fascia di punta, treni Vivalto di sole 5 carrozze, quando neppure quelli da 6 con due piani bastano per contenere passeggeri e bagagli?
Terzi, dov'era la Lega Nord mentre Trenitalia sostituiva i FrecciaBianca Brescia-Milano con i ben più costosi FrecciaRossa, e l'assessore Sorte Alessandro annunciava una "dote" per tutti i pendolari che avrebbero viaggiato sui Frecciarossa, a prescindere dal reddito, eseguendo una vergognosa operazione propagandistica e classista che era uno sputo in faccia a centinaia di migliaia di pendolari lombardi costretti a usare i miserabili treni "convenzionali"?
 
Terzi, provi a spiegarci perchè, se è tutta colpa di Trenitalia e dello Stato, la Lega Nord ha sempre taciuto? 
La Lega era complice? Le faceva comodo? Era composta da ebeti ritardati incapaci di capire cosa accadeva? Perchè l'assessore Sorte Alessandro insultava i pendolari che denunciavano questi fatti, invece di denunciare a sua volta i "veri" colpevoli?

L'assessore Terzi, invece di blaterare a vanvera e fare propaganda e giocare allo scaricabarile, provi ad assumersi le responsabilità di rappresentante di un partito che governa la Lombardia da 15 anni e, in questo enorme arco di tempo, non solo è stato incapace di rimediare al disastro di Trenord, ma ha rimosso il ricordo di averlo in effetti creato, assemblando questa azienda nel modo più inetto possibile.


Come volevasi dimostrare, le chiacchiere di Trenitalia, che durante la gestione di Mazzoncini Renato (voluto da Renzi Matteo, confermato da Gentiloni Paolo) ambiva a mettere le mani sul trasporto regionale lombardo, e prometteva di risanarlo in un istante, erano solo chiacchiere: Trenitalia fornirà per il momento i catorci, e i treni "nuovi" arriveranno solo nel 2020.
Trenord, FNM e la Lega Nord però hanno poco da criticare: dopo 15 anni di malagestione, si sono accorti solo a ridosso di un referendum (2017) e delle elezioni (2018) che Trenord stava andando a rotoli. E finora sono state capaci solo di comprare costosissimi treni dell'obsoleto modello Vivalto, che si guasta sistematicamente a causa di difetti congeniti di fabbricazione.

18 ottobre 2018: i disservizi del trasporto ferroviario lombardo, che la Lega Nord ha ostinatamente negato per anni, salvo poi riconoscerli nel 2018 solo per incolpare esclusivamenente Trenitalia e il governo del PD (ma quindi la Lega Nord in Lombardia è impotente? E muta? Possiede la favella solo per accusare i pendolari di essere politicizzati), continuano a imperversare.

Treno 2054 Verona-Milano: 14 minuti di ritardo. Treno saturo su cui alla stazione di Treviglio si sale a fatica.








Treno 2054 Verona-Milano: 49 minuti di ritardo




Treno 2091 Milano-Brescia delle 17:50. 23 minuti di ritardo.
Un tempo era il treno delle 18:15, e riduceva l'afflusso al uccessivo treno delle 18:25 per Verona, perennemente saturo.
Trenord e RFI (e Trenitalia) lo hanno arbitrariamente anticipato alle 17:50, svuotandolo di utilità, per avvantaggiare i FrecciaRossa (tanto cari a Renzi Matteo). E non riescono a farlo partire in orario perchè c'è sempre un guasto a qualcosa.



Giovedì 18 ottobre 2018: manifestazione dei #pendolaridisillusi alla stazione di Milano Porta Garibaldi.

Comunicato dei #pendolaridisillusi. Trasporto lombardo in caduta libera: la pochezza del nulla, la nullità del poco.

«ll trasporto lombardo è in caduta libera. Alla fine del 2017 l’assessore Sorte annunciava con toni trionfalistici l’efficienza del trasporto nella nostra regione con il miglioramento della puntualità e l’acquisto dei nuovi 161 treni. Tutto questo in concomitanza con le elezioni regionali. Dopo quasi dieci mesi stiamo assistendo al crollo del trasporto lombardo, nonostante i numerosi appelli e le denunce quotidiane».
«I viaggiatori si lamentano, ma pagano gli abbonamenti; protestano ma vengono ignorati; avanzano proposte senza ricevere riscontri».

Un messaggio rivolto soprattutto al presidente della Regione Attilio Fontana, all’assessore Terzi, a Rfi, a Trenord, «ormai in regime di autogestione».

Dobbiamo forse immaginare di tornare al passato, bloccando i bianari e non pagando gli abbonamenti?
La tentazione di abbandonare la via del dialogo è forte.

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