lunedì 1 ottobre 2018

Trenitalia e FS: i primi treni saranno i soliti catorci vecchi. RFI: i binari si sfasciano, ma sono "sotto osservazione", e intanto si investe nel ristrutturare edifici vari


Affaritaliani.it:

Potrebbero essere treni precedentemente usati per i pellegrinaggi dall'Italia a Lourdes i 9 convogli che Ferrovie dello Stato dara' alla Lombardia per affrontare la situazione di emergenza di Trenord. Lo ha confermato all'agenzia Ansa lo stesso governatore lombardo Attilio Fontana, spiegando che "e' una delle ipotesi a cui ha accennato anche l'amministratore delegato di Fs Battisti".

Ecco dunque che Fs avrebbe deciso che quei treni saranno quelli da destinare alla Lombardia. Che attende, però, altri 25 treni entro il primo semestre del 2019, senza smettere di sottolineare le criticità della stagione invernale, per affrontare la quale si abbisognerebbe di almeno una quindicina di treni entro dicembre.

FerrovieDelloStato:

La notizia che i treni destinati da Trenitalia alla Lombardia saranno composti da carrozze utilizzate per i viaggi a Lourdes dei malati non è vera ed è destituita di qualsiasi fondamento.

I nove treni che Trenitalia metterà a disposizione di Trenord, a partire da ottobre, saranno cinque ALe 582, due treni composti da carrozze Media Distanza (MD) e due treni Vivalto. Sono treni con adeguato livello di comfort e decoro. Non sarà, pertanto, necessario alcun intervento aggiuntivo o specifico di adeguamento.

Affaritaliani.it:

la vicenda dei treni dei pellegrini è stata riferita dall’ad di Fs durante l’incontro con i giornalisti tenutosi in Regione Lombardia quando è stato annunciato l’arrivo dei nove convogli. 
Ovviamente, a parte le solite figuracce della malagestione ferroviaria italiana effettuata indistintamente da tutte le aziende del Gruppo Ferrovie Dello Stato, il dato agghiacciante che emerge è quello dei nove treni che Trenitalia metterà a disposizione: a chiacchiere, FS e Trenitalia promettevano innovazione e modernità (Hitachi) e treni moderni come se piovesse (Jazz e Rock e così via), ma appena si arriva ai fatti, ecco che invece arrivano i catorci (l'ALe 582 è un modello ideato degli anni 1980; il Vivalto è un catorcio afflitto da guasti congeniti cronici che si ripresentano in continuazione, e offre spazi insufficienti per bagagli, valigie, persone).


E intanto, mentre RFI dedica risorse economiche e personale e tempo a recuperare e ristrutturare la "Cabina C" all'esterno della stazione di Milano Centrale, il resto della rete ferroviaria lombarda che RFI gestisce continua ad andare a pezzi.
Siccome non bastano i guasti agli impianti di circolazione e ai passaggi a livello, che avvengono con frequenza giornaliera; siccome non bastano le condizioni delle stazioni ferroviarie affidate a Grandi Stazioni, che vanno dal luridume di Lambrate alla cacofonia assordante degli schermi pubblicitari di Treviglio (dove però i microfoni della biglietteria sono guasti, per cui tutti devono urlare per sovrastare il chiasso rimbombante che provenie dagli schermi pubblicitari), ecco che RFI continua a ignorare le condizioni in cui versa il resto delle infrastrutture ferroviarie-
Come se il disastro ferroviario di Pioltello nel gennaio 2018 non fosse bastato per aprire gli occhi a nessuno dei dirigenti di RFI o FS.

C’era un altro giunto rotto sui binari della rete ferroviaria lombarda. La scoperta è stata fatta da un macchinista che, a bordo di un convoglio di Trenord, ha notato l’anomalia venerdì sera all’altezza della stazione di Carnate. Il ferroviere ha notato la presenza di un giunto disallineato con l’asse ferroviario, un guasto simile a quello che ha provocato il 25 gennaio la morte di tre persone a Pioltello. Il treno a quel punto ha continuato la sua marcia a passo d’uomo e il macchinista ha poi segnalato quanto accaduto

Rete Ferroviaria Italiana ha comunicato di aver già avviato un’inchiesta interna per verificare “se le azioni delle squadre manutentive sono state conformi alle procedure previste”. Il tratto di rotaia, spiega Rfi, era “già oggetto di attenzione da parte delle squadre tecniche, che lo avevano messo sotto osservazione, ritenendo comunque non necessaria la sua sostituzione nell’immediato”.

La nota ricorda che “sono state avviate a fine 2014 e nel corso del 2015, da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), l’omologazione e quindi l’installazione di innovativi (unici a livello mondiale) Dispositivi Controllo Giunto Meccanico (DCGM), nonché di tre traverse speciali per giunti isolanti incollati, nell’ambito degli interventi di potenziamento e adeguamento tecnologico della rete ferroviaria nazionale”.
La risposta  di RFI sembra la solita giustificazione preparata in anticipo per scaricare ogni responsabilità, e infatti sembra scritta dalla società Autostrade o dai Benetton: "lo sapevamo, ma andava tutto bene, ci stavamo lavorando, ma si poteva rinviare".

Nessun commento:

Posta un commento