martedì 9 ottobre 2018

8 ottobre 2018: la risposta della Lega Nord è "Più sicurezza su treni rotti, sovraffollati, in ritardo"

8 ottobre 2018: guasto agli impianti di circolazione di una linea suburbana (passante) che coinvolge la tratta Treviglio-Varese, ed è in carico a RFI.
Treno 23062 in ritardo di 46  minuti.
Treno 23060 e 23075: cancellati.
Treno 23064 fermo per ritardo del treno corrispondente.





Treno 23062 in ritardo di 31  minuti.







Sulla linea Saronno-Albairate, non si sa cosa sta accadendo.
Treni 24165 e 24172: cancellati.
Treno 24159: cancellato da Saronno a Seregno.
Treno 24156: cancellato.
Treno 24160: cancellato da Seregno a Saronno.





Fotografia di un pendolare.
Treno 23061: ritardo di 25 minuti.
Treno 23303: ritardo di 10 minuti.
Treno 20247: cancellato.
Treno 23060: ritardo di 45 minuti.




RFI è l'azienda a cui Fontana  Attilio, eletto per la Lega (Nord) alla giunta della regione Lombardia, avrebbe voluto cedere un'altra parte delle linee ferroviarie lombarde, in cambio della sopravvivenza dell'azienda Trenord nelle sole linee redditizie.

Il periodico quotidiano Il Cittadino riassume efficacemente la sola risposta data dalla Lega (Nord) di Fontana Attilio (regione Lombardia) e Salvini Matteo (ora ministro dell'interno) al tracollo del trasporto ferroviario italiano.
"Più sicurezza su treni rotti, sovraffollati, in ritardo" 
#LombardiaConcreta
E' la stessa risposta, miseramente propagandistica e chiarissimamente cialtronesca in quanto colossale ammissione di incapacità e impotenza, che per anni è stata data da Maroni Roberto e dalla sua corte (vedi Sorte Alessandro), a fronte delle proteste dei comitati pendolari che da tempo vedevano i chiarissimi segnali del tracollo verso il quale Trenord correva a tutta velocità. 

#LombardiaConcreta
Sembra proprio che il servizio scadente offerto da Trenord non abbia fondo, visto che le vette di disservizi raggiungono sempre nuovi picchi.

Giovedì e venerdì, quando ritardi e cancellazioni di corse al mattino hanno avuto [come] conseguenza l'affollamento oltre i limiti di sicurezza di alcune stazioni.

A Lissone, il primo treno utile è arrivato sulla banchina, già affollato e quasi pieno, è stato preso d'assalto dalle centinaia di persone a terra.
Solo una minima parte è riuscita a salire a bordo delle vetture.



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