martedì 5 novembre 2019

5 novembre 2019: le indifendibili sparate da scaricabarile di Terzi Claudia vengono smontate in poche righe

Terzi Claudia, presunto assessore ai trasporti della Regione Lombardia, ma di fatto marionetta al servizio degli interessi economici della dirigenza di Trenord, afferma che l'obbligatorietà dell'abbonamento integrato (treno+metro) anche per chi usa solo il treno è colpa di una scelta del Comune di Milano.

Rispondono i Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza TPL di Regione Lombardia.
la Legge n° 6 stabilisce all'art. 44 "integrazioni tariffarie obbligatorie" (art. 44, comma 1, lett. a), ossia Regione Lombardia nel 2012 ha fatto la scelta politica per cui il titolo integrato è obbligatorio una volta approvati i sistemi integrati. [...]
Sarebbero invece sufficienti pochi ritocchi al Regolamento Tariffario, che, essendo una semplice Delibera di Giunta e non un Legge Costituzionale, è certamente più semplice da modificare, grazie ai quali, previa consultazione della Conferenza TPL, si potrebbe risolvere il problema con una certa rapidità, ma la Maggioranza politica regionale sembra orientata in altro modo per cui anche questa via non è allo stato attuale praticabile.
Questa è la verità su chi ha imposto l'abbonamento integrato come unica soluzione: la giunta della Lega Nord insediata in Regione Lombardia. Cioè la formazione politica di Terzi Claudia, donna così impreparata e disinformata da essersi fatta sfuggire questi dettagli, forse perchè troppo infervorata nel suo ruolo di attivista che spaccia propaganda mistificatrice imparata a memoria, quasi ci fossero le elezioni ogni settimana.
Ci sembra dunque evidente che la Regione stia “navigando a vista” nella gestione di questo problema che coinvolge decine di migliaia di pendolari, anche perché l’Assessore continua a rimandare la convocazione della Conferenza regionale del TPL, nella quale si potrebbero affrontare più razionalmente e apertamente le scelte di carattere tariffario. Ci si domanda, ad esempio, se Regione Lombardia abbia intenzione di applicare con gli stessi criteri il Regolamento Tariffario agli altri Bacini quando attiveranno lo STIBM, e se resterà o meno la “scappatoia” per i pendolari di acquistare il titolo ferroviario dalla prima stazione fuori dal bacino.
Cosa ci dice Terzi Claudia, di questi due aspetti?
Perchè Terzi prima dichiara "noi non ci tiriamo indietro", e poi fugge dal confronto coi pendolari?
A Terzi Claudia sembra giusto che Trenord imponga ai pendolari di pagare un servizio che non utilizzano? Terzi Claudia è almeno capace di rispondere in maniera chiara, onesta, adulta e diretta a questa domanda,
In tutti i pendolari rimane in ogni caso il sospetto che ci si trovi di fronte ad una grande operazione di incremento sostanziale delle tariffe sul vettore ferroviario, cercando di scavalcare i paletti del rapporto qualità-tariffa stabiliti dalla Legge Regionale 6/2012, nonostante il perdurare di disservizi quotidiani su tutte le direttrici ferroviarie e che sono di grave danno per viaggiatori e pendolari.


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