giovedì 20 settembre 2018

19 settembre 2018: incredibile evento, il capotreno di Trenord comunica la causa del ritardo

19 settembre 2018: il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 di Trenord parte con 5 minuti di ritardo, senza spiegazione, sosta nel nulla dei binari tra le stazioni di Centrale e Lambrate, senza spiegazione, arriva a Lambrate e protrae la fermata fino a cumulare 10 minuti di ritardo. Con spiegazione. Il capotreno, infatti, comunica tramite impianto di comunicazione di bordo, che il treno sta subendo un ritardo a causa del ritardo di treno precedente.
La comunicazione della causa del disservizio da parte del personale di Trenord è così rara da lasciare sconcertati, almeno finchè il capotreno non passa a verificare i documenti di viaggio (su un treno in ritardo?), e così si tradisce. Non solo è giovane, ma è anche fresco di assunzione. Diamogli sei mesi e si adeguerà alla politica aziendale del silenzio in caso di disservizio.

E comunque, quando le porte di comunicazione tra i vagoni si aprono, nelle carrozze entra l'acre odore tipico dell'attrito dei freni bloccati contro le ruote di una carrozza.
Il treno è il "nuovissimo" Vivalto messo in pista nel 2017 da FNM e regione Lombardia. E' guasto ogni tre per due. E questo acre odore era presente anche 24 ore fa. Quanto manca al prossimo guasto?

E ancora: quale treno ritarda tutti gli altri?

Per citare i pendolari della tratta Parma-Brescia, gestita da Trenord con il solito disservizio perenne, "scrivere a Trenord, non porta alcun beneficio e nemmeno si riceve risposta", per cui proviamo noi a cercarne una.

Treno 2075 Milano-Verona delle 16:25, 30 minuti di ritardo.









Treno 20481 Milano-Cremona delle 17:36, 56 minuti di ritardo.

E non è ancora arrivato a destinazione.







Treno 10917 Milano-Brescia delle 17:15, 11 minuti di ritardo.









In seguito, altri ritardi, come sempre sulla linea per Cremona, sventurata quanto la Parma-Brescia. (Ovviamente la sventura nonc'entra nulla: è la malagestione di Trenord, Trenitalia e RFI, che invece che far funzionare il trasporto 'convenzionale', hanno trascorso anni a inseguire il profitto con iniziative commerciali l'una, e Alta Velocità per l'elite benestante le altre due).

Treno 10488 Cremona-Treviglio delle 19:41, 20 minuti di ritardo. Per guasto al treno, così guasto che è stato sostituito.
Treno 10487 Milano-Cremona delle 18:36, 40 minuti di ritardo. Per guasto al treno.
 



Nella mattinata:

Ritardi sulla linea da Bergamo a Milano a causa di un guasto a un treno proveniente da Brescia.

Ed ecco altre perle del modo in cui Fontana Attilio, della giunta della regione Lombardia, tenta di affrontare con Trenitalia lo sfacelo in cui è sprofondata Trenord, azienda che per anni è stata controllata da dirigenti selezionati dalla Lega Nord tramite FNM.


[...] per tamponare l’emergenza della stagione invernale, proprio le Ferrovie avrebbero messo a disposizione di Trenord nove treni della categoria “usato sicuro” già a partire da questo ottobre. [...] da ottobre potranno correre sui binari lombardi 2 treni Vivalto con 8 anni e mezzo di servizio e 7 treni con un’eta media di 23 anni.
[...] Dalla Regione per ora non arriva alcun commento, anche perché, come dichiarato da Fontana e da Andrea Gibelli, presidente di FNM, non più tardi di qualche giorno fa, il tavolo di lavoro in corso con le Ferrovie dello Stato si chiuderà solo alla fine di settembre. È allora che il quadro sarà completo, è allora che si capirà se la flotta di Trenord potrà essere rimpolpata con altri convogli griffati FS già a partire dai prossimi mesi, già in tempo utile per affrontare l’inverno, o se invece bisognerà pensare a soluzioni alternative quali la presa in prestito di corse dalle regioni confinanti o l’affidamento alle Ferrovie dello Stato di intere linee oggi gestite da FNM. Alternative che vengono date come più probabili dell’aggiunta di ulteriori convogli. Alternative alle quali si è reso necessario pensare perché la richiesta iniziale avanzata da Palazzo Lombardia nei confronti delle Ferrovie dello Stato era un’iniezione di almeno una ventina di convogli. La soluzione concordata da Fontana e Battisti a fine agosto prevede, invece, oltre ai 9 dei quali si è detto, altri 25 treni entro i primi mesi del 2019 e ulteriori 15 entro la fine dello stesso anno. In sintesi: nei prossimi 14 mesi i pendolari lombardi avranno a disposizione 49 convogli aggiuntivi. Solo 15 di questi sono nuovi, gli altri 34 usati.
Ancora una volta, Fontana e compagni della Lega Nord chiedono convogli su convogli, ma nemmeno una parola sulla carenza dell'organico con cui gestirli.

Purtroppo, il sostituto di Mazzoncini Renato in Ferrovie dello Stato, tale Battisti Gianfranco, per ora si dimostra allineato ai suoi predecessori nell'elargire belle parole contraddette dai fatti, e insiste pure a difendere l'indifendibile vergogna classista dell'Alta Velocità.
L'articolo è però di Repubblica, quotidiano che si è già distinto nel celebrare le fantasie commerciali di Farisè Cinzia mentre questa conduceva Trenord alla rovina, per cui l'affidabilità e la competenza alla base di questo articolo sono quanto meno dubbie.

[...] Annunciando novità che sono, di fatto, una risposta, alle proteste contro i disservizi denunciati dai comitati i cittadini che ogni giorno usato il trasporto ferroviario per recarsi al lavoro, ma anche a scuola. Oltre a rispondere alle accuse di chi vede le Fs interessate solo alle tratte più redditizie, come l’Alta Velocità e gli Intercity.
Non si comincia bene, se il giornalista non si rende conto che l'interesse di FS alle tratte più redditizie è un dato di fatto, una realtà oggettiva che la stessa dirigenza di FS o Trenitalia ha confermato in più occasioni. Basti ricordare che la ragione commerciale fu addotta proprio quando Trenitalia cancellò i FrecciaBianca imponendo i soli e molto più costosi FrecciaRossa sulla tratta Brescia-Milano, con la conseguenza di aggravare ulteriormente la situazione del trasporto regionale convenzionale, gestito da Trenord, già incapace di far fronte all'abituale quantità di passeggeri.
Ma evidentemente l'articolista di Repubblica, dovendo prendere le parti di FS per evitare di perdere questo inserzionista, non può permettersi di citare fatti oggettivi che sarebbero sgraditi a un'azienda così potente. E tanti saluti all'indipendenza dell'informazione stampata del quotidiano Repubblica.
La prima iniziativa annunciata di Battisti è proprio una risposta alle accuse di lasciare gli utenti abbandonati a sé stessi: “Da fine mese – ha annunciato il manager parlando alla commissione Lavori Pubblici del Senato – saranno introdotte due figure molto importanti: nelle ore di punta ci sarà una persona a bordo che avrà funzioni di customer care e una addetta all'assistenza sulla security". 
Purtroppo, lo scribacchino di Repubblica non si rende nemmeno conto della comicità di questa affermazione.
Il che, tradotto dagli anglicismi che tanto vanno di moda nelle imprese, significa che aumenterà il personale a bordo dei regionali. Ci sarà una figura che dovrà intervenire in caso di proteste, segnalazioni di disservizi, raccogliere lamentele ed eventualmente provare a risolvere gli inconvenienti.
Ed esattamente, come può un passeggero a bordo di un treno, anche se dipendente FS, risolvere i problemi tipici dello sfacelo del trasporto pubblico italiano?
Cosa può fare una simile figura, se il treno è guasto? Se le porte non si chiudono? Se la capienza è vergognosamente inadeguata all'afflusso quotidianamente elevato? Se gli impianti di circolazione si guastano? Se la linea elettrica cade? Se un passaggio a livello si blocca? Se il treno prende fuoco per l'attrito dei freni bloccati contro le ruote? Se treni precedenti sono fermi o in ritardo, e bloccano il treno su cui si trova la figura?

Purtroppo, l'articolista di Repubblica non sembra capace di porsi questi quesiti, che sono un'altra dimostrazione del fatto che FS, RFI e Trenitalia riversano i loro sfoprz
 Quanto all'Alta velocità, "non saremmo mai diventati le ferrovie di oggi se non ci fosse stata la competizione", ha osservato. Spiegando che oggi il gruppo è "un benchmark europeo, prima non lo eravamo". Per Battisti in futuro la dimensione domestica sarà l'Europa: "Già oggi operiamo in Francia, in Olanda, in Grecia - ha detto - ma noi siamo in grado di fare l'Alta Velocità collegata con l'Europa".
E, ovviamente, anche qui l'articolista non osserva che "le ferrovie di oggi" sono una schifezza vergognosa, con il trasporto regionale che si sfascia ogni giorno, incidenti mortali come quello di Pioltello 2018 dove nessuna delle aziende del Gruppo FS vuole assumersi la responsabilità del disastro, i pendolari vengono sistematicamente umiliati, e l'elite benestante viene servita e riverita sull'Alta Velocità.
Forse Battisti Gianfranco intende fare una critica alla competizione, sottolineando che essa è la causa dello sfacelo attuale, il veleno che non dovrebbe mai essere iniettato in un servizio pubblico?
Di certo non lo sapremo da Repubblica, che deve prima pensare agli interessi degli inserzionisti, e quindi a spacciare il "libero mercato" per progresso, quando invece è solo il banchetto degli squali imprenditoriali a danno dei cittadini.

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