sabato 8 settembre 2018

7 settembre 2018: possibile che capiti tutto nello stesso giorno su una sola linea?

7 settembre 2018.

Il treno 2072 Verona-Milano si guasta prima di partire, e parte con 37 minuti di ritardo. Il treno è gestito da Trenord e manutenuto da FNM, azienda della regione Lombardia.
Treno 2073 Milano-Verona: 14 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione, la cui gestione è in mano a RFI.
Treno 2076 Verona-Milano: cancellato da Verona a Brescia. Senza motivo?
Treno 2071 Milano-Verona: 84 minuti di ritardo a causa di un intervento sanitario a bordo del treno. Chi ha presente come si viaggia sui treni Milano-Verona, a causa dell'inadeguatezza cronica della capienza dei convogli, può facilmente immaginare la causa dei malori dei passeggeri.
Treno 2077 Milano-Verona delle 16:25: alle 16:31 risulta già in partenza con 20 minuti di ritardo per ritardo del treno corrispondente.

Ovviamente questo campionario di disservizi erogati da Trenord, Trenitalia (che possiede metà di trenord), FNM (che possiede l'altra metà) ed RFI non fa notizia. Soprattutto non fa scalpore se si ripete da mesi, perchè finchè non accade l'incidente mortale, i media non si interessano della vergogna di un servizio pubblico che ingoia denaro pubblico e restituisce porcherie.

Se però si toccano i treni dell'Alta Velocità, riservati alla ristretta cerchia delle classi benestanti, allora la notizia finisce sull'ansa e ai telegiornali.
L'ennesimo guasto agli impianti di una stazione di Torino (Porta Nuova; ovviamente in gestione a RFI? La notizia non lo riporta) con conseguente cancellazione di quattro regionali e limitazione di altri sette è forse una novità, per i pendolari del nord Italia? No. Perchè solo questa volta le si dà rilevanza?
E perchè Ferrovie dello Stato continua a essere utilizzata per tutto (ANAS, Alitalia, ferrovie greche, ferrovie iraniane) tranne che per far funzionare tutto il sistema ferroviario italiano?
Com'è possibile che solo queste operazioni finanziarie colossali servano a "far girare l'economia", mentre la sistematica manutenzione e il continuo aggiornamento degli impianti esistenti non abbia questo risultato?
Che differenza c'è tra versare valanghe di soldi pubblici in enormi aziende fallimentari e indirizzare un flusso costante nelle piccole aziende che gestiscono la manutezione? Nel secondo caso, non si genera lavoro? Nel secondo caso non servono aziende locali che producano pezzi di ricambio, istituto che formino il personale specializzato, e assunzione/valorizzazione di personale specializzato? Questo non è un lavoro che alimenta l'economia reale?
Ma forse la differenza è proprio nel termine "reale": nel primo caso, infatti, si fanno gli interessi di finanzieri e investitori che poi incassano ricchi dividendi da portare all'estero, arricchendosi come avvolti ingrassati a spese del pubblico, e restituendo solo le briciole sotto forma di servizio pubblico. Ma chi potrebbe denunciare questo sistema, se i media sono controllati dagli stessi azionisti e i politici provengono proprio da quel mondo, e hanno interessi di ogni genere a foraggiare quelle colossali aziende fallimentari? 



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