lunedì 24 settembre 2018

Le grandi stazioni ferroviarie di Milano: riqualificate per esaltare il luridume e il fetore di urina

24 settembre 2018.

Stazione ferroviaria di Milano Lambrate: l'ingresso su piazza Bottini del sottopasso "nord", quello più ampio, riporta alla mente la prosopopea con cui nel 2015 ne venne presentata la riqualificazione (per la verità relativa solo all'esterno della stazione ferroviaria.
E infatti, l'ingresso del sottopasso ferroviario vero e proprio, che Rete Ferroviaria Italiana ha affidato alla gestione di Grandio Stazioni, è tutt'altro che riqualificato: pozze di vomito costellano il pavimento in prossimità della barriera esterna, e un nauseabondo tanfo di urina, di cui sono visibili le enormi macchie negli angoli dell'atro, intride l'intera zona di accesso. E chi alza lo sguardo all'ampio schermo informativo che incombe dal soffitto, nota che lo schermo visualizza la data, ma non l'ora: un guasto in essere da prima dell'aprile 2017. Forse è il caso di inviare una segnalazione a RFI, dato che il personale RFI da solo non ci arriva.
Salendo le scale che portano al marciapiedi del binario 12, bisogna scansare residui di cibo, altri rifiuti, macchie sospette. Sul marciapiedi, l'angolo dell'aiuola a ridosso delle pareti è, come sempre, un grumo rivoltante di fango, urina, escrementi e rifiuti.

Stazione ferroviaria di Milano Centrale: uscendo dalle arcate anteriori principali, si riscopre la stessa atmosfera della stazione di Milano Lambrate, grazie all'afrore di urina che promana dalla pavimentazione intorno alle colonne e alle barriere che delimitano le scalinate di accesso alla metropolitana. Una situazione esilarante, se si pensa alla pompa magna con cui di recente sono stati inaugurati gli ennesimi nuovi giardinetti di piazza Duca d'Aosta, destinati a diventare latrine a cielo aperto come tutte le aiuole della zona.

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