venerdì 2 marzo 2018

2 marzo 2018: il Milano-Verona delle 15:33 resta bloccato dal gelo per quasi quattro ore, ma il gelo peggiore è quello del silenzio di Maroni Roberto, Sorte Alessandro, Salvini Matteo e #LombardiaConcreta

Il risultato delle politiche di Delrio Graziano, Maroni Roberto, Sorte Alessandro, #LombardiaConcreta, e del lavoro di dirigenti come Mazzoncini Renato, Cinzia Farisè, Gibelli Andrea, e della splendida gestione di aziende pubbliche come Trenord, Trenitalia, RfI: treni che si sfasciano alla minima difficoltà climatica. Sì, minima: siamo nel Nord dell'Italia, non a Roma. Freddo, gelo e neve sono una costante degli inverni di questa zona.

Dopo il vergognoso blocco sulla linea Milano-Bergamo di un treno rimasto fermo per tre ore senza assistenza, serve davvero commentare ciò che sta accadendo oggi 2 marzo 2018 tra le stazioni di Pioltello e Melzo, dove i passeggeri di un treno attendono di ripartire da quattro ore, sono esausti e furiosi, e devono pure "farsi calmare" dai Carabinieri?
Davanti a questa ennesima e reiterata vergogna, dove sono Maroni Roberto, Salvini Matteo, Renzo Matteo, Delrio Graziano, e tutti quegli altri illuminati statisti sempre pronti a ciarlare dell'incompetenza altrui e dei propri successi?
Da quanti anni i pendolari di tutta Italia denunciano lo sfascio del servizio ferroviario pubblico, e la politica classista attuata da Ferrovie dello Stato, azienda pubblica che privilegia in tutti i modi il solo trasporto ad alta velocità dei FrecciaRossa, lasciando andare a rotoli il resto della rete ferroviaria e del parco treni e degli impianto? 

Il "piano emergenza per gelo e neve" delle aziende pubbliche Rfi e Trenord per il Nord Italia si è fatto notare in tutto il suo splendore, grazie all'intelligenza della dirigenza che lo ha concepito: queste aziende non hanno dispiegato più mezzi di emergenza e personale per evitare blocchi, gelo e guasti, ma si sono limitati a non far partire i treni più malandati; il problema è che il 90% del parco treni lombardo è schifoso, compresi i "nuovi" modelli Vivalto, che sono basati per l'appunto sull'obsoleto Vivalto del 2005, con tutte le tare congenite di progettazione che si porta dietro.

Treno congelato si guasta, la rabbia dei pendolari “prigionieri” da quattro ore
Fermi in mezzo alle rotaie da quasi quattro ore. Sono i pendolari del treno 2073 delle 15.33 da Milano Lambrate, che questo pomeriggio si è guastato sui binari all’altezza di Melzo Scalo.  Pochi minuti fa Trenord ha comunicato che la circolazione è sospesa momentaneamente tra Pioltello e Treviglio.
Un pendolare ha contattato la redazione dall’interno delle carrozze. Il treno è fermo da poco dopo le 16 a causa di un guasto. Stando a quando raccontato da un testimone, ad essere danneggiato sarebbe stato l’impianto frenante. Solo pochi minuti fa alle centinaia di viaggiatori è arrivata la comunicazione che i pendolari saranno trasbordati su un “passante” a minuti, e riportati alla stazione di Pioltello. 
Il treno è partito attorno alle 16.20 da Lambrate, già con diverse decine di minuti di ritardo. Pochi chilometri dopo si è fermato apparentemente per un guasto legato al congelamento di alcune parti meccaniche (vedi foto) e non è più ripartito. Sul posto sono arrivati anche i soccorritori della Croce bianca, probabilmente perché qualcuno si è sentito male a causa dell’affollamento nelle carrozze chiuse. Si tratterebbe di un uomo di 55 anni.
Aggiornamento: sta salendo la tensione sul  treno fermo da quattro ore per un guasto in pezzo ai binari a Melzo. Molti pendolari nonostante il buio e il freddo hanno lasciato le carrozze e chiedono  di salire sul passante arrivato per riportarli a Pioltello. Sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno il difficile compito di mantenere la calma tra i viaggiatori, fermi ormai da quasi quattro ore in mezzo al gelo.
Nei due filmati, risulta evidente che il treno progettato così bene da bloccarsi in presenza di gelo nel Nord Italia è un treno di nuovo modello, e quindi uno di quelli acquistati dalla giunta di Regione Lombardia controlldta dalla Lega Nord, con grande sperpero di denaro da parte di Maroni Roberto e diffusione di tronfie vanterie da parte di Sorte Alessandro sui (microscopici) risultati conseguiti.

Il guasto ha naturalmente causato ritardi a catena.
Da notare l'incapacità di Trenord e FNM di gestire gli aggiornamenti sul loro stesso sito internet, che sicuramente non costa poco.
Alle 20:10, il treno 2077 delle 17:25 da Milano per Verona risulta fermo tra Lambrate e Pioltello, con 12 minuti di ritardo. E sono le 20:10. Chi sta sbagliando?

 #Discoverytrain #Trenord #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia

Per gli amanti del surreale, ecco anche il promemoria dello sciopero indetto da alcuni sindacati per l'8 marzo, come se servisse scioperare per bloccare il servizio del trasporto ferroviario in Lombardia.



Un aggiornamento delle 20:42 mostra che la situazione continua a peggiorare, nell'incapacità di Trenord e RfI di farvi fronte.
Però i Carabinieri, e in generale le forze dell'ordine, vengono chiamati solo per sedare la plebaglia furibonda dei pendolari prigionieri di questi treni. 

 #Discoverytrain #Trenord #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia

Secondo Trenord, alla stazione di Treviglio i treni 10917 e 2077 rispettivamente delle 17:43 e 17:55 hanno un ritardo di 40 e 12 minuti, nonostante siano le 20:46.

 #Discoverytrain #Trenord #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia

A questo punto, tutti i treni bloccati possono ripartire, ma resta da chiedersi: dove sono Maroni Roberto e Sorte Alessandro e Graziano Delrio, mentre a due passi dalla città di Milano le aziende Trenord, Rfi, Trenitalia e via di Ferrovie dello Stato non riescono a produrre un locomotore che traini fuori dalla linea un treno fermo dalle ore 16?
Dov'è Gentiloni Paolo, il competente credibile che ha mafiosamente rinnovato il cda di Ferrovie dello Stato e l'ad Mazzoncini Renato, poche settimane prima di questa devastante piena di incompetenza, disorganizzazione, inettitudine e cialtroneria dirigenziale?

Ovviamente Trenord declina ogni responsabilità, affermando che la colpa è dei passeggeri che, dopo due ore di prigionia senza informazioni, hanno forzato le porte del treno per scendere.
Treno guasto, pendolari al gelo per 4 ore: rabbia e cancellazioni.
 Dopo il guasto - spiegano a Trenord - il treno è stato riportato in stazione, ma, nonostante gli avvisi del personale, alcuni passeggeri hanno forzato le porte prima che il treno venisse riportato in stazione e sono scesi sui binari. Dal sito di Fs emerge che "dalle 17.50 la circolazione ferroviaria della Milano-Brescia è sospesa per la presenza sulla sede ferroviaria di persone estranee al Gruppo Fs all'altezza dello scalo di Melzo". 
Stendiamo un velo pietoso sull'italiano di questo articolo, che implica che i passeggeri hanno forzato il treno mentre questo era in movimento, e che il treno ha raggiunto una stazione, ma i passeggeri sono scesi sui binari mentre il treno si muoveva.

Trenord non spiega perchè e quando il treno si è guastato, nè quando il personale ha notato i primi problemi (magari lo si sarebbe potuto sopprimere, invece che farlo ripartire da Lambrate prima e da Pioltello dopo, sperando che il guasto non peggiorasse). Trenord non spiega perchè i passeggeri erano al freddo dopo due ore di prigionia sul treno. Trenord non spiega perchè non ha fornito informazioni ai passeggeri. Trenord non spiega perchè sono state necessarie due ore per inviare un locomotore a trainare un freno fermo a due passi da Milano.

Trenord neppure capisce che una persona che prende il treno per raggiungere un certo posto, magari per occuparsi ai familiari ammalati, o per tornare a casa dopo un pesante turno lavorativo, si aspetta di arrivarci in un tempo ragionevole. Trenord non capisce che, dopo aver patito mesi o anni di disservizi continui, una persona che resta rinchiusa in un treno freddo per due ore senza sapere il perchè possa perdere il controllo. Trenord non capisce di trasportare esseri umani con le loro vite e i loro problemi, e neppure per sbaglio si preoccupa della loro sicurezza.

Ma qual è la novità? Da anni sappiamo che a Trenord non importa nulla dei pendolari, e che la sua dirigenza addestra il personale a non fornire nè supporto nè informazioni ai viaggiatori in difficoltà, come se si trattasse di una casta di miserabili infetti con cui evitare ogni contatto (eccetto ricevere i finanziamenti pubblici dalle loro tasse ).
Come ha dichiarato più volte Farisè Cinzia, amministratrice delegata di Trenord, all'azienda interessano solo altre fette di mercato, e i passeggeri non sono altro che consumatori a cui bisogna vendere polizze, corsi d'inglese e spese al supermercato. E a cui dare la colpa quando restano intrappolati al gelo dentro treni guasti.

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