lunedì 28 marzo 2016

Treno nuovo, guasto vecchio, disservizio immutato

Mercoledì 21 Marzo 2016, il treno 2105 delle 17:25 parte da Milano Centrale con 5 minuti di ritardo, senza che venga dato alcun annuncio.
E' più affollato della media, il che significa non solo posti a sedere tutti occupati, ma passeggeri in piedi che si ammassano nei corridoi o nei vani delle porte, con tanto di bagagli. E' ovvio: si tratta di un periodo antecedente alle ferie di Pasqua. Tutti lo sanno, tranne Trenord/Trenitalia/FS, che continua imperterrita a fornire un servizio (scusate, "offerta") che è già insufficiente nei normali giorni lavorativi.
Il treno arriva a Treviglio con un ritardo di 10 minuti.
Non è nulla, rispetto a ciò che ci aspetta il giorno dopo.

Giovedì 22 Marzo, il treno 2103 delle 16:25 per Verona parte dalla stazione di Milano Centrale alle 17:48 circa, con un ritardo di 23 minuti.
Per quale motivo, non viene fatto sapere. Per la precisione, in questi 23 minuti di attesa, il personale viaggiante non fornisce la minima informazione ai passeggeri che attendono a bordo una partenza che si rinvia continuamente.
Curiosamente, un FrecciaRossa in ritardo entra in stazione esattamente alle 17:25, facendoci sospettare che il nostro 2103 del "servizio pubblico" sia stato bloccato per non causare ulteriori disagi al FrecciaRossa del "servizio privato".
Sarà vero? Boh. Di certo sappiamo che, 10 minuti dopo, il Freccia Rossa riparte. Anche un Italo parte, poco dopo. E 10 minuti dopo, un altro Italo entra in stazione.
Quindi il problema è tutto nostro? Un passeggero va a cercare il capotreno, e ottiene come risposta "Finchè c'è il segnale rosso, non possiamo partire".
Più tardi, il capotreno attraversa di corsa il convoglio, ma non si ferma a rispondere alle richieste di spiegazioni.
Quando il treno parte, finalmente, il personale di bordo si ricorda dell'esistenza del sistema di comunicazione sonora interno. E' un treno di quelli moderni, questo: se ne è già parlato su questo blog. Si tratta del tecnologico doppio convoglio concatenato, con quattro vagoni dotati inutilmente di motrice, posti insufficienti per la pessima distribuzione degli spazi, schermi con dati forniti in tempo reale (ma nessuna informazione sul ritardo). Il vanto di Trenord/Trenitalia/FS e della giunta di Regione Lombardia. Treni costati non si sa quanto, completamente inadatti per il servizio del trasporto pendolari, ma imposti a forza per far credere che si tratti di un investimento oculato mirato a migliorare il servizio pubblico.
Gli annunci sonori sono di tipo pre-registrato: il secondo, sorprendentemente, ci informa che il treno è guasto e che subirà un ritardo imprecisato.
Il treno è guasto? Ma il treno è in moto, mentre viene diffuso l'annuncio. E adesso, ce lo dicono? Dopo 23 minuti di attesa?
Non era possibile saperlo un po' prima delle 17:25? Magari avremmo potuto scegliere soluzioni alternative.
No. Non era possibile. Il personale viaggiante non lo sapeva, che il treno era guasto. Il personale viaggiante attendeva il segnale di via, e basta.
Quando si è accorto, il personale viaggiante, del guasto? Dopo la partenza?
Un terzo annuncio rettifica la situazione: siccome il treno è guasto, procederà a velocità rallentata.
Non cambia molto: ormai abbiamo buttato via 30 minuti in attesa che il treno partisse, e ora siamo "prigionieri" a bordo, per cui è inutile sapere adesso che il treno è guasto.
Non è interruzione del servizio, questa? Non bisognerebbe denunciare Trenitalia/Trenord/FS?
Dov'è l'amministratrice delegata Cinzia Farisè di Trenord, che doveva girare sui treni insieme ai suoi dirigenti?
Dov'è l'assessore Alessandro Sorte, che ripete a pappagallo i comunicati trionfali di Trenitalia sui favolosi nuovi treni e sull'aumento della puntualità?
Dov'è qualcuno che risponda di un acquisto con denaro pubblico di treni "nuovi" che si guastano in maniera così grave e ripetutamente?

Venerdì 23 Marzo, con il ritorno del brutto tempo e del freddo, il 10456 si presenta con il riscaldamento spento. E' l'unico treno in questa condizione; negli altri, il riscaldamento funziona. Dov'è il personale viaggiante? Si stava riprendendo dalle fatiche dell'ultimo sciopero?

martedì 22 marzo 2016

Fuggi dal treno fermo per un'ora nella campagna? Trenitalia ti querela

Lunedì 21 Marzo 2016, il 10456 arriva in ritardo a Milano Lambrate, ma la concidenza col 7:49 non va persa perchè anche il 7:49 è in ritardo. I ritardi in questione non raggiungono i 5 minuti, per cui non risultano, ma il disagio esiste comunque.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 parte con 15 minuti di ritardo. Per quale motivo, non si sa: non c'è alcuna comunicazione al riguardo; gli altoparlanti interni tacciono, e il personale viaggiante non si fa mai vedere, per tutto il tragitto.
Il treno arriva a Treviglio con un ritardo di 22 minuti (dichiarati: 20), dopo aver compiuto soste ovunque, persino a poche centinaia di metri dall'ingresso nella stazione di Treviglio (per fare strada al Passante appena partito da Treviglio!).

Alcuni pendolari spazientiti hanno spaccato dei finestrini e scesi dal treno si sono allontanati a piedi

18 marzo 2016 - Nel pomeriggio di ieri a causa di un guasto al pantografo il treno partito da Milano alle 13,25 diretto a Verona si è bloccato in mezzo alla campagna nel territorio di Melzo a poco più di un paio di chilometri dalla stazione.
A quel punto i dopo una lunga attesa si sono spazientiti e hanno spaccato alcuni finestrini per poi scendere dal dal convoglio e incamminanarsi verso la stazione di Melzo.

Trenord ha condannato il fatto che l'ha costretta insieme a Rete ferroviaria italiana ad interrompere immediatamente la circolazione su tutta la linea, treni regionali dei pendolari e di Trenitalia tra cui il Frecciabianca.
Un blocco totale dalle 15,20 alle 16,40, sul posto è giunta anche la Polizia Ferroviaria che provvederà ad individuare i responsabili dell’accaduto rei di "occupazione" dei binari da parte di "estranei", fatto che potrebbe avere conseguenze giudiziarie per i danni causati al convoglio e per l’interruzione della linea.

La notizia ispira commenti sparsi:
1. Trenitalia/Trenord si dà da fare per querelare i passeggeri, ma non spiega perchè il pantografo si sia guastato. Manutenzione scadente? Manutenzione inesistente? Carrozze scandalosamente vecchie?
2. Trenitalia/Trenord omette di riferite che genere di assistenza sia stata fornita ai passeggeri: informazioni, presenza del personale viaggiante, distribuzione di acqua, controllo della situazione dei passeggeri. Si tratta di persone trattenute per più di un'ora contro la loro volontà a bordo di veicoli sigillati. E in caso di emergenze? E se ci fossero stati anziani o bambini con qualche problema?
A me è successo di trovarmi su un treno fermo a poca distanza da Pioltello, con un guasto sconosciuto. Il personale viaggiante non si è fatto vedere, nessuna comunicazione è stata effettuata. Era estate, era pomeriggio, il sole picchiava forte, sulle carrozze non c'era aria condizionata e i finestrini si aprivano a fatica. Io avevo una bottiglietta d'acqua, ma gli altri?
Anche in quel caso, dopo più di un'ora di attesa, certi passeggeri sono "fuggiti" forzando le porte e raggiungendo una vicinissima stazione ferroviaria del Passante. Come dargli torto? Sembrava di essere vittime di un sequestro di persona, con tortura aggiunta.
Quando è sopraggiunto un secondo treno, che avrebbe dovuto trainare il nostro treno guasto, i ferrovieri si sono accorti dell'incompatibilità dei ganci delle due motrici!
A quel punto è stato deciso di trasbordare i passeggeri. Il nostro treno era del tipo "piatto", con gradino di salita/discesa quasi a livello del suolo. L'altro treno era di tipo "alto", con gradino di salita situato molto in alto: per persone giovani, era facile alzare le gambe a sufficienza, ma c'erano passeggere anziane impossibilitate a fare un simile sforzo atletico. Dov'era il personale di Trenitalia, in quella situazione? E cosa faceva?
Non lo so. So solo che ho visto due anziane aiutate (sollevate di peso!) da un volenteroso passeggero alto e atletico, perchè nessun rappresentante dell'azienda ferroviaria stava facendo alcunchè al riguardo (anche solo interessarsi).
Però, se hai la follia di fuggire da un simile trattamento, vieni querelato da quelle stesse persone.
3. Trenitalia/Trenord vuole querelare i passeggeri per "interruzione della linea", "danni causati al convoglio": non dovremmo anche noi passeggeri querelare Trenitalia, per tutte le volte che le linee ferroviarie si interrompono, accumulando ritardi su ritardi? Non dovremmo noi passeggeri querelare Trenitalia, tutte le volte che un treno si guasta (cioè Trenitalia ha danneggiato il mezzo o ne ha fornito uno già usurato)?
4. Meglio ancora: non dovrebbe la giunta della Regione Lombardia querelare sollecitamente Trenitalia, per tutti i disservizi di questo tipo? Ah, no, la giunta lombarda di Formigoni-Maroni (l'uno vale l'altro) pensa solo a leggere compiaciuta le veline in cui Trenitalia/Trenord comunica che tutto va bene.
5. Da notare la perla finale dello sdegno aziendale per il danno subìto: i passeggeri disperati sono da querelare perchè hanno fermato un "Frecciabianca". Ecco cos'è che conta davvero: il treno privato per i ricchi, che fornisce sostanziosi dividendi a ricchi azionisti privati, sfruttando infrastrutture pagate per decenni con le nostre tasse, e azzoppando continuamente i servizi "poveri" per i pendolari (in entrambi i casi, tutte cose pagate con le nostre tasse; però poi il guadagno e il servizio vanno ai privati). Ai pendolari arrivano solo il danno (ritardi di ore) e la beffa (querele per essere evasi dal treno-prigione).

Martedì 22 Marzo 2016, alla stazione di Treviglio trovo il 7:56 (2089) per Verona in ritardo di 5 minuti; il 7:53 (10908) per Milano Greco Pirelli in ritardo di 10 minuti; l'8:02 (2089) per Milano Centrale in ritardo di 5 minuti (annunciati) che diventano 10 minuti di ritardo all'arrivo effettivo del treno. Informazioni su tutti questi ritardi: nessuna.
Il 2089 arriva a Milano Lambrate con 14 minuti di ritardo (dichiarati sugli schermi: 10 minuti). Nel suo complesso, il viaggio per giungere a Milano Centrale dura 48 minuti. Praticamente il tempo che ci impiega il Passante per percorrere l'analoga tratta Treviglio-Milano Repubblica, ma il passante effettua decine di fermate.
Io non posso permettermi di querelare Trenitalia/Trenord per questo disservizio. Dovrebbe esserci qualcuno che mi tuteli. Magari qualcuno eletto proprio per proteggere i miei interessi di cittadino che usa un servizio pubblico. Dov'è la giunta della Regione Lombardia? Boh.

Al ritorno, il 16:25 da Milano Centrale per Verona è un treno modernissimo. Anzi, come abbiamo già raccontato, è una coppia di convogli modernissimi, agganciati tra loro, ma non comunicanti (e quindi ci sono QUATTRO LOCOMOTORI in questo treno. QUATTRO. A che servono, oltre a essere peso morto in più?).
A Milano Lambrate, il treno è già pieno: è moderno, ha un design da grande metropolitana tecnologica, ha gli schermi. Ha tutto tranne che posti a sedere sufficienti. Ci sono passeggeri che si stipano in piedi nello scarso spazio tra i sedili, e imprecano sottovoce, ripetendo "ogni giorno la stessa storia".
Cosa bisognerà fare, per far sì che Trenitalia/Trenord/giunta della Regione Lombardia si accorgano che questo treno è totalmente inadatto a fornire un servizio di trasporto dignitoso? Bisogna forse che i passeggeri si "rivoltino", finendo poi querelati dopo essere stati vessati e ignorati e persino presi per i fondelli da dichiarazioni aziendali (e governative) campate per aria?

giovedì 17 marzo 2016

Lo sciopero del 17 marzo

Mercoledì 16 Marzo 2016, il 10456 per Milano Certosa arriva a Milano Lambrate in ritardo (ma non si sa di quanto), e la "coincidenza" delle 7:49 è persa.
C'è però il 2180 delle 7:28, in ritardo dichiarato di 20 minuti (ma sono già 21), che per disgrazia dei suoi passeggeri, sopperisce all'assenza di un treno per Milano Centrale. Certo, ci sarebbero il 7:54 e il 7:53, ma significa perdere altri 5 minuti, e chi ha voglia di scoprire se anche questi saranno in ritardo di 5 minuti, portando il nostro ritardo totale a 15 minuti? Trenitalia se la cava nelle statistiche di puntualità dichiarando che i treni arrivano entro i 5 minuti di ritardo, ma si scorda di menzionare che le coincidenze saltano, e il ritardo complessivo effettivo è quindi più alto.
Ma allora, potrebbe chiedersi Cinzia Farisè di Trenord, perchè non prendere da Treviglio un treno che vada direttamente a Milano Centrale? Cinzia Farisè è nuova nel suo ruolo, Maroni l'ha appena messa lì ed è volenterosa ma inesperta, per cui glielo spieghiamo: viaggiare da Treviglio a Milano Centrale, per esempio sul 7:33 che io ho preso lunedì 14, è un incubo: si viaggia in piedi, addodssati l'uno all'altro, in carrozze dall'atmosfera soffocante. E' inevitabile che i passeggeri non più giovani cerchino invece un treno dove stare, se non comodi, almeno dignitosamente in piedi senza essere sepolti da muraglie umane di studenti.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo, dopo aver compiuto soste senza motivo lungo la tratta (tra Centrale e Lambrate, ma anche dopo Pioltello). Il ritardo dichiarato è di 5 minuti, come fa comodo all'azienda che raccoglie statistiche su se stessa e decide a piacere i dati grezzi. Anche questo treno è sovraccarico di passeggeri, tanto che già a Milano Centrale molti sono costretti a stare in piedi.

Giovedì 17 Marzo 2016, il 10456 arriva a Milano Lambrate in tempo per intercettare un 2272 delle 7:39 in ritardo di 6 minuti (dichiarati 5 minuti). Al ritorno, iniziano le sorprese.
Infatti, come riporta per esempio l'Eco di Bergamo, alle ore 21 avrà inizio uno sciopero di 24 ore del personale ferroviario.
Per la precisione, "il servizio Trenord potrebbe subire una riduzione dell’offerta dalle 21 di giovedì 17 alle 21 di venerdì 18 marzo". Ricordiamoci che ora Trenitalia/Trenord fa un'offerta, e non servizio. Così non si può parlare di disservizio. Esiste la disofferta?
L'articolo ci offre anche la comicità involontaria di Trenord, la quale consiglia «di prestare attenzione alle informazioni presenti sui monitor, agli annunci sonori diffusi nelle stazioni e a seguire in tempo reale la circolazione attraverso l’App di Trenord, disponibile per iOS e Android (da iTunes e Google Play)».
Io non so niente delle App, ma so come funzionano i monitor e gli annunci sonori. Lo vedremo a breve..

Nella stazione di Milano Lambrate, alle 17:10, c'è una quantità enorme di passeggeri non pendolari, con valigie ovunque: evidentemente hanno anticipato il loro fine settimana, proprio per evitare di essere incastrati nello sciopero che cade infelicemente di venerdì (per caso?).
Anche il personale della stazione di Milano Centrale deve aver anticipato il fine settimana: dei tre ingressi principali ai binari (quelli dove il personale controlla il biglietto per lasciar entrare solo chi ne ha titolo), due sono completamente chiusi. Al terzo ci sono code terribili. Ma come, è l'orario di punta di un giorno lavorativo, e il personale latita?
Se fossi un cinico, penserei che questo ennesimo sciopero che cade di venerdì sia stato cinicamente deciso proprio per dare al personale ferroviario la possibiltà di fare un lungo fine settimana, fingendo di aderire allo sciopero. I sindacati ottengono una partecipazione elevatissima, i ferrovieri si riposano. E il costo ricade tutto sui pendolari.
Dai monitor si scopre che il treno 2105 delle 17:25 partirà con 5 minuti di ritardo, forse perchè il personale ha per errore iniziato a scioperare in anticipo. Dovrebbe infatti essere alle 21:00 che lo sciopero ha inizio. Comunque sia, non c'è un solo annuncio sonoro che diffonda la notizia. E chi è entrato nella stazione Centrale, sa che i monitor piiù grandi sono situati nella galleria all'esterno, per garantire la minima visibiltà dai marciapiedi dei binari. Lo stesso vale per i monitor sui "totem", collocati in basso e di dimensioni ridottissime, in modo che la folla che si assembra intorno a essi ne copra subito la visibilità.
Il 2105 si riempie in fretta di passeggeri con valigie, ma ha miracolosamente carrozze a due piani, e riesce a ospitare tutti i passeggeri in maniera decente.
Arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo. Sono le 18:06, e i monitor della stazione di Treviglio riportano tre treni in ritardo e un trebo cancellato. E dire che allo sciopero mancano ancora tre ore: i ferrovieri ansiosi di partire per il fine settimana devono essere davvero tanti.

Sempre da l'Eco di Bergamo, scopriamo che Trenord lancia l'iniziativa "Stop & Go", per combattere lo strisciante fenomeno dell’evasione, avvicinare il management aziendale al cliente; premiare la fedeltà, rispondendo alle numerose sollecitazioni che gli stessi rivolgono all’azienda, segnalando non solo episodi di malcostume a bordo, ma anche la presenza di evasori; far comprendere a dirigenti e responsabili il valore del lavoro di chi è impegnato quotidianamente in prima linea.
Pare che i dirigenti stessi saliranno sui treni (a controllare i biglietti? Boh?). Ma su che treni saliranno? Pensano davvero di poter prendere un treno degli orari di punta dei pendolari, e di potersi muovere tra le persone stipate, o di poter stabilire un dialogo con gente costretta ad arrivare in ritardo ogni giorno e quindi predisposta alle chiacchiere? E come giustificheranno i loro stessi ritardi?
Magari prenderanno solo treni di orari "facili", sedendosi sui vagoni "moderni", chiacchierando con vecchie signore che viaggiano per ingannare il tempo, e scenderanno convinti di aver incontrato un campione rappresentativo della maggioranza dei loro passeggeri regolari. Trenord ha l'effettiva tendenza a vivere in un mondo di fantasia, come dimostra il sondaggio recentemente diffuso (quello che dice "i pendolari sono la minoranza, quindi il servizio ferroviario ha bisogno di più negozi nelle stazioni").

martedì 15 marzo 2016

La risposta dei pendolari alla puntualità dichiarata di Trenitalia

Lunedì 14 e Martedì 15 Marzo 2016, c'è un solo disservizio per uno solo dei treni di punta che io utilizzo per andare e tornare dal lavoro: è il 2105 delle 17:25 di martedì, che chiude le porte ma non parte, e che si ferma non appena uscito dalla stazione, come da programma; il ritardo che accumula quando arriva a Treviglio è di 9 minuti (dichiarati: 5 minuti).

Negli ultimi giorni, abbiamo subito passivamente gli annunci trionfali di Trenitalia/Trenord/FS sul miglioramento della puntualità del suo servizio. Dico "subito passivamente" perchè sui mezzi di comunicazione c'era spazio solo per le dichiarazioni di Trenitalia, e non veniva data molta voce a chi utilizza i suoi servizi.
E, soprattutto, la regione Lombardia e l'assessore Alessandro Sorte facevano solo da "veline" per questi annunci, senza nemmeno azzardare non dico un minimo ruolo critico in difesa degli utenti, ma almeno un controllo delle fonti e del metodo usato per giungere a simili conclusioni. Le persone elette dai cittadini, per tutelare gli interessi dei cittadini, anzi per servirli, sembrano non voler contrariare l'azienda Trenitalia.

I comitati dei pendolari hanno poi ribattuto, ma senza ricevere particolari risposte (che io abbia visto).
Ecco ora un articolo sull'Eco di Bergamo in cui i pendolari della Bergamo-Carnate rispondono a Trenitalia con una loro raccolta dati sulla puntualità, relativa a Febbraio 2016 (a dire il vero, rispondono all'assessore Sorte, ma costui ha letto quello che sembra essere un comunicato stampa di Trenitalia/Trenord; avete presente Gasparri che firmava la legge sulle emittenze televisive, ma se qualcuno la criticava, in vece di Gasparri rispondeva l'ufficio stampa di Mediaset?).
Anche per altri pendolari, quindi, e non solo per me, risulta ovvia la discrepanza tra la fantasia idealizzata di Trenitalia e la realtà del disservizio quotidiano vissuta dal pendolare.

Vale la pena di riportare alcuni passaggi della letterea dei pendolari, che denunciano la manipolazione dei dati attuata da Trenitalia, in uno stile che ci ricorda le razioni di cioccolato di 1984 di Orwell.

Trenitalia ha rilevato che l’indice di puntualità, ovvero la percentuale dei treni che arrivano entro i 5 minuti, si è attestato al 84,2% nel 2015 rispetto al 77% del 2014..
Però, i pendolari ribattono che nel 2011 e nel 2012 l’indice di puntualità era del 87%. Usare come paragone il 2014, anno in cui il disservizio ferroviario ha raggiunto vette spaventose, per vantare "miglioramenti", è come dire che nell'anno successivo alla bomba nucleare di Hiroshima, il numero di disoccupati è diminuito.

Nelle statistiche di Trenitalia, parlando della riduzione delle soppressioni dei treni, si include fraudolentemente nel calcolo anche le corse eccezionali attivati durante Expo e disattivati subito dopo: tutti sappiamo che il governo ha fatto pressione perchè questi servizi fossero messi in pista, a discapito dei pendolari. Dov'è l'onestà di usare le cifre di questi servizi per vantare un miglioramento rispetto agli anni in cui questi servizi non esistevano? E che senso ha citarli come parte del miglioramento, se già non esistono più? C'è una quantificazione statistica della disonestà, che si possa applicare per valutare questi dati diffusi da Trenitalia?

Altro "segreto di Pulcinella", noto a tutti ma forse non all'ingenuo e sprovveduto assessore Alessandro Sorte, è che il calcolo di Trenitalia sulla puntualità media si riferisce a tutti i treni durante il mese e quindi è una media dei treni in fascia pendolare e fascia morbida, sia in giorni feriali che festivi.
Tradotto: la presenza di treni in orario dignitoso durante il fine settimana serve per abbattere i ritardi enormi che si verificano nelle fasce critiche. Spiego ancora meglio la disonestà di questo metodo: se io mangio due polli e mia sorella nessuno, la media dice che ne abbiamo mangiato uno a testa, ma lei ha fame come prima. Se il treno delle 4:20 di domenica notte arriva in orario, e il mio 7:23 in ritardo di 30 minuti, non è che in ufficio io arrivo con soli 15 minuti di ritardo. Devo continuare?

E ancora, ai pendolari è necessario spiegare le più banali ovvietà sul perchè le cifre di Trenitalia siano false; lo fanno perchè sono allibiti dal candore con cui Sorte le ha riportate senza che gli venisse qualche dubbio.
Ecco quindi che gli utenti giornalieri che viaggiano dal lunedì al venerdì sono il doppio di quelli che viaggiano nei giorni festivi, dove circolano meno treni ed è più facile garantire la puntualità. Mentre la maggior parte degli utenti si sposta nelle cosiddette fasce di punta (la mattina dalle 6 alle 9 e la sera dalle 17 alle 20) dove i ritardi si accumulano più frequentemente e creano disagio a più persone.
Ci vuole veramente tanto ad arrivarci?

Da notare che si parla sempre di "ritardi entro i 5 minuti". Non è un caso che l'informazione venga arrotondata in così abbondante difetto, se i ritardi dichiarati dagli schermi delle informazioni ferroviarie nelle stazioni fanno testo: guarda caso, anche se il treno ha 9 minuti di ritardo, lo schermo riporta "5 minuti". Anche io sono capace di pubblicare statistiche con risultati grandiosi, tor

La lettera dei pendolari riportata nell'articolo si conclude denunciando l'aspetto più tecnico della mistificazione mediatica dell'annuncio di Trenitalia/Trenord.
Infatti, l'azienda non ha pubblicato i dati grezzi delle rilevazioni, nè gli indici di valutazione del servizio previsti dal Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario 2015-2020.
Perchè non l'ha fatto? perchè analizzando i dati nel dettaglio, l'imbroglio delle sue dichiarazioni trionfali sarebbe stato immediatamente smascherato da chiunque sappia fare qualche conto.
Guarda caso, tra questi indici non pubblicati, c’è infatti anche l’indice di puntualità per le fasce orarie di punta dei giorni feriali: serve davvero chiederci per quale arcano motivo mai Trenitalia/Trenord abbia preferito omettere di pubblicare questo indice, e abbia invece tritato tutti i dati in una nebulosa percentuale onnicomprensiva?
Come già per il "far di conto" di prima, anche qui chiunque lo capirebbe subito e griderebbe allo scandalo.
Chiunque, apparentemente, tranne il governo Leghista della regione Lombardia, che forse non sa fare di conto, oppure non è intellettivamente abbastanza pronto da comprendere queste esigenze. Oppure finge di non sapere, perchè non ha nessun interesse a fare gli interessi dei cittadini. Si potrebbe riassumere in: stupidi, incompetenti o disonesti? Chiediamolo ai vari "bracci destri" di Marone arrestati per scandali della sanità.

Cosa stanno aspettando, ancora, i signori della giunta lombarda?
Gli scandali nella dirigenza di Trenord sono già venuti a galla: non bastano? Devono finire in galera altri "fidati leghisti", prima che Maroni si accorga che "qualcosa non ha funzionato", e la sua giunta metta in piedi un altro organo di controllo ridondante, per gettare fumo negli occhi e darsi una parvenza di rettitudine, guardandosi bene dallo spiegare perchè per anni abbia avallato l'operato dei delinquenti nelle sue stesse fila?

E' difficile non ripensare alla falsità e alla mendacia spudorata delle varie giunte Formigoni e Maroni, che più volte nel corso degli anni hanno trionfalmente annunciato nuovi accordi con Trenitalia/Trenord, prevedendo penali varie per inadempienza del servizio. Con la stessa azienda che fa da controllore dei propri risultati, li manipola come meglio crede per farli risultare positivi, e li fa leggere a un assessore incapace di fare altro che recitarli a memoria, è chiaro che queste penali non saranno mai applicate, e che quel gesto così apparentemente severo delle giunte in questione era solo una solenne presa in giro ai danni dei cittadini.
E se quelle giunte sono state così false e ciniche all'epoca, perchè non dovremmo pensare che il recente annuncio di Maroni, riguardo al nuovo (l'ennesimo) organismo contro la corruzione, non sia altrettanto falso e destinato solo a gettare fumo negli occhi degli elettori, mentre i ladroni e i delinquenti all'interno della giunta leghista continueranno a rubare come gli pare?

venerdì 11 marzo 2016

10-11 Marzo 2016

Giovedì 10 Marzo 2016, il 10456 arriva a Treviglio con 5 minuti (annunciati) di ritardo.
Quando arriva a Milano Lambrate, c'è a malapena il tempo di prendere il 7:49 per Milano Centrale.
C'è il tempo per notare sugli schermi l'avviso che un treno delle 7:43 (per Milano Certosa) ha un ritardo di 5 minuti: siccome sono le 7:49 passate, l'annuncio è già falso.
Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona parte alle 17:25, come dovrebbe, ed è zeppo di passeggeri: chi sale a Milano Lambrate, se ci riesce, deve fare il viaggio in piedi, stretto tra altri passeggeri.

Venerdì 11 Marzo, il 2105 delle 17:25 esita a partire da Milano Centrale, perchè c'è qualcosa che non funziona nel treno stesso. Cosa, non ci viene detto: il personale viaggiante non si vede in circolazione, ma c'è un tecnico in tuta da lavoro che sale e scende dalle carrozze di testa, ed esegue un qualche intervento, apparentemente con le porte che non vogliono sapere di chiudersi. Quale sarà il guasto? Mistero.
Nel frattempo, le carrozze si riempiono: è l'inizio del fine settimana, e ci sono molti passeggeri saltuari, con valige di ogni dimensione al seguito. Ben presto, è impossibile sistemarle sugli appositi ripiani, e le valige restano quindi nel corridoio di transito.
Quanto il treno parrte, c'è già un discreto numero di passeggeri in piedi.
Alla fermata di Milano Lambrate, la situazione peggiora. Il treno si riempie e molti passeggeri rinunciano a salire. Significa un'altra mezz'ora di attesa, per loro.
Non va meglio a chi è a bordo: con tre "soste" immotivate durante il tragitto, infatti, il treno accumula 14 minuti di ritardo, quando arriva a Treviglio (ma gli schermi ne riportano "solo" 10, di minuti di ritardo).

Ci si chiede come possa Trenitalia vantare miglioramenti nella puntualità, se si esclude la "cresta al contrario" fatta con questi annunci ottimistici di ritardo ridotto rispetto alla realtà.

Ci si chiede anche se mai accadrà che la dirigenza di Trenitalia/Trenord/FS prenda atto dell'esigenza di rafforzare i trasporti nei periodi più critici, invece che ridurli non appena si avvicina un qualche periodo di ferie. A che serve buttare denaro in sondaggi opinabili, se non si riesce nemmeno a rilevare queste banalissime e gravi carenze che sono sotto gli occhi di tutti? Che l'azienza in questione finga di non vederle, è comprensibile: affrontarle significa spendere denaro. Che non le vedano invece i governanti e gli assessori Lombardi è incomprensibile: essendo il loro lavoro, non hanno la scusa di essere impegnati con altro. O sono incompetenti, o stanno agendo per malizia, tradendo il mandato ricevuto. Dov'è Salvini con la sua ruspetta, a fronte di questa inadeguatezza manifesta?

mercoledì 9 marzo 2016

Dal 7 al 9 marzo 2016

Lunedì 7 Marzo 2016, il 10456 parte da Treviglio alle 7:23, o anche prima. Come sempre, ha una gran fretta di lasciare Treviglio in orario. Non si capisce perchè, dato che poco dopo si ferma nella campagna, e lascia passare il Passante (ovviamente, lo dice il nome), poi riparte e arriva nella zona di Lambrate, dove sosta ulteriormente (e sempre senza spiegazione). Entrato in Lambrate, ha un ritardo di 5 minuti, che sarebbe sufficiente per perdere la coincidenza del 2160 delle 7:49, il quale però è a sua volta in ritardo di 5 minuti.
Come il 2160, anche il 2086 (sempre per Milano Centrale) in ritardo di 5 minuti.
C'è il 2122 delle 7:54, che porta a Milano Centrale ed è in orario. Ma l'altoparlante annuncia solo che il 2122 "arriverà al binario 10, invece che al binario 12": l'annuncio omette che il treno è effettivamente in arrivo, e la massa di passeggeri che attendeva invano il 2160 in ritardo, deve precipitarsi al binario 10 all'ultimo secondo utile (e cioè quando vede il 7:54 arrivare, con i propri occhi, alla faccia di tutte le app gratuite che informano i Venezuelani degli orari delle corse di Trenitalia).
Quando il 7:54 parte, del 7:49 in ritardo non c'è ancora traccia: altro che cinque minuti. Però non ci sono annunci in merito: forse la voce dell'altoparlante sta perdendo tempo a guardare la sua app.

Martedì 8 Marzo, il 10456 arriva a Treviglio già pieno di passeggeri: ancora una volta, dispone solo di carrozze mono-piano, insufficienti per gestire il flusso quotidiano dei pendolari.
Il 10456 arriva di nuovo a Milano Lambrate in ritardo, e la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale è persa.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 ha già tutte le carrozze piene alla partenza da Milano Centrale.
A Milano Lambrate si riempie ulteriormente, e arriva a Treviglio con 7 minuti (non spiegati) di ritardo.

Mercoledì 9 Marzo, il 2105 parte da Milano Centrale alle 17:27, ed è più pieno che mai, con i passeggeri già costretti a viaggiare in piedi. Trenitalia/Trenord/FS non sembrano in grado di rilevare questa situazione, e non c'è personale viaggiante in vista a cui farlo presente.
Non che qualcuno possa fare qualcosa, questo è chiaro: per capirlo, basta la recente dichiarazione del ministro dei trasporti Graziano Del Rio, che nel tg regionale di RaiTre ha annunciato ancora una volta la "cura del ferro" per i trasporti, e ha osservato ridendo (!) imbarazzato che il trasporto pendolari in Lombardia "è rimasto un po' indietro".
Sempre più pieno a ogni fermata, il 2105 arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo. A Treviglio, si nota sullo schermo degli orari che un Passante per Novara, già lento di suo, ha un ritardo di 15 minuti.

Solo la settimana scorsa, Trenitalia annunciava tronfia un miglioramento del servizio, e anche a me non sembrava vero che i treni avessero ridotto i disagi, pur essendo ricominciati i corsi universitari. In realtà, si trattava solo di attendere che l'impatto del ritorno alla quantità abituale di passeggeri si facesse sentire. E il "materiale rotabile" e le infrastrutture sono nelle abituali condizioni di sfacelo.

sabato 5 marzo 2016

Dal 29 Febbraio al 4 Marzo 2006

Dalla Regione Lombardia ricevo una lettera in cui mi si avvisa, premurosamente, che devo pagare il bollo dell'auto entro la fine del mese di marzo.
Mi informa anche che posso "sanare" i mancati pagamenti degli anni precedenti senza alcuna mora o interesse o sanzione.
Che gentili. Quanto spendono per spedire lettere a tutti gli automobilisti della regione? Quanta carta viene sprecata?
E gli elettori leghisti della Lombardia che non pagano il bollo da anni sono così tanti da giustificare questa "sanatoria"?
Ma che strano, credevo che la Lega fosse il partito che combatteva le ruberie e i ladroni, e non quello che faceva i regali ai disonesti: vale solo per Roma?

Intanto, i treni sembrano funzionare un po' meno peggio del solito: il mese di febbraio è tradizionalmente un mese di pausa per le università, il che significa meno passeggeri e meno disagi. Non è andata così, almeno non fino a settimana scorsa.
Anche questa settimana, nonostante la teorica ripresa delle lezioni, i disagi sono stati minori.
Martedì primo marzo 2006, il 2105 da Milano Centrale per Verona parte alle 17:25, è già affollato, a Milano Lambrate è ancora più affollato, e arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo.
Mercoledì 2, il 2105 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, ed è sempre strapieno.
Giovedì 3, dopo tre giorni di servizio regolare, il 10456 che parte da Treviglio alle 7:23 ricomincia ad arrivare a Milano Lambrate in ritardo. Su altre linee che passano per Lambrate, sono annunciati ritardi a causa di un guasto alla stazione di Acquanegra (?): le infrastrutture continuano a non ricevere la manutenzione necessaria.
Venerdì 4, il 10456 arriva a Treviglio in ritardo di 5 minuti, a causa dell'ennesimo guasto alla stazione di Castelleone: è da anni, che su questa linea si verificano guasti alle stazioni e ai passaggi a livello, ma evidentemente non rientrano nelle statistiche di Trenitalia. Curiosamente, il 2086 che proviene da Brescia è a sua volta in ritardo di 5 minuti: qui, però, Trenitalia/Trenord/FS non spiegano il perchè.
Le informazioni sono diffuse solo tramite gli schermi, dove una scritta scorre in orizzontale sulla parte inferiore dell'immagine: a causa dell'aggiornamento periodico dell'immagine, la scritta riparte da capo prima di essersi completata. Ricavare un'informazione da questi schermi richiede davvero tempo: complimenti a chi ha pagato un software così razionale.
A Milano Lambrate, il 2272 delle 7:39 (che non arriva da Cremona) è in ritardo di 10 minuti, come anche un treno per Milano Certosa (che non arriva da Cremona).
Il 2272 arriva al binario 10, senza essere annunciato: i passeggeri diretti a Milano Centrale, che attendevano il 7:49 sul binario 12, devono precipitarsi sul binario 10 all'ultimo minuto, scontrandosi col flusso di passeggeri che scende dal treno appena arrivato. Il trionfo dell'organizzazione razionale della Stazione di Milano Lambrate viaggia attraverso l'efficienza dell'informazione fornita ai passeggeri.
Però la nuova AD di Trenord, Cinzia Farisè, fedelissima di Maroni (come erano suoi fedelissimi Rizzi e Mantovani?), annuncia un accordo con Moovit per rendere note in tempo reale le informazioni ferroviarie su smartphone, tramite APP gratuita. In tutto il mondo, chiunque può sapere che il Milano Certosa delle 7:23 arriverà a Milano in ritardo.
Tutti quanti, tranne chi è sul treno stesso, e lo smartphone non ce l'ha. Io, per esempio.
E' troppo chiedere che queste informazioni siano diffuse tramite gli schermi e gli altoparlanti delle stazioni stesse? O gli altoparlanti a bordo dei treni?
Al ritorno, il 16:25 che parte da Milano Centrale è costituito dalla famosa coppia di convogli ultra-moderni ma non comunicanti tra loro, e con spazi ottimizzati per far restare in piedi il maggior numero di passeggeri, anche durante un orario che non è quello di punta dei pendolari. I passeggeri che salgono a Milano Lambrate si lamentano proprio di non trovare mai posto, su questa corsa.
Il treno arriva a Treviglio in orario, e sugli schermi della stazione spicca l'ennesimo ritardo del treno "Passante" per Varese: il 16:40 partirà infatti con 20 minuti di ritardo, come se non fosse già abbastanza lento.

Su MetroNews del 3 marzo 2016, si parla ancora dei risultati positivi vantati da Trenitalia. Risultati forniti dal gestore stesso del servizio, senza un contraddittorio da parte della Regione Lombardia.
Sarà perchè la regione Lombardia NON compare nella lista delle regioni in cui i miglioramenti sono stati registrati?
Il Codacons è l'unico a contestare queste affermazioni mistificatrici, volutamente lacunose e incomplete. E lo fa riportando il genere di disservizi che ho registrato ogni giorno, raccontandoli anche io su questo blog. Chissà perchè a Trenitalia, Trenord, regione Lombardia e assessore Sorte tutto ciò non risulta.

Su L'Espresso del 3 marzo 2016, invece, si parla dell'incombente privatizzazione di "Grandi Stazioni Retail", cioè la società che affitta negozi e gestisce pubbicità e servizi in 14 stazioni italiane. La società è parte di Grandi Stazioni, e con lo scorporo di questi servizi dalle infrastrutture, è ora vendibile per fare cassa.
Questa notizia getta una nuova luce sulle affermazioni del presidente di Trenord di cui abbiamo parlato negli ultimi mesi: il suo desiderio di infarcire di negozi le stazioni ferroviarie (a spese di chi?), sulla base di analisi pretestuose di un sondaggio dai risultati opinabili, finirebbe col tradursi in un ennesimo regalo ai privati fatto con soldi pubblici (mentre le infrastrutture effetivamente bisognose di manutenzione continuano a guastarsi).