mercoledì 30 novembre 2016

Arriva Renzi, pulite la stazione di Treviglio. E i treni regionali al collasso? No, quelli lasciateli come sono.

Mercoledì 29 Novembre 2016, arrivo alla stazione di Milano Lambrate per le 7:44 circa. Almeno così credo, perchè l'orologio analogico sulla colonna del marciapiedi su cui sbarco indica le ore 10:00.
Il 2180 delle 7:28 per Milano Centrale arriva sul binario alle 7:46. Il calcolo indica quindi 18 minuti di ritardo. Cosa c'è scritto sul relativo tabellone del marciapiedi, quello che identifica il 2180 come in partenza prevista alle 7:28? Niente. Il treno non risulta in ritardo, secondo le informazioni visive della scalcagnata stazione ferroviaria di Milano Lambrate (chissà chi la gestisce? FNM? Una delle sue società controllate? RFI?).
Un annuncio sonoro rende noto che un treno da Bologna per Milano Centrale è guasto e sta causando un in ritardo di 5 minuti. Chi gestisce questo treno interregionale? Sulle carrozze c'è scritto "Trenord". Stranamente, però, non trovo da nessuna parte i sondaggisti di Sorte Alessandro ad informarsi di quanto questi due treni siano di gradimento dei passeggeri.
Per la precisione, non ho mai visto questi sondaggisti, per tutto il mese di novembre: mi piacerebbe sapere dove erano stati posizionati.
Dato che Sorte afferma che i passeggeri "veri pendolari", intervistati dai suoi invisibili sondaggisti, gradiscono il servizio di sicurezza, attivo sperimentalmente solo sulla tratta di Bergamo, il sospetto è che Sorte abbia commesso il grossolano errore di usare i limitatissimi dati pervenuti da quella tratta per liquidare tutte le proteste (a lui sgradite?) di tutti i pendolari vittime di disservizi su qualunque tratta, compresa la tratta Verona-Milano.
E' un peccato che gli elettori della lega nord, di forza italia e della destra abbiano eletto una formazione composta da rappresentanti apparentemente così pigri nello svolgere il loro lavoro. 
Curiosamente, il treno 2180 arriva alla stazione di Milano Centrale con l'altoparlante interno che annuncia un ritardo di 9 minuti. Ma come, e gli altri nove che fine hanno fatto? Li ha recuperati?

Giovedì 30 Novembre 2016, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 da Cremona per Milano Porta Genova delle 7:23 è in ritardo di 10 minuti.
Il treno 2086 da Brescia per Milano Centrale delle 7:33 è in ritardo di 10 minuti.
Anche un idiota capisce che questi ritardi causeranno un accumulo di passeggeri in attesa, la cui massa raddoppiata si scaricherà sul primo di questi treni che arriverà in stazione.
C'è un 7:28 per Milano Greco Pirelli, a dire il vero: ma tutti quanti sanno che questo treno arriva a Treviglio già stracolmo di studenti, e salire è un'impresa.
Tutti quanti sanno queste cose, iintendo, salvo Trenord, che non si preoccupa di contare i passeggeri su questa tratta, come fa invece su altre. E salvo Sorte, naturalmente, che invece usa i sondaggi per verificare la soddisfazione garantita di tutti questi passeggeri, che palesemente ce l'hanno scritta in faccia e non serve certo intervistarli.

Alla stazione di Milano Centrale, alle 17:20, la partenza del treno per Sondrio risulta in ritardo di 10 minuti, a causa di ritardo nella preparazione del treno.
E' un evento assai frequente, che dipende dal fatto che i treni devono a volte arrivare e ripartire entro un arco di tempo inadeguato per eseguire questa "preparazione".
I pendolari Bergamo-Milano hanno sottolineato che, sulla loro tratta, gli orari saranno presto alterati per fare spazio ai FrecciaRossa, e i tempi di preparazione dei treni regionali saranno di conseguenza ridotti, causando ritardi come quello appena descritto.
Si tratta di una previsione logica, basata su dati oggettivi, esperiti con grande frequenza dai passeggeri, come dai ferrovieri. Si tratta di una descrizione accurata di ciò che accadrà, basata su ciò che già accade adesso. O molto più banalmente, "lo sanno tutti".
Come ha risposto, l'assessore Sorte Alessandro, a queste osservazioni?
Ha dichiarato che i passeggeri sono attualmente soddisfatti, secondo il suo sondaggio. Ma cosa c'entra questa risposta? Forse Sorte non ha capito l'osservazione, relativa al futuro? O forse il sondaggio di Sorte ha chiesto anche ai passeggeri di approvare o meno questo futuro disagio?
Non lo sappiamo.
Sappiamo però che, per Sorte, riportare simili previsioni di disagio significa "fare poliitica" per andare contro di lui. Un'altra risposta estremamente coerente e avveduta, soprattutto se fornita a fronte di dati oggettivi basati sull'esperienza. Come insegna Renzi Matteo, quando sei nel torto, bisogna spostare il discorso, e attaccare l'avversario con argomenti scollegati e dati inventati di sana pianta, delegittimandone la figura con accuse false ma difficili da smentire in poche parole.

Alle 17:25, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2105 per Verona ha una carrozza con una porta guasta, e il riscaldamento guasto. Il resto del treno parte con tutti i posti occupati, e alla stazione di Milano Lambrate si riempie ulteriormente di pendolari che si collocano ovunque, facendo il viaggio in piedi. Dove saranno Sorte Alessandro e i sondaggisti invisibili e le guardie giurate, in queste situazioni concrete?
Il treno arriva a Treviglio con 11 minuti di ritardo, come al solito a causa dei misteriosi lavori di manutenzione che termineranno il 10 dicembre.
Curiosamente, l'11 dicembre avrà luogo a Treviglio l'inaugurazione dell'Alta Velocità verso Brescia.
Singolare che la "manutenzione" sia programmata per concludersi il giorno prima: sembra quasi che essa non sia manutenzione, ma attività per l'alta velocità, le cui conseguenze sono state cinicamente scaricate sui pendolari, che ormai da mesi patiscono questi insensati ritardi mattina e sera.
Ma chi potrebbe mai farsi carico di scoprire la verità?
Sorte Alessandro, forse? No. L'assessore è impegnato a fare politica contro i cattivi pendolari politicizzati, o a prendere atto della realtà ferroviaria tramite sondaggi.
Delrio Graziano, forse? No. Il ministro è impegnato a celebrare la privatizzazione dell'Alta Velocità, e a sostenere i lavori per il ponte sullo stretto di Messina, indifferente all'arresto per tangenti di personaggi chiave del gruppo privato che lo gestisce.
Il "ministro Mattei Renzo", forse? No. Il bullo di Firenze mette la faccia solo quando si tratta di autocelebrarsi, beandosi nelle grandi opere edificate a spese dello Stato e poi svendute ai privati, come l'Alta Velocità.
A parole, Renzi promette qualunque cosa ai cittadini, fingendo di esser dalla parte di coloro i cui diritti vengono sistematicamente calpestati.
Nella pratica, invece, è lui il primo a calpestare i diritti dei cittadini (in questo caso dei pendolari su treni regionali sempre in ritardo), pur di poter fare proprio il "merito" del nuovo tratto di Alta Velocità (che sarà venduta ai privati).
E' lo stesso criterio della sua riforma costituzionale: a parole, è pensata per migliorare la gestione dello stato; nei fatti, essa rimuove altri diritti dei cittadini (dopo il taglio dell'articolo 18 dei lavoratori, la sanità inaccessibile, l'acqua pubblica privatizzata alla faccia del referendum), per fare il gioco dei tecnocrati di Bruxelles, della JP Morgan e delle altre multinazionali che vedono con fastidio che i cittadini possano esercitare il diritto di voto come prevede la democrazia.
E' di oggi questa illuminante notizia relativa all'inaugurazione trevigliese della nuova tratta AV:


In occasione dell'inaugurazione della TAV Milano-Brescia, prevista per l'11 dicembre, dove è attesa la partecipazione del premier Matteo Renzi, la RFI ha deciso di "pulire" i muri del sottopasso cancellando i murales realizzati con l'impegno del privato cittadino Marco Guerini.

Marco Guerini è noto per inziative di decoro urbano che lo vedono coinvolto, spesso, anche a livello economico. A settembre del 2014 sponsorizzò la pulizia del sottopasso della Stazione Centrale dove murales culturali e altamenti artistici presero il posto dei graffiti di alcuni teppisti.

Una terribile notizia è arrivata però nelle ultime ore. I murales sono stati ricoperti di vernice per l'arrivo del premier Matteo Renzi previsto per l'11 dicembre in occasione dell'inaugurazione della TAV Milano-Brescia.

Non solo Renzi, come già Delrio, si presenterà a Treviglio per godersi i festeggiamenti del treno per i ricchi, ignorando lo sfacelo del trasporto regionale cui si assiste quasi quotidianamente in quella stessa stazione.
No, non basta. Ci devono essere anche gli ossequienti funzionari che, da perfetti zeloti, si attivano nei modi più vergogosamente servili, pur di compiacere questa specie di principe medievale, che, quando si sposta col suo seguito, deve trovarsi solo in luoghi perfettamente impeccabili che rispecchino la sua menzognera narrazione retorica di un'Italia "che ce la fa" e altre frasi fatte del genere.
Ovviamente, calpestando il lavoro di chi nella zona ci vive da anni, dei cittadini comuni che hanno messo impegno e passione nella loro opera non-sensazionalistica. E neppure si accorge di farlo, perso com'è nella contemplazione il mondo della finanza e dei manager di successo, cinici e arroganti e disonesti, che lui ama tanto.
Una perfetta metafora degli effetti della riforma costituzionale, e degli intenti dell'accozzaglia che l'ha scritta o la sostiene.

lunedì 28 novembre 2016

Il doppio standard dell'azienda ferroviaria

Dai quotidiani L'eco di Bergamo e Il corriere di Bergamo apprendiamo del comportamento schizofrenico di Trenord/FNM, che da un lato si premura di eseguire addirittura un censimento (conteggio) dei passeggeri nelle ore di punta, dopo che i pendolari hanno segnalato l'inadeguatezza, e dall'altro invece chiude l'unica biglietteria di un centro abitato di dimensioni notevoli, nonostante la richiesta di mantenerlo aperto.


A metà percorso, all’altezza della stazione di Cernusco Lombardone-Merate, i vagoni sono così già tutti pieni, e sperare in un posto, anche in piedi e nei corridoi, spesso è un’illusione.

Per questo il portavoce del Comitato dei pendolari, Guido Raos, pur riconoscendo che nell’ultimo periodo sono stati riscontrati diversi miglioramenti, ha scritto una lettera al direttore generale del settore Infrastrutture e mobilità del Pirellone, per chiedere sia il completamento del cadenzamento dell’orario con collegamenti ogni mezz’ora, sia e soprattutto convogli più capienti.

Per verificare la situazione, da Trenord hanno già comunicato che procederanno a una sorta di censimento utilizzando dei treni dotati di un dispositivo automatico per la conta dei passeggeri.


A 200 metri c’è la tabaccheria autorizzata alla rivendita. Resterà l’emettitrice automatica. Ma Trenord suggerisce anche di utilizzare la App e il sito.

"L'altro lato" che Trenord e Trenitalia ignorano è la tratta che da Treviglio conduce a Milano, sia da Bergamo sia da Verona/Brescia.
Su questa tratta, è l'assessore Sorte Alessandro a trattare coi rappresentanti dei pendolari, accusandoli di essere in malafede per questioni di potere politico, e rigettando le loro istanze sulla base di un sondaggio i cui dati non vengono rivelati.
Sempre su questa tratta, Sorte e la giunta di Formigoni Maroni Roberto diventano improvvisamente incapaci di intendere e di volere, quando Trenitalia decide di soppriremere i FrecciaBianca Brescia-Milano, e di scaricarne l'onere dei passeggeri sui treni regionali già saturi (treni regionali gestiti da Trenord, che però qui non è interessata a fare una "conta" dei passeggeri e aumentare le carrozze).

Da cosa derivano questi doppi standard? E come si fa a saperlo, se i rappresentanti dei cittadini (la giunta lOmbarda di Maroni e Sorte) sono i primi a infischiarsene, oppure ad attaccare gli stessi cittadini che dovrebbero tutelare?

Lunedì 28 Novembre 2016, alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7::39 per Milano Centrale è in ritardo di 15 minuti.
Il treno delle 7:43 per Milano Certosa è in ritardo di 20 minuti.
Il treno da Bologna per Milano Centrale delle 7:54 è in ritardo di 15 minuti.
Il treno per Milano Greco Pirelli delle 7:44 è in ritardo di 5 minuti.
Il treno 2160 delle 7:49 per Milano Centrale è annunciato dagli altoparlanti come in arrivo al binario 12, ma una volta saliti fino al marciapiede, scopriamo che il tabellone riporta un ritardo di 5 minuti. Chi dice la verità?
Mentre attendiamo, al binario 8 arriva il treno per Milano Centrale delle 7:53. Infallibilmente, questo treno arriva prima del 7:49 in ritardo, ma riparte solo dopo.
Oggi, giustamente, succede il contrario, lasciando noi del binario 12 spiazzati.
Come se non bastasse, il nostro 7:49 viaggia a velocità ridotta e, in prossimità dellla stazione di Milano Centrale, si ferma.

Alle 17:25, nella stazione di Milano Centrale, il 2105 parte in orario, e si ferma al di fuori della stazione, accumulando 5 minuti di ritardo non certo giustificabili con i misteriosi lavori in corso tra Treviglio e Melzo (chi ha mai visto qualche operaio o macchinario al lavoro su questa sezione della linea?).
Sempre alla stazione di Milano Centrale, il treno proveniente da Verona delle 17:35 ha un ritardo di 25 minuti.

giovedì 24 novembre 2016

Il treno è in ritardo di 20 minuti, ma il sondaggio dice che i pendolari sono soddisfatti

Il 4 novembre 2016, l'assessore Sorte Alessandro risponde alle proteste del comitato dei pendolari per i disservizi, le inadempienze e la malagestione delle ferrovie lombarde con queste affermazioni:

"Un recente sondaggio di Eupolis ha confermato che il 65 per cento dei lombardi apprezza, e promuove, la nostra viabilita' (su ferro e su gomma) e i mezzi di collegamento con le altre regioni. Una notizia importante, dunque, al netto delle dichiarazioni di qualche presidente di comitato un po' politicizzato". L'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilita', Alessandro Sorte, replica cosi' alle dichiarazioni dei rappresentanti dei viaggiatori e dei pendolari.

"Mi viene il dubbio - continua Sorte - che a qualcuno, che magari a breve troveremo candidato in qualche lista, possa dar fastidio tale risultato paragonabile quasi a quello della nostra sanita' che e' da tempo riconosciuta come una vera eccellenza".

"Faccio anche notare - conclude Sorte - che i riscontri del mondo pendolare (quello vero) non solo confermano la validita' del servizio erogato, ma esprimono anche grande apprezzamento per il piano 'sicurezza sui treni' che ci apprestiamo a varare per il prossimo anno e che gia' stiamo positivamente sperimentando su alcune tratte".

Come commentare una dichiarazione del genere, da cui trasuda con chiarezza quale visione ha Sorte Alessandro del proprio ruolo nello svolgere un servizio alla comunità che lo ha eletto?

Come riporta Il Giorno, i rappresentanti dei pendolari hanno presentato a Sorte dati oggettivi e circostanziati, riscontrabili da chiunque viaggi sulle tratte dei lavoratori negli orari dei lavoratori (Sorte è fra questi?):


Milano, 4 novembre 2016 - Pendolari lombardi stanchi dei disagi che devono continuamente affrontare.
E così, i loro rappresentanti scrivono alla Regione Lombardia: "Chiediamo che l'assessore Alessandro Sorte sia posto di fronte alle sue responsabilità, che ai cittadini venga spiegato chiaramente per quale ragione il servizio pubblico in Lombardia stia ormai soffrendo continue riduzioni (di servizio, di fondi, sia sul ferro che sulla gomma) al di là di qualsiasi proclama.

Si presume che Sorte Alessandro abbia accesso ai dati oggettivi dei disservizi di Trenitalia, Trenord, RFI, eccetera: in passato, ha infatti magnificato i miglioramenti del servizio ferroviario, citando certe statistiche di cui non ha mai diffuso i dati grezzi.
Se non ha accesso a questo dati, dovrebbe esigerlo, oppure far prelevare questi dati da una terza parte priva di conflitto di interessi con Trenitalia, Trenord, FNM, la giunta leghista della regione Lombardia.
Invece, Sorte base la sua gestione dell'argomento del trasporto ferroviario pubblico su qualcosa di opinabile come un sondaggio. Un sondaggio, non so se mi spiego: come tutti quelli che davano Hillary Clinton in vantaggio su Donald Trump fino a qualche settimana fa.
Un sondaggio commissionato dallo stesso assessorato di Sorte, con modalità che Sorte non ha diffuso.
Nel suo intervento, Sorte non dice quando è stato svolto il sondaggio. Non dice in che orari. Non dice su che tipo di passeggero. Non dice in quali stazioni. Non dice su quali treni.
Di certo, io non ho visto nessun sondaggista a intervistare me o gli altri pendolari che arrivano a Milano Lambrate in ritardo, perdendo le coincidenze. Non ho visto sondaggisti intervistare i pendolari che arrivano a Milano Centrale in perenne ritardo, costretti a correre per prendere altri mezzi e arrivare in ufficio in orario decente. E forse i pendolari non hanno nè il tempo nè la voglia di rispondere a un sondaggio, dopo aver eletto un politico che dovrebbe affrontare il fornitore Trenord/FNM con dati raccolti in modalità oggettiva, chiedendo conto delle inadempienze.
E chissà se i sondaggisti si comportavano come quelli che ho visto io nel 2015, per il sondaggio commissionato da Gibelli Andrea di FNM: sondaggisti che studiavano il soggetto da intervistare, e se notavano cose come la borsa da lavoro o l'aria corrucciata da forzato delle tratte dei pendolari, lo ignoravano e puntavano invece ai ragazzetti con lo zaino di Expo o alle "sciure" con i borsoni delle grandi firme della moda.

Ma non è tutto. Sorte, sulla base di un sondaggio, afferma che i rappresentanti dei pendolari non appartengono al "vero" mondo dei pendolari, e che solo lui è in contatto con questo "vero" mondo.
Sorte insinua che i rappresentanti dei pendolari stiano usando i loro dati (oggettivi e circostanziati, a differenza del suo effimero e indimostrabile sondaggio) per "fare politica".
Già, perchè parlare sullla base di dati oggettivi, per Sorte, significa compiere una operazione politica.
E attenzione: per Sorte, "politica" non significa "bene comune", "diritti di tutti", o "al servizio del cittadino".
No, per Sorrte si tratta di concorrenza, e quindi di una caccia al potere. E, come è ovvio, i concorrenti vanno messi fuori gioco.
Invece che riconoscere che più del 30% dei pendolari è insoddisfatto, persino secondo il risultato un opinabile sondaggio che è totalmente privo di trasparenza, invece che riconoscere i dati oggettivi sul disservizio, e quindi esigere da un fornitore esterno un servizio migliore, Sorte sceglie di attaccare e denigrare e delegittimare i cittadini di cui proprio lui dovrebbe rappresentare gli interessi e tutelare i diritti.

E anche oggi, Giovedì 24 Novembre 2016, vediamo il riscontro della realtà.
A Treviglio, il treno 2084 delle 7:02 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 20 minuti. Perchè, dato che deve percorrere la tratta che non è soggetta all'annunciatissima manutenzione che durerà fino al 10 dicembre?
Il 10456 da Crema per Milano Certosa è in ritardo di 5 minuti.

Alla stazione di Milano Lambrate, sul binario 12, il treno 2160 delle 7:49 per Milano Centrale è annunciato con 5 minuti di ritardo.
Di colpo, l'informazione sul treno sparisce dal tabellone del binario 12, che si spegne.
Un annuncio sonoro comunica che il treno delle 7:54 per Milano Centrale arriverà sul binario 10 invece che sul binario 12.
I passeggeri corrono al binario 10.
Terminato il "trasbordo", sul binario 12 si riaccende il tabellone, e il treno delle 7:49 arriva e riparte, lasciando i passeggeri sul binario 10 come tanti idioti.
Chi è la causa di una simile confusione? Chi gestisce la stazione di Milano Lambrate?
Non c'è neanche un sondaggista a cui chiederlo. Non c'è nessuna squadra di controllori della "tratta sicura" a cui chiederlo.
Non c'è Sorte, ad accorgersi di come sia la realtà, oltre i suoi sondaggi. Chissà se direbbe che noi del binario 10 siamo pendolari di un mondo falso?

Alle 8:10, alla stazione di Milano Centrale, intercetto un annuncio sonoro parziale che parla di ritardi fino a 20 minuti su una qualche linea "convenzionale" (da straccioni, cioè, non una linea dell'Alta Velocità) a causa di un guasto a un passaggio a livello.
C'è anche un treno da Como che è stato cancellato.
Cosa manca? Mancano i sondaggisti a cui rispondere per far avere un messaggio a Sorte Alessandro.

Alle 17:25, il treno 2105 per Verona parte con 5 minuti di ritardo, si ferma prima di raggiungere Milano Lambrate e, quando arriva a Pioltello, raggiunge i 10 minuti di ritardo. E dire che i ritardi "giustificati" dalla manutenzione dovrebbero avere origine solo dopo aver superato Melzo. Ma chi l'ha vista, Melzo?
Alla stazione di Treviglio, alle 18:06, risulta in ritardo di 20 minuti anche il treno che proviene da Brescia e va a Milano Centrale, esattamente come succedeva nella mattinata di questo stesso giorno: come mai?
Non si sa. E non lo sao neppure la squadra di controllori che attende noi pendolari al varco delle strette scalinate di deflusso dal marciapiedi.
Sì: nonostante i treni in ritardo, la pioggia e lo sciopero di 24 ore incombente, Trenord/FNM/Sorte hanno il coraggio di farci perdere ancora altro tempo, controllando i biglietti a noi pendolari che siamo tutti abbonati (e da notare che lo fanno a a terra, perchè a bordo del treno è impossibile farlo, a causa della folla in piedi che riempie ogni carrozza: Sorte Alessandro, Trenord/FNM, perchè tutto ciò non lo dite, quando emanate i vostri comunicati stampa?).
Curiosamente, questi controllori si limitano a salutare, e non rispondono a domande sulla causa del ritardo dei treni. Come mai? Non sono personale ferroviario? Non sanno nulla del servizio dell'azienda per cui lavorano? Non sono capaci di dare informazioni ai clienti paganti?
Saranno mica personale temporaneo? Chi paga il loro stipendio, e quello delle guardie giurate che io non ho ancora visto? E perchè a gennaio 2017 verrà aumentato il prezzo del biglietto, a fronte di servizi dimostratamente sempre più inadeguati?

mercoledì 23 novembre 2016

Novembre finisce, e arriva lo sciopero del venerdì

Nelle giornate di Lunedì 21 e Martedì 22 Novembre 2016, i disagi sulle mie corse della tratta Treviglio-Milano si limitano a ritardi entro i 10 minuti, teoricamente giustificati dalla manutenzione in corso tra le stazioni di Treviglio e Melzo (con conclusione prevista per il 10 dicembre di non si sa quale anno).

Se il danno è ridotto, non manca la beffa, con Trenord che comunica tramite Sorte Alessandro (assessore regionale o portavoce aziendale?) il grande risultato dell'operazione "tratta sicura": da qualche parte, sono state messe guardie giurate (chi le ha viste?) che da gennaio 2017 saremo noi passeggeri a finanziare, tramite aumento del prezzo dei biglietti; ma ciò che davvero preme all'azienda Trenord/FNM è rendere noto che sono stati trovati ben 4mila passeggeri non paganti (e Sorte sottolinea che sono quasi tutti immigrati). Uno si chiede: l'aumento del bigletto serve per stipendiare i controllori aggiuntivi? E la "tratta sicura" è sicura nel senso che gli abbonati come me saranno vessati da ulteriori controlli, e da ulteriori perdite di tempo?
Possibile che Sorte Alessandro sia capace di contare i passeggeri senza biglietto, ma non sappia contare i disservizi, le inefficienze, i ritardi, i servizi mancati di Trenord/FNM e tutto il resto del gruppo Ferrovie dello Stato? Dov'è una statistica dei treni cancellati, in ritardo, guasti, "mandati in buca"? E un calcolo dei passeggeri in eccesso rispetto alla capienza ufficiale sulle linee dei pendolaro sovraffollate e con carrozze inadeguate per la massa dei passeggeri?

Mercoledì 22 Novembre, si torna all'abituale malagestione ferroviaria. Peccato che Sorte Alessandro non si precipti a dichiararlo ai media.
Alla stazione di Treviglio, il 2086 delle 7:33 è in ritardo di 10 minuti. Il 10908 delle 7:54 è in ritardo di 5 minuti. Entrambi sono diretti a Milano, ed entrambi vengono da Brescia, ma la scusa della manutenzione non vale (perchè è nella tratta da Treviglio verso Milano, e non sul lato verso Brescia).
Quindi, qual è il motivo del ritardo dei treni da Brescia, che si verifica con allarmante frequenza?
Alla stazione di Milano Lambrate, dove l'orologio del tabellone all'ingresso del sottopassaggio principale è ancora guasto, il 2086 è ora in ritardo di 15 minuti, mentre il 10908 è in ritardo di 10 minuti.
C'è anche il treno S9 24109 che è in ritardo di 10 minuti, e un treno per Milano Certosa in ritardo di 5 minuti.
Il treno 2160 delle 7:49 per Milano Centrale viene annunciato come in arrivo: il tempo di salire al marciapiede del binario 12, e il treno risulta essere in ritardo di 5 minuti (ma non viene annunciato, solo scritto sugli schermi).
Chi avrà ragione?

Alle ore 14:00, alla stazione di Milano Centrale, si conclude un guasto temporaneo alla linea elettrica che ha causato il ritardo di 60 minuti della partenza di un treno per Alessandria, poi cancellato, nonchè un treno per Lecce che partirà con un ritardo di 30 minuti.
Alle 17:15, il treno proveniente da Verona con arrivo previsto alle 17:35 risulta in ritardo di 15 minuti.
Un'anziana signora, un po' disorientata dal caos della stazione Centrale, chiede a un militare di guardia agli ingressi ai binari (i "gate"), dove si trovino gli schermi con gli orari dei treni in arrivo. Il militare le risponde che, a quel piano della stazione, lui ha sempre visto solo i tabelloni con la lista dei treni in partenza.
Ed è vero: per sapere quali sono gli orari dei treni in arrivo, bisogna superare i "gate" (ma la signora sta attendendo qualcuno, e non ha il biglietto per accedere), oppure imboccare le scale e tornare al piano terra, agli ingressi della stazione.
Per chi è arrivato nella galleria al primo piano, non è prevista questa informazione.

Ciliegina sulla torta, l'Eco di Bergamo annuncia:


Dalla mezzanotte di giovedì 24 novembre alle 21 di venerdì 25 novembre, le organizzazioni sindacali: Cub Trasporti; Sgb Sindacato Generale di Base; l’Usb Lavoro Privato Trasporti e il Cat Coordinamento autorganizzato trasporti hanno proclamato uno sciopero nazionale che coinvolge il settore del trasporto All’agitazione sindacale potrà aderire il personale appartenente al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Trenord, pertanto i treni regionali, suburbani e la lunga percorrenza di Trenord potranno subire ritardi, variazioni e/o cancellazioni.

Sono previste fasce orarie di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 durante le quali viaggeranno i treni inseriti nella lista dei servizi minimi garantiti a cui partenza è prevista dopo le ore 6 e l’arrivo a destinazione finale entro le ore 9 e quelli inseriti nella lista dei servizi minimi garantiti la cui partenza è prevista dopo le 18. Lo sciopero coinvolge anche Trenitalia e Italo.

Di venerdì, ovviamente. Buon fine settimana anticipato.

mercoledì 16 novembre 2016

FNM non garantisce il servizio, ma ti ferma in stazione per controllare il biglietto

Un lettore manda la sua personale esperienza di ieri martedì 15 novembre 2016 con il trasporto pubblico fornito dalle società di Ferrovie dello Stato nel Nord Italia.
Alla stazione di Milano Garibaldi, il suburbano S6 (linea Treviglio-Novara) 10672 delle 20:17 è in ritardo di 9 minuti. Alle 20:47, alla stazione di Certosa, questo treno viene cancellato.
Alla stazione di Certosa, il successivo treno suburbano S6 10676 delle 20:57 arriva e parte con un ritardo di 43 minuti, e cioè alle 21:43.
Giunto alla stazione di Rho, il 10676 viene cancellato.
Per la seconda volta, i passeggeri si devono trasferire su un altro treno.
Il 2030 (da Milano Centrale a Torino Porta Nuova), che normalmente non ferma a Rho, è stato trasformato in un regionale che effettua tutte le fermate. Si ferma quindi a Rho Fiera alle 22:20 (nonostante abitualmente vi transiti alle 21:24).
Questo treno non viene cancellato, ma arriva alla stazione di Magenta alle 23:06, invece che alle 21:37, con 89 minuti di ritardo.
E questo ultimo ritardo è solo parte dell'insieme di un viaggio che è iniziato a Milano Porta Garibaldi alle 20:15. 171 minuti per andare da Milano a Magenta? Con tre treni diversi?

Le società del gruppo Ferrovie Dello Stato si degnano di comunicare, per il 2030, che "il treno viaggia con un ritardo di 90 minuti a causa di un guasto alla linea tra le stazioni di Magenta e Trecate. ci scusiamo per il disagio".

Mercoledì 16 Novembre, alla stazione di Treviglio, alle 7:23 un annuncio sonoro rende noto che i treni da Cremona subiranno ritardi fino a 15 minuti a causa di un guasto agli impianti tra le stazione di QUALCOSA e Cremona.
Subito dopo, un annuncio sonoro rende noto che i treni da Brescia subiranno ritardi fino a 15 minuti a causa di un guasto agli impianti tra le stazione di Ospitaletto e Brescia.
Due guasti contemporanei a due linee diverse. Un traguardo nuovo per il disservizio di Trenord/FNM/Trenitalia/QuelloCheVolete.
Il 10456 delle 7:23 si presenta con carrozze a due piani. Dopo il disagio delle inadeguate carrozze a un piano di martedì 15, è il minimo.
Il treno è del tipo "Vivalto", cioè quello che la propaganda del gruppo FS spaccia come "nuovi treni" sulle linee dei pendolari. Le due vetture di testa, tra cui quella di prima classe (con i vellutati sedili chiazzati di cose inimmaginabili), hanno il riscaldamento guasto. Oppure qualcuno si è dimenticato di accenderlo.

Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio in orario.
Sarà per questo motivo che agli ingressi delle scale del sottopasso ci sono ben sei ferrovieri a controllare i biglietti dei pendolari.
Perchè, giustamente, dopo il danno dei disservizi a pioggia, FNM si sente anche autorizzata a insultare i passeggeri.
Le scale del sottopasso sono strette. I passeggeri che devono defluire sono decine. Il deflusso è lento.
E' prova di intelligenza, mettere sei ferrovieri a controllare i biglietti nell'ora di punta (cioè quando TUTTI i passeggeri hanno l'abbonamento), per rallentare ulteriormente il flusso?
Per una volta che il treno arriva in orario, FNM pensa bene di toglierci comunque il nostro tempo con la spudorateza di un controllo inutile, facendo finta di essere il fornitore di un servizio funzionante?
Come mai il biglietto non viene controllato a bordo del treno?
Forse perchè il treno in questione è stipato di passeggeri, e muoversi a bordo dello stesso è impossibile?
Eppure FNM non sembra far caso a questo scandaloso sotto-servizio che fornisce: si preoccupa solo di trovare in difetto i passeggeri senza biglietto, in un orario che è quello degli abbonati, coloro i quali pagano in anticipo, non ricevono il servizio e, una volta sbarcati esausti dal viaggio dell'orrore, devono subire un ulteriore danno+beffa+umiliazione di un controllo che è una palese presa in giro.
Dov'è gente come Sorte Alessandro, Maroni Roberto, Delrio Graziano eccetera? Di cosa si occupano, quando trattano del trasporto ferroviario pubblico?
A fronte dei continui disservizi delle ultime settimane, è accettabile che FNM aggredisca i suoi passeggeri in questo modo?

L'Eco di Bergamo riporta proprio la notizia relativa:


«Sono 570 le persone trovate martedì, primo giorno di sperimentazione del progetto “Tratta sicura”, senza biglietto sui treni delle tratte Milano-Bergamo e Bergamo-Treviglio».

Quindi il termine "tratta sicura" e la storia delle guardie giurate erano una fola, dato che la sostanza si rivela essere un controllo dei biglietti non a bordo del treno (perchè a bordo non c'è spazio, ma nè l'Eco nè il telegiornale regionale di Rai3 fanno notare questo fatto, anche se almeno al TG3 viene detto che sul treno Bergamo-Milano delle 7:00 e delle 8:00 queste guardie non si vedono).
E' un peccato che nessuno ci dica quanto erano invece i passeggeri in regola, rispetto alla capienza dei treni esaminati. Come mai?
E ancora, perchè FNM non riferisce quante persone ieri non hanno trovato un treno su cui viaggiare (perchè cancellato), o quante persone hanno subito un ritardo superiore alla mezz'ora, o quante persone hanno dovuto viaggiare in piedi, o quante persone non sono riuscite a salire su un treno dell'orario di punta?
Stranamente, l'unico "senza" che conta è "senza biglietto". Invece "senza servizio" passa sotto silenzio.

Per continuare con le prese in giro deliberate, ecco anche un ulteriore dettaglio su MetroNews , che parla della "tolleranza zero" sui treni di FNM.
L'assessore Sorte Alessandro sta di nuovo ripetendo a pappagallo i comunicati di FNM. Se avesse anche solo un minimo a cuore gli interessi dei cittadini, infatti, avvierebbe un'operazione "tolleranza zero" nei confronti dei disservizi di tutte le società del gruppo FS, altro che assecondare l'azienda che piange miseria con i clienti, ma ha poi gli amministratori che spendono il denaro aziendale per i fatti propri.

A proposito di corruzione, il presidente di FNM, l'architetto Gibelli Andrea, comunica che l'azienza ha deciso di "avviare un nuovo programma anticorruzione per rendere ancora più efficaci e incisive le nostre procedure interne".
Davvero?
Gibelli Andrea è lo stesso che ha permesso il demansionamento, il mobbing e l'allontanamento del dipendente fedele di Ferrovie Nord Milano, Andrea Franzoso, che eseguì l'audit che rilevò le "spese pazze" del predecessore dello stesso Gibelli.
In che modo allontanare i dipendenti fedeli che smascherano i dirigenti corrotti può rendere "più efficaci e incisive" le procedure interne?
E che ne è stato dei dipendenti che, come testimoniato anche da Franzoso al programma Report di Rai3, avevano fatto pressione su di lui per fargli interrompere il lavoro di audit e mettersi invece d'accordo con il criminale di turno?

A gennaio il prezzo dei biglietti sarà aumentato, per finanziare le guardie giurate dell'operazione "tratta sicura".
Ma finora l'operazione "tratta sicura" si è tradotta in normali ferrovieri che controllano l'abbonamento agli abbonati scesi dal treno. Con l'avallo implicito di Sorte Alessandro, che confonde le acque dicendo che il costo l'esperimento di questo mese non ricadrà sui viaggiatori (lo sappiamo, ma ribadisco, dato che lui non ci arriva, che sappiamo anche che da gennaio 2017 il prezzo del biglietto aumenterà per pagare le guardie in questione; Sorte non legge i giornali? Non parla con FNM/Trenord? C'è qualcosa che sa fare?) (Forse il problema non è Sorte, ma chi ha votato e rivoterà la sua formazione politica, anche dopo queste prestazioni agghiaccianti).

La conclusione che traiamo è che noi passeggeri onesti dovremo pagare FNM perchè possa dispiegare più ferrovieri nelle stazioni, per controllare i nostri biglietti sui marciapiedi e farci perdere altro tempo ancora, oltre a quello che perdiamo per il mancato servizio di FNM, che viene comunque pagata da noi per cancellare i treni e farci arrivare in ritardo.

martedì 15 novembre 2016

La sicurezza prima del servizio

Lunedì 14 Novembre 2016, è inutile che il 10456 arrivi alla stazione di Milano Lambrate con un ritardo contenuto (causato dai lavori di manutenzione che si protraggono senza risultato da settimane?).
Infatti, la "coincidenza" delle 7:49 non c'è: il relativo treno 2160 è stato cancellato, e causa di un guasto al treno. La flotta di treni gestita da FNM continua ad andare a pezzi: dove sono finiti i tanti nuovi mezzi annunciati sulla rivista gratuita che FS pubblicava qualche mese fa?
Sempre alla stessa stazione, c'è un treno delle 7:31 per Milano Greco Pirelli che è in ritardo di 20 minuti.
Un annuncio rende noto che si è conclusa l'interruzione del servizio ferroviario causata da un guasto a passaggio a livello tra le stazioni di Bressana e Stradella. Anche le infrastrutture lombarde vanno a pezzi, e nè RFI nè FNM/Trenord sembrano interessate a gestirle, nonostante siano di competenza un po' dell'una e un po' dell'altra. Ma abbiamo visto che RFI preferisce impegnare i capitali per costruire strade di raccordo per la fallimentare BreBeMi. E la giunta lombarda che controlla FNM/Trenord preferisce versare miliardi di Euro in questa e altre autostrade inutili.
Il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale arriva a Lambrate in orario. Si ferma. Resta fermo, mentre a quattro binari di distanza arriva il 7:54 da Bologna per Milano Centrale. Continua a restare fermo, mentre l'altro treno sbarca tutti i passeggeri, e riparte. Il 7:53, ovviamente, parte in ritardo: perchè nella stazione non è stato diffuso alcun annuncio in merito? E perchè l'orologio sullo schermo all'ingresso del sottopasso principale è ancora guasto, come ormai segnalo da settimane?

Alle 13:50, alla stazione di Treviglio, il treno 10914 per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti. A qualcuno risultano lavori in corso nella tratta Brescia-Treviglio? Magari Trenitalia e la sua privilegiata Alta Velocità ne sanno qualcosa?

Una lettrice ci manda un'eloquente fotografia della situazione riscontrata invece alla stazione di Seregno nel pomeriggio della stessa giornata.
A causa di qualcosa avvenuto tra le stazioni di Milano Lambrate e Milano Greco Pirelli, ci sono due treni cancellati, un treno in ritardo dii 85 minuti, uno in ritardo di 60 minuti, uno in ritardo di 40 minuti, uno in ritardo di 30 minuti, uno in ritardo di 20 minuti, uno in ritardo di 10 minuti. La fascia del disservizio va dalle 16 alle 18, includendo quindi anche le fasce "garantite" per le quali Trenitalia (o Trenord) dovrebbero rispondere alla Regione Lombardia, oppure no? Ma sentiremo mai la giunta lombarda parlare di provvedimenti presi contro un'azienda imbottita di fedelissimi leghisti? Il recente caso di Achille Norberto, corredato dall'interessante omertà del suo successore e dei dirigenti leghisti di solito così feroci nel fustigare e stigmatizzare il crimine (degli immigrati, o della fazione leghista del cerchio magico di Bossi Umberto), ci dà già la risposta.

Martedì 15 Novembre 2016, alla stazione di Milano Lambrate, il 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale arriva alle 7:54, ma nessun ritardo viene reso noto.
In compenso, apprendiamo che è terminato il guasto agli impianti alla stazione di Tavazzano.
Alla 17:15, alla stazione di Milano Centrale, un guasto agli impianti della stessa causa ritardi fino a 20 minuti per i treni diretti a Domodossola e Gallarate.

A fronte di questo stillicidio quotidiano (che è eufemistico definire 'stillicidio', dato che si tratta di una cascata), cosa fa la giunta della regione Lombardia, eletta per tutelare gli interessi e i diritti dei cittadini che con le loro tasse finanziano questo sfacelo?
La giunta, nella persona di Sorte Alessandro, si occupa di propaganda elettorale, col classico metodo dell'esibizione muscolare di forza che si traduce in fumo negli occhi, e che viene eseguita a spese dei cittadini.


«Per un mese - ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte - su queste linee saranno in servizio 20 guardie giurate armate. Saranno impegnate in 9 squadre più una di riserva e riusciranno a coprire il 75 per cento delle corse quotidiane. Allo stesso tempo saranno potenziate anche le squadre anti evasione che accompagneranno le guardie armate. Ricordo anche che non è previsto alcun aumento del biglietto per questo progetto sperimentale».

«Se anche questa seconda fase - ha aggiunto Sorte - darà i risultati sperati e che chi usa il treno per andare a scuola o al lavoro ci chiede, pensiamo di poter fare ancora di più mettendo in campo, nel prossimo anno, un Piano straordinario per la sicurezza sui treni con l’impiego di circo 250-300 guardie armate».

Il sensazionalismo senza alcuna sostanza di queste affermazioni è ben sottolineato dal commento di un lettore de L'Eco di Bergamo:

"E' inutile che l'esimio assessore sottolinei che per l'avvio sperimentale del progetto non è previsto l'aumento del biglietto. Come la sua stessa Regione ha già detto, l'aumento delle tariffe è previsto per la conferma definitiva e permanente delle guardie.
Perché ci deve sempre trattare e considerare come dei minorati da fregare? Da pendolare della linea, non ho mai visto nessuna situazione di pericolosità su questa linea, al massimo qualche maleducato che metteva i piedi sui sedili. Le linee pericolose sono altre, la Bergamo - Brescia o il passante Milano - Treviglio. A cosa serve avviare il servizio di guardie su questa linea, a venderci un po' di fumo e fare passare altri disagi / fregature, come il peggioramento del servizio da dicembre con l'avvio dell'alta velocità?"
Aggiungo solo che Sorte, che da un anno diserta gli incontri coi comitati dei pendolari, è assai sicuro che i pendolari chiedano in gran numero più sicurezza.
E' curioso, perchè i lavoratori e gli studenti, che io vedo lottare come me per salire sui treni verso e da Milano, incontrano ogni giorno una sfilza di altri problemi, che Sorte non menziona nemmeno per sbaglio: treni che si guastano, treni cancellati, linee ferroviarie che si guastano, treni in ritardo, convogli con capienza insufficiente su cui è impossibile non dico sedersi ma anche solo salire, stazioni che si guastano, treni che si fermano nel nulla della campagna mentre i FrecciaRossa sfrecciano felicemente, informazioni sui disagi quotidiani del tutto assenti.
Dove sono le emergenze criminali che questa maggioranza dei viaggiatori reclama? Come possono avvenire fatti criminali su treni così pieni che è impossibile respirare, una volta a bordo? E in che modo le guardie aggiuntive (chiaramente collocate nelle vetture di testa) potrebbero raggiungere la carrozza dove si verifica l'emergenza?
A cosa è dovuto questo ostinato rifiuto a prendere atto degli effettivi problemi cronici del servizio ferroviario lombardo, e ad affrontarli con un fornitore palesemente negligente, che si atteggia ad azienda privata ma gode di un protezionismo statalista (regionalista?) da acclarato conflitto di interessi? 

venerdì 11 novembre 2016

I treni svaniscono, ma i biglietti aumentano per la sicurezza?

Si inizia con la segnalazione fotografica di un lettore, che ci mostra le condizioni in cui, Venerdì 4 Novembre 2016, si presenta il treno delle 7:29 da Bergamo per Milano Porta Garibaldi, alla stazione di Carnate-Usmate.
La carrozza è avvolta dal ben noto fumo soffocante e assai acre che scaturisce dall'attrito tra i freni e le ruote del treno, chiaramente protrattosi per gran parte del tragitto.
Ricordiamo come il parco treni della flotta lombarda sia gestito da FerrovieNord (che ora ha il nuovo nome, ma è sempre FNM?), e che la giunta leghista della regione Lombardia ha miliardi da investire nelle autostrade fallimentari come BreBeMi, mentre spende solo un paio di centinaia di milioni nel trasporto ferroviario.

Lunedì 8 Novembre, alle 7:23 arriva a Treviglio un 10456 per Milano Porta Genova dotato di sole carrozze a singolo piano.
Con che criterio Trenord/FNM/Trenitalia/FS decidano di inviare convogli con un numero palesemente insufficiente di posti durante la fascia oraria dei pendolari (cioè lavoratori più una marea di studenti), mi sfugge.
Sarà questa la maggiore attenzione al trasporto regionale promessa da Renato Mazzoncini (AD di Ferrovie dello Stato)? Certo, Mazzocini l'ha promessa facendo fare bella figura a Renzi, che ha incassato questo appoggio propagandistico per la propria campagna relativa al referendum; e Renzi in cambio ha sostenuto i piani finanziari di Mazzoncini, che vuole quotare in borsa i FrecciaRossa (cioè vendere ai privati la parte redditizia di FS), nonchè costruire il ponte sullo stretto di Messina.
Ma a noi pendolari cosa viene, da questo scambio di favori tra alta finanza e politica che va a vantaggio dell'alta finanza? (Non una, ma due volte, dato che la riforma della Costituzione è stata scritta per compiacere JP Morgan e il liberismo della finanza internazionale, noto anche come capitalismo selvaggio).
A Milano Lambrate, il 2272 delle 7:39 per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti.
A bordo di questo treno, sento il personale ferroviaro parlare della causa di questo ritardo: si tratta "del Novara", che è notoriamente sempre in ritardo, in quanto pare essere un catorcio ambulante, con porte delle carrozze che si guastano in continuazione. La cosa mi è familiare, dato che il 2105 da Milano Centrale per Verona ha presentato lo stesso problema per settimane, negli ultimi mesi.
Il personale ferroviario continua, esprimendo un certo sconcerto nel descrivere come su questa linea i treni passeggeri vengano messi "in buca" per far passare i treni merci.
"Mettere in buca" significa "fermare un treno nel mezzo del nulla, senza dare informazioni", un'esperienza fin troppo nota a chi prende i treni da Cremona per Milano Centrale via Treviglio (dove però essi vengono messi "in buca" quando transitano i FrecciaRossa per cui il gioviale ministro Delrio Graziano esultava con goia infantile e incosciente).
A Milano Centrale, alle 13:25, il treno 2097 per Verona Porta Nuova è cancellato, a causa della mancata preparazione del treno.

Martedì 8 Novembre, dopo le 12:00, un danno a linea elettrica tra Brescia e Rovato, causato da una "azienda esterna al gruppo FS", interrompe la linea, con ritardi fino a 2 ore.
Il treno da Milano Centrale delle 16:25 per Verona è cancellato.
L'analogo treno 2105 delle 17:25 è strapieno, con gente in piedi ovunqe già in stazione Milano Centrale. Se Trenord/Trenitalia gestissero queste linee sovraffollate come si deve, queste emergenze (all'ordine della settimana, quindi neanche tanto imprevedibili) sarebbero più gestibili. Ma chi si preoccupa di dirlo, tra i rappresentanti eletti dai cittadini?
Chiediamoci anche perchè una società esterna al Gruppo FS stesse lavorando sulla linea elettrica della ferrovia, considerando la delicatezza e la criticità di un simile impianto. Perchè le società del Gruppo FS concedono di fare simili lavori a terzi? Si trattava forse di un appalto? E se sì, a quale scopo? Era forse un lavoro relativo all'avvio dell'Alta Velocità tra Brescia e Treviglio, ancora una volta effettuato a danno dei passeggeri del trasporto pubblico?
Chi dovrebbe porre queste domande e pretendere una risposta? Forse l'assessore Sorte Francesco, o forse il ministro Delrio Graziano? O l'AD di FS, Mazzoncini Renato?

Mercoledì 9 Novembre, il treno 10456 si presenta alle 7:23 a Treviglio con carrozze a un solo piano. Come nei giorni precedenti, è già affollato, e si riempie ulteriormente, costringendo i passeggeri a viaggiare in piedi, stipati, e per quasi 30 minuti, su una tratta che ne richiede 17. Alla faccia degli interventi di potenziameno tra le stazioni di Treviglio e Melzo, che dureranno fino al 10 dicembre (2016?). Quando avranno effetto? Mai?
Di certo questi interventi non giustificano che il 7:33 per Milano Centrale arrivi in ritardo di 5 minuti.
Alla stazione di Milano Lambrate, apprendo che i treni che viaggiano nella direzione di Pavia subiranno ritardi fino a 15 minuti a causa di un guasto agli impianti. Chissà se la porzione di impianti guasti è gestita da FNM/Trenord o da RFI? Chissà se è più il menefreghismo di Sorte Alessandro o quello di Delrio Graziano a contare, qui? E quello di Mazzoncini Renato, colui che promette più attenzione al trasporto regionale?
Alle 17:15, alla stazione di Milano Centrale, si apprende che il treno da Verona Porta Nuova previsto in arrivo alle 17:35 è stato cancellato. Perchè? Di certo non vale la scusa della manutenzione della linea tra Treviglio e Melzo, qui. Ma chi si occupa di chiederne conto alle società ferroviarie di FS? Nessuno? E i cittadini-passeggeri, cosa hanno eletto a fare i loro rappresentati politici?

Giovedì 10 Novembre, il treno suburbano 10610 da Treviglio per Novara delle 7:25 è cancellato. Motivo? Non si sa.
Il 10456 delle 7:23 per Milano Porta Genova è in ritardo di 5 minuti. La scusa della manutenzione non vale, perchè si svolge sul tratto di linea ferroviaria successivo a Treviglio.
Alla stazione di Milano Lambrate, il 2180 delle 7:28 per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti.
Il 20408 per Milano Certosa delle 7:43 è in ritardo di 10 minuti. Anche qui, non vale la scusa dei lavori in corso tra Treviglio/Melzo, che Trenitalia/Trenord continua a sbandierare negli annunci sonori e visivi, quasi giustificasse tutti i suoi clamorosi disservzi (anzi, non-servizi), le sue inefficienze, la sua gestione criminale che passa costantemente sotto silenzio.
Il 2105 delle 7:25 da Milano Centrale per Verona esce dalla stazione Centrale, e resta fermo per 5 minuti, mentre intorno a lui transitano almeno due Frecciarossa.

In compenso, apprendiamo che sulla linea verso Como sta per esordire la carrozza di sicurezza centrale, con i mezzi per chiamare soccorso e non so che altro. "Sicurezza" che dovrà essere pagata dai passeggeri, come lasciato intendere non solo da Trenord (che ovviamente fa gli interessi propri), ma anche dall'assessore regionale Sorte Alessandro (che invece dovrebbe fare gli interessi dei cittadini). Purtroppo, Sorte Alessandro è espressione della succitata giunta leghista della Lombardia, interessata a spendere miliardi in autostrade sottoutilizzate (BreBeMi) e solo centinaia di milioni nelle ferrovie, i cui mezzi si stanno sfasciando sotto i nostri occhi.

Venerdì 11 Novembre, il 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova accumula 12 minuti di ritardo (che sono solo 10 secondo gli schermi della stazione di Treviglio).
E' un ritardo giustificato dai lavori tra Melzo e Treviglio?
Non tanto: il treno li accumula in due fasi. Subito dopo essere uscito da Milano Centrale (un po' lontanuccio da Melzo); e alla stazione di Pioltello (e qui è quasi più credibile).
Mentre il treno è fermo a Pioltello, vedo uno schermo con le informazioni di un treno in arrivo da Milano Greco Pirelli, con un ritardo di 5 minuti che balza poi a 10 minuti. Motivo? Boh. Di certo non per la manutenzione della linea.

Da segnalare, infine, l'ennesimo esempio dell'inadempienza deliberata di Trenord, che si mescola all'inciviltà e all'arroganza di una passeggera.
Pur essendo venerdì sera, il 2105 offre sempre lo stesso numero di posti, e non ci sono corse alternative verso Brescia o Verona.
Alla stazione di Milano Centrale, il treno è già pieno. Una passeggera sui quarant'anni si ostina a tenere occupato un posto con un paio di zaini. A chiunque le chieda se è occupato, costei risponde di sì.
Ormai il treno è colmo fino all'ultima carroza, e i passeggeri in piedi chiedono da chi sia occupato quel posto. La quarantenne risponde che è occupato da sua madre, che "sta arrivando".
Ma la vegliarda deambulante non arriva.
E un passeggero, palesemente scocciato, invita la quarantenne a liberare il posto: dovesse la madre mai arrivare, la quarantenne potrà cederle il posto.
La quarantenne risponde al passeggero che può essere lui a cedere il posto alla vegliarda.
Il treno intanto è partito. Pensare che la vegliarda, evidentemente salita sulle vetture di coda, riesca a risalirlo fino a noi, è insensato: anche un ritardato capirebbe che è impossibile per un vegliarda attraversare carrozze stipate da passeggeri in piedi, bagagli giganti, tamarri e altre creature non tanto fantastiche.
Ma la quarantenne non vuole saperne, e il passeggero si scalda. Lei lo apostrofa con un "giovane", lui ribatte con epiteti meno civili. E la quarantenne si scoccia, e lo definisce maleducato e aggressivo, eccetera. E quando il passeggero le dà della cretina, ecco che la quarantenne diventa passivo-aggressiva: "come osi tu rivolgere a me, una donna, un insulto simile? Io ti faccio arrestare".
E che ci si creda o no, arriva a proferire la famosa frase del "non sai neanche chi sono" (vabbe', non è veramente la frase "lei non sa chi sono io" di deCurtisiana memoria, ma ci manca poco).
Non solo questa quarantenne occupa indebitamente e strafottentemente un secondo posto su un treno pubblico, dove ciò non può avvenire; non solo pretende che i passeggeri le permettano di fare ciò che le pare (perchè al sesso debole bisogna cedere il posto?). No. La quarantenne pretende di legittimare il proprio abuso (occupazione arbitraria di un posto pubblico) con l'arrogante e implicito ricatto di denunciare il "maschilismo" del passeggero, facendosi passare per una vittima dell'aggressività altrui.
C'è una sola altra donna sul treno che si alzi a farle presente quanto questo comportamento arrogante e strafottente vada a svantaggio delle donne, del femminismo e della battaglia tanto cara ai nemici delle cause del "femminicidio"? C'è qualcuna che le faccia presente quanto è ripugnante il suo parassitismo profittatore da sciacallo opportunista, con cui tenta di sfruttare il suo presunto stato di "sesso debole" per godere di privilegi immeritati, anzi di abusare sfacciatamente di un bene comune (ai passeggeri), imponendosi con prepotenza sui diritti altrui?
C'è mai qualcuna che si indigni di come le battaglie per i diritti delle donne siano sfruttate da certe donne per farsi i propri interessi, comportandosi come i maschi che le opprimono da secoli (e legittimandone quindi il comportamento)? 
Che poi alla quarantenne non stia veramente a cuore la "madre di una certa età", è palese dal fatto che costei costringa la donna a prendere un treno di pendolari, in una fascia di punta, il venerdì sera. Bisogna avere una seria tara mentale, per non saper discernere la proibitività di una tale situazione per una cariatide abbandonata a se stessa. Invece, la quarantenne fa andare la madre in giro per Milano da sola, e la fa rientrare in treno (a Brescia? A Verona?). E se ne sta seduta ad attenderla nelle carrozze di testa, cioè le più lontane, telefonando per ordinare alla genitrice geriatrica di raggiungerla, pur sapendo che la vegliarda deve farsi strada da sola lungo numerose carrozze stipate all'inverosimile di gente. Se alla quarantenne premesse il benessere della madre, si alzerebbe per raggiungerla e fare il viaggio con le. Invece se ne resta seduta. Perchè ciò che le interessa è farsi i propri porci comodi, come una mocciosa viziata a cui tutto è dovuto, riservando il posto alla madre (che non arriva) e ignorando il disagio di tutti i passeggeri costretti a stare in piedi. E torniamo al profilo dello sociopatico medio già descritto in precedenza: la quarantenne ritiene che ad essere vivi siano solo lei e sua madre, mentre tutte le altre persone sono semplicemente sagome di cartone che fanno da sfondo alla sua vita, e quindi i loro diritti possono essere ignorati a favore della di lei comodità.
Per inciso, sappiamo benissimo quanto per questa donna la politica più ovvia fosse quella di occupare un solo posto, e accennare alzarsi all'arrivo della madre anziana: in quel momento, altri due o tre passeggeri si sarebbero a loro volta alzerati, lasciando con cortesia il posto alla signora. Tra sventurati che patiscono lo stesso destino di soprusi del gruppo FS, è la dignità a innescare la solidarietà, non l'arroganza strafottente.
Per secondo inciso, sappiamo benissimo che tutto ciò si è verificato, qualche carrozza più indietro, dove qualche imbranato cortese avrà ceduto il posto alla vegliarda. Lo so perchè è il tipo di cose che faccio io, e lo dico alla faccia di chi si indigna per le mie parole sulla strafottente quarantenne.

domenica 6 novembre 2016

Annunciato aumento dei biglietti per gennaio 2017, in concomitanza con la riduzione del servizio

Lunedì 31 Ottobre 2016, giorno di "ponte" fra due festivi, i treni della mia linea sono in orario, ma alle 17:33 incappo in un treno da Verona (che viaggia in senso opposto al mio) in ritardo di 25 minuti.

Giovedì 3 Novembre 2016, alla stazione di Treviglio, il treno 10906 da Brescia delle 7:28 per Milano Greco Pirelli è cancellato.
Conseguenza? I pendolari che solitamente lo affollano si riversano sul treno delle 7:23 da Cremona, il 10456. Treno che, per l'occasione, si presenta con carrozze a un solo piano, che ovviamente si rivelano insufficienti, e costringono i passeggeri a viaggiare ammassati uno sull'altro.
Invece, i pendolari provenienti da Brescia che non hanno potuto prendere il 10906 si sono riversati sul successivo treno per Milano Centrale, che arriva a Treviglio alle 7:33, stipato oltre ogni legge della compenetrabilità dei corpi.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno 2160 delle 7:49 è in ritardo di 5 minuti, che nella pratica sono molti di più.
Infatti, il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrele arriva prima di esso.
Peccato che il 7:53 sia quello partito alle 7:33 da Treviglio: anche dopo aver scaricato parte dei viaggiatori a Milano Lambrate, è ancora così affolato da costringerci a viaggiare in piedi.
Per curiosità, di chi è la responsabilità di questo servizio mancato? E si tratta di un servizio garantito, oppure no? Bisognerebbe multare uno dei fornitori (Trenord, Trenitalia, FNM)?
Non lo sapremo mai, dato che non interessa a nessuno, come dimostrano le notizie di questi giorni.

Venerdì 4 Novembre 2016, il 10456 si presenta ancora con carrozze a un solo piano, costringendoci ancora a viaggiare in piedi. Ma tant'è, le aziende ferroviarie risponderebbero che abbiamo diritto al trasporto, non al posto da sediti.
Peccato che, quando ci viene fatto sparire il treno sotto il naso, o quando ne arrivano di così pieni da non poterci salire, le aziende ferroviarie tanto solerti nel risponderci male quando sanno di avere formalmente il coltello dalla parte del manico, tacciano. E il loro silenzio è accompagnato da quello conveniente degli assessori ai trasporti regionali (vedi Sorte Alessandro) o del relativo ministro (vedi Delrio Graziano, che in realtà parla, ma solo dell'esclusiva e costosa Alta Velocità).
Oggi come ieri, il treno 2105 delle 17:25 per Verona parte da Milano Centrale con tutti i posti già occupati, non solo dalle persone, ma anche da innumerevoli bagagli di ogni genere.
Nonostante questo, e nonostante i sondaggi di Gibelli Andrea sulla composizione dei passeggeri ferroviari, Trenord e FNM e chiunque ci sia di mezzo si ostinano a fornire per il trasporto del venerdì sera lo stesso numero di corse e di carrozze dei giorni lavorativi, nonostante già così siano insufficienti.
Chi dovrebbe intervenire per difendere i diritti dei cittadini, le cui tasse vengono pur riversate in questo perenne disservizio?

Dalla rassegna stampa de l'Eco di Bergamo, apprendiamo dalla voce dei comitati pendolari ciò che già sapevamo: che a Delrio Graziano e a Sorte Alessandro non importa assolutamente nulla del servizio pubblico dedicato ai pendolari straccioni, salvo che per le operazioni di facciata con cui si lavano le mani del problema effettivo.
E che ormai Ferrovie dello Stato, guidata da un Mazzoncini Renato cocco di Renzi Matteo, interessato solo al ponte sullo stretto di Messina, nonostante l'arresto per tangenti nell'ambito TAV di uno dei manager e di un progettista, è interessata solo a quotare i FrecciaRossa in borsa, per fare profitto, lasciando gli oneri (manutenzione della rete ferroviaria, trasporto pubblico) a uno Stato che li evita come se fossero la peste.
Dalla Lega Nord e dagli avanzi di Forza Italia (o è ancora PDL? Con tutti questi nomi, sembra di assistere ai giochetti delle n-mila aziende ferroviarie di FS) ci aspettiamo ovviamente un totale disinteresse per i cittadini, essendo questi partiti espressione di imprenditori interessati solo a liberarsi dagli oneri delle tasse.
Dal PD di Renzi Matteo, ci aspettiamo tante chiacchiere apparentemente a favore dei pendolari, seguite da atti che vanno invece in senso opposto: ricordate come Mazzoncini Renato avesse promesso più attenzione ai pendolari, per fare il favore di scambio a Renzi Matteo in vista del referendum? Possiamo ora vedere come, nei fatti, FS pensi invece solo ai FrecciaRossa, infischiandosene altamente del trasporto pubblico e preparandosi a scaricare altri disagi quotidiani sistematici sui pendolari.
Alla fine, gli unici che dicono la verità sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, la cui rappresentante regionale sul tema è la sola dire ai microfoni del TG3 ciò che tutti sappiamo: la giunta di Maroni Roberto investe miliardi nelle opere pubbliche inutili, come l'autostrada in perdita perenne BreBeMi, e "investe" invece solo un centinaio di milioni di Euro nelle ferrovie (il minimo indispensabile per non fermare del tutto i treni pubblici).

Come se non bastasse, le iniziative muscolari da propaganda elettorali di Sorte Alessandro, quali la sua campagna per la "sicurezza" sui treni pubblici a colpi di guardie giurate, sarà pagata da...da chi?
Dai pendolari, ovviamente, dato che Trenitalia si premura di informarci che questa iniziativa comporterà aumenti del prezzo del bigletto.
Ma aumenti per cosa? Per i treni che non ci sono? Per le linee che si guastano? Per le carrozze che si bloccano e fermano tutte le corse? Per le ore e ore di ritardi, senza neppure il bonus a Novembre 2016 per i disservizi di Agosto 2016 (nonostante ci fosse la metà dei treni, non tutti attivi, io pago comunque un abbonamento intero)?
E poi i politici come Sorte, Delrio e compagnia stanno ad applaudire, quando Trenitalia, FNM e Trenord vantano i loro risultati in attivo? Possibile che a nessuno venga in mente di collegare questi profitti con la mancata erogazione dei servizi e il continuo rincaro degli stessi, seppur inesistenti?


«Con la nuova linea dell’Alta Velocità Milano-Venezia, nella tratta Lombarda, che avrebbe dovuto liberare slots per il traffico regionale, Regione Lombardia presenta uno scenario in cui non solo le condizioni pregresse restano invariate, ma addirittura per molti peggiorano sensibilmente». Lo scrivono i rappresentanti dei viaggiatori.

Inoltre «sulla tratta Milano-Brescia, a valle delle insistenti richieste del territorio di mettere in campo un’alternativa al servizio Frecciabianca che è destinato a sparire (e che nelle proiezioni riverserà qualche migliaio di viaggiatori al giorno sui treni regionali già saturi), Regione Lombardia aveva promesso il potenziamento del servizio regionale.
Nella realtà nulla di fatto: sembra che Trenord non sia in grado di industrializzare il potenziamento e di conseguenza, passivamente, Regione Lombardia “semplicemente” rinuncia lasciando che i cittadini rischino ogni giorno di non trovare nemmeno il posto per salire sulle carrozze sovraffollate.
Situazione tanto più grave se consideriamo che in un contesto di servizio pubblico l’ente titolare di un contratto di servizio non dovrebbe permettere all’azienda di trasporto di sostituirsi a sé nella programmazione, ma limitarsi a dettare le richieste di servizio, pena l’aggiudicazione dello stesso ad un qualsiasi eventuale altro operatore qualora Trenord non fosse in grado di farlo (ipotesi che, guarda caso, Regione Lombardia non sembra nemmeno voler prendere in considerazione)».

Sempre sulla tratta Milano-Brescia, «i circa 3000 cittadini che ad oggi pagano, oltre all’abbonamento integrato da 103€/mese anche 300 e passa €/anno di integrazione per poter usufruire del servizio Frecciabianca (senza assegnazione di un posto) avevano chiesto a Regione Lombardia un intervento, che essa aveva promesso, per poter utilizzare alle stesse condizioni i servizi Frecciarossa che da dicembre sostituiranno i Frecciabianca.
Ancora una volta nulla di fatto, probabilmente per mancanza di interesse da parte di Trenitalia, sicuramente per mancanza di volontà da parte di regione Lombardia».

Infine sulle tratte Cremona-Treviglio e Cremona-Brescia, a più tratti definite «lumaca» per la loro bassissima velocità commerciale, «Regione Lombardia aveva promesso un progetto di velocizzazione delle due tratte.
L’epilogo è sempre lo stesso: a Trenord non sembra interessare, e Regione preferisce far spallucce ed ignorare ancora una volta le esigenze dei propri cittadini».

E L’Alta Velocità crea ancora malumori: «Non vogliamo assolutamente che l’alta velocità MI-BS si traduca per noi in instradamento sulla linea cosiddetta “lenta” accodati ai treni suburbani S5 e S6, né che si aggiungano fermate che dilatino necessariamente i tempi di percorrenza.
Esigiamo da tempo un servizio efficiente che ci dia tempi di viaggio certi e più veloci».
E il Comitato chiude il comunicato con queste parole: «Da queste modifiche di orario i pendolari bergamaschi si aspettano, quantomeno, il mantenimento degli orari e dei tempi di percorrenza vigenti oggi o assumerà iniziative adeguate nel caso queste condizioni non venissero rispettate».


Dal 15 novembre in servizio Linea Sicura, a regime ci saranno 300 agenti. Serviranno ritocchi del 4-5%. C’è qualche incognita anche sui nuovi orari per l’avvio dell’alta velocità.

Un pacchetto con ricadute anche sulle tariffe: è previsto, infatti, un rincaro dei ticket tra il 4 e il 5%, proprio per finanziare il piano sicurezza. Ma c’è un altro tema che tiene banco nel settore dei trasporti, il cambio di orari in vista dell’inaugurazione dell’alta velocità Treviglio-Brescia con conseguenze pesanti sulle linee regionali, come temono i passeggeri e lo stesso assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Sorte (Forza Italia), che ha scritto una lettera a Rfi e invitato i parlamentari bergamaschi a fare la loro parte. I pendolari e i consiglieri regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle però replicano: «Le tariffe non si toccano, la sicurezza non può essere a pagamento». E sulla questione della variazione oraria attaccano: «La Regione si dimostra debole».

Il comitato pendolari per bocca di Lucia Ruggiero sottolinea: «Se la Regione non è in grado di fare la sua parte per ottenere dallo Stato più forze dell’ordine, non possono essere i viaggiatori a rimetterci». Invitando Sorte «a sedersi al tavolo della Conferenza regionale del trasporto pubblico locale visto che è da un anno che non lo fa».