martedì 29 agosto 2017

Trenord fornisce metà del servizio perchè ritiene che nessuno lavori a fine agosto, ma i treni sono saturi

Martedì 29 settembre 2017, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona si presenta con sei carrozze, di cui una di prima classe.
Nonostante questo, il treno è saturo per ben quattro carrozze, dato che Trenord ha deciso opinabilmente e irresponsabilmente di sospendere gran parte dei treni per pendolari nelle fasce di punta fino al 4 settembre 2017, senza che nessuno nella giunta regionale di Maroni Roberto se ne accorgesse e obiettasse.
Chi se ne frega dei pendolari, che sono cittadini con il diritto di usufruire dei servizi per cui pagano? Chi se ne frega se il servizio ferroviario è dimezzato, ma l'abbonamento mensile ha lo steso costo?
Finchè la notizia non raggiunge la stampa e non suscita clamore, la risposta è nessuno. Da tempo Maroni Roberto e Sorte Alessandro hanno dimostrato che a loro non interessa garantire servizi ai cittadini, ma solo pubblicizzarsi a ogni occasione in cui prendono la parola per dchiarare di voler combattere la malagestione della cosa pubblica, senza poi mai passare ai fatti.
Se fosse vero il contrario, Sorte e Maroni avrebbero immediatamente reagito alla scelta di Trenord di ripristinare una vettura di prima classe sulle corse Verona-Milano, non appena le sono stati consegnati i nuovi convogli Vivalto.
Trenord ha infatti dichiarato di aver così operato per "motivi commerciali", infischiandosene del servizio ai cittadini, e rincorrendo invece il profitto. Trenord: un'azienda a capitale pubblico, che opera per il profitto e il conto economico. Come mai Sorte e Maroni restano silenziosi davanti a questo comportamento?
Sorte è lo stesso che si era vantato di aver aggiunto posti per i pendolari, grazie ai "nuovissimi Vivalto": nulla ha detto del fatto che questi posti sarebbero stati riservati tutti alla prima classe, o che i Vivalto sono molto più angusti dei vecchi treni, e le loro carrozze non riusciranno mai a contenere la mole di pendolari dei mesi che vanno da settembre a marzo.
Se già ieri e oggi (quando, secondo Trenord, nessuno va al lavoro), il treno 2077 si è saturato, che accadrà a settembre, quando i lavoratori torneranno a pieno servizio, e le università riprenderanno i corsi?
Purtroppo non risultano dichiarazioni in merito da parte di Sorte o Trenord. Tanto la loro pubblicità è stata incassata: chi se ne importa dei disservizi che continueranno a flagellare i pendolari?

Il treno 2076 Verona-Milano è cancellato. Trenord mette in circolazione metà dei soliti treni, ma ne cancella comunque la stessa quantità degli altri mesi. Sorte e Maroni se ne sono accorti? La loro risposta risulta non pervenuta.

lunedì 28 agosto 2017

Il 28 agosto rientrano i lavoratori, ma Trenord mantiene i treni Brescia-Milano a mezzo servizio - E la multa della class action a Trenord chi la paga? I cittadini, come sempre.


Ebbene, sì, mi sbagliavo: parlavo di treni da Treviglio per Milano nell'ora mattutina di punta sospesi per due settimane, ma le settimane sono tre.
Esatto: secondo l'illuminatissima azienda Trenord, nella settimana dal 28 agosto al 4 settembre 2017  non c'è nessun rientro al lavoro (e in università) di lavoratori (e di studenti).
Per cui, la città di Treviglio (il "centro dell'Europa" dell'assessore Sorte Alessandro) può anche restare con un solo collegamento verso Milano, tra le 7:06 e le 8:04, fascia oraria di punta per gli umili lavoratori (ma non certo per i dirigenti).
E altrettanto "per cui", l'unico treno con tempi di trasporto (teorici) decenti, il 10906 per Milano Greco Pirelli, può viaggiare con vecchie carrozze a un solo piano: tanto, ragiona la dirigenza di Trenord, quale bassa manovalanza ha l'indecenza di lavorare ad agosto, se non quattro gatti sfigati e senza una vita?
E sempre "per cui", non serve la climatizzazione su questo treno, in quanto Trenord ha pianificato non si sa quanti mesi fa che a partire da oggi 28 agosto il clima si farà più fresco.
Nella realtà, che sfugge sempre e comunque alla lungimiranza della scandalosa dirigenza di Trenord, il 10906 viaggia saturo di gente in piedi, che soffoca nelle temperature dirette verso i 40 gradi centigradi di una nuova ondata di caldo.
Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova si presenta con sole 5 carrozze, invece delle 6 abituali.
Alle 17:20, i posti a sedere del 2077 sono tutti occupati, e i passeggeri cominciano ad assieparsi nei mezzanini e nei corridoi. Quando arriva a Milano Lambrate, il treno è saturo. Altro che andare in stazione Centrale pensando di prendere un treno, e dedicando le ore a fare acquisti e spese pazze: bisogna essere a bordo del treno con almeno 10 minuti di anticipo per riuscire a viaggiare seduti.
Ma, ovviamente, di tutto ciò, i dirigenti di Trenord non sanno nulla. E, soprattutto, non sono assolutamente tenuti a rispondere per aver stabilito, mesi e mesi fa, questa programmazione dimezzata del servizio che rasenta l'idiozia, tanto è distaccata dalla realtà dei lavoratori reali. E, naturalmente, la boriosa giunta della Regione Lombardia di #LombardiaConcreta, sempre pronta a vantare favolosi traguardi immaginari nella gestione del trasporto pubblico, non si accorge di nulla, presa com'è a raccontare favole su una realtà immaginaria.

Non si può non rivolgere i complimenti per la grandiosa incompetenza criminale a questi dirigenti di Trenord, ma bisogna anche considerare che costoro sono in definitiva solo un branco di ammanicati paracadutati in queste poltrone da compiacenti amici politici leghisti annidati nella giunta regionale di Maroni Roberto (quello dei "barbari sognanti" che volevano far pulizia della corruzione con la scopa, e invece la scopa l'hanno messa in quel posto ai cittadini e si fanno ramazzare la stanza), una giunta dove tutti gli assessori, da quello preposto ai trasporti in su, fanno a gara nel tergiversare, glissare e cambiare discorso ogni volta che vengono sollevati gli aspetti concreti della vergognosa malagestione di Trenord (e, della sanità, dell'ambiente, eccetera).
Una gestione che, va detto, risale a molto prima della loro elezione, testimoniando ancora una volta la mancanza di soluzione di continuità tra l'operato di Formigoni e quello di Maroni.




Il tribunale di Milano, alla fine, ha dato ragione ai consumatori: Trenord deve risarcire i pendolari lombardi per i disservizi subiti nel dicembre 2012. La class action promossa da Altroconsumo è stata, quindi, accolta in secondo grado e il vettore ferroviario è stato condannato a versare 100 euro a ognuno dei 3.018 aderenti. Per l’associazione dei consumatori si tratta di un “risultato storico per i diritti dei pendolari e per la class action in Italia”. Di fatto, però, non c’è niente di storico, se non la nuova presa d’atto che i servizi ferroviari nazionali e lombardi non funzionano. Ma quale sarà la fonte da cui attingere per i risarcimenti?
Tre le possibili alternative: la prima è che le risorse vengano reperite da un aumento delle tariffe, la seconda che vengano aumentati i contributi pubblici, mentre la terza consiste nel bloccare gli interventi di miglioramento e potenziamento dei servizi.
[Blocco che, a giudicare da guasti ai treni e agli impianti, disservizi, ritardi dei treni, cancellazioni di treni, mancata erogazione del servizio, mancata manutenzione del parco treni, è in corso da anni, spiegando quindi come Trenord possa sempre vantare un conto economico in attivo]
Inoltre, considerato chi pagherà i costi del rimborso, non è altro che una partita di giro del debito pubblico. In più, non credo ci siano elementi di equità nel rimborsare un danno subito da parte di un’amministrazione pubblica: un conto è un soggetto privato che è costretto a indennizzare un consumatore, con i suoi utili, per un danno arrecatogli; diverso è se i danni provocati da una inefficiente gestione di un’azienda pubblica vengano pagati dai contribuenti.
Più che rimborsare, si sarebbe dovuto individuare delle responsabilità oggettive nel management o in parte di esso, e far pagare loro i danni causati ai pendolari visto un indennizzo da corrispondere che, di fatto, diventa un’istituzionalizzazione dei disservizi.
Con un vettore inefficiente, tariffe che sono le più basse d’Europa e la possibilità di un bonus che rimborsa il 30% dell’abbonamento se non vengono rispettati determinati standard di qualità (ritardi e soppressione di treni per linea presa in esame), non si fa altro che continuare a tollerare il problema dei gravi disservizi di Trenord, rimandando continuamente la ricerca di una soluzione.
il problema ferroviario resta un nodo solo italiano, che si amplifica in una regione inquinata come la Lombardia dove l’aria e la congestione del traffico sono delle autentiche piaghe.
si doveva ricorrere a una modifica gestionale di Trenord con una nuova presa di coscienza da parte dell’azienda stessa. Una gestione che, nel 2012, per la megalomania dei suoi dirigenti, in un colpo solo aveva tentato un impossibile “poker d’assi” (propagandistico) di novità nello stesso giorno: il 9 dicembre, appunto, era previsto che entrassero in vigore il nuovo orario, il nuovo contratto di lavoro e il nuovo programma informatico (gol-rail), oltre all’inaugurazione della nuova linea Seregno-Saronno.
Tutto questo ciclone provocò, oltre a disagi mai visti, danni per tre milioni di euro al giorno per una settimana che portò, da un lato, all’apertura di un’inchiesta condotta dalla stessa Trenord responsabile del disastro, e, dall’altro, di un secondo accertamento a opera del Politecnico di Milano che, però, non è mai stato portato a termine.
Per il funzionamento dei treni lombardi, Trenord spende ogni anno quasi un miliardo di euro (550 milioni di contributi pubblici e il resto da ricavi da tariffa). Producendo 40 milioni di treni-km l’anno, il costo per treno-km è assai caro (25 euro), mentre nelle regioni italiane è quasi la metà.
Dentro questi costi stratosferici, si trovano anche quelli dei bonus: nel mese di giugno scorso sono state autorizzate ai rimborsi parziali ben 16 linee lombarde. Per la regione Lombardia è stata colpa del caldo. Infatti in Spagna i treni in questi giorni sono tutti fermi.

domenica 27 agosto 2017

Servizio Trenord del 23 e 24 agosto 2017: meno treni, stessa quantità e qualità dei ritardi

Mercoledì  23 agosto 2017, il solitario treno 10906 da Brescia per Milano Greco Pirelli, che è anche l'unico treno "veloce" che colleghi Treviglio a Milano tra le 7:05 e le 8:05, grazie all'ineffabile programmazione agostana imposta da Trenord col silenzio/assenso della ginta regionale #LombardiaConcreta di Maroni Roberto e Sorte Alessandro, arriva a Milano Lambrate con 4 minuti di ritardo, il che basta per perdere l'unica "coincidenza" con Milano Centrale (treno 2290 delle 7:54).
Sembra uno scherzo, ma Trenord ragiona così: elimina qualunque collegamento diretto tra Treviglio (detta "centro dell'Europa" da Sorte Alessandro) come se fosse un qualunque paesino di 500 abitanti che non serve tutti i paesi di due provincie lombarde che gli gravitano intorno, e lascia in funzione solo una corsa, che, inspiegabilmente, riesce ad arrivare in ritardo pur essendo la sola in circolazione (ovviamente escludendo le altezze serenissime dei treni FrecciaRossa, cui tutto è dovuto e cui tutti devono inchinarsi, dato che la loro padrona Trenitalia crede di essere un'azienda privata, e si comporta come tale col silenzio/assenso di ministri incomprensibilmente suoi complici, come Delrio Graziano, che però trova il tempo per indignarsi quando vede ingiustizie a opera di altri ministeri, magari quelli guidati da potenziali rivali alle prossime elezioni).
A Milano Lambrate, Trenord continua a dare del suo meglio, mostrando come ad agosto i servizi siano dimezzati, ma il numero dei disservizi resti invariato.
Il treno 20405 da Milano Greco Pirelli per Piacenza arriva con 7 minuti di ritardo (anche se poi li recupera; ma nessuno si chiede come possa un treno accumulare tanto ritardo tra due stazioni all'interno della stessa città).
Il treno 10905 da Milano Greco Pirelli per Brescia arriva con 10 minuti di ritardo. E poi li recupera, anche questo? Non proprio, dato che per arrivare a Pioltello Limito (cioè appena al di fuori di Milano), riesce ad accumulare 32 minuti di ritardo.
Il treno 10569 delle 7:53 da Milano Greco Pirelli per Brescia viene annunciato con 20 minuti di ritardo. E poi li recupera, almeno questo? No. Questo treno viene cancellato. E un annuncio sonoro invita a prendere il treno successivo, il 10571 delle 8:53. Nel caso fosse sfuggito, significa il treno in partenza fra un'ora. Sessanta minuti da buttare in una stazione ferroviaria, come se chi fa certe levatacce al mattino per recarsi al lavoro sia felice di aver rinunciato a un'ora di sonno per restarsene come un idiota a guardare le vetrine dei negozi.
A voler essere maligni, verrebbe il sospetto che Trenord abbia dimezzato le corse, ma abbia lasciato in circolazione solo i treni più vecchi e scassati, quelli che da anni ormai non fanno altro che guastarsi continuamente. Se ne accorgerà mai l'assessore Sorte Alessandro, che a ogni dichiarazione pubblica continua a vantare l'acquisto di nuovi strepitosi treni? Si chiederà mai come li utilizzi Trenord, dato che i pendolari di agosto questi nuovi convogli proprio non li vedono, e devono invece continuare a subire ritardi e disservizi? O forse Sorte  Alessandro ritiene che chi lavora ad agosto sia un cittadino di serie B, non meritevole di servizi dignitosi?
Non si sa, purtroppo. Forse perchè Sorte è in ferie.

Alla stazione di Milano Centrale, il treno 2059 per Verona parte con 11 minuti di ritardo.

Nella serata, il treno 2077 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo, per poi recuperarli. Peccato che nessuno, da Trenord in su, si degni di spiegare il perchè di questi ritardi cronici sulla linea Milano-Brescia-Verona.

Nella mattinata di Giovedì 24 agosto, il treno 2054 delle 7:05 arriva a Treviglio alle 7:25, con 20 minuti di ritardo. Ancora una volta, bisogna ripeterlo: Trenord ha dimezzato le corse, ma i disservizi restano costanti. E l'abbonamento mensile ha un prezzo invariato a fronte di un servizio ridotto a un terzo.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno 20405 da Milano Greco Pirelli per Piacenza ha un ritardo di 7 minuti (che poi recupera).
Nella serata, il treno 2077 compie tutto il viaggio con la climatizzazione interna ferma, i finestrini chiusi e il capotreno che non si fa vedere nè peer prenderne atto nè per intervenire. Il timore è che l'azienda Trenord abbia stimato, a inizio mese, un abbassamento delle temperature a partire dall'ultima decade di agosto, e abbia pianificato lo spegnimento dei condizionatori, quando invece proprio in questi giorni sta avendo inizio un'altra ondata di caldo con picchi di 40 gradi centigradi.
A qualcuno sembra assurda, l'ipotesi che Trenord pianifichi con tanto anticipo e con tanto cinico menefreghismo, pensando al risparmio (e quindi al profitto) ai danni dei viaggiatori?
Quel qualcuno può trovare da solo la risposta a questa domanda retorica, analizzando la quantità e qualità dei servizi ferroviari fornita da Trenord nel mese di agosto sulla tratta Verona-Brescia-Milano, alla faccia di chi ad agosto lavora.


martedì 22 agosto 2017

Cosa importa a Trenord di te, pendolare che lavori in agosto e prendi il treno a Treviglio, centro d'Europa? Niente, è ovvio. "Prima il Nord!" "Treviglio stato centrale ladrona!"

Cosa importa a Trenord di te, lavoratore che nel mese di agosto devi andare al lavoro a Milano?
Nulla. L'assessore Sorte Alessandro, della giunta regionale lombarda a matrice leghista, ha di recente rivendicato il risultato di aver posto Treviglio al centro dell’Europa, con fiero sprezzo del ridicolo.
Purtroppo, Sorte Alessandro si deve essere dimenticato di comunicare a Trenord questa importante variazione della geografia, perchè altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo Trenord abbia deciso di sospendere quasi tutte le corse regionali che da Treviglio (o da Brescia) portano a Milano nella fascia oraria 7:05-8:05, ed eliminando del tutto i collegamenti diretti con Milano Centrale. In questa fascia oraria è infatti attiva solo la corsa da Brescia 10906 delle 7:27, che raggiunge la stazione secondaria di Milano Greco Pirelli (in gran parte usata dagli studenti universitari di Bicocca, che ad agosto non sono tantissimi).
Qual è la logica che ha permesso a Trenord, azienda pubblica che si atteggia a privata e guarda solo al conto economico e al profitto, di sopprimere una fetta così rilevante di servizio ferroviario pubblico, soprattutto se si considera che ha così scollegato il "centro dell'Europa" dal resto della Lombardia, e soprattutto dalla città periferica di Milano? Non si sa, e di certo non possiamo fare affidamento su Sorte Alessandro perchè indaghi, in quanto Sorte segue il metodo di uscirsene con una sparata roboante ciclica per poi fingere di non vedere il divario tra la sua affermazione e la realtà, indi passare ad altro, e infine dimenticarsene completamente, fiducioso che l'elettorebete medio sarà altrettanto dimentico.
Qualcuno dovrebbe anche dire a Sorte che la sua scelta lessicale è stata quanto meno infelice, dato che il suo padrone è quel Maroni Roberto che vuole mettere "prima il Nord", il quale sicuramente all'udire che Treviglio è "centro", sarà inorridito al pensiero dei "terùn", dello "Stato Centralista", dei romani di Roma Ladrona, eccetera, e avrà quindi scelto di privilegiare la sola città di Bergamo (che è appunto a nord rispetto a Treviglio, e quindi viene prima). Resta l'incognita di cosa ne sarà di Bergamo, quando Maroni si accorgerà che Sondrio è ancora più a nord, e quindi anche Bergamo deve essere parte del centro, e dei terùn e dello Stato Centrale eccetera.
Nella giornata di martedì 22 agosto 2017, il treno 10906 da Brescia per Milano arriva A Treviglio e riparte entro le 7:27, con una velocità e un'efficienza che lasciaa piedi diversi passeggeri provenienti da Caravaggio. Questi ultimi sono stati bloccati dal passaggio a livello di Caravaggio, che resta automaticamente chiuso per una quindicina di minuti per consentire il transito dei treni da Cremona verso Treviglio che... Che stiamo dicendo? I treni da Creemona per Treviglio sono stati tutti sospesi, tranne uno. A che serve tenere un passaggio a livello chiuso per quindici minuti, se transita un solo treno? Perchè RFI non ha adeguato i tempi di chiusura del passaggio a livello? Forse perchè Trenord non ha comunicato la sospensione delle corse? Forse perchè RFI se ne frega?
E chi mai potrebbe rispondere? Di certo non i dirigenti di #LombardiaConcreta, che quando si verificando questi spettacoli da "Stato Centrale" nel pieno della Lombardia, non sono mai presenti, nè informati.
Una volta partito, il treno 10906 si ferma per una sosta senza spiegazione, poco fuori Treviglio. Nel gergo ferroviario, il treno è stato "messo in buca" per dare la precedenza a un treno merci con locomotore "NordCargo" e vagoni-cisterna "Millet".
Quando riparte, il treno 10906 è in ritardo, e per quanto corra, non riesce a recuperare il tempo perduto. Come se non bastasse, il treno compie un'altra sosta non giustificata poco prima di entrare nella stazione di Milano Lambrate, accumulando così 4 minuti di ritardo, che sono sufficienti per perdere l'unica coincidenza per Milano Centrale.
Ironia della sorte (o di Sorte?), all'arrivo del 10906 nella stazione di Milano Lambrate, il treno merci NordCargo è fermo nella stessa stazione, e non riparte fino alle 7:58: a che è servito "mettere in buca" il treno 10906, e causare un disservizio sicuro ai suoi passeggeri? Chi celo deve spiegare, tra Trenord, FNM, RFI, Sorte Alessandro e la giunta di regione Lombardia?
Secondo il principio per cui due disservizi fanno un servizio, però, anche il treno 2290 delle 7:54 per Milano Centrale (la suddetta coincidenza) arriva a Milano Lambrate con un ritardo di 4 minuti, per cui i passeggeri del 10906 riescono ad approfittarne.
La mattinata si "chiude" con il treno 2059 per Verona che parte da Milano Centrale con 6 minuti di ritardo (e chi mai si farà spiegare dall'azienda inconsapevolmente pubblica di Trenord perchè i treni della linea Milano-Verona accumulano questi ritardi in maniera quotidiana?).

Facendo un salto indietro di un giorno, visto che abbiamo dato precedenza allo squallore di martedì 22, ecco che nella mattinata di lunedì 21 agosto 2017, alla stazione di Milano Lambrate, il treno 10905 da Greco Pirelli per Brescia delle 7:47 ha un ritardo di 10 minuti. RFI e Trenord non comunicano il motivo, nell'annuncio sonoro. In seguito, il treno accumula 36 minuti di ritardo.
A metà giornata, il treno 2068 Verona-Milano Centrale è annunciato con 15 minuti di ritardo, ma arriva a destinazione con 28 minuti di ritardo.
Per non essere da meno, il treno 2071 Milano Centrale-Verona parte con 11 minuti di ritardo.



domenica 20 agosto 2017

Trenord ad agosto: treni a mezzo servizio e abbonamento a prezzo pieno

Mercoledì 16 agosto 2017, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale è più pieno del solito. Come mai?
Perchè il treno suburbano 23066 per Treviglio è stato cancellato

Non solo questi treni suburbani sono passati come frequenza da uno ogni 15 minuti a uno ogni 30 minuti: Trenord riesce a ridurne ulteriormente il già misero servizio cancellandone uno proprio durante una fascia oraria di punta, e costringendo i passeggeri a ripiegare sul treno 2077 (quelli che lo possono raggiungere in tempo).

Giovedì 16 agosto 2017,il treno Brescia-Milano Greco Pirelli che ferma a Treviglio alle 7:23 (cioè l'unico treno tra le 7:05 e le 8:05 che vada a Milano in tempi decenti), accumula un ritardo sufficiente per far perdere l'unica coincidenza per Milano Centrale che si possa prendere alla stazione di Milano Lambrate.
Però, nella stessa giornata, la stazione di Milano Lambrate è un fiorire di ritardi, per i pochi treni che Trenord si è degnata di non sospendere nelle settimane centrali di agosto.
Ecco quindi che il 2290 da Bologna per Milano Centrale delle 7:54 è in ritardo di 5 minuti.
Invece, il treno 10569 da Milano Greco Pirelli per Stradella è in ritardo di 30 minuti causa guasto al treno (cioè quella cosa ricorrente che Sorte e Trenord e Maroni avrebbero dovuto sistemare anni fa, ma di cui si sono accorti solo solo poche settimane fa, cioè a ridosso delle nuove elezioni).
Se si consulta il sito my-link.it, però, il treno 10569 manco esiste: nessuna corrispondenza trovata. Ne deduciamo che per la giornata di oggi è stato cancellato.
Il treno 20408 da Piacenza per Milano Certosa ha 9 minuti di ritardo.
Il treno suburbano 24111 da Saronno per Albairate Vermezzo ha 12 minuti di ritardo causa guasto al treno.
Cari Sorte, Maroni e Trenord, care #LombardiaConcreta e #LombardiaOnline, siamo a due treni guasti in una mattinata, e il suburbano è del modello recente per cui sono stati pagati un sacco di soldi, ma si guasta come i catorci vecchi di venti o trenta anni del resto del parco treni di FNM (per non parlare dei "nuovissimi" Vivalto che avete acquistato pur sapendo dei loro difetti congeniti).
Nel pomeriggio, il treno 2068 da Verona per Milano accumula 25 minuti di ritardo.

Nella serata, alla stazione di Treviglio il 2076 da Verona per Milano viaggia con un ritardo di 5 minuti.

Venerdì 17 agosto 2017, alla stazione di Treviglio, dove tra le 7:05 e le 8:05 Trenord ha lasciato un solo treno "veloce" per Milano, ecco che il treno 2054 delle 7:05 ha 25 minuti di ritardo. Sembra incredibile, ma il treno delle 7:27 da Brescia giunge a Milano Lambrate prima di questo interregionale.

Perchè i treni sono stati dimezzati, quelli in servizio sono in ritardo a causa di lavori programmati, altri ancora vengono cancellati ("fisiologicamente", come dice Trenord?), altri ancora sono guasti, e comunque nonostante tutto ciò l'abbonamento mensile ha lo stesso costo di sempre?
C'è o non c'è meno di metà del servizio dovuto?
Dove sono l'assessore Sorte Alessandro e l'emerito Marioni Roberto? (Emerito cosa?)
Sono in ferie? Dormono come sempre? Si sono voltati dall'altra parte per non vedere l'ennesimo furto/sopruso attuato da Trenord, azienda a dirigenza leghista, ai danni dei pendolari? Sono troppo impegnati a usare denaro pubblico per fare propaganda alla Lega Nord tramite l'irrilevante "referendum consultivo" con cui chiedere ai lombardi se la Lega Nord deve attivarsi per fare ciò che ha promesso quattro anni fa?
E gli elettori lombardi, che dicono di questa Lega che combatte Roma Ladrona a parole, ma nei fatti opera solo per arricchire le aziende lombarde dirette dagli amici dei leghisti? Probabilmente, gli elettori lombardi applaudono a questa furbizia, perchè tanto loro i treni non li devono prendere, e neanche si rendono conto di pagarli comunque con le tasse, così come pagano tutti i flussi di denaro pubblico che finiscono nella sanità privata.

Nel frattempo, la giunta leghista della  regione Lombardia si mostra abilissima nel gioco del dito e della Luna. La sua componente politica principale, la Lega Nord, ha trascorso decenni (anche in collusione con la giunta di Formigoni, ovviamente) a devastare il suolo lombardo per costruire autostrade inutili con costi enormi, incentivare il trasporto su quattro ruote, dedicare i finanziamenti dello "Stato Centrale" solo a queste opere, lasciare gli spiccioli al trasporto pubblico, e infine chiudere tutti gli occhi di fronte alla gestione scandalosa di Trenord (vedere non solo Achille Norberto, ma anche il precedente Besuz, per non parlare degli abusi compiuti da Trenitalia coi suoi Frecciarossa, o della catastrofica gestione quotidiana dei treni da parte di Trenord e FNM).
Mentre costoro erano distratti da questa e altre allegre gestioni della cosa pubblica a vantaggio dei loro "amici", aria e acqua della regione Lombardia hanno continuato a intridersi di veleno, il suolo si è inaridito, e via elencando.
Improvvisamente, l'assessore all'ambiente si sveglia, e invece che denunciare gli errori dei suoi colleghi, e chiedere che facciano marcia indietro, si impegna in dichiarazioni e iniziative per "chiedere" (i leghisti al governo non sanno "fare"; il referendum consultivo incombente è una palese ammissione della loro incapacià di procedere) di adottare un palliativo talmente ridicolo che, se fosse una medicina, non riuscirebbe a far star meglio neppure una persona sana.
Maggiori controlli con gli autovelox e limiti di velocità in autostrada più bassi nei giorni di superamento della soglia di pm10.

La richiesta è della Regione, su iniziativa dell'assessore all'Ambiente Claudia Terzi, e di decine di sindaci lombardi, tra cui quello di Bergamo Giorgio Gori

Tra i Comuni della provincia, oltre a Bergamo, hanno aderito Treviglio, Ranica, Nembro e Calcinate. L'assessore Terzi si è detta «convinta che anche a Roma abbiano capito che il problema della qualità dell'aria non sia una tematica locale che riguarda solo la Lombardia».
  Parlando di autostrade inutili, ma mostruosamente costose:


 La Brebemi è un plastico esempio di project financing alla rovescia: anziché accollare il rischio d’impresa al proponente dell’opera, lo stesso finisce con il costare e gravare solo sulle spalle degli Enti pubblici, Stato e Regione Lombardia. 
Ma c’è di più. È di pochi giorni fa la notizia che il controllo di Brebemi passa in mano a Banca Intesa, salirà dal 42,45% al 55,79% di Autostrade lombarde, la cui partecipazione del 78,98% in Brebemi si sommerà allo 0,05% già detenuto direttamente dalla banca. L’operazione comporta un esborso di 80,7 milioni per Intesa Sanpaolo, con Brebemi che diventa, dunque, la prima autostrada italiana gestita da un istituto di credito.

[E poi i clienti di Intesa Sanpaolo si chiedono perchè la banca abbia attuato quegli enormi e ingiustificati aumenti delle spese di gestione dei loro conti.]

Tutto è cominciato nel 2005, quando Intesa rilevò il 35% da Aspi (il maggior gestore privato di autostrade italiano) per 40 milioni. Biis aveva l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la crescita economica [...] La struttura, però, è stata poi azzerata nel 2012 dopo la poco brillante esperienza che aveva avuto il suo culmine nel 2011 con un bilancio chiuso con una perdita netta di 480 milioni.
[...] se Banca Intesa, da primo azionista privato, è passata ad azionista di controllo Brebemi e, allo stesso tempo, il primo creditore dell’autostrada Brescia Milano (visto che è stata primo consulente, primo azionista e l’intermediario principale che ha negoziato il prestito miliardario con la Bei e la Cassa Depositi e Prestiti), allora qual è il suo interesse oggi? Vedersi corrispondere ricche rate del mutuo avuto al 2% con un delta attivo di 5 punti oppure auto-ridurserlo per tenere in vita la barcollante Brebemi?
[...]
Brebemi si difende affermando che “il traffico, e con esso il fatturato, cresceranno con l’apertura del collegamento con l’A4 ad Ospedaletto”. Probabile, ma viste le tariffe doppie rispetto all’A4 sarà tutto da verificare. Quel che è certo è che questo eventuale traffico drenato dall’A4 Milano-Brescia avrà un costo: quello che Autostrade per l’Italia sta negoziando (un rimborso milionario) con il Ministero delle Infrastrutture visto e considerato che questa interconnessione non era prevista nella concessione iniziale. Insomma per un’opera pubblica di modesta utilità, dagli alti costi (il triplo del previsto) e dal grande impatto ambientale (900 ettari sono già stati consumati, con la realizzazione dell’interconnessione con l’A4 se ne dovrebbero usurpare altri 60) l’unica certezza è che, grazie allo Stato, si mantiene in piedi un ricco castello finanziario con un evidente conflitto d’interessi al suo interno che va risolto.
[...]
Gli ultimi dati ci dicono che il traffico giornaliero si attesta su meno di 25mila veicoli giornalieri (a fronte di una previsione di 50mila): un dato a dir poco modesto che spinge la concessionaria su un rettilineo di debiti che già gravano sulle spalle dello Stato. Infatti, sono 320 i milioni di contributi del Cipe a cui vanno aggiunti i 6 anni in più di concessione dal valore attualizzato 34 milioni, 1 miliardo e 200 milioni di subentro a fine concessione e i 275 milioni di contributo da RFI per opere di affiancamento dell’alta velocità all’autostrada. Se non bastasse, il bilancio 2016 parla chiaro: con soli 50 milioni di incasso, i 90 milioni di mutuo annuale e i 9 milioni di spese d’esercizio hanno portato come risultato una perdita di 49 milioni di euro. E siamo già al terzo rosso

[RFI, cioè "Reti ferroviarie italiane", è la stessa azienda pubblica che è incapace di prevenire, con la manutenzione, i continui guasti agli impianti delle stazioni ferroviarie, agli impianti di circolazione dei treni, e alle linee elettriche delle ferrovie. Come mai, ci chiedamo noi? Come li spende i flussi di denaro pubblico che le arrivano dallo Stato? Non si starà mica dedicando ad altre attività che non solo esulano dall'ambito ferroviario, ma di fatto servono per arricchire aziende private a discapito dei cittadini?]

sabato 12 agosto 2017

Ad agosto Trenord taglia i treni, e visto che c'è aumenta i tempi di percorrenza

Mercoledì 9 agosto, i treni da e per Colico e Sondrio subiscono ritardi fino a 120 minuti (infatti ce n'è uno cancellato) a causa di un guasto alla linea elettrica tra Dervio e Colico.

Giovedì 10 agosto, il treno 1700 da Brescia per Milano Centrale delle 8:05 è annunciato a Treviglio con 20 minuti di ritardo.
Non basta che Trenord abbia sospeso 5 treni per Milano tra le 7:05 e le 8:05, compreso l'unico diretto a Milano Centrale. No, non basta: Trenord deve assolutamente anche gettare la carta del ritardo, per essere sicura di impedire che i pendolari che lavorano anche in agosto riescano ad arrivare in orario sul posto di lavoro.
Oh, certo, Trenord continua ad annunciare che sulla tratta Verona-Peschiera i treni viaggiano in ritardo o subiscono variazioni a causa di lavoro di potenziamento strutturale programmati. Ma è una scusa accettabile, questa?
No, perchè se i lavori erano programmati, allora significa che Trenord sapeva in anticipo del disservizio che avrebbero causato. E di conseguenza Trenord non doveva e non aveva diritto di sospendere un numero così elevato di treni provenienti da Brescia e diretti a Milano. E la sua scelta consapevole è non solo irresponsabile, ma anche la misura dell'effettivo menefreghismo di una dirigenza aziendale (leghista) che sa bene di essere sempre protetta dalla giunta regionale lombarda (leghista), non importa quali porcherie possa combinare nel gestire i treni regionali secondo i propri interessi.
Nel pomeriggio, il treno 2074 da Verona per Milano con arrivo alle 17:35 è annunciato con 20 minuti di ritardo. In realtà, giunge a destinazione con 32 minuti di ritardo.
Il successivo 2076, stessa tratta, delle 18:36 è annunciato nella fermata intermedia di Treviglio con 25 min uti di ritardo. Invece giunge a destinazione con 41 minuti di ritardo.
Come sia possibile, con tutti i treni "intermedi" che Trenord ha sospeso sulla stessa linea (come anche quelli che provengono da Cremona e la intersecano a Treviglio), non si capisce: questi interregionali dovrebbero poter sfrecciare alla velocità che preferiscono, sui binari vuoti.
A meno che le effettive cause dei loro ritardi siano altre (pescando a caso tra quelle più ricorrenti degli ultimi 12 mesi, c'è il guasto al treno, sia esso di modello ultratrentennale come di "nuovissimo modello Vivalto"). Ma Trenord non lo rende noto, e di certo Sorte Alessandro e Maroni Roberto si guarderanno bene dall'indagare in merito.

Venerdì 11 agosto, il treno 2075 da Milano per Verona che ferma a Treviglio alle 18:05 è annunciato con 10 minuti di ritardo. Anche in questo caso sarà colpa dei lavori tra Peschiera e Verona?

Il ministro Delrio Graziano può anche fingere di ignorare lo sfacelo delle ferrovie lombarde causato dall'allegra gestione leghista di Trenord, ma possibile che un fervente sostenitore dell'Alta Velocità attento e onesto come lui non si renda conto neppure del prezzo che i cittadini comuni devono pagare per non usufruirne, a vantaggio di un'azienda statale monopolista che si comporta come se fosse un'azienda privata, col benestare implicito dello stesso ministero che Delrio dovrebbe gestire?

Per Trenitalia il cliente è sempre un ostaggio

di Giorgio Meletti Twitter@giorgiomeletti.it

Il dilettantesco blairismo in salsa italiana deglianni '90 ha generato mostri.
I monopoli naturali, ribattezzati public utilities per ingannare il senso comune, considerano privatizzazioni e/o liberalizzazioni come l'autorizzazione a farsi gli affari loro e dei loro protettori politici, in nome di un mercatismo analfabeta da imbroglioni e alla faccia degli utenti e dei contribuenti che dissanguano.
L'Italia è aggredita da un vero e proprio cancro culturale.
Trasporti, telecomunicazioni, poste, gli stessi ospedali, che adesso si chiamano aziende, sono in mano a una genia di sedicenti manager che coprono con le ragioni del conto economico la propria incompetenza di raccomandati politici.
Ma il "dover essere" imprenditoriale lo invocano solo per truffare i clienti, per dimenticarlo quando devono assumere a peso d'oro l'amico o l'amica di chi li ha nominati.
Della multa da 5 milioni data nei giorni scorsi dall'Antitrust a Trenitalia colpisce e rattrista, più del fatto in sè, la miseria culturale svelata dalla sentenza.
Le biglietterie elettroniche di Trenitalia (quindi tutte) nascondono deliberatamente le soluzioni di viaggio più economiche, costringendo di fatto i clienti più poveri a comprare quelle più costose.
L'Antitrust, sollecitata da numerose denunce, apre il procedimento.
Chiede un parere all'Autorità dei trasporti, la quale ricorda il regolamento europeo 1371/2007 che obbliga le società ferroviarie a comunicare la tariffa più bassa per ogni percorso.

Qui Trenitalia dispiega la sua cultura da strozzino.
Protesta per "l'intempestività" dell'intervento Antitrust, perchè sanziona una pratica nota da molti anni.
Insomma, ci si appella al silenzio assenso, come dire "visto che non siete intervenuti per anni, considero acquisito il diritto di fottere i passeggeri".
Ma soprattutto, Trenitalia insinua che l'intervento dell'Antitrust "sia suscettibile di tradursi in un indebito sindacato sulle scelte commerciali dell'impresa".
Ecco i danni del blairismo de noantri.
Questi virtuosi della raccomandazione messi a capo di un monopolio naturale (i binari) generosamente sovvenzionato, fingono di essere un'impresa a tutti gli effetti, attenta al conto economico e protesa ai profitti, e parlano di "scelte commerciali" come se gestissero un negozio di abbigliamento.
Chiamano "indebito sindacato" l'intervento, doveroso quanto tardivo, delle Autorità.
Qualcuno gli dovrebbe spiegare che stare sul mercato vuol dire perdere i clienti che non rispetti, e che la prima regola del mercatismo è servire e non truffare i cittadini per i quali il tuo posto di lavoro esiste.
Al contrario, vessare i sudditi che dal tuo monopolio non possono fuggire non è stare sul mercato ma sulla poltrona dove ti ha messo un politico in cambio di chissà cosa.
P.s. L'Italia fa tutta schifo.
Le indagini dell'Antitrust hanno scoperto dentro Trenitalia numerose persone oneste indignate con i capi per la porcheria ai danni dei passeggeri.
A tal proposito sarebbe bello che il presidente Sergio Mattarella chiedesse all'Antitrust il nome del vero eroe di questa storia, quel passeggero che si è preso la briga di denunciare che "in riferimento alla tratta Roma Termini-Pozzuoli Solfatara, le biglietterie self-service consentono l'acquisto esclusivamente delle soluzioni con treni Frecciarossa e Intercity via Napoli Centrale a un prezzo di circa 40 Euro, omettendo invece la soluzione con treni regionali e cambio a Villa Literno (Caserta) dal costo di circa 11 euro".
Un cittadino con tanto coraggio civico e fede nelle istituzioni da credere che la sua lettera sarà letta e non cestinata meriterebbe un'onorificenza e andrebbe indicato come esempio ai giovani.
Molto più di certi cavalieri del lavoro.

lunedì 7 agosto 2017

"Agosto, lavoratore non ti conosco", dice Trenord

Lunedì 7 agosto 2017, iniziano le due settimane centrali di agosto in cui, secondo Trenord, Trenitalia e tutte le altre aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato, i lavoratori devono andare in vacanza. Ai capi di FS non importa nè interessa che la crisi economica, le difficoltà familiari, la precarietà lavorativa, la difficoltà a curarsi con la sanità pubblica e via elencando di diritti tolti ai cittadini, abbiano precluso a una parte dei lavoratori italiani la possibilità di andarsene in vacanza ad agosto. Ci sono poi lavori e servizi fondamentali per la struttura sociale italana che non ammettono chiusura, e che quindi impongono al personale di far "ruotare" le vacanze.
Ci sono, insomma, lavoratori costretti a lavorare anche in agosto. Ma i dirigenti delle società del Gruppo FS, oltre che benestanti e retribuiti con lauti stipendi anche a fronte delle continue vergogne che emergono dalla loro gestione del servizio ferroviario pubblico, sono anche seduti su poltrone eternamente garantite dai loro protettori politici, non rischiano di perdere il lavoro neppure se si assentano per mesi, e vivono in un mondo dove la gretta e volgare realtà dei veri lavoratori che sono costantemente sotto ricatto non è nota. E se questi lavoratori osassero protestare e rendergliela nota--apriti cielo: oltraggio alla regina, decapitateli tutti. Chi le sentirebbe le grida sdegnate e giustamente offese di questi poveri dirigenti privilegiati, che devono fare tutto da soli per poter vivere tra agi e lussi e stipendi incalcolabili? Già sono costretti a lottare ogni giorno perchè i loro diritti vengano tenuti in considerazione, e in più il popolino osa muovere una critica ai i loro meritasissimi privilegi e a come gestiscono un'azienda pubblica con logica privatistica, pensando solo al profitto di pochi sulla pelle dei molti che sono costretti a pagare (due volte) per usare il loro servizio pubblico?

Ed ecco, come conseguenza di questo scollamento dalla realtà del cittadino comune, cosa accade alla stazione di Treviglio.
Accade che, dalle 7:10 alle 8:05, cioè nell'ora di punta dei lavoratori, non c'è un solo treno che raggiunga Milano Centrale. Il treno 2090 è stato infatti sospeso per queste due settimane, a partire da oggi.
Ma non basta: in totale, nella stessa fascia oraria c'è un solo treno che va a Milano. Uno solo. Infatti, i treni 10456 delle 7:22 e 10458 delle 7:45 sono stati a loro volta sospesi. Lo stesso vale per il treno 10908 delle 7:54.
Dei famosi Suburbani che partono "ogni 15 minuti" resta una sola corsa ogni mezz'ora. Ed è opportuno ribadire che i treni "suburbani" richiedono 20 minuti di viaggio in più per raggiungere le stesse destinazioni dei treni regionali, e a questi 20 minuti vanno sommati i ritardi, che sono all'ordine del giorno. Per un lavoratore che non vuole dedicare più di 13 ore quotidiane al lavoro, i suburbani non sono una scelta degna di questo nome. (Non che a un lavoratore servano le ore restanti: cosa mai deve fare, acquisti nei negozi delle stazioni ferroviarie?).
Veniamo quindi all'unico treno disponibile a Treviglio: il treno 10906 delle 7:27, che deve raggiungere Milano Lambrate e poi Milano Greco Pirelli. A Lambrate è possibile cambiare per Milano Centrale, ma solo a patto di arrivare entro le 8:05; altrimenti, bisogna aspettare altri 20 minuti.
Ed ecco che il 10906 è in ritardo di 10 minuti, per cui la coincidenza a Lambrate salta, per cui al pendolare tocca spendere altri soldi per prendere la metropolitana e raggiungere Milano Centrale senza buttare via altri 30 minuti (che sommati ai 10 del ritardo fanno 40 minuti buttati via). Tanto valeva prendere il suburbano, vero? Ma poi magari sarebbe stato cancellato pure quello.
Tornando al 10906: è in ritardo di 10 minuti su una linea dove viaggia solo lui, perchè come abbiamo detto i treni da Cremona e da Brescia, prima e dopo il suo orario, sono stati sospesi. Come è riuscito ad accumulare 10 minuti di ritardo?

Ciliegina sulla torta: il 10903 da Milano per Brescia è cancellato.

Ancora una volta, possiamo osservare l'incompetenza, l'inettitudine e la cialtronaggine della dirigenza Leghista all'opera dentro Trenord e FNM, aziende che stanno conducendo allo sfacelo il trasporto ferroviario regionale lombardo, e il tutto col silenzio compiacente del querulo Maroni Roberto e dell'assessore Sorte Alessandro, che aprono bocca solo per spalleggiare Trenord, quasi fossero loro quei ladroni romani che tanto vituperano, intenti a spartirsi il bottino del denaro pubblico.

Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Centrale, la partenza del treno 2073 Milano-Verona delle 15:25 viene annunciato con 45 minuti di ritardo. Ai i passeggeri allibiti non resta che seguire i consigli di "Grandi Stazioni Retail", e correre a fare acquisti nei negozi dei marchi più famosi, dentro la stazione. Tanto, a chi importa se tu sei un lavoratore che ha preso due ore di permesso per rientrare prima e portare un familiare a una cruciale visita medica? Sarai mica così pezzente da non poterti prendere un intero giorno di ferie.

In seguito, il treno 2073 raggiunge i 52 minuti di ritardo a Brescia, dove viene cancellato. Si tratta forse anche in questo caso dell'ennesimo "nuovissimo" modello Vivalto comprato dalla regione Lombardia con gran dispendio di denaro pubblico, e afflitto comunque dagli stessi guasti che caratterizzano tutti i "Vivalto" da dieci anni a questa parte? Dov'è la Corte dei Conti?

Come per ricambiare la cortesia del ritardo, il treno 2074 da Verona per Milano è cancellato.

Tutto ciò accade con Trenord, società controllata per metà da regione Lombardia e per metà da Trenitalia, la quale tace o pubblica panegirici propagandistici spudoratamente manipolati per celebrare la realtà vergognosa del trasporto regionale.
E come mai?
Forse perchè anche Trenitalia non è interessata a gestire i trasporti bene, in quanto una volta che c'è profitto non le importa nient'altro, e non ha nessuno al di sopra (vedi ministro Delrio Graziano) che ne controlli l'operato?


Il treno 35049 Milano-Marsiglia è rimasto bloccato oggi pomeriggio per quasi due ore sotto il sole fra le stazioni di Voghera (Pavia) e Tortona (Alessandria). A bordo c'erano circa 500 persone. Alcuni hanno denunciato una situazione insopportabile all'interno dei vagoni per il troppo caldo

Quasi due ore sotto, per la precisione 116 minuti, sotto il sole cocente di queste giornate di caldo eccezionale. Se la sono vista brutta i passeggeri del treno 35049 partito dalla stazione Centrale di Milano e diretto a Ventimiglia. Come riporta La Repubblica il treno è stato fermo senza aria condizionata e l'acqua finita fra le stazioni di Voghera (Pavia) e Tortona (Alessandria).

Secondo quanto confermato da Trenitalia, il treno è rimasto fermo sui binari per un intervento tecnico al locomotore.
Il treno in questione è in carico a Thello S.A.S., "più semplicemente nota come Thello e conosciuta fino al 18 dicembre 2012 come Trenitalia-Veolia Transdev (TVT), è un'azienda francese che gestisce i servizi ferroviari passeggeri a lunga percorrenza tra la Francia e l'Italia.

La società, nata come joint venture tra Veolia Transport e Trenitalia, è controllata al 100% da quest'ultima a partire dal 6 settembre 2016 e quindi parte del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane."

Martedì 7 agosto 2017, il treno 10904 da Brescia per Milano Greco Pirelli arriva con 10 minuti di ritardo alla stazione di Milano Lambrate, e in seguito viene cancellato. Palesemente, si trattava di un catorcio perennemente guasto e privo di manutenzione: il tipico treno che Trenord e FNM mettono in pista ogni tre per due.
Qualcuno sa dove sono finiti tutti i "nuovissimi treni" che l'assessore Sorte Alessandro aveva annunciato in pompa magna per tirare la volata al referendum propagandistico fasullo spacciato come "referendum sull'autonomia"? Probabilmente sono tutti in manutenzione, o sono stati collocati su chissà quale altra linea disastrata.
Qualcuno ha idea se i treni promessi da Maroni Roberto faranno la stessa fine, se e quando li vedremo, non prima del 2020, dato che Maroni li ha annunciati solo per farsi propaganda gratis (a nostre spese, veramente) per le elezioni regionali del 2018?

Ma il peggio arriva dopo, perchè oltre alla solita cancellazione quotidiana di treni di Trenord, oggi si assiste anche al parossismo della carenza mentale nell'ambito dell'esecuzione delle direttive aziendali da parte del personale di Trenord.

Costretto ad andare a Milano Centrale dopo le ore 9, devo per forza prendere il treno 10912 delle 9:35 per Milano Greco Pirelli. Cambiare a Milano Lambrate sarebbe inutile, dato che non ci sono treni per Milano Centrale per più di un'ora dopo l'arrivo del mio treno.
Non mi resta che scendere a Pioltello, da dove parte il "suburbano" a tratta ridotta (quello che dovrebbe partire da Treviglio ogni quarto d'ora). La stazione di Pioltello è staa ristrutturata secondo i criteri della demenza strutturale intenzionale.
L'unico sottopasso che collega tutte le banchine della stazione si trova sul lato sinistro della stazione; invece, il "binario 1 - primo tronco" da cui partono i suburbani per Milano si trova sull'estremità più remota del lato destro della stazione (supponendo di osservare il tutto tenendosi la stazione alle spalle).
Cosa fa il mio treno regionale?
Il mio treno arriva sul binario 2, e si ferma al capo opposto rispetto all'accesso al sottopasso, per cui io sono costretto a scendere e percorrere gran parte della banchina di corsa, perchè sono le 9:49, e il treno suburbano 10626 partirà alle 9:53.
Le informazioni sonore rendono noto proprio che il suddetto treno partirà "dal binario 1 tronco".
Dice proprio "uno tronco". Un tempo, la frase completa era "binario 1, primo tronco". Ma qualcuno (RFI? Un baco informatico?) l'ha troncata, e troncata è rimasta. E non da qualche giorno: si tratta di un refuso che persiste da anni. (E a Treviglio, coi treni per Bergamo, c'è esattamente lo stesso surreale difetto ).
Ma pazienza: scendo nel sottopasso, lo percorro scansando la solita famiglia imbecille che si sposta con enne figli a seguito e li dispone a raggiera per ostacolare il passaggio a tutti, salgo la rampa di scale del binario 1, percorro tutta la lunghissima banchina del binario uno 1, e arrivo sulla banchina del "primo tronco", all'altezza della vettura di coda del suburbano.
Che è chiusa.
Ma come, è chiusa? E' fuori servizio?
No. Le porte sono state chiuse volontariamente dal macchinista. E lo stesso vale per tutte le altre carrozze, tranne quella di testa, lontanissima, dove il capotreno osserva noi pendolari senza fare una piega.
E il treno sta per partire. Non resta che correre lungo tutta la banchina, per riuscire a salire, appena in tempo.
Qual è lo scopo di tutto ciò, potrebbe chiedersi qualcuno?
Lo scopo (del capotreno) è controllare che i passeggeri abbiano il biglietto, perchè questa è la direttiva aziendale di Trenord: la lotta agli evasori del biglietto, a qualunque costo (per i passeggeri).
Non importa che per attuarla si causi un danno colossale ai passeggeri muniti di biglietto, che (se hanno il fiato) devono correre follemente sotto il sole torrido di agosto, per poi arrivare in ufficio non più sudati, ma sicuramente puzzolenti.
Io ce la faccio, a salire sul treno, nonostante la coincidenza penosamente risicata dell'altro treno regionale su cui ho viaggiato. Altri passeggeri restano a terra. Se le porte di tutto il vagone fossero rimaste aperte, sarebbero riusciti a salire tutti quanti, e a usufruire del servizio per cui hanno pagato. Servizio che, bisogna ribadirlo, in queste due settimane centrali di agosto è stato dimezzato: davvero Trenord deve causarci ulteriori danni e disagi, costringendoci a corse da olimpionici, proprio quando ci fornisce metà dei treni necessari per viaggiare verso il posto di lavoro?
Il capotreno ha la faccia di tolla di chiedermi se ho il biglietto, come se un "evasore" fosse così stupido da arrivare di corsa, trafelato, sudato e con due borse da ufficio al seguito, proprio davanti a lui, pur di salire a bordo.
Il "prego?!?" che gli restituisco come risposta tracima probabilmente di bile. Di certo è sufficiente per fargli voltare la testa verso gli altri passeggeri e porre la stessa domanda a loro, lasciandomi perdere.
Colpa sua, o colpa dei diktat dell'azienda?
Ovviamente l'azienda Trenord ha le sue colpe, tra cui quella di spendere risorse pubbliche di ogni genere (vedi guardie private pagate da regione Lombardia) per dare la caccia agli evasori del biglietto, mentre il servizio ferroviario che essa gestisce sta andando a rotoli in termini di treni guasti, ritardi, cancellazioni, disorganizzazione, personale inefficiente, informazioni inesistenti, disservizi quotidiani.
Ma il capotreno in questione ha a sua volta colpe notevoli. In primis, la caccia agli evasori nelle due settimane centrali di agosto in cui a prendere il treno ci sono solo i lavoratori più sfortunati, nonchè in numero esiguo, è ridicola; la stessa caccia può essere attuata a bordo, facendo il giro normale di controllo del biglietto, se proprio ci tiene a essere così ligio al dovere. In secundis, la colpa assai più grave è il misto di menefreghismo e pochezza che lo ha spinto a bloccare tutte le porte e a restarsene in testa al treno, costringendo i passeggeri a correre lungo tutto il "primo tronco", oltre che lungo tutta la banchina: se davvero deve essere così rigido nell'applicare il regolamento di Trenord, abbia almeno l'intelligenza e la decenza di piazzarsi nella carrozza di coda, cioè quella più a portata di piede dei passeggeri che arrivano di corsa (e in orario).
Ultima nota: applicare con rigore e fiscalità il regolamento di Trenord è da cialtroni e ipocriti, vista l'elasticità massima con cui Trenord dispensa disservizi e disagi, o non eroga servizi, o interpreta a modo suo le statistiche dei propri disservizi. Tanto, il pendolare può essere vessato dai capotreni in merito alle regole più stupide non rispettate alla letterea, ma chi mai vesserà per i mancati servizi Trenord, i cui dirigenti leghisti sono tutti intimi amici di amici saldamente seduti sulle poltrone di regione Lombardia? Alla faccia dei due pesi e delle due misure, vero, assessore Sorte Alessandro?


domenica 6 agosto 2017

Treni cancellati o in partenza fra 20 minuti? Spendete nei negozi della stazione, ci sono i saldi!

Giovedì 3 agosto 2017, i disservizi continuano a imperversare sulle linee ferroviarie lombarde.
Incredibilmente, il treno 10456 da Cremona per Milano Certosa arriva in orario a Milano Lambrate, dove c'è una coincidenza per Milano alle 7:49.
Ma dov'è la coincidenza? Non c'è, perchè il 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti, e ci va ancora bene, perchè a causa di un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Pizzalunga, i treni da Genova e Voghera potranno subire ritardi fino a 15 minuti.

Il primo treno utile per Milano Centrale è il 2090 da Brescia delle 7:53. Peccato che sia in ritardo di 5 minuti.
Ed è lo stesso treno a due piani, vecchio e schifoso, che noi pendolari di Treviglio scegliamo di evitare, preferendogli il 10456 delle 7:22, perchè sempre affollato e zeppo di gente incivile che rende il viaggio insopportabile.
In altre parole, ci tocca alzarci 10 minuti prima ogni mattina per fare un viaggio dignitoso nonostante il materiale rotabile schifoso di Trenord/FNM, ma siccome ciò non basta, ne buttiamo via altri 5 per i disservizi di Trenord.

Non va meglio nella serata. Il treno 2077 da Milano per Verona delle 17:25 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, e senza spiegazioni.
Alla stazione di Treviglio, si apprende che il treno 24793 per Bergamo è stato cancellato, causa guasto agli impianti di circolazione tra Verdello e Bergamo.

RFI attribuisce i guasti al caldo eccessivo di questi giorni, che supera i 40 gradi centigradi, ma dà questa spiegazione solo per un FrecciaRossa bloccato a Firenze.
Per il trasporto regionale lombardo, questa risposta non vale, e basta leggere questo blog per capire perchè: significherebbe dire che in Lombardia si superano i quaranta gradi centigradi anche nel periodo che va da settembre a giugno.

Venerdì 4 agosto 2017, il treno 2058 da Verona per Milano arriva a Treviglio con 13 minuti di ritardo. Perchè?
RFI e Trenord spiegano che ci sono lavori di manutenzione programmati tra Verona e Desenzano. E da quanti anni sono in corso, questi lavori, dato che i ritardi non sono certo iniziati oggi?
Alla stazione di Lambrate, si apprende che il treno 20405 da Milano Greco Pirelli per Piacenza è cancellato. Perchè? Era guasto?
Non va meglio con 10907 da Milano Centrale per Brescia, che parte con 15 minuti di ritardo: guasto al treno, oppure ritardo nella preparazione dello stesso?

Nella serata, il treno 2077 da Milano per Verona delle 17:25 parte con almeno una carrozza dove l'aria condizionata funziona solo su metà veicolo. L'altra metà è riscaldata da getti di aria calda.
Sulla linea per Trieste, un treno guasto causa un ritardo di 15 minuti al treno successivo.

A fronte di questa perenne farsa, come rispondono le società del Gruppo Ferrovie dello Stato?
Se ne infischiano, e preferiscono investire in una società (Grandi Stazioni Retail) che trasforma le grandi stazioni ferroviarie in centri commerciali. Il messaggio così trasmesso è che le stazioni ferroviarie non esistono per dare servizio al cittadino comune che necessita di viaggiare in treno per lavorare e guadagnare di che vivere, ma per assecondarie i desideri voluttuari e superflui della fetta di cittadinanza benestante che non ha bisogno di prendere treni, perchè vive di rendita, e può permettersi di trascorrere le giornate girando per negozi e facendo acquisti.
Ne è un esempio l'ennesima pubblicità-sberleffo che compare nella stazione di Milano Centrale, e che mostra una giovane coppia ricca e senza problemi, che invece di lavorare, in qualche modo deve trascorrere il tempo libero, e quindi si reca in stazione pensando di prendere un treno (chiaramente per divertimento, e senza una meta: andiamo e poi torniamo). Invece, vede i negozi coi saldi (?), si getta a fare acquisti compulsivi e rinuncia al treno.
Come se i pendolari che devono raggiungere l'ufficio o tornare a casa potessero permettersi di ignorare i loro doveri e andarsene a zonzo, spendendo denaro per cose inutili.
E notate anche i "saldi straordinari" dentro la stazione di Milano Centrale, un posto dove tutto (dalle pizze all'acqua in bottiglia) ha un costo mediamente maggiorato del 30%.
Ma tant'è: le Ferrovie dello Stato non si rivolgono certo alla fascia di cittadini pezzenti che devono fare questi calcoli, prima di spendere.

D'altra parte, Ferrovie dello Stato è appunto una realtà statale, ed è l'unico azionista di Trenitalia. E l'Antitrust (sempre lo Stato) deve multare Trenitalia per quanto segue:

L'azienda di trasporti è stata sanzionata per aver nascosto ai propri clienti, sia sul sito sia sulle macchinette che vendono i biglietti in stazione e sulla sua app, le soluzioni di viaggio più convenienti, soprattutto sulle tratte regionali.

"L'insieme di soluzioni di viaggio proposte a seguito di una ricerca su tali strumenti informatici - sito internet, app ed emettitrici self-service delle stazioni - omette numerose soluzioni con treni regionali (generalmente più economiche)", scrive l'authority garante della concorrenza nel suo comunicato, "pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore".

Trenitalia ha replicato con una nota in cui dichiara di aver "sempre posto le esigenze del cliente al centro delle proprie politiche commerciali"
Vale la pena di ricordare che Trenitalia ha sostituito i FrecciaBianca che collegavano Brescia-Milano con i FrecciaRossa, perchè i primi non erano abbastanza remunerativi (parole, poi ritrattate, di una dirigente di Trenitalia). E chi se ne importa se i pendolari non possono permettersi il costo più elevato dei FrecciaRossa, o se i pendolari devono riversarsi su un trasporto regionale già saturo, e pure fatiscente.
Nonostante tutto questo, Trenitalia ha il coraggio di parlare di "clienti" e delle loro "esigenze". E i ministri dei trasporti, tipo Delrio Graziano, la lasciano fare.

Tornando alla multa: chi la pagherà, esattamente? Quando le fa comodo, Trenitalia è un'azienda a controllo statale, per cui lo Stato sta multando se stesso. E il suo denaro viene da noi contribuenti.
Non sarebbe ora di colpire i disgraziati dirigenti (e ministri) che consentono a Trenitalia questo comportamento?

E sempre in tema dell'abuso di posizione dominante di Trenitalia: perchè il balbettante Maroni Roberto non è stato capace di rivolgersi all'Antitrust, quando Trenitalia ha deciso unilateralmente di sopprimere i Frecciabianca Brescia-Milano, abusando della propria posizione di monopolista e causando un grave danno economico ai cittadini? 
Stranamente, Maroni, dopo essere stato ignorato da Trenitalia (che ha disertato l'incontro indetto da lui, presidente della ricca e potente regione Lombardia), non ha emesso alcun belato contro lo Stato Centrale, non ha protestato, e non ha reagito. O, meglio, ha reagito, tramite l'assessore Sorte Alessandro, che ha subito avviato una procedura per finanziare con il denaro pubblico lombardo gli abbonamenti dei passeggeri dei Frecciarossa Brescia-Milano.
Chissà come mai Maroni non ha osato contrastare Trenitalia, e ha scelto invece di finanziare le sue politiche mirate al profitto sulla pelle dei cittadini? Di cosa aveva timore, Maroni? Quale mossa tanto terribile avrebbe potuto compiere l'azienda Trenitalia, che controlla il 50% di Trenord e, molto probabilmente, è a conoscenza delle dinamiche interne di questa azienda a dirigenza leghista? Chissà se Trenitalia avrebbe potuto suggerire all'Antitrust di indagare su altri aspetti poco chiari della gestione ferroviaria lombarda, come le spese in continua crescita che la regione Lombardia ha sostenuto per acquistare treni di modello Vivalto, scesi in pista nel 2017 e rivelatisi subito afflitti da difetti strutturali cronici, ben noti da un decennio?