mercoledì 31 agosto 2016

Il servizio ferroviario torna ai fasti abituali

Lunedì 29 Agosto 2016, i miei treni sono regolari.

Martedì 30, compaiono i primi sintomi. Il 2096 che parte da Treviglio alle 11:02 non rientra nella fascia critica dei pendolari, non ha altri treni a cui accavallarsi. Eppure, quando arriva a poca distanza dalla stazione Centrale, si ferma nel nulla, senza spiegazione. E accumula in totale un ritardo di 8 minuti.
Il 2105 da Milano Centrale per Verona parte in orario, ma ha la maggior parte delle carrozze prive di aria condizionata. Il caldo sarebbe tollerabile, se qualcuno si degnasse di sbloccare i finestrini delle carrozze surriscaldate. Ma non succede, e bisogna fare il viaggio in un'atmosfera stagnante e soffocante. I passeggeri con numerosi bagagli a seguito non migliorano la situazione.

Mercoledì 31, il servizio ferroviario italiano si ricorda della propria natura. Sono passati solo due giorni, dal ripristino delle corse regolari nella fascia dei pendolari. I pendolari c'erano già la settimana prima, ma Trenitalia non lo sapeva, e ha programmato il ritorno al (dis)servizio completo solo dal 29 agosto. Due giorni di corse regolari, dicevo, e senza nemmeno l'inizio dei corsi universitari, ed ecco che a Treviglio, alle 7:20, il treno suburbano delle 7:25 per Milano-Novara viene cancellato.
Tutto qui?
Magari. Alle 7:20, un annuncio sonoro rende noto che il treno delle 7:23 da Cremona per Milano Certosa è stato cancellato. Lo annunciano 3 minuti prima del suo arrivo: dato che il treno non parte da Cremona alle 7:20, uno si chiede perchè il servizio di informazioni abbia tardato così tanto nel rendere nota la cancellazione.
Qualcuno sa chi gestisce questo servizio? Trenord? Trenitalia? RFI? Un'azienda appaltatrice? E chi deve prendere atto del fatto che le informazioni arrivano in ritardo, per sanzionare l'azienda fornitrice?
Domande senza risposta, di cui non importa a nessuno. Dove sarà l'assessore regionale ai trasporti, in questa situazione? Che fa la Regione Lombardia, in questi casi? Non si sa.
C'è un treno delle 7:28 per Milano Greco Pirelli, ma quando arriva, è stracolmo. Salire è quasi impossibile. E arriva anche in ritardo di 7 minuti, ma senza che il ritardo venga annunciato.
Il motivo è un guasto temporaneo agli impianti tra le stazioni di Treviglio e Bariano. Non resta che ripiegare sul treno delle 7:33 da Brescia per Milano Centrale. Treno che arriva in ritardo di 7 minuti. Il ritardo non viene reso noto.
O meglio: il ritardo del 7:28 e del 7:33 viene effettivamente reso noto, ma solo quando i treni stanno già entrando in stazione.
Il 7:33 in ritardo ha l'aria condizionata al massimo: dopo 36 ore di maltempo e cielo coperto, alle 7:38 del mattino è davvero opportuno che l'aria condizionata sia al massimo, e che le carrozze abbiano una temperatura polare? E nessuno passa a verificare?
Il treno parte, ma una volta uscito da Treviglio, si ferma per alcuni minuti. Perchè? Non viene comunicato.
Il treno riparte, e si ferma una volta arrivato a Melzo. Il motivo? Lo stesso che ha causato la soppressione del treno suburbano delle 7:25, e cioè un guasto temporaneo agli impianti tra le stazioni di Melzo e Treviglio (cioè ovunque su una ventina di chilometri, no?).
Il treno arriva alla stazione di Milano Lambrate con un ritardo di 20 minuti.
Nella mia carrozza penzola la pubblicità di Trenord a un concerto di Ligabue, a cui recarsi coi treni speciali forniti da Trenord, azienda a controllo pubblico più interessata al profitto con servizi non-pubblici occasionali, invece che a garantire il trasporto giornaliero dei pendolari. Nel silenzio compiacente della Regione Lombardia. Sul cartello, il nuovo slogan di Trenord: Il treno. Più veloce, più economico.
Prima di arrivare alla stazione di Milano Centrale, il treno accumula altro ritardo. Considerando che il mio treno iniziale è stato cancellato, in una sola mattinata ho accumulato 35 minuti di ritardo. Ennesima ora di permesso bruciata, senza che nessuno chieda il conto del disservizio alle aziende deputate.
Già, perchè i guasti dipenderanno da qualcosa. Sarà la poca manutenzione?
Due guasti sulla stessa linea, in due stazioni diverse, nella stessa giornata e fascia oraria, è un record negativo non da poco. C'è qualcuno che si interroghi su questa ennesima testimonianza del degrado del sistema ferroviario italiano?
Curiosamente, l'assessore regionale ha ottenuto 80 milioni da RFI per costruire una strada che colleghi un casello della BreBeMi a un paesello nel bergamasco (vedi post di qualche settimana fa). E dal CIPE ha avuto altre decine di milioni di Euro per una ferrovia che serva Bergamo e Orio. E anche un presidente di regione ha avuto soldi su soldi dal CIPE per la Pedemontana, autostrada dal destino fallimentare già pronosticato dagli esperti (vedi post di qualche giorno fa), per non dire del palese e clamoroso precedente fallimentare della BreBeMi, che viene finanziata con denaro pubblico a suon di centinaia di milioni.
Valangate di soldi, quindi, per l'asfalto. Per la ferrovia, zero: nessuno sgancia niente, i fondi non ci sono, si piange miseria. Il servizio pubblico non risulta gradito ai politici, a differenza del servizio privato: per qualche motivo, rimpinzare le tasche di aziende private con denaro pubblico è preferibile agli interessi degli elettori.
Da notare che RFI (Rete Ferroviaria Italiana) finanzia una delle suddette strade. Perchè? Non dovrebbe gestire le strade ferrate? E, soprattutto, dove li trova, i soldi? Magari usa quelli che ha risparmiato evitando di manutenere gli impianti ferroviari, che infatti si guastano in continuazione?

A fine giornata, il 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo (non comunicati).
La mia carrozza non ha l'aria condizionata, ma ha i finestrini aperti. In più, per tutto il viaggio, un sinistro e vistoso quadro di controllo collocato in maniera atipica su una parete interna della carrozza, produce un esasperante "BIP" intermittente, a intervalli di pochi secondi. Per trenta minuti interi.
Sul suo quadrante, una cifra iniziale di 36.0 scende a 34.00, ma cosa indichi, non lo sapremo mai. Forse la temperatura infernale della carrozza?
Quando mi avvicino allo strumento in questione, leggo varie scritte, tra cui una che parla di "controllo dell'aria condizionata". Visti i risultati, era meglio spegnerlo o scardinarlo dalla parete. O forse era proprio regolato su "riscaldamento"?
Non lo sapremo mai, dato che il personale viaggiante non su è fatto vedere.

venerdì 26 agosto 2016

Dal 24 al 26 Agosto 2016

Da Mercoledì 24 Agosto a Venerdì 26, incredibilmente gli intoppi sui treni della mia linea sono minimi, e non vanno mai oltre i cinque minuti di ritardo. E' un evento che non si verifica da...non so dirlo. Sei mesi? Dodici? In compenso, i disagi sono presenti su altre corse o altre linee.
Mercoledì, a Treviglio, il 6:56 per Verona è annunciato con 5 minuti di ritardo, ma alle 7:02 non c'è ancora traccia (o annuncio) del treno.
Giovedì, il 2084 per Milano Centrale arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di anticipo rispetto all'orario previsto, dimostrando che la distanza Treviglio-Milano può essere coperta in tempi non geologici. In compenso, il treno riparte da Milano Lambrate con tre minuti di ritardo, senza spiegazione. Intanto, si vede transitare dalla direzione opposta un Freccia Rossa a tutta velocità.
Alle 15:10, alla stazione di Milano Centrale, il treno Eurocity per Lucerna è cancellato, causa guasto al treno.
Venerdì, il 2084 ha carrozze a due piani. Ma il numero di carrozze è stato dimezzato, per cui il disagio e la mancanza di spazio sono gli stessi. O forse sono anche peggiorati, perchè al piano superiore lo spazio per i bagagli è inesistente. L'aria condizionata rigurgita calore, e i finestrini sono sigillati. Il treno arriva a Milano Lambrate con largo anticipo, ma riparte in ritardo, mentre transita un Freccia Rossa nella direzione opposta.
Alle 16:15, alla stazione di Milano Centrale, il treno per Parma delle 16:15 ha 15 minuti di ritardo, causa guasto al treno.
Il 2103 delle 16:25 ha spazio per tutti i passeggeri: durante la settimana, mi succede di trovare facilmente posto a sedere su tutti i treni al di fuori delle fasce dei pendolari.
Il treno arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.

martedì 23 agosto 2016

BreBeMi e i ladri

Martedì 23 Agosto 2016, i treni sulla mia linea funzionano regolarmente, con ritardi che non vanno oltre i 4 minuti. E' l'orologio rotto che due volte al giorno azzecca l'ora? No, magari. E' una cosa che succede una volta alla settimana, quando va bene.
In compenso, alle 17:10, in stazione Centrale, un annuncio sonoro rende noto che la linea Milano-Lecco-Tirano subirà ritardi fino a 30 minuti, causa guasto agli impianti tra due stazioni: non è che i problemi si risolvano, nelle ferrovie italiane; semplicemente, ogni giorno si guasta qualcosa di diverso da ciò che è stato riparato alla buona il giorno prima. Ed è un ciclo molto rapido.

Ironicamente l'Eco di Bergamo riporta una rapina a Romano di Lombardia che si conclude coinvolgendo la BreBeMi:
L’incursione avvenuta alle 2,30 nella villa di via Cappuccini 9, dove si trovava solo Elisa Colzani, colta nel sonno dai due banditi, uno dei quali l’ha tenuta sotto tiro con una pistola mentre il complice al piano superiore svuotava la cassaforte nell’appartamento del figlio di lei, assente perché in vacanza.
I due banditi hanno prelevato monili d’oro del valore di alcune migliaia di euro, fuggendo anche facilitati dalla vicinanza del ring stradale che porta con rapidità alla Brebemi.

E' decisamente un'autostrata ideata per favorire i ladri.

lunedì 22 agosto 2016

Un treno pendolare da Brescia? Ma usate la Pedemontana e la BreBeMi!

Lunedì 22 Agosto 2016, alla stazione di Treviglio, il treno delle 7:28 da Brescia per Milano Greco Pirelli è cancellato. Essendo in vigore l'orario estivo, ciò significa che dalle 7:02 alle 8:02 non ci sono altri treni per Milano. E questo nella fascia oraria dei pendolari, già presenti in gran numero.
Ancora una volta, le aziende Trenord e Trenitalia falliscono nel rendersi conto che la società è cambiata, e che i tempi dell'agosto deserto sono ormai defunti. Falliscono anche nel fornire un servizio ferroviario minimo, dato che prima sospendono tre corse in un'ora cruciale per tutto il mese, e poi non riescono a garantire una delle due miserabili corse rimaste. Però poi le aziende vantano un attivo invidiabile, e le istituzioni celebrano questi risultati, ignorando i fallimenti nel fornire il servizio pubblico.
Ma, un momento. C'è il treno Suburbano. Quello che ad Agosto parte ogni mezz'ora, e impiega 50 minuti per arrivare alla stazione di Milano Repubblica, ritardi esclusi.
No, niente. C'è un guasto agli impianti della stazione di Milano Porta Vittoria, per cui il Suburbano a cadenza di mezz'ora subirà ritardi fino a 30 minuti.
Pensa tu che sorpresa.
Il 2084 da Brescia per Milano Centrale arriva in orario a Treviglio, ma ha le porte guaste, e i passeggeri devono lottare, per spalancarle e per tenerle aperte.
Trovare posto a bordo è quasi impossibile: il treno è pieno, e i passeggeri alla stazione di Treviglio lo intasano ulteriormente.
Il 2084 arriva alla stazione di Milano Lambrate in anticipo, ma riparte con 4 minuti di ritardo. Prima di entrare nella stazione di Milano Centrale, si ferma, accumulando altro ritardo.
Il tutto senza alcuna spiegazione: gli annunci sonori sono inesistenti, oggi.
Sul treno, penzola la solita pubblicità che suona come una derisione ideata da un animo veramente infigardo e vile.
E' la possibilità di acquistare online, tramite Trenord, i biglietti per il Gran Premio Heineken di Formula 1, usando il treno per recarsi sul posto. Il motto finale è lo sfottò peggiore: in treno, il più veloce, il più economico.
Poi ci si stupisce se uno impreca.

Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova è regolare. A Treviglio, però, si nota che il treno delle 18:02 per Milano Centrale ha un ritardo di 20 minuti.


A fronte di questa situazione, cosa fanno la giunta regionale Lombarda e il governo nazionale?
Niente.
Il trasporto pubblico ferroviario continua a deteriorarsi, e Trenitalia taglia quei rami del servizio giudicati "poco remunerativi" (vedi gli abbonamenti per i pendolari da Brescia a Milano), ma il governo non mette un soldo per rimediare al fatto. E questo nonostante il numero di passeggeri che vogliono usufruire del trasporto pubblico aumenti ogni anno.
Al contrario, governo nazionale e regionali sono felicissimi di pompare denaro nelle fallimentari BreBeMi e Pedemontana. Nessuno vuole usare la BreBeMi, che doveva essere finanziata dai soli privati. E che il governo ha autorizzato, nonostante le continue previsioni negative. Per questo, ora il governo è felice di pompare denaro pubblico nelle casse dei privati che hanno non-investito in una autostrada costata tre volte le previsioni, e rivelatasi fallimentare. Ma come, non è "poco remunerativa"? Non sarebbe il caso di chiuderla, come Trenitalia ha cancellato gli abbonamenti bresciani? No, qui stranamente vale la logica opposta: quella di remunerare i privati con denaro pubblico, per aver fornito un "servizio pubblico" inutile.
Peggio ancora, la Pedemontana: è già costata più del triplo, le previsioni del suo utilizzo (e della sua rendita) sono negative, e il governo che fa? E le giunte leghiste che fanno? Forti dell'esperienza della BreBeMi, sono tutti felici di pompare altro denaro pubblico "a perdere" nelle tasche dei privati.
Però, ehi, quel tipo leghista che non fa nulla di utile per la comunità, e il cui partito è stato al governo per anni senza mai migliorare la sicurezza pubblica, gliel'ha fatta vedere a tutti, andando in giro con addosso un burkini. O forse era una maglietta della Polizia?

venerdì 19 agosto 2016

I racconti ferroviari dell'orrore

Mercoledì 17 Agosto 2016: il 2084 da Verona per Milano Centrale arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, ha un numero di carrozze assai inferiore all'abituale, e non riesce quindi a ospitare in maniera dignitosa tutti i passeggeri "orfani" delle corse della fascia dei pendolari che Trenitalia ha saggiamente deciso di sospendere per il mese di agosto. Alcune carrozze sono inagibili a causa del fetore: l'aria condizionata al minimo non basta per rimuovere gli afrori di intere famiglie di immigrati sbraitanti, che bivaccano con bagagli, bambini di ogni età, neonati urlanti che necessitano di essere cambiati (e contribuiscono potentemente ai miasmi che ammorbano l'aria). E' razzismo, osservare simili realtà oggettive? O è forse un'esigenza dettata dalla frustrazione che deriva dal sentirsi presi in giro da istituzioni e mezzi di informazione, i quali dipingono la realtà in tut'altro modo?
Alla Stazione Centrale di Milano, si osserva il degrado crescente del piazzale esterno, dove l'umanità più abbrutita si raduna in massa per dare luogo a ogni genere di attività: anche qui, è difficile non rilevare il divario tra la retorica del governo e la realtà miserabile in cui la (presunta) carenza di denaro sta sprofondando la società italiana. O almeno la fetta di società non abbiente, che si ritrova ogni giorno a faticare sempre di più per ottenere il minimo (o neppure quello) dei servizi per cui paga tasse ogni mese, e che vede trasformate in "beneficenza" scriteriata, o in favori ad aziende private che poi si occupano di fornire servizi "pubblici" a pagamento (certo, Renzi Matteo dice di aver diminuito le tasse, ma si dimentica di dire che sono aumentati i costi di qualche servizio che prima era pubblico e che ora ha tagliato per compensare la diminuzione presunta delle tasse).
Ogni giorno è così. Ogni giorno è peggio. Ogni giorno, il degrado aumenta, i servizi diminuiscono, la salute peggiora, l'età avanza. Ma le priorità sono la correttezza politica di non usare il termine "cicciottelle" per indicare persone cicciottelle, o la tragedia di qualche segretario di partito leghista che si veste in modo ridicolo allo scopo di far parlare di sè dato che sta sprofondando nel dimenticatoio a cui lo ha condotto la strada fallimentare dell'ignoranza. Oppure bisogna celebrare qualche nuova opera autostradale dell'Anas, la stessa entità che poco tempo fa era stata commissariata invano per sradicarne la corruzione a tuti i livelli; e se non ci si adegua a vedere solo aspetti positivi in qualunque cosa promossa dal governo, si fa una brutta fine, tipo la direttrice del TG3 Bianca Berlinguer, che non ha voluto piegarsi a parlare l'adulatorio linguaggio ottimista di  Renzi Matteo ed è stata rimossa.  

Giovedì 18 Agosto, a Treviglio il treno delle 6:53 per Milano Greco Pirelli è in ritardo di 40 minuti.
Il treno delle 7:28 per Milano Greco Pirelli lo precede, ma si ferma prima di arrivare a Milano Lambrate, accumulando un ritardo di 5 minuti che fa perdere l'unica coincidenza per Milano Centrale.

Venerdì 18 Agosto, il 2084 da Verona per Milano Centrale arriva a Treviglio in anticipo di tre minuti. Ovviamente, "in anticipo" significa rispetto all'orario in cui dovrebbe partire, cioè le 7:02; i treni in realtà dovrebbero sempre arrivare prima dell'orario di partenza; se arrivano esattamente all'orario della partenza, è ovvio che poi accumulano ritardo su ritardo. Ancora più incredibile, il treno arriva a Milano Lambrate con 6 minuti di  anticipo, dimostrando che il tragitto Treviglio-Milano Lambrate può essere coperto in tempi dignitosi anche con i mezzi antidiluviani che Trenitalia offre ai pendolari.
A pensarci bene, anche il 2105 di Giovedì è arrivato a Treviglio in anticipo (di un minuto) sull'orario previsto.
Può durare un simile stato di grazia?

Ovviamente no.
Alle 17:10, alla stazione di Milano Centrale, gli annunci sonori ci informano che, causa un investimento di persona dopo la stazione di Brescia, i treni della linea Milano-Treviglio-Brescia-Verona subiranno ritardo fino a 120 minuti, o cancellazioni.
Questa volta, però, la colpa non è imputabile a Trenitalia/Trenord/FS/RFI.
E' però imputabile a loro il fatto che le "informazioni visive" (cioè gli schermi con gli orari di partenza dei treni) non comunicano assolutamente nulla dei ritardi annunciati.
Nell'incertezza, e per non restare per due ore in stazione a fissare gli schermi, quasi fossero moderne divinità  silenzione e indifferenti quanto quelle di qualunque religione attuale,  non resta che spostarsi alla stazione di Milano Repubblica per prendere un treno suburbano verso Treviglio.
Ma i cosiddetti "passanti", in questo periodo, sono stati saggiamente dimezzati: Trenord/Trenitalia gestiscono professionalmente il servizio, fornendo sempre una copertura per gli inevitabili disagi che una settimana sì e l'altra anche si abbattono sulle efficientissime ferrovie italiane.
Un annuncio sonoro rende noto che un treno suburbano per Milano Bovisa è stato cancellato; Trenord si scusa, il prossimo treno è tra 35 minuti. Trentacinque minuti?
Mi vien da pensare che non sia affar mio, ma è vero che il mio suburbano, quello diretto a Treviglio, secondo gli schermi, è in ritardo di 3 minuti. Peccato che ormai di minuti ne siano trascorsi 7. Ed ecco che lo schermo si aggiorna: il treno è in ritardo di 12 minuti. L'aggiornamento è arrivato così tardi che il treno sta entrando in stazione. I passeggeri non sanno se sia opportuno salire: il tabellone che indica la destinazione del treno, infatti, non fornisce nessuna informazione. Sarà il treno giusto? Come si fa a saperlo? Ci pensa il capotreno, a informarci: quando ormai siamo a bordo, il tabellone si accende e mostra la scritta "Treviglio". Grazie tante.
Il treno parte, e infila le n-mila fermate della linea. Ogni tanto, riparte con le porte aperte, e il controllore/capotreno è ancora fermo sul marciapiedi. A volte, si ferma alla stazione, ma non viene tirato il freno, e il convoglio continua ad avanzare. E il controllore/capotreno deve gridare "il freno!".
Durante il viaggio, ascolto senza volerlo una conversazione tra persone con esperienza diretta dell'argomento di questo blog.
Chi ci avrebbe pensato, che le tante telecamere per la sicurezza dentro le stazioni sono un bluff, dato che spesso e volentieri gli obbiettivi delle stesse sono così sporchi da rendere le immagini indecifrabili? Chi sarà a risparmiare sulle pulizie? Trenord, RFI, Trenitalia, Regione Lombardia, un'azienda appaltatrice che nessuno controlla?
Chi avrebbe detto che sulle linee regionali ci sono ancora carrozze che risalgono al 1970, come si evince da targhette poste chissà dove?
Chi avrebbe detto che su certe linee, tipo la Cremona, in certi orari il personale ferroviario non osa farsi vedere, perchè le carrozze sono invase da numeri esorbitanti di clandestini che non hanno il biglietto, ma hanno fior di coltelli, e utilizzano i sedili per defecare e per sanguinare? Non voglio certo approfondire perchè sanguinino, ma le chiazze che da sempre costellano i sedili rivestiti di stoffa di certe carrozze a me hanno sempre destato una certa ripugnanza.
E ancora, chi se lo immagina che il personale viaggiante viene "richiamato" per non aver "sanzionato" l'ennesimo viaggiatore clandestino strafatto di qualsiasi cosa che urla e sbraita e sventola armi?
Ma le famose guardie armate annunciate poche settimane fa con tanta gravità dalla giunta lombarda, che fine hanno fatto? Le "camice gialle" fanno la loro comparsa la mattina, ma il supporto che danno è praticamente nullo: non possono certo sapere su quale treno si verificherà l'emergenza. E non possono neanche saperlo gli insufficienti agenti della Polizia Ferroviaria, che mentre trattengono un delinquente, vengono chiamati a coprire un'altra emergenza (e cosa fanno col primo delinquente? Gli lasciano le chiavi dell'ufficio?). Il personale ferroviario alla fine è costituito da padri di famiglia: davvero gli si può imporre di rischiare ogni giorno la vita (o comunque di diventare invalidi) per uno stipendio esiguo, e di affrontare in evidente inferiorità numerica (e non solo) una situazione sempre più fuori controllo?
E ancora: tra i vari atti di violenza verificatisi di recente sul suburbano Treviglio-Varese, è accaduto che quattro stranieri ubriachi già alle sei del mattino abbiano costretto il capotreno a chiamare i Carabinieri, con conseguente colluttazione che ha spedito uno dei Carabinieri in ospedale, e visto due degli stranieri in fuga.
Non che questi criminali fuggano poi così lontano: il rumeno che aveva assalito la passeggera su questo Suburbano, ferendola in testa a colpi di martello, si nascondeva nelle fatiscenti strutture abbandonate della stazione di Cassano, che la società ferroviaria preposta (quale?) non provvede a sigillare.

Per fortuna, il viaggio finisce, perchè la galleria degli orrori sembra interminabile. Ma ciò che mi fa davvero orrore è che non si tratta di racconti che posso liquidare come esagerazioni o vittimismo: a me non è mai successo nulla, è vero, ma ho visto e vedo ogni giorno i prodromi delle situazioni descritte, e so con agghiacciante certezza, come per esperienza intuitiva (?), che "è tutto vero". Per tutti lo è, tranne le istituzioni.

Per completezza: il Suburbano arriva a Treviglio con 15 minuti di ritardo rispetto all'orario dichiarato sui manifesti cartacei presenti nelle stazioni (ma pare che non siano stati aggiornati da tempo e non tengano conto della nuova fermata di Forlanini).
E, sempre a Treviglio, gli annunci sonori rendono noto che il 2105 è in ritardo di 120 minuti, ma sugli schermi degli orati dei treni in arrivo, la casella dei "ritardi" è completamente buia.
Come nella stazione di Milano Centrale, sembra che Trenitalia/Trenord/RFI abbiano deciso di non aggiornare più le informazioni visive, almeno nel mese di agosto. Forse hanno pensato bene di ridurle, dato che ad agosto ci sono meno passeggeri.

lunedì 15 agosto 2016

70 milioni per le ferrovie: cura del ferro o cura del profitto?

La privatizzazione delle imprese pubbliche, e cioè il mantra del neoliberismo e delle multinazionali, promette sempre e comunque incredibili vantaggi per il cittadino, in quanto in un mercato di libera concorrenza ci sono sempre favolose e risparmiosissime offerte.
Almeno finchè le aziende private non ti hanno accalappiato: poi inizia la lunga era della mungitura, che si conclude quando non c'è più nulla da spremere dal tuo portafoglio. L'azienda viene lasciata fallire, e siccome fornisce un servizio pubblico fondamentale, lo stato se la deve accollare insieme a tutti i debiti. Pagandoli con le tue tasse.
E finisce con i privati più ricchi e il contribuente doppiamente spolpato. Ma è più fesso il contribuente, o i politici da lui eletti, che si sono fatti incantare dalle sirene nel neoliberismo?

Difficile rispondere. Intanto, però, osserviamo come il processo appena descritto sia in corso con i trasporti ferroviari italiani.
Si inizia con il denaro pubblico speso per costruire infrastrutture ferroviarie, che a rigor di logica dovrebbero fornire un servizio pubblico (trasporto a basso costo per i cittadini che hanno finanziato l'opera, abbattimento dell'inquinamento da trasporto privato).
Ma ecco che le aziende che gestisono questo trasporto, pur essendo a controllo pubblico, si comportano secondo la logica privata del profitto a ogni costo, con la scusa che la liberalizzazione ha imposto loro di fronteggiare concorrenti privati.
Guidate dalla logica del guadagno, queste aziende tagliano uno a uno tutti i servizi di trasporto a basso costo, per orientarsi verso i servizi di lusso per le fasce più abbienti della società.
Ed ecco quindi che il cittadino medio scopre di aver pagato le  tasse per costruire le infrastrutture ferroviarie, ma solo perchè queste potessero essere usate da aziende private per il proprio profitto. E se il cittadino vuole il servizio ferroviario per le cui infrastrutture ha pagato le tasse, ecco che deve pagare quello privato, e al prezzo più alto possibile.

Tutto ciò accade nel silenzio o nell'impotenza delle istituzioni, governate da persone che sono state elette per fare gli interessi del cittadino, che hanno riempito la dirigenza delle aziende "non pubbliche" di loro persone di fiducia (o dovremmo dire "dello stesso colore politico"), e che alla prova dei fatti possono solo inginocchiarsi servilmente davanti a quel neoliberismo che hanno cretinamente accettato senza battere ciglio, o che magari hanno anche celebrato, nella più ebete e idiota mancanza di lungimiranza (se escludiamo il loro personale tornaconto, tipo case ricevute in regalo a loro insaputa).

E poi ci vengono a dire che i "No TAV" sono i delinquenti da processare.



Il Cipe ha approvato lo stanziamento per l’intero tratto, che prevede il collegamento fra città e aeroporto.
Il finanziamento, inizialmente previsto in due tranche, anticipato sul 2016.

La chiamano la «cura del ferro» e, tradotta in numeri, significa 12 miliardi di euro destinati allo sviluppo del trasporto ferroviario. Li ha stanziati il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica,

Tra i progetti che hanno ottenuto la copertura finanziaria c’è anche il raddoppio della ferrovia tra Montello e Ponte San Pietro, un’opera fondamentale per sviluppare il trasporto metropolitano a Bergamo e che è strettamente connessa con il collegamento su ferro Bergamo-Orio.

«L’estate scorsa abbiamo tirato fuori dai cassetti vecchi progetti rimasti sulla carta per decenni – ha detto con soddisfazione il deputato Pd Giovanni Sanga



Trenitalia prende tempo, e assicura che nulla è stato deciso circa l’abolizione degli abbonamenti sui Frecciarossa. Ma è certo che dal primo gennaio qualcosa cambierà. Bene che vada, se vorranno utilizzare l’Alta velocità i pendolari bresciani dovranno pagare di più, con o senza abbonamenti. L’alternativa potrebbero essere i regionali veloci auspicati dal Tavolo del Tpl riunito a Milano i primi di maggio. Ma non a caso a quel tavolo siedono tutti gli attori del territorio eccetto Trenitalia. Andare a Milano Lambrate in tre quarti d’ora a prezzi modici potrebbe dipendere dall’esito del confronto in atto tra il governatore Roberto Maroni e l’ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini sul destino di Trenord. Gli abbonamenti ai treni veloci riguardano molto da vicino Brescia. I Frecciabianca per Milano sono già stati sostituiti dai Frecciarossa, e ce n’è voluto perché i pendolari potessero utilizzarli fino alla fine dell’anno.
Con l’Alta velocità cambierà tutto. I Frecciarossa passeranno sui binari Tav e il servizio sarà strettamente commerciale, con relativi costi. Nessuna contribuzione regionale sarà più possibile per le Frecce (anche per la presenza di altri competitor sulla linea) e i ticket mensili entrano in crisi.
Inoltre, dal primo gennaio chi pratica abbonamenti dovrà adeguarsi alle prescrizioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti (Art), che l’11 maggio, in seguito ad un esposto del Comitato pendolari veloci, ha definito i diritti minimi dei viaggiatori. Per rispettare quelle norme Trenitalia deve modificare il sistema di prenotazione e di vendita con un costo economico che l’azienda del gruppo Fs giudica «eccessivo» a fronte di introiti definiti «poco remunerativi». È ciò che ha spiegato giorni fa Barbara Morgante, ad di Trenitalia, nel corso di un incontro con una delegazione dei comitati pendolari. Per ora la Società del Gruppo Fs derubrica come «riflessioni ad alta voce», le parole di Morgante, e conferma che al momento «nessuna decisione è stata presa».
IN OGNI CASO, «la delibera Art riconosce che non c’è alcun obbligo di emissione di abbonamenti nell’ambito di servizi non contribuiti da corrispettivi pubblici e sostenuti dai soli incassi da mercato - precisa Trenitalia -. Tant’è che non ha richiamato Ntv quando li ha eliminati sulla linea Torino-Milano». 
Adifferenza di Ntv, la Società [Trenitalia] è parte di una holding tra i cui azionisti c’è ancora il ministero dell’Economia, e dovrebbe valutare con attenzione eventuali scelte impopolari.

venerdì 12 agosto 2016

E i docenti del Politecnico si accorsero che ad agosto ci sono meno treni ma tanti passeggeri

Lunedì 8 Agosto 2016, il 2084 delle 7:02 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo non annunciati. A dire il vero, l'informazione compare brevemente sullo schermo all'ingresso della stazione, ma scompare poco dopo. Il ritardo però rimane. Chissà che significa il ripensamento?
Il treno aumenta il suo ritardo dopo la fermata di Milano Lambrate, fermandosi poco prima di entrare nella stazione di Milano Centrale. Perchè? Non si sa.
Per tutto il viaggio, le carrozze sono infestate dal malsano e nauseante odore tipico del metallo che si arroventa a causa dell'attrito, ben noto a chi lavora il ferro sulle mole: l'impressione è che un qualche freno sia rimasto parzialmente bloccato su una ruota, e rimanga tale per tutto il viaggio. Ci va ancora bene: questo tipo di guasto, di solito, genera una nube di soffocante polvere biancastra che invade le carrozze.

Martedì 9 Agosto 2016, il 2084 delle 7:02 per Milano Centrale arriva a Treviglio con 3 minuti di ritardo, che si trascina per tutto il viaggio, imitando la prestazione del giorno precedente: prima di entrare nella stazione di Milano Centrale, si ferma per qualche minuto tra i binari deserti, senza spiegazione.
Il treno è affollato di pendolari e vacanzieri in partenza, con enormi valige collocate ovunque. Impossibile trovare posto a sedere.
Di ciò non importa nulla a nessuno, e men che meno a Trenitalia, che invece pensa a offrire biglietti a 5 Euro per i cani grandi che i viaggiatori si portano appresso. Per i pendolari, non c'è posto, e da parte di Trenitalia non c'è la preoccupazione di fornire loro il servizio necessario. Ma, per i cani, l'azienda si svena con le superofferte.

Alle 17:25, il 2105 che parte dalla stazione di Milano Centrale è già pieno di passeggeri, tra cui numerose famiglie di turisti che vagano con abbondanti e voluminosi bagagli al seguito, incapaci di trovare posto.
Ci si lamenta tanto di come l'Italia non attiri il turismo: si può cominciare fornendo trasporti pubblici estivi abbastanza capienti da trasportare con una certa comodità questi turisti, invece che costringerli a spintonare in mezzo ai pendolari su un carro bestiame, causando loro un umiliante disagio che li porterà a dire ai loro connazionali: "non ci torniamo più, in Italia. Si viaggia ammassati come animali". Davvero un modo efficace per dare l'immagine di efficienza e innovazione del nostro paese di cui Matteo Renzi blatera sempre.
Alla stazione di Treviglio, il 2105 arriva con 5 minuti di ritardo.
E il Passante delle 18:10 per Varese è cancellato. Ricordiamo che, d'estate, Trenord fornisce una sola corsa del Passante ogni mezz'ora: la cancellazione le riduce quindi a una corsa ogni ora. Alla faccia del collegamento con Milano a cadenza di 15 minuti.

Martedì è una giornata di continui disagi per il Passante: nella mattinata, sulla linea del Passante per Treviglio, dalle 9:00 in poi si verificano cancellazioni o ritardi superiori ai 20 minuti, causa guasto a un treno del Passante stesso.
Sul sito di Trenord si legge per esempio:
Il treno S5 23028 (Treviglio 10:40 - Varese 12:47) sta viaggiando con 25 minuti di ritardo per un guasto al treno corrispondente.
Mercoledì, il servizio (sulla mia linea) è regolare. Ma Trenitalia/Trenord/FS/RFI non possono tollerare che ciò si ripeta nella stessa settimana, per cui Giovedì 11 alla stazione di Treviglio, dopo le 7:00, tutti i treni della linea Milano-Cremona subiscono ritardi fino a 30 minuti,  causa guasto agli impianti tra Caravaggio e Casaletto.
Il treno 2084 delle 7:02 per Milano Centrale si presenta con un numero di carrozze inadeguato per trasportare in maniera dignitosa tutti i passeggeri, tra cui i numerosi vacanzieri con grossi e numerosi bagagli di ogni forma e dimensione al seguito. E dire che Trenord aveva commissionato appositi sondaggi per appurare la composizione dei viaggiatori dei suoi treni: da questi sondaggi non ha dedotto che ridurre il numero di treni e di carrozze ad agosto è un'idiozia?
Al ritorno, il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Anche il "corrispondente" treno da Brescia per Milano Centrale è previsto in arrivo a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Il motivo è ignoto.

Venerdì 12, un articolo su Repubblica si interroga su un certo servizio pubblico di una certa metropoli.
Fino a qualche anno fa iniziava a giugno. Ora è lungo due mesi esatti, e in agosto la riduzione è del 25 per cento. Ma in molti si chiedono: "Ha ancora senso?

In una Milano che ha ridisegnato il suo skyline e punta a gareggiare con le metropoli europee, nella città del post Expo che ha ospitato il mondo e ambisce a farlo ancora, ha ancora senso l'orario estivo? Si può ancora pensare e pensarsi portandosi dietro quella dicitura che ha l'odore del deserto, vero, d'agosto, prima della crisi che ha ridotto le vacanze e le ha spostate in altri periodi?

Per Luca Studer, docente del Politecnico che si occupa di politiche dei trasporti, non si può più creare quella frattura: "È vero che l'utenza diminuisce, ma è altrettanto vero che il turismo è cresciuto, la vitalità della città è aumentata e anche il trasporto pubblico deve seguire questa tendenza". Per Marco Mareggi - è docente di Urbanistica al Politecnico ed è stato consulente della giunta Pisapia per il piano degli orari della città - invece, "l'orario estivo ha ancora senso. Perché le città hanno pulsazioni e ritmi diverse". Anche i mezzi pubblici, quindi, devono seguire il battito "ma questo non deve rimanere immutato, bisogna riprogettare gli orari se le condizioni mutano".

C'è uno snobismo agghiacciante in questo articolo, che ignora completamente quanto la metropoli funzioni grazie all'enorme flusso di lavoratori che provengono dalla provincia (anzi, dalle province), e che ragiona come se Milano fosse una favolosa realtà avveniristica internazionale, liquidando tutto il resto della Lombardia come campagna sonnolenta, retrograda e ritardata che non ha certo bisogno di un trasporto pubblico veloce ed efficiente.
Per non parlare dei favolosi pareri forniti dai docenti del politecnico: "d'estate, ci sono meno lavoratori, ma più turisti", e anche "è giusto che sia così, ma se cambia la società, è giusto che cambi il trasporto". Pareri che magari avrei potuto fornire anche io gratis, e che giungono in perfetto orario, con la tempestività di un treno regionale di Trenord/Trenitalia.
Non resta che chiedersi quanto ci vorrà, prima che i giornalisti di Repubblica e i docenti del politecnico e gli assessori alla mobilità si pongano domande analoghe sul trasporto ferroviario pubblico, quello per cui le tasse vengono esatte puntualmente, e lo stesso vale per biglietti e abbonamenti, ma ogni anno riduce mezzi, puntualità, efficienza, manutenzione.
E, dopo questa presa di coscienza, ci si chiede quanto impiegheranno FS/Trenitalia/Trenord a (fingere di) dare concretezza alle esigenze appurate.

E comunque, se in agosto i treni per i pendolari vengono dimezzati, perchè resta invariato il prezzo dell'abbonamento mensile?

Alla stazione di Milano Centrale, la partenza del Freccia Bianca per Torino delle 17:10 subisce un rinvio crescente, che a un certo punto raggiunge i 25 minuti di ritardo.
Il treno per Verona Porta Nuova delle 17:25 parte in orario, ma le carrozze sono di tipo (molto relativamente) più moderno, e sembrano offrire un numero complessivo di posti minore di quello abituale.
O forse a trarmi in inganno sono le enormi e onnipresenti valigie e borsone di vacanzieri, scout, turisti stranieri, famiglie di extracomunitari e chi più ne ha più ne metta: gente che ha bisogno di un trasporto pubblico, e che può solo ingorgare la miserabile "offerta" di Trenitalia/Trenord, in attesa che le istituzioni predano atto che la società italiana è già cambiata. Ma, forse, per Renzi anche qui vale la politica applicata con i tagli alla sanità: parole caritatevoli e umanitarie finchè si vuole, ma poi chi ha bisogno di un servizio concreto se lo deve pagare da solo, altrimenti è un pezzente da deridere con sufficienza e insultare.

venerdì 5 agosto 2016

Agosto 2016: meno treni, più disservizi?

Lunedì 1° Agosto 2016, alla stazione di Treviglio il treno 2087 delle 7:02 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti. E un altro treno, diretto a Milano Greco Pirelli, è in ritardo di 5 minuti.

In compenso, l'illuminata triade Trenord/Trenitalia/FS sopprime tre corse per Milano (quelle delle 7:23, quella delle 7:33, quella delle 7:45), ritenendo che ad agosto nessuno debba essere così retrogrado da andare al lavoro. Resta solamente la corsa delle 7:28 per Milano Greco Pirelli (un treno scalcinato, fortemente soggetto a guasti, con un numero di carrozze da sempre assai esiguo). E non parliamo dei Passanti: a parte la ben nota lentezza, arricchita da ulteriori e inverecondi ritardi, persino questi vengono ridotti a uno ogni mezz'ora, in agosto. Succede ormai da parecchio tempo: come è ben noto, il servizio ferroviario pubblico ha anticipato di un decennio la filosofia renziana per cui avere un impiego è una cosa sopravvalutata, e di certo non è ad agosto che le startup e le aziende smart e tutte le cose moderne e alla moda hanno bisogno di essere attive.
Ecco quindi che i treni non ci sono. I pendolari, invece, sì. Questi ridicoli residuati del secolo scorso. E devono accontentarsi dei pochi treni rimasti. Dove sono i sondaggisti del geniale Gibelli, presidente di FNM, quando si tratta di prendere atto di queste situazioni? E c'è qualcuno che rileva la puntualità di questi treni? No, perchè tanto non ci viaggia nessuno. E Trenitalia/FNM devono risparmiare, tagliando le corse: altrimenti come potrebbero avere un bilancio in attivo, a fronte dei soldi provenienti dal loro proprietario pubblico?

Alla stazione di Monza, alle 8:20, si verifica uno spettacolo sicuramente comico, per quanto sconfortante: un treno diretto verso Bergamo (o Lecco, la nostra fonte non è sicura) parte dimenticandosi di far salire a bordo il controllore (o è il capotreno?), il quale lo insegue a piedi, telefonando contemporaneamente al macchinista per avvertirlo. E c'è anche una porta aperta. Il treno percorre cento metri buoni, prima di arrestarsi.

Alla stazione di Milano Centrale, alle ore 13:45, due treni (Alta Velocità) per Torino sono in ritardo di 20-25 minuti, causa guasto a treno precedente.

Alle 17:10, un guasto temporaneo agli impianti della stazione di Porta Garibaldi causa la cancellazione di un treno che parte dalla stazione di Milano Centrale.

Martedì 1° Agosto 2016, il treno 2087 delle 7:02 si riempie di pendolari e vacanzieri, stimolando due riflessioni.
La prima è che, secondo i sondaggi voluti dal presidente di FNB Gibelli, i pendolari ora sono la minoranza dei viaggiatori: per quale motivo, quindi, Trenitalia/FNM riduce il numero di treni nel mese di agosto, cioè il mese in cui i lavoratori pendolari si assottigliano, se comunque il flusso dei lavoratori pendolari è una minoranza della realtà dei trasporti? Il numero di treni dovrebbe restare invariato, per gestire la maggioranza dei passeggeri occasionali.
La seconda riflessione è che Gibelli ha espresso, come conseguenza del suo sondaggio, la volontà di potenziare i servizi delle stazioni ferroviarie (leggi "negozi") per andare incontro ai passeggeri occasionali. Ora, in queste settimane io ho visto molti vacanzieri (passeggeri occasionali) con al seguito bagagli e bambini: spesso esausti, spesso rassegnatamente seduti sui loro bagagli, sempre in attesa di un treno in ritardo o previsto a un orario infelice (leggi: "coincidenze inesistenti che ti costringono ad attese estenuanti in stazione"). Non li ho visti frequentare la grande offerta di negozi, forse perchè con bagagli e bambini a seguito, nessuno ha voglia di correre a fare acquisti di lusso. Chissà chi sono, quindi, i passeggeri occasionali che secondo il sondaggio di Gibelli frequentano le stazioni ferroviarie in cerca di negozi.
Potrebbe venire in mente, un giorno, al signor Gibelli, che la maggioranza dei passeggeri occasionali necessita degli stessi servizi ferroviari che servono alla minoranza dei pendolari, e cioè treni in orario, frequenti, capienti ed esenti da guasti quotidiani? Capirà mai Gibelli che dei suoi negozi non se ne fa nulla nessuno, salvo i voraci imprenditori edili con amicizie leghiste? O, almeno, lo capiranno gli elettori?
Domanda retorica.

Per sottolineare questa innocente propensione a favorire gli interessi di pochi privati a discapito dei cittadini e delle loro tasse, il treno 2087 arriva in ritardo alla stazione di Milano Centrale, perchè deve fermarsi dopo la stazione di Lambrate, e permettere il transito a un Freccia Rossa in ritardo.

Al ritorno, il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.

Mercoledì 3 agosto 2016, il sito di Trenitalia fornisce informazioni sulla (im)mobilità ferroviaria, premurandosi di scaricare le colpe sulla società Trenord (ma da chi è controllata Trenord, al 50%? Dalla Spectre o da Trenitalia?)

Dalle 13.40 la circolazione ferroviaria sul Passante di Milano sta tronando progressivamente alla normalità.
Il traffico era rallentato dalle 12.50 per un inconveniente tecnico a un treno (società Trenord) fermo a Milano Porta Vittoria.
I treni hanno subìto ritardi fino a 30 minuti, mentre alcuni Regionali sono stati cancellati o limitati nel percorso di viaggio.

(Sì, "tronando").
La cosa grottesca è che gli annunci sul sito di Trenitalia sono solitamente veritieri, ma per difetto: una volta sul posto (in stazione o sul treno), si scopre che la realtà dei treni in ritardo è sempre molto più brutta di quanto la si dipinga.
Non che la cosa ci stupisca: il sito my-link di Trenord spesso e volentieri non sa nulla degli effettivi ritardi dei treni, come segnalato in post precedenti.

Giovedì 4 agosto, alla stazione di Treviglio, il treno 2084 delle 7:02 per Milano Centrale arriva con un ritardo di 10 minuti.
Il convoglio viaggia con meno carrozze del solito, come da tipica politica di Trenitalia/Trenord per il mese di agosto: purtroppo, il numero di passeggeri non si adegua a questo fatto.
Tra i passeggeri c'è una quantità notevole di senegalesi che bivacca e/o dorme sui sedili, occupando tre-quattro posti a persona. E chi osa dire nulla? Nemmeno il personale viaggiante osa farsi vedere.
E' difficile non chiedersi dove siano le politiche governative dell'accoglienza, in queste situazioni: perchè il governo non impone a Trenitalia di fornire un servizio adeguato anche ad agosto, sapendo dell'aumento di popolazione non abbiente che necessita di raggiungere Milano anche in agosto? Perchè il servizio ferroviario costringe chi ha pagato le relative tasse a viaggi nel massimo del disagio, dentro carrozze rese inagibili da ogni genere di fattore, fetore compreso?
Possibile che nessuno prenda atto del fatto che una politica di accoglienza significa anche ripensare con urgenza le strutture pubbliche che già in condizioni "normali" risultano carenti, difettose, inefficaci e inadeguate ormai da anni?

Ore 14:20, alla stazione di Milano Centrale: un treno in arrivo da Verona ha un ritardo di 20 minuti. Un treno proveniente da Novara è stato cancellato. Un treno diretto a Verona partirà con 5 minuti di ritardo. Quali sono le cause dei continui disservizi su queste linee? Chi ne chiederà conto a Trenitalia/Trenord, e quanto? Come si concilia questo disservizio quotidiano con le dichiarazioni trionfali rilasciate dall'azienda ferroviaria negli ultimi mesi, e inspiegabilmente avallate a scatola chiusa dall'assessore alla mobilità Sorte?

Sempre alla stessa stazione, il treno 2105 delle 17:25 ha le luci accese, nonostante il sole accecante all'esterno. Considerata la temperatura, non sarebbe logico evitare almeno un'illuminazione inutile, che contribuisce ad aumentare la sensazione di caldo percepito? E non è comunque uno spreco immotivato di energia elettrica?
Il treno non ha aria condizionata nel 90% delle carrozze, e quindi i finestrini sono tutti spalancati. Al calore accumulato del treno si sommano il calore della stazione stessa, che con le sue obsolete vetrate non schermate funge da colossale serra, ma anche il calore vomitato dagli impianti di condizionamento dei due Freccia Rossa fermi ai binari sui due lati del treno 2105.
Ma nessuno pensa a questo aspetti: la recente ristrutturazione della stazione di Milano Centrale è servita per aggiungere negozi, maxischermi pubblicitari e pavimentazione elegante per i binari dedicati ai treni per i ricchi (Frecciarossa e Italo). Il resto non conta, non dà profitto e non è di competenza di nessuno.

Venerdì 5 agosto, ore 7:15, alla stazione di Treviglio: gli schermi avvertono che i treni da e per Cremona potranno subire ritardi fino a 30 minuti causa guasto a un passaggio a livello tra le stazioni di Casaletto e Crema.
Un altro guasto agli impianti?
Ricordiamo la solita litania: Trenitalia e Trenord sono aziende in attivo; FS investe nelle ferrovie greche e iraniane; RFI finanzia la costruzione di strade comunali per collegare meglio l'autostrada fallimentare BreBeMi ai borghi agricoli della Bergamasca. Nessuno però versa un centesimo nella manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria che è di loro competenza. O forse non è di loro competenza? E chi lo sa: il ministro Delrio e l'assessore lombardo Sorte sono "non pervenuti" sull'argomento. Come sempre. 

Ma, d'altra parte, questo è ciò che succede a privatizzare: la favoletta della liberalizzazione del mercato che comporta vantaggi per l'utente è sempre stata falsa, e lo sarà sempre, perchè le aziende private pensano sempre e solo a massimizzare i profitti, tagliando tutto ciò che suona come "costi", a prescindere dalla necessità degli stessi.
Dovrebbe essere un concetto ovvio: forse gli elettori più allocchi non ci arrivano, ma è vergognoso che certi politici di una certa parte politica, e cresciuti con un certo tipo di cultura, si siano fatti abbindolare dalle sirene del neoliberismo e dalle menzogne del mercato che sia autoregola.

Come da annuncio, il treno per Cremona è in ritardo di 20 minuti. Non si capisce però perchè il treno della linea Verona (e non Cremona) per Milano Centrale delle 8:02 sia previsto con 10 minuti di ritardo.
Ancora meno chiaro è il motivo per cui il passante per Novara delle 8:10 sia stato cancellato.
Nessuno di questi due treni viaggia sulla linea di Cremona: quindi? Spiegazioni: zero. Come sempre.

Riassumendo: Trenitalia/Trenord ha eliminato tre corse per Milano nella fascia oraria tra le 7:00 e le 8:00, lasciando un solo collegamento all'ora verso Milano Centrale, nella fascia oraria dei pendolari. E ha dimezzato le corse del Passante. E i pochi treni rimasti sono in ritardo, o bloccati da guasti ai treni stessi e/o alle strutture ferroviarie.
E i pendolari ci sono comunque, perchè la realtà sociale di questi ultimi 15 anni è cambiata, e agosto non è più il mese delle ferie per tutti a tutti i costi. E' un fatto noto a tutti, tranne che a Trenitalia/Trenord, che continuano ad applicare logiche vecchie e false, allo scopo di massimizzare i guadagni spendendo meno il minimo.
Alla faccia del servizio pubblico.

E infatti il treno delle 7:28 per Milano Greco Pirelli si riempie di passeggeri all'inverosimile, costringendoli a stiparsi ovunque. Considerando che, tra i treni soppressi, ce n'erano alcuni con carrozze a due piani, perchè nessuna delle eccelse menti che dirigono Trenitala/Trenord ha considerato la possibilità di usare quelle carrozze a due piani per l'unico treno rimasto in funzione?
Non è un concetto difficile: se sopprimi tre o quattro treni, devi assicurarti che l'unico rimasto in servizio abbia una capienza sufficiente per l'enorme numero di pendolari che lavora anche ad agosto. Ma l'azienda Trenitalia/Trenord se ne infischia: deve pensare al profitto.
E invece coloro che sono stati eletti per pensare all'interesse pubblico cosa fanno? Sorte, Delrio, dove siete?

Oggi piove e soffia un vento gelido, come previsto dai servizi meteorologici: sul treno delle 7:28 da Treviglio, l'aria condizionata è in funzione, con potenti getti che fanno rabbrividire i passeggeri.
Il treno in questione arriva in stazione e riparte con 5 minuti di ritardo non dichiarati: forse così Trenitalia può accumulare statistiche positive sulla puntualità del proprio servizio. Tanto, a controllare la bontà di questi dati, chi c'è? Nessuno: l'azienda si autocertifica, e l'assessore alla mobilità Sorte si limita a leggere pubblicamente l'autocertificazione.
A metà del lentissimo tragitto, qualcuno si sente male: non si sa dove, ma la notizia viaggia perchè i passeggeri attivano un passaparola per cercare il medico. Non c'è altro modo: i passeggeri sono così stipati che è impossibile spostarsi da una carrozza all'altra. E ovviamente del personale viaggiante del treno non si ha notizia.
Non ho idea della causa del malore, ma ritengo Trenitalia/Trenord almeno in parte responsabili, in quanto hanno fornito mezzi insufficienti e sottodimensionati per trasportare il numero di passeggeri effettivo, tagliando tutto senza pietà (numero di carrozze compreso) e infischiandosene delle conseguenze come il sovraffollamento, l'impossibilità di sedersi e il "soffocamento".
Però, si potrebbe obiettare, io non posso affermare con certezza che il malore non è causato dall'affollamento demenziale delle carrozze.
Va bene, non lo affermo: ma l'impossibilità di raggiungere la persona in questione, o anche solo di trovare il personale viaggiante, dipende senza alcun dubbio dal sovraffollamento del treno. Non è una negligenza criminale? Non è un mancato servizio a fronte del denaro pubblico investito?
Chi dovrebbe chiedere a Trenitalia/FNM di renderne conto? I passeggeri? I pendolari? Non è forse questo un compito che spetta a chi è stato eletto e viene lautamente retribuito?

Il treno arriva penosamente in ritardo alla stazione di Milano Lambrate, dove la "coincidenza" delle 7:53 per Milano Centrale sarebbe pietosamente persa, se questa non fosse a sua volta in ritardo di 5 minuti.

A proposito di giornata di pioggia: quando Trenitalia/FNM/FS ha fatto costruire la favolosa linea del passante, con tutte le sue belle stazioni, non ha considerato che nel nord Italia a volte piove.
Infatti, ogni volta che si presenta il maltempo, il servizio ferroviario si ingolfa.
Lo conferma il sito di Trenitalia, come sempre fornendo solo una parte del quadro complessivo.

Il maltempo che sta interessando la regione sta provocando, da ieri sera, ripercussioni sulla circolazione ferroviaria di alcune linee regionali.
In particolare:
Linea Milano - Varese: circolazione ferroviaria rallentata dalle 8.10 di questa mattina per un guasto al sistema di distanziamento dei treni fra le stazioni di Gallarate e Varese.

Alla stazione di Milano Centrale, il treno 2105 delle 17:25 parte con otto minuti di ritardo, senza che venga fornita alcuna motivazione. E senza che venga comunicato che la partenza avverrà in ritardo: i passeggeri lo scoprono a loro spese, quando si accorgono che il treno non si muove e le 17:25 sono trascorse da tempo.
Il treno arriva a Treviglio con 17 minuti di ritardo: lo schermo riporta 15 minuti, ma l'annuncio sonoro interno al treno conferma i 17 minuti.
A questa stazione si osservano altri disservizi. Il treno da Brescia per Milano Centrale delle 18:02 ha 10 minuti di ritardo. Il Passante per Varese delle 18:10 partirà con 10 minuti di ritardo.
E così si conclude un'altra settimana all'insegna del disservizio quotidiano.