martedì 30 gennaio 2018

Pioltello, Trenord e Rfi sotto accusa. Le risorse non mancano, perché tante carenze nella sicurezza?

Dove sono i vari Sorte Alessandro, Maroni Roberto, Delrio Graziano, davanti ai dati di fatto dei risultati e dell'operato e delle contraddizioni della realtà ferroviaria che loro stessi  hanno creato/avallato e dovrebbero gestire nell'interesse dei cittadini?

Nel giorno del disastro di Pioltello, Maroni Roberto ebbe come prima cosa cura di rendere noto che Trenord gestisce i treni e non gli impianti ferroviari (del resto del disastro, nulla gli importava). Eppure, una cosa che avrebbe dovuto osservare è che Trenord pensa ai pendolari e ai passeggeri occasionali solo ed esclusivamente come "clienti" da spremere, anche per conto di altre aziende private, bombardandoli di proposte commerciali "favolose" pubblicizzate ovunque (nelle carrozze come sul sito), ma l'azienda in questione non investe un centesimo nella formazione necessaria per consentire al passeggero (e non al "cliente") di affrontare le emergenze a bordo di un treno. Di questa esigenza, che negli aerei è gestita dal personale di bordo prima di ogni decollo, Trenord non si occupa, perchè non porta profitto. E Maroni non ne ha fatto parola.
Non è questa una negligenza e una concausa del disastro di Pioltello?

Pioltello, Trenord e Rfi sotto accusa. Le risorse non mancano, perché tante carenze nella sicurezza?

Esperto di trasporti e ambiente

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la dinamica dell’incidente fa pensare che sotto accusa sarà la carenza manutentiva di un sistema che non riesce a reggere una quantità di treni comunque normale e una regolarità della circolazione nettamente sotto gli standard europei.
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Per “reggere” un numero medio di 220 treni giornalieri sulla tratta Milano-Treviglio – e complessivamente 2.200 treni sui 1.900 km di rete lombarda – il sistema è sotto stressperennemente. Le pesanti falle organizzative e gestionali sono evidenti ai pendolari, ma non ai manager, i quali continuano a elargire ed elargirsi premi e bonus a prescindere dai riscontri produttivi. 
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le risorse sono in crescita costante, insomma non c’è un problema di denaro per la gestione (spesa corrente). A Trenord nel decennio 2001-2011 i trasferimenti sono cresciuti del 61%, mentre l’offerta di servizi meno del 30% (dati Legambiente).
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 la manutenzione dei treni non brilla in casa Trenord non solo per l’alta età media dei treni (come quello deragliato a Pioltello) visto le costosissime esternalizzazioni della manutenzione dei rotabili alle case costruttrici. Qualche giorno fa abbiamo appreso dalle dispendiose pagine pubblicitarie dei giornali che il gruppo Ferrovie Nord Milano (FNM) ha cambiato marchio: “Cambiano i tempi. Cambia il nostro marchio. Un segno visivo tangibile della nostra identità proiettata verso le novità, la comunicazione e la condivisione (cfr obiettivi certamente compresi dai clienti)”. Se avessero comunicato anche qualche nozione di safety per i passeggeri (come e quando usare i freni di sicurezza in treno) sarebbe stato assai meglio, anziché pubblicizzare la spesa e-commerce in treno.
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matrimonio dell’anno (dicasi concentrazione monopolista) del gruppo FS con Anas, che mette insieme due zoppi, trasformando il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in un risorto ministero delle partecipazioni statali piuttosto che un soggetto che pianifica e vigila sul comparto; un doppione del Ministero dell’Economia.
Pensando a quella discussa tavoletta di legno sotto il “giunto” ed ai continui rinvii della manutenzione della rete per carenze di organico di operai e tecnici specializzati viene da sorridere leggendo il comunicato che spiega la fusione tra i due colossi pubblici, Anas e Ferrovie. “Integrazioni operative saranno possibili per la diagnostica predittiva (?!). RFI e Anas condivideranno i sistemi (laser scanner, droni) di controllo e sicurezza strutturale”.

Il deragliamento di Pioltello - Indagati soltanto i vertici Trenord e Rfi


I quattro indagati per il deragliamento del treno nella stazione di Pioltello sono Maurizio Gentile, Ad di Rete Ferroviaria Italiana, e Umberto Lebruto, direttore produzione della stessa società. Sono inoltre indagati Cinzia Farisè e Alberto Minoia, rispettivamente ad e direttore operativo di Trenord.
Purtroppo nessuno ha pensato a considerare le responsabilità di Trenitalia e di Ferrovie dello Stato, le aziende pubbliche che da tempo si comportano come aziende private, e abusano del loro mandato di gestire il trasporto ferroviario italiano (un bene pubblico), per imporre la logica privatistica dell'alta velocità riservata auna fetta assai ristretta di popolazione agiata, che gode di ingiustificati privilegi (quali la precedenza sul trasporto regionale, o il transito su binari della rete "convenzionale" già sottoposti allo stresso del passaggio di quattro o più linee convenzionali).

lunedì 29 gennaio 2018

Maroni Roberto e le macchinette per il voto da 960 euro al chilo


Chi l'avrebbe mai detto?

I tanto osannati 24.000 "tablet", pagati 23 milioni di euro pubblici della regione Lombardia, e voluti dalla giunta di Maroni Roberto per il suo referendum di propaganda, sono spazzatura inutilizzabile dai bambini.

Pesanti, ingombranti, con schermi di scarsa reattività al tatto, con un sistema operativo gratuito che richiede software compatibili, questi oggetti sono soltanto "macchine per votare", su cui fare click su Sì o No o scheda bianca; non forniscono funzionalità più sofisticate, e infatti nelle scuole giacciono inutilizzati, o sono destinati a compiti di servizio per i quali hanno un prezzo spropositato.

Ma, d'altra parte, per gente come Maroni e Salvini, questo deve essere il livello culturale medio degli italiani: la capacità di compilare una schedina del totocalcio.
Così, forse non capiranno mai quanto vengono presi per i fondelli da Lega Nord e da Forza Italia con le loro preziose creature FNM e Trenord, società pubbliche che auto-certificano la qualità del proprio servizio ferroviario.

sabato 27 gennaio 2018

Treni vecchi, manutenzione all’osso, conflitti d’interesse. Ecco a voi Trenord, la società che controlla se stessa

Da it.businessinsider.com.

Di Andrea Sparaciari
Se tu, ente pubblico, affidi un servizio a un appaltatore, hai l’obbligo di sorvegliarlo affinché questo si comporti bene e di sanzionarlo se si comporta male. Ma cosa accade se la società alla quale hai dato l’appalto è tua?

Agisci nell’interesse del pubblico che rappresenti, o in quello della società che possiedi? Il problema i legali del Pirellone se lo erano posto, trovando una soluzione geniale: lasciare alla società l’onere di controllarsi. Secondo il Contratto, la Regione sorveglia Trenord e può sanzionarla, ma solo in base ai dati statistici forniti da Trenord stessa.
[...] 
Altro tasto dolente, la manutenzione: i circa 330 treni che vanta oggi la flotta di Trenord, sono vecchi – l’età media è di 18 anni (nonostante i 594.236.579 di euro spesi da Regione Lombardia solo per acquistare convogli Tsr tra il 2003 e il 2014) – e non sono sufficienti per assicurare  il numero di corse previste dal contratto di servizio. Per effettuare tutte le corse giornaliere, i convogli sono utilizzati al limite e i tempi di manutenzione ridotti all’osso. Dato il poco tempo a disposizione gli addetti alle officine devono (giustamente) concentrarsi sulla sicurezza (controllare freni, sistemi di segnalamento ecc…), tralasciando tutti i lavori non necessari alla circolazione. Per questo i convogli anche quelli nuovi d’estate viaggiano senza aria condizionata o senza il riscaldamento d’inverno, oppure con una o più toilette fuori servizio.
A dicembre 2013 (ultimi dati disponibili, diffusi dal sindacato, mai smentiti da Trenord) su 1.520 treni effettuati quotidianamente, il 77% ha viaggiato con almeno una toilette non funzionante e il 35% ha effettuato servizio con almeno una porta guasta. E ancora: 673 rotabili (cioè carrozze o locomotori) sono stati messi sui binari con un guasto medio (come un condizionatore rotto) e 457 con un “guasto grave” (per esempio una ruota danneggiata)”. Da allora, purtroppo, assai poco è cambiato, come i pendolari sanno bene.

venerdì 26 gennaio 2018

Delrio Graziano e la caccia ai responsabili del disastro ferroviario di Pioltello. Ce l'ha uno specchio a portata di mano?



«Il sistema ferroviario italiano è uno dei più sicuri al mondo ma noi vogliamo la verità, che si accerti, rapidamente, la responsabilità, perché morire quando si è sul posto di lavoro, o quando ci si sta recando sul posto di lavoro, è una cosa inaccettabile».
Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. 


Come ben noto sin dal "fuorionda" all'apericongresso del PD di Renzi Matteo, Delrio Graziano è un esperto della strategia della finzione, quella in cui  al momento opportuno devi saper dare l'impressione che ti importi qualcosa di quello che è accaduto, a prescindere dai tuoi atti concreti dei mesi precedenti, che invece andavano nella direzione opposta.

Solo pochi mesi fa, Delrio Graziano era nella platea ad applaudire, insieme a alla dirigenza di FS e Trenitalia, tutta cinicamente festante, mentre all'ex amministratore delegato di FS Moretti Mauro veniva elargito il premio di una tessera di viaggio gratutito a vita. Stiamo parlando dello stesso Moretti Mauro che è stato condannato a 7 anni in primo grado per la strage alla stazione di Viareggio (32 morti).
Delrio era in platea ad applaudire il riconoscimento conferito a questa persona.
Lo stesso Delrio che ora parla di accertare le responsabilità per l'incidente ferroviario accaduto a Pioltello ieri 25 gennaio 2018. Forse vuole questo accertamento per consegnare un premio anche al responsabile di questo disastro.

Delrio Graziano è lo stesso ministro che non ha detto una parola per l'uomo morto dilaniato con un piede imprigionato nella porta di un treno di Trenord nel 2017.

Delrio Graziano è lo stesso a cui va bene che Mercitalia Rail abbia stipulato un accordo per incentivare il personale dei treni merci a saltare la pausa pranzo (o a mangiare mentre guida), alla faccia della sicurezza del sistema ferroviario di cui Delrio blatera oggi.

Delrio Graziano fa parte del governo di Gentiloni Paolo, cioè la fotocopia truccata del governo di Renzi Matteo. E' lo stesso governo che solo poche settimane fa, nelle nomine 2018- 2020, con la scusa della fusione Fs-Anas ha rinnovato l’ad Mazzoncini Renato e il cda di FS, che scadevano soltanto in aprile.
Delrio non ha detto una parola, nonostante Mazzoncini Renato sia lo stesso Amministratore Delegato di azienda a capitale totalmente pubblico che vuole il ponte sullo stretto di Messina, allo scopo di inseguire a tutti i costi il profitto. Nonostante Messina sia una zona a rischio sismico, teatro del devastante terremoto di inizio 1900.
Mazzoncini vuole un ponte, su quel tratto di mare, nonostante la sua azienda ferroviaria si sia dimostrata dissennata, rapace e predatoria oltre ogni decenza anche nella gestione della rete ferroviara sul continente, tanto da arrivare al disastro di ieri. Disastro avvenuto per il cedimento di un tratto di binario della rete "convenzionale", su cui era stato criminalmente deciso dalle aziende di FS di far transitare anche quelle "bestie" dei treni FrecciaRossa, nonostante lo stesso tratto fosse già percorso dai treni da/per Cremona, Brescia, Bergamo, Verona (e forse dai suburbani per Varese e Novara?). E, nonostante questo enorme stress a cui il tratto era sottoposto, l'azienda RFI di FS aveva rimandato la manutenzione per sei mesi, pur essendoci già stato un caso di deragliamento (finito senza incidenti o danni alle persone). E queste aziende secondo Mazzoncini (e Delrio) dovrebbero essere capaci di garantire la sicurezza di un ponte costruito su un tratto di mare ad alto rischio sismico.
Mazzoncini è l'alfiere della politica imprenditoriale famelica, cinica e classista che ha condotto l'azienda pubblica FS a comportarsi come azienda privata, a inseguire il profitto sulla pelle dei pendolari del trasporto "convenzionale", a calpestare i diritti dei cittadini per privilegiare in tutti i modi l'elitaria Alta Velocità dei Freccia Rossa.
Mazzoncini è quello che vuole quotare in borsa i FrecciaRossa, per arricchire i privati dopo che le casse dello Stato Italiano hanno finanziato per anni l'intera impresa con denaro pubblico, contraendo in più gli enormi debiti del credit default swap, che si ingigantiscono progressivamente, ampliando a dismisura il debito pubblico (nonostante l'informazione venga tenuta nascosta; Risultanze del controllo sulla gestione dei debiti accollati al bilancio dello Stato contratti da FF.SS., RFI, TAV e ISPA per infrastrutture ferroviarie e per la realizzazione del sistema Alta velocità», al paragrafo 7 «Analisi economico-giuridica dei contratti ereditati – Mancata rappresentazione degli effetti economici nel bilancio dello Stato»).

E Delrio Graziano non ha detto una parola, quando Mazzoncini è stato rinnovato.
Eppure, Delrio era stato rumoroso e aggressivo e attivo nell'immischiarsi nella gestione di un altro ministero, in quanto contraria all'etica: eppure, quando a violare l'etica sono le persone sotto la sua competenza., Delrio tace o addirittura avalla.

Adesso Delrio Graziano parla di trovare i responsabili di un disastro ferroviario che è frutto della scellerata gestione privatistica, affaristica e commerciale che fino all'altro giorno ha avallato senza mai obiettare alcunchè.

Che credibilità hanno, oggi, le parole del ministro della strategia della finzione?

martedì 23 gennaio 2018

Fontana Attilio presenta l'eredità positiva di Maroni Roberto: un disservizio diverso su ogni linea della Lombardia, giorno dopo giorno dopo giorno

«Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente, al contrario di quanto promette Giorgio Gori che vorrebbe cambiare tutto» (Attilio Fontana).

E' una vera sfortuna che Maroni Roberto e Sorte Alessandro abbiano deciso di annunciare investimenti per rinnovare (e non ampliare) il parco ferroviario della Lombardia soltanto alla fine del loro mandato elettorale, e cioè in tempo per fare propaganda elettorale.
Siccome lo sfascio dei treni era in corso già all'inizio del loro mandato, e in questi anni in treni hanno continuato a invecchiare e deteriorarsi, significa che il rinnovamento inaugurato da Maroni (con un ritmo di 2 o 3 treni all'anno) avrà un effetto risibile, e Trenord e FNM continueranno a fornire disservizi a pioggia ogni giorno, ancora per molti anni, come accade anche oggi.

Nella mattina di martedì 23 gennaio 2018.

Treno 2290, Bologna-Milano Centrale: 19 minuti di ritardo.

Treno 2054, Verona-Milano Centrale: 11 minuti di ritardo.
Treno 20408, Piacenza-Milano Certosa: cancellato.

Treno 20410, Piacenza-Milano Greco Pirelli: 13 minuti di ritardo per guasto al treno precedente.

Treno 20412, Codogno-Milano Greco Pirelli: cancellato per guasto al treno.

Treno 2292, Parma-Milano Centrale: 13 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione.

Linea Bergamo-Milano Porta Garibaldi:
-  10760, ritardo di 15 minuti per guasto alle porte del treno precedente
-  10755ritardo di 12 minuti per guasto alle porte del treno precedente
-  10762ritardo di 16 minuti per precedenza a un altro treno in ritardo.


Nella serata dello stesso giorno.

Treno 2074, Verona-Milano Centrale: 14 minuti di ritardo.

Treno 2629, Milano Centrale-Bergamo: 8 minuti di ritardo.

Treno 10917, Milano Greco Pirelli-Brescia: 8 minuti di ritardo.

Treno 2661, Milano Centrale-Mantova: cancellato fino a Milano Lambrate, a causa di un guasto al treno. A Lambrate parte con 20 minuti di ritardo (previsti).

Treno 10583, Milano Greco Pirelli-Piacenza: 54 minuti di ritardo, causa guasto al treno e sostituzione del treno guasto.

Treno 20423, Milano Greco Pirelli-Piacenza: 11 minuti di ritardo causa guasto al treno.


lunedì 22 gennaio 2018

L'intento di Fontana Attilio e della Lega Nord: mantenere la malagestione ferroviaria immutata

Il candidato per la regione Lombardia nel 2018 voluto dalla Lega Nord di Salvini Matteo, nonchè dagli altri obbrobri di destra, tale Fontana Attilio, in precedenza sindaco, ci tiene a farci sapere che la malagestione clientelaristica della Lombardia attuata dalla giunta di Maroni Roberto, in continuità con le precedenti giunte di Formigoni Roberto, tutte quante meravigliosamente invischiati in faccende di malasanità dove enti privati venivano riccamente foraggiati con denaro pubblico, è per lui un traguardo notevole, che deve continuare a infettare la regione Lombardia anche nei decenni futuri.
«Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente, al contrario di quanto promette Giorgio Gori che vorrebbe cambiare tutto».
A cosa si riferirà, di preciso, Fontana?
Magari alla politica di asfaltatura insensata del territorio pubblico lombardo, per arricchire imprenditori privati che prima costruiscono e poi gestiscono autostrade inutili e sottoutilizzate, salvo  poi ricevere cospicui finanziamenti pubblici dalla regione Lombardia per coprirne i passivi.
Chi si ricorda le spacconate iperboliche che accompagnarono l'inaugurazione dell'interconnessione Brescia-BreBeMi nel 2017, si ricorderà anche del celebratissimo risultato di questa costosissima opera: un aumento miserabile del flusso di traffico della BreBeMi, comunque gravemente al di sotto delle stime necessarie per portare in pareggio questa ciclopica e inutile autostrada.
Qual è il risultato più recente di tanto spreco di denaro pubblico in favore di pochi e avidi imprenditori ammanicati con la Lega Nord? Il risultato è 2018: pedaggi sempre più cari in autostrada: Brebemi +4,6%.
Chissà se Fontana Attilio parla di questa eredità, quando la definisce positiva?
Chissà se questo Fontana sa di cosa parla, e se sa qualcosa in assoluto di ciò che accade al di fuori del suo borghetto?

Ma cerchiamo di considerare gli effetti più ampi, sia temporalmente che gegraficamente, dell'illuminata amministrazione di Maroni Roberto e di Formigoni Roberto.
Eccone qui uno:
La Pianura padana e l’inquinamento - Tra le Alpi e gli Appennini ristagna lo smog
Mentre Treviglio si conferma la cittadina con i dati più alti delle polveri sottili, la situazione è grave non solo nella cittadina della Bassa. Tutta la Pianura padana è infatti una delle aree più inquinate.
Il risultato di riversare per anni il denaro pubblico nella sola asfaltatura delle autostrade, lasciando andare a rotoli il trasporto pubblico (ferroviario e su gomma) è questo: una concentrazione di inquinamento che ormai non può più neppure essere dispersa dai fenomeni climatici (anche perchè i responsabili di questa malagestione incompetente sono gli stessi incapaci che ancora oggi si ostinano a comportarsi come se il clima non fosse cambiato, e come se dal Nord Italia non stessero scomparendo i periodici fenomeni atmosferici capaci di disperdere gli inquinanti che esso produce; la frequenza di sforamento del limite di polveri sottoli negli ultimi 24 mesi dovrebbe essere una prova anche per il più fanatico degli imbecilli ideologicizzati).

Eppure, Maroni Roberto e il suo fido assessore Sorte Alessandro continuano a comportarsi come se avessero davvero investito ingenti risorse pubbliche nel trasporto ferroviario pubblico, oltre che nelle autostrade fallimentari.

Vediamone un esempio.
Lunedì 22 gennaio 2018, ho la sventura di perdere il treno per Brescia delle 17:22 alla stazione di Milano Lambrate.
Devo ripiegare sul treno 2077 delle 17:33, che però ha un ritardo di 5 minuti. Il sistema di avvisi sonori della stazione di Milano Lambrate non comunica il ritardo.
Il treno 2077 arriva alle 17:38, e ha solo 5 carrozze a due piani, invece delle abituali 6.
Una carrozza è quella della prima classe, che Trenord ha imposto per ragioni commerciali: ebbene sì, Trenord, azienda a capitale pubblico, che utilizza treni comprati dalla regione Lombardia con denaro pubblico, si permette di riservare parte di questi treni a un solo pubblico facoltoso, per perseguire un proprio profitto, invece che fornire un servizio pubblico. Da notare l'indifferenza di Maroni Roberto, Sorte Alessandro, Fontana Attilio davanti a un simile abuso di monopolio, nonchè di sfruttamento di bene pubblico a scopo di lucro.
Ma tant'è.
Questa sera, sul 2077, la carrozza di prima classe è fuori servizio. Ebbene sì, il treno è uno dei nuovi modelli Vivalto che Sorte Alessandro aveva annunciato nel 2017 con la solita tronfiezza trombona e vanagloriosa, dimentico (o forse del tutto ignorante) che il modello di treno Vivalto risale al 2005, che tale modello è afflitto da guasti cronici che non possono essere risolti, e che da più di un anno Ferrovie dello Stato e Trenitalia vantano i pregi del loro meraviglioso modello Rock, che supera proprio i difetti congeniti dei modelli precedenti.
E chi è, invece, che insiste da anni a comprare (pochissimi) modelli Vivalto per sostituire (alcuni) dei treni più scassati delle ferrovie lombarde? Ma, ovviamente, è la giunta lombarda di Formigoni prima e di Maroni dopo, così identiche nella loro malagestione da sembrare l'una fotocopia dell'altra.
E, quindi, il treno 2077 viaggia con un numero di carrozze ridotto a cinque, e una è pure guasta (e meno male che la maroniana amministratrice di Tenord,  Cinzia Farisè, ha dichiarato che "i treni non si riducono, si amplificano. Grazie"). E infatti quando il treno arriva (in ritardo) alla stazione di Milano Lambrate è già saturo, e i pendolari devono spintonarsi a vicenda e sgomitare per salire a bordo, e trovare un angolino in cui viaggiare stipati, nel caldo soffocante, assaliti da un fetore che sembra quello di una stalla.
Sì, perchè il Vivalto gode di una progettazione così schifosa che l'aerazione è inesistente, e al minimo eccesso di passeggeri, l'aria diviene irrespirabile. E i suoi corridoi interni sono così angusti che i pendolari non vogliono restare in piedi in essi, e preferiscono stiparsi nei mezzanini, impedendo così agli altri pendolari di salire a bordo.
Complimenti, Maroni Roberto e Sorte Alessandro: ecco la vostra #LombardiaConcreta.
Complimenti, Fontana Attilio: ecco la tua eredità positiva e maroniana che vuoi lasciare immutata.

Tanto per elencare altri disservizi che capitano tutti incredibilmente e sempre quando e dove viaggio io (mentre le altre linee evidentemente funzionano benissimo, sempre), il treno 10590 da Stradella per Milano Greco Pirelli arriva con 59 minuti di ritardo, di cui 31 minuti accumulati prima di partire. Era guasto anche questo treno?

Il treno 2632 Bergamo-Milano Centrale ritarda di 13 minuti per guasto agli impianti di circolazione.

Il treno 20429 Milano Greco Pirelli-Piacenza è cancellato per guasto.

Il treno 20427 Milano Greco Pirelli-Piacenza ritarda di 10 minuti per improvvisa e necessaria variazione di turno del personale di bordo.

Il treno 20421 Milano Greco Pirelli-Piacenza ritarda di 12 minuti per ritardo di altri treni.

A fronte di tutti questi treni che continuano a guastarsi, dove sono finiti tutti gli investimenti per l'acquisto di nuovi convogli annunciati con tanto clamore da Maroni Roberto nel 2017?
Come dicevano le associazioni dei pendolari e dei consumatori, si tratta di un bluff: i treni arriveranno con un ritmo di uno o due all'anno quando andrà bene, e andranno soltanto a sostituire convogli ormai così scassati che si guastano non appena si mettono in moto (per cui non solo non potenzieranno l'inadeguato servizio attuale, ma non compenseranno neppure kl'obsolescenza debordante dell'attuale parco treni, e a loro volta saranno modelli obsoleti continuamente in riparazione).
Ma andatelo a spiegare voi a Fontana Attilio o agli elettori leghisti che ancora votano gente così manifestamente capace solo di farsi gli affari propri e arricchire gli amici imprenditori.

Qualcuno si chiede perchè Gori Giorgio e il PD tacciono sulle gravi questioni dell'inquinamento del Nord Italia e della mala gestione ferroviaria e dello spreco di risorse pubbliche in opere inutili?
Forse perchè, pur promettendo discontinuità, Gori e il Partito di Destra intendono solo continuare la stessa politica di arricchimento dei privati, sostitiuendo  però i privati in questione con i loro finanziatori.

sabato 20 gennaio 2018

Nuove fermate "elettorali" a Treviglio Ovest, ma i treni continuano a guastarsi, fermarsi ed essere in ritardo

La giornata di venerdì 19 gennaio 2018 inizia così.
Treno 10453 Treviglio-Cremona: 12 minuti di ritardo.
Treno 10456 Cremona-Milano Certosa: 22 minuti di ritardo.

Treno 25225 Rho-Chiasso: cancellato fino a Milano Porta Garibaldi (causa?).


Treno 25227 Como S. Giovanni-Rho: 15 minuti di ritardo per guasto al treno.


Treno 23011 Varese-Treviglio: 17 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione (sulle linee suburbane, nonostante gli impianti realizzati in anni relativamente recenti, i guasti sono all'ordine del giorno: nessuno indaga in merito?)

Treno 23013 Varese-Treviglio : 20 minuti di ritardo.
Treno 23015 Varese-Treviglio : 18 minuti di ritardo.
Treno 10910 Brescia-Sesto S. Giovanni: 16  minuti di ritardo per altro treno in ritardo (quale?).

Il treno 4908 Brescia-Bergamo vince il premio di sintesi nella rappresentazione complessiva della realtà ferroviaria Lombarda di Trenord, Trenitalia, RFI: 23 minuti di ritardo per ritardo di un altro treno.
E per guasto agli impianti di circolazione lungo la linea.
E a causa di un guasto al treno, il treno viaggia a velocità ridotta.

Nella serata, il treno 10915 Milano Porta Garibaldi- Bergamo è annunciato a Milano Lambrate con 25 minuti di ritardo. Ma i pendolari, telefonicamente, scoprono che il treno è fermo alla stazione di partenza. In seguito, viene cancellato. Sul sito di my-link, il treno non esiste.
Treno 2635 Milano Centrale-Bergamo: 20 minuti di ritardo per "interventi tecnici straordinari al treno" (guasto).

La linea Milano-Verona tenta di replicare le prestazioni del treno 4908.
Treno 2079 Milano Centrale Verona: 40 minuti di ritardo per guasto al sistema di chiusura delle porte.
Tra Ospitaletto Travagliato e Brescia, resta fermo per guasto a un altro treno.
Treno 2080 (Verona-Milano Centrale): ritardo di 25 minuti per guasto agli impianti di circolazione lungo la linea.
Treno 2082: 28 minuti di ritardo per "inconveniente tecnico" (guasto).

Nuove fermate a Treviglio ovest
Da febbraio nuovi servizi su alcune linee ferroviarie che interessano anche la Bassa Bergamasca. 
Sulla Milano-Verona sarà attivato un nuovo treno al mattino
Nuove fermate a Treviglio Ovest: i treni da Porta Garibaldi per Bergamo 10801, 10807 e 10813 e i treni da Bergamo per Porta Garibaldi fermeranno a Treviglio Ovest
«Novità che, sono sicuro, risponderanno alle esigenze dei pendolari», dice l’assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Sorte.
Complimenti a Sorte per essersi attivato dopo 4 anni di mandato, a elezioni imminenti.

Interessante il fatto che Sorte non faccia parola delle tipologie di treno messi sul binario, dell'adeguata capienza  a fronte dell'ovvio aumento di pendolari che viaggeranno su questi treni, della frequenza dei guasti e delle cancellazioni.
L'articolo riporta infatti che nel mese di novembre 2017, l'indice di affidabiltà della linea Bergamo-Treviglio-Milano ha raggiunto il 4,79%, quando il limite per la penale (il rimborso agli abbonati) è del 5%.
Però Sorte non spende una sola parola in merito.


giovedì 18 gennaio 2018

Pendolaria 2018: se il ministro Delrio e gli assessori regionali come Sorte tacciono, i cittadini sono costretti a fare da soli per smontare le menzogne propagandistiche dell'azienda pubblica Trenitalia


Nel pomeriggio di lunedì 15 gennaio 2018, il treno 2072 Verona-Milano ha 26 minuti di ritardo dovuti a guasto al treno verificatosi nella stazione di Chiari (si è fermato e non è più ripartito). Trattasi di treno con scritta "Trenord", e quindi del parco treni della Lombardia, e quindi (non) manutenuto dall'azienda a capitale pubblico FNM.

Il treno 10480 Cremona-Treviglio ha 13 minuti di ritardo a causa di un guasto a un passaggio a livello. Il sito di Trenord annuncia ritardi fino a 30 minuti per questo guasto. Gli impianti ferroviari di questa linea (in carico a RFI?) si guastano in continuazione, anche più volte al giorno, e la linea ha un solo binario: da anni si parla di raddoppio, ma intanto Ferrovie dello Stato ha investito miliardi di Euro solo nel realizzare l'elitaria l'Alta Velocità della linea Brescia-Milano, lasciando andare a rotoli la disastrata linea per Cremona, i cui pendolari evidentemente appartengono a una razza inferiore.
Il treno 10803 Milano-Bergamo è cancellato. Si tratta di un treno famoso per i guasti, i  ritardi e le soppressioni che lo affliggono. Quanti sforzi sono stati fatti per porvi rimedio? Nessuno, e Trenord è impegnata a pubblicizzare le nuove linee con viaggi gratuiti.
Il treno 10458 Cremona-Treviglio ha 13 minuti di ritardo a causa di un guasto al sistema di chiusura delle porte del treno. E' la stessa linea su cui si guastano i passaggi a livello: essendo una linea con un binario, basta che un treno rallenti per bloccarne il traffico.
Il treno 23011 (Varese-Treviglio) ha 20 minuti di ritardo per un inconveniente tecnico (leggi: guasto).
C'è anche un treno 23018 cancellato a causa di atto vandalico: dove sono le guardie giurate propagandisticamente tanto strombazzate dall'assessore Sorte Alessandro, e pagate con denaro pubblico? Perchè Trenord non ritiene di dover assumere un proprio personale per la sicurezza dei treni che gestisce? Perchè Maroni Roberto blatera tanto di autonomia della Lombardia, richiede i referendum consultivi a fine mandato, e non ha mai ottenuto dallo Stato un maggior numero di forze di Polizia Ferroviaria? E il ministero dei trasporti capeggiato da Delrio Graziano cosa fa in merito?

 #Discoverytrain#Trenord#communitydeltreno
Da un articolo di MetroNews, il rapporto Pendolaria 2017 di Legambiente riferisce che l'alta velocità cresce, il trasporto regionale arranca.
Ciò accade perchè l'offerta dell'alta velocità aumenta, mentre il trasporto regionale vede un calo del 6,5% dei treni regionali, un calo del 15,5% dei treni intercity, e un aumento tariffario pari al 17,8%.
Invece, i disservizi del trasporto pubblico restano costanti, dai ritardi ai treni fatiscenti, dalle cancellazioni alla disorganizzazione, dai guasti dei treni ai guasti degli impianti di circolazione, dalla mancanza di notizie al personale ferroviario che non collabora.
Tutto ciò non accade spontaneamente, o a causa di eventi al di fuori del nostro controllo: non è un ciclone devastante, o uno tsunami, o una siccità.
Infatti, per il trasporto pubblico: gli stanziamenti statali tra il 2009 e il 2017 sono scesi del 22,7%, e le Regioni dedicano una media dello 0,35% di stanziamenti sui bilancio (basti guardare l'enorme differenza di cifre che nel 2017 la giunta della regione Lombardia guidata da Maroni Roberto dedicava alle finanziatissime autostrade "private" e al miserabile trasporto ferroviario regionale).
E, infatti: dal 2002 a oggi, i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti di strade e autostrade.
Nel frattempo, le regioni del Nord Italia sono ricoperte da uno strato di smog fra i più malsani e immobili dell'Europa: una nube di gas nocivi che penetrano nel corpo di veneti, piemontesi e lombardi ogni giorno, e ogni notte, a ogni respiro.

Scendendo nello specifico della regione Lombardia, il rapporto Pendolaria 2017 recita:
Una regione a due velocità: con una parte privilegiata, interconnessa con il resto d'Italia, coccolata da un'offerta in crescita,
e un'altra ancora in castigo, quella dei pendolari, costretta ad aspettare treni "sempre più vecchi, lenti e soggetti a guasti, in stazioni che sono oggi un monumento al degrado"
"età dei treni, mediamente 17 anni di servizio, e il 41,3% di treni che ha oltre 15 anni"
"Regione Lombardia e Trenord tra il 2001 e il 2018 hanno acquistato 196 treni, di cui 189 sono già in servizio, 2 arriveranno entro gennaio 2018, e 5 nel 2020."
(Numeri ridicoli e inadeguati, che parlano di sostituzioni di treni, e non di aumento del numero di convogli, a totale smantellamento della messinscena propagandistica con cui Maroni Roberto aveva annunciato questi acquisti nel 2017).
Il maggior numero di investimenti riguarda l'alta velocità: in 7 anni l'offerta è cresciuta del 78,5%. "Niente a che vedere con la modestia degli investienti delle linee regionali e interregionali utilizzate dai pendolari."
Pendolari i cui treni sono ora soggetti all'obbligo di dare la precedenza ai treni dell'alta velocità, accumulando al danno del disservizio quotidiano anche il danno di ritardi subìti per privilegiare un servizio privato.

Dopo un paio di giorni di assenza, nella giornata di giovedì 18 gennaio 2018, trovo la solita farsa dei disservizi di Trenord, FNM, Trenitalia, RFI e in generale le società del Gruppo Ferrovie Nord, su tutte le linee della mia zona (cos'è possibile che in una fascia di un'ora e mezza, io vada a notare proprio gli unici disservizi della giornata, almeno stando alle affermazioni di Trenitalia e Mazzoncini Renato?).

Il treno 10654 Pioltello-Novara ha 17 minuti di ritardo per guasto a una delle vetture.


Il treno 2077 Milano-Verona accumula 10 minuti di ritardo, come sempre nella tratta iniziale, dovendo dare precedenza ai treni FrecciaRossa.
Sulla linea Treviglio-Cremona, ancora dotata di un solo binario, il treno 10477 ha 17 minuti di ritardo, e il treno 10484 ha 14 minuti di ritardo, entrambi per dare precedenza ad altri treni in ritardo.
Il treno 10809 Milano Garibaldi-Bergamo ha 19 minuti di ritardo per un guasto al treno.

Il treno 10915 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato a causa di un atto vandalico, avvenuto in una stazione dove nessuna delle aziende del Gruppo Ferrovie Dello Stato ritiene di dover fornire una adeguata presenza di personale addetto alla sorveglianza. Nè può pensarci la Polizia Ferroviaria, oggetto di tagli all'organico e ai finanziamenti, come tutte le forze dell'ordine, effettuati dai governi di ogni colore. Ai clienti pendolari viene detto di prendere il treno 10919, cioè di subire 60 minuti di ritardo.
Il successivo Il treno 10917 Milano Greco-Brescia arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, che non vengono annunciati. In seguito, accumula 11 minuti di ritardo. Curiosamente, sul sito di Trenord.it si parla dell'atto vandalico del 10915, ma non viene fatta parola delle cause del ritardo del 10917.

Il treno 10590 Stradella-Milano Greco ha 53 minuti di ritardo.
Il treno 2629 Milano Centrale-Bergamo arriva a Milano Lambrate (cioè la stazione dietro l'angolo, all'interno della stessa città) con 10 minuti di ritardo, che poi dimezza.