venerdì 26 febbraio 2016

Da Martedì 23 a Venerdì 26 Febbraio 2016

Martedì 23 Febbraio 2016, il 10456 arriva a Treviglio in anticipo, ma quando riparte arriva poi a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, dopo essersi fermato più volte nel tragitto, e senza motivi noti.
La "coincidenza" è persa; i treni successivi delle 7:53 (2086) e delle 7:54 (2122) sono a loro volta in ritardo di altri 5 minuti. Il 2086 viene dichiarato come in ritardo; il 2122, invece, risulta in orario ma non si fa vedere fino alle 8:00: ritardo non annunciato. Sarà stata una distrazione di chi gestisce il traffico? Sarà così che Trenitalia può pubblicare dichiarazioni sulla puntualità migliorata dei suoi mezzi?
Al ritorno, il 2105 delle 7:25 arriva a Treviglio con i 5 minuti di ritardo divenuti ormai una regola.

Mercoledì 24, il 10456 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, ma recupera nel tragitto successivo, arrivando in orario a Milano Lambrate, dove non ci sono ritardi notabili.

Giovedì 25, il 10456 delle 7:23 a Treviglio è intasato da due scolaresche in gita.
Anche il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale è invaso da una scolaresca. Questa volta la colpa non è di Trenitalia/Trenord/FS: neppure la migliore delle organizazioni potrebbe contemplare l'eventualità di professori e insegnanti così impreparati da scegliere un treno della fascia dei pendolari per far viaggiare un'intera scolaresca.

Venerdì 26, il treno 10456 arriva alla stazione di Treviglio con larghissimo anticipo. Oppure è un'impressione, causata dal fatto che tutti gli orologi della stazione di Treviglio, da qualche giorno, sono indietro di 3-4 minuti? Dov'è il personale addetto? Nessuno se ne accorge?
Il 1045 arriva a Milano Lambrate in orario, ma la "coincidenza" delle 7:49 è in ritardo dichiarato di 5 minuti (in realtà è maggiore). Quindi, arrivare in orario è stato inutile. Il 7:53 arriva in orario, ma non riparte più: attende l'arrivo del 7:54, e lo lascia ripartire. Perchè un treno con orario successivo parte sistematicamente prima di quello con orario precedente, alla stazione di Milano Lambrate? Perchè non viene annunciato?
Invece, l'altoparlante annuncia che il treno per Verona ha un ritardo di 30 minuti a causa di un guasto al treno. Su un'altra linea, invece, i ritardi sono attribuiti a un guasto agli impianti di una stazione ferroviaria. Il capitolo manutenzione, mai risolto, torna a farsi sentire: chissà perchè, invece che investire nella manutenzione, Trenitalia e la Regione hanno preferito spendere denaro per comprare treni inadeguati. Forse perchè i soldi dati alla manutenzione non arrichiscono gli imprenditori giusti, mentre quelli spesi in modernissimi treni, inutili per i pendolari, sì?
Il 2105 delle 17:25 parte in orario, ma si ferma appena uscito dalla stazione di Milano Centrale. Perchè? Il convoglio viaggia con una carrozza chiusa, il che significa che esce dalla stazione con tutti i posti a sedere già occupati, e bagagli a mano ovunque, essendo l'inizio del fine settimana. Alla stazione di Milano Lambrate, i passeggeri devono faticare per salire e trovare un posto in piedi.

Un articolo su Metro News di martedì 23-02-2016, raccontadi come Andrea Franzoso, il funzionario che svelò le spese pazze del presidente Achille di Ferrovie Nord Milano, invece che essere premiato, sia stato punito con un "demansionamento", mentre a essere "promosso" è stato l'ex direttore amministrativo Stoppini, colui che firmava le richieste di rimborso per spese personali di Achille.
Qualcuno si ricorda di aver sentito Matteo Salvini, oppure Roberto Maroni, oppure un altro Leghista a scelta (Rizzi?), tuonare contro il malaffare e lo sperpero di denaro pubblico compiuto dalla dirigenza di Fnm?
No?
Insolito silenzio, il loro, considerando come costoro non esitono mai a tuonare contro l'Europa, "Roma ladrona" o qualunque sia il comodo e facile "altro" da dipingere come il nemico, per distogliere così l'attenzione dal proprio operato.
Forse non lanciano strali contro Fnm perchè è qui che hanno parcheggiato tanti loro "amici" in cerca di una posizione autorevole e un lauto stipendio, a prescindere dalla loro competenza, e magari anche dalla loro onestà? Chi era, per esempio, il genio che qualche mese fa voleva investire nella ristrutturazione in senso commerciale delle stazioni ferroviarie, senza dire una parola invece sugli investimenti insufficienti per la manutenzione delle strutture? Era un architetto, messo proprio da Maroni a capo di un ente con il quale non c'azzecca nulla.
Ma ce l'ha davvero messo Maroni? Lo stesso tizio che, con la scopa, mimava il gesto di voler spazzare via i corrotti (cioè Bossi e la sua cricca) dalla Lega Nord? Forse Maroni mimava un gesto diverso: non voleva spazzare via lo sporco della corruzione, ma solo nasconderlo alla vista, spingendolo sotto il tappeto di Fnm.
Perchè è un dato di fatto che, con Maroni al potere, i dirigenti leghisti corrotti non sono diminuiti: gli scandali della sanità lombarda sono già saliti a due, e in tutti i casi si trattava di gente definita come "il vice di Maroni", "fidatissimi di Maroni", o "il braccio destro Maroni". In ogni caso, si trattava di leghisti a cui è stato concesso un potere di cui hanno abusato. In tutti i casi, Maroni casca ritardatamente dal pero, parla di "gente che sbaglia" quando invece è "gente che ha commesso gravi crimini", facendoci quindi dubitare della buonafede con cui ha agito e con cui parla. In alternativa, è mentalmente ritardato, se non si accorge che si è circondato di sciacalli che si ingozzano di denaro pubblico, e continua ad assegnare importanti cariche pubbliche a persone corrotte e senza morale, salvo poi deprimersi quando vengono scoperti dalle forze dell'ordine.
Oh, certo, adesso ha annunciato "l'ARAC": chi metterà al comando di questa agenzia di controllo? Altri leghisti di specchiata onestà come Rizzi e soci, ansiosi di occupare un posto riccamente retribuito per poi chiudere un occhio dopo l'altro davanti a ogni genere di ruberia? Non dovrebbero bastare i vari (e numerosi) assessori, per vegliare sulle varie aziende regionali? Per esempio, l'assessore Sorte non dovrebbe essere quello che controlla Fnm e Trenord eccetera, magari anche solo confrontando le affermazioni unilaterali dell'azienza e quelle dei comitati dei pendolari, chiedendo quindi spiegazioni all'azienda stessa?
Sarà che il vero motto di questi leghisti è "ladroni a casa nostra", nel senso che a loro da sempre interessa combattere i "ladroni di Roma" in quanto diretti concorrenti? Il denaro del nord devono rubarlo i corrotti del nord, e non quelli di Roma: giusto?
E poi ci stupiamo di avere il disservizio ferroviario che abbiamo.

lunedì 22 febbraio 2016

Da Lunedì 15 a Lunedì 22 Febbraio 2016

Lunedì 15 Febbraio 2016, alla stazione di Milano Lambrate il treno delle 7:49 per Milano Centrale viene annunciato come in arrivo, ma non c'è nemmeno il tempo per salire fino al marciapiedi, che il treno risulta in ritardo di 5 minuti. Al suo arrivo alla stazione di Milano Centrale, si ferma al binario 24, il che significa altro tempo prezioso per compiere un pezzo di strada in più prima di uscire dalla stazione.
Al ritorno, il treno delle 16:25 da Milano Centrale per Verona parte alle 16:20, sotto gli occhi allibiti dei passeggeri in sosta sul binario. Il treno si ferma, le porte si riaprono. Due minuti dopo, avviene una seconda falsa partenza. Perchè sia accaduta una cosa simile, non ci è dato sapere.

Martedì 16 Febbraio, il treno per Milano Centrale che ferma a Treviglio alle 7:02 è in ritardo di 20 minuti. Nel frattempo, il treno 10456 si presenta in orario, ma con carrozze a un solo piano: la capienza già inadeguata per il flusso normale di passeggeri, è ancora più inadatta, con i passeggeri extra che attendono un mezzo dalle 7:02. Non solo Trenitalia non sa quantificare le esigenze medie quotidiane, ma non sa neppure reagire alle ovvie variazioni dovute a questo genere di disservizio. E non si tratta esattamente di un evento raro: i treni in ritardo di mezz'ora e passa sono all'ordine della settimana, quando va bene.
Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona accumula 10 minuti di ritardo, quando arriva a Treviglio. Le sue immancabili fermate obbligate (tra Milano Centrale e Lambrate, tra Lambrate e Pioltello) sono arricchite da un'ulteriore fermata inspiegata, nei boschi dopo Melzo. Quale altro treno era necessario far passare?

Mercoledì 17 Febbraio, il 10456 si presenta con almeno una carrozza non solo gelida, ma anche fradicia. Basta che piova per una giornata, e i problemi organizzativi di Trenitalia/Trenord/Ferrovie Dello Stato emergono subito: il personale non chiude i finestrini delle carrozze. Però sugli scioperi non fa mai eccezione.

Giovedì 18 Febbraio, il 10456 arriva a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, dopo essersi fermato per ben due volte a far transitare i treni privilegiati. Non solo così si perde la "coincidenza", ma c'è tempo per notare che il treno è arrivato al binario 8, ma sullo schermo elettronico di fianco alla scalinata di accesso al binario, il treno non è nemmeno riportato: chiunque debba prendere questo treno per raggiungere Milano Certosa, come farà a sapere su quale binario può trovarlo?

Venerdì 19 Febbraio, le porte del treno 2105 che parte da Milano Centrale si bloccano.
Il treno parte in orario, ma solo perchè il personale della stazione (per chi lavorano? Trenitalia? Trenord? Ferrovie dello Stato? GrandiStazioni? Boh) interviene in gruppo e con strumenti medievali tipo piedi di porco per forzarne l'apertura.
Il tutto sotto gli sguardi incerti dei passeggeri che vorrebbero riversarsi in massa nelle carrozze, alla ricerca di un posto a sedere. Da notare che tutti quei passeggeri sono arrivati in stazione Centrale con largo anticipo sull'orario di partenza, ma non hanno fatto acquisti nei negozi di abiti e altre cose alla moda: sono arrivati subito sul marciapiedi, interessati solo a trovare un posto per viaggiare dignitosamente: se avessero trovato le porte aperte, si sarebbero semplicemente accomodati, in attesa della partenza del treno.
Il treno parte in orario, ma uscito dalla stazione, si ferma. Due passeggeri commentano tra loro, sollevando dubbi: il treno risulta partito in orario, anche se poi impiega 10 minuti (o più) per percorrere i tre chilometri da Milano Centrale a Milano Lambrate. Come mai?
Passa un Freccia Bianca. Passa un altro treno. Alle 18.40, il treno arriva a Milano Lambrate: ha percorso 3 chilometri in 15 minuti. Che senso ha?
I due passeggeri continuano a ipotizzare spiegazioni: il treno risulta partito in orario, dopotutto; sarà questo tipo di partenza, forse, a formare le statistiche che permettono a Trenitalia di affermare che i suoi treni sono puntuali? E' vero, dopotutto: per partire in orario, partono in orario. Un funzionario opportunamente scaltro potrebbe interpretare questi dati in maniera selettiva, omettendone altri, e far così risultare la situazione migliore di quanto non sia.
Potrebbe essere così, o forse no. Di certo non possiamo attenderci la verità dall'azienda Trenitalia, il cui personale ovviamente fa gli interessi dell'azienda (e i propri). Chi dovrebbe sorvegliare, e cioè la Regione Lombardia di Roberto Maroni e l'assessore ai Trasporti Sorte, non parla: o non ha interesse, o non è capace, o ha interessi inconfessabili. In ogno caso, non lavora per il cittadino.

Lunedì 22 Febbraio, il viaggio di andata è sorprendentemente regolare. Al ritorno, il 2105 è immancabilmente intasato, e accumula "solo" 5 minuti di ritardo. In compenso, dagli altri passeggeri si apprende che i disservizi, con ritardi superiori alla mezz'ora, si sono verificati sulle linee che coinvolgono Monza.

Negli ultimi sei giorni lavorativi, possiamo quindi contare un solo giorno senza disservizi noti.

venerdì 12 febbraio 2016

Chi controlla i controllori? Mille modi per sprecare 9 miliardi

Venerdì 21 Febbraio 2016, il treno 2105 per Verona delle 17:25 parte da Milano con un ritardo di 4 minuti, esce dalla stazione, percorre la strada verso la stazione di Milano Lambrate, si ferma, riparte, arranca, arriva lentamente a Milano Lambrate. Perchè ritarda, non si sa. Succede ormai ogni sera, ma non viene data spiegazione dal personale viaggiante (che non si sente e non si vede).
Le carrozze sono eccessivamente riscaldate, ma Trenitalia non lo sa, e nemmeno il personale viaggiante (e chi lo ha visto?).
Le carrozze sono anche più piene del solito, perchè nel fine settimana, al numero invariato di pendolari che se ne servono, si aggiungono anche le persone che se ne vanno per il fine settimana (appunto). Ma Trenitalia non lo sa, e insiste a fornire sempre le stesse corse, sempre con la stessa capacità già inadeguata (e il sondaggio per determinare le tipologie di passeggeri a cosa è servito? A giustificare l'edilizia e i favori ai palazzinari, ma non a fornire un adeguato servizio di trasporto ferroviario).
Il treno arriva a Treviglio con 9 minuti di ritardo, dopo altre penose fermate nel nulla, prima della stazione di Pioltello. Perchè si sia fermato, non si sa e non viene detto.
Alla stazione di Treviglio, le carrozze scaricano una buona fetta dei passeggeri in eccesso, ma altri sono in attesa di salire. Di questo, Trenitalia non è informata.
I 9 minuti effettivi di ritardo, secondo il tabellone elettronico, sono invece 5 minuti.
Sarà così che le statistiche annunciate ieri da Trenitalia, relative all'offerta commerciale (ex servizio) di Trenitalia, possono affermare che la puntualità è migliorata?

Proprio ieri, mentre questo blog commentava l'assurdità dell'azienda che controlla se stessa (o della banca che stabilisce autonomamente il valore delle proprie obbligazioni), i comitati dei pendolari sottolineavano lo stesso fatto davanti alla Commissione Territorio della regione Lombardia.
E' un concetto assai banale e ovvio. E' impossibile non vederlo, come era impossibile non notare che la famiglia Bossi attingeva alle casse della Lega per ritinteggiarsi la villa o rifare il naso al figlio. Per non essere in grado di vederlo, i leghisti al governo della regione Lombardia, e già presenti all'epoca dei fasti della famiglia Bossi, hanno solo due spiegazioni a disposizione.
La prima è che sono intellettivamente carenti, e quindi l'ovvio gli sfugge. Se è vero, allora non possono occupare i posti di potere e responsabilità, e devono andarsene subito prima di causare ulteriori danni. E mi stupisco di chi li ha votati, che non se ne è reso conto.
La seconda è che sanno e sapevano tutto, ma fingono e fingevano di non vedere, per calcolo e opportunismo. Se è vero, allora sono indegni di occupare i posti di potere e responsabilità, che dovrebbero essere cariche al servizio del cittadino. E non mi stupisco di chi li ha votati, convinti che sia giusto far vincere che è più furbo. Peccato che se chi è più furbo è anche il governo, allora è chi li ha votati che viene fregato dalla furbizia dei propri prescelti. E, forse, la "scusa" numero uno è anche quella addotta dagli elettori.

Ieri il ministro Graziano Delrio (o "delirio", come forse lo chiamerebbe l'avvocato che protegge il fascista romano "Er Cecato" Carminati), ha ribadito che 9 miliardi sono stati stanziati per la "cura del ferro".
Potremmo dire che si tratta della solita politica degli annunci fasulli di Renzi, che vengono ritrattati quando altri problemi fasulli vengono messi sotto i riflettori, e nessuno ne parlerà più.
Ma magari è vero. Dopotutto, i governii amano stanziare soldi promettendone un impiego e attuandone un altro (per esempio, coprire il mancato gettito IMU delle proprietà immobiliari del Regno Vaticano in terra italiana).
Il problema è che questi soldi sono in mano a gente che o è mentalmente incapace di fare il proprio lavoro, o agisce scientemente e con malizia per riversare il detto denaro nelle tasche di privati con cui ha legami da conflitto d'interessi. E lo stesso Delrio, o non lo sa, o finge di non vedere. Ma si tratta dello stesso tizio andato in processione nel paese meridionale gemellato e controllato da un boss mafioso (camorrista? ndranghetista? boh?), senza rendersi conto di quanto fosse politicamente opinabile.
Quindi, o non brilla di intelligenza lui, o sta mentendo, o i suoi collaboratori sono "infedeli".
Sta di fatto che i soldi potrebbero essere di nuovo "buttati nel cesso", dato che abbiamo un precedente con gli acquisti di nuovo materiale rotabile, almeno in Lombardia e Veneto, che sono stati fatti in modo a dir poco discutibile, scegliendo nuovi convogli del tutto inadatti per il trasporto di grandi numeri di passeggeri (i pendolari) o anche solo per fornire il servizio ai passeggeri negli orari meno frequentati.
In che tasche finiranno questi nove miliardi? Impossibile fare nomi, ma è facilissimo prevedere i risultati: i pendolari continueranno a viaggiare stipati come bestie su treni simili a catorci, in perenne ritardo. Però Trenitalia, Delrio, Sorte e la regione Lombardia continueranno a vantare risultati positivi senza alcun riscontro nella realtà quotidiana. E gli elettori continueranno a scegliere chi li rappresenta non in base a criteri di valore e intelligenza, ma a criteri di somiglianza, in un desolante gioco al ribasso.

giovedì 11 febbraio 2016

10-11 Febbraio 2016: il grande annuncio della puntualità

 
Mercoledì 10 Febbraio 2016, il treno 2105 parte da Milano Centrale alle 17:25, percorre metà della strada verso la stazione di Milano Lambrate, e si ferma. Altri treni passano dalla direzione opposta, e dopo una lunga attesa, il treno riparte. Poi si ferma ancora.
Uscito dalla stazione di Milano Lambrate, si trascina lentamente fino alla stazione di Pioltello, per poi cominciare a correre furiosamente. Arrivato a Treviglio, ha recuperato parte del ritardo, ma è ancora quasi a 10 minuti (dichiarati: 5, come sempre).

Giovedì 11 Febbraio 2016, il treno 2105 parte da Milano Centrale in ritardo di 5 minuti. Uscito dalla stazione, si ferma per alcuni minuti. Giunto quasi a Milano Lambrate, si ferma di nuovo. Ripartito da Lambrate, si trascina con grande lentezza fino a Pioltello, ma prima di arrivare, si ferma ancora.
Superato Pioltello, riparte a grande velocità, ma a Treviglio ha recuperato solo in parte, riducendo ancora il ritardo a 5 minuti.

Perchè per due sere consecutive questo treno è stato fermato più volte? A quale altra corsa doveva dare la precedenza? Era una corsa in ritardo? E se sì, per quale motivo? E perchè aveva priorità?
Tutte domande che resteranno senza risposta, perchè il personale viaggiante non fornisce alcuna informazione, nè si fa vedere. Non che possa ambire a farsi vedere, dato che muoversi sulle carrozze affollate di gente in piedi sarebbe difficoltoso (e forse anche rischioso, se i passeggeri si spazientiscono).

In compenso, Trenitalia si esibisce in annunci alla stampa, che ricordano quelli del governo Renzi: garantire una cosa, per poi fare il contrario.
Trenitalia annuncia un miglioramento della puntualità dei treni, nei primi 40 giorni del 2016, rispetto al 2015 (stesso periodo e tutto l'anno). Si vede che l'anno scorso i treni erano proprio fermi. O forse è stata fatta la famosa media del pollo: se tu ne mangi uno, e io nessuno, la statistica dice che ne abbiamo mangiato mezzo a testa.
Probabilmente i ritardi sono sempre concentrati della fascia dei pendolari, ma la puntualità è migliorata nelle fasce poco trafficate. E la media dice che è migliorata per tutti.
Oppure, da questo calcolo sono stati esclusi i treni soppressi, o i treni bloccati a causa di guasti alle stazioni. Chi lo sa?
E quali sono le fonti di questi dati?
Quanto è affidabile un'azienda che fornisce di persona i dati sulla propria attività? Più o meno, è affidabile quanto una banca che vende le proprie obbligazioni senza essere quotata in borsa, e dichiara per esse un valore elevato, ma fasullo, salvo poi aprire una tale voragine di bilancio da far azzerare il valore di dette azioni, quando l'imbroglio emerge.
Perchè Trenitalia dovrebbe essere considerata più onesta a priori?
Non dovrebbe invece esserci un arbitro imparziale (la Regione? L'assessore ai trasporti Sorte?) a garantire la bontà di questi dati, e a dare l'annuncio effettivo sulla base di controlli oggettivi effettuati da controllori indipendenti?
Ovviamente non lo sapremo mai: la Regione e Sorte tacciono.
Sarebbe interessante che la Regione desse più voce alle associazioni di consumatori e pendolari, che riportano dati oggettivi riguardi ai servizi effettivamente utilizzati, ma curiosamente la Regione preferisce ascoltare le aziende, invece che i cittadini.

lunedì 8 febbraio 2016

Dal 29 Gennaio al 3 Febbraio 2016

Venerdì 29 gennaio 2016, il treno 10456 arriva a Treviglio in orario, addirittura alle 7:19, parte in orario, e si ferma nella campagna nebbiosa, sempre in orario.
Resta fermo senza spiegazioni, lasciando transitare altri treni che forse erano in ritardo (non si spiega altrimenti chi abbia programmato le corse ponendo diversi treni sullo stesso tragitto alla stessa ora).
Il treno arriva alla stazione di Milano Lambrate con un ritardo ufficiale di 5 minuti.
Nonostante ciò, arriva appena in tempo per permettere ai viaggiatori di prendere il treno 2860 delle 7:53 per Milano Centrale.
Ora, il 10456 è partito da Treviglio alle 7:23. Il 2860 è a sua volta partito da Treviglio, alle 7:34. Con 10 minuti di differenza. Com'è possibile che entrambi arrivino a Lambrate alla stessa ora, ma il primo abbia un ritardo di 5 minuti?
La matematica diventa relatività quantistica, con Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato.

Lunedì 1° Febbraio, il treno 10456 dotato di sole carrozze a un solo piano, arriva nuovamente alla stazione di Milano Lambrate abbastanza in ritardo da far perdere la "coincidenza" con il 7:49 per Milano Centrale. I 5 minuti di ritardo dichiarati sono ovviamente di più.
Il problema è che il 7:49 era l'unico treno per Milano Centrale ancora in orario. I successivi treni delle 7:53 e 7:54 sono rispettivamente in ritardo di 10 e 20 minuti. Perchè? Si tratta di due tratte separate, non possono avere una causa/scusa in comune. Infatti non viene diffusa alcuna spiegazione.
Bisogna di nuovo prendere la metropolitana, con ulteriore spesa? Impossibile, perchè è il primo giorno del mese: le code all'edicola/biglietteria e agli erogatori automatici sono interminabili, perchè bisogna rinnovare gli abbonamenti.
Ironicamente, il treno 10456 viene annunciato dagli altoparlanti come "in arrivo", quando i passeggeri sono già sbarcati.

Martedì 2 Febbraio, il treno 10456, dotato di sole carrozze a un solo piano, arriva in ritardo alla stazione di Milano Lambrate, dove il treno delle 7:49 è visualizzato come "in partenza" dal binario 12 sugli schermi televisivi. Chi corre al binario 12 scopre che il treno è già partito.
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con sette minuti di ritardo, ma lo schermo all'ingresso della stazione non riporta alcun ritardo.

Mercoledì 3 Febbraio, il treno 10456 arriva in ritardo di 5 minuti alla stazione di Milano Lambrate, per la terza volta in tre giorni.
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con cinque minuti di ritardo, mentre spicca il ritardo di 45 minuti del treno Passante per Varese: oggi è anche il giorno in cui la pioggia torna a farsi sentire, dopo quasi un mese di siccità. Com'è noto, le stazioni del passante verso Varese diventano inagibili, quando piove. E a quel che vediamo, non sembra che si possa porre rimedio a questo problema.