mercoledì 28 giugno 2017

nella settimana del 26 giugno, l'orrore e il raccapriccio. Senza nemmeno un congiuntivo.


Da una lettrice del blog, la testimonianza di un ulteriore disservizio fornito da Trenord, da RFI, da qualunque azienda ferroviaria gestisca i treni che vanno verso Chiasso, e da chiunque gestisca le informazioni sulla mobilità nella stazione di Milano Centrale (e non sull'account Twitter di Trenord, che è uno strumento che serve solo una fetta dell'utenza ferroviaria, discriminandone un'altra).
Alla stazione di Milano Centrale, venerdì 23 giugno, il treno 25526 per Chiasso (così dice my-link.it, ma alla stazione di Milano Centrale il treno viene annunciato con una destinazione ben diversa) è inizialmente regolare.
All'ultimo momento, viene invece reso noto che il treno partirà con un ritardo di 10 minuti.
Il motivo? Non viene comunicato.
Trascorsi i 10 minuti, il ritardo si estende a 30 minuti.
Ai passeggeri che chiedono informazioni, gli stewart dell’assistenza in stazione garantiscono una partenza a breve.
Invece, il treno 25526 viene cancellato.
Cosa è successo, esattamente?
Sul sito di FS News, la pagina dell'infomobilità comunica un rallentamento del traffico sulla linea Milano-Lecco/Chiasso per un inconveniente tecnico tra Sesto S. Giovanni e Monza (in altre parole, gli impianti si sono di nuovo guastati, come se RFI o TRenord non eseguissero la manutenzione dovuta, e usassero chissà come il denaro pubblico ad essa destinato; sappiamo, per esempio, che RFI si è dedicata ad asfaltare strade per portare utenti all'autostrada privata in perenne passivo BreBeMi; sappiamo che Trenord ha una lunga storia di funzionari provenienti dalla Lega Nord che hanno usato l'azienda per dare lavoro ai parenti, o le casse della stessa per rimpinguare le finanze proprie o dei figli).
Il sito precisa che sono previsti ritardi fino a 40 minuti.
Nella stazione di Milano Centrale, la notizia non viene data nè dal personale viaggiante del treno 25526, nè dal personale della stazione stessa, nè dagli annunci del sistema centralizzato (centralizzato dove?). I passeggeri apprendono il fatto tramite il passaparola. Nel 2017. A Milano, la presunta capitale morale ed economica dell'Italia, le cose funzionano così. #LombardiaConcreta.
Col tempo, i treni di quelle linee accumulano ritardi fino a 60 minuti, dieci regionali vengono cancellati, e quattro regionali vengono limitati nel percorso.
Nella stazione di Milano Centrale, regna il caos dell'informazione: nessuno è in grado di comunicare quale treno partirà, e quando, e con che priorità: i passeggeri sono costretti a correre da un marciapiedi di un binario all'altro, facendo pressioni sul personale viaggiante per spremere qualche informazione.
E questa è la #LombardiaConcreta di Maroni Roberto, quella che vuole il referendum per l'indipendenza da Roma Ladrona, e intanto usa le aziende pubbliche come mangiatoie per amici e conoscenti, e fornisce un servizio ferroviario perennemente inaffidabile, salvo poi servirsi di media compiacenti per dipingere una realtà completamente fasulla di investimenti ed efficienza.
Nella mattinata di lunedì 26 giugno, in opposizione alle chiacchiere propagandistiche che compaiono su quotidiani e telegiornali compiacenti, si manifesta nuovamente la verità dei fatti che scaturisce dalla cialtronaggine di Trenord e FNM, le quali sono dirette espressioni della cialtronaggine di Maroni Roberto e delle sue ramazze dei "barbari sognanti" che avevano promesso di fare piazza pulita della corruzione del "cerchio magico" di Bossi Umberto (senza dire che lo scopo era sostituirla con la propria corruzione, ancora più ramificata e putrida).
Alla stazione di Treviglio, il treno 2054 da Verona delle 7:05 porta un ritardo di 20 minuti, poi corretto in ritardo di 25 minuti, e infine in ritardo di 30 minuti.
Io però vorrei prendere il treno 10456 da Cremona delle 7:22, ma questo treno è stato cancellato.
Ancora una volta, Trenord e FNM riescono a non erogare il servizio su due linee diverse in contemporanea. Ancora una volta, queste due aziende non danno motivazioni per il disservizio. (Dov'è l'assessore Sorte Alessandro? Sta dormendo anche questa volta, dopo i bagordi per la commemorazione di qualche encomiabile sindaco che ha concluso la carriera da inquisito?).
Come alternativa al treno cancellato, ci sarebbe il treno 10906 delle 7:27 da Brescia, che però oggi parte da Rovato e non va oltre Milano Lambrate, alla faccia dei suoi passeggeri che devono raggiungere Milano Greco Pirelli.
Perchè il suo tragitto è stato limitato?
Gli annunci sonori non lo spiegano, ma suggeriscono di attendere il primo treno utile delle 7:54, cioè trenta minuti dopo. E' una presa per i fondelli? Oppure questo annuncio è sponsorizzato da GrandiStazioni, l'azienda che vede i passeggeri come gente ricca e nullafacente, che va in stazione a prendere un treno per capriccio, e se il treno non c'è, può permettersi il lusso di trascorrere 30 minuti a bere tisane e brodaglie alla moda?
Ma cosa credono, questi idioti, che io e centinaia di altri pendolari ci si diverta, ad alzarsi alle 6:30 del mattino per correre a prendere un treno alle 7:20, e scoprire poi che è stato cancellato, e che si deve aspettare mezz'ora senza far nulla, quando abbiamo scadenze e orari da rispettare?
Potremmo prendere il famoso treno in ritardo di 30 minuti, dice qualcuno.
Ma, quando arriva, il treno in ritardo 2054 è saturo, in quanto offre solo carrozze a un piano. E questo nonostante arrivi da Verona, e debba raccattare molti più pendolari di un treno da Brescia. Soprattutto oggi, con il treno 10906 che non è partito da Brescia, e ha quindi lasciato a piedi parecchi pendolari.
Ma come, questi treni di vecchio modello non avrebbero dovuto essere sostituiti dai modernissimi Vivalto di cui Sorte Alessandro si era tanto vantato, quando non era impegnato a ingozzarsi al buffet privato di qualche politico divenuto ricco sfondato grazie alla politica? Dove sono finiti, questi nuovissimi Vivalto? Non si sa.
Il treno 10906 arriva talmente in ritardo da essere ridicolo: pur terminando la corsa alla stazione di Milano Lambrate, accumula 38 minuti di ritardo, per cui non va neppure tenuto in considerazione: è a tutti gli effetti una mancata erogazione del servizio, punto e basta.
Per rimediare alla propria cialtronaggine, Trenord offre il treno 2090 delle 7:33, in alternativa: lo si può usare per raggiungere Milano Lambrate, e attendere una coincidenza.
Per confermare la propria cialtronaggine, Trenord comunica che il treno 2090 è in ritardo di 5 minuti. Ma Trenord mente: il 2090 è in ritardo di 12 minuti. Considerando che io avrei voluto prendere il treno delle 7:22, e sono arrivato in stazione in anticipo (perchè il 7:22 parte con ferrea regolarità, e accumula ritardo solo tra Treviglio e Milano Lambrate), ho buttato via almeno 25 minuti anche oggi.

Alle 9:48, il treno 10466 da cremona per Milano Centrale viaggia con 22 minuti di ritardo: scegliete voi se pensare che il disservizio delle 7:00 non sia stato ancora risolto, o se invece si tratta di un altro disservizio. Tanto, Trenord si guarda bene dal comunicarlo.
E cosa ne diranno mai Sorte Alessandro e Maroni Roberto?

Nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 per Verona Porta Nuova delle 17:25 è del "nuovissimo" modello Vivalto: Trenord ci tiene a non dare prova di cialtronaggine.
Infatti, il treno ha una carrozza in meno. Un'altra è di prima classe, e le restanti sono piene. Tranne quelle dove l'aria condizionata è al minimo, e i passeggeri si devono ingegnare per poter forzare i microscopici finestrini, e far circolare un filo di aria.
Qualcuno l'ha detto al personale viaggiante?
Quale personale viaggiante?
Quando arriva alla stazione di Pioltello, il treno resta fermo quanto basta per sentire un annuncio che informa che un treno per Bergamo è guasto. Sai che novità.
Ma l'orrore di questo treno è dato da un altro aspetto, su cui sorvolerei se non fosse per la richiesta di una lettrice del blog.
Orrore per cui dobbiamo ringraziare gente come De Filippi Maria, che con il suo agghiacciante intrattenimento televisivo degli ultimi dieci e passa anni ha insegnato alle nuove generazioni a dare il peggio di loro stesse, in termini di esibizionismo, ostentazione, mercimonio del dolore, narcisismo, protagonismo, celebrazione della mediocrità e gretta ignoranza.
Sul treno, infatti, c'è un adolescente che non aspetta altro che di ricevere una telefonata per lanciarsi in una interminabile (20 minuti), rumorosa e dettagliata esposizione di tutte le miserie e meschinità di cui è protagonista nella sua banalissima vita (e di cui si vanta, perchè De Filippi gli ha insegnato che questa esposizione in piazza degli affari propri e altrui è la chiave per ottenere la celebrità e l'adorazione di altri adolescenti e adulti ritardati quanto lui).
Ed ecco quindi che "Ricky" si dedica al proprio spettacolo dell'esposizione gongolante della miseria dozzinale che è la sua vita. "Ricky", sì, è il suo nome, che ripete spesso quando recita con affettazione e leziosità le conversazioni intercorse tra lui e Ryan, e Joan, e George, e altri nomi alla moda, e infine la migliore amica della sua ex, a cui lui ha dato una lezione, "smerdandola" davanti a tutti, dopo che lei è stata tutto il giorno abbracciata a "Cipri" (O Cheepree?) per farlo ingelosire.
E non parliamo di quell'intrigante del "don" dell'Oratorio (dove però "Ricky" va solo perchè gli piace divertirsi, e non per i ragionamenti di "marketing"): il "don" ha messo "Ricky" e la sua ex ragazza in due gruppi che vanno insieme a non so quale ritiro estivo, di proposito, per riappacificarli. Ma il "don" non sa che tra loro è finita. E che a "Ricky" nulla importa di lei, salvo che farsi raccontare dall'amichetta cosa dice lei di lui, o farle le ripicche per smerdarla, o passare un'eternità  al telefono a parlare di come l'ha smerdata.
Io cerco di dormire, ma mi risveglio ancora immerso in un profluvio di pettegolezzi:  un altro amico di "Ricky" è in Germania, presso una famiglia che lo tratta come un figlio, lo fa lavorare al ristorante, gli dà 3mila Euro al mese, e vitto e alloggio. Ha fatto il colpo.
E altri due amici, sempre con nomi a la page, sono venuti a trovarlo, gli hanno lasciato i bagagli, e sono andati in giro per la città. ("Ricky" ha tanti amici, purtroppo).
Ma "Ricky" doveva andare a un matrimonio, e non aveva tempo per fare il facchino. E ha lasciato i bagagli alla madre. E anche la madre è andata al matrimonio (e il padre niente? Divorziato? Lo posso capire).
E al matrimonio, col vestito comprato apposta, "Ricky" era un figurino (a parte una ventina di chili in più, ben visibili). E al pranzo, giù a bere alcolici, si vanta "Ricky", elencandoli tutti, uno a uno, e nell'esatta quantità di bicchieri e bottiglie ingurgitate (li contava mentre li beveva, perchè sapeva che avrebbe dovuto farne un resoconto al telefono?).
Finchè lo sposo non ha citato un personaggio assente, definendolo il migliore di tutti. Forse è morto? Ci sta bene il morto, in questa "televisione del dolore usato per acquisire notorietà". Solo che io non capisco bene questa parte: "Ricky" qui è troppo infervorato, e si mangia le parole.
Dopo la citazione commovente dello sposo,  "Ricky" e il suo amico Qualcosa si sono guardati negli occhi, e ce li avevano entrambi umidi, e sono andati a nascondersi in bagno, con le bottiglie di superalcolici trovate al bar, e a bere, e a piangere "per venti minuti".
E con che gioia "Ricky" riferisce e ribadisce questi dettagli: gongola, si impappina, e quasi ride, dicendo con tono affettatamente mondano, "sai, bere per dimenticare".
E dopo questa catarsi omoerotico-alcolica, "Ricky" era comunque sobrio: lucido, in equilibrio, dalla dizione perfetta. La mamma lo ha messo alla prova, e ne era stupita (io mi stupisco che la madre non sia in galera, per aver permesso a un figlio in queste condizioni mentali di ubriacarsi).
Verrebbe quasi da chiedersi quanto questa mentalità e comportamenti si concilino con quelli di un cristiano, e quanto il "don" sia informato di tutto ciò, ma è una ingenuità equivalente a quella sull'onestà e rettitudine dei cardinali che dominano il Regno Vaticano.
Nel frattempo, "Ricky" riesce anche a infilare due congiuntivi sbagliati nella sua esibizione, forse  proprio per adeguarsi al livello dei partecipanti ai programmi di De Filippi che sta imitando e che sono il suo splendido e cristianissimo modello di vita: ecco quindi un "se io l'avrei detto, lei avrebbe capito", ma anche un "se io sarei stato con loro, loro avrebbero fatto quello che dicevo". Neanche il Ragno di Rat-Man.
E a questo punto, l'interlocutore telefonico di "Ricky" (che a quanto pare non è il segnale orario) si intromette nel monologo, e gli fa sapere che deve concludere.
Chi sarà questo interlocutore? Io presumo che sia uno degli amici mongoloidi di "Ricky", simili al pubblico analfabeta ed emotivamente lobotomizzato dei programmi di De Filippi.
Invece, "Ricky" chiude dicendo "Va bene, ciao, papà."

Papà?

Nella mattinata di Martedì 27 giugno, alla stazione di Treviglio, il treno da Milano per Verona delle 6:55 è in ritardo di 20 minuti, ma senza spiegazione.
Il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale ha un ritardo di 10 minuti. Motivazione ignota.
Alle 17:00, alla stazione di Milano Centrale, il treno "regionale veloce" 2190 da Savona ha un ritardo di 50 minuti. E' tornato il crimine dell'ossimoro.
Ma, se non altro, il treno 2077 delle 17:25 per Verona viaggia con tutte le carrozze presenti, ha un'aria condizionata accettabile (perchè le temperature esterne sono intorno ai 30 gradi, e basterebbero i finestrini aperti per respirare), e arriva a Treviglio in orario.
E il racconto del muratore il cui collega voleva spaccare la faccia a un cliente insopportabilmente arrogante è un sollievo da ascoltare.

sabato 24 giugno 2017

Il venerdì trionfale del nuovissimo treno Vivalto sulla Milano-Verona

Venerdì 23 giugno 2017, Trenord e soprattutto FNM dimostrano nuovamente la propria affidabilità: pur con l'arrivo nel loro parco treni di diversi "nuovissimi Vivalto", il resto del suddetto parco treni continua a essere oggetto di una manutenzione inadeguata, e ad abbondare di catorci.
Per esempio: alla stazione di Milano Centrale, alle 14:00 si apprende che il treno 2564 per Tirano partirà con 40 minuti di ritardo, causa ennesimo guasto al treno. Com'è possibile che l'arrivo di nuovi treni non abbia causato la rottamazione di quei catorci che si guastano in maniera così grave solo 5 minuti prima di partire? Ne dobbiamo desumere che FNM ha un'intera flotta che è stata lasciata andare in malora dopo decenni a risparmiare sulla manutenzione?
Chi dovesse informarsi tramite l'efficientissimo sito di Trenord, My-Link.it, scoprirebbe che il treno non ha problemi, salvo il fatto che "non è ancora partito". Come al solito, le aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato sono incapaci di fornire un'informazione coerente nei momenti di crisi.

Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 per Verona Porta Nuova è l'ennesima dimostrazione delle promesse di Trenord, FNM e il loro portavoce Sorte Alessandro della giunta della regione Lombardia: sul binario attende infatti un catorcio con carrozze a due piani, in circolazione da decenni, e ristrutturato alla meno peggio.
Ma come, dov'è finito il "nuovissimo Vivalto", pagato dalla regione Lombardia di Maroni Roberto con denaro pubblico, praticamente regalato a Trenord/FNM, e che ha permesso alla stessa Trenord di reinstaurare la prima classe su questa tratta durante gli orari di punta dei lavoratori, infischiandosene del danno causato a questi ultimi? Forse è tornato in manutenzione, dopo le prestazioni eccezionali degli ultimi due giorni?
Ovviamente non lo sapremo mai: tra le statistiche dei treni regionali che Trenord e Trenitalia raccolgono e diffondono di persona (senza la supervisione di un ente esterno privo di conflitto di interessi, ma col benestare della giunta lombarda di Maroni Roberto e del ministero dei trasporti di Delrio Graziano), stranamente mancano voci come la quantità di guasti settimanali ai treni regionali e il conseguente totale di ore di ritardo che essi hanno causato.

Il catorcio di convoglio del treno 2077 presenta la climatizzazione nella maggior parte delle carrozze. Ma solo nel senso che i finestrini sono sigillati. All'interno, si può trovare di tutto: dai getti di aria calda del piano inferiore, al soffocante secondo piano dove l'aria tiepida del climatizzatore non può contrastare i roventi raggi del sole che si abbattono sulla carrozza dalle vetrate della stazione di Milano Centrale, le quali, dopo decenni dello stesso problema, sono ancora non schermate, e nelle estati sempre più roventi concentrano il sole sulle carrozze-fornace in attesa di partire.
Non basterebbe abbassare le tendine dei finestrini?
No, perchè il convoglio in questione è un tale catorcio che le tendine sono semplici intelaiature vuote, buchi rettangolari privi della tela necessaria per deflettere i raggi del sole.
Il treno parte con 5 minuti di ritardo, senza che venga data spiegazione. Ovviamente, il personale viaggiante si guarda bene dal circolare su una simile trappola per topi (probabilmente nella motrice l'aria condizionata funziona).
I passeggeri sono il tipico campionario agghiacciante del fine settimana, con genitori incapaci di gestire bambini urlanti, fanatiche del lavoro incivili come tante che sentono il dovere di urlare le proprie telefonate di lavoro a tutta la carrozza, studentesse esagitate che devono a tutti i costi strillare i dettagli delle proprie avventure amorose all'amica seduta davanti in modo che tutti i presenti odano anche il minimo particolare. E, ovviamente, ci sono bagagli di ogni dimensione, abbandonati nei corridoi tra i sedili perchè non possono essere infilati negli angusti portabagagli. Magari basterebbe mettere sotto i sedili certe borse a tracolla non troppo grandi, ma no: la tizia seduta davanti a me preferisce usarle per occupare un posto, indifferente ai passeggeri che transitano nel corridoio in cerca di un sedile.
Il treno arriva a Treviglio con 9 minuti di ritardo.
Degli annunci trionfali dell'assessore Sorte Alessandro sui nuovi treni, il maggior numero di posti e tutto il resto della sua propaganda elettorale, dopo un paio di settimane, resta sempre e solo questo: ritardi, disservizi, treni scassati vecchi di decenni, disagi, affollamento, assenza del personale, mancanza di informazioni. 
L'abituale gestione di Trenord e FNM, le aziende a direzione leghista e "padrone a casa loro".

giovedì 22 giugno 2017

I nuovissimi Vivalto di Trenord e Sorte Alessandro e la giunta regionale lombarda di Maroni: scassati come già li producevano nel 2005

Due settimane fa, dopo aver ricevuto treni opinabilmente “nuovi” dalla regione Lombardia (pagati con denaro pubblico), Trenord ha avuto la sfacciataggine di ripristinare la prima classe su tratte dei pendolari i cui convogli erano già saturi nella situazione attuale, vanificando l’ennesima vanteria vanagloriosa dell’assessore Sorte Alessandro sui posti “in più” forniti da questi nuovi convogli (posti destinati infatti solo a passeggeri benestanti).
Che a Sorte Alessandro interessi solo avvantaggiare chi è già benestante, è cosa nota: è sua l’iniziativa di un finanziamento pubblico elargito ai passeggeri dei treni FrecciaRossa provenienti da Brescia.
Che i treni “nuovi” per le tratte dei pendolari siano una presa in giro, è cosa nota: si tratta ancora di convogli del modello Vivalto, che risale al 2005, e che è afflitto da clamorosi difetti di progettazione che la stessa Trenitalia si vanta di aver superato col modello “Rock” del 2017 (ma Sorte e i suoi elettori non lo sanno, e neppure i giornalisti de l’Eco di Bergamo, forse perchè nessuno di loro legge la rivista che Ferrovie Dello Stato produce e distribuisce gratuitamente a spese di non si sa chi).
Che l'efficienza dei servizi di trasporto pubblico forniti da Trenord sia una cortina fumogena, è cosa nota: quando c’è clamore per un disservizio che neppure il TG3 può ignorare, accade che per qualche giorno il servizio di Trenord e FNM divenga dignitoso. Appena l’attenzione si sposta altrove, il servizio sprofonda di nuovo a livelli medievali.

Ecco quindi che , per una manciata di giorni, i “nuovi” convogli sulla linea Milano-Brescia-Verona fingono di fornire un servizio dignitoso, se si escludono i soliti inspiegati ritardi di 5 minuti, l’aria stagnante e i climatizzatori al minimo, i sedili angusti, gli spazi per i bagagli inesistenti (evidentemente Sorte Alessandro e Trenord ignorano che su questa linea viaggiano lavoratori e studenti in trasferta con valigie a seguito). 
Ma solo per  una manciata di giorni.

Martedì 20 giugno, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona presenta proprio queste caratteristiche, e il numero effettivo di posti, già abbattuto dalla presenza della prima classe, si riduce ulteriormente perché i passeggeri con bagagli a seguito non hanno altra possibilità che piazzare gli stessi sui sedili, cosa che impedisce ad altri passeggeri di sedersi. Che frase ovvia e banale, vero? A che serve scriverla? Serve perché la dirigenza Trenord e l’assessore Sorte non sono in grado di trarre questa conclusione da soli (ed evidentemente neanche i cittadini che poi votano la formazione politica di Sorte).
Immagini
Le prime crepe nella facciata di decenza che Trenord ha ridipinto in fretta e furia per l’ennesima volta si stanno già manifestando: il precedente treno 2075 Milano C.le-Verona delle 16:25 è infatti cancellato. Come mai? Non si sa.
Quasi come se le due cose fossero collegate, mercoledì 21 giugno, il convoglio di “nuovissimo” modello Vivalto delle 17:25 non c’è. Al suo posto c’è un vecchio treno con carrozze a due piani e piano ribassato, con finestrini microscopici e aria condizionata che funziona su sole 4 carrozze. E non completamente: chi sale a bordo può scoprire che al piano superiore fa comunque caldo, e che metà del piano inferiore è investita sì da getti di aria, ma calda. Il personale viaggiante non si fa vedere, e i passeggeri tentano (spesso invano) di aprire i microscopici finestrini per non soffocare.
Che fine ha fatto il “nuovissimo” Vivalto? Trenord non lo spiega. Per la precisone, non rende conto di nulla, e di certo il compiacente Sorte Alessandro non si impegnerà per raccogliere dati oggettivi in merito e chiedere spiegazioni ai responsabili (per esempio, il brillante funzionario che ha ritenuto opportuno buttare denaro pubblico per l’acquisto di treni notoriamente schifosi come i Vivalto).

(Da notare anche, nella mattinata, il treno suburbano 10606 delle 6:55, segnalato a Treviglio con ritardo di 10 minuti. Il treno in questione parte alle 7:16, cioè con un ritardo di 20 minuti che stranamente non viene comunicato da Trenord, o RFI, o chiunque gestisca le informazioni nelle stazioni).

Nella mattinata di giovedì 22 giugno, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 ha 35 minuti di ritardo. Dalle 7:15 alle 7:33, nella stazione non viene fornita alcuna motivazione per la mancata erogazione del servizio. 
Nella serata, sempre alla stazione di Treviglio, il treno 10481 per Cremona delle 18:12 viaggia con 20 minuti di ritardo.
La causa del disservizio è la stessa delle ore 7:23? In questo caso, è scandaloso che nè Trenord nè RFI vi abbiano posto rimedio.
La causa è un'altra? E' ancora più scandaloso che nella stessa giornata vi siano ripetuti disservizi così gravi sulla stessa linea. Ma Trenord e Trenitalia non riportano mai queste informazioni nelle loro statistiche, e Sorte Alessandro non si accorge di niente.

La cialtroneria dei soggetti in questione si rivela però col treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova, il quale mette a nudo la verità nascosta dietro le continue e tronfie chiacchiere senza contraddittorio con cui Trenord e Sorte Alessandro infestano i media, liberi da qualunque controllo da parte di un garante (un momento: non dovrebbe essere Sorte il garante dei cittadini nei confronti dell'azienda Trenord? Ma per chi lavora, Sorte? Lo stipendio che prende dallo Stato Italiano non glielo ricorda? Ne percepisce uno più alto da altra fonte, forse?).
Il treno in questione sfoggia di nuovo il "nuovissimo modello Vivalto" (come lo chiama Sorte, si presume su indicazione di Trenord, sebbene i convogli in questione siano stati acquistati dalla regione Lombardia con denaro pubblico). E quindi dov'era, ieri, questo convoglio? In manutenzione, forse? E cos'aveva che non andava?
Il primo, sinistro sospetto sorge alle 17:15, quando le porte del treno si aprono, si chiudono, e restano chiuse: evidentemente, il personale viaggiante sta eseguendo un collaudo delle stesse. Come denunciato più volte dai comitati dei pendolari bergamaschi,  il modello Vivalto ha un difetto cronico che causa il guasto delle porte.
A bordo, la climatizzazione è una variabile: nella carrozza di prima classe, funziona solo per metà del piano inferiore, mentre il superiore è caldo. Nella carrozza di testa, l'ambiente è a malapena vivibile; i getti di aria condizionata arrancano, in maniera saltuaria, e l'atmosfera è afosa e irrespirabile ancor prima che il treno si riempia.
Perchè, sì, il treno si riempie. I posti in più sono posti di prima classe, per cui i pendolari "normali" sono costretti a sgomitare per trovare un posto sugli angusti sedili delle soffocanti carrozze. I più spicci tra questi pendolari, per non restare in piedi, si decidono a sedere in prima classe, riprendendosi ciò che Trenord ha arbitrariamente tolto loro, con la complicità di Sorte.
Incredibilmente, si vede in circolazione un'affannata capotreno, che promette invano di porre rimedio all'inadeguatezza della climatizzazione. Ma il suo problema è un altro, come si evince dalla parola "porte" pronunciata al telefono.
E infatti, quando il treno parte (in ritardo), accade ciò che tutti sapevamo sarebbe accaduto: il treno si ferma, e l'aria soffocante sembra diventare ancora più afosa, mentre attendiamo con crescente frustrazione di capire che ne sarà di noi (è noto che il disservizio di 40 minuti viene reso noto dopo 35 minuti di attesa vana, per esempio, e di solito viene reso noto all'esterno del treno, ma non a bordo dello stesso).
Il treno riparte, accumulando ben più di 5 minuti di ritardo. Un'altra conversazione della capotreno al telefono rivela che una delle carrozze era "frenata": il modernissimo treno Vivalto che si blocca come un qualsiasi catorcio del pluridecennale parco treni FNM, nonostante il giorno prima sia stato in manutenzione (dov'è Sorte, ora che i suoi tanto vantati treni "nuovissimi" si rivelano essere il bidone annunciato che tutti già conoscevano sin dal 2005? Il "segreto di Pulcinella" resterà sempre tale per questo scadente e mediocre funzionario statale?).
Il treno arriva alla stazione di Milano Lambrate con tutti i posti occupati, e si satura in pochi minuti; i nuovi passeggeri si devono disporre negli angusti corridoi dei due piani delle carrozze, o nei vestiboli, uno addosso all'altro, formando una massa di carne che aumenta l'umidità e il calore di carrozze già simili a un bagno turco (alla faccia dell'aria condizionata).
Pur correndo per recuperare tempo, il treno arriva comunque a Treviglio con 5 minuti di ritardo.

Complimenti a tutte le persone coinvolte: a Trenord, che ha buttato sui binari treni di un modello vecchio e notoriamente difettoso, sottraendo subito posti alla seconda classe per fare cassa con una prima classe inutilizzata; a FNM, che è incapace di fare una manutenzione degna di questo nome; a Sorte Alessandro, a Maroni Roberto e ai  funzionari regionali, per aver buttato per anni i soldi pubblici della regione nell'acquisto di treni di un modello dichiaratamente obsoleto e difettoso (lo dice Trenitalia) del tutto inadatto alle crescenti esigenze delle tratte dei pendolari lombardi. E questa è la #LombardiaConcreta di cui continuano a vantarsi, con la tipica arroganza del loro padre putativo Formigoni Roberto: un gorgo che succhia soldi e rigurgita spazzatura spacciata per un'eccellenza dei servizi ottenuta sulla pelle dei cittadini stessi, arricchendo la solita elite di affaristi e amici di amici, e figli di amici.


mercoledì 14 giugno 2017

Trenord offre nuovi treni, e più posti. Peccato che si tratti del modello Vivalto con tutti i suoi difetti di 10 e passa anni fa. E che i nuovi posti siano per la prima classe.

Sorte Alessandro auto-celebra le proprie politiche a vantaggio di Trenord su un ennesimo e compiacente articolo de L’Eco di Bergamo, che gli fa da megafono acritico, in cui si evidenzia come le guardie private pagate dal denaro pubblico della regione Lombardia permettano a Trenord di portare avanti la caccia ai passeggeri senza biglietto (sarebbe interessante conoscere costi e profitti di questa operazione: che ci guadagna, l'erario pubblico?).
Lo stesso articolo annuncia anche l’attivazione di treni del vecchio modello Vivalto (chiamandoli "nuovissima generazione") sulle linee Milano-Brescia-Verona.
E parla di 54 posti in più.
Posti in piedi o a sedere, ci chiediamo? E conoscendo la progettazione infelice dei Vivalto, basteranno?
Ovviamente no. Ma non è certo qui, la fregatura. (E tralasciamo gli annunci di Trenitalia sulla rivista Note riguardo ad altri nuovissimi treni, i Rock, dove si dice chiaro e tondo che questi sono i veri modelli nuovi, in cui sono state rimosse le porcherie progettuali presenti nei Vivalto che l'amministrazione condomindiale della regione Lombardia insiste a comprare a peso d'oro, spacciandoli per bei treni di recente ideazione).

Entreranno in servizio domenica 11 giugno, in concomitanza con il cambio orario estivo, i due nuovi treni Vivalto inaugurati dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, che li ha «testati» con un breve viaggio fra Romano di Lombardia e la Stazione centrale di Milano.
I Vivalto fanno parte di una nuova flotta che andra’ a servire, in entrambe le direzioni, le corse con piu’ viaggiatori sulla linea Milano-Brescia-Verona.
In questo modo, 12 corse fino ad oggi effettuate con carrozze ’media distanza’ saranno effettuate con i nuovi Vivalto di ultimissima generazione.
Altre 8 saranno effettuate con treni Coradia in doppia composizione (ETR425 da 5 casse + ETR 526 da 6 casse) che garantiscono un totale di 550 posti a sedere (54 posti offerti in piu’ per ogni corsa rispetto ad oggi).
Altre 2 corse (RE Milano-Brescia, verranno effettuate con Coradia ETR526. Per il restante servizio, 12 corse saranno fatte con 8 carrozze media distanza MD (con 612 posti offerti, di cui 60 in prima classe) e 2 treni RE Milano - Brescia da 6 carrozze doppio piano (892 posti a disposizione).
«Sabato 10 giugno - ha detto Sorte - abbiamo consegnato gli ultimi due treni di un pacchetto da 8 Vivalto, (4 sulla Bergamo e Mantova e 4 sulle linee di Pavia) che abbiamo finanziato con un investimento di 70 milioni di euro».
L'articolo dipinge una situazione ideale, senza difetti, senza storture, senza contropartite negative. Il motivo?
O l'articolista è a digiuno dell'argomento, opppure è pagato per mentire; e ci si chiede cosa sappia davvero Sorte Alessandro di tutto ciò, dato che l'articolo omette aspetti negativi di ogni genere, i quali emergono comunque nei giorni successivi, con puntualità svizzera.

Lunedì 12 giugno 2017, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova è effettivamente del vecchio modello Vivalto del 2005, e arriva a Treviglio in orario.
Le lezioni universitarie sono terminate, e il numero di passeggeri è inferiore al solito. Eppure il treno parte da Milano Centrale con tutti i posti a sedere occupati, e a Milano Lambrate i passeggeri sono costretti a restare in piedi. Dove sono, i posti in più, a parità di un flusso ridotto di passeggeri?
I passeggeri seduti devono fare i conti con le anguste dimensioni dei sedili: avere di fianco un passeggero alto significa trovarsi “addosso” il suo gomito, inevitabilmente.
Lo spazio per i bagagli è irrisorio, e i lavoratori con zaino a seguito faticano a infilarlo nei miseri scomparti posizionati sopra i sedili.
Trenord e Sorte Alessandro vorrebbero magari spiegarci dove potranno essere alloggiate le valigie e i trolley dei vacanzieri del venerdì sera? (Per inciso, Trenitalia rende noto che i nuovi Rock sono stati progettati proprio per ovviare alla mancanza di spazio per i bagagli. Come mai i treni Vivalto di "nuovissima generazione" sulla linea Verona-Milano hanno ancora questo clamoroso difetto? Come pensano di ovviarvi, Trenord e Sorte, nei fine settimana e nei periodi dei corsi universitari?).
Il terrore maggiore è relativo all’aria condizionata: reggerà per tutto il viaggio? Sulla mia carrozza, la risposta è sì; almeno, fino a Treviglio.Non si può dire che faccia fresco, e l'aria è stantia, ma non sembra pesante come l'afa all'esterno, almeno a Milano. A Treviglio, fuori dalla metropoli di cemento del capoluogo lombardo, si sta meglio all'aperto che in carrozza.

Fregature di questo tipo a parte, ecco che immancabilmente i treni nuovi fanno una brutta fine per via dei vandali (e della mancanza di sorveglianza nei depositi ferroviari):

Già coperto di graffiti uno dei due Vivalto in servizio da oggi sulla Milano-Brescia. E da lunedì un piano straordinario per le pulizie anche di giorno.

probabilmente nella notte a cavallo tra venerdì e sabato, hanno «taggato» con delle bombolette di vernice alcune delle carrozze del convoglio realizzato dalla AnsaldoBreda.
Ad accorgersi dell’accaduto è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Sorte, al momento dell’arrivo alla stazione centrale di Milano in occasione del viaggio inaugurale sui treni di ultima generazione.
Un fenomeno noto, quello del vandalismo ai danni delle carrozze, tanto inarrestabile quanto costoso.
A confermarlo è proprio l’assessore, che ha dichiarato: «Fatti come questo, purtroppo, rientrano nella normalità, e comportano un esborso annuo che si aggira intorno al milione di euro.

Incredibile che solo Sorte se ne sia accorto,: il personale di Trenord invece dormiva. 

Con un milione di Euro all’anno, forse si potrebbe pagare un servizio di sorveglianza serio per i depositi dei treni, durante la notte. Ma a Sorte interessa solo pagare servizi diurni di guardie giurate, cioè quelli che fanno presa sui potenziali elettori, i quali nemmeno si rendono conto che si tratta di un’ennesima spesa fatta col denaro pubblico a vantaggio delle aziende Trenord e FNM, che invece si comportano come aziende private, pensando solo al profitto, e infischiandosene dei disagi quotidiani dei pendolari.

Un esempio di quanto appena affermato compare sulle linee ferroviarie come la Bergamo-Milano: si palesa così, nel silenzio dei quotidiani e dei telegiornali locali, l'improvvisa solerzia di Trenord nel fornire treni di nuovo modello su linee bistrattate da decenni. Da notare come il garrulo Sorte non abbia speso una parola su questo argomento.

Non cambia solo l’orario, ma c’è una novità inaspettata sui treni da e per Milano Centrale. E i posti a sedere per i pendolari che sceglieranno la seconda classe si assottiglia.

Come Trenitalia si affretta ad accontentare la ristretta l’elite dei viaggiatori ricchi, con treni FrecciaRossa il cui servizio è garantito a spese di quello pendolare, così ora Trenord insegue la miserabile percentuale di passeggeri che vogliono viaggiare in prima classe, costringendo i pendolari in spazi ancora più esigui del solito.

Dov’è l’assessore Sorte, in questi casi? E dire che del ripristino delle fermate a Treviglio per i treni Bergamo-Milano, Sorte sapeva tutto. Non è stato informato che i passeggeri di Treviglio probabilmente manco riusciranno a salire, su questi treni?

Mentre Trenord pensa alle scelte commerciali, il suo servizio continua ad andare a pezzi, con treni che insistono nel guastarsi quando sono in viaggio, come se nessuno ne facesse la manutenzione.

Ancora problemi sulla Brescia-Bergamo: il regionale 4906 delle 6:15 da Brescia è in ritardo di 51 minuti, anche il treno delle 7.16 per Milano non è partito.
La segnalazione anche sul sito di Trenord: «Possibili ritardi fino a 50 minuti a causa di un guasto ad un treno in linea, che ha rallentato la circolazione dei treni lungo l’intera tratta. Il personale in servizio sta provvedendo alle operazioni di recupero del treno per liberare la linea e riprendere la regolare circolazione».

Anche il treno 4908 (Brescia 6.50 - Bergamo 7.51) viaggia con 21 minuti di ritardo a causa di un guasto ad un altro treno della direttrice che ne ha rallentato la corsa. I ritardi sono a catena sulla linea.
Astutamente, i ferrovieri protestano per la privatizzazione del trasporto pubblico, colpendo i passeggeri, che non solo non ne hanno colpa, ma ovviamente sono contrari.
I sindacati Cub, Sgb, Cobas lavoro privato e Usb hanno spiegato in una nota di aver invitato tutti i loro iscritti a incrociare le braccia per protestare contro le privatizzazioni in corso nel settore dei trasporti.
Lo sciopero dei treni inizierà alle 21 di giovedì e terminerà alle 21 di venerdì 16.
Naturalmente lo sciopero cade proprio all’inizio del fine settimana lungo.

Ricostruiamo la vicenda del ritorno della prima classe per motivi commerciali, a vantaggio degli elettori leghisti che si dimostrano spesso in difficoltà nel connettere i punti:
a) la regione compra nuovi treni con denaro pubblico, e li consegna a FNM e Trenord;
b) la regione si vanta, tramite comunicati ufficiali, dei posti in più che questi Vivalto forniscono;
c) Trenord mette in servizio questi treni, e ripristina la prima classe, di fatto vanificando i “posti in più” (in quanto sono posti di prima classe, riservati a viaggiatori ricchi);d
d) i pendolari comuni si ritrovano con un treno con meno posti di seconda classe, pagato dalle loro tasse;
e) con questo stesso tipo di treno, pagato dalla regione, Trenord aumenta i propri profitti, avendo ripristinato la prima classe a spese di tutta la cittadinanza, specialmente la maggioranza dei pendolari che non ne può usufruire.

Cosa è più grave? Che l’assessore Sorte si sia prestato a tutto ciò senza capire quale nuovo inganno/danno l’azienda Trenord stesse preparando per i pendolari, o che l’assessore Sorte sapesse di questo inganno/danno, e abbia taciuto?
E adesso che l’inganno è sotto gli occhi di tutti, è più grave che Sorte taccia per convenienza, o che taccia perchè ancora non sta capendo cos’è accaduto?

Nella mattina di mercoledì 14 giugno, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 delle 7:23 si presenta con carrozze a un solo piano, ma essendo terminati i corsi universitari, è possibile comunque sedersi. Però il treno si ferma e rallenta più volte, senza spiegazioni, e arriva alla stazione di Milano Lambrate alle 7:50, con un ritardo di 5 minuti sufficiente per perdere la “coincidenza” delle 7:49 per Milano Centrale.
Bisogna quindi attendere che da Treviglio arrivi il treno 2090, il che significa aver buttato via altri dieci minuti. Il 2090 arriva in stazione saturo, tanto per cambiare.
Ed è a sua volta in ritardo, il che porta il tempo buttato via a 14 minuti. Ma, tanto, questo genere di disservizio non trapela dalle statistiche che Trenord rileva su se stessa, e comunica ufficialmente, con l’applauso dell’assessore Sorte.

Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio in orario.
Parte però con almeno una carrozza con aria condizionata guasta. Incredibilmente, il personale viaggiante provvede ad aprire i finestrini (se invece il guasto si verifica durante il viaggio, i finestri restano chiusi, perchè il personale non si fa vedere). Siccome il treno è del modello Vivalto del 2005, ha finestrini sigillati per tre quarti; solo un angusto quarto di finestrino si può aprire, e la circolazione dell'aria è infima. La carrozza sarebbe soffocante, se non fosse che la serata sta andando incontro a rannuvolamenti e pioggie.
Su un'altra carrozza, dove in teoria l'aria condizionata funziona, il servizio è comunque al minimo: si arriva a Treviglio sudati, umidicci, e immersi in un'atmosfera stantia. Questo grazie ai "Vivalto di nuovissima generazione", come dice Sorte Alessandro dal suo ufficio nel 2005, mentre Trenord incassa ancor più di prima non avendo dovuto pagare l'acquisto dei nuovi treni, e avendo ripristinato la prima classe senza aumentare il numero di posti per la seconda classe.


venerdì 9 giugno 2017

9 giugno: la fine della settimana

Venerdì 9 giugno, Trenord riesce a recuperare leggermente terreno, proponendo una giornata di disservizi che, comparata al resto di questa settimana incredibilmente schifosa, diventa accettabile.
Ma è il paradosso del "cibo del criceto" creato da Leo Ortolani per il fumetto satirico Venerdì 12: il pendolare lombardo è così stremato dai disservizi a catena, che una giornata semplicemente schifosa gli sembra una bella cosa. La verità, però, è che il livello di disservizio della giornata di oggi dovrebbe essere quello più basso di una settimana dignitosa, rappresentandone la "giornata nera".

Nella mattinata, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 delle 7:23 da Cremona è annunciato con 10 minuti di ritardo, poi ritrattati in 5 minuti di ritardo: sufficienti per sovrapporlo (quasi) al 2090 delle 7:33 per Milano Centrale. E questo rende inutile che un pendolare diretto a Milano Centrale rinunci a 10 minuti di sonno per prendere il suddetto 10456, e per avere la garanzia di sedersi, e per poter cambiare treno alla stazione di Milano Lambrate.
Ma attenzione: anche il suddetto treno 2090 è in ritardo di 5 minuti, pur provenendo da Brescia.
Incredibile come Trenord riesca a causare disservizi su due linee in contemporanea, pur di non sovrapporre un treno a un altro. Sarà una cosa realizzata ad arte?

Alla stazione di Milano Centrale, ecco che Trenord si dimostra fedele al proprio statuto di azienda in continua contraddizione: se non c'è disservizio su una linea, c'è su un'altra; altrimenti, come si potrebbe smentire l'annuncio trionfale dell'aumento di puntualità propagato una settimana fa?
E infatti il treno 25511 da Chiasso delle 8:50 è in ritardo di  23 minuti, e i passeggeri non sanno perchè. Da notare che il treno compie un tragitto che dura 42 minuti, sulla carta: la proporzione del ritardo è demenziale.
 
Nella giornata, si osservano almeno due treni, uno per Mantova e uno per Brescia, con ritardo superiore ai 5 minuti.
Nella serata, il solito treno 2077 delle 17:25 parte in ritardo da Milano Centrale, arriva a Treviglio con un ritardo di 5 minuti, non ha aria condizionata se non su un paio di carrozze, è saturo, e non riesce a fornire un viaggio decente ai famosi passeggeri vacanzieri con numerosi bagagli su rotelle a seguito.

Solitamente, gente come l'assessore Sorte Alessandro ricorre al campanilistico confronto col servizio di altre regioni italiane, per dimostrare quanto Trenord sia fantastica (infatti non la critica mai: si limita a leggerne le veline, sulla fiducia).
Come però ha sottolineato l'unica voce critica, quella di Legambiente, Trenord ha un costo treno/km che è quasi il doppio di quello delle altre regioni.
A me non importa nulla dei confronti di questo tipo, davvero degni di bambini che frequentano ancora l'asilo, ma non posso fare a meno di chiedermi: davvero il costo è così elevato, e comunque la giornata meno schifosa è stata quella di oggi? A quel prezzo?

Piccolo promemoria: nè Trenord nè Sorte Alessandro nè Maroni Roberto parlano del passeggero morto col piede intrappolato in una vecchia carrozza di un vecchio convoglio, solo poco tempo fa?

giovedì 8 giugno 2017

Giovedì 8 giugno: Trenord continua a erogare disservizi alla faccia delle sue incredibili prestazioni del 2016 (che nessun pendolare ricorda di aver riscontrato)

 E nella mattinata dell’8 giugno 2017, la farsa della cialtroneria di Trenord continua. Dopo aver vantato risultati favolosi una settimana fa, ignorando le reazioni allibite dei pendolari, e incassando il silenzio compiacente e colluso della giunta regionale lombarda di Maroni Roberto, Trenord (con la collaborazione di Trenitalia, RFI, FNM e le società del gruppo Ferrovie dello Stato) continua a mostrarci come macinare utili.
Alla stazione di Treviglio, i treni da e per Cremona hanno ritardi fino a 40 minuti a causa di un guasto al passaggio a livello di Casalbuttano. E’ una novità? No. Succede in continuazione, ma inspiegabilmente l’azienda preposta alla manutenzione preventiva (RFI? Trenord? FNM? Chi gestisce questa tratta?) non se ne ricorda. E inspiegabilmente, nessun amministratore pubblico (Sorte Alessandro? Maroni Roberto? Delrio Graziano? Il sindaco di Bergamo?) ritiene di dover chiedere conto a queste aziende pubbliche del motivo per cui si consente che il trasporto dei lavoratori (che pagano comunque le tasse, anche se Trenord non eroga il servizio) nelle ore di punta si guasti così di frequente.
Ed ecco che quindi il 10456 delle 7:23 per Milano Certosa ha un ritardo di 40 minuti. In seguito, il treno riesce ad aumentare il ritardo a 44 minuti.

Ma perchè succede anche che il treno 2054 da Verona Porta Nuova abbia un ritardo di 10 minuti? Cosa sta succedendo sulla linea Verona-Milano, dove ritardi e cancellazioni imperversano da giorni?
Trenord non lo spiega. Trenitalia nemmeno. Magari Sorte Alessandro potrebbe farsi avanti, questa volta senza leggere una delle veline che l’azienda Trenord gli passa abitualmente? O forse Sorte Alessandro si sente coinvolto solo quando si tratta di mettere le guardie giurate in uniforme sui treni a spese pubbliche, per garantire il controllo del biglietto? Perché Sorte non finanzia invece un’azienda esterna che controlli l’effettiva qualità del servizio fornito da Trenord? Ci pensa mai, Sorte, che la “tolleranza zero” contro chi non paga il biglietto va usata anche per chi non fornisce il servizio?

Barzelletta aggiuntiva della cialtroneria di Trenord e FNM: sul loro sito My-Link.it, il treno 2054 continua a risultare in viaggio, con un “ultimo rilevamento a Milano Lambrate alle 7:37” pur essendo ormai arrivato alla stazione Centrale da più di mezz’ora.

A Milano Lambrate, il treno 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale ha un ritardo di 12 minuti.
E siamo quindi a disservizi e servizi non erogati su ben tre linee ferroviarie. Nella stessa mattinata.

Sempre sulla linea Verona-Milano Centrale, il treno 2057 ha 9 minuti di ritardo.

Alla stazione di Milano Centrale, la partenza del treno 2607 per Bergamo è annunciata con 5 minuti di ritardo.
Alle 8:20, il treno non è ancora partito.
E siamo a quattro linee con disservizi e mancata erogazione del servizio.
Però Trenord ha annunciato di aver aumentato i profitti.

E uno si chiede: ma gli utili di un’azienda a capitale pubblico, a chi vanno? E questo destinatario non dovrebbe invece esigere che quegli utili siano impiegati da Trenord stessa per mettere una pezza alle continue falle della sua gestione ferroviaria quotidiana? No? E quindi come vengono usati? 

Nella serata, e non serve dirlo, il treno 2077 Milano-Verona arriva a Treviglio con 9 minuti di ritardo, dopo aver compiuto lunghe soste nel nulla che separa le stazioni di Milano Centrale, Milano Lambrate e Pioltello. Perchè? Trenord non lo spiega.
Come sempre quando deve tenere nascosto qualcosa.

mercoledì 7 giugno 2017

Mercoledì 7 giugno: solo Legambiente riporta la verità dei fatti sui servizi di Trenord?

Nel pomeriggio di mercoledì 7 giugno, alla stazione di Milano Lambrate, il treno 10913 da Sesto S. Giovanni per Brescia viene annunciato prima in ritardo di 15 minuti, poi in ritardo di 40 minuti, e infine cancellato. Il motivo? Ennesimo guasto al treno.

Ancora una volta, un treno del parco ferroviario lombardo, gestito dall'azienda a controllo leghista FNM, proprietaria di Trenord, si sfascia proprio quando deve entrare in servizio.
E poi ci si chiede come possa Trenord vantare una crescita dei profitti? Magari una risposta è che tagliare la manutenzione preventiva dei treni permette di risparmiare sulla pelle dei pendolari? Sarebbe utile che l'assessore demandato a questa competenza, Sorte Alessandro, cominciasse a non credere ai dati fornitigli dalla stessa Trenord, e a chiedersi invece il perché la rosea realtà dipinta da Trenord non coincida con quella esperita dai pendolari, e descritta anche da qualche mezzo d'informazione meno ossequiente del TG Regionale della Lombardia. Sorte potrebbe poi anche chiedersi se ci sia da fidarsi dei dati che la controllata Trenord raccoglie su se stessa, fungendo quindi anche da controllore. Infine, Sorte dovrebbe chiedersi com'è possibile che Trenord vanti un aumento della puntualità media, quando, a qualunque ora un utente prenda casualmente il treno, si verifica un disservizio (o non viene proprio erogato il servizio).

Alle ore 16:48, alla stazione di Treviglio, si osservano un 10920 da Brescia per Sesto S. Giovanni con un ritardo di 21 minuti: singolare, la coincidenza, vero? Sulla stessa linea, treni provenienti da direzioni opposte subiscono cancellazioni o ritardi nel giro di un'ora. Curiosa coincidenza anche il fatto che questa linea corrisponda a quella del disastro ferroviario di ieri, causato da treni e impianti dell'Alta Velocità, ma riflessosi sui treni dei pendolari.
Sempre sulla stessa linea, il treno 2074 da Verona per Milano Centrale delle 17:05 è in ritardo di 9 minuti.
Un'ora dopo, il treno "gemello" 2076 da Verona per Milano Centrale è cancellato.
Cosa succede, esattamente, su questa linea, da un po' di mesi a questa parte flagellata da disservizi e mancate erogazioni di servizi ancora più gravi di quelle degli anni precedenti?
A parte la presenza dell'Alta Velocità che Trenitalia impone come prioritaria, senza che nessuna autorità intervenga per garantire i diritti dei pendolari, andando da Maroni Roberto a Delrio Graziano, e passando per Sorte Alessandro.

Una settimana fa, Trenord presentava dati per il 2016 che aveva il coraggio di definire soddisfacenti.
Sicuramente vere sono la crescita di passeggeri (sempre più pigiati in carrozze sempre più insufficienti) e di profitti (se non si spende per la manutenzione di treni sempre più frequentemente guasti...).
Invece, la crescita della puntualità è ovviamente una barzelletta, una mifisticazione a cui solo i complici e i collusi possono fingere di credere, ottenuta elaborando in modo deliberatamente oscuro una serie di dati che sono stati raccolti e gestiti dalla stessa azienda Trenord: la controllata che controlla se stessa, e dichiara che è tutto in regola.
Ovviamente, viste le esperienze dirette dei pendolari, e le cose riportate su questo blog, è palese che c'è da fidarsi delle dichiarazioni di Trenord.

L'unica organizzazione (peraltro non un'istituzione pubblica e non un rappresentante della politica) che osi contestare la menzogna spudorata di Trenord è Legambiente, che riporta una lista di disagi Lombardi analoghi a quelli della linea Verona-Brescia-Milano, dimostrando che guasti, cancellazioni, treni difettosi, affollamento, disservizi, ritardi eccetera non sono ristretti solo a una linea che io ho la sventura di utilizzare (a qualunque ora!).
Gli unici a non accorgersene sono gli amministratori del condominio della giunta regionale Lombarda, purtroppo, i quali sono padroni (ladroni?) nell'azienda loro, e dei cittadini se ne infischiano.

Da notare anche il costo per treno-km di Trenord: 23 Euro, quasi il doppio delle regioni vicine. Serve commentare?

martedì 6 giugno 2017

Ferrovie Dello Stato, RFI, Trenitalia e Trenord presentano: la fiera dei guasti dei treni e degli impianti e dei treni e di chissà cos'altro, tutto sulla stessa linea

Martedì 6 giugno 2017, alle ore 9:56, alla stazione di Treviglio viene reso noto che i treni da Venezia, Verona e Brescia potranno subire ritardi fino a 50 minuti, a causa di un guasto agli impianti della linea Alta Velocità.

Infatti, il treno 2060 da Verona delle 10:05 ha un ritardo di 55 minuti: per le Ferrovie dello Stato (e RFI? E Trenord?), “fino a” significa “superiori a”.

I passeggeri non disposti a buttare via un'ora intera devono ricorrere al suburbano delle 10:10, il 23024, che nonostante la lenteza letargica, accumula 5 minuti di ritardo, e si presenta con un numero ridotto ottimizato di carrozze, non essendo un treno di una fascia critica. Peccato che debba contenere i passeggeri del treno in ritardo: ma ovviamente è impossibile per Trenord rimediare all'ultimo minuto (?) fornendo un convoglio adeguato, dato che siamo al capolinea di Treviglio, e chissà dove si trova il deposito dei treni suburbani.

La parte che più sorprende, però, è che il guasto si è verificato agli impianti dell’Alta Velocità. Perché le conseguenze stanno ricadendo sul trasporto che negli annunci viene solitamente definito convenzionale (con un certo disprezzo?)?
Dov’è, in questa situazione, l’intelligentissimo e preparatissimo e credibilissimo ministro Delrio Graziano, il quale all’inaugurazione della tratta AV Brescia-Treviglio ebbe la spudoratezza di dire che AV e trasporto pendolare si sarebbero aiutati a vicenda?
Ecco qui, oggi, la dimostrazione pratica delle parole di quel competente e affidabile ministro che è Delrio: non solo l’Alta Velocità è stata realizzata con il denaro pubblico dei miserabili pendolari che ogni giorno devono patire i disservizi e i disagi del trasporto pendolare “pubblico” ed economico, ma ora i difetti di funzionamento dell’AV vengono scaricati sul trasporto “pubblico”, in modo che l’elite ricca dell’AV continui a viaggiare comodamente, lasciando che i ritardi (di un’ora! ) ricadano sui patetici e impotenti pendolari che non possono permettersi il lusso dell’Alta Velocità.
Un’ora di ritardo, ribadisco, e per colpa di un’altra linea che non si accolla mai i problemi del trasporto dei pendolari. Dov’è il ministro Delrio? Commenterà mai una simile oscenità? O farà orecchie da mercante, dato che di recente ha gettato la maschera, e spiegato a chiare lettere la sua filosofia da Partito Democratico, cioè che bisogna solo fingere di avere a cuore qualcosa?
Dov’è l’assessore ai trasporti della regione Lombardia, Sorte Alessandro, che di recente ha fatto sì che la regione Lomabardia eroghi denaro pubblico per finanziare i viaggiatori (a prescindere dal reddito) della linea AV Brescia-Milano? Sorte lo sa che il suo regalare soldi all’Alta Velocità (che verrà quotata in borsa, e di fatto regalata ai privati) è un danno che si somma al danno del ritardo imposto ai treni pendolari? Qualcuno dei suoi elettori si rende conto del fatto che Sorte ha finanziato con denaro pubblico proprio l’entità che sta causando una mancata erogazione del servizio “pubblico” di Trenord?
Dov’è il sindaco Gori Giorgio di Bergamo, con le sue affermazioni da propaganda elettorale sul gran numero di treni che serve la stazione di Treviglio, adesso? Non ha nulla da ridire riguardo alla spaventosa disparità di trattamento delle due classi di viaggiatori?
Ma sarebbe forse più opportuno parlare di “caste”, a questo punto, dato che il denaro dei meno abbienti viene utilizzato per finanziare i privilegi dei più ricchi, nel totale silenzio (compiacente?) delle istituzioni, siano esse di area PD o di area Lega Nord.

Ma attenzione: la farsa non è finita.

Trenord, Trenitalia, Ferrovie dello Stato e RFI, GrandiStazioni e chissà quale altra società del gruppo ci tengono veramente a smentire tutte le "trombonate" che "spantegano" quando emettono i loro trionfali comunicati stampa in cui ribaltano la realtà, o quando pubblicano la loro rivista gratuita (a spese nostre) "Note", dove si racconta una realtà immaginaria di treni con gente che ascolta la musica e fa amicizia ed è felice di impiegare un'ora invece che trenta minuti per arrivare al lavoro, o quando riempiono le stazioni di manifesti raffiguranti riccone trasognate che pensano di prendere un treno e invece buttano via mezz'ora a bere una tisana, tanto sono ricche e il treno lo prendono per capriccio, mica per lavorare o per vivere.

E infatti, alle 17:15, nella stazione di Milano Centrale si scopre che il guasto della mattinata sulla linea Verona-Brescia-Milano è apparentemente stato risolto, ma adesso c'è un treno guasto sulla linea Alta Velocità tra Brescia e Milano, il quale causa inspiegabilmente ritardi  fino a 30 minuti sulla linea convenzionale, ancora una volta a dimostrare lo scandaloso abuso di potere e il conflitto di interessi di Trenitalia, azienda pubblica controllata da FS che però si comporta come un'azienda privata, e impone al servizio "convenzionale" di fare gli  interessi dell'Alta Velocità e del profitto, a danno dei passeggeri pendolari "poveri" che usano solo i mezzi regionali a basso costo. E tutto ciò nell'osceno e complice silenzio di un ministro inutile come Delrio Graziano, e di assessori campanilistici e arroganti come Sorte Alessandro, e sindaci miopi e provinciali come Gori Giorgio.

Ma non basta: Trenord e FNM, le aziende che Sorte Alessandro protegge ed elogia in continuazione, ci propongono anche un treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 con partenza ritardata di 10 minuti.
E' colpa del guasto appena citato? Dopotutto, la linea è la stessa.
No!
E' il treno 2077 ad essere guasto. Di nuovo. E in seguito, parte, ma accumula 17 minuti di ritardo.
Ma FNM non dovrebbe fare manutenzione preventiva? E dove vanno i soldi pubblici che le vengono erogati? E Sorte Alessandro non si chiede come mai FNM e Trenord siano sempre in attivo, a fronte dei continui guasti del loro parco treni?

Chi arriva a Treviglio alle 18:15, magari usando un treno suburbano, scopre che i "ritardi fino a 40 minuti" di cui sopra sono effettivi per il treno 2072 in 40 minuti di ritardo, ma si traducono in 50 minuti di ritardo per il 2076 da Verona per Milano. La tipica stima ottimistica di RFI (o di Trenord? Non si capisce chi gestisca gli annunci nelle stazioni, e perchè differiscano dai dati che Trenord, bontà sua, diffonde invece su internet, pensando forse che solo la casta dei passeggeri iper-connessi sia degna di essere informata).

Curiosamente, a Treviglio viene diffuso un annuncio sonoro che rende noto che il guasto agli impianti della stazione di Casaletto è stato risolto, e la circolazione riprende gradatamente.
Guasto agli impianti?
"Vabbè", dirà qualcuno, "quella lì è una linea da perdenti e poveracci, tanto che nessuno l'ha mai considerata non dico per l'AV, ma anche solo per il raddoppio."

Il tutto in una sola giornata: due impianti guasti, due treni guasti, ritardi ridicolmente superiori a quelli annunciati (a loro volta elevati in modo vergognoso), informazioni confuse, disorganizzazione. Il caos, insomma.
Il tutto sotto gli auspici di gente come Delrio Graziano, Sorte Alessandro e i loro padroni di turno in FS e Trenitalia e Trenord, che continuano a dipingere una meravigliosa e completamente falsa realtà, senza che nessun amministratore eletto dal popolo abbia un sussulto di dignità e chieda loro di rendere conto di queste vergogne quotidiane.

Chi mi ripaga delle ore che ho perso oggi, e nei giorni, e settimane, e mesi precedenti?
Devo accontentarmi del miserabile bonus di Trenord (pagato da chi?)?
Un bonus che, fra l'altro, Trenord spesso e volentieri rifiuta di erogare, per esempio affermando che Treviglio è un nodo servito da più linee, per cui il passeggero può sempre prendere un altro treno. Peccato che le linee "convenzionali" abbiano spesso guasti simultanei, o che l'informazione della cancellazione del treno (per esempio) da Brescia arrivi solo dopo che il treno da Cremona è già partito (per fare un esempio del tutto slegato dall'analfabetismo informativo che affligge le comunicazioni sonore e visive delle stazioni ferroviarie).
E chi è che decide quando il disservizio è stato tale che gli utenti abbiano diritto a un bonus?
Ma che domande: Trenord, naturalmente. Usando statistiche raccolte solo essa sa come. Le stesse per cui può vantare il grande risultato di puntualità dell'85%, glissando sul fatto che il contratto preveda invece il 95%. Ma tanto, chi controlla Trenord? Non certo la compiacente giunta condominiale della regione Lombardia di Maroni Bobo Roberto.
La leggenda metropolitana tra i pendolari vuole che Trenord diffonda solo dati complessivi della puntualità, per ottenere una media che nasconda l'elevatissima percentuale di disservizi concentrata nelle fasce orarie critiche, quelle dei lavoratori.
A fronte di quanto accaduto oggi, io mi pongo una domanda in merito: com'è possibile che ogni volta che io decido di prendere un treno a metà mattinata, o a metà pomeriggio, mi imbatta in un disservizio? Queste fasce di "stanca" non dovrebbero essere quelle a cui Trenord attinge per bilanciare le medie dei suoi disservizi?
Ma in che fascia è esattamente, che Trenord fornisce un servizio regolare e senza cancellazioni, ritardi, treni-bestiame, guasti, eccetera?

lunedì 5 giugno 2017

lunedì 5 giugno 2017: Ferrovie dello Stato non sa che nel settentrione ogni tanto piove

Lunedì 5 giugno 2017, alle ore 14:00, alla stazione di Milano Centrale, i treni della linea Domodossola-Milano potranno subire ritardi fino a 90 minuti o cancellazioni, a causa di danni dovuti al maltempo.
Davanti a questo desolante spettacolo, conseguente a una situazione di piogge di non più di 36 ore, non può che riemergere la solita battuta: le Ferrovie dello Stato, Trenitalia e RFI non sanno ancora che in settentrione piove più volte all'anno?
Possibile che un po' d'acqua dal cielo paralizzi un'intera linea nel silenzio delle istituzioni?
Perchè le regioni del Nord spendono centinaia di milioni di euro per realizzare autostrade inutili, e Trenitalia fa altrettanto con l'Alta Velocità riservata a una ristretta classe di ricchi, mentre per le strutture pubbliche viene spesa una miseria, come stanno a dimostrare i continui collassi delle linee ferroviarie al minimo alito di vento?

Il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona esaurisce i posti a sedere alle 17:20, e continua a riempirsi di passeggeri con grossi bagagli a seguito. Una carrozza di prima classe risulta "fuori servizio", con tanto di cartelli, e ulteriori cartelli segnalano che le sue porte sono guaste, ma a bordo è possibile vedervi gente seduta.
Alla stazione di Milano Lambrate, la gente deve assieparsi nei corridoi e nei mezzanini.
Il personale viaggiante non si vede. Il treno arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Tutto il disservizio si ripete regolarmente 4 giorni su 5, e anche oggi senza che vengano date spiegazioni.

Come si può mai fare perchè qualcuno degli amministratori eletti dai cittadini della Lombardia prenda atto della differenza tra la propaganda di Trenord e la realtà dei fatti di un servizio che è sempre al di sotto del dovuto, magari occultando questo aspetto in maniera subdola?
Forse deve intervenire il sindaco di Verona, per chiedere di sopprimere la fermata di Treviglio e sollevare così un clamore che costringerebbe altre figure a intervenire?
Sarà forse che alla dirigenza di Trenord non interessa fornire altre carrozze, o un servizio migliore, sui treni Milano-Verona, perchè i passeggeri veronesi non possono votare alle elezioni regionali, e quindi ai leghisti di Maroni Roberto (che hanno colonizzato tutti i posti della dirigenza di Trenord e FNM) non interessa che subiscano un disservizio quotidiano?

Intanto, i pendolari bergamaschi precisano la loro posizione, dopo l'infelice uscita campanilistico-propagandistica del sindaco Gori Giorgio.
I passaggi più interessanti sono quelli relativi al fatto che "con l’eliminazione della stazione di Treviglio Ovest tra le fermate, Trenord ottimizzò il materiale offerto con una composizione massima di 6 vetture doppio piano": anche i pendolari usano adesso il linguaggio falso della comunicazione mistificatrice di Trenord, ricorrendo al verbo "ottimizzare" quando invece il verbo corretto è "tagliare"?
Nelle ore di punta, i treni da Bergamo per Milano arrivano alla stazione di Milano Lambrate considerevolmente saturi, e con viaggiatori in piedi stipati un po' ovunque, anche e soprattutto perchè i favolosi Vivalto (che l'assessore Sorte Alessandro definisce "nuovi") sono assai più angusti dei modelli precedenti di treno.
Possibile che tra Gori Giorgio, Imeri Juri, Sorte Alessandro, Maroni Roberto e tutti gli amministratori che sono stati eletti dai cittadini per curare i loro interessi, non ce ne sia uno capace di sottolineare questo fatto?
E nessuno (a partire da Gori Giorgio) che sottolinei che Trenord, ripristinando le fermate a Treviglio Ovest per la linea Bergamo Milano, deve anche come minimo ripristinare il numero originale di carrozze? "Come minimo", perchè serviranno chiaramente più di 7 carrozze, e quindi anche motrici più potenti. Possibile che per l'Alta Velocità e i Freccia Rossa si trovino sempre i mezzi e i fondi per realizzare qualunque cosa (a discapito del trasporto pendolare pubblico), mentre il trasporto pendolare pubblico debba sempre vivere di miseria e guasti e ritardi e viaggi in condizioni umilianti?

«La questione della fermata Treviglio Ovest nasce quasi dieci anni fa, quando a seguito del quadruplicamento del tratto Treviglio-Milano e all’inaugurazione di due linee suburbane in partenza da Treviglio per Varese e Novara attraverso Milano, le istituzioni allora in carica si incontrarono in Regione e delinearono il nuovo piano di trasporto ferroviario locale per il Quadrante Est (Brescia, Bergamo, Cremona). A differenza di quanto scritto e dichiarato su molti giornali, il nostro comitato non prese parte a questi incontri e in alcun modo ebbe un ruolo nella decisione di eliminare la Ovest tra le fermate della Milano-Bergamo».

«Aggiungiamo che i treni della Milano-Bergamo erano composti da 7 vetture doppio piano fino ad allora e che, con l’eliminazione della stazione di Treviglio Ovest tra le fermate, Trenord ottimizzò il materiale offerto con una composizione massima di 6 vetture doppio piano per tutti i convogli, ancora oggi in vigore».

in data 10 maggio scorso Regione Lombardia ha incontrato i comitati coinvolti nel servizio del Quadrante Est e che «le fermate sui treni regionali delle 6,32 e delle 8,32 per Milano e delle 17,22 e 18,22 per Bergamo sono state annunciate come ancora in fase di studio e in possibile inserimento da settembre e senza modifiche ai tempi di percorrenza».

«Subito dopo il comitato viene a sapere a mezzo stampa che queste introduzioni saranno fatte in giugno e con allunghi ancora da valutare. La reazione non poteva che essere quella di rispondere a questa mancanza totale di sincerità e attenzione rivolgendoci direttamente all’assessorato regionale di competenza. Assessorato che non ha risposto alla nostra lettera, inviata anche alla stampa locale e al Comune di Bergamo».