lunedì 26 agosto 2019

Agosto 2019, trasporto ferroviario: ennesima conferma del fallimento della Regione Lombardia, di Trenord e di RFI


CREMONA (26 agosto 2019) - In una nota diffusa oggi, Dario Balotta (Europa verde) interviene sul caso dei bonus che Trenord dovrà distribuire nel prossimo mese.
«Trenord ha reso noto - spiega Balotta - che settembre sarà un mese di pioggia di bonus per i pendolari lombardi. Sono infatti ben 26 linee su 37 che nel mese di giugno non hanno raggiunto gli standard minimi di affidabilità. Pertanto i pendolari del 70 % delle linee lombarde potrà acquistare l’abbonamento mensile con lo sconto del 30%, nel caso di abbonamento annuale potranno richiedere il Bonus alla scadenza dell’abbonamento. 
In cima alla classifica delle linee peggiori calcolate sui ritardi, le soppressioni e la riduzione di carrozze ci sono quelle con origine o destinazione Milano che ammontano a 15 tratte. La seconda provincia è Brescia con 5 linee su 5 che interessano la città della Leonessa. Numerose però sono anche le linee (11 che) non interessano il capoluogo ma le aree periferiche della regione, tra queste entra per la prima volta la Brescia Iseo Edolo.
E pensare che il piano emergenziale annunciato dall’a.d. e direttore generale Marco Piuri a dicembre scorso doveva tamponare il collasso dell’azienda. Nonostante la soppressione di ben 150 treni giornalieri e la promessa solenne che grazie ai tagli di 150  nel 2019 ci sarebbero stati treni più affidabili e regolari, Trenord ( 50% FNM e 50% FS) è ancora al collasso.
La crisi si è invece aggravata nella gestione inefficiente dei turni del personale di scorta (capi treni) e di condotta (macchinisti),  nella manutenzione dei convogli  nonostante le costose esternalizzazioni e  la riorganizzazione denominata (deposito esteso).
I treni nuovi arrivano con il contagocce ed il personale diminuisce anziché crescere come promesso.
A ciò va aggiunto che la rete gestita da RFI (gruppo FS)  e FNM  è sempre malfunzionante e causa anch’essa disservizi.
Con le risorse pubbliche trasferite a Trenord e la crisi climatica - conclude Balotta - in una regione come la Lombardia ci si aspetterebbero ben altri servizi».

martedì 20 agosto 2019

Agosto 2019: a Trenord non basta dimezzare il servizio e sopprimere arbitrariamente i treni rimasti. Ecco quindi anche il "guasto informatico"


Una mattina di ritardi e tanti treni cancellati su molte linee di Lombardia, in particolare nel quadrante Nord della metropoli di Milano.

«Per un guasto ai sistemi informatici si sono verificate cancellazioni e limitazioni di percorso» spiega Trenord, che assicura che «i sistemi stanno gradualmente riprendendo il regolare funzionamento» (non erano disponibili neppure le info in tempo reale).

Il guasto ai sistemi di Trenord ha provocato forti disagi sulle linee di Varese, Porto Ceresio, Luino, Domodossola, Como-Chiasso, sulla linea della Valtellina per Lecco e Sondrio, S5 Varese-Treviglio, Malpensa-Varese-Bellinzona. E ancora nel Pavese e sulla Milano-Brescia-Verona.

Generico 2018
Tabellone alla stazione di Legnano: nella fascia 7-8 numerosi i disagi

Alcuni treni, pur non cancellati, hanno visto consistenti ritardi: ad esempio il treno 10401 da Domodossola, che arriva a Milano appena prima delle 8, è giunto nella metropoli con ben 47 minuti di ritardo.

RFI, gestore dell’infrastruttura, ha fatto un primo bilancio, con aggiornamento, alle ore 8.20: “Traffico ferroviario in graduale ripresa dopo i rallentamenti registrati dalle 5 alle 8.20 nel nodo di Milano per un guasto ai sistemi informatici di Trenord. I treni in viaggio hanno registrato ritardi compresi fra 20 e 60 minuti, mentre 17 convogli sono stati limitati per parte del percorso o cancellati interamente“.

Alle 9.20 si registravano ancora alcuni ritardi consistenti su alcune corse, come ad esempio il treno 33149 Porto Ceresio-Rho con 20 minuti di ritardo sulla tabella di marcia.

venerdì 16 agosto 2019

Mentre il trasporto ferroviario italiano agonizza, FS continua a spendere denaro pubblico all'estero


[...]

Non sono bastati i 1.370 km di alta velocità realizzati a costi enormi – il triplo rispetto ai partner europei e a discapito del trasporto regionale – a rilanciare le ferrovie italiane. In questi anni, mentre si realizzava l’Alta velocità per le lunghe distanze, il “segmento” di domanda in forte crescita è stato quello dei viaggiatori “regionali”, sulle brevi distanze. La congestione delle strade e delle città metropolitane insieme ai costi dovuti all’uso dell’automobile e alla crescita dell’inquinamento dell’aria in vaste aree territoriali, non solo del nord, hanno spinto verso l’utilizzo del treno. Il treno non c’era e, se c’era dava un’offerta di scarsa qualità rispetto alle aspettative e alle necessità di mobilità degli italiani. Italiani che, se potessero lascerebbero volentieri a casa l’automobile.

[...]

A 10 anni dalla gestione unitaria e federalista con Ferrovie Nord del più grande bacino di traffico regionale italiano, quello lombardo, i servizi in perenne collasso. Pessima manutenzione dei mezzi, gestione dei turni del personale e della rete inefficiente provocano numerose soppressioni di treni e di ritardi. Viaggi ogni giorno da delirio (in treno si bolle d’estate e si gela d’inverno) per non parlare della precaria sicurezza (vedi l’incidente di Pioltello).

[...]
 
...in Grecia, dove Trenitalia ha vinto una gara per la gestione delle ferrovie statali che hanno privatizzato il settore. [...] Le ferrovie austriache dissero all’allora governo in carica che se avessero voluto la loro gestione avrebbero dovuto pagare; FS no. Le nostre ferrovie hanno sborsato 45 milioni per aggiudicarsi la gestione.  

[...]

Tutti i governi vorrebbero che FS si occupasse di tutto e di più: treni, bus, metropolitane, merci, intercity e Alta Velocità. A prescindere dai risultati e dai costi. Ora hanno inglobato anche l’Anas che più di trasporti intermodali strada ferro sposta i debiti i suoi debiti fuori dai radar (non sempre accesi) del bilancio dello Stato.

[...]

Ora le FS si apprestano a siglare una nuova acquisizione, forse la più “pazza ed irresponsabile” della sua storia, quella di Alitalia. Anche qui stesso motivo: aprire un nuovo ombrello protettivo pubblico. Sorprendono questi annunci di internazionalizzazione delle FS, viste le inefficienze, le diseconomie di scala, i costi elevati di gestione, i bassi ricavi e una produttività inferiore del 20% rispetto alle aziende leader dell’Unione Europea. E’ impossibile spiegare come coniugare il trasporto di merci e persone su ferro, che dovrebbe essere il core business delle FS, con il ruolo di sempre più grande ammortizzatore sociale che sta svolgendo il gruppo. 

martedì 13 agosto 2019

Milano e Monza: dal 1° ottobre via i biglietti solo per i treni con rincari fino al 40%

Qualcuno sentiva la mancanza della patetica Terzi Claudia, assessore ai trasporti della Lombardia, incapace di gestire i trasporti della Lombardia (specialmente il fallimento quotidiano di Trenord), ma sempre impegnatissima a incolpare qualcun altro?
E comunque complimenti al sindaco di Milano Sala Giuseppe, che ha pensato bene di legittimare la "rivoluzione" di ATM e aumentare il biglietto della metro a 2 euro tondi proprio due settimane prima della chiusura per l'intero mese di agosto di due fermate cruciali della metropolitana 2 come Lambrate e Piola.


Milano e Monza, dal 1° ottobre via i biglietti solo per i treni con rincari fino al 40%

Con rincari per i pendolari Trenord e la scomparsa dei «bonus» ritardi.
Ieri la giunta regionale ha approvato la delibera che regola l’uso del biglietto integrato sulle linee ferroviarie.
Dal 15 luglio scorso a Milano, nell’hinterland e a Monza è entrato in vigore il nuovo sistema tariffario: un solo ticket per tutti i mezzi pubblici del territorio, diviso in nove corone.
Il costo del viaggio sale a seconda del numero di corone attraversate.
Nel contempo, nel capoluogo lombardo il biglietto ordinario è passato da 1,50 a 2 euro e sono state approvate agevolazioni per le fasce deboli.
La rivoluzione è stata fortemente voluta da Palazzo Marino.
Contraria invece la Regione, che solo all’ultimo ha dato l’ok per inserire anche Trenord (al 50 per cento del Pirellone e al 50 di Trenitalia) nel sistema.
La delibera di ieri, proposta dall’assessore ai Trasporti Claudia Terzi, ratifica l’accordo e fa un passo oltre: indica che dal 1° ottobre i biglietti ferroviari non saranno più validi nelle tratte comprese nei territori di Milano e provincia e Monza e provincia (l’area Stibm).
Cancellati i «Trenocittà Milano» e i «Trenocittà Monza».
Rimangono validi i ticket per chi arriva o parte da oltre i confini di questa zona.
 Gli abbonamenti annuali già emessi saranno utilizzabili fino alla scadenza.

Finora sui convogli Trenord era possibile usare biglietti solo ferroviari o integrati a seconda della convenienza.
Le tariffe del nuovo sistema sono più alte di quelle per compiere lo stesso tragitto in treno, permettono però di usufruire di molti mezzi.
L’integrazione porterà un rincaro dei ticket anche del 40 per cento per chi si sposta solo in treno, in un periodo in cui il servizio di Trenord ha vari problemi.
Per compensare, Regione chiede all’azienda di adottare «forme di mitigazione» per i pendolari penalizzati, senza pesare sulle casse regionali.
Il documento poi «sospende» l’applicazione del bonus nel territorio interessato dalla rivoluzione: lo sconto è applicato agli abbonamenti nel caso di forti ritardi lungo la linea nel mese precedente.
Difficile però calcolarlo se il ticket vale per più mezzi.
Si sceglie quindi di riparlarne in una «fase attuativa successiva».
Non è specificato quanto le casse di Trenord guadagnerebbero in più, ma si indicano quote di 12,9 per cento all’azienda e 87,1 agli altri operatori per la ripartizione degli introiti complessivi.

Il documento dovrà ora essere firmato entro il 30 settembre dall’Agenzia di bacino, pena la trattenuta del 3 per cento delle risorse da parte del Pirellone.
L’Agenzia sottolinea però il disaccordo su alcuni punti.
In particolare, i tempi: il regolamento regionale del 2014 prevede un intervallo di 5 anni per allineare le tariffe ferroviarie a quelle integrate.
Lo stop ai ticket solo per i treni non sarebbe quindi una necessità imminente.
E su questo punto si incardina la protesta del Pd.
«La Regione poteva tenere in vita biglietti e abbonamenti fino al 2024 e invece ha scelto di aumentarli — attacca il consigliere regionale Pietro Bussolati — .
E a inizio luglio si erano vantati di aver tenuto bloccate le tariffe».
Replica l’assessore Terzi: «Una decisione obbligatoria alla luce della politica messa in atto da Milano».
Dà la colpa al rincaro di 2 euro deciso da Palazzo Marino e chiede a Comune e Agenzia di rinunciare a parte degli introiti per aiutare i pendolari.

sabato 3 agosto 2019

2 agosto 2019: Trenord sospende la circolazione per otto ora sulla Trevigli-Verona e non eroga nemmeno un autobus sostitutivo, In compenso manda le forze dell'ordine a tenere a bada i passeggeri esausti. E la Lega Nord tace.

Venerdì 2 agosto 2019: la circolazione ferroviaria tra Treviglio, Brescia e Verona viene interrotta alle ore 15:00 per caduta di alberi sulla linea ferroviaria.
Alle ore 20:00, la circolazione ferroviaria è ancora sospesa.
Trenord è l'azienda amministrata da Piuri Marco, cioè quello che ha "risolto" lo sfacelo in cui è caduta sostituendo treni con autobus. In questa situazione che richiede davvero autobus sostitutivi, Trenord non ne invia neppure uno.
Trenord è capace solo di chiedere l'intervento di Polizia e Carabinieri per evitare che i passeggeri in attesa da otto ore a Treviglio si affollino sul primo treno disponibile (treno 2081 in ritardo di più di un'ora).
Questo è ciò che intende la Lega Nord di Fontana Attilio per "risanamento"? #Dalleparoleaifatti

Copertura da parte dei mezzi d'informazione sull'ennesima prova (quotidiana) dello sfacelo in cui è sprofondata Trenord?
Inesistente.
Il massimo che si sente è il Tg Regione di Rai News, che nella "Edizione della notte" del 3 agosto 2019 specifica che la "Mantova-Milano è rimasta interrotta per 2 ore".
Della ben più grave interruzione della trevigli-Verona, il Tg Regione non fa menzione, così come non parla dell'incapacità dimostrata da Trenord.

E dove sono Repubblica e L'Espresso?


#dalleparoleaifatti, #Discoverytrain, #InLombardia, #lombardiaallavoro, #LombardiaConcreta,

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venerdì 2 agosto 2019

Regione Lombardia e Comune di Milano uniti nell'aumentare il prezzo del trasporto pubblico e ridurrre il servizio

Prima il Comune [di Milano] ha aumentato di 50 centesimi il biglietto urbano [di ATM] anche dopo aver dimostrato che i problemi di bilancio potevano essere risolti mungendo SEA, e cercando maldestramente di mascherarlo nella tariffa integrata finalmente introdotta dalla agenzia.
Poi la Regione ha dato il colpo di grazia, aumentando la tariffa dei treni dopo avere spergiurato che non sarebbero aumentate fino a che il servizio non fosse stato almeno decente.
E anche in questo caso la colpa viene data alla tariffa integrata "imposta dal Comune".
Peccato che proprio la legge regionale 6/2012 prevede che le tariffe ferroviarie possano rimanere autonome per 5 anni (!!!) dopo l'introduzione della tariffa integrata, proprio per non penalizzare chi usa solo il treno e lasciare comunque al cittadino quel poco di scelta che gli rimane, visto che l'unica risposta di Trenord al disastro del servizio è stata ridurre i treni per far viaggiare in orario i pochi che restano.
Il Comune ha forzato la mano, ma la Regione ha addirittura contraddetto una sua legge, e ogni volta qualcuno ci guadagna ma i pendolari ci perdono sempre
Il tutto con il solito squallido corredo di polemiche tra gli attori minori di questa tragedia, gli assessori di Regione e Comune.




giovedì 1 agosto 2019

31 luglio 2019: il successo del risanamento di Trenord imperversa tra guasti e cancellazioni e ritardi

Mercoledì 31 luglio 2019. Come sempre, un campionario limitato a una ristretta fascia oraria (di punta) e a sole due o tre delle linee ferroviarie che Trenord gestisce in Lombardia.

Stazione di Milano Lambrate.
Alle ore 17:23, non c'è traccia del treno 10727 Milano-Brescia delle 17:22.
RFI non ha ancora erogato un annuncio sonoro in merito. Gli schermi di RFI mostrano la situazione del 10727 come se fosse perfettamente regolare.
Per chi non sapesse come funziona il servizio ferroviario, ad esempio la Lega Nord e Fontana Attilio e Terzi Claudia e la dirigenza di Trenord, precisiamo che l'arrivo o il ritardo del treno devono essere annunciati prima dell'orario previsto di arrivo, come succede con tutti gli altri treni. anche gli esempi di impreparazione sopra citati dovrebbero capire che il silenzio sulla condizione del treno daparte del gestore della rete (RFI) è un grave disservizio che impedisce al viaggiatore di scegliere per tempo un'altra soluzione di trasporto e gli causa continui danni in termini di tempo, lavoro, denaro e vita privata.
Alle 17:27, RFI rende finalmente noto che il treno 10727 delle 17:22 è in ritardo. Chi l'avrebbe mai detto?
Il ritardo del 10727 è di 15 minuti. Il motivo è sconosciuto. In seguito diventa un ritardo di 19 minuti.

Intanto, il treno 2074 Verona-Milano subisce 20 minuti di ritardo.

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Il treno 2084 Verona-Milano è cancellato per guasto al treno.
Il treno 2079 Milano-Verona è cancellato per guasto al treno.
Il treno 2091 Milano-Brescia subisce 24 minuti di ritardo per guasto a un altro treno. Il treno 2091 subisce ritardi, cancellazioni e disservizi demenziali sin da quando i suoi orari sono stati cambiati per compiacere Trenitalia e i suoi Frecciarossa, cosa di cui la Lega Nord si è sempre altamente infischiata.

Ma, almeno, la pagina della "circolazione in tempo reale" di Trenord.it ne da notizia.
Non accade così per il 10727, che pur essendo ancora in viaggio, e in ritardo di 19 minuti, non compare nemmeno per sbaglio nella pagina della "circolazione in tempo reale" di Trenord.it.
Per quale motivo Trenord non è capace neppure di erogare informazioni sui propri treni in ritardo?

In seguito, la partenza del treno 2079 Milano-Verona subisce 60 minuti di ritardo.
Trenord imbroglia i passeggeri per l'ennesima volta, procrastinando la verità fino a far perdere loro la possibiltà di salire su treni alternativi che partono in quei 60 minuti.
Infatti, come detto, Trenord finisce col cancellare il treno per guasto al treno. Trenord se ne accorge solo DOPO SESSANTA MINUTI? Con la sfilza interminabile di episodi precedenti di treni irrimediabilmente guasti che Trenord ha riconosciuto come tali solo dopo un intervallo di tempo vergognoso?
cosa stanno facendo nel frattempo la Lega Nord e Fontana Attilio e Terzi Claudia, davanti a una simile dimostrazione di incompetenza, impreparazione e inadeguatezza? Non hanno più capri espiatori di fantasia, dopo aver accusato il PD (che come loro è un sostenitore del TAV), il M5S, il clima, il caldo, il freddo, i comunisti sovietici e i negri?

Intanto, i sistemi di informazione visiva nella stazione di Brescia e Brescia Est (in carico a RFI) sono fuori servizio.
Vale la pena di suggerire a Lega Nord e Fontana Attilio e Terzi Claudia e Sala Giuseppe di fare un giro nella stazione di Milano Lambate, per vedere come sono conciati i sistemi di informazione visiva nella #MilanoVistaDaNoi.



30 luglio 2018: Trenord e la malagestione e la disinformazione di un'azienda allo sbando

Martedì 30 luglio 2018. Come sempre, un campionario limitato a una ristretta fascia oraria (di punta) e a sole due o tre delle linee ferroviarie che Trenord gestisce in Lombardia.

Treno 2074 Verona-Milano: secondo My-Link.t (sito gestito da Trenord) il treno non esiste.
Invece il treno è stato cancellato.


Treno 10590 Stradella-Milano: 27 minuti di ritardo.











Treno 10727 Milano-Brescia: 24 minuti di ritardo.
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Il motivo (fonte: annuncio sonoro di RFI) è: guasto al treno.

La pagina della "circolazione in tempo reale" di Trenord.it non riporta nè il ritardo nè tantomeno il motivo del ritardo del treno 10727, nonostante il treno stia ancora viaggiando.

#dalleparoleaifatti, #communitydeltreno, #LombardiaConcreta, #InLombardia, #lombardiaallavoro, #Discoverytrain
Treno 2076 Verona-Milano: 13 minuti di ritardo per sosta di altro treno. Esattemente quale treno e perchè sta sostando? Come sempre, Trenord eroga informazioni volutamnete opache.

29 luglio 2019: campionario di malagestione ferroviaria di Trenord e della Lega Nord

Lunedì 29 luglio 2019. Come sempre, un campionario limitato a una ristretta fascia oraria (di punta) e a sole due o tre delle linee ferroviarie che Trenord gestisce in Lombardia.

Treno 2055 Milano-Verona: ritardo di 60 minuti e cancellato a Brescia.









Treno 5326 Milano-Varese: cancellato.





#LombardiaConcreta, #InLombardia, #Trenord, #LombardiaAlLavoro, #DalleparoleAiFatti,
Treno 5328 Milano-Porto Ceresio.

Trenord omette che il treno precedente delle 18:02 è stato cancellato, e tutti i pendolari si riversano sul treno 5328.

Trenord omette di aver erogato il 5328 con sole tre carrozze, costringendo i pendolari a viaggiare stipati come sardine, mentre il sole arroventa la città di Milano a 31° (ufficiali).

Chissà se Fontana Attilio, Terzi Claudia, Piuri Marco, Lega Nord e #LombardiaConcreta lo sanno?



Treno 10653 Novara-Treviglio: ritardo di 14 minuti e cancellato a Milano Certosa.










 Treno 10727 Milano-Brescia: ritardo di 11 minuti.

A Milano Lambrate, il treno è previsto per le 17:22. RFI lo annuncia come "in arrivo" solo alle 17:23, e il treno riparte alle 17:28. RFI omette di annunciare il ritardo.









Treno 204215 Milano-Piacenza: cancellato