venerdì 28 settembre 2018

28 settembre 2017: il 2077 saturo e con il riscaldamento attivo

Treno 2077 Milano-Verona delle 17:25, sei carrozze a due piani, già sature alla partenza.
Giornata di sole.
Lo schermo informativo della carrozza riporta 28°C all'esterno.
Si viaggia col riscaldamento acceso.
Dopo 10 minuto di viaggio sembra di stare in una fornace.
No, è impossibile farlo presente al capotreno, perchè A) il capotreno non si fa vedere, e B) è impossibile spostarsi attraverso carrozze sature di persone, bagagli di ogni dimensione impilati  nei corridoi e altrove, passeggini e borse a tracolla così larghe da bloccare il passaggio.

Complimenti anche alla studentessa di letteratura che è andata a vedere un lavoro sulla risemanticizzazione della Divina Commedia, e lo apprezza con i seguenti aggettivi: assurdo, bello, strabello, bello. E che dire dei commenti sulla anziana studiosa autrice dell'opera? E' scialla.
Non so da quanti anni questa studentessa si dedichi a lettere, ma di certo ne ha tratto frutti importanti.

 Può mancare l'approssimazione gestionale di Trenord e società interconnesse per la gestione ferroviaria della #LombardiaConcreta?
Certo che no.
Su My-Link: treno 2074 Verona-Milano, ritardo di 12 minuti.
Su trenord.it, pagina della circolazione in tempo reale: tratta Milano-Verona, nulla da segnalare.
E il 2074 è in ritardo o no?
E per quale motivo?


Dal 24 al 28 settembre: Trenord e FNM continuano a erogare ritardi, guasti ai treni, treni sovraffollati


Giovedì 27 settembre 2018.
Treno 2077 Milano-Verona delle 17:25. Prove tecniche dell'incapacità e incompetenza croniche di Trenord e FNM: il convoglio in questione è formato, per l'ennesima volta, da sole cinque carrozze a due piani, del tutto insufficienti per contenere l'afflusso sistematicamente elevato di passeggeri.
Stiamo parlando di: pendolari lavoratori/studenti; turisti che vanno dagli asiatici ai teutonici e sempre con un seguito di valigie così grandi che potrebbero ospitare una persona, torme di adolescenti alla moda che tornano a Verona carichi di borse di indumenti alla moda dopo aver fatto grandi acquisti nei negozi della moda di Milano; anziani in sovrappeso accompagnati da parenti volenterosi  che però faticano a muoversi tra le barriere architettoniche del Vivalto e di certo non riescono a sedersi sugli angusti sedili del Vivalto; famiglie di immigrati con borsoni colossali tenuti insieme con nastro adesivo e neonati bisognosi di essere cambiati pur non essendoci mai un bagno agibile o raggiungibile sul Vivalto; il tossicodipendente scheletrico e maleodorante che importuna tutti per farsi dare qualche centesimo, compresi gli operai che dopo una giornata terribile tentano di dormire; gruppi di vecchiarde starnazzanti che viaggiano perchè sono in pensione; altra umanità varia non identificabile.
Il treno parte come al solito con tutti i posti a sedere occupati, e viaggiatori accampati sugli scalini, negli angusti corridoi, nei mezzanini. Spostarsi da una carrozza all'altra è difficile come fare un percorso di guerra, e alla stazione di Lambrate i passeggeri che salgono sono costretti a fermarsi dove già ci sono altri passeggeri in piedi, assiepandosi e intasando ulteriormente le carrozze.
Il 2077 parte in ritardo di 7 minuti. Il capotreno non comunica nessuna spiegazione. E il capotreno non si fa vedere su nessuna carrozza, anche perchè non potrebbe farsi strada tra la folla compatta come un muro.

Questo è il risultato dell'operato dell'azienda pubblica FNM, in mano alla regione Lombardia e diretta da Gibelli Andrea, nominato dalla Lega Nord di Maroni Roberto.
Questo è il risultato dell'operato dell'azienda pubblicaTrenord, controllata al 50% da FNM, e fino a poco tempo fa amministrata da Farisè Cinzia, nominata da FNM per scelta di Gibelli e Maroni.
Questo è il risultato delle politiche della Lega Nord di Maroni Roberto e dell'ex assessore Sorte Alessandro, che hanno tirato a campare con annunci reboanti su investimenti e acquisti faraonici (sempre in ritardo e sempre sbagliati), insulti ai comitati pendolari, e orecchie da mercante.

Venerdì 28 settembre 2018.



Treno 10906 Brescia-Milano: 31 minuti di ritardo per guasto al treno precedente (quale?).
Treno 10908 Brescia-Milano: cancellato (perchè?).

Lunedì 24 settembre 2018.
Treno 2077: convoglio in questione è formato, per l'ennesima volta, da sole cinque carrozze a due piani.
Treno 2073 Milano-Verona: 13 minuti di ritardo per ritardo di altri treni (quali?).
Treno 2076 Verona-Milano: cancellato da Verona a Brescia per guasto al treno. Trenord offre ai passeggeri, come alternativa, un treno che parte un'ora dopo: la dirigenza di Trenord ovviamente non si rende conto che ciò significa subire 60 minuti di ritardo.



martedì 25 settembre 2018

Farisè Cinzia dovrebbe querelare chi le ha davvero danneggiato l'immagine: l'amministratrice delegata di Trenord, che si occupava di vestitini e del bazar online invece che dello sfacelo del servizio ferroviario in gestione all'azienda


Farisè ha provato a verificare perchè i vertici della regione Lombardia hanno criticato la gestione di Trenord?
Oppure Farisè continua a vivere nel suo mondo di gnomo, folletti, rane magiche e treni in orario, come da sue dichiarazioni rilasciate al TG2 a fine 2017, quando sosteneva che i treni in ritardo erano una minima frazione, e intanto a sua insaputa la malagestione aziendale si incancreniva geometricamente fino a esplodere nello sfacelo del 2018?

Se proprio vuole querelare qualcuno per il danno d'immagine subito, provi a querelare l'amministratrice delegata di Trenord che ha diretto l'azienda mentre questa andava a rotoli.

25 settembre 2018: Trenord e il mistero del treno da Verona che viaggia regolarmente, ma è straordinario, ma ha 33 minuti di ritardo, ma è momentaneamente guasto

25 settembre 2018.
Ore 7:46, stazione di Milano Lambrate.
Il treno 2160 di Trenitalia per Milano Centrale delle 7:49 è in ritardo di 5 minuti.
Il treno 2090 per Milano Centrale delle 7:53 è in orario. Il treno 2290 delle 7:54 per Milano Centrale è in orario.
Alle 7:51, il 2160 ha un ritardo di 10 minuti.
Il 2090 è in ritardo di 5 minuti. Il 2290 di Trenitalia è in ritardo di 5 minuti.
Le informazioni sono disponibili solo sugli schermi; di tutti questi ritardi, RFI non annuncia nulla tramite aloparlanti; l'eccezione è il ritardo di 10 minuti del 2160, che però viene comunicato quando ormai è già un ritardo in essere da almeno 8 minuti. Bisogna chiedersi come possa un cieco servirsi di questa stazione ferroviaria della Lombardia. 

Il treno 2160 delle 7:49 accumula un ritardo di 14 minuti.








Il treno 2090 per delle 7:53 accumula un ritardo di 8 minuti.









Il treno 2290 per delle 7:54 accumula un ritardo di 4 minuti, che sembra poco, ma va sommato agli ulteriori 5 minuti già buttati via con la mancata coincidenza del 7:49.







Sul sito di Trenord.it, la pagina della circolazione in tempo reale non riporta alcuna informazione sul ritardo del 2090.
In compenso, si apprende che il 4897 subisce 14 minuti di ritardo per dare precedenza a un altro treno: quale treno, con che dititto dovesse avere la precedenza, e prchè era in ritardo, Trenord e RFI non lo spiega.
Ma la vera perla è il treno 2058 Verona-Milano. Che oggi viaggia regolarmente.
E' una notizia, e va riportata: sulle linee di Trenord, un evento simile è ormai raro.
Però sono previsti 30 minuti di ritardo.


Ma attenzione: secondo il sito di My-link.it, lo stesso treno 2058 oggi viaggia come straordinario.
E che vuol dire?
Perchè gli orari e le fermate non vengono riportati?






Controllando nuovamente Trenord.it, si apprende che il treno 2058 viaggia con 33 minuti di ritardo.
E che la causa è un momentaneo guasto al sistema di chiusura delle porte.
C'è davvero scritto "momentaneo", ed è lo stesso treno che ha subito la farsa delle informazioni di cui sopra. 
Il cais è grande nelle aziende ferroviarie della #LombardiaConcreta.

E la regione Lombardia, tramite FNM, deve scucire cinquecentomila euro di buonuscita alla signora Farisè Cinzia, per essere arrivata a questo risultato.

Sulle linee suburbane da Treviglio verso Milano, il treno 23011 da Varese è in ritardo di 25 minuti perchè ha dovuto dare la precedenza a un altro treno (quale? e per quale motivo? Trenord e RFI, rispondete) e per un guasto alle porte.
Vale la pena ricordare che treni delle linee suburbane non sono i vecchi catorci delle linee regionali, e non sono stati forniti da Trenitalia: si tratta di treni con al massimo 13 anni, che FNM (della regione Lombardia e amministrata da dirigenti scelti dalla Lega Nord) e Trenord (amministrata per anni da dirigenti scelti dalla Lega Nord) devono manutenere.

Il treno 10611 da Novara è in ritardo di 13 minuti a causa di un treno merci.
Perchè sulle linee suburbane transitano treni merci?









lunedì 24 settembre 2018

Le grandi stazioni ferroviarie di Milano: riqualificate per esaltare il luridume e il fetore di urina

24 settembre 2018.

Stazione ferroviaria di Milano Lambrate: l'ingresso su piazza Bottini del sottopasso "nord", quello più ampio, riporta alla mente la prosopopea con cui nel 2015 ne venne presentata la riqualificazione (per la verità relativa solo all'esterno della stazione ferroviaria.
E infatti, l'ingresso del sottopasso ferroviario vero e proprio, che Rete Ferroviaria Italiana ha affidato alla gestione di Grandio Stazioni, è tutt'altro che riqualificato: pozze di vomito costellano il pavimento in prossimità della barriera esterna, e un nauseabondo tanfo di urina, di cui sono visibili le enormi macchie negli angoli dell'atro, intride l'intera zona di accesso. E chi alza lo sguardo all'ampio schermo informativo che incombe dal soffitto, nota che lo schermo visualizza la data, ma non l'ora: un guasto in essere da prima dell'aprile 2017. Forse è il caso di inviare una segnalazione a RFI, dato che il personale RFI da solo non ci arriva.
Salendo le scale che portano al marciapiedi del binario 12, bisogna scansare residui di cibo, altri rifiuti, macchie sospette. Sul marciapiedi, l'angolo dell'aiuola a ridosso delle pareti è, come sempre, un grumo rivoltante di fango, urina, escrementi e rifiuti.

Stazione ferroviaria di Milano Centrale: uscendo dalle arcate anteriori principali, si riscopre la stessa atmosfera della stazione di Milano Lambrate, grazie all'afrore di urina che promana dalla pavimentazione intorno alle colonne e alle barriere che delimitano le scalinate di accesso alla metropolitana. Una situazione esilarante, se si pensa alla pompa magna con cui di recente sono stati inaugurati gli ennesimi nuovi giardinetti di piazza Duca d'Aosta, destinati a diventare latrine a cielo aperto come tutte le aiuole della zona.

domenica 23 settembre 2018

«Bloccati per 3 ore, non ci fu assistenza» Trenord risarcisce i pendolari: 80 euro


Come se servisse a qualcosa: Trenord non toglierà certo quel denaro dai lauti compensi alla dirigenza che ha condotto allo sfacelo odierno; semplicemente, la regione Lombardia rinuncerà a parte degli utili dell'azienda.

E comunque, la Lega Nord si guarderebbe bene dall'impiegare quegli utili in opere e acquisti che contrastino il crescente inquinamento che avviluppa il Nord Italia.
Infatti, ecco dove Fontana pensa di buttare il denaro pubblico, per non voler essere meno di Maroni Roberto, che ne ha riversati milioni (a perder) nella voragine finanziaria chiamata BreBeMi.

«La Pedemontana - spiega il governatore - va completata. Io rispetto le opinioni di tutti e il ministro è libero di dire quello che vuole, ma la Pedemontana per noi è fondamentale. Se lo Stato non dovesse sostenerci, faremo noi. L’opera sarà sicuramente realizzata dalla Lombardia». E come? «Ci sono privati - chiarisce Fontana - che si sono detti disponibili ad entrare per sostenere i costi dell’intervento e non escludo quindi che possano finanziare loro quello che manca».
Come per BreBeMi, ecco comparire i "privati", cioè aziende che firmeranno il solito contratto in cui tutte le perdite andranno a carico della regione Lombardia, cioè dei contribuenti: o forse qualcuno è ancora così tonto da credere che Fontaba sia più onesto di Maroni?

venerdì 21 settembre 2018

21 settembre 2018: è venerdì, e quindi Trenord cosa fa? Riduce le carrozze del treno Milano-Verona delle 17:25, perchè tanto chi vuoi che ci salga?

21 settembre 2018.
E' arrivato il venerdì, e cosa si può fare, se si vuole celebrare l'apoteosi programmatica della deficienza gestionale ferroviaria più incapace?
E' molto semplice: si prende un treno interregionale nella fascia oraria di punta, per esempio il 2077 Milano-Verona delle 17:25, che già abitualmente viaggia con tutti i posti occupati e passeggeri con bagagli in piedi ovunque, e si riduce il convoglio da 6 a 5 carrozze, avendo cura di riservare comunque una carrozza alla prima classe (per ragioni commerciali, come spiega Trenord).
Ed ecco quindi che tutto il valore dell'opera risanatrice dell'ex amministratrice delegata di Trenord, quella Farisè Cinzia voluta su quella poltrona da Maroni Roberto, si palesa in tutta la sua stellare efficacia: non stupisce che Farisè voglia una buonuscita di un milione e mezzo di euro, perchè il treno 2077 è un folgorante esempio del suo apporto all'affossamento del trasporto ferroviario lombardo, quello gestito da una Trenord di matrice federalista, e tanto celebrata con #LombardiaConcreta.

Il capotreno, con aria disperata, ride istericamente davanti alla spaventosa mole di passeggeri che si stipa nelle 5 patetiche carrozze dell'obsoleto treno di modello Vivalto, che FNM ha comprato sebbene i difetti congeniti fossero arcinoti, e che Trenord insiste a piazzare su una tratta interregionale, sebbene il treno non abbia spazio per i bagagli. Ma i bagagli ci sono, e sono colossali: turisti di ogni genere viaggiano da Milano a Verona il venerdì sera (ma la favolosa dirigenza della premiata ditta Trenord non lo sa, come non lo sapeva Farisè, sempre impegnata a far confezionare vestiti nuovi per il personale, oppure a vendere promozioni online per la spesa al supermercato, come una vera piazzista), e ogni turista si porta appresso larghe valigie con ruote, o zaini di campeggio che da soli occupano un sedile, o borsoni di plastica impacchettati con pellicola trasparente e grandi quanto damigiane. E oltre ai turisti, salgono gli studenti che vengono da fuori città o da fuori regione. E i lavoratori, che ci sono sempre, anche d'estate, e di certo non spariscono a settembre. E le donne in carriera, a metà tra la zotica e la cerebrolesa, che si sentono autorizzate a schiaffare in faccia agli altri passeggeri le loro interminabili telefonate di lavoro durante le quali cicalano ad alta voce per organizzare il favoloso evento con i musicisti (vestili di nero, no bianco e nero, fa cameriere, si confondono), i fotografi, gli invitati, i posti, "la Zive" che deve sapere questo e quello, e non finiscono mai, e urlano sempre con la loro voce monotona e snervante, infischiandosene del fastidio che procurano a chi le circonda, da perfette psicopatiche egocentriche che si credono l'unico essere umano in carne ed ossa sul pianeta.
Per migliorare l'atmosfera di convivialità in uno spazio ampio e confortevole, dove le persone non sono ammassate una addosso all'altra, e costrette ad ascoltare gli starnazzamenti dell'organizzatrice e dell'avvocata che ci tiene a ostentare anche il suo tedesco, l'impianto di condizionamento dell'aria è fermo, e l'aria si trasforma in un miasma caldo, putrido e soffocante. D'altra parte, in che modo il capotreno potrebbe raggiungere il pannello di controllo della carrozza? Forse strisciando sul tetto?
Complimenti a tutti gli attori coinvolti in questa ennesima prova di cialtronaggine, infingardaggine, incompetenza, parassitismo e federalismo, dalla Lega Nord a Maroni Roberto, da Farisè Cinzia a FNM, da Gibelli Andrea a Trenitalia, da Mazzoncini Roberto a Ferrovie dello Stato.

Alla fermata di Treviglio, il treno scarica una parte dei passeggeri, e ne assorbe ancora di più, schiacciati ovunque, tanto per dimostrare che "non serve il treno più lungo, perchè a Treviglio si svuota" (peccato che i dirigenti facciano ciò che gli pare, data la manifesta impotenza dei vertici della Lega Nord, che pure ha creato quest'azienda).
C'è persino una donna con in braccio un bambino di meno di un anno, che si conficca letteralmente tra le porte e la massa indistinta di passeggeri già a bordo: come si può gettare un bambino in un simile inferno?
E se il treno si guasta, come accade sempre? E se gli impianti si guastano, come accade sempre? Possibile che quella donna non si renda conto del rischio?
E dov'è Fontana Attilio, quello che rivendicava l'eredità positiva di Maroni Roberto per la Lombardia, quando i frutti di quell'eredità, come Trenord, si manifestano in tutto il loro marciume sistematico e reiterato senza sosta?

Nella mattinata, altre meraviglie a raffica.

Il treno 10458 Cremona-Milano è guasto. Prima che venga messo in pista, ci vuole tempo per ripararlo. E accumula 32 minuti di ritardo. Che crescono fino a a 43 minuti di ritardo.



Il treno 10904 Brescia-Milano accumula 22 minuti di ritardo.

Perchè?

Non si sa.

Cosa dice il sito di Treenord?


Dice che il treno 10905 Milano-Brescia viaggia con 10 minuti di ritardo.



giovedì 20 settembre 2018

20 settembre 2018: Trenord che va a rotoli ogni giorno, cioè l'eredità positiva di Maroni, il milione e mezzo di buonuscita di Farisè Cinzia

L'eredità positiva di Maroni Roberto (secondo Fontana Attilio) e l'operato da un milione e mezzo di buonuscita di Farisè Cinzia colpiscono anche oggi.

Siccome non sono bastati i ritardi sulla linea Cremona-Milano dovuti a RFI nella mattinata, ecco che Trenord si impegna al massimo per paralizzare la stessa linea anche nella serata.

Linea Cremona: un treno guasto a Castelleone resta fermo, causando ritardi fino a 60 minuti agli altri treni

Il treno 10471 è cancellato.

Il treno 10498 subisce 14 minuti di ritardo.

Il treno 10469 subisce 49 minuti di ritardo.

Il treno 10475 è cancellato perchè a sua volta guasto.

#LombardiaConcreta

RFI ristruttura una Cabina della stazione di Milano Centrale, e annuncia ritardi, cancellazioni, variazioni. E' da un po' di anni che sta ristrutturando, allora

 Solo qualche minuto? Immancabilmente, i treni per Verona e Brescia subiscono un minimo di 5 minuti di ritardo, per cui almeno in questi tre giorni partiranno prima del solito.

Treni deviati da Milano Centrale da venerdì 21 a domenica 23 settembre per lavori alla Cabina A della principale stazione ferroviaria milanese. I lavori interessano un punto nevralgico della circolazione in entrata e in uscita: nei pressi della cabina sarà inibita la circolazione dei treni per consentire ai tecnici di Rfi (Rete ferroviaria italiana) di montare i ponteggi per la riqualificazione della cabina stessa.

Il lavoro di ristrutturazione, poi, proseguirà fino al primo trimestre del 2019 compreso e non avrà alcuna ripercussione sulla circolazione. Tornando invece a questo weekend, le modifiche partiranno dalle 22.45 di venerdì 21 e cesseranno alle 17.30 di domenica 23 settembre. Tutti i treni potranno subire ritardi fino a 10 minuti, ma sono anche previste deviazioni e cancellazioni, nonché modifiche di circolazione e di orario.

Sulla linea Milano-Bergamo, i treni regionali di Trenord in arrivo e in partenza da Centrale dalle 8.50 di sabato 22 alle 11.05 di domenica 23 arriveranno e partiranno da Milano Lambrate.


20 settembre 2018: 50 minuti da Treviglio a Milano con un solo treno che non è neppure suburbano

E' possibile che un pendolare arrivi alla stazione di Treviglio alle 7:15 e riesca a raggiungere Milano Centrale solo alle 8:05, impiegando quindi 50 minuti, e senza aver usato il pachidermico e arrancante servizio delle linee suburbane?

E' possibile se il treno 10456 Creemona-Milano delle 7:22 ha 25 minuti di ritardo per guasto a un passaggio a livello, di competenza di RFI.
Com'è possibile che gli impianti della Lombardia di competenza di RFI si guastino ogni giorno? Dove sta usando il denaro pubblico che riceve, questa azienda pubblica? E perchè non lo usa per prevenire i guasti, dato che sono sempre gli stessi a verificarsi, e sempre sulle stesse linee? E perchè, se si tratta di Alta Velocità, RFI ha tutti i capitali per costruire infrastrutture favolose, mentre esegue la manutenzione delle strutture convenzionali nel modo che tutti possiamo osservare?

Il pendolare in attesa a Treviglio può solo ripiegare sul treno 10906 Brescia-Milano Greco Pirelli delle 7:27.
Però il 10906 è un treno per studenti, che da anni Trenord eroga con carrozze a un solo piano e capienza vergognosamente inadeguata: il treno arriva saturo, e fatica a contenere i passeggeri del 10456, che devono stiparsi nei corridoi e nei mezzanini. E che accadrebbe, se un treno così' scassato e affollato fosse vittima di un incidente come quello di Pioltello 2018?
Com'è possibile che la dirigenza di Trenord e quella di FNM, in così tanti anni, non si siano accorte dell'inadeguatezza del loro servizio, e non siano intervenute? La Lega Nord di Maroni Roberto, che seleziona queste dirigenze da anni, s'è mai posta il problema?

Siccome il pendolare non può salire sul 10906, ripiega sul 2090 delle 7:33 da Brescia per Milano Centrale.
Che è in ritardo di 5 minuti. Ed è ovviamente saturo, per cui trovare un posto a sedere è un'impresa a cui si rinuncia dopo aver attraversato quattro carrozze strapiene.
E così il pendolare ha buttato via 20 minuti della propria giornata in un'attesa snervante e stancante, che grava ancora di più perchè si è alzato alle 6:30, e avrebbe davvero avuto bisogno di altri 20 minuti di sonno.
Ma, anche questa volta, la favolosa accoppiata Trenord/FNM gli fa sprecare questo tempo, senza mai rendergli nulla o pagare le conseguenze della propria inettitudine e inadeguatezza. Anzi, tutt'altro: Farisè Cinzia vuole un milione e mezzo di euro, per aver prodotto questo favoloso risultato.

Sul sito di trenord.it, ci sono solo informazioni "recenti", e la storia dei disagi non è consultabile.

Ecco che il 10907 Milano-Brescia è così guasto che deve essere sostituito, e subisce 17 minuti di ritardo.
Il 2060 Verona-Milano subisce 10 minuti di ritardo per ritardo del treno corrispondente.




Ma non è finita: poteva Trenord astenersi dal bloccare la linea per Cremona con un treno guasto? Ovviamente no. NELLA STESSA GIORNATA.





19 settembre 2018: incredibile evento, il capotreno di Trenord comunica la causa del ritardo

19 settembre 2018: il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 di Trenord parte con 5 minuti di ritardo, senza spiegazione, sosta nel nulla dei binari tra le stazioni di Centrale e Lambrate, senza spiegazione, arriva a Lambrate e protrae la fermata fino a cumulare 10 minuti di ritardo. Con spiegazione. Il capotreno, infatti, comunica tramite impianto di comunicazione di bordo, che il treno sta subendo un ritardo a causa del ritardo di treno precedente.
La comunicazione della causa del disservizio da parte del personale di Trenord è così rara da lasciare sconcertati, almeno finchè il capotreno non passa a verificare i documenti di viaggio (su un treno in ritardo?), e così si tradisce. Non solo è giovane, ma è anche fresco di assunzione. Diamogli sei mesi e si adeguerà alla politica aziendale del silenzio in caso di disservizio.

E comunque, quando le porte di comunicazione tra i vagoni si aprono, nelle carrozze entra l'acre odore tipico dell'attrito dei freni bloccati contro le ruote di una carrozza.
Il treno è il "nuovissimo" Vivalto messo in pista nel 2017 da FNM e regione Lombardia. E' guasto ogni tre per due. E questo acre odore era presente anche 24 ore fa. Quanto manca al prossimo guasto?

E ancora: quale treno ritarda tutti gli altri?

Per citare i pendolari della tratta Parma-Brescia, gestita da Trenord con il solito disservizio perenne, "scrivere a Trenord, non porta alcun beneficio e nemmeno si riceve risposta", per cui proviamo noi a cercarne una.

Treno 2075 Milano-Verona delle 16:25, 30 minuti di ritardo.









Treno 20481 Milano-Cremona delle 17:36, 56 minuti di ritardo.

E non è ancora arrivato a destinazione.







Treno 10917 Milano-Brescia delle 17:15, 11 minuti di ritardo.









In seguito, altri ritardi, come sempre sulla linea per Cremona, sventurata quanto la Parma-Brescia. (Ovviamente la sventura nonc'entra nulla: è la malagestione di Trenord, Trenitalia e RFI, che invece che far funzionare il trasporto 'convenzionale', hanno trascorso anni a inseguire il profitto con iniziative commerciali l'una, e Alta Velocità per l'elite benestante le altre due).

Treno 10488 Cremona-Treviglio delle 19:41, 20 minuti di ritardo. Per guasto al treno, così guasto che è stato sostituito.
Treno 10487 Milano-Cremona delle 18:36, 40 minuti di ritardo. Per guasto al treno.
 



Nella mattinata:

Ritardi sulla linea da Bergamo a Milano a causa di un guasto a un treno proveniente da Brescia.

Ed ecco altre perle del modo in cui Fontana Attilio, della giunta della regione Lombardia, tenta di affrontare con Trenitalia lo sfacelo in cui è sprofondata Trenord, azienda che per anni è stata controllata da dirigenti selezionati dalla Lega Nord tramite FNM.


[...] per tamponare l’emergenza della stagione invernale, proprio le Ferrovie avrebbero messo a disposizione di Trenord nove treni della categoria “usato sicuro” già a partire da questo ottobre. [...] da ottobre potranno correre sui binari lombardi 2 treni Vivalto con 8 anni e mezzo di servizio e 7 treni con un’eta media di 23 anni.
[...] Dalla Regione per ora non arriva alcun commento, anche perché, come dichiarato da Fontana e da Andrea Gibelli, presidente di FNM, non più tardi di qualche giorno fa, il tavolo di lavoro in corso con le Ferrovie dello Stato si chiuderà solo alla fine di settembre. È allora che il quadro sarà completo, è allora che si capirà se la flotta di Trenord potrà essere rimpolpata con altri convogli griffati FS già a partire dai prossimi mesi, già in tempo utile per affrontare l’inverno, o se invece bisognerà pensare a soluzioni alternative quali la presa in prestito di corse dalle regioni confinanti o l’affidamento alle Ferrovie dello Stato di intere linee oggi gestite da FNM. Alternative che vengono date come più probabili dell’aggiunta di ulteriori convogli. Alternative alle quali si è reso necessario pensare perché la richiesta iniziale avanzata da Palazzo Lombardia nei confronti delle Ferrovie dello Stato era un’iniezione di almeno una ventina di convogli. La soluzione concordata da Fontana e Battisti a fine agosto prevede, invece, oltre ai 9 dei quali si è detto, altri 25 treni entro i primi mesi del 2019 e ulteriori 15 entro la fine dello stesso anno. In sintesi: nei prossimi 14 mesi i pendolari lombardi avranno a disposizione 49 convogli aggiuntivi. Solo 15 di questi sono nuovi, gli altri 34 usati.
Ancora una volta, Fontana e compagni della Lega Nord chiedono convogli su convogli, ma nemmeno una parola sulla carenza dell'organico con cui gestirli.

Purtroppo, il sostituto di Mazzoncini Renato in Ferrovie dello Stato, tale Battisti Gianfranco, per ora si dimostra allineato ai suoi predecessori nell'elargire belle parole contraddette dai fatti, e insiste pure a difendere l'indifendibile vergogna classista dell'Alta Velocità.
L'articolo è però di Repubblica, quotidiano che si è già distinto nel celebrare le fantasie commerciali di Farisè Cinzia mentre questa conduceva Trenord alla rovina, per cui l'affidabilità e la competenza alla base di questo articolo sono quanto meno dubbie.

[...] Annunciando novità che sono, di fatto, una risposta, alle proteste contro i disservizi denunciati dai comitati i cittadini che ogni giorno usato il trasporto ferroviario per recarsi al lavoro, ma anche a scuola. Oltre a rispondere alle accuse di chi vede le Fs interessate solo alle tratte più redditizie, come l’Alta Velocità e gli Intercity.
Non si comincia bene, se il giornalista non si rende conto che l'interesse di FS alle tratte più redditizie è un dato di fatto, una realtà oggettiva che la stessa dirigenza di FS o Trenitalia ha confermato in più occasioni. Basti ricordare che la ragione commerciale fu addotta proprio quando Trenitalia cancellò i FrecciaBianca imponendo i soli e molto più costosi FrecciaRossa sulla tratta Brescia-Milano, con la conseguenza di aggravare ulteriormente la situazione del trasporto regionale convenzionale, gestito da Trenord, già incapace di far fronte all'abituale quantità di passeggeri.
Ma evidentemente l'articolista di Repubblica, dovendo prendere le parti di FS per evitare di perdere questo inserzionista, non può permettersi di citare fatti oggettivi che sarebbero sgraditi a un'azienda così potente. E tanti saluti all'indipendenza dell'informazione stampata del quotidiano Repubblica.
La prima iniziativa annunciata di Battisti è proprio una risposta alle accuse di lasciare gli utenti abbandonati a sé stessi: “Da fine mese – ha annunciato il manager parlando alla commissione Lavori Pubblici del Senato – saranno introdotte due figure molto importanti: nelle ore di punta ci sarà una persona a bordo che avrà funzioni di customer care e una addetta all'assistenza sulla security". 
Purtroppo, lo scribacchino di Repubblica non si rende nemmeno conto della comicità di questa affermazione.
Il che, tradotto dagli anglicismi che tanto vanno di moda nelle imprese, significa che aumenterà il personale a bordo dei regionali. Ci sarà una figura che dovrà intervenire in caso di proteste, segnalazioni di disservizi, raccogliere lamentele ed eventualmente provare a risolvere gli inconvenienti.
Ed esattamente, come può un passeggero a bordo di un treno, anche se dipendente FS, risolvere i problemi tipici dello sfacelo del trasporto pubblico italiano?
Cosa può fare una simile figura, se il treno è guasto? Se le porte non si chiudono? Se la capienza è vergognosamente inadeguata all'afflusso quotidianamente elevato? Se gli impianti di circolazione si guastano? Se la linea elettrica cade? Se un passaggio a livello si blocca? Se il treno prende fuoco per l'attrito dei freni bloccati contro le ruote? Se treni precedenti sono fermi o in ritardo, e bloccano il treno su cui si trova la figura?

Purtroppo, l'articolista di Repubblica non sembra capace di porsi questi quesiti, che sono un'altra dimostrazione del fatto che FS, RFI e Trenitalia riversano i loro sfoprz
 Quanto all'Alta velocità, "non saremmo mai diventati le ferrovie di oggi se non ci fosse stata la competizione", ha osservato. Spiegando che oggi il gruppo è "un benchmark europeo, prima non lo eravamo". Per Battisti in futuro la dimensione domestica sarà l'Europa: "Già oggi operiamo in Francia, in Olanda, in Grecia - ha detto - ma noi siamo in grado di fare l'Alta Velocità collegata con l'Europa".
E, ovviamente, anche qui l'articolista non osserva che "le ferrovie di oggi" sono una schifezza vergognosa, con il trasporto regionale che si sfascia ogni giorno, incidenti mortali come quello di Pioltello 2018 dove nessuna delle aziende del Gruppo FS vuole assumersi la responsabilità del disastro, i pendolari vengono sistematicamente umiliati, e l'elite benestante viene servita e riverita sull'Alta Velocità.
Forse Battisti Gianfranco intende fare una critica alla competizione, sottolineando che essa è la causa dello sfacelo attuale, il veleno che non dovrebbe mai essere iniettato in un servizio pubblico?
Di certo non lo sapremo da Repubblica, che deve prima pensare agli interessi degli inserzionisti, e quindi a spacciare il "libero mercato" per progresso, quando invece è solo il banchetto degli squali imprenditoriali a danno dei cittadini.

mercoledì 19 settembre 2018

Trenord: proposto per il nuovo Consiglio di Amministrazione Andrea Franzoso, l'ex dipendente di FNM che svelò il sistema di corruzione interno durante l'amministrazione di Norberto Achille


Si sta preparando il cda di Trenord. Ormai il tempo dell'insediamento di Marco Piuri nel posto di [amministratore delegat] che era stato di Cinzia Farisè, ormai fuori dall'azienda da alcuni giorni, è arrivato. Secondo [voci] raccolte da Affaritaliani.it Milano, la presidente dovrebbe arrivare da Italferr. Tra le nomine di marca Fs ci sarà anche un volto noto: quello di Andrea Franzoso. Franzoso era stato il grande denunciatore dell'ex presidente Norberto Achille e del sistema di corruttele e sprechi interno all'azienda.
Vale la pena di ricordare che il dipendente fedele di FNM, Andrea Franzoso, scoperchiò il sistema di corruzione che infettava l'azienda creata da Formigoni Roberto e dalla Lega Nord di Maroni Roberto, durante l'epòoca in cui FNM era amministrata da Norberto Achille, posto su quella poltrona proprio da Formigoni Roberto e dalla Lega Nord di Maroni Roberto.
Dopo aver svolto così coscienziosamente il proprio lavoro, rendendo un enorme servizio alla cittadinanza, Franzoso fu demansionato e spinto ad andarsene per volontà del leghista Gibelli Andrea, nominato da Maroni Roberto a capo di FNM

19 settembre 2018: RFI perde il controllo della stazione di Treviglio, e non comunica più neppure i ritardi, oltre a non far partire i treni

#LombardiaConcreta #RFI #ReteFerroviariaItaliana
19 settembre 2018.
Stazione di Treviglio, ore 7:18.
Il binario 7, dove dovrebbe transitare il treno 10456 delle 7:22 per Milano Certosa, è occupato da un lungo convoglio "tecnico" che trasporta macchinari cingolati e vagoni di materiale.
Da RFI non perviene nessuna informazione sul nuovo binario di arrivo del 10456. 
Alle 7:25, RFI rende noto che il treno 10456 arriverà al binario 8, senza dire nulla sul palese ritardo.
Il treno 10456 arriva alle 7:27, e RFI non comunica nulla sul ritardo.
Il treno 10456 riparte alle 7:33, cioè dopo aver accumulato 10 minuti di ritardo: in tutto questo intervallo di tempo, il treno è rimasto fermo nella stazione di Treviglio, con le porte bloccate; RFI e il capotreno di Trenord non hanno comunicato nulla sul ritardo che il treno stava subendo, impedendo così ai passeggeri di utilizzare treni alternativi, come il passante suburbano delle 7:2 o il treno per Milano Greco Pirelli delle 7:27.
Cosa ha fatto RFI in tutto questo tempo? Perchè non è stata capace di comunicare l'ennesimo disservizio in tempo utile? Quanto è costato automatizzare le stazioni e gli annunci sui treni, rimuovendo il personale umano, e, soprattutto, a cosa è servito, se al minimo spostamento imprevisto di una molecola, i sistemi automatici di RFI diventano completamente incapaci di gestire la situazione, o anche solo di informare i passeggeri del disservizio incombente?
Chi deve intervenire a fronte di una malagestione così inetta e ripetuta, incapace e reiterata?
I vertici di Ferrovie dello Stato stanno dormendo, oppure si accorgono che la loro controllata RFI è un baraccone gestito da di incompetenti capaci solo di vendersi con una parlantina da piazzisti?
Certamente non va trascurato il fatto che la situazione attuale è un regalo dei precedenti vertici, di recente rimossi, il cui solo scopo durante tutta la loro gestione è stato quello di favorire l'Alta Velocità dei FrecciaRossa, per riuscire poi a piazzarli in borsa e regalarli ai privati, spuntando nel frattempo in faccia ai pendolari che da decenni pagano queste favolose evoluzioni tecnologiche a favore dei ricchi con le loro tasse.

Il treno 10456 è un convoglio di modello Vivalto, messo in circolazione nel 2017; un acquisto di FNM (azienda in mano alla regione Lombardia e diretta da dirigenti scelti dalla Lega Nord di Maroni Roberto) con denaro pubblico; questo Vivalto viaggia con una porta guasta sulla quale sono stati appiccicati cartelli di avvertimento e nastro adesivo.
Ma come: un anno di servizio, e già il treno nuovo si guasta in maniera così radicale?
Ah, già: è da dieci anni che i comitati pendolari segnalano i difetti di progettazione presenti nel modello Vivalto, i quali causano guasti cronici.
Gli unici ignoranti che ancora ignorano la questione e continuano ad acquistare treni Vivalto nel 2018 sono i vertici di FNM, col benestare dei vertici della Lega Nord. E' così che funzione la #LombardiaConcreta?

Sul sito di trenord.it viene reso noto che il successivo treno 10458 subisce 12 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione di competenza di RFI.
Sul treno 10456 non viene data alcuna informazione; si viene invece invitati a usare un servizio online per la propria spesa al supermercato, allo scopo di ricordarci l'unico frutto della gestione di Farisè Cinzia, amministratrice che ha trascinato Trenord nel baratro mentre lei pensava ad acquisire altre fette di mercato, e ora pretende un milione e mezzo di euro di buonuscita.

Treno 2090, Brescia-Milano: ritardo di 15 minuti.




Alla stazione di Milano Lambrate, grazie a tutti i succitati ritardi, l'unico treno disponibile per arrivare a Milano Centrale è il 2290 Bologna-Milano (in ritardo) di Trenitalia, che si segnala per le vecchie (anche se spaziose) carrozze con finestrini sigillati, climatizzatore spento, aria rancida e pervasa dal fetore nauseabondo di quei passeggeri con scarsa igiene personale.

La giornata prosegue con i disservizi ferroviari continui della Lombardia, erogati da tutte le aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato coinvolte.
Trenord sopprime i treni 4897 e 4898, senza spiegazione.

RFI impone al 10907 un ritardo di 13 minuti per dare la precedenza a un altro treno di cui non si dice nulla (sarà mica un FrecciaRossa?).
Il treno 2059 subisce 15 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione di competenza di RFI.







martedì 18 settembre 2018

17 settembre 2018: studentesse puzzolenti su treno puzzolente per un tormento aggiuntivo ai supplizi inflitti dall'incapacità di Trenord

17 settembre 2018.
Cosa c'è di peggio di una laureanda in agronomia che coltiva un pomodoro per la tesi, soffre di alitosi e di logorrea spinta, incapace di tacere per più di trenta secondi durante un viaggio della durata di trenta minuti, e dotata di una retorica così raffinata da sapersi solo produrre in meravigliose locuzioni come "ero mega di fretta", oppure "sono megacorsa di qua e di là"?
C'è una laureanda in agronomia con dette caratteristiche, ma accompagnata dalla sua amica dotata di un ancor più misero vocabolario (infatti il Grand Canyon le sembra Gardaland, ma comune è un posto... "grandissimo", riesce a produrre dopo un grande sforzo cerebrale), e soprattutto la cui diaforesi produce un afrore spaventoso che costei provvede a diffondere sollevando con frequenza le braccia, in modo che le maniche corte ne consentano il transito dalle ascelle al resto del treno.

Il problema è che da queste due egocentriche e viziate rappresentati della modernità non c'è scampo: e non solo perchè costoro proseguono imperterrite a ciarlare senza sosta, infischiandosene del fatto che non tutti possono vivere come studenti, cioè viaggiando di qua e di là, "studiando", divertendosi, uscendo a cena, andando in gita, vedendo gli amici, spettegolandosi alle spalle, ridendo, frequentando corsi dove si fanno scherzi, e così via di spensieratezza pagata dai genitori. E non solo perchè costoro sono troppo prese da loro stesse per capire che magari alcuni esseri umani devono lavorare tutto il giorno, e la sera, sul treno dei pendolari che li riporta a casa stanchi e forse amareggiati, gradirebbero chiudere gli occhi e riposarsi. 
No, il guaio è costituito da Trenord, l'azienda incapace di erogare il servizio per cui è stata costituita: l'azienda che doveva essere il modello del vincente federalismo del Nord Italia, l'azienda a dirigenza accuratamente scelta dalla Lega Nord, l'azienda che è pagata per gestire il trasporto ferroviario pubblico nella vantatissima #LombardiaConcreta, e si rivela invece ogni giorno incapace di erogare anche il servizio minimo nelle ore di punta dei pendolari.
Caso in esamente: treno 2077 delle 17:25 Milano-Verona.
Da anni, e ribadisco anni, questa corsa  è satura di pendolari lavoratori, turisti, gente che si sposta fino a Verona con bagagli di ogni dimensione, e inevitabilmente stusenti.
Da anni, e ribadisco anni, i dirigenti di Trenord sono incapaci di programmare un numero di corse treni adeguati al flusso dei viaggiatori, che infatti si ritrovano stipati in carrozze di capienze insuffciente.
Da anni, e ribadisco anni, l'azienda FNM (di proprietà di regione Lombardia, e infarcita di dirigenti leghisti) è incapace di acquistare treni con motrici dalla potenza sufficiente per trainare un numero di carrozze adeguato all'afflusso dei passeggeri.
Per anni, l'incapacità della Lega Nord di Maroni Roberto ha generato lo sfacelo in cui ci troviamo adesso.
#LombardiaConcreta
Il 17 settembre 2018 non è diverso dagli altri giorni: il treno 2077 si presenta con lo strombazzato nuovissimo convoglio Vivalto messo in pista nel 2017, e comprato da FNM (per conto della Lega Nord di Maroni Roberto) con denaro pubblico; il treno ha solo cinque carrozze, che si riempiono in poche decine di minuti, e costringono i passeggeri a sostare nei corridoi, nei mezzanini, sulle scale, ovunque, occupando sedili e spazio di transito con bagagli di ogni genere (perchè i Vivalto non sono progettati per le tratte lunghe; sono treni suburbani, a dir tanto, e non contemplano spazio per i bagagli, ma evidentemente i dirigenti Leghisti di FNM sono incapaci di simili valutazioni durante l'acquisto, e i dirigenti leghisti di Trenord sono incapaci di tali valutazioni durante il collocamento dei convogli sulle tratte che devono gestire).

E con il treno così saturo, è impossibile allontanarsi dalle due lauraende in agronomia blatero-puzzanti ansiose di sbandierare a tutti i loro meschini fattacci privati. Se almeno comprassero un vocabolario.

Il treno 2077 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, e chi scende a questa fermata si rende conto del motivo molto in fretta, grazie a un acre fetore non tanto diverso da quello della studentessa diaforetica: è infatti il pungente tanfo che promana da un treno che ha viaggiato con i freni che facevano attrito contro le ruote (cosa che di solito prelude a soffocanti nubi di fumo nelle carrozze o incendi).

Treno 2074 Verona-Milano: all 18:50, sul sito My-Link di Trenord, il treno viaggia come "straordinario", ma alle 17:20 in stazione Centrale, sugli schermi di RFI c'è scritto "cancellato".





Treno 2076 Verona-Milano: 25 minuti di ritardo. Per ora.









Treno 10917 Milano Greco Pirelli-Brescia: 22 minuti di ritardo.









Quali aggiornamenti compaiono sul sito di My-link, gestitito da Trenord, riguardo a tutti questi disservizi e alle loro cause?
Nulla: si parla solo del 2076 Verona-Milano che ha un ritardo di 27 minuti causa "attesa del treno corrispondente".
E perchè mai il treno 2076 deve attendere il treno corrispondente prima di partire? Motivi tecnici? Viabilità?
Da una pendolare che scrive sulla pagina Facebook dei pendolari di Romano di Lombardia risulta che la causa sia un'altra: manca il capotreno per il 2076.
E dov'è mai questo capotreno?
Sta viaggiando sul detto treno in ritardo, perchè Trenord ha un organico così sottodimensionato da così tanti anni che i disservizi stessi generano altri tipi di disservizi, in maniera esponenziale.
Perchè l'azienda Trenord è stata gestita in maniera così inetta da restare senza il minimo personale necessario? Lo spiega il comitato pendolari nel descrivere le cause del fallimento di Trenord.
Chi è l'amministratrice delegata di Trenord che ha condotto l'azienda a questa situazione? E' Farisè Cinzia, la quale si occupava di uniformi del personale, vendita online di corsi d'inglese e altre promozioni conto terzi, e non aveva la minima idea dello stato in cui versava l'azienda, e adesso vuole un milione e cinquecentomila euro di buonuscita.


lunedì 17 settembre 2018

17 settembre 2018: la costanza di Trenord e RFI nell'erogare disservizi e ritrardi e guasti

Treno 2096, Brescia-Milano Centrale, fascia di punta dei lavoratori pendolari: 72 minuti di ritardo.








Treno 10458 Cremona-Milano: 25 minuti di ritardo per guasto alla linea rilevato dai sistemi del treno. Ma un tale guasto è di competenza di Trenord o di RFI? E perchè se ne deve accorgere un treno passeggeri, che la linea è guasta? RFI cosa sta facendo?

Treno 2057 Milano-Verona: 40 minuti di ritardo per ritardo del treno corrispondente. Trenord non fornisce il numero dell'altro treno. Arriva a destinazione con 75 minuti di ritardo.

#LombardiaConcreta
Treno 2055 Milano-Verona: 42 minuti di ritardo per guasto al treno. Arriva a destinazione con 63 minuti di ritardo.








Treno 2090, Brescia-Milano Centrale, fascia di punta dei lavoratori pendolari: 18 minuti di ritardo. Ed è saturo.








Treno 10456, Cremona-Milano: 5 minuti di ritardo.
Treno di modello Vivalto, messo in servizio nel 2017, comprato da FNM con i soldi per la regione.
Carrozza centrale: l'impianto di condizionamento è fermo, l'aria è stagnante e calda. Il capotreno non si fa vedere.
Carrozza di prima classe: pavimenti ricoperti di una patina di lurido; interni maleodoranti.
Chi è che deve manutenere e sorvegliare questi treni? E' FNM che ne concede l'uso, oppure è Trenord che li utilizza anche e soprattutto per iniziative commerciali, ben diverse dal "servizio pubblico", ma che non vuole responsabilità e costi di gestione e custodia dei treni?





venerdì 14 settembre 2018

13 settembre 2018: treno Brescia-Bergamo rotto, passeggeri abbandonati per 90 minuti, e treno rimosso a spintoni da un altro treno

Ecco un altro esempio dell'eredità di Maroni Roberto, tanto cara a Fontana Attilio: la malagestione di Trenord e FNM, protrattasi negli anni, ha portato alla cancrena attuale del servizio ferroviario pubblico in Lombardia, le cui storture continuano a emergere con frequenza crescente.
Treno guasto sulla linea da Brescia Spostato a spintoni da un altro convoglio

Un lettore segnala una situazione grottesca sulla linea sulla linea ferroviaria che collega Bergamo a Brescia a cui ha assistito giovedì 13 settembre.
Il treno 4928 Brescia-Bergamo delle 18:00 si è fermato a Ospitaletto per un guasto non riparabile in tempi brevi. Il capotreno ha fatto scendere tutti i pendolari, tra cui molti turisti diretti a Orio per prendere l’aereo, affinché potesse passare il treno successivo.
«A quel punto Trenord aveva diverse possibilità. [...] Invece la scelta è stata quella di non fare assolutamente nulla, abbandonandoci sul binario per oltre 90 minuti, ovviamente senza informazioni. ll binario era pieno di turisti stranieri diretti verso Orio, che non capivano nulla di ciò che stava accadendo. Dopo le 19.45 è arrivato un altro treno da Bergamo, che ha faticosamente spinto il treno guasto per circa 100 metri liberando la stazione e permettendo quindi ai treni da Brescia a Bergamo di circolare liberamente».

«In sostanza, siamo partiti da Brescia alle ore 18 per arrivare a Bergamo alle ore 21.30 per percorrere 50 km, ed il tutto perché Trenord non solo non è riuscita a riparare il treno guasto, ma neppure ha trovato il modo di dare al catorcio una “spintarella” per qualche centinaio di metri. Quando sento parlare di fantomatici investimenti per l’acquisto di nuovi treni – è lo sfogo del pendolare – mi chiedo sempre che senso abbia affidare risorse nuove a un’azienda che, al netto delle infrastrutture disponibili, non è in grado di erogare un servizio decente».

14 settembre 2018: disservizi ferroviari a trecentosessanta gradi, grazie a Trenord, RFI e Trenitalia. E l'Alta Velocità? Tutto bene, grazie. La pagate anche se non la usate.

14 settembre 2018.
La spirale di malfunzionamento e inefficienza di RFI, Trenord, Trenitalia e varie società allegate prosegue sempre più frenetica.

Sulla linea suburbana Treviglio-Varese, un guasto agli impianti nella stazione di Rho (di competenza di RFI) causa ritardo di 14 minuti al 23013.
Il 23011 è in ritardo di 18 minuti per ritardo di altri treni.


#LombardiaConcreta
Sulla linea Verona-Brescia-Milano, un guasto agli impianti nella stazione di Brescia (di competenza di RFI) causa ritardo di 15 minuti al 2094.
Invece, il 2058 Verona-Milano subisce 30 minuti di ritardo che alle 10:00 sono diventati 41 minuti di ritardo.
Il treno 10907 Milano-Brescia è in ritardo di 10 minuti per ritardo di altri treni.
Il treno 2060 Verona-Milano è in ritardo di 10 minuti per ritardo di altri treni.


Il treno 2055 Verona-Milano è in ritardo di 44 minuti.









Il treno 10456  da Cremona per Milano è in ritardo di 5 minuti.









 Alla stazione di Milano Lambrate, il pendolare scopre che tutte le coincidenze sono in ritardo. Ma così in ritardo che può prendere il treno precedente il suo arrivo.
Treno 2160 (di Trenitalia) da Arquata Scrivia per Milano Centrale: 11 minuti di ritardo.





Treno 2272 da Parma per Milano Centrale: 16 minuti di ritardo









Treno 2290 (di Trenitalia) da Bologna per Milano Centrale: 21 minuti di ritardo.








 Treno 20408 da Piacenza per Milano Certosa: 16 minuti di ritardo.

Tutti i disservizi insieme sulla linea Milano-Porto Ceresio: il treno 5304 subisce 22 minuti di ritardo perchè è così guasto che deve essere sostituito, e comunque gli impianti di circolazione a cura di RFI  sono guasti.