sabato 29 luglio 2017

Due giorni a caso. 9 disservizi tra cui 2 cancellazioni. Il lavoro di Maroni e Sorte: chiacchiere senza fatti

Cosa succede ad assentarsi dal lavoro e a non prendere treni per 5 giorni di seguito?
Succede che, tornando al lavoro per gli ultimi due giorni della settimana, si scopre che il disservizio cronico di Trenord e FNM non è cambiato di una virgola, nonostante i proclami di Maroni Roberto e Sorte Alessandro della Lega Nord e del PDL.
Questi due signori sono nella giunta che governa la regione Lombardia da quattro anni, e per quattro anni non hanno mosso un dito per risolvere il perenne stato di disagio e disservizio del trasporto regionale lombardo. Si sono limitati a ignorarlo, oppure ad attaccare le associazioni dei pendolari.
Con le elezioni regionali del 2018 alle porte, questi due signori hanno cominciato in grave ritardo a interessarsi all'argomento, almeno a parole. Tutto ciò che si è avuto da loro, infatti, è stata una quantità di chiacchiere e false promesse di affrontare il problema ferroviario nel 2020, con 6 anni di ritardo rispetto a quando erano stati eletti per affrontarlo.

Ecco invece la realtà dei fatti di due giorni a caso della settimana (che possibilità c'erano di andare al lavoro per due soli giorni, e incappare in così tanti disservizi? Poche. A meno che i disservizi non siano all'ordine del giorno).
Nella realtà concreta, ben diversa dalla propaganda di Maroni e di Trenord (azienda che è un feudo di dirigenti leghisti a cui sono stati dati redditizi incarichi senza averne la competenza ), la linea Verona-Brescia-Milano continua ad avere treni in cronico ritardo senza spiegazione. I treni di modello vecchio o Vivalto continuano a guastarsi. Tre treni vengono cancellati.

Giovedì 27 luglio 2017, il treno 24107 da Saronno per Albairate, uno dei treni "suburbani" nella cui creazione le giunte regionali di Formigoni e Maroni hanno riversato tanto denaro, è annunciato alla stazione di Milano Lambrate con un ritardo di 70 minuti. Le informazioni sonore (gestite da RFI?) annunciano che i treni subiranno "ritardi fino a 50 minuti", dato che evidentemente qualcuno (Trenord?) fornisce loro dati ottimisticamente sbagliati. E la causa di questo ritardo che va di venti minuti oltre la stima ufficiale? Ovviamente, la causa del ritardo del treno è un guasto a un treno precedente sulla linea FerrovieNord tra Seregno e Desio" (ebbene sì, RFI ritiene di dover precisare che la linea è in gestione a "FerrovieNord"). La conclusione, dopo tutta questa attesa, è che il treno viene cancellato a Milano Lambrate, dove comunque arriva con un ritardo di 91 minuti (un'ora e mezza di ritardo, per un treno di una linea che già di suo è caratterizzata dalla più atroce lentezza).
Nel resto della giornata, i disservizi piccoli e grandi continuano a susseguirsi.
Il treno 25520 da Milano Centrale per Chiasso parte da Milano Centrale con 19 minuti di ritardo.
Il treno 2068 da Verona per Milano viaggia con 20 minuti di ritardo.
Il treno 2072 da Milano per Verona arriva con 7 minuti di ritardo.
Il treno 25526 da Milano per Chiasso è cancellato.
Il treno 2077 da Milano per Verona arriva con 11 minuti di ritardo, di cui 5 minuti grottescamente accumulati durante la sosta senza spiegazione a poche decine di metri dalla stazione di Treviglio.

Venerdì 28 luglio 2017, il treno 2658 da Mantova per Milano accumula 39 minuti di ritardo. Da notare l'immagine tratta dal sito my-link.it, dove il treno risulta partire "da: Venezia Santa Lucia" e arrivare "A: Torino Porta Nuova".
Il treno 2090 da Brescia per Milano arriva con 6 minuti di ritardo.
Il treno 20406 da Piacenza per Milano Greco Pirelli è cancellato.

Questo è il risultato di quattro anni di gestione di Maroni Roberto, il quale ha fatto esattamente questo per le ferrovie lombarde: chiacchierare e chiuder un occhio sui dirigenti corrotti (non che sia andata molto diversamente con la sanità, per non dire dell'edilizia e delle autostrade).

Maroni Roberto è lo stesso che ha speso denaro pubblico per fare propaganda alla Lega Nord tramite un referendum consultivo, che non cambierà nulla perchè serve solo per chiedere l'opinione alla gente della Lombardia. E la domanda posta da questo referendum è una barzelletta che rappresenta perfettamente l'inettitudine e l'ignavia di chi la pone. Nel caso non l'aveste fatto, leggete il quesito referendario: in esso si chiede se la Lega Nord dovrebbe cominciare a interessarsi a pensare di considerare di fare un giorno ciò che Maroni aveva promesso di fare se fosse stato eletto, quattro anni fa.
Sembra una presa in giro già sentita? Certo, è la stessa che Maroni ha usato per promettere nuovi treni, che però arriveranno se va bene fra due anni, e comunque non andranno alle linee disastrate, che intanto restano disastrate. Il suo ricatto è palese: dovete rieleggermi, se volete che me ne occupi.

Maroni ha frignato per anni accusando FS e lo "Stato Centrale" di non finanziare nuovi treni. Ma, quando si tratta di usare denaro pubblico per fare propaganda alla Lega Nord (che si anagramma anche come Ladrone G, vedete voi cos'è la G), trova decine di milioni come se niente fosse:
«Cogliamo con forte perplessità il fatto che la Regione Lombardia abbia investito 23 milioni di euro per acquistare 24 mila tablet per gestire il voto elettronico nel prossimo referendum consultivo sull’autonomia della nostra Regione previsto il prossimo 22 ottobre. Un esborso spropositato se consideriamo il fatto che si tratta di un referendum consultivo che, anche in caso di vittoria del “si”, non trasformerà la Lombardia in una regione autonoma, come invece alcune campagne di disinformazione, facendo leva sulla superficialità e sul populismo, vogliono farci credere ma, semmai, darà mandato al Presidente Maroni di trattare (senza certezza di ottenere) col governo alcuni spazi di autonomia gestionale e finanziaria.
La Fim Cisl Lombardia ha recentemente pubblicato il 43° rapporto sulla crisi dell’industria relativo al primo semestre 2017. L’industria lombarda, nonostante i dati in controtendenza con i semestri precedenti, mostra ancora chiari segnali di difficoltà con 15mila lavoratori coinvolti ancora da ammortizzatori sociali, 1.010 licenziamenti che portano a 7.000 il numero di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro negli ultimi quattro semestri. Alla frenata del ricorso alla cassa integrazione non corrisponde tuttavia una ripresa dell’occupazione.
Scorrelata, ma interessante, è la messinscena di un capotreno che finge di essere stato aggredito da un passeggero. Incredibilmente, si potrebbe dire, un capotreno non ha idea che la sua messinscena sarà ripresa dalle telecamere. Poi, però, ci rendiamo conto che quest'uomo è giunto a trafiggersi la mano con un coltello da cucina, per essere credibile. La conclusione è che la selezione del personale da parte di Trenord lascia a desiderare non solo in termini di dirigenza ciellino-formigoniano-leghista (vedi Norberto Achille prima e Gibelli Andrea adesso).

Si era inventato tutto il capotreno che mercoledì 19 luglio aveva denunciato di essere stato accoltellato da un uomo di colore sul Regionale Trenord delle 7 da Piacenza a Milano Greco Pirelli.

dalle telecamere risulta che il giorno dell’aggressione con il capotreno non c’era nessuno e quindi sarà anche accusato di interruzione di pubblico sevizio oltre che di calunnia e simulazione di reato.




lunedì 24 luglio 2017

Treno deragliato: non è colpa di Trenord

Questa volta la colpa è della manutenzione mancante delle infrastrutture ferroviarie.

Tanta paura e linea ferroviaria in tilt

Alcuni treni sono stati cancellati, altri hanno subito ritardi per un incidente ferroviario a Seggiano, in territorio di Pioltello verso le 17.41 di domenica 23 luglio.
Il treno coinvolto nello sviamento è il 2627 Milano-Bergamo.

I passeggeri sono stati riportati in stazione per essere poi portati su un altro convoglio per condurli a destinazione.
Le persone a bordo del convoglio erano 250. Non ci sarebbero feriti.

A causare l’incidente un problema tecnico ad uno scambio: Tecnicamente si tratta di uno svio.

Informazione fornita da un lettore: i passeggeri sono rimasti bloccati a bordo per oltre 1,5 ore prima che il treno fosse riportato alla stazione di Pioltello per il trasbordo.

A chi è in carico la manutenzione in questa tratta? A RFI? (Una parte della rete lombarda è  gestita direttamente da Trenord e FNM, per qualche motivo, per cui non si capisce mai di chi siano le competenze).
E se è a RFI, allora l'assessore Sorte Alessandro e Maroni Roberto non si sentono in dovere di preoccuparsi dei disservizi che i pendolari patiscono, perchè non è una cosa che riguardi la loro #LombardiaConcreta?
O anche questa volta, se interrogati in merito, i due dipendenti regionali ricomincerebbero a usare il nostro tepo e il nostro denaro per fare propaganda alla loro formazione politica, usando l'usurato  piagnisteo in cui danno la colpa allo "Stato Centrale" (ci manca solo che dicano "lo shtato cià abbbandonati")?
Ricordiamo comuque ai duri di comprendonio la facilità con cui Sorte ottiene da RFI ciò che vuole, per esempio interventi di asfaltatura (!) per favorire con denaro pubblico l'autostrada fallimentare BreBeMi a capitale privato (o così ci fu raccontato prima che la regione Lombardia cominciasse a ripianarne le perdite a suon di finanziamenti pubblici avallati da Lega Nord Ladrona).

domenica 23 luglio 2017

I ritardi sulla Verona-Milano continuano a imperversare, ma nessuno se ne accorge

Martedì 18 luglio 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 per Milano Certosa delle 7:22 viene annunciato come "in arrivo". Subito dopo, sugli schermi, il treno ha 5 minuti di ritardo. La scritta scompare dopo pochi minuti, ma il treno effettivamente riparte alle 7:27, e quindi il ritardo c'è.
Ma questi annunci non sono gestiti tutti da una sola azienda, tipo RFI? Com'è possibile che le società del gruppo Ferrovie Dello Stato siano inette anche quando si tratta di dare un'informazione coerente in una singola stazione ferroviaria in merito a un singolo treno?
Con questo ritardo del 10456, chi vuole raggiungere Milano Lambrate per cambiare per Milano Centrale farebbe meglio ad aspettare direttamente il 2090 delle 7:33 per Milano Centrale.
Anzi, no: il 2090 ha 5 minuti di ritardo.

Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Repubblica, il suburbano 23051 per Treviglio delle 15:29 ha un ritardo di 9 minuti. Deve quindi arrivare e partire alle 15:36. Sulla stessa linea, deve arrivare anche un suburbano per Rogoredo delle 15:22, che ha un ritardo di 10 minuti. Arriverà quindi alle 15:32.
Eppure, gli schermi annunciano che è il primo treno in arrivo è quello per Treviglio, cioè quello delle 15:36. Com'è possibile che arrivi prima di un treno che deve arrivare alle 15:32?
Ma le informazioni dei treni suburbani sono a loro volta gestite da RFI? O da Trenord?
E nessuno sa far di conto, in queste aziende?

Nella stazione di Milano Centrale, il treno 2072 Verona-Milano in arrivo alle 16:35 ha 31 minuti di ritardo.
Il treno 2075 Milano-Verona in partenza alle 16:25 ha 31 minuti di ritardo.
Il treno 2077 per Verona delle 17:25 arriva a destinazione con 8 minuti di ritardo.
Qualcuno ha sentito Trenord dare spiegazioni per tutti questi ritardi? L'assessore Sorte Alessandro che ne dice?
Trenord dice ancora che sono ritardi "fisiologici"? E perchè sono all'ordine del giorno, tutti i giorni?
E perchè Sorte Alessandro non chiede spiegazioni a Trenord?

Giovedì 20 luglio, il treno 2070 Verona-Milano viaggia con un ritardo di 25 minuti.
Il treno 10456 da Cremona per Milano Centrale è in perfetto orario, tanto che arriva a Milano Lambrate alle 7:43, a dimostrazione che percorrere la distanza Treviglio-Milano in soli 21 minuti è ancora possibile al giorno d'oggi. E soprattutto, a dimostrazione del fatto che i disservizi quotidiani di Trenord sono causati da motivi le cui scusanti ufficiali sono inattendibili: dov'è la Corte dei Conti, o un qualunque organo (non regionale) che indaghi sull'opacità della gestione di Trenord e dei suoi rapporti con le giunte della regione Lombardia?

Il treno 2068 da Verona per Milano Centrale viaggia con 14 minuti di ritardo.




Il 24 luglio sciopero dalle 9 alle 17 e subito sospensione del servizio di controllo dei titoli di viaggio in assenza di condizioni di sicurezza.
A seguito dell’aggressione subita da un controllore di Trenord, nel Lodigiano, i sindacati di categoria dei trasporti proclamano per lunedì 24 luglio uno sciopero in segno di protesta. L’azione di sciopero interesserà il personale equipaggio treno (macchinisti e personale di bordo) ed il personale addetto all’assistenza alla clientela dipendente di Trenord e sarà articolato dalle ore 9,01 alle 16,59 del 24 luglio 2017 anticipata da una prima azione immediata e simbolica della durata di cinque minuti dalle ore 17 alle 17,05 di mercoledì 19 luglio. Contemporaneamente il personale di bordo, a partire dalla data odierna, effettuerà controlleria esclusivamente laddove sussistano condizioni di sicurezza compatibili con l’espletamento delle proprie funzioni.
«Questo ennesimo episodio di violenza si inserisce in un contesto di aggressioni continue che oramai unisce l’Italia in tutte le sue regioni – afferma Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia -. Il treno, le stazioni, sono oramai diventati un gigantesco Far West dove si aggirano, indifesi, sia i dipendenti che i viaggiatori tutti. Quella lama conficcata nella mano è una ferita aperta nella società tutta e dimostra, ancora una volta, come le tante denunce presentate dalla Fit Cisl rispondessero a bisogni concreti di sicurezza. Occorrono investimenti ed un nuovo modo di gestire quella che oramai è diventata una vera e propria emergenza sociale. Non possiamo aspettare che quella lama conficcata nella mano divenga, domani, un colpo di pistola che spenga la vita a quei coraggiosi (è giusto oramai definirli così) che ogni giorno rischiano la vita per tutelare l’immagine dell’azienda e la sicurezza dei pendolari».
Ecco come  dovrebbero svolgersi gli scioperi del personale ferroviario, se davvero fosse interesse dei sindacati colpire i dirigenti e le aziende: lo sciopero del controllo dei biglietti, infatti, non danneggia i pendolari (anche perchè sulle linee di punta il capotreno raramente si fa vedere, un po' perchè non ci passa tra i passeggeri stipati, un po' perchè ha paura, quando il treno è in ritardo, cioè troppo di frequente).
Venerdì 21 luglio, il treno 10456 arriva a Milano Lambrate alle 7:49, invece che alle 7:46.
Di conseguenza, la coincidenza 2160 delle 7:49 per Milano Centrale è persa.
E il treno 2090 delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti.
Il treno 2648 da Mantova per Milano Centrale delle 8:03 è in ritardo di 30 minuti, che diventano infine 46 minuti di ritardo.
Il treno 2060 da Verona per Milano in arrivo alle 10: 35 arriva con 42 minuti di ritardo.

Ma siccome Maroni ha annunciato che la regione Lombardia comprerà 160 treni, ora tutti tacciono. E dire che si capisce lontano un chilometro che è una bufala elettorale in vista di un inutile referendum consultivo propagandistico, un enorme spot della Lega Nord pagato con soldi (cosa che alla Lega Ladrona A Casa Nosta riesce bene da anni).

E ci sarebbe ancora da commentare la pubblicità di Grandi Stazioni che recita "Pensavamo di prendere un treno, invece abbiamo trovato saldi straordinari".
Serve davvero?






lunedì 17 luglio 2017

I treni nuovissimi di Sorte Alessandro per Trenord si guastano come i treni vecchissimi, e prima del referendum. E ora dove li prende, i voti?

Venerdì 14 luglio 2017, il treno 2057 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova, già clamorosamente in ritardo di 20 minuti alla stazione di Milano Lambrate (che dista 10 minuti da Milano Centrale), arriva infine a destinazione con un ritardo di 23 minuti. Che sarà successo per fargli impiegare il triplo del tempo necessario per coprire una distanza infima?

Sempre alla fatiscente stazione di Milano Lambrate, gli impianti della stessa si esibiscono in un malfunzionamento memorabile.
Il treno 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale è stato cancellato. Oggi arriva a Milano Certosa.
Sembra un indovinello, ma significa che il treno cambia destinazione dopo la stazione di Milano Lambrate. E già qui, complimenti per il disservizio. Motivo? Non si sa.
Si sa che il treno viaggia con 50 minuti di ritardo.
E vabbè, viene dalla Liguria: basta dare la colpa all'altra regione, così Sorte Alessandro e Maroni Roberto e Trenord ne escono puliti.
Ma vogliamo commentare l'efficienza della gestione delle informazioni visive della stazione di Milano Lambrate, dato che sugli schermi risulta che la nuova destinazione del treno 2160, invece di Milano Centrale, è Novi Ligure?
I poveri pendolari che vogliono raggiungere Milano Centrale col 2160 si ritraggono spaventati da questo stravolgimento della geografia.

Nel pomeriggio, il treno 10478 Cremona-Treviglio viaggia con  15 minuti di ritardo. Cosa si sarà guastato questa volta, tra treni, impianti delle stazioni e passaggi a livello di questa scassatissima linea? Non lo sappiamo.
E di certo Sorte Alessandro e Maroni Roberto non lo chiederanno a Trenord. Sarebbe una cattiva pubblicità in vista del referendum consultivo cinicamente supportato con le loro stratosferiche promesse di comprare 160 treni (con l'inghippo).

Sempre nel pomeriggio, il treno 2072 da Verona Porta Nuova per Milano Centrale viaggia con 16 minuti di ritardo.
Non c'è niente da fare: Sorte avrà anche presentato in pompa magna i nuovissimi treni per questa linea, strombazzandolo ovunque trovasse un quotidiano o un TG3 compiacenti, ma anche così i disservizi permangono.
Sorte, non è che bisogna cercare meglio la causa del disservizio, dato che Trenord ti sta facendo fesso anche questa volta? S'è fatta regalare i treni nuovi, ci ha subito infilato a forza la prima classe (togliendo i posti in più di cui ti ti eri vantato con noi), e la linea Verona-Milano continua a fare schifo come prima: che altri indizi ti servono per fare una prova?

Lunedì 17 luglio 2017, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2072 da Verona delle 16:35 è in ritardo di 12 minuti.
Conoscendo la tendenza della linea Verona-Milano ad accumulare ritardi a catena, la cosa può preoccupare i passeggeri del treno 2077 per Verona delle 17:25.
E, infatti, questo treno parte con un ritardo di 10 minuti, che non viene spiegato dal personale di bordo, nonostante il capotreno si premuri di transitare per le carrozze ed eseguire il controllo dei biglietti.
Il treno è di modello Vivalto, ed è uno dei "nuovissimi treni" del parco di FNM, comprati dalla regione Lombardia con denaro pubblico, di cui l'assessore ai trasporti Sorte Alessandro si è arrogato il merito.
L'assessorte Sorte Alessandro può quindi anche accollarsi la colpa di aver comprato treni del modello Vivalto a 12 anni di distanza dalla messa in produzione dello stesso, i cui agghiaccianti difetti di progettazione e funzionamento sono ormai noti da un decennio?
O forse Sorte, come Maroni, mira solo all'effetto propagandistico dell'annuncio a sensazione, infischiandosene di aver solo cambiato la mera declinazione del disservizio ferroviario, la cui sostanza resta inalterata?
Il Vivalto 2077 ha una carrozza con la climatizzazione guasta, e solo una mia occhiataccia al capotreno gli fa capire che è il caso di aprire gli angusti finestrini, e lasciar passare la calda ma più respirabile aria esterna.
Tutto qui?
Ovviamente no. L'assessore Sorte Alessandro non lo sa, e probabilmente Maroni Roberto è altrettanto ignorante, ma ferrovieri e passeggeri lo sanno: il modello Vivalto è un modello schifoso perchè le sue porte sono afflitti da problemi di progettazione cronici, che ne compromettono la chiusura/apertura.
Un'idea geniale, non vi pare, comprare altri treni il cui progetto congenitamente difettoso causa guasti che ne compromettono il funzionamento. Sorte, Maroni e #LombardiaConcreta hanno sostituito i vecchi catorci in dotazione a FNM (che non sa farne la manutenzione) con costosi nuovi convogli che si guastano comunque. Un traguardo sensazionale, un risultato da armata dei ritardati (ma chi, gli eletti o gli elettori?).

Nel caso qualcuno non se lo ricordasse, un passeggero è stato ucciso da un vecchio treno di Trenord le cui porte gli hanno inesorabilmente afferrato una gamba, trascinandolo fino a straziarlo e ridurlo a brandelli.
Di certo non se lo ricordano i quotidiani e i telegiornali nazionali, che in questi giorni stanno dando un enorme e smodato risalto alla notizia della sventurata donna feritasi a Roma perchè intrappolata nella porta di un convoglio della metropolitana.
E' vero, è un fatto terribile. Ma la signora è viva. Il passeggero di Trenord, invece, è morto dopo essere stato atrocemente dilaniato senza che nessuno se ne accorgesse: non è un fatto infinitamente più grave?
Eppure la faccenda ha goduto di due trafiletti minori nelle pagine locali dei quotidiani, ed è comparsa al TG3 a dir tanto due volte, per rendere noto che c'è un'indagine in corso. Dov'è il bombardamento sdegnato dei media che un simile fatto richiede?
E se l'opinione pubblica esige il licenziamento del conducente della metro in questione perchè guidava mangiando, cosa dovrebbero allora esigere i lombardi per la dirigenza Trenord e i politici leghisti (o alleati) che li proteggono, e guarda caso anche questi sono tutti impegnati a "mangiare"?
Invece i lombardi restano apaticamente e letargicamente indifferenti, e i quotidiani e i telegiornali sorvolano.
Tornando al "nuovissimo" treno Vivalto 2077, uno dei regali fattici dall'assessore Sorte Alessandro con i nostri soldi: il treno riesce a raggiungere e superare la stazione di Milano Lambrate, ma si ferma prima di raggiungere quella di Pioltello.
Ovviamente, senza nessuna spiegazione da parte del capotreno, che vediamo correre affannosamente avanti e indietro lungo le carrozze. Vabbè, uno dice, non parla ma almeno si dà da fare.
I fantastici treni Vivalto sono però dotati di schermi con informazioni in costante aggiornamento: consultiamone uno.
Lo schermo mostra il grafico delle fermate: secondo esso, non siamo ancora arrivati a Milano Lambrate.
Complimenti a Sorte Alessandro: non gli è riuscito di comprare neppure una rete informatica funzionante.
Alle 17:59, il treno riparte. Considerando che sarebbe dovuto arrivare a Pioltello ale 7:43, è in ritardo di 16 minuti: cosa dice lo schermo?
Lo schermo ha il coraggio di riportare un ritardo di 7 minuti.
A Pioltello, gli schermi della stazione riportano un ritardo di 15 minuti.
Finalmente, lo schermo del treno si aggiorna: ritardo di 24 minuti.
Ce l'abbiamo fatta? Possiamo raggiungere Treviglio?
Sembra di sì, ma: qual è stata la causa del ritardo?
A bordo c'è silenzio in merito: il capotreno non parla, e l'annuncio sonoro rende nota solo la prossima stazione, e il ritardo accumulato.
Spostandomi nella carrozza precedente, scopro da altri passeggeri la causa del ritardo: le porte del treno non si chiudevano. Un treno nuovissimo, appena comprato dalla regione Lombardia, lo stesso che è stato presentato da Sorte Alessandro come il rimedio a tutti i mali di Trenord e FNM, le aziende ferroviarie in mano alla Lega Nord da anni. E le cui porte si guastano ogni due settimane, impedendogli di viaggiare.
E questi leghisti (e alleati) sono gli stessi che ci invitano a votare al loro referendum per l'autonomia lombarda, in modo che i loro governi regionali possano amministrare una maggior quantità di denaro pubblico in altri ambiti oltre a quelli in cui finora si sono distinti per corruzione, incapacità o entrambe (come la sanità o le ferrovie lombarde).

A Treviglio, altre sorprese: il 24794 da Bergamo è stato cancellato. Il 10481 da Milano per Cremona viaggia con un ritardo di 10 minuti.
Volete chiedere voi a Sorte Alessandro, Maroni Boboberto e Trenord se sanno per quale motivo?

giovedì 13 luglio 2017

I veri numeri della bufala di Maroni dei 160 treni per ottenere voti alle elezioni e al referenum inutile

Nella mattinata di mercoledì 12 luglio, il treno 10456 arriva alla stazione di Treviglio Centrale alle 7:22, e lì resta. Fermo. Immobile. Fino alle 7:29, il treno non riparte.
Il personale di bordo non dice nulla, e non si fa vedere.
Gli annunci sonori della stazione non dicono nulla
Il treno resta fermo e basta, accumulando un ritardo di 7 minuti che significa perdere la coincidenza per Milano Centrale alla stazione di Lambrate alle 7:49.
Gliene importa qualcosa, all'assessore Sorte Alessandro, o a Maroni Roberto, o al presidente di Trenord Gibelli Andrea, o all'amministratrice delegata Farisè Cinzia?
No, naturalmente. A gente come questa interessano solo le apparenze: una volta allestita una facciata di promesse di miglioramento, e di chiacchiere riguardo a un'efficienza immaginaria, il loro dovere è fatto. La campagna elettorale per il vacuo referendum consultivo sull'autonomia lombarda è piazata, e gli allocchi si berranno questa millantazione di capacità a cui nessuno ha voce mediatica sufficiente per opporre i nudi fatti, come le schifose prestazioni ferroviarie quotidiane del trasporto regionale lombardo.

Il treno 10456 è in ritardo, dicevo. Trenord risponderebbe che ci sono comunque altri due treni per Milano, alle 7:28 e alle 7:33.
Peccato che il primo non vada a Milano Centrale e non abbia coincidenze decenti alla stazione di Lambrate; e il secondo implica altri nove minuti di attesa, equivalenti al ritardo del treno 10456.
Non è certo finita qui: Trenord non lo direbbe, ma è ovvio che, se il treno da Cremona è in ritardo, allora lo saranno anche i treni da Brescia, pur essendo fisicamente su una linea del tutto scollegata (la regola di Trenord è quella di estendere il disservizio a macchia d'olio, e non di isolarlo a una sola linea, per non accontentare nessuno).
E, infatti, il 10906 da Brescia delle 7:28 ha 9 minuti di ritardo. E il 2090 da Brescia delle 7:33 ha 10 minuti di ritardo.
Con le non-soluzioni di Trenord, la perdita di tempo cresce a 20 minuti, il che significa arrivare in ufficio così tardi da dover consumare l'ennesima ora di permesso. Sempre che il pendolare ne abbia ancora.

In seguito, la linea Brescia-Milano continua a malfunzionare, e Trenord non fornisce la minima spiegazione.
Il treno 2062 da Verona viaggia con 13 minuti di ritardo.

Nel pomeriggio, il treno 10920 da Brescia per Sesto San Giovanni arriva con 10 minuti di ritardo.
Il treno 2074 da Verona viaggia con 29 minuti di ritardo.
Lo stillicidio dei disservizi è quotidiano, e imprevedibile nel suo poter capitare a ogni ora, ma Sorte Alessandro non ne parla mai.
Cosa ci vorrà, questa volta, prima che Maroni Roberto venga scosso dalla sua apatia e finga nuovamente di alzare la voce con i personaggi letargici che lo circondano, sia nella giunta regionale che nell'azienda a gestione leghista di Trenord/FNM?

Ecco una riflessione sui risultati della sua improvvisa solerzia a riguardo.

I nuovi convogli cominceranno ad arrivare tra due anni e poi con una cadenza 2/4 treni al mese. Critici i consiglieri del Movimento 5 Stelle: «Solo un gioco di prestigio, quei treni li vedranno forse i nipoti dei pendolari».

Con la diffusione dei dettagli del sensazionalistico ed effettistico annuncio di Maroni Roberto (dettagli che il TG3 ha stranamente messo da parte), ci si rende subito conto che questa manovra è solamente un'operazione di propaganda politica: non a caso, all'orizzonte politico incombono un referendum consultivo e le elezioni regionali.
In ultima analisi, infatti, la reboante dichiarazione di Maroni è equiparabile proprio al referendum consultivo per la maggiore autonomia lombarda: tutta apparenza, ma nessun effetto concreto [#ariafritta, altro che #LombardiaConcreta].

Il dissesto del trasporto ferroviario regionale lombardo infuria da anni, tra continue proteste dei pendolari, risposte inette oppure offensive da parte dell'assessore ai trasporti di turno, e silenzi compiacenti della dirigenza lombarda di Maroni come di Formigoni.
Fino a poche settimane fa, l'unica risposta di Maroni, quando era messo alle strette da eventi clamorosi (come la morte di un passeggero causata da un treno vecchio di 30 anni? No, quella non l'ha commentata), era un querulo e ridondante piagnisteo sulla mancata ricezione di fondi statali per comprare nuovi treni. Questo anche dopo la recente scelta di Maroni di destinare alle autostrade la maggior parte dei fondi statali effettivamente ricevuti nel 2016. Questo dopo che Maroni e Sorte hanno trovato tutti i soldi necessari per ripianare le perdite di autostrade inutilizzate come BreBeMi. Questo dopo che Maroni e Sorte hanno trovato i soldi per finanziare le guardie giurate per il controllo dei bigletti sui treni di Trenord. Questo dopo che Maroni e Sorte hanno fornito una "dote" per gli abbonamenti ai Frecciarossa per i viaggiatori che usano questi treni d'elite per viaggiare da Brescia a Milano.
Ma no, per il problema dei treni disastrati del trasporto regionale, Maroni intonava sempre la stessa lamentosa litania dell'assenza di fondi.
Ora, improvvisamente, dopo un'inerzia di anni in cui non ha prodotto nulla, Maroni sistema il problema in una settimana. Esatto: incredibilmente, a un anno dalle nuove elezioni regionali della Lombardia, Maroni esce dal suo torpore letargico e "risolve" il problema treni.

O meglio, Maroni dichiara di averlo risolto, perchè, proprio come un referendum consultivo, la sua soluzione del problema si traduce in chiacchiere senza nessun effetto.

Tanto per dare una prova della sua credibilità e preparazione sull'argomento treni, Maroni ha il coraggio di dichiarare: "Siamo l’unica regione in Italia che non ha tagliato il servizio".
Provi Maroni a procurarsi statistiche oggettive sul numero di treni cancellati, soppressi, guasti in maniera irreversibile (che Trenord NON conta come cancellati), impossibili da utilizzare perchè troppo pieni degli ultimi 5 anni. Magari si accorgerà che il servizio non è stato tagliato "sulla carta", ma nei fatti lo è stato eccome.
Ma gente come Maroni (il "barbaro sognante" che con la sua ramazza spazzava via la corruzione della famiglia Bossi Umberto) sa bene come falsare la realtà semplicemente permettendo a Trenord di essere il controllore della qualità del proprio servizio, nel nome della malafede, della disonestà e dell'opacità.

I numeri forniti da Maroni dimostrano ulteriormente questa sua malafede manipolatrice. A fronte dello sfacelo quotidiano dei treni di Trenord, raccontanto su questo blog da anni, che si tratti di treni di modello vecchio o nuovo, Maroni annuncia un piano di sostituzione in cui i primi treni arriveranno tra due anni.
E già questo basta per stupirsi: fra due anni? Un simile piano doveva iniziare cinque anni fa, quando lo sfacelo era ormai già palese. Avviarlo adesso è una beffa palese, e impone la domanda che nessuno dei suoi seguaci oserebbe mai farsi: perchè Maroni ha atteso di essere a ridosso delle elezioni, prima di intervenire su un problema già incancrenito da tempo?
Come se non bastasse, la ripartizione dei treni è tale da non lasciare speranze per le linee disastrate, per chissà quanti anni ancora:
I 160 nuovi treni saranno, indicativamente, così ripartiti:
- il 65% saranno treni suburbani ad alta capacità, a due piani, destinati alle Linee S e al Passante Ferroviario di Milano.
- il 15% per cento treni regionali a trazione diesel, destinati alle linee non elettrificate della Lombardia (aree di Pavia, Cremona, Brescia).
- il 20% saranno destinati alle altre linee regionali.
Gli "interessi di bottega" tornano a farsi sentire: la maggioranza dei nuovi treni ad alta capacità finirà inspiegabilmente sulle linee S e sul Passante, cioè le linee più recenti che già dispongono dei treni di più recente costruzione.
Sulle linee regionali attualmente afflitte da disservizi, guasti e cancellazioni a causa di treni incredibilmente vecchi (si arriva ai 35 anni di servizio), arriveranno solo le briciole (infatti, 20% significa soltanto 32 treni).
E non si sa neppure quando, dato che Maroni si guarda bene dall'indicare le priorità: quali nuovi treni verranno fatti realizzare per primi, dove verranno destinati, e a quali linee delle tre categorie da lui elencate verrà data la priorità? Nessuna informazione, in merito.

Maroni non accenna nemmmeno all'esigenza di aumentare le corse sulle linee sature, e non si spreca a riferire che Trenord sta ripristinando la prima classe sulle linee dove arrivano treni nuovi, riducendo di fatto i posti per i pendolari che viaggiano in seconda classe.

Maroni completa l'imbroglio propagandistico omettendo di precisare quali modelli di treni verranno acquistati.
Ci sono atroci precedenti per sospettare che questo suo ulteriore silenzio nasconda un inganno. Nelle ultime settimane, alcuni dei nuovi treni promessi da Sorte più di un anno fa sono comparsi sulla linea Verona-Milano. Si tratta di treni modello Vivalto, cioè un modello nato nel 2005, e notoriamente afflitto da guasti cronici (porte, climatizzazione) e progettazione demenziale (finestrini microscopici, spazi angusti per i passeggeri, spazi inesistenti per i bagagli): dopo 12 anni di esperienze negative ripetute in modo cronico col modello Vivalto, la giunta regionale lombarda di Maroni ha pensato bene di comprarne altri.
Questa volta, invece, che farà?

Ma forse la reticenza di Maroni a fornire i dettagli fin qui elencati dipende dal fatto che questi nuovi treni sono solo parte di una manovra propagandistica che non verrà mai realizzata concretamente. Infatti, non si capisce da dove arrivi il denaro per pagarli, dato che fino a una settimana fa Maroni "piangeva miseria" un mese sì e l'altro pure.
Viene il ragionevole sospetto che anche la copertura finanziaria annunciata per questa manovra sia una menzogna, che ovviamente i media si guardano bene dal denunciare.

Ci pensano ancora una volta i vituperati "grillini" del M5S a trovare la sostanza nascosta dal paravento della propaganda.

Critiche piovono dai banchi del Movimento5Stelle che in comunicato affermano: «Con un abile gioco di prestigio, Maroni fa apparire sulla scena 160 nuovi treni: ma c’è il “barbatrucco”.
A guardar bene le carte, da qui al 2019 lo stanziamento sarà di soli 100milioni sul 1,6 miliardi annunciati.
100 milioni bastevoli al massimo per l’acquisto di 10 treni che - se andrà bene - saranno messi in circolazione nel 2020.
Gli altri 150 treni? Li vedranno forse i nipoti dei pendolari nel 2050. Si tratta della solita scenografica operazione di marketing elettorale costruita con promesse iperboliche sulle spalle di viaggiatori e pendolari costretti a treni da terzo mondo».

Dove abbiamo visto, di recente, manovre simili?
Ah, sì, che sciocco a non ricordarmi delle mancette stile "80 Euro" che Renzi Matteo (quasi volessere comprare il voto degli italiani) ha elargito con prodigalità subito prima del referendum per la Riforma Costituzionale del 2016, che è riuscito a perdere iniettandoci tutta la propria arroganza narcisistica e strafottente, vanificando nello stesso tempo una fetta enorme dei finanziamenti dell'Unione Europea che sarebbe invece stato necessario investire per risolvere i veri problemi dell'Italia.

martedì 11 luglio 2017

11 luglio 2017 - le sfaccettature del disservizio ferroviario che Maroni e Sorte manco vedono

Martedì 11 luglio 2017, il trasporto ferroviario regionale della Lombardia si esibisce nella solita collezione diagghiaccianti prestazioni negative che Trenord e le aziende collegate si affrettano a passare sistematicamente sotto silenzio, nella beata e ignorante inconsapevolezza degli amministratori indigeni messi alle istituzioni da elettori poco intelligenti. Proprio oggi, Maroni Roberto ha annunciato un gradioso (per lui) piano di rinnovo del parco treni lombardo, che si completerà nel 2022 (mentre i treni si guastano adesso) , e mostrerà i primi effetti fra tre anni (se andrà bene), grazie a questo acquisto in massa dei 160 treni che da decenni sono necessari per sostituire i catorci attualmente (non) gestiti da FNM.
Salra subito all'occhio l'imbroglio dell'annuncio a effetto che però sortirà risultati solo da anni, per non dire del fatto che Sorte proclama da anni che i nuovi treni "sono in arrivo". Impossibile, poi, non chiedersi che modello di treno ha intenzione di comprare, la non proprio brillante amministrazione Maroni. Mentre Trenitalia vantava la messa in cantiere del favoloso modello di treno "Rock", che risolve i tremendi difetti strutturali del modello "Vivalto", infatti, l'amministrazione Lombarda di Maroni spendeva quantità notevoli di denaro pubblico proprio per comprare altri "Vivalto", i cui difetti sono arcinoti ormai da dieci e passa anni.
Come si può non chiedersi qual è il problema di queste persone? Sono stupide? Non sono capaci? Hanno troppo da fare? Si circondano di collaboratori che non sono brillanti, ma soltanto simili a loro (come fa anche Renzi Matteo)? 
E gli elettori che continuano a votarli, dopo simili dimostrazioni di incompetenza?

Nella mattinata, il treno 10456 parte da Treviglio in orario, alle 7:22. E' un treno di modello Vivalto, ed è quindi "nuovissimo", come vantato da Sorte. E infatti questo treno viaggia con almeno una carrozza in cui spiccano cartelli adesivi che recitano "porta guasta" e "climatizzazione guasta": cartelli adesivi prestampati, molto professionali, che indicano che il guasto è del tipo semi-permante e seriale (altrimenti Trenord non giungerebbe ad avere cartelli adesivi prestampati da applicare sulle carrozze).
Peccato che Sorte Alessandro e Maroni Roberto di tutto ciò non si accorgano mai.
Il treno 10456 arriva al confine della stazione di Milano Lambrate in largo anticipo, addirittura alle 7:42. Ma si ferma, all'altezza del campo da rugby per la squadra degli amatori, a fianco delle strutture universitarie. E resta fermo. Per 9 minuti, resta fermo. Senza alcuna spiegazione. Il personale viaggiante non compare; e il personale viaggiante non diffonde informazioni, a bordo.
Il treno riparte alle 7:51, per arrivare alla stazione di Milano Lambrate quando ormai la coincidenza del treno 2160 delle 7:49 per Milano Centrale è persa.
E questo nonostante il treno 2160 viaggi con 8 minuti di ritardo.
U bell'esempio della #LombardiaConcreta a cui Maroni Roberto finge di voler porre rimedio con soluzioni parziali e un dirigismo decisionista che in realtà rimanda tutto a tre anni dopo, sperando che nessuno se ne ricordi.

Nella scalcagnata stazione di Milano Lambrate, che evidentemente Sorte e Maroni non hanno mai visitato, ho la sventura di percorrere il sottopassaggio "modernizzato" intermedio, dove lo spazio è angusto, i pannelli informativi all'ingresso di alcuni binari non funzionano, e gli schermi con l'elenco dei treni in partenza sono stati ridotti in frantumi dai vandali mesi fa, e sono ancora in frantumi adesso.
Non sono mai stati sostituiti.
Per leggere le scritte, bisogna fermarsi a studiarle, tra  una crepa e l'altra, ma il deflusso di passeggeri impedisce qualsiasia sosta, in questo spazio angusto che è stato ristrutturato e reso elegante con chissà quale spesa, ma resta uno spazio angusto. Il sostantivo "incompetenza" sembra essere più adatta dell'aggettivo di #LombardiaConcreta.

Sulla linea del "passante ferroviario", costata un'enormità e afflitta da una lentezza cronica, il treno 23017 da Varese viaggia con 63 minuti di ritardo.

Nella serata, il treno 2074 da Verona per Milano Centrale viaggia con 20 minuti di ritardo, secondo le informazioni visive della stazione di Milano Centrale (e contemporaneamente, un treno per Sondrio partirà con 30 minuti di ritardo per ritardo nella preparazione del treno).
Gli annunci sonori spiegano che i treni da Brescia e Verona  subiranno "ritardi fino a 15 minuti",  a causa di un guasto agli impianti tra Rovato e Romano di Lombardia.
Queste due informazioni la dicono lunga sulla vera qualità del servizio fornito da Trenord, una verità di cui Maroni Roberto e Sorte Alessandro non sono consapevoli (per incapacità) o fingono di non esserlo (per calcolo e malizia): cosa è peggio, in un amministratore pubblico, tra la stupidità e il dolo? Esiste una terza ipotesi?
Il treno 2074 arriva a destinazione con 32 minuti di ritardo, cioè il doppio di quanto dichiarato. Forse, quando la settimana scorsa Trenord ha contestato le cifre inesatte riportate dai comitati dei pendolari per i treni cancellati a giugno 2017, a essere nel torto era Trenord, vista la clamorosa falsità degli annunci che diffonde in merito ai propri disservizi (o forse Trenord qui può dare la colpa a RFI?).
Certo, finchè Maroni e Sorte insistono a non voler vedere, e non mandano ispettori super partes a controllare il fornitore Trenord, invece che permettergli di controllarsi da sola, l'azienda in questione continuerà a suonarsela e cantarsela da sola, alla faccia dei pendolari.
Il guasto agli impianti è solo l'ennesimo che si verifica da mesi e mesi, con una cadenza settimanale multipla (o addirittura tutti i giorni) su diverse linee lombarde: chissà se Maroni si accorge che a questo problema non si può risolvere annunciando di voler comprare nuovi treni fra qualche anno?
Esattamente come l'inspiegato blocco del treno 10456 nella mattinata, trascorso nel silenzio da parte di Trenord e causa di disagi per i passeggeri, il ricorrente guasto agli impianti di cui nessuno parla è un altro sintomo della crescente decadenza che avvelena il trasporto ferroviario lombardo, e che non potrà essere invertita con il semplice annuncio di voler acquistare "nuovi" treni di modelli già pronti a guastarsi in modo cronico dopo pochi mesi dalla messa in pista.














lunedì 10 luglio 2017

La farsa della schizofrenia di Trenord non ha mai fine

Nella mattinata del 10 luglio 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 10468 delle 10:53 da Cremona è annunciato con 17 minuti di ritardo. Contemporaneamente, il treno 2060 da Brescia per Milano è annunciato con 33 minuti di ritardo.
Trentatre minuti, accumulati nel solo segmento Verona-Brescia, un ritardo enorme su due linee parallele nello stesso momento: complimenti a Trenord e aziende associate per il quasi-record.
In seguito, anche il treno da Cremona delle 11:53 viaggia con 29 minuti di ritardo.
Uno spettacolo desolante, specialmente se si ripensa ai trionfali annunci dell'assessore Sorte Alessandro riguardo a nuovi treni che sono invece vecchi modelli con difetti arcinoti, guardie giurate stipendiate dalla regione Lombardia ma al servizio di Trenord, finanziamenti ai pendolari benestanti che viaggiano da Brescia a Milano col FrecciaRossa.
Per non parlare del'arroganza con cui Trenord sistematicamente smentisce (anche tramite bocca di Sorte) e rifiuta le liste di disservizi presentate dai pendolari, dato che Trenord è controllore del proprio servizio e distribuisce le statistiche del servizio con le quali il suddetto Sorte dovrebbe accorgersi che qualcosa non va: e così, ritardi dei treni, cancellazioni dei treni, guasti ai treni, assenza del personale viaggiante, mancanza di informazioni, vetture a quaranta gradi centigradi senza aria condizionata, sono tutte cose che non esistono. Da una parte, c'è Sorte che non se ne accorge; dall'altra, c'è Trenord che le contesta. Il risultato è che i pendolari subiscono senza potersi difendere, perchè il fornitore del servizio è spalleggiato dalle stesse istituzioni che lo dovrebbero sorvegliar per garantire i diritti dei cittadini.

Nella serata, il treno 2077 per Verona, che parte da Milano alle 17:25, si ferma alla stazione di Milano Lambrate alle 17:35, per una volta senza ritardi. E resta fermo per 14 minuti. Fino alle 17:49.
Senza nessuna spiegazione. Gli avvisi sonori parlano di treni in ritardo per Piacenza, ma non del Verona. Il personale viaggiante del 2077 non si fa vedere, e non dà segno di vita. L'impianto di informazioni sonore interno del treno resta muto.
Cosa mai starà succedendo di così grave da tenere il treno fermo per un quarto d'ora, senza che i passeggeri ne vengano informati?
Infine il treno riparte, e, solamente alle 17:58, dopo 9 minuti di viaggio penosamente lento in direzione di Pioltello, si ode  una spiegazione: il treno ha ritardato per l'intervento delle Polizia Ferroviaria riguardo a un passeggero senza biglietto valido.
In quel momento, ricordo di aver visto due poliziotti a Lambrate, che accompagnavano via dal treno due bambini, tenendoli (gentilmente) per mano, mentre il padre li seguiva trafelato, trascinando penosamente una valigetta con ruote (per la gioia di Salvini Matteo, e a causa della sciagurata incompetenza cialtrona e arrogante del governo di Renzi Matteo come denunciata qualche giorno fa da Emma Bonino, si trattava di stranieri, e non del  tipo che si qualifica come turista) (Ma, a pensarci bene, Salvini era più felice un paio di giorni fa, quando una nigeriana senza biglietto e in attesa di asilo ha morso il capotreno che le stava facendo una multa).
E ricordo che una ferroviera stava accompagnando queste persone: presumo che si trattasse della capotreno, il che mi fa notare come il personale di Trenord si faccia vedere solo per controllare il biglietto, e mai per fornire informazioni o per assistere i passeggeri con i disagi quotidianamente elargiti da Trenord.
E' interessante notare che la capotreno si è allontanata con i poliziotti, molto prima che il treno ripartisse: questo significa forse che il regolamento ferroviario impone che il treno resti fermo finchè non vengono svolte le pratiche del caso, in modo che Trenord possa applicare la sua "tolleranza zero" contro un passeggero, a discapito di centinaia di passeggeri paganti?
Ma chi ha stabilito una procedura così idiota, che consente a Trenord di elargire disservizi anche nel raro caso in cui i suoi treni funzionano e le infrastrutture non si guastano?
Quando il 2077 arriva a Treviglio, un annuncio sonoro interno si scusa per i 15 minuti di ritardo. Ma gli schermi degli orari della stazione di Treviglio riportano "10 minuti di ritardo".
In seguito, il treno recupera un minuto nell'arrivare a Rovato.

BusinessInsider dedica un articolo ai disservizi che, secondo la risposta data da Trenord ai pendolari una settimana fa, non esistono. Salvo poi riconoscere che esistono, perchè Maroni Roberto si è accorto che tutta la sua giunta regionale stava facendo la figura del governo Renzi (per l'ennesima volta), tipo quando nel 2015 i renzianidi ministeriali garantiscono che le sole banche in malora sono Etruria e le altre due, salvo poi scoprire che la fantastica MPS (su cui Renzi invitava gli altri a investire, perchè era solida) stava andando a rotoli, e di seguito anche le tre banche venete fecero altrettanto (venete, cioè del territorio principe della Lega Nord, e il cerchio si chiude).



chi raggiunge il capoluogo lombardo partendo dalla provincia, deve fare affidamento sul servizio ferroviario regionale: in questo caso, essere mattinieri non basta, a volte bisogna sperare nella sorte
[non nel senso dell’assessore, a cui interessa maggiormente finanziarie i passeggeri abbienti del FrecciaRossa da Brescia, o le aziende della sicurezza che mandano personale sui treni al posto di quello inesistente di Trenord, la quale così risparmia]. 
 Un treno soppresso o in ritardo, un lungo viaggio in piedi – magari in una carrozza sovraffollata e sporca -, trasformano l’intera esperienza in un’odissea. E la giornata è già rovinata ancor prima di cominciare. 

Il confronto con l’Europa, infatti, è impietoso: siamo sotto il 50% rispetto alla media per metropolitane e tramvie, e al 51% per le ferrovie suburbane. 

In partenza dalla stazione di Treviglio per raggiungere la redazione di Business Insider Italia a Milano: si parte alle 7:05. 
L’aria condizionata non funziona in tutti i vagoni e la voce dell’altoparlante che annuncia le fermate non si sente. C’è qualche posto libero. 
Le porte non funzionano sempre come dovrebbero. Qualcuna sembra bloccata e bisogna usare un po’ di forza per aprirla 

 L’età e il numero insufficiente di treni che circola sulle linee ferroviarie sono parte del problema: in media, i convogli delle reti regionali hanno più di 17 anni, più di 18 in Lombardia.

Basta dare un’occhiata alle pagine Facebook di comitati e associazioni presenti sul territorio lombardo: sono oltre una ventina e continuamente raccontano questi problemi, documentando ritardi, degrado e cancellazione delle corse.

E scrivendo una lettera a Regione Lombardia e Trenord, per denunciare “un mese di giugno 2017 con una serie inaccettabile di disservizi, in progressivo e costante peggioramento”. Parlano di 50-100 soppressioni quotidiane su tutta la rete, e di due gravi problemi mai risolti: la mancanza di treni e di personale viaggiante. 
Anche Repubblica riporta la già citata protesta dei pendolari avvenuta la scorsa settimana, con alcuni dettagli "alternativi" sulla risposta di Trenord.

"un mese di giugno 2017 con una serie inaccettabile di disservizi, in progressivo e costante peggioramento", attacca il Coordinamento dei pendolari lombardi in una lettera indirizzata a Regione e Trenord.
Guai che si sono verificati in particolare sulle tratte più critiche, la Milano-Pavia, la Brescia-Bergamo e la linea del Cremonese.
L'azienda certifica un numero simile, una media di 82 cancellazioni al giorno nel mese di giugno

la soluzione a tutti questi mali c'è ed è una: comprare 160 treni nuovi. È questo difatti il fabbisogno che permetterebbe a Trenord di svecchiare la flotta che oggi, per quasi la metà, è composta da treni che hanno oltre 35 anni.
Le 51 assunzioni nel settore della manutenzione che si stanno concludendo in questi giorni sta anche contribuendo, ma non è abbastanza.
[Stando ad altre fonti, Trenord aveva smentito ogni carenza di personale viaggiante, la settimana scorsa; qualunque menzogna, anche la più spudorata, pur di dare torto ai comitati dei pendolari]
I pendolari legano i disservizi di giugno a due problemi mai risolti secondo chi viaggia quotidianamente: "Il primo è l'indisponibilità dei treni per evidente inadeguata e insufficiente manutenzione, con la motivazione sempre invocata dell'età vetusta del materiale rotabile che però è inconsistente: ne è una prova il numero di soppressioni registrate su linee gestite con materiali appena acquistati da Regione".
[E la regione Lombardia ha astutamente acquistato treni del vecchio modello Vivalto, con problemi strutturali fin troppo noti, e una storia di guasti ricorrenti nota a tutti tranne Maroni e Sorte funesto]
"Le soppressioni registrate nel 2017 sono state concentrate nel mese di giugno, in particolar modo tra l'11 e il 25 giugno giorni di caldo torrido e sulle linee dove circolano i treni più vecchi della flotta", fa sapere Trenord.
[La quale però ha negato quando si è trattato di rispondere ai comitati dei pendolari. Forse è accaduto prima che Maroni Roberto convocasse i capoccia di Trenord, Farisè Cinzia e Gibelli Andrea, che a quanto pare non ne sapevano nulla e forse stavano dormendo in un bar della stazione di Milano Centrale, prendendosi venti mesi per loro, durante i quali non hanno fatto nulla per gestire Trenord e le sue magagne conclamate.]
Che aggiunge: "Il binomio "caldo- vetustà dei mezzi" ha determinato guasti rilevanti comportando il blocco dei vecchi treni mentre le flotte più moderne non hanno risentito di guasti significativi o bloccanti, se non in maniera "fisiologica"".
[Cosa significhi, esattamentre, "fisiologica", Trenord non lo spiega; forse si tratta della causa dei guasti quasi quotidiani che elenco su questo blog da mesi e mesi, durati tutto l'inverno, quando non c'era certo il "caldo torrido"?]
La sorte peggiore,
[non nel senso dell'assessore, che è al primo posto nella classifica della cattiva sorte]
poi, non tocca tanto a chi usa i mezzi più vecchi che l'aria condizionata nemmeno ce l'hanno e, in cambio, si tira giù il finestrino.
Ma spetta alla fascia di convogli di circa 35 anni che oltre i 34 gradi hanno il guaio dell'aria che va in tilt e il finestrino bloccato: a quel punto non resta che sopprimere il treno.
[E chi ha deciso di comprare insistentemente nel corso degli anni un modello di treno progettate così male?]
La soluzione vera si aspetta da altri 160 nuovi treni da acquistare, tanti sono quelli con almeno 35 anni che resteranno in esercizio alla fine del piano di investimenti di 76 convogli che finirà il prossimo anno.
[Riusciranno i geniali Sorte Alessandro e Maroni Roberto a non farsi rifilare ancora una volta un lotto di treni nuovi ma che si guastano subito? Visti i precedenti, c'è da dubitarne.]
Come Coordinamento dei comitati dei pendolari "chiediamo a Regione che si faccia garante del rispetto del Contratto di servizio da parte dell'azienda che ha firmato a fronte di 450 milioni di denaro pubblico che ogni anno i cittadini impegnano per ottenere risultati sul servizio non paragonabili all'investimento fatto"

domenica 9 luglio 2017

Una stazione ferroviaria per manipolare il consumatore

Come già osservato in precedenza, la stazione di Milano Centrale è stata di recente ristrutturata, ma i disagi per chi deve prendere il treno sono aumentati, invece che diminuire.
Il sole di estati sempre più torride batte implacabile attraverso i lucernari della volta della galleria dei binari, senza che nessuno abbia considerato di aggiungere schermature tecnologicamente aggiornate per evitare il micidiale effetto serra che amplifica temperature già tropicali.
Non c'erano i soldi? Strano, perchè c'era denaro in abbondanza per disporre scele mobili ovunque non fosse necessario, e rimuovere le uniche che davano accesso diretto alla galleria d'ingresso ai binari.

Questo articolo riassume e stigmatizza molto bene le storture introdotte nella stazione ferroviaria in questione, con un'ottica che sacrifica i diritti del passeggero in favore degli interessi economici e del guadagno dei privati.


Tempo per te
 
Un altro esempio preclaro di confusione di contesti è ben visibile ad esempio lungo i binari della Stazione centrale di Milano, dove la società Grandi Ferrovie affigge manifesti che ritraggono una giovane donna con l’aria trasognata nell’atto di sorseggiare un tè, con la didascalia: “Pensavo di prendere un treno, invece ho preso venti minuti per me”.

Che è ovviamente un capolavoro di ricontestualizzazione attraverso il quale i ritardi dei treni diventano “tempo per sé”. Così come il sito di Roma Tiburtina si apre con lo slogan “un luogo da vivere”.
Insomma: se i treni non sono più in grado di garantire quello a cui sono chiamati, cioè portarti da un posto all’altro in un tempo definito e prevedibile, se insomma non puoi liberare il tuo tempo dalle attese alla stazione, tanto vale portare il tuo tempo e la tua vita dentro le stazioni.

Gli orari sono inattendibili? Che fortuna: hai una grande opportunità di berti qualcosa che costa il trenta per cento in più che fuori e di leggerti una rivista (in piedi), mentre sgomiti per consultare gli orari e i ritardi sui due piccoli monitor, giacché gli schermi giganti e quelli in capo ai binari ormai mandano solo pubblicità a rotazione.

A proposito di schermi: se uno volesse ricavare informazioni sulla vera vocazione di quei posti, misurando il rapporto in metri quadrati fra le informazioni sui treni e quelle sui prodotti commerciali, il risultato sarebbe illuminante.

Parlando di Milano centrale: una volta arrivati alla stazione, raggiungere il binario richiede un tempo insolitamente lungo.
Se hai davvero fretta, c’è la strettissima scala mobile che attraversa a metà la stazione; se sei in età gagliarda, ti fai a lunghe falcate lo scalone monumentale; altrimenti sistemi di scale mobili e tapis roulant che seguono la via più lunga fra due punti ti conducono in un ampio zig-zag fino al piano dei binari, ma solo dopo averti fatto passare davanti a tutti gli esercizi commerciali.
Una volta avvicinato ai binari, poi, scopri che i vecchi ingressi sono quasi tutti chiusi: ora ci sono i “gate”, pochi accessi e sparuti nei quali, come dicevamo, si transita solo col biglietto in mano.
Se arrivi coi secondi contati, devi sperare che la tua scala mobile ti lasci davanti a un “gate” funzionante; se invece arrivi con un certo anticipo, passi il tuo “gate”, ti separi dal mondo di fuori e puoi solo aggirarti per altri negozi ancora, dal momento che non c’è alcuna possibilità di attendere seduti.