lunedì 30 gennaio 2017

Tra ritardi e treni guasti, Trenord propone prelibati nuovi treni per Brescia dopo gli orari di punta. Prelibati?


Lunedì 30 gennaio 2017, il treno 14056 (Cremona-Milano Porta Genova) arriva alla stazione di Milano Lambrate in orario.
Purtroppo, la "coincidenza" 2160 (Arquata Scrivia-Milano Centrale) delle 7:49 è in ritardo di 25 minuti. Non sia mai che Trenord/FNM/Trenitalia si degnino di far funzionare il meccanismo delle coincidenze.
Il ritardo in questione è, tanto per cambiare, una stima al ribasso. Non so quale ne sia la causa: sarà il solito treno guasto della #LombardiaConcreta che si serve di un'azienda come FNM, che vanta bilanci in attivo, in netto contrasto con l'esaurimento delle scorte di magazzino di pezzi di ricambio per i treni? Quale che sia la risposta, il 2160 ha un ritardo effettivo di 37 minuti.

Alla stazione di Milano Lambrate, il treno 2099 (Bologna-Milano Centrale) delle 7:54 viene annunciato ripetutamente.
Invece, il 2090 (Brescia-Milano Centrale) delle 7:53 non viene annunciato neppure una volta (ma come posso dimostrarlo? Non posso).
E così, mentre attendo il 7:54 sul marciapiedi del binario 12, vedo arrivare e ripartire il 7:53 sul binario 8. E mi chiedo: davvero non ho sentito l'annuncio?
Sullo schermo all'ingresso del "sottopassaggio nord", il 7:53 risulta inarrivo, perchè c'è il "pallino" che lampeggia sulla sua corsa. Il pallino è a malapena visibile: si tratta infatti dello schermo che si sta progressivamente guastando, e che non segnala più l'ora da settimane, nel disinteresse di RFI o di chiunque gestisca la stazione di Milano Lambrate.

Nel frattempo, ai pendolari provenienti da Bergamo, le cose vanno peggio.

I treni sulla linea di Brescia stanno viaggiando con parecchi minuti di ritardo, dalla mezz’ora in avanti.

A originare i problemi, il guasto del treno 4906 delle 6.15 che da Brescia arriva a Bergamo alle 7.13. Lo rende noto Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale.

Dalle 7.50 sta tornando progressivamente alla normalità il traffico ferroviario sulla linea Brescia – Bergamo, rallentato per un inconveniente tecnico a un treno fermo fra Coccaglio e Palazzolo sull’Oglio. I treni in viaggio hanno registrato ritardi medi di 40 minuti.

Il treno 4903 (BERGAMO 06:22 - BRESCIA 07:26) è ripartito da Palazzolo S/O con 64 minuti di ritardo
Ed ecco che, nel disastro delle linee Brescia-Bergamo, spicca di nuovo il trucco che RFI/Trenord/FNM/Trenitalia amano sfruttare, con la silenziosa compiacenza delle istituzioni come la giunta regionale Lombarda: la media.
Il treno 4903, per esempio, arriva a Brescia con 57 minuti di ritardo, mentre il treno guasto 4906 viene cancellato a circa un terzo del tragitto, per cui il suoritardo di 29 minuti non fa molto testo.
Però, per RFI/Trenord/FNM/Trenitalia, la media dice che "abbiamo mangiato un pollo a testa".

Nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2568 delle 17:20 per Sondrio è annunciato in partenza con 20 minuti di ritardo, causa guasto al treno.
E' ovvio: se i magazzini di FNM hanno esaurito le scorte di ricambi per riparare i treni, come denunciato dallo sciopero dei ferrovieri del 27 gennaio, e nessuno dei dirigenti o delle istituzioni lombarde se ne preoccupa, i treni continuano a guastarsi.
Il treno 2074 (Verona-Milano Centrale) delle 17:35 ha un ritardo di 6 minuti
Il treno 2077 delle 17:25 per Verona Porta Nuova è saturo, e quando arriva alla stazione di Milano Lambrate, i passeggeri si assiepano nei corridoi e nei mezzanini, e sulle porte.
Alla fermata di Treviglio, nonostante il deflusso di passeggeri, il treno continua a essere più che saturo. E' così ormai da anni.

A guardare l'Eco di Bergamo, forse qualcosa sta per cambiare.


Due nuovi treni saranno introdotti da Trenord a partire da lunedì 30 gennaio sulla linea Brescia Milano e fermeranno anche a Treviglio. Sorte:«Continua il nostro impegno concreto a favore dei pendolari, non escludiamo altri rinforzi, se necessario».

alle 7,55 da Brescia con arrivo a Milano Centrale alle ore 9 e il pomeriggio alle 18,54 con arrivo a Brescia alle 19,57. I due treni fermeranno in andata a Treviglio alle 8,26 e a Milano Lambrate alle 8.47; la sera, a Milano Lambrate alle 19,02 e a Treviglio alle 19,20.

I due treni saranno realizzati con i nuovi Coradia Meridian a sei carrozze, che per la prima volta copriranno la relazione Brescia Milano, offrendo 500 posti complessivi. Entrambi i convogli serviranno a rinforzare le due fasce di punta del servizio regionale con orari di partenza e arrivo fortemente appetibili per i clienti di Brescia e di Treviglio.

«A fronte di un numero giornaliero di viaggiatori Trenord sulla direttrice Milano-Brescia in continuo aumento ( 34.418 a novembre 2016, con un incremento del 8,2% rispetto al novembre 2015 e del 10,2% rispetto al novembre 2014) avremmo preferito offrire ai nostri Clienti bresciani un progetto più organico e complessivo, il famoso Progetto “Freccia Verde”, che presentammo in Regione nove mesi fa – afferma l’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè -.
Nel frattempo siamo lieti di offrire ai nostri Clienti bresciani un nuovo servizio prelibato in aggiunta ai già numerosi Frecciarossa».

A guardare meglio, viene il sospetto che FNM/TRenord stiano invece operando ancora negli stessi termini classisti dell'operazione FrecciaRossa, attuata da Trenitalia. Forse non è un caso che queste due aziende siano controllate per metà da Trenitalia.
Il treno della mattina, infatti, arriva a Milano Centrale alle ore 9.00, e per quel che mi riguarda, chi può permettersi di arrivare comodamente al lavoro dopo le 9:00 appartiene a una fascia di lavoratori particolare, che non include impiegati, operai e muratori (per dirne tre tra le più diffuse sui treni che devo prendere io e che devono arrivare a Milano intorno alle ore 8:00, ritardi permettendo).

La conferma giunge dalle parole di Cinzia Farisè, che utilizza una terminologia imbarazzante ("servizio prelibato") se si considera la differenza con i catorci che viaggiano tra le 6:00 e le 8:00 per i veri pendolari, e per di più costei si permette di accostare questa "prelibatezza" ai "numerosi Frecciarossa", celebrando implicitamente l'operazione classista con cui Trenitalia ha rimosso gli "economici" FrecciaBianca e costretto i pendolari a ripiegare sui più costosi FrecciaRossa, causa servizio regionale saturo (e scalcinato).
Grottescamente, l'assessore Sorte Alessandro ora critica l'operazione in questione. A parole, naturalmente. Coi fatti, anche lui non ha saputo produrre altro che un costante avallo al disservizio disastroso di FNM/Trenord, tanto da voler finanziare con soldi pubblici gli abbonamenti FrecciaRossa per i pendolari bresciani (con tutto il paradosso che segue, denunciato dai senatori M5S e da nessun altro).

domenica 29 gennaio 2017

Dal 23 al 27 gennaio: la stazione fantasma di Biasca infesta la tratta di Chiasso, ma Trenitalia/Trenord non lo sa!

Da un lato, si può osservare che è impossibile fare peggio della settimana lavorativa 16-20 gennaio, con ritardi di più di mezz'ora ogni giorno, treni guasti, stazioni senza elettricità e via disastrando.
Dall'altro lato, è impossibile non notare che, dopo mesi di sfacelo della mia tratta, durante i quali le società del gruppo FS si sono ampiamente disinteressate della cosa, il servizio ferroviario pubblico Verona-Milano, Brescia-Milano e Bergamo-Milano tenta di assumere una parvenza dignitosa proprio quando sui mezzi d'informazione acquisisce visibilità lo scandalo degli abbonamenti costosissimi per i FrecciaRossa Torino-Milano.
Forse le società del gruppo FS temono che emerga che questo loro comportamento da "squali del mercato" è programmatico e deliberato, ed esteso a tutte le zone infestate dall'operazione classista dell'Alta Velocità?
Nessuno, infatti, parla dell'operazione che Trenitalia ha attuato sulla tratta Brescia-Milano, e che è strutturata come quella della tratta Torino-Brescia: i più economici FrecciaBianca sono stati rimossi, i FrecciaRossa sono stati imposti come unica alternativa a treni regionali saturi, e FS ha reclamato un contributo regionale per concedere abbonamenti a prezzo "ragionevole" per i pendolari (e il sempre obbediente assessore lombardo Sorte Alessandro si è subito adeguato, perchè la regione Lombardia ha sempre soldi da buttare in imprese elitarie e classiste che avallano i privilegi di fette specifiche della società, ignorando le classi più vili).

Nella mattinata di lunedì, il treno 10456 parte in titardo a causa di un ritardo di treno precedente, causato dal malore di un passeggero.
Quale che sia il motivo del ritardo, il 10456 non lo recupera, ed effettua le solite soste ingiustificate che lo fanno arrivare alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, sufficienti per perdere la "coincidenza" delle 7:49 per Milano Centrale.
Nella serata, alla stazione di Milano Centrale scopro che alle 17:10 si è concluso il blocco della circolazione causato da un guasto alla stazione di Pavia. Non so quanto sia durato il blocco, ma ancora una volta si palesa la fatiscenza di strutture ferroviarie che non sono oggetto di manutenzione preventiva adeguata.
Il treno 2077 MilanoCentrale-Verona arriva quasi in orario alla stazione di Treviglio, nel senso che prima di entrare nella stessa accumula 5 minuti di ritardo con una sosta che a bordo non viene giustificata da nessuno.
Scopriamo poi che il precedente 10917 per Brescia viaggia con 15 minuti di ritardo: sarà per questo che anche il 2077 è stato rallentato? E perchè il Brescia è di nuovo in ritardo, lo sapremo mai?

Martedì 24 gennaio, i treni della mia tratta sono regolari, e l'unica anomalia è quella ricorrente del treno 10456, la cui partenza da Treviglio secondo il nuovo orario è stata anticipata alle 7:22, ma che insiste a partire solo dopo le 7:25.

Mercoledì 25 gennaio, i treni sono regolari, ma sul 2077 MilanoCentrale-Verona delle 17:25 sento i passeggeri commentare un guasto che si sarebbe verificato il giorno prima sulla stessa linea, e che probabilmente ha spinto FNM/Trenord a sostituire il materiale rotabile del 2077.
Incredibile.
Significa che le vanterie di Mazzoncini Renato sulla sostituzione progressiva del materiale rotabile non erano affatto vanterie? Dal suo "20% di treni sostituiti" si è già andati oltre, e anche la Lombardia ne beneficia?
Ma figuriamoci, quando mai.
Il "nuovo" materiale rotabile del 2077 è infatti costituito dalle orrende carrozze con pavimento "basso", porte scorrevoli e sedili grigi con cuscini di gomma blu: è il tipo di mediocrissima e vecchia carrozza che solitamente Trenord/FNM riservano alle tratte meno considerate, tipo Cremona-Milano o Brescia-GrecoPirelli. E' il tipo di carrozza usurata e  malconcia in cui le porte scorrevoli interne escono continuamente dai binari, bloccandosi e impedendo il flusso dei passeggeri. E' il tipo di carrozza i cui sedili sono perennemente velati da aloni di untume luccicante di origine ignota.
Grazie, Mazzoncini. Grazie, FNM. Grazie, Sorte. Quello che serviva alla linea Verona-Milano era proprio un ulteriore ribasso della qualità del materiale, dopo quella del servizio.
Non resta che sperare che questi catorci si guastino con minore frequenza dei loro predecessori (ma come vedremo fra qualche giorno, è speranza vana).

Giovedì 26 gennaio, il treno 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate abbastanza tardi da farci perdere il treno delle 7:43 per Milano Centrale (il quale ha un ritardo di 5 minuti).
Siamo però in orario per il 2160 delle 7:49, che invece arriva con 4 minuti di ritardo.
Sempre alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:51 per Milano Greco Pirelli ha un ritardo di 10 minuti. Dato che questo treno proviene da Brescia e passa per Treviglio alle 7:28, il sospetto è che venga sacrificato per far viaggiare altri treni (dopotutto, questo treno è dedicato a quei pezzenti di studenti universitari).
Abbiamo tempo da buttare, quindi: è forse il caso di controllare la situazione dello schermo all'ingresso del "sottopassaggio Nord Lambrate" (lo schermo da cui mesi fa è scomparsa l'indicazione oraria, lasciando solo la data)?
E' il caso.
Anche la data è scomparsa, sostituita da un ghirigoro digitale illeggibile.
Chissà quando accadrà che qualcuno della azienda preposta (RFI? FNM? Chi lo sa?) si accorgerà del guasto e vi porrà rimedio.

Nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il disservizio medio di FNM/Trenitalia/Trenord torna alla normalità.
Nel giro di pochi minuti, il treno delle 17:20 per Sondrio ha un ritardo di 10 minuti causa guasto al treno, il 17:20 per Bologna ha un ritardo di 10 minuti, il 17:29 per Domodossola ha un ritardo di 10 minuti per un guasto a un passaggio a livello (?).
Il treno 2077 continua a offrire il materiale rotabile del giorno prima, quello della categoria "ancora più schifoso".

Nella mattinata di venerdì 26 gennaio, il treno 10456 che arriva a Treviglio è del tipo "Vivalto", cioè relativamente "nuovo", e probabilmente è conteggiato dai contabili di Mazzoncini Renato in quel 20% di treni sostituiti.
Peccato che questo treno offra il classico finestrino con apertura stretta nella parte superiore che si è rotto, e non può essere chiuso, se non bloccandolo parzialmente con la tendina a scorrimento verticale. Il risultato è ovviamente un getto d'aria fredda che investe l'interno della carrozza per tutto il viaggio.
Qualcuno ha visto il personale di bordo interessarsi alla cosa?
#LombardiaConcreta: treni guasti
per mancanza di ricambi
Tre quarti d'ora dopo, alla stazione di Milano Centrale, i treni sono già in ampio ritardo, nonostante lo sciopero annunciato per questa giornata debba iniziare alle ore 9:00.
Il treno 25508 per Biasca, per esempio, partirà con 10 minuti di ritardo, causa guasto al treno (e non "sciopero"). Controllando poco tempo dopo sul sito di my-link,it, scopro che il treno ha un ritardo di 30 minuti.
Curiosamente, il treno 25509 da Biasca, che deve arrivare alle 7:50 in stazione Milano Centrale, è in ritardo di 20 minuti. Controllando poco tempo dopo sul sito già nominato, scopro che il treno arriva con un ritardo di 31 minuti. Come la mettiamo? E' guasto anche quello, per simmetria con quello in partenza sulla stessa tratta?
C'è anche un treno 25203 da Como S. Giovanni che arriva con 15 minuti di ritardo, e ancora una volta lo sciopero è lontano dall'aver avuto inizio.
A questo punto, i ritardi dei treni in arrivo non si contano più: quello da Mantova ha 41 minuti di ritardo, quello da Torino ha 16 minuti di
ritardo, quello da Bologna ha 21 minuti di ritardo, e via scalando.
Dipende tutto dallo sciopero, che avrà inizio dopo l'orario di arrivo dei suddetti treni?
Fingiamo che sia così. Non è che tutto quanto possa essere merito di #LombardiaConcreta.

Di certo però a #LombardiaConcreta, #Trenord, #Trenitalia, #RegioneLombardia, #Tremerd, #FerrovieDelloStato va riconosciuta l'incredibile efficienza della gestione delle informazioni: da settimane, alla stazione di Milano Centrale, i treni "per Chiasso" sono diventanti treni "per Biasca"; sul sito my-link, però, questi treni risultano avere Chiasso come destinazione (come si vede dalle immagini allegate).
#LombardiaConcreta:
stazioni sconosciute al sito dei
treni lombardi
Sono gli stessi? Ho sbagliato io a cercare?
E allora digito "Biasca" nei motori di ricerca di my-link.it e di trenitalia.com, ottenendo risultati sorprendenti: per il primo, "nessuna corrispondenza trovata"; per il secondo, una lista di nomi di stazione che non contempla Biasca.
Ma quindi cosa annunciano, nella stazione di Milano Centrale? Un treno fantasma?
Probablimente Biasca sarà sulla linea delle sole ferrovie svizzere, e Chiasso è dove si ferma Trenitalia. Ma se le cose stanno così, perchè nella stazione di Milano Centrale le informazioni visive citano "Biasca", mentre sui siti di Trenitalia e My-Link questa destinazione non è minimamente documentata?
Se un viaggiatore occasionale (la presunta maggioranza dei viaggiatori, secondo il misterioso sondaggio citato l'anno scorso dal signor direttore Gibelli Andrea di FNM) arriva in stazione Centrale convinto di dover prendere un treno per Chiasso (come ha letto sul sito), e non vede la destinazione "Chiasso" riportata da nessuna parte (infatti c'è "Biasca"), che conclusioni ne può trarre?
#LombardiaConcreta:
stazioni sconosciute a Trenitalia
Complimentoni alle società del gruppo Ferrovie dello Stato, per l'organizzazione e la coerenza delle informazioni del trasporto regionale lombardo. Che differenza con la chiarezza riservata alle pubblicità delle loro iniziative, tipo "vai al concerto in treno" o "vai a sciare in treno" o "vai al carnevale in treno" o "vai ovunque tranne che al lavoro in treno":  quelle sono sempre dettagliatissime e precissime, sui siti delle ferrovie lombarde e italiane, e sui cartelli appesi nelle carrozze.

Dopo le 17:00, a sciopero concluso, il treno 2077 ricompare con il "vecchio" materiale rotabile, cioè quello con le carrozze dall'interno "rialzato", e l'aspetto generale schifoso ma meno lurido del materiale rotabile degli ultimi giorni.
Ma l'aspetto peggiore è un altro: è venerdì sera, si è appena concluso uno sciopero, i pendolari devono rientrare in massa, e a essi si uniscono i vacanzieri, i viaggiatori settimanali, le famiglie, i turisti, i bagagli e via elencando.
In che modo queste caratteristiche vengono affrontate da Trenord/FNM/Trenitalia, che in seguito al nebuloso sondaggio dell'estate scorsa hanno appurato che i viaggiatori pendolari sono una minoranza?
Naturalmente, le società del Gruppo Ferrovie Dello Stato affrontano questa eccezionalità con l'abituale misura di incompetenza, impreparazione, cialtronaggine e del fondamentale menefreghisismo cinico e opportunista di chi sa di essere intoccabile, qualunque porcheria commetta, in quanto gode comunque della protezione politica della giunta regionale lombarda, la quale è velocissima a voltarsi dall'altra parte ogni qual volta dovrebbe invece sazionare il disservizio ferroviario.
In poche parole, Trenord/FNM/Trenitalia se ne infischiano, fornendo il solito materiale rotabile insufficiente: alle 17:15, il treno 2077 è infatti così saturo che i passeggeri devono lottare per salire gli scalini e trovare spazio in prossimità delle porte.
Per chi deve raggiungere Treviglio, non resta che ripiegare sull'abominevole non-soluzione alternativa del suburbano che da Milano Repubblica raggiunge Treviglio in 45 minuti (15 in più del necessario).
La corsa che ferma a Milano Repubblica alle 17:29 arriva però a Treviglio alle 18:26, impiegandoci 56 minuti, a causa di lunghe soste non giustificate tra le stazioni di Forlanini, Segreate e Pioltello.

venerdì 27 gennaio 2017

Le ferrovie lombarde hanno finito i ricambi per la manutenzione


Dopo il resoconto dei disservizi tra il 23 e il 27 gennaio 2017, con tanto di farsa della stazione ferroviara di Biasca che non esiste sui siti di Trenord e Trenitalia, ma è annunciata come destinazione in stazione Milano Centrale, ecco il momento della rassegna stampa, con il classico confronto tra la realtà fasulla dipinta dalla galassia di Ferrovia dello Stato e la realtà concreta dei passeggeri, nonchè l'incredibile sorpresa del segreto dell'efficienza dei treni regionali di #LombardiaConcreta.

Venerdì nero per i pendolari in arrivo.
Venerdì 27 gennaio le organizzazioni sindacali di base Or.S.A. Ferrovie, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Fast Ferrovie, Ugl Trasporti e Faisa Cisal hanno proclamato uno sciopero che potrebbe coinvolgere il personale di Trenord.

L’agitazione sindacale è in programma dalle 9.01 alle ore 17.
Il servizio regionale, suburbano, aeroportuale, così come la lunga percorrenza di Trenord, potrebbero subire ritardi, variazioni o cancellazioni.
L’azienda ha stabilito alcune fasce di garanzia durante le quali i treni non saranno coinvolti dallo sciopero: viaggeranno i convogli in partenza entro le ore 9 e con arrivo a destinazione finale entro le 10.

Come visto sopra, i comunicati della "azienda" (Trenord?) sono stati disattesi, con la caterva di ritardi che ha colpito i treni ben prima delle ore 9.00 (o forse erano tutti guasti?).

E a proposito di treni guasti. L'Eco di Bergamo non precisa il motivo dello sciopero, ma il TG3 si degna di farlo: ci sono le faccende di rispetto del contratto, che non si capisce perchè vadano pretese colpendo i lavoratori pendolari; ma c'è anche l'argomento "manutenzione".
Ebbene sì, i ferrovieri protestano per l'aumento dei treni fermi e inutilizzati (e io aggiungo: o che si guastanno ripetutamente, durante il servizio, causando ripetuti ritardi ormai da mesi, e superando sempre più spesso i trenta minuti) a causa dell'esaurimento dei ricambi per i detti treni nei magazzini (si presume di FNM, la quale gestisce il parco treni di Trenord).

Ripetiamolo: FNM ha permesso che si verificasse l'esaurimento dei ricambi per la riparazione dei treni, come se i ricambi non fossero un fattore fondamentale per il funzionamento del servizio ferroviario.
Davanti a una simile informazione, che da sola costituisce uno scandalo che basterebbe per far licenziare tutta la dirigenza di FNM per interruzione del servizio pubblico, dove sono quegli efficientissimi amministratori di Sorte Alessandro e Maroni Roberto, sempre pronti a blaterare quando si tratta di delegittimare i cittadini indignati per i disservizi e le ruberie?
Ma guarda, Sorte e Maroni risultano non pervenuti. Forse perchè, mentre la loro preziosa FNM lasciava esaurire le scorte di ricambi, loro erano impegnati a versare denaro in autostrade fallimentari, servizi di guardie giurate sui treni a vantaggio dei conti di FNM (ma come), ingiustificati finanziamenti per i pendolari bresciani a cui Trenitalia concede solo i Frecciarossa, e via cialtroneggiando.
E dire i soldi c'erano, come entrambi hanno più volte affermato con tronfia insipienza. Perchè nessuno si è accorto che erano necessari per i ricambi dei treni?
Perchè Maroni non licenzia la dirigenza di FNM, così manifestamente incapace? E dire che, quando si tratta di silurare i primari di ospedali che criticano la sanità lombarda, Maroni è fulmineo nell'agire.
Invece questa volta che fa? Dorme?
E' impegnato a scrivere l'hashtag #LombardiaConcreta, mentre FNM lascia esaurire le scorte di ricambi per i treni lombardi?
Quante volte devo ripetere questo concetto, per trasmettere l'enormità della gravità di queste poche parole?

Intanto, gli effetti degli investimenti della giunta regionale di Maroni Roberto si fanno sentire con i tagli al trasporto pubblico su autobus. Probabilmente Maroni doveva risparmiare, per finanziare le perdite della BreBeMi, le guardie giurate sui treni di Trenord (che non le vuole pagare), gli abbonamenti ai FrecciaRossa per i pendolari di Brescia a cui Trenitalia ha tolto i FrecciaBianca, e a cui Trenord fornisce un trasporto regionale inadeguato.


Un altro taglio da gestire, altri chilometri di corse da sforbiciare: 250 mila chilometri in meno pari a 500 mila euro di cui dovrà il trasporto pubblico locale dovrà fare a meno nel 2017.

Le minori risorse sono legate al fatto che Regione aveva messo in campo, a fine 2016, un intervento-tampone da 400 mila euro, che era però una tantum, mentre Via Tasso al momento non è in grado di confermare i 500 mila euro che era riuscita a stanziare sul primo semestre del 2016.

l’intento dell’Agenzia è ora di muoversi per tempo nel programmare le riduzioni di corse, e di incontrare i Comuni, presentando loro delle ipotesi, prima di applicare i tagli

La Repubblica ci offre un titolo su due righe involontariamente satirico. A guardare solo la prima riga, infatti, sembra che finalmente un quotidiano a diffusione nazionale voglia denunciare la gestione privatistica che viene fatta del gruppo Ferrovie dello Stato: che FS vada all'indietro è cosa ovvia, basta guardare i ritardi; che abbia dimezzato il trasporto pendolari, pure.
Invece no.

La decisione dell'ad Renato Mazzoncini per venire incontro alle richieste del Parlamento e del governo.
Entro giugno, quando scadranno gli sconti, servirà una scelta definitiva

Il nuovo provvedimento, spiega una nota di Fs “concretizza la volontà di apertura annunciata ieri dall’AD di FS Italiane, Renato Mazzoncini, durante l’audizione in Commissione Lavori Pubblici del Senato”.

Fs Italiane annuncia "che serviranno nuove soluzioni sulla questione abbonamenti AV entro giugno: tra le idee attualmente sul tavolo – come ha spiegato Mazzoncini in Commissione – la possibilità di inserire nel contratto di servizio alcuni collegamenti AV in orario pendolare. Al contempo potranno essere valutati ulteriori strumenti di welfare per i pendolari, anche sulla base di quanto proficuamente realizzato in altri contesti europei”.

Secondo Wikipedia, il Ministero dell'economia e delle finanze ha una partecipazione azionaria di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. al 100%.
Cioè non ci sono altri soci privati che possano manipolare questa azienda a scopo di profitto.
Cioè, è un'azienda dello Stato.
E quindi del popolo.
E quindi deve fare un servizio pubblico.
Come può quest'azienda prendere decisioni a danno della collettività che la finanzia?
Com'è possibile che governo e Parlamento la debbano supplicare per non trasformare il servizio ferroviario pubblico in un servizio classista riservato ai soli ricchi?
Com'è possibile che l'Amministratore Delegato di FS pretenda finanziamenti statali per concedere l'uso del treno dei ricchi ai pendolari?
Perchè il governo è così paralizzato e impotente, e non è in grado di imporre a FS (e Trenitalia) di ripristinare il trasporto per i pendolari a basso costo, a prescindere dalla logica del profitto di cui blaterano gli amministratori di quest'azienda pubblica?
Dove vanno i soldi in più che i FrecciaRossa ricavano dai cittadini, dopo che FS riceve finanziamemti dallo Stato per non fornire un servizio?

Non è denaro che deve tornare allo Stato?

La notizia di Repubblica è però incompleta, per qualche misterioso motivo. Infatti omette la parte relativa agli interventi dei senatori del Movimento 5 Stelle, che osano porre la domanda equivalente a dichiarare che "il re è nudo".
Come mai i quotidiani omettono questo aspetto, che getta luce sull'elemento più scandaloso e inspiegabile di tutti, che anche i vari ministri e assessori dei trasporti si impegnano a ignorare con tutte le loro forze?
Forse perchè questi quotidiani sono troppo impegnati a fare la guerra al conflitto di interessi di Virginia Raggi e soci, dopo aver bellamente ignorato per mesi molti altri conflitti di interessi, alcuni dei quali infinitamente più gravi in quanto presenti a livello nazionale, come quelli che seguono:
- Gianluca Gemelli, il compagno lobbista della ministra Federica Guidi, che reclamava e otteneva emendamenti à la carte dal governo dell’amata;
- Maria Elena Boschi, per tutti i Consigli dei ministri cui ha partecipato per discutere di banche, fra cui l’Etruria già vicepresieduta da suo padre
- il sindaco di Milano, Sala, per false dichiarazioni con ville e società dimenticate, per il taroccamento della principale gara d’appalto di Expo, per aver promosso assessore al Bilancio non il parente di un collaboratore, ma direttamente il suo socio in affari;
- l’ex ministra Cancellieri, per le telefonate in cui perorava la scarcerazione della figlia di Ligresti, datore di lavoro di suo figlio;
- Vincenzo De Luca, governatore della Campania che trattava i fondi regionali al Comune di Salerno con l’assessore al Bilancio Roberto De Luca, suo figlio;
- il governatore romagnolo Vasco Errani, ora commissario al terremoto, la cui giunta finanziò con un milione la coop del fratello per una cantina sociale mai nata;
- Marco Carrai, amico dell'ex premier Renzi Matteo, che mentre gli metteva a disposizione un appartamento gratis in centro città, ne veniva nominato capo di Firenze Parcheggi e Aeroporti Firenze.

Ma tornando al tema dei treni, cosa omettono i quotidiani?

ROMA 24 GENNAIO - "La linea ferroviaria AV è stata costruita con i soldi dei cittadini. Può una società come Trenitalia al 100% pubblica attuare una politica tariffaria per escludere e svantaggiare di fatto i pendolari dalla linea alta velocità per portarli sulle linee tradizionali?"
lo hanno chiesto il senatore Andrea Cioffi e Marco Scibona, rispettivamente capogruppo M5S e segretario nella Commissione Trasporti del Senato oggi durante l'audizione con l'ad di Trenitalia Mazzoncini.
"Il trasporto ferroviario è sempre un servizio pubblico specialmente quando si ha una partecipazione al 100% dello Stato ed una visione elitaria del trasporto ad alta velocità per i cittadini, è contraria ai bisogni degli utenti che viaggiano per lavoro"
hanno denunciato Cioffi e Scibona che hanno rimarcato come sia
"imbarazzante che l'ad di Trenitalia Mazzonicini oggi abbia provato a giustificare con una logica di mercato un danno che vanno che va a ricadere sulla parte più debole che sono i pendolari".
"Se il Governo Pd ha sposato la logica di mercato, però deve imporre anche all'altro operatore privato di ripristinare gli abbonamenti aboliti nel 2015" hanno dichiarato i pentastellati.
"Regioni e Governo devono inoltre ripristinare quei treni regionali veloci soppressi"concludono Cioffi e Scibona.
Ecco qui: una domanda banalissima, giusto?
Una domanda a cui sarebbe bello tentassero di rispondere il ministro dei trasporti Delrio Graziano, o l'assessore lombardo Sorte Alessandro, o anche Gentiloni Paolo, o Maroni Roberto.
(Una domanda che sarebbe bello che i quotidiani facessero propria, combattendo una battaglia simile a quella che avrebbero dovuto combattere riguardo alla ministra Guidi e al sindaco milanese Sala, per esempio.)

Ma forse è chiedere troppo.
Forse sarebbe già sufficiente sentire costoro porre la domanda, senza sapere rispondere. Dimostrando così, almeno una volta, di sapere che il loro ruolo istituzionale implica la difesa dei diritti del cittadino, oltre che l'uso del denaro dei cittadini nell'interesse dei cittadini.

Ma non accade.

venerdì 20 gennaio 2017

Il treno che arriva per inerzia solo dove arriva. Poi arrangiatevi

Nella mattinata di venerdì 20 gennaio 2017, alla stazione di Treviglio, i treni per e da Milano sembrano regolari.
"E' anche ora", ci verrebbe da dire, dopo una settimana di disastri che hanno elevata al quadrato il. livello disservizi abituali di questa linea.
Sarà forse che Trenitalia/Trenord/FNM e le altre società del Gruppo Ferrovie Dello Stato hanno finalmente preso atto del divario tra le loro chiacchiere propagandistiche e la realtà del servizio ferroviario per pendolari, che è un ingorgo causato dallo stillicidio quotidiano di inefficienza, incompetenza, malafede, mancata manutenzione, treni guasti, treni saturi, treni in ritardo, treni cancellati, linee ferroviarie guaste, stazioni guaste, mancato servizio, disorganizzazione, mancate informazioni, burocrazia ostile, e prezzi troppo elevati? E' ora di abbandonare l'hashtag  #Tremerd?
Ma neanche per sbaglio.
Il treno Brescia-Milano 2090 arriva a Treviglio con un paio di minuti di ritardo, e si presenta con la carrozza centrale fuori servizio, il che costringe i passeggeri in attesa ad accumularsi o sul segmento anteriore o su quello posteriore.
La scelta è tra "carrozza affollata e fredda" e "carrozza satura calda". Si può defluire per ridistribuire il numero eccessivo di passeggeri in piedi? No, ovviamente: la carrozza centrale è guasta, e di lì non si passa. Quindi non solo ci sono meno posti del necessario, su questo treno, ma anche la mobilità interna è impedita.
E questo non è niente.
Il 2090 riparte e procede "a velocità ridotta", secondo l'eufemismo tanto in voga negli avvisi sonori di Trenitalia.
Nella parlata delle persone in carne e ossa che ogni giorno patiscono la #malaferrovia di #Trenord e #FNM e #Trenitalia nella regione #LombardiaConcreta, il treno "va al rallentatore".
E, incredibilmente, continua a rallentare. Raggiunge la stazione di Cassano solo alle 7:47. Per arrivare all'altezza di Melzo, il treno tira le 8:05 (orario in cui invece dovrebbe essere alla stazione di Milano Centrale). E continua a rallentare. E si ferma.
E non accade altro.
Nella carrozza di testa, gli altoparlanti diffondono un suono straziante simile a chiodi che grattano sul vetro: sembra che la regina madre di Alien abbia assalito il macchinista nella sua cabina della motrice, e invece è un tentativo, reso incomprensibile dall'impianto fatiscente della carrozza stessa, di comunicare che il treno è guasto.
Il capotreno (o è il controllore?) compare sulla carrozza, ma non ci rivolge la parola. Mentre regolare il quadro di controllo della carrozza (col risultato di abbattere la temperatura già bassa, chissà perchè), io e altri passeggeri osiamo chiedergli cosa stia accadendo e cosa si debba fare ora.
A quanto pare, il treno si è guastato una volta uscito da Treviglio, e ha proseguito per inerzia fino a fermarsi tra due stazioni: non solo ha accumulato un ritardo elevato, ma ora è paralizzato in un punto che rende, di fatto, i passeggeri prigionieri del treno stesso.
In quanto al da farsi, "si aspetta".
A questo punto, sarebbe bello poter chiedere a Trenord/FNM perchè un convoglio come questo, palesemente già deteriorato, e già oggetto di numerosi guasti, sia stato rimesso in pista. Non è forse la definizione di follia, ripetere le stesse azioni sperando che il risultato cambi?
Perchè il Gruppo Ferrovie dello Stato blatera da anni di un ricambio del parco treni, ma i treni sono sempre gli stessi, sono sempre più fatiscenti, e non vengono sostituiti?
L'AD di FS Mazzoncini Renato ha vantato un "20% di treni sostituiti". Un po' poco, in tutti questi anni, mentre l'Alta Velocità fa passi da gigante. E di questo passo, ora che si arriva alla sostituzione del 100%, il 20% sostituito sarà già da rottamare, e un altro 60% sarà soggetto a guasti continui.
Oh, aspetta. E' proprio ciò che già succede adesso.
Ma se FS e Trenitalia si comportano da aziende private, guidate solo dalla logica del profitto, è perchè le istituzioni come il ministero dei trasporti di Delrio Graziano o l'assessorato ai trasporti della Lombardia di Sorte Alessandro e Maroni Roberto glielo permettono.
E quindi è colpa degli elettori.
Sempre sul treno 2090, paralizzato tra le stazioni di Melzo e Pioltello, una passeggera sbotta col capotreno (?) perchè l'evento si è già ripetuto in settimana.
Io non c'ero, ma la cosa non mi stupisce, dato che si ripete da giorni sulle linee Bergamo-Milano, Cremona-Milano, Verona-Milano: treni che sono palesi catorci e che si guastano, e che vengono "riparati", e che vengono rimessi in pista, e "imprevedibilmente" si guastano ancora.
Alla fine il treno riparte, e accumula 31 minuti di ritardo.

Dopo i 60 minuti di ritardo di lunedì 16, e i 40 minuti di mercoledì 18, viene nuovamente da ridere forte, ripensando alla vanteria di Sorte Alessandro e di FNM/Trenord secondo cui la Lombardia è l'unica regione a non aumentare il prezzo del biglietto dei treni nel 2017.
Alla luce di quello che sta accadendo, infatti, è uno scandalo che il prezzo del biglietto ferroviario sulle linee per Milano da Cremona, Brescia, Bergamo e Verona non sia stato abbassato automaticamente del 50 per cento, dato che il servizio è dimezzato ormai da mesi.

Per non farci mancare nulla, ecco che anche il treno 10802 Bergamo-Milano Porta Garibaldi ha un ritardo di 27 minuti.
E' lo stesso treno protagonista dello scandalo di ieri, quando si è guastato ed è stato cancellato, senza che la stazione di Bergamo lo rendesse noto, e lasciando che la navetta sostitutiva partisse prima che i pendolari sapessero di dovervi salire.
Come mai è in ritardo anche oggi? Si sarà guastato di nuovo, come si era guastato ieri? Non è uno schema familiare, questo?
Quanto tempo deve passare prima che gli amministratori locali che spendono e spandono in guardie private e autostrade fallimentari si accorgano che FNM ha soldi per tutto tranne che per far funzionare i treni?

Come nota finale di questo ennesimo viaggio della disperazione, ecco che alla stazione di Milano Lambrate i due treni sopra citati risultano entrambi in ottimistico ritardo di 25 minuti, forse perchè gli schermi non gestiscono cifre delle unità diverse da 5 e 0.


 Nel resto della giornata, le cose non vanno meglio. Basta guardare il treno Milano Centrale-Verona 2071. Alla stazione Centrale, esso risulta in partenza con un ritardo di 5 minuti. Sul sito my-link.it esso risulta dover partire in orario. E, come niente, il 2071 accumula un ritardo di 18 minuti.

Nella serata, il treno 2629 Milano Centrale-Bergamo ha 10 minuti di ritardo alla partenza. Sarà un altro treno guasto?
Ma la cosa davvero interessante è che, nella stazione di Milano Centrale, l'informazione del ritardo di questo treno non è visibile sui grandi tabelloni degli ingressi o della galleria principale. Per sapere che partirà in ritardo, bisogna arrivare sul marciapiedi del binario relativo, o guardare i piccoli schermi degli orari presenti sui detti marciapiedi.
Anche in questo caso, sembra che la stazione Centrale sia organizzata per "nascondere" ai visitatori ogni informazione che possa farla sfigurare, specialmente se riguarda il servizio ferroviario "convenzionale" (quello dei pendolari pezzenti).

Intanto, nel mondo virtuale dell'alta finanza e della politica, i politici stanno a indignarsi perchè Trenitalia aumenta i prezzi degli abbonamenti sui FrecciaRossa, dopo aver cancellato i FrecciaBianca.
C'è qualche politico che si chieda perchè Trenitalia abbia cancellato i FrecciaBianca, dato che il suo unico azionista è Ferrovie dello Stato, che come dice il nome dovrebbe fare ciò che vuole lo Stato, e quindi lo Stato dovrebbe immediatamente silurare i dirigenti del Gruppo FS che non operano al servizio della comunità?
Forse c'è qualche ingranaggio bloccato in mezzo, che non vuole muoversi come dovrebbe perchè preferisce intascarsi i soldi che scaturiscono da queste palesi operazioni di sciacallaggio?

Il blogger Alessandro Cannavale riporta alcune definizioni che delineano perfettamente l'evoluzione e il significato del comportamento di Trenitalia.


Eppure, i pendolari italiani sono tanti. Secondo Daniele Martini, che ha recentemente scritto “Scippo di Stato” con PaperFIRST, raggiungerebbero la cifra di tre milioni di utenti in Italia, ogni giorno.
Mentre l’Alta Velocità copre numeri di gran lunga più bassi.
L’Alta Velocità italiana, secondo Martini, è “lo scandalo quotidiano del trasporto ferroviario italiano, frutto di una scelta di fatto classista, effettuata con lucida determinazione”.
Di stesso segno le parole del governatore toscano, Ernesto Rossi, riportate poco più avanti: “Chi ha un po’ di coscienza non può provare che imbarazzo vedendo in stazione i treni dell’Alta Velocità, moderni, puliti, efficienti, con quattro, dico quattro classi e, accanto, sulla stessa piattaforma, i treni regionali, in ritardo, sporchi, vecchi, da cui scendono i lavoratori e gli studenti. Anche questo è il risultato delle politiche di destra e classiste che si sono fatte in questi anni”.
Dai governi di destra, di sinistra e tecnici, aggiungerei.

Dice il vero Cannavale, quando sottolinea come tutti i governi abbiano sempre dato via libera a Trenitalia e all'Alta Velocità, ultimo quel Renzi Matteo che si beava tracotantemente di annunciare la propria presenza all'inaugurazione dell'AV Brescia-Treviglio, e che è stato seguito a ruota da quel Delrio Graziano, del tutto cieco allo sfacelo quotidiano dei treni pendolari Verona-Milano e convinto che "Alta Velocità e trasporto regionale si sarebbero aiutati a vicenda".
Non che questo giustifichi gente come Maroni Roberto e Sorte Alessandro, disposti a versare denaro pubblico nelle casse (e tasche private?) di Trenitalia per finanziare gli abbonamenti dei FrecciaRossa Brescia-Milano, dopo che Trenitalia ha eliminato i più abbordabili FrecciaBianca, e lasciato gli utenti senza una vera scelta (il trasporto regionale è saturo, oltre ad andare a pezzi). Com'è possibile che un'azienda con lo Stato come unico azionista tolga il servizio pubblico, ne piazzi uno costosissimo con logica privata e chieda soldi pubblici perchè i cittadini ne possano usufruire?
E Sorte Alessandro, perchè sei disposto a usare ii soldi pubblici per pagare il lusso solo a quei cittadini di Brescia che devono andare tutti i giorni a Milano? A me, che non posso usare i Frecciarossa, cosa paghi, invece? Anche io voglio la mia fetta di lusso pagata con i soldi pubblici. Oppure decidi solo tu quali siano i cittadini meritevoli? Perchè discrimini in questo modo? Devi comprare i voti per le prossime elezioni, dato che secondo te i comitati dei pendolari bergamaschi ti vogliono fare concorrenza?

giovedì 19 gennaio 2017

Il paradosso del treno cancellato a Bergamo dopo la partenza della navetta sostitutiva

Giovedì 19 gennaio, il treno Cremona-Milano Certosa 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate abbastanza in ritardo da perdere la "coincidenza" delle 7:49 per Milano Centrale, dopo aver compiuto soste immotivate nella campagna tra Treviglio e Cassano, nonchè prima di entrare nella stazione di Milano Lambrate. Senza quelle soste, il treno sarebbe arrivato in orario, e i passeggeri di Treviglio che lo usano per evitare l'affollatissimo Brescia-Milano Centrale non avrebbero sprecato ulteriore tempo in attesa di treni successivi.
Da notare che il detto Brescia-Milano Centrale, oltre a essere spesso così affollato che non è possibile salirvi a bordo a Treviglio, arriva a Milano Lambrate con un ritardo di 5 minuti.
Tornando al 10456, è importante osservare che una "ferroviera" del personale di bordo ha attraversato le carrozze in tutta fretta, quando il treno ha sostato tra Treviglio e Cassano, telefonando chissà a chi (al macchinista?) istruendolo per aspettare un suo via libera. Considerando che questo treno si era guastato solo due giorni fa, ed era stato cancellato, sorge il dubbio: si tratta dello stesso convoglio, che FNM ha scriteriatamente deciso di rimettere in funzione nonostante fosse stato vittima dell'ennesimo guasto che lo aveva messo fuori uso cancellando ancora una volta una corsa? Davvero FNM è autorizzata a rimettere in pista convogli palesemente inadeguati, e destinati a finire fuori uso bloccando il servizio? Possibile che l'amministrazione regionale Lombarda di Sorte Alessandro e Maroni Roberto non sia a conoscenza di questo comportamento irresponsabile che danneggia sistematicamente i pendolari che hanno pagato le tasse per avere questo (dis)servizio?

Oggi però il premio del conseguimento del massimo risultanto nel campo dell'incompetenza va al disastro che colpisce il Bergamo-Milano Porta Garibaldi che parte da Bergamo alle 7:16.
Alla stazione di Milano Lambrate, prendo atto della prima metà di questa storia: il treno è guasto ed è stato cancellato. E ne concludo che FNM/Trenord non riesce a restare un giorno intero senza interrompere il servizio su una delle sue linee. Perchè è vero che "poi" ci sono altri treni, ma i pendolari che hanno faticato per essere in stazione alle 7:16 non hanno ricevuto il servizio necessario, e sono arrivati al lavoro in ritardo.
Ma non è finita qui, perchè tutte le società del Gruppo Ferrovie dello Stato vogliono fare la loro parte nel meritarsi il premio dell'incompetenza, come apprendo da L'Eco di Bergamo.


Nessuna informazione per i pendolari che si sono visti cancellare il treno delle 7.16 in partenza da Bergamo per Milano. Nessuna informazione e persa anche la navetta bus per Treviglio che parte prima della segnalazione del guasto.

Ed eccola qui, la seconda parte della storia, che conferma l'approssimazione dilettantesca con cui sono gestite le stazioni ferroviarie lombarde, alla stregua di quanto accaduto alla stazione di Milano Centrale il 16 gennaio 2017.
Sembra uno scherzo, ma è la realtà: non solo la stazione non diffonde informazioni sul treno cancellato, ma lascia che la navetta sostitutiva parta prima che i passeggeri siano informati della sua esistenza. Non esistono parole per definire questa gestione così insensata, così menefreghista, così rappresentativa della realtà che si cela dietro la facciata propagandistica di #LombardiaConcreta.

E cosa fanno in merito le istituzioni?
Niente. Tacciono.
Le istituzioni si svegliano solo quando si toccano grossi interessi economici, come nel caso dei FrecciaRossa.


Ieri mattina, infatti, il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito ha parlato con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.
Il risultato? Il parlamentare del Pd la racconta così: «Il ministro mi ha garantito un’immediata verifica su questa scelta». Colloquio confermato dal ministero e nel quale Delrio, ha condiviso il punto di vista di Esposito: si tratta di aumenti troppo alti.

Il Pd non ha alcuna intenzione di lasciare ad altri la protesta dei pendolari.

La giunta Appendino sta studiando la possibilità di attuare la proposta di Arenaways di un collegamento ferroviario veloce con nuovi treni che dovrebbero utilizzare le tracce lasciate libere dai Frecciabianca.

La parte di questo articolo dedicata a Delrio è semplicemente una barzelletta: Delrio ha avallato l'Alta Velocità sino al mese scorso, garantendoci che avrebbe aiutato il trasporto regionale (all'inaugurazione del tratto Brescia-Treviglio); il suo capetto Renzi Matteo ha avallato l'operato di Mazzoncini Renato, l'AD di FS che vuole quotare in borsa i FrecciaRossa.
Renzi palesemente tifa per i "manager" e disprezza operai e cittadini e bifolchi, per cui è ovvio che parteggi per i capitalisti, gli squali della finanza, i dirigenti senza scrupoli che in nome del profitto compiono ogni genere di sopruso, giocando sempre su cavilli e interpretazioni di leggi e regolamenti.
Ma Delrio ora sembra ancora più impreparato e intorpidito del solito. Non sa che Trenitalia ha già tolto i FrecciaBianca Brescia-Milano (a costo contenuto), e li ha sostituiti coi costosi FrecciaRossa, lasciando ai pendolari l'impossibile scelta tra il trasporto regionale (saturo e sempre in ritardo) e l'esborso di cifre astronomiche per il servizio di lusso?
Davvero Delrio non si rende conto che Trenitalia sta scientemente rimuovendo il servizio regionale per pendolari (poco remunerativo, parole di una sua dirigente), per proporre solo servizi di lusso mirati a fasce abbienti, quasi come se l'azienda fosse di natura privata e fosse autorizzata a pensare solo al profitto?
Davvero Delrio non si rende conto dell'assurdità di Trenitalia e di FS, che pretendono che le istituzioni finanzino gli abbonamenti per pendolari dei FrecciaRossa? Se Trenitalia ha come azionista unico le Ferrovie Dello Stato, perchè vuole soldi pubblici per fornire un servizio costoso ai cittadini? Forse Trenitalia vuole macinare profitti? Ma i profitti di una società appartenente a Ferrovie Dello Stato non tornerebbero automaticamente allo Stato?
No?
E in tasca a chi finiscono?
Davvero Delrio non sa porsi queste domande?

Menzione di merito per il cinismo del PD, che vuole ora interessarsi a questa battaglia solo per beneficiarne in termini politici, mentre durante il regno di Renzi bisognava celebrare la modernità, la velocità, il successo, l'efficientismo dirigista, il profitto, e non importava nulla a nessuno dei vili cittadini pendolari.

L'unica a ragionare in termini corretti sembra essere Chiara Appendino del M5S, che vuole attuare il regime di libera concorrenza in cui attualmente Trenitalia opera praticamente da sola, dettando le regole e facendo i propri porci comodi (e non è un caso che il precedente ingresso di Arenaways sul mercato sia stato bloccato dalle società di FS, che adducevano motivazioni legate a regole e leggi, che poi non sono più importanti quando sono queste stesse società a disattenderle ogni giorno, con i loro treni guasti rimessi in circolazione, l'assenza di manutenzione preventiva, eccetera).

Interviene infine anche Sergio Chiamparino, forse l'unico rappresentante delle istituzioni regionali che denuncia a chiare lettere il paradosso del comportamento di Trenitalia, tollerato in modo praticamente complice da certi suoi colleghi.


Come aveva annunciato nell'apprendere dell'adeguamento tariffario, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha scritto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio chiedendogli di intervenire per far sospendere gli aumenti, previsti da febbraio, sugli abbonamenti Torino-Milano sui Frecciarossa che colpiscono in particolar modo i pendolari.
"In merito agli aumenti annunciati da Trenitalia - ha scritto Chiamparino al ministro e al capo di gabinetto del ministero - sugli abbonamenti ad alta velocità Frecciarossa che colpiscono in maniera pesante i pendolari che da Torino si recano quotidianamente a Milano (e che tu stesso, come apprendiamo da fonti giornalistiche, hai giudicato troppo elevati), ti chiedo a nome della Regione Piemonte di intervenire presso Trenitalia per ottenere la sospensione del provvedimento".

"E' evidente - prosegue Chiamparino - che, se pure per definizione si tratta di un servizio a mercato libero, non sfugge agli utenti il fatto che Trenitalia abbia come socio unico lo Stato italiano e quindi i contribuenti stessi.
Gli aumenti tariffari sulla Torino-Milano, quantificabili nel 20% quelli per il settimanale a cinque giorni e del 35% per quello a sette giorni, sono fortemente penalizzanti per chi si reca nel capoluogo lombardo, per lavoro o per studio.
Poco incide, peraltro, la diminuzione dell'abbonamento in fasce orarie di morbida, che rischia anzi di sembrare una beffa.
In particolare - prosegue Chiamparino - ritengo anche poco piacevole aver appreso di questi aumenti non direttamente dall'operatore, ma dai comitati dei pendolari".

In conclusione, la solita testimonianza grafica della poca trasparenza (o forse del menefreghismo) con cui Trenitalia/Trenord/FNM/RFI gestiscono le informazioni relative al servizio regionale lombardo.
Cosa viene detto nella "infomobilità" riguardo al
ritardo di 40 minuti del Milano Centrale-Verona 2077 del 16 gennaio 2016?
Nulla. E perchè? Non era un disastro di cui rendere informato il pubblico e gli utenti di internet?
Capisco che nella stazione Centrale non venissero diffuse informazioni in merito: ma anche lunedì 16 gennaio 2017, con la stazione paralizzata, le cose stavano così; invece, su internet, Trenitalia e Trenord erano loquacissime in merito.
Questa volta che la colpa è del loro treno guasto, invece, sono state zitte?


mercoledì 18 gennaio 2017

Due giorni dopo il disastro elettrico, FNM/Trenord rilanciano con altri 40 minuti di ritardo non annunciati

Mercoledì 18 gennaio 2016, a due soli giorni dal disastro che ha paralizzato la stazione di Milano Centrale per più di due ore durante il rientro a casa dei pendolari lavoratori, le società del Gruppo Ferrovie dello Stato, col contributo dell'amministrazione della regione Lombardia, tornano a ricordarci il significato dell'hashtag #LombardiaConcreta, mostrandoci la solidità dei risultati che riescono a conseguire e delle prestazioni che forniscono ai cittadini, usando il denaro delle tasse.
Certamente c'è da chiedersi quale sia la società responsabile di quel disastro: le riparazioni erano in carico a RFI, ma la gestione della stazione di Milano Centrale da chi dipende? Sempre da RFI? Trenitalia e Trenord sapevano del disastro sin dalle 17:05, tanto da averlo diffuso su uno dei loro siti e su Twitter. Ma di chi è competenza la diffusione delle informazioni nella stazione, cioè dove si trovano fisicamente gli utenti vittime del disastro?
E' il genere di domande che persone come Maroni Roberto e Sorte Alessandro dovrebbero porre alle società coinvolte, per poi esigere una migliore gestione della (dis)informazione. Questo sarebbe un esempio di #LombardiaConcreta.
Ma ormai quel giorno è alle spalle, giusto? E possiamo scommettere che i suddetti se ne sono già dimenticati, come sempre fanno con le magagne di Trenord/FNM (vedi Norberto Achille).

Nella mattinata, il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale si limita ad accumulare un ritardo di 5 minuti, il che è un'inezia rispetto ai disservizi che da mesi flagellano questa linea. Se la giornata continuasse così, sarebbe da considerarsi una giornata positiva.
Invece, nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 delle 17:25 per Milano Centrale è ancora fermo alle 17:30. Cosa sta succedendo? Si sta ripetendo il ritardo di 2 giorni fa?
Oppure si tratta di un altro tipo di disastro, come i guasti che hanno paralizzato questo treno nel mese di dicembre 2016, causandogli ritardi (senza spiegazioni) tra i 30 e i 50 minuti?
Non si sa, perchè a bordo, i passeggeri in attesa della partenza sono ignari di tutto. Accade però che il passaparola faccia girare la notizia che il treno è guasto e che il personale sta attendendo non si sa quale ricambio.
E' lo stesso schema di due giiorni fa, e del blocco di dicembre 2016: il personale di bordo non dice nulla, il personale di bordo non si fa vedere nelle carrozze, gli avvisi sonori non comunicano nulla.
E, ciliegia sulla torta, il treno scompare dagli schermi con la lista dei treni in partenza.
Esatto, signori fan della #LombardiaConcreta, e signori sostenitori dell'efficienza di Trenitalia, Trenord, FNM e Ferrovie dello Stato: il treno non risulta in ritardo, nè risulta cancellato; non risulta proprio.
E' a quel punto che i passeggeri se ne vanno in massa: sono memori delle fregature patite di recente, quando gli avvisi della stazione garantivano una partenza con un ritardo contenuto, salvo rettificare il ritardo aumentandolo all'ultimo minuto, e facendo così perdere altri treni ai pendolari esasperati.
Qualcuno sceglie di prendere il treno dell 18:50 per Brescia, che è in ritardo di 5 minuti.
Altri scelgono di prendere il suburbano alla stazione di Milano Repubblica, pur sapendo che il viaggio fino a Treviglio richiede 45 minuti.
Solo alla stazione di Treviglio, alle 18:30, apprendo che il treno 2077 per Verona non è stato cancellato, ma è in ritardo di 40 minuti.
Perchè a Treviglio l'informazione è disponibile, mentre alla stazione di Milano Centrale è stata cancellata? Perchè in questa stazione le informazioni sembrano gestite da un mafioso che si preoccupa di togliere di mezzo quelle negative, che metterebbero in cattiva luce il servizio ferroviario (vedi anche gli orari degli arrivi, disponibili solo al piano terra dell stazione)?
Ed è difficile non ripensare a come Sorte Alessandro, il braccio destro di Trenord/FNM, abbia annunciato compiaciuto che i biglietti ferroviari lombardi non sarebberro aumentati nel 2017: considerando ciò che ci è stato servito finora nel 2017, cioè una serie di guasti e ritardi da far impallidire lo schifo del 2016, il mancato aumento del biglietto è già una truffa in sè, dato che sarebbe stato necessario ridurre i prezzi, per equipararli al livello infimo del servizio ferroviario.

Proprio oggi, l'amministratore delegato di FS, Mazzoncini Renato (quello che vuole il ponte sullo stretto di Messina), blatera della scelta di Trenitalia di imporre i costosi FrecciaRossa ai pendolari, aumentando i prezzi degli stessi e suggerendo spudoratamente un finanziamento da parte degli enti locali (ma se Trenitalia appartiene a FS, ed FS è Ferrovie dello Stato, dove finisce questo denaro?).
Mazzoncini Renato blatera anche dell'attenzione maggiore che FS vuole rivolgere al trasporto regionale. Non so chi l'abbia vista, ma so qual è la scusa: ci vorrà tempo per vederne i risultati. E finora quindi cosa è stato fatto? Niente, a giudicare dai risultati.
E in futuro, cosa sarà fatto? Mazzoncini blatera del 20% del parco treni che è stato rinnovato: ma da quanti anni sentiamo ripetere questa manfrina, anche in Lombardia? L'anno scorso, FS e compagni distribuivano una rivista gratis per vantare i nuovi treni, come riportato su questo blog, ma da allora abbiamo avuto solo uno spaventoso incremento di treni guasti con ritardi enormi e blocco della circolazione. E i treni "nuovi" si sono rivelati essere "Vivalto" ritoccati, o altri treni con capienza insufficiente per i pendolari, tanto da dover agganciare due diversi convogli per dare una parvenza di servizio. E anche questi treni "nuovi" si guastano in modo agghiacciante, come visto ieri sul Carnate-Bergamo con le carrozze invase dai fumi generati dall'attrito dei freni guasti contro le ruote.
Le promesse e la propaganda sono le stesse dell'anno scorso. I risultati di quanto promesso, finora, non ci sono. Dovremo patire un altro anno di disastri, prima di renderci conto che anche questa volta siamo stati presi in giro?
Il ministro Delrio Graziano, informato della protesta dei pendolari, ha garantito di voler occuparsi della questione.
Ma si tratta dello stesso ministro che a dicembre 2016 ha inaugurato l'Alta Velocità Brescia-Treviglio, apparentemente ignaro dei disastri che affliggono quella linea quotidianamente (ritardi, treni guasti, treni saturi, impianti guasti, passaggi a livello guasti), e convinto che "L'Alta Velocità e il trasporto pendolare si aiuteranno a vicenda".
Considerando la sua competenza e preparazione, c'è il rischio che, occupandosi della faccenda degli abbonamenti costosi per i FrecciaRossa, i pendolari si ritrovino a dover pagare un biglietto anche per poter scendere dal treno, magari "per la loro sicurezza".

Sul treno di ritorno da Milano via Carnate numero 10785 nella serata di martedì 17 gennaio. Un guasto ai freni infatti ha creato una folta coltre di fumo che ha invaso le carrozze.

L’amministratore delegato delle Ferrovie e le proteste: "Se gli sconti non bastano, l’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna"

ROMA - Un anno fa Renato Mazzoncini saliva da amministratore delegato sul treno Ferrovie dello Stato. Il gruppo, nei dodici mesi trascorsi, ha cambiato la sua visione rispetto al passato recente: si è passati dal focus sull’alta velocità, ad una maggiore attenzione al trasporto regionale.

il pallino di Mazzoncini è «fare meglio sulla puntualità», magari toccando quella velocità da record solo per arrivare a destinazione in orario.

"In questo settore stiamo investendo cifre enormi e i frutti si vedranno presto. Vorremmo riportare ad un livello elevato i servizi regionali: in programma abbiamo il ricambio di oltre la metà del parco circolante grazie ad un ordine da quasi 500 treni. Un altro 20% l’abbiamo già cambiato mentre gli altri saranno tutti rinnovati. C’è poi un passo avanti sulla tecnologia: stiamo investendo per ridurre i tempi dei passaggi tra un convoglio e l’altro da 5 a 3 minuti: maggiore puntualità e un aumento dei passeggeri trasportati".

"i prezzi degli abbonamenti sono ancora molto bassi, tant’è che sull’Alta velocità siamo gli unici a proporli: lo sconto è tra il 68% e l’82% rispetto alla somma dei singoli viaggi, superiore allo sconto degli abbonamenti dei regionali che è in media del 50%. L’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna"

Come nota finale di folklore, dato che è davvero un'inezia rispetto al livello a cui è sprofondato il servizio ferroviario sulle linee Cremona-Milano, Verona-Milano e intermedie, ecco una fotografia del famoso schermo della stazione di Milano Lambrate, guasto ormai da settimane (o mesi?).

martedì 17 gennaio 2017

La stazione ferroviaria a cui fu rubata l'elettricità

Dopo qualche giorno di assenza, lunedì 16 gennaio 2017 torno a usufruire del servizio ferroviario lombardo, e a prendere atto dei risultati delle politiche del ministro Delrio Graziano e dell'assessore lombardo Sorte Alessandro, nonchè degli investimenti ocultati del capetto della giunta regionale Lombarda, Maroni Roberto.
Il risultato è: niente.
O meglio: magari fosse niente. Invece, la gestione del trasporto pubblico da parte di FNM/Trenord (che hanno come azionista al 50% Trenitalia, la quale ha come azionista Ferrovie dello Stato, le quali dipendono dal ministero dei trasporti) riesce a presentare persino ulteriori peggioramenti (e per fortuna che Sorte Alessandro ci ha annunciato che nel 2017 il costo del biglietto non sarebbe aumentato, col tono di chi sta concedendo un gran favore: ma grazie tante, dovremmo anche pagare di più per avere 70 minuti minimi di ritardo ogni settimana, quando i treni non sono cancellati?).
Ma la giornata trascorre senza disservizi particolari, almeno all'andata. Possibile che questo sia quel giorno del mese in cui statisticamente anche l'orologio rotto di Trenitalia/Trenord/FNM azzecca l'ora?

Come no.

Nella stazione di Milano Centrale, alle 17:10, la partenza del treno per Bergamo è annunciata con 10 minuti di ritardo, causa guasto al treno.
Alle 17:25, cioè 15 minuti dopo, il treno non è ancora partito, ma non sono stati dati altri annunci.
Alle 17:31, il treno delle 17:10 per Biasca è ancora fermo al suo binario, con un ritardo non dichiarato di 21 minuti.
Anche il treno 2077 delle 17:25 per Verona Porta Nuova è ancora fermo al suo binario. E non vengono date informazionii.
Che sta succedendo?
Misteriosamente, gli annunci sonori non danno spiegazioni. E il personale ferroviario (di bordo o di terra) non si fa vedere, o se c'è, non dà comunque informazioni.
Qualche passeggero che ha accesso a internet comincia a dire che su alcuni binari "manca la corrente"; su certi treni, qualche passeggero si sente dire che è meglio raggiungere Milano Porta Garibaldi per cercare treni alternativii.
Ma, nella stazione Centrale, non viene diffuso alcun annuncio fino alle 17:36.
E l'annuncio, quando finalmente si fa sentire, riferisce che causa guasto temporaneo agli impianti, i treni da e per la stazione Centrale potranno subire ritardi fino a 30 minuti".

Chi non ha accesso a internet apprende solo il giorno dopo cosa stava accadendo davvero.
Per esempio, apprende che Trenord e Trenitalia avrebbero reso note la presenza e l'entità del disastro sin dalle 17:05, su internet, tramite Twitter e tramite uno dei loro siti.
Su internet?
E perchè invece in stazione non si è data notizia della cosa, se non dopo 30 minuti dall'inizio del disastro? E perchè è stata data la falsa notizia dei "30 minuti"? E perchè il personale non è stato prontamente informato e istruito per informare i passeggeri in attesa dentro le carrozze?
Cosa deve fare un passeggero che prende il treno, per essere informato? Vivere su internet 24 ore al giorno? E' possibile che il personale messo a gestire un nodo così cruciale da Trenord/FNM/Trenitalia (o qualunque sia la patetica azienda nata dallo spezzettamento di FS incaricata di questa stazione), sia così incapace, disorganizzato, incompetente, inefficiente, obnubilato e dilettantesco?
Non so se rendo l'idea: stiamo parlando della stazione Centrale della città di Milano, nella quale c'è un impianto elettrico che non viene manutenuto, e che si guasta con una frequenza notevole, e che richiede ore per essere riparato, e detta stazione non solo non riesce a ripararlo con tempestività (o manutenerlo preventivamente), ma non è in grado di informare i passeggeri al proprio interno con la tempestività necessaria. Nemmeno si trattasse di una stazioncina in cima a un monte dove transita un treno a vapore una volta alla settimana.
E, di fronte a tanta incompetenza, dove sono Maroni Roberto e Sorte Alessandro? In particolare, dov'è Sorte, che è sempre pronto ad abbaiare contro i pendolari, accusandoli di mentire quando questi chiedono un servizio ferroviario che faccia ciò che promette, e segnalano disastri e inefficienze e disservizi concreti?
Dov'è la politica di Maroni e Sorte, che vanno avanti a colpi di milioni spesi nella "sicurezza" e nelle "guardie" e nella "tolleranza zero" per chi non paga il biglietto e quindi defrauda Trenord?
Perchè Sorte e Maroni si eclissano applicando la "tolleranza mille", quando è Trenord/FNM/RFI a defraudare i cittadini da cui è stata finanziata, a non fornire il servizio, a non eseguire la manutenzione preventiva di impianti e linee, a non sostituire i treni scassati, a non fornire il personale, a non fornire informazioni?


«Il guasto nella stazione di Milano Centrale è ancora in atto e i tecnici di Rfi sono al lavoro. Possibili ritardi fino a circa 60 minuti, cancellazioni e variazioni», scrive Trenord

E’ stato pienamente riattivato alle 19.45 il traffico ferroviario nella stazione Milano Centrale, dopo che un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni ha fortemente rallentato la circolazione ferroviaria dalle 17.05.

Secondo quanto comunica Rfi, i treni a lunga percorrenza e i regionali hanno registrato ritardi medi di circa un’ora, con un picco massimo di tre ore per due treni, oltre a limitazioni d percorso, deviazioni e cancellazioni. Sono in corso di accertamento le cause del guasto che ha interessato i binari dall’1 al 12.

Trenord una manciata di minuti prima delle 18.30 ha twittato: «Si consiglia ai signori viaggiatori di utilizzare la metropolitana e dirigersi a Milano Garibaldi e Milano Lambrate». Per quanto riguarda la tratta Milano-Lecco-Sondrio i treni stanno partendo da Greco Pirelli invece che dalla Centrale.

Ritardi di oltre un'ora e forti disagi per i passeggeri alla stazione Centrale di Milano sui treni delle Ferrovie dello Stato e quelli dei pendolari di Trenord a causa di un guasto alla rete elettrica durato ore. Il blocco elettrico si è verificato proprio all'inizio della fascia di punta del pomeriggio, intorno alle 17, ed è stato risolto alle 20, quando la situazione è gradualmente tornata alla normalità.

Fsnews sul suo sito aveva avvertito che "dalle 17.05 il traffico è rallentato per un problema alla linea elettrica a Milano Centrale. I treni saranno deviati, a seconda della loro provenienza/destinazione, nelle altre stazioni del nodo di Milano. Sul posto i tecnici di Rfi".
Nel frattempo, da parte sua, Trenord aveva avvertito i passeggeri sul suo sito e su Twitter sia di cancellazioni delle corse, sia di ritardi fino a 60 minuti.

Mentre l'illuminatissimo personale delle società del gruppo Ferrovie Dello Stato vive nella realtà virtuale di internet e scrive sui social network, forse per garantire che in Australia tutti sappiano prontamente della paralisi della stazione Centrale di Milano, nella realtà concreta della stessa stazione Centrale si osserva come i FrecciaRossa riescano tutti a partire, nonostante la mancanza di corrente su ben 11 binari.

Il succitato treno delle 17:10 viene annunciato in partenza alle 17:55, cioè con 45 minuti di ritardo, alla faccia dei 30 minuti annunciati dell'avviso sonoro (ma a quanto pare su internet Trenitalia e Trenord avevano annunciato 60 minuti). E comunque il treno non parte.
Chi riesce a raggiungere le stazioni di destinazione della linea in questione, legge sugli schermii delle stesse che tale treno è in ritardo di 120 minuti.
Non solo le società del gruppo Ferrovie Dello Stato sono incapaci di diffondere nella stazione Centrale notizie coerenti con quelle pubblicate su internet, ma si fanno anche contraddire dal servizio informativo delle stazioni delle provincie collegate. E che è, ogni stazione è gestita da un'azienda separata?
Il treno 2077 per Verona, sinora ignorato dagli avvisi sonori, viene annunciato in partenza verso le 17:45, ma alle 17:50 è ancora fermo.
Il treno per Bergamo delle 17:05 viene cancellato.
Sul 2077 compare una "ferroviera" che comunica che i passeggeri possono prendere il treno 2091 delle 17:50 per Brescia, il quale partirà con 10 minuti di ritardo.
La "ferroviera" omette di spiegare cosa ne sarà del treno su cui ci troviamo. Io le pongo questa domanda, ma la sventurata viene sommersa dalle critiche ragionevoli degli altri passeggeri, tipo "siete ridicoli" o "siete una vergogna". No, non si tratta di insulti, e sì, sono osservazioni ragionevoli: le società del Gruppo FS sapevano sin dalle 17:05 cosa stava accadendo, e sono riuscite a renderlo noto ai passeggeri "reali" (e non a internet) solo con 40 minuti di ritardo (a essere generosi).
Alle 17:55, gli avvisi sonori rettificano l'entità dei ritardi, parlando di ritardi fino a 50 minuti, omettendo ovviamente di precisare che i treni con ritardo maggiore sono già stati cancellati, perchè comunque la cialtroneria delle aziende ferroviarie deve essere in qualche modo evidenziata anche quando finalmente qualcuno riesce a fare qualcosa per informare i passeggeri.
Il caos degli annunci continua a crescere, con voci registrate che garantiscono che certi treni sono in partenza, e voci "dal vivo" costrette a farfugliare qualcosa per rettificare questi annunci automatici. Persino il software che gestisce la stazione è stato programmato per rispecchiare l'incompetenza annebbiata e confusionaria della dirigenza delle società del gruppo FS (e dei politici che le difendono dalle proteste dei cittadini).
Dopo due o tre falsi annunci di partenza, il treno 2091 per Brescia parte con un ritardo di 25 minuti, che non recupera mai.
A Treviglio, scopro che il treno 2077 su cui mi trovavo in stazione Centrale è stato cancellato. Ma evidentemente in stazione Centrale non lo sapevano.
Chissà dov'erano Sorte Alessandro e Maroni Roberto, mentre gli effetti della #LombardiaConcreta si manifestavano in tutta la loro grandezza? Probabilmente, stavano leggendo i risultati di quei credibili sondaggi che amano citare, e che presentano il mondo pendolare lombardo come "soddisfatto" del servizio ferroviario regionale. Chissà quanto costa, far eseguire un sondaggio del genere? Chissà se quei soldi potevano essere spesi invece per la manutenzione preventiva degli impianti della stazione di Milano Centrale?

Nella mattina di martedì 17 gennaio 2017, alla stazione di Treviglio, la situazione è quella abituale: il 10456 delle 7:22 da Cremona per Milano Porta Genova è cancellato a causa di guasto al treno, il 10906 da Brescia per Milano Greco Pirelli è in ritardo di 10 minuti, il 2090 delle 7:33 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 15 minuti.
E questa volta di chi è la colpa, considerando che si tratta di due linee ferroviarie diverse? Quale delle tante società del Gruppo di Ferrovie dello Stato è responsabile dei ritardi, delle cancellazioni, dei treni guasti, eccetera? E quale politico si sveglierà mai dal suo sonno letargico per fare (per una volta) gli interessi dei cittadini, invece che di Trenitalia e della privatizzazione dei FrecciaRossa?
Alla stazione di Milano Centrale, alle 8:12, si scopre che il treno delle 8:05 per Bergamo partirà con un ritardo di 15 minuti a causa di un guasto al treno. La stessa cosa che stava succedendo la sera prima alle 17:05, come se il cerchio si fosse chiuso. Peccato che non ci sia Sorte Alessandro a smentire ai pendolari al riguardo.

Al ritorno, il treno 2077 delle 17:25 arriva a Treviglio con un ritardo di 5 minuti, e a Treviglio un treno da Cremona risultano in ritardo di 20 minuti a causa di "treni precedenti sulla linea", che si presume significhi guasti a catena, o effetto domino, con grave ritardo da parte di Trenitalia/Trenord/RFI nel rimuovere i treni guasti.
Serve davvero sottolineare la frequenza e la prevedibilità di questi guasti, che si verificano su treni vecchi che FNM fa riparare in maniera evidentemente inadeguata, ostinandosi a non sostituirli e a metterli sui binari nonostante sappia che sono destinati a guastarsi e a bloccare il traffico?
Anche qui, come nel caso del guasto alla stazione di Milano Centrale, ci si chiede in che modo gli interventi di Maroni e Sorte avrebbero potuto ovviare al problema: forse le costose guardie da loro promesse avrebbero potuto spingere i treni guasti, oppure prendersi per mano e formare una catena umana che conducesse l'elettricità?

Ed ecco infine un'altra chiara dimostrazione di ciò che interessa veramente alla dirigenza di Trenitalia, azienda che è un carrozzone pubblico quando si tratta di spremere soldi dal ministero dei trasporti, ma diventa un'azienda con logica privata quando deve invece spremere soldi dai già tartassati contribuenti.
Com'è possibile che le tratte ferroviarie dei pendolari passino a gestione privata, e debbano essere salatamente pagate dai cittadini, e ciò nonostante lo stato continui ad aumentare la pressione fiscale sui cittadini?
Se i servizi pubblici stanno diventano privati uno a uno, dalla sanità ai trasporti alle poste, rendendo obbligatorio al cittadino pagarli di tasca propria, dove finisce tutto il denaro delle tasse sempre più elevate, se non deve finanziare i servizi pubblici?
Da notare anche il totale silenzio delle istituzioni davanti al comportamento rapace, cinico e speculatorio (per non dire di peggio) di Trenitalia. Dov'è il ministro dei trasporti Delrio Graziano? Dov'è il ministero dei trasporti? Davvero è accettabile che un'azienda controllata da Ferrovie dello Stato (sottolineo "Stato") si comporti come un'azienda privata che vuole solo spillare soldi ai cittadini, approfittando della loro necessità, o della loro volontà di non peggiorare la situazione dell'inquinamento atmosferico che opprime tutto il nord Italia?
Ma a cosa servono le istituzioni, se di fronte al calpestamento sistematico dei diritti dei cittadini, sono le prime a sostenere quest'operazione?


Trenitalia lancia i nuovi abbonamenti per l'alta velocità, e cambia tutto. In vendita da oggi ci sono 4 tipi diversi di tagliandi, che si differenziano per costo e giorni di utilizzo. Ma i nuovi prezzi hanno subito fatto infuriare i pendolari che parlano di una "pesante stangata con abbonamenti in media più cari del 35%". Da febbraio, infatti, i pendolari dei Frecciarossa dovranno scegliere se utilizzare un abbonamento completo, per tutta la settimana e valido a tutte le ore o limitato per le corse nella fascia 9-17 (e quindi fuori dall'orario di punta, per i pendolari). O ancora solo dal lunedì al venerdì in entrambe le modalità (valido sempre o limitato).

"Definirla una stangata è un complimento - dice Leonardo Pellegrini del Comitato pendolari Av To-Mi - sono prezzi insostenibili per un gran numero di abbonati". Da Torino a Milano, ad esempio, fino ad oggi l'abbonamento mensile costava 340 euro. Con le nuove fasce quello totale con orario libero dal lunedì alla domenica costerà 459 euro mentre dal lunedì al venerdì 408 euro. L'abbonamento a fascia oraria 9-17 per 7 giorni costa invece 323 euro mentre fino al venerdì 289. "Un rincaro del 35% - dicono i pendolari - dopo che già a giugno 2015 i prezzi della Torino-Milano erano passati da 295 a 340 euro".

Prezzi aumentati della stessa percentuale anche sulle altre linee.

La battaglia sugli abbonamenti dell'alta velocità va ormai avanti da tempo. Nel 2016 più volte era stata paventata l'idea da parte di Trenitalia di eliminare gli abbonamenti, come già fatto da Ntv con Italo. Poi il cambio di strategia: "Abbiamo mantenuto quanto avevamo anticipato in tutte le sedi confermando gli abbonamenti - ha detto l'ad Barbara Morgante - li abbiamo però differenziati in quattro tipologie anche per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano e degli altri clienti non abbonati". A difesa dei diritti dei pendolari è nato anche il Comitato nazionale pendolari alta velocità che si è battuto soprattutto contro l'introduzione della prenotazione obbligatoria presentando ricorso al Tar seguito da un ricordo straordinario di Trenitalia al presidente della Repubblica. In attesa della decisione la prenotazione obbligatoria resta valida e da inizio gennaio, per i pendolari che non si prenotano, è scattata la multa di 10 euro a bordo treno.