venerdì 29 aprile 2016

Dal 27 al 29 Aprile 2016

Nei giorni dal 27 al 29 Aprile 2016, continua l'effetto positivo generato dal minor numero di studenti in viaggio: tra il 25 aprile e il primo maggio, è inevitabile che molti studenti (e lavoratori) si prendano una settimana di ferie.
Non potendo rivedere tutto l'orario per soli sette giorni, Trenitalia/Trenord è costretta a fornire comunque il servizio non-estivo abituale, per cui i treni sono maggiormente in orario e è quasi possibile viaggiare dignitosamente.
Da segnalare, comunque, che giovedì 28 aprile il treno 10456 viaggia comunque con sole carrozze a un piano, per cui parecchi passeggeri devono fare il viaggio da Treviglio a Milano Lambrate in piedi.
Venerdì 29, l'ennesimo guasto strutturale, questa volta tra le stazioni di Secugnago e Lodi, ritarda di 15 minuti i treni in arrivo a Milano Lambrate e provenienti da Piacenza.
C'è anche un episodio agghiacciante su un treno Passante fermo in galleria al buio, ma i dettagli non ci sono ancora pervenuti.

Se il disservizio di Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato/Ferrovie Nord Milano eccetera è opinabile, anche la civiltà di certi passeggeri lascia desiderare, a volte.
Nella stazione di Milano Centrale, per accedere alle banchine è ora necessario superare un controllo del biglietto da parte del personale agli ingressi dei vari cancelli con porte a vetro che isolano i binari dal resto della stazione.
Per regolare gli ingressi, il personale ha disposto le tipiche barriere che incanalano gli utenti: ogni corridoio permette l'avanzare di due persone affiancate, formando quindi due file.
Succede che una persona diversamente giovane e diversamente magra, con valigia a rotelle al seguito, imbocca uno di questi corridoi, davanti a me. E si ferma a metà corridoio, cominciando a frugare per recuperare il biglietto. Biglietto del tipo acquistato su internet, che è quindi un foglio A4 ripiegato tra molti altri fogli. La persona non sembra avere le idee chiare su quale sia, per cui io la aggiro, e procedo a mostrare il mio abbonamento, che è del tipo che viene accettato senza ulteriori controlli. Coi biglietti acquistati su internet, invece, il personale della stazione esegue una verifica tramite smartphone, impiegando più tempo che a riconscere un semplice abbonamento.
La persona in questione mi rinfaccia che "comunque c'era prima lei", con voce stridula, petulante e lamentosa come si addice a chi è abituato a fare la vittima e sfogare le proprie frustrazioni colpevolizzando gli altri. E lo dice come se il corridoio non avesse due corsie (vabbè che per una persona diversamente magra la corsia diventa singola).
Quando le faccio notare che il mio biglietto mi permette di passare più in fretta, mentre la persona sta ancora cercando il proprio, ecco che ribatte dandomi del maleducato per esserle passato davanti.
Che strano, penso io: mi sembra più maleducato imboccare un corridoio dove le persone fanno la fila, per poi fermarmi in mezzo al corridoio stesso, bloccandolo col mio bagaglio e la mia massa corporea diversamente magra, facendomi quindi beatamente i comodi miei nel cercare il biglietto, e costringendo gli altri passeggeri a fare la coda inutilmente.
A questo punto la persona mi augura un giorno di dover essere impacciato come essa, a causa della stampella che si porta dietro.
L'unica cosa che posso pensare è che io, in una simile situazione, probabilmente non andrei in giro con un bagaglio, ma soprattutto mi preparerei il biglietto a portata di mano ben prima di entrare in un corridoio dove ostacolerei il passaggio delle persone senza stampelle.
E' ironico che chi strilla per difendere i propri presunti diritti, e con notevole arroganza, sia anche chi stava calpestando allegramente quelli altrui.

martedì 26 aprile 2016

Trenopoli non è un gioco in scatola

Martedì 26 Aprile 2016, i treni di andata e ritorno da Milano Centrale negli orari critici dei pendolari sono in orario. E non troppo affollati. Infatti non ancora tutti i pendolari sono rientrati dalle ferie. Le brevi assenze di massa dei pendolari sono gli unici periodi in cui Trenitalia/Trenord forniscono un servizio dignitoso per i pendolari, ma sottolineo l'aggettivo "brevi": d'estate, infatti, Trenitalia/Trenord sopprimono tratte e treni a piacere, proprio contando sulle ferie dei pendolari, ma sottovalutando i numeri di chi continua a lavorare anche ad agosto, per cui il servizio è immancabilmente insufficiente.
In compenso, alla Stazione Centrale di Milano si può vedere come il 14:05 da Brescia abbia 15 minuti di ritardo, che però il sito di Trenord traduce in 29 minuti di ritardo: ancora una volta, chi dice il vero? In compenso, gli schermi della stazione dicono che il 2099 delle 14:25 partirà con 10 minuti di ritardo, ma il sito di Trenord dice che il 2099 è in orario. Quindi?
Sembra di ascoltare le spiegazioni che Andrea Gibelli ha fornito al giornalista di Report quando gli veniva chiesto il perchè della rimozione dal suo incarico del funzionario dell'audit interna di Ferrovie Nord Milano che aveva solertemente, onestamente e rettamente svelato i crimini del precedente presidente di FNM, Achille: ben lungi dal rispondere, il nuovo presidente Gibelli (che fu vice di Formigoni nella giunta regionale lombarda) ha ripetuto due volte di seguito che si trattava di una "riorganizzazione" in cui ogni persona era stata messa nella posizione più adatta (cioè la posizione di non nuocere ai dirigenti che si fanno gli affari propri con i soldi dell'azienda). Un dialogo con un sordo, esattamente come quello tra il sito di Trenord e le informazioni diffuse nelle stazioni ferroviarie.

Oltre a Report, si può contare solo sul Movimento 5 Stelle, perchè venga indagato ed eventualmente denunciato il malaffare imperante nella gestione feudale e arrogante della cosa pubblica lombarda, che ormai va avanti da decenni. Il caso in questione è quello dei nuovi treni di Trenord/Trenitalia, inspiegabilmente difettosi e soggetti a ogni genere di guasto (oltre che di ritardo).
(E oltre a costoro, si può contare solo sulla stampa minore e l'informazione indipendente su internet per apprendere simili notizie).
Nello specifico, si tratta dei TSR a due piani dedicati ai pendolari sulle linee del "Passante", ma è difficile non notare affinità con altri treni ultramoderni e i loro continui guasti di cui ho parlato più volte. Chissà se anche quest'altro sasso verrà prima o poi spostato, rivelando il verminaio di collusione politico-affaristica che prospera ai danni del cittadino (soprattutto di quello che insiste a votare questi preclari esempi di onestà e virtù cristiana).



A seguito di una circostanziata lettera anonima pervenutaci, il M5S Lombardia ha passato al setaccio il piano di acquisto dei treni TSR a due piani (quelli usati dai pendolari delle linee regionali e suburbane come la S13) che, negli ultimi 10 anni, ha visto spendere quasi 600 milioni di euro di finanziamenti pubblici diretti alle società che gestiscono il servizio. La prima gara di appalto risale al 2003. Da allora la Regione Lombardia approverà ordini di acquisto senza gara per cifre che arriveranno a triplicare i 166 milioni dell’appalto originale, assicurando in 5 anni, incarichi per mezzo miliardo di euro tutti alla stessa impresa aggiudicataria. Il M5S ha tradotto in un esposto la verifica, la raccolta documentale e le analisi del materiale pervenuto. L’esposto è stato inviato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla Corte dei Conti perché siano svolti i più approfonditi controlli e si metta fine a questo sperpero di risorse pubbliche
“La costituzione della flotta di treni oggi circolante sulla rete regionale –  spiegano i consiglieri regionali del M5S Lombardia Eugenio Casalino, Silvana Carcano e Iolanda Nanni – ha inizio con l’era Formigoni: la prima gara di appalto per i TSR risale al 2003, e come scopriremo sarà anche l’ultima. Da quel momento infatti, Regione Lombardia approverà ordini di acquisto senza gara per cifre che arriveranno a triplicare i 166 milioni dell’appalto originale, assicurando in 5 anni, incarichi per mezzo miliardo di euro tutti alla stessa impresa aggiudicataria. Il rinnovo dei contratti senza gara pubblica è sicuramente ammesso dalla normativa nazionale ma solo ed esclusivamente in casi di particolare necessità e urgenza, casi particolari che i dirigenti della partecipata regionale hanno di volta in volta descritto e risolto in due righe aleatorie riportate nei contratti. Ma derogare alla normativa, avverte l’ANAC, non solo compromette il vantaggio economico per l’ente pubblico ma costituisce quella zona grigia che è condizione favorevole per il proliferare della corruzione, ad esempio verificatasi con quella sequela di arresti e processi che hanno portato alla fine impietosa del ventennio formigoniano”.
“Considerata la lezione – aggiungono – la nuova giunta del presidente Maroni avrebbe dovuto invertire la rotta riportando la spesa di soldi pubblici sul piano della correttezza e della trasparenza, ma non sembra sia andata esattamente così. Infatti, per l’acquisto dei treni TSR tra il 2013 e il 2014, abbiamo verificato che viene nuovamente rinnovato l’appalto del 2003 senza gara spendendo altri 80 milioni di euro fuori dalla regole e arrivando a pagare i  convogli oltre il 50% in più rispetto al costo originario; una condizione che, fatto un confronto con l’operato di altre aziende pubbliche ha confermato la grave inefficacia della politica regionale in questo settore. Ad esempio, nello stesso periodo storico dal 2005 al 2012, l’azienda dei trasporti municipali milanesi ha bandito due (!) gare di appalto per l’acquisto dei treni della metropolitana ottenendo, al contrario dei treni regionali, un abbattimento dei costi del 16%. A nostro avviso è l’ ennesimo esempio di spreco di soldi pubblici, tra mancati risparmi e maggiori oneri, di irregolarità diffuse e di una mancata pianificazione degli acquisti. Abbiamo quindi tradotto in un esposto la verifica, la raccolta documentale e le analisi che ci hanno impegnato molto tempo. L’esposto è stato inviato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla Corte dei Conti perché siano svolti i più approfonditi controlli e si metta fine a questo ennesimo e continuo sperpero di risorse pubbliche”.
 

domenica 24 aprile 2016

Chi ha fatto la cresta sui treni di Ferrovie Nord Milano?


"Un gettone d'oro della Zecca dello Stato, di quelli che si vincono in tv. Un treno di Ferrovie Nord. Cosa hanno in comune? Su tutti e due ci hanno fatto la cresta. Ma sono stati scoperti da qualcuno che ha avuto il coraggio di andare fino in fondo. Domenica 21.45 Rai3."

Nella puntata di Report di domenica 24 aprile, in onda sempre alle 21.45 su Rai3, Milena Gabanelli e la sua squadra parleranno di Ferrovie Nord Milano (FNM): prendi una bella azienda pubblica e facci dentro i fatti tuoi.

sabato 23 aprile 2016

Giovedì 21 Aprile 2016, il 2086 arriva a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo. Purtroppo ho dovuto prendere questo treno, avendo perso per pochi secondi il 10456, che arriva a Treviglio con grande anticipo, e a volte sembra ripartire ancora prima delle 7:23 esatte. E questo "spaccare il secondo" a Treviglio è ironico, dato che, nella maggior parte dei giorni, il resto del viaggio di questo treno è caratterizzato da continue soste e ritardi.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 che parte da Milano Centrale non è in stazione, e ovviamente sugli schermi non è riportata nessuna informazione: nè il numero di binario, nè tanto meno un ritardo. Solo alle 17:15 ci viene detto che il treno avrà un ritardo di 10 minuti. Cosa ancora più preoccupante, anche il Bergamo delle 17:10 è fermo in stazione, con un ritardo 15 minuti. Probabilmente c'è qualcosa sulla linea Milano-Cassano, ma come si può saperlo, se nella stazione di Milano Centrale gli annunci riguardano soprattutto i treni Freccia Rossa, Freccia Bianca e Italo? Per i pendolari, è già tanto se compare qualche scritta sugli schermi. E, per il resto del tempo, si viene assordati dalle martellanti pubblicità trasmesse efficientemente (queste sì) su una pletora di schermi onnipresenti: paradossalmente, in stazione è più facile vedere/sentire una pubblicità che vedere dati aggiornati sui treni in partenza e in arrivo.
Sorvolando sulle agghiaccianti pubblicità della "NUOVA MONETA", realizzate nel perfetto stile dei mondi distopici della fantascienza, dove le città del futuro sono abitate da cittadini-utenti che vengono costantemente programmati a pensare certe cose da megaschermi pubblicitari onnipresenti, è impossibile non essere assillati dal nuovo slogan in inglese della Stazione Centrale: "MEET, SHOP, EAT". Prendere il treno, mai. Secondo i promotori, questo luogo serve per fare tutto tranne che prendere il treno. Hanno ragione: dov'è il 2105?
Me ne vado dalla stazione, diretto verso la fermata sotterranea del Passante, a Milano Repubblica,  con in testa una crasi di MEET, SHOP, EAT: SHIT.
Il Passante per Treviglio delle 17:29 è il solito incubo agghiacciante, con passeggeri incivili che sbraitano e blaterano per tutto il viaggio, gioiosamente indifferenti all'idea di disturbare gli altri passeggeri. Ma la cosa peggiore è la durata del viaggio: 55 minuti, per raggiungere Treviglio partendo dalla stessa località di Milano Centrale.

Venerdì 22 Aprile 2016, il 2105 parte da Milano Centrale già sovraccarico: ci aspetta un fine settimana lungo, a causa del 25 Aprile, e sul treno si ammassano passeggeri occasionali carichi di bagagli di ogni genere, dagli zaini alle valige opportunamente parcheggiate nelle strette corsie tra i sedili, perchè non possono essere sistemate nei portabagagli.
Chi è più intelligente, tra questi passeggeri che scelgono un treno di pendolari nell'ora di punta, e Trenitalia/Trenord che forniscono sempre gli stessi mezzi con la stessa capienza, ignorando la realtà ovvia e oggettiva dell'inevitabile aumento del flusso di passeggeri?
A Treviglio, è praticamente impossibile scendere dal treno: stipati ovunque, i "vacanzieri" si rifiutano di farsi da parte, timorosi di perdere il posticino conquistato con le loro valige. E se si finisce per calpestare i loro piedi per riuscire a scendere dal treno, se offendono anche. Non risulta invece offensiva, ai loro occhi, la strafottente indifferenza che riservano ai passeggeri pendolari di Treviglio, che non vogliono accompagnarli sino a Verona. Nè li offende la loro idiozia nell'aver scelto un treno così inadatto in un orario di punta.
Difficile chiedersi dove siano l'amministratrice delegata di Trenitala, Cinzia Farisè, e i suoi dirigenti, ora che persino su l'Espresso è stato riportato che costoro trascorrono tre ore al giorno a prestare servizio sui treni, per conoscere personalmente la situazione a cui sono sottoposti i passeggeri. Chi li ha mai visti? Magari questi ingenui dirigenti hanno ingenuamente stabilito di fare un giro giornaliero a turno, scegliendo ingenuamente fasce orarie tipo dalle 10:00 alle 13:00. Magari Cinzia Farisè potrebbe informarsi, al riguardo, e farsi un'idea dello "spessore" dei suoi dirigenti.

mercoledì 20 aprile 2016

Il treno di Schroedinger è in ritardo solo se non guardi il sito my-link

Lunedì 18 aprile 2016, il 2105 delle 17:25 per Verona arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo. E' l'unico intoppo della giornata: un miglioramento, rispetto all'inefficienza totale abituale.
Da menzionare ed elogiare il comportamento dei passeggeri stipati in piedi davanti alle porte dei vagoni: non si spostano di un centimetro, quando il treno si ferma a Treviglio e le porte si aprono. Eppure, logica vuole che, lasciando scendere i passeggeri che vogliono scendere, si farà più spazio per gli altri.

Martedì 19 aprile, il 10456 arriva a Treviglio con carrozze a un solo piano, insufficienti per il numero di passeggeri, molti dei quali costretti a viaggiare in piedi. Il treno viaggia verso Milano Lambrate con lentezza crescente, facendo soste senza spiegazione, e arrivando infine in stazione con 8 minuti di ritardo, sufficienti per perdere due coincidenze.
Non resta che prendere il 2086 delle 7:53 per Milano Centrale. E' un treno che è partito a sua volta da Treviglio, ma dieci minuti dopo il 10456.
Anche il 2086 è in ritardo: ufficialmente, è un ritardo di 5 minuti. Ma il treno riparte da Milano Lambrate solo alle 8:02, il che significa 9 minuti di ritardo.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 parte da Milano Centrale già pieno, con passeggeri in piedi. Alla stazione di Milano Lambrate, la situazione peggiora, con passeggeri che salgono per trovare tutti i posti occupati, e reagiscono con irritazione e aggressività. Chissà se si ricordano del continuo disservizio di Trenitalia, quando si recano alle urne per votare. Chissà se sanno qualcosa dei carrozzoni para-statali quali Ferrovie Nord Milano, dove vengono paracadutati politici in cerca di uno stipendio sicuro e un lavoro di natura indiscernibile.

Mercoledì 20 aprile, i treni abituali del viaggio Treviglio-Milano sono ragionevolmente in orario. Il 2105 è stracolmo, ma in orario.
In compenso, il treno 2099 per Verona, che parte da Milano Centrale alle 14:25, è in ritardo di 20 minuti.
O almeno questo è quanto si apprende dagli schermi all'inteno della Stazione Centrale.
Se invece si consulta il sito My-Link.it, il 2099 risulta essere in orario.
Quindi?
Come il gatto di Schroedinger, il treno è sia in orario che in ritardo finchè non verifichi di persona. E quando verifichi, è sempre in ritardo. Trenitalia ha scoperto una nuova regola della fisica quantistica, e per di più espressa nella realtà a noi familiare.

Quanto è costato questo sito? Quanto costa la sua manutenzione? E il personale che lo cura? Quanto bisogna attendere perchè il sito riporti le informazioni effettive sulla disponibilità dei treni?
Invece che fare altri accordi per aggiornare altre APP, FerrovieNordMilano/Trenord/Trenitalia non potrebbero curarsi di far funzionare ciò che già possiedono?

venerdì 15 aprile 2016

Da lunedì 11 a venerdì 15 Aprile 2016

Lunedì 11 Aprile, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo ufficiali, ma sufficienti per perdere due coincidenze per Milano Centrale.
La terza è il treno 2086 delle 7:53, che è in ritardo a sua volta di 5 minuti. E' il colmo della presa in giro, perchè il 2086 proviene da Treviglio, esattamente come il 10456: la sola differenza è che parte 10 minuti dopo. I minuti veramente persi per questo disagio sono quindi il doppio di quelli che Trenitalia ufficializza.
Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con 11 minuti di ritardo, dopo aver compiuto una lunghissima sosta senza spiegazione alle porta della stazione di Treviglio. Quale altro treno doveva avere la precedenza?
Da notare che, alla stazione di Milano Lambrate, questo treno si è fermato così "male" che le tre carrozze di coda non erano neppure all'altezza del marciapiedi.

Martedì 12, il 10456 si presenta a Treviglio con sole carrozze a un piano. Si finisce per viaggiare in piedi. Perchè? Dov'è il materiale rotabile davvero necessario?

Mercoledì 13, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, ma anche il treno delle 7:49 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti, per cui arrivare in orario non sarebbe servito a nulla.
Anche il 7:43 è in ritardo di 5 minuti.
Al ritorno, il 2105 delle 7:25 per Verona arriva a Treviglio con 7 minuti di ritardo (dichiarati: 5).

Giovedì 14, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, dopo aver compiuto un'interminabile sosta all'esterno di Lambrate. E' ancora più frustrante, per un passeggero, vedere il treno spaccare il secondo fino a un minuto prima di entrare in stazione, e poi dover restare inutilmente ad attendere a bordo, osservando i treni che transitano sugli altri binari. Chissà perchè, Trenitalia denuncia i passeggeri esasperati che fuggono dopo un'ora di un trattamento simile (solitamente senza spiegazioni dall'azienda).
Anche il 2160 delle 7:49 è in ritardo di 5 minuti, e sul marciapiedi del binario 12, l'orologio analogico segna tristemente le ore 12.

Venerdì 15 , per il terzo giorno di seguito, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, ma anche la "coincidenza" delle 7:49 è in ritardo di 5 minuti.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 parte da Milano Centrale già stracolmo, con passeggeri in piedi nei corridoi delle carrozze, oggi a un solo piano. Due giorni fa, le carrozze erano a due piani, ma ce n'erano di meno, e lo spazio era comunque insufficiente.
Stupisce l'impegno del controllore (capotreno? Boh?) che non solo fa eseguire il test di chiusura sulle porte in largo anticipo rispetto alla partenza, ma percorre il marciapiedi di buon passo informando i passeggeri del fatto che le porte si chiuderanno per un collaudo.
Alla stazione di Milano Lambrate, un'altra massa di passeggeri sale a bordo, pigiandosi in ogni angolo disponibile, insieme alle solite valige da fine settimana (si tratta di quel tipo di passeggeri che rende i mezzi dei pendolari ancora più invivibili in certi giorni: è noto a tutti, tranne che Trenitalia/Trenord/FS, che forniscono imperterrite sempre e solo gli stessi mezzi insufficienti).
Il controllore (capotreno?) si assicura ancora una volta che le porte si possano chiudere, nonostante la massa di passeggeri, e quando sale a bordo, decide di controllare i biglietti.
La prima reazione a una simile pretesa è sicuramente di fastidio: pigiati come siamo, ci vuole anche disturbare per una mera formalità? Ma anche in questo caso, il ferroviere stupisce con un modo di fare cortese, ben lontano dall'acidità arrogante e sgarbata del suo omologo di qualche settimana fa; professionalmente impeccabile, raccoglie di conseguenze reazioni positive dai passeggeri esasperati, e ne ascolta gli sfoghi con un'educata e comprensiva pazienza (ben lontana da quei suoi colleghi che invece reagiscono con fastidio, aggressività, petulanza eccetera). E' così che si trattano i clienti: certo, il controllore non può cambiare nulla, e questo genere di proteste non ha utilità pratica, ma in certi casi affrontare con intelligenza l'aspetto psicologico può servire a ridurre il disagio causato ai frustrati clienti.
Per finire, e adesso bisognerà proporlo per il premio del dipendente del mese, questo controllore atipico spiega con gentilezza a una passeggera senza biglietto che dovrò pagare un sovrapprezzo eccetera. Ma lo fa con cortesia e professionalità, a differenza (ancora una volta) dei suoi insopportabili colleghi che fanno la voce grossa nello stile dei bulletti di periferia, quando sanno di avere davanti una persona onesta, e non un furbastro che cerca di viaggiare gratis.

giovedì 7 aprile 2016

Le bugie sui treni nuovi hanno le gambe lunghe, ma non infinite

Giovedì 7 Aprile 2016, alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:49 per Milano Centrale ha un ritardo di 5 minuti, che non viene mai annunciato dagli altoparlanti. Quasi come se il ritardo non esistesse, alle 7:53 il treno viene semplicemente annunciato come "in arrivo".
Nonostante questo, il treno delle 7:54 per Milano Centrale riesce ad arrivare in stazione e a ripartire prima del 7:49 in ritardo.
Cosa deve fare, un passeggero che non vuole buttare 10 minuti nel nulla dell'attesa, oltre a correre come un pagliaccio da un marciapiedi all'altro, salendo e scendendo rampe di scale non esattamente brevi?
Chiunque sia il gestore della stazione, chiaramente non gli importa.

Parlando di ritardi oggettivi che Trenitalia sembra "dimenticarsi" di annunciare, la notizia del giorno è che L'amministratore delegato di FS è indagato per truffa sui finanziamenti pubblici.

"Il Fatto Quotidiano" riporta che: l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, renziano doc nominato a novembre al posto di Michele Mario Elia, è indagato insieme ad altre quattro persone in un’inchiesta della procura di Perugia per presunta truffa ai danni dello Stato nell’ambito delle erogazioni pubbliche del ministero dei Trasporti, tramite la Regione, a Busitalia, di cui è stato numero uno, e Umbria Mobilità. L’ipotesi al centro dell’indagine è che siano stati alterati i dati da inviare all’Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico e in base ai quali sono stati concessi i finanziamenti.

Sottolineo che questa notizia parla di dati del trasporto pubblico alterati dai dirigenti per pilotare i finanziamenti. Sembra quasi di sentir parlare delle discutibili e recenti statistiche di Trenitalia sul miglioramento della puntualità dei suoi mezzi.

L'articolo continua: "Proprio nel giorno in cui si diffonde la notizia dell’indagine, il Tesoro conferma le indiscrezioni dei giorni scorsi sull’ipotesi di fondere le Fs con l’Anas, la società pubblica che gestisce la rete stradale e autostradale. L’operazione “è un’ipotesi allo studio, potrebbe essere una buona idea, creerebbe il primo gruppo infrastrutturale italiano”, ha detto infatti il capo della segretario tecnica del Mef, Fabrizio Pagani, parlando durante il Salone del Risparmio."

Ecco un altro personaggio della cui trasparenza di motivazioni conviene dubitare: l'Anas non è quel carrozzone statale di corruzione, collusioni, truffe, abusi, inefficienze, sprechi, eccetera, che ha messo a dura prova anche il grande nemico della corruzione Raffaele Cantone?
Mah, si vede che è stato ripulito in pochi mesi. Ottima idea, quindi, mescolarlo a FS/Trenitalia, che brillano per trasparenza e onestà.

Sempre oggi, al ritorno da Milano, il treno 2105 per Verona delle 17:25 parte più o meno in orario, ma gli altoparlanti annunciano che tutti i treni per Brescia potranno subire ritardi fino a 40 minuti, a causa di un treno guasto tra le stazioni di Pioltello e Treviglio.

Un altro treno guasto? Davvero? Dopo lo scherzo recidivo del primo Aprile, succede ancora? Nessuno è intervenuto? Nessuno chiede spiegazioni?
(Per inciso, il treno 2629 delle 17:10 per Bergamo, che ha accumulato un ritardo di 30 minuti alla partenza, non parte proprio: essendo guasto, viene cancellato).
Dov'è l'assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte, davanti a questo tripudio di efficienza? Sta forse fustigando Trenitalia/Trenord/Fnm o qualunqe altra azienda sia stata creata per fare da schermo ai suoi amici politici leghisti trombati paracadutati in qualche posizione dirigenziale di tutto riposo?
Non si sa. Sappiamo che è vivo: di recente, l'abbiamo "sentito" mentre attaccava l'opposizione del M5S che non voleva sprecare altri soldi in guardie di sicurezza impossibilitate a svolgere funzioni di sicurezza. E adesso dov'è? Si è spento? I treni oggettivamente guasti ogni settimana lo indignano meno dell'opposizione alla sua battaglia soggettiva contro la violenza sui treni?

Parlando di dati sul trasporto ferroviario falsati, il treno 2105 arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo. Per verificarlo, basta guardare l'orologio. Come conferma, c'è l'annuncio sonoro dato a bordo del treno stesso.
Però, il tabellone delle partenze della stazione di Treviglio riporta 5 minuti di ritardo per il 2105. Come mai?
E quale dei due ritardi sarà utilizzato da Trenitalia per compilare le sue rosee statistiche sulla puntualità?

Il collasso dei treni per Bergamo di questa radiosa serata di puntualità arriva quasi come una vendetta di Trenord/Trenitalia (e di Sorte?) nei confronti dei pendolari bergamaschi, che proprio oggi hanno rinfacciato a Sorte la falsità di un'altra delle "sue" dichiarazioni propagandistiche del 2015.


Da L'Eco di Bergamo: Il problema dei pendolari è che hanno memoria, anche perché il tempo passato a bordo di Trenord lascia il segno.

In un articolo del giugno scorso de L’Eco di Bergamo, il Pirellone, per bocca dell’assessore regionale (bergamasco) Alessandro Sorte, annunciava quattro nuovi treni su Bergamo per aprile 2016.

«Sulla Bergamo-Pioltello-Milano entro aprile 2016 circoleranno 3-4 treni nuovi e il materiale rotabile sulla linea sarà quasi totalmente rinnovato» si leggeva nell’articolo.
E ancora: «Se tutto dovesse andare per il verso giusto, tra pochi mesi i pendolari bergamaschi potrebbero viaggiare a bordo di treni molto diversi da quelli attuali: nuovi (o comunque semi-nuovi), dotati di comfort e servizi (climatizzazione e accesso per i disabili), oltre che di sistemi di sicurezza all’avanguardia (videosorveglianza). Secondo lo stesso Sorte, infatti, i nuovi treni inizieranno ad arrivare dopo la chiusura di Expo: con il cambio orario di dicembre e grazie alla disponibilità dei treni precedentemente utilizzati per i servizi Expo, sarà possibile introdurre sulla linea Bergamo-Pioltello-Milano un treno Vivalto (che va ad aggiungersi a quello già in uso sulla linea) o, in alternativa, due Coradia».

Effettivamente, sulla linea Bergamo-Treviglio, persino nelle fasce di punta, si può trovare qualche treno moderno. Vien da ridere, se si fa un confronto con i Brescia-Milano, i Cremona-Milano e i Verona-Milano delle fasce orarie di punta.
O anche con le fasce non di punta: il favoloso "treno moderno o semimoderno" 2103 delle 16:25, per esempio, è quello protagonista delle spettacolari prestazioni di queste ultime settimane, con guasti sempre più frequenti, inadeguatezza cronica di posti a sedere, sistemi di sicurezza che si guastano e fanno sopprimere il treno. Sarà lo stesso anche per i treni promessi per la Bergamo-Milano?

Solitamente, la sostanza dell'operato di Sorte e Trenitalia/Trenord si tocca con mano sulla linea Treviglio-Milano. Questa volta, invece, tocca ai bergamaschi scoprire l'affidabilità delle veline che Trenitalia/Trenord fa leggere all'assessore ormai da molti mesi.

Ma è ben noto che in Italia, e soprattutto in Lombardia, non sono importanti i fatti, quanto le dichiarazioni fatte alla stampa e senza contraddittorio: basta dichiarare che tutto va bene, che la puntualità è migliorata, che i treni sono nuovi, e tutti sono contenti. E alle elezioni i cittadini lombardi astutamente votano ancora chi perpetua questo stato da decenni.

mercoledì 6 aprile 2016

Ferrovie Nord Milano: soldi pubblici, azienda privata

Lunedì 4 Marzo 2016, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate con 10 minuti di ritardo, facendo saltare due "coincidenze" per Milano Centrale. Persino il treno che parte da Lambrate alle 7:28, pur essendo arrivato con 20 minuti di ritardo, è già ripartito.

Martedì 5 Marzo 2016, il 10456 si presenta con carrozze a un solo piano, ma almeno costringe i passeggeri a viaggiare in piedi senza accumulare ritardi.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 parte da Milano Centrale con 8 minuti di ritardo, senza che venga comunicato il motivo. Non solo è affollato di pendolari, come sempre, ma alla stazione di Milano Lambrate si riempie ulteriormente di passeggeri. Per esempio, cinque adolescenti slavi che schiamazzano, bevono e mangiano, senza nemmeno degnarsi di togliere gli zaini che portano sulla schiena, e che sventolano in faccia ai passeggeri seduti, infischiandosene del poco spazio a disposizione di tutti. Dove sono il personale di bordo o i dirigenti-viaggiatori di Trenord, quando si verificano queste situazioni da carro bestiame?

Mercoledì 5 Marzo 2016,
alla stazione di Treviglio c'è un treno cancellato, quello delle 7:28. I treni delle 7:33 e delle 7:53 sono in ritardo. Il motivo è lo stesso per tutti: ritardo nella preparazione del treno. Ma che è, il personale è rimasto tutto a letto? Oppure credeva di essere di nuovo in sciopero?
E soprattutto, in questi casi di servizio interrotto, la giunta lombarda non dovrebbe denunciare Trenitalia/Trenord, o magari addirittura azzardarsi a pretendere spiegazioni?
Il treno 10456, unico ad arrivare a Treviglio in orario, si presenta con carrozze a un solo piano. Dato che non ci sono altri treni in arrivo, i passeggeri si riversano su quest'unico treno disponibile, e lo ingolfano anche più del solito.
Complimenti alla gestione accorta del servizio ferroviario. "Servizio", dico, in quanto "offerta" non è una definizione valida, perchè questo termine implica almeno due opzioni tra cui scegliere; invece qui c'è un treno solo su cui tutti devono stiparsi. (No, il Passante non è un'alternativa valida, se impiega dai venti ai trenta minuti in più).

Al ritorno, il 2105 delle 17:25 per Verona parte da Milano Centrale già pieno. Già alle 17:10, i passeggeri devono correre lungo il marciapiedi, per aggiudicarsi uno degli ultimi posti liberi delle carrozze di testa. Il treno parte con tutti i posti a sedere già occupati, e alla stazione di Milano Lambrate si riempie ulteriormente, con passeggeri in piedi compressi in così poco spazio da non riuscire quasi a girarsi o spostarsi per scendere. Il treno arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo (ma sono 5 dichiarati).

Da Metro News del 4 aprile 2016, un aggiornamento sulla vicenda di Norberto Achille, ex presidente di Ferrovie Nord Milano, sotto processo per aver sottratto 450 mila euro dalle casse della Società.

I suoi avvocati hanno fatto ricordo alla questione della “qualifica giuridica” di Fnm, per difenderlo: infatti, se la società è pubblica, l’accusa sarà di peculato; se invece deve essere considerata privata, Achille dovrà rispondere di appropriazione indebita. Il reato è il medesimo, ma il peculato è contro un bene pubblico, e prevede una pena doppia.

Dov'è lo sdegno della giunta Lombarda, davanti alle manovre di questi azzeccagarbugli? Maroni, Salvini e compagnia, tanto bravi a infiammarsi e a tuonare quando sono in campagna elettorale, non dovrebbero essere in prima fila, in questa battaglia per la difesa del denaro pubblico e degli interessi dei lombardi?
Stranamente, i leghisti tacciono. Tacciono sempre, quando si tratta di dirigenti truffaldini di Trenord.

La tesi degli avvocati di Achille è supportata dall’ex presidente della corte costituzionale Valerio Onida, che afferma che Fnm è privata.

Stando a Wikipedia, Fnm è "quotata alla Borsa di Milano", e "il capitale azionario è detenuto per il 57,57% dalla Regione Lombardia, per il 14,5% dalle Ferrovie dello Stato, per il 3,078% da Aurelia S.p.A. mentre il restante flottante è in mano a privati.".
Non basta questo per definire Fnm come società pubblica?
Evidentemente no. Che ne so io di cosa serve?
Onida afferma anche che è invece impresa pubblica la controllata di Fnm, cioè Trenord, perchè "svolge un servizio pubblico".
Davanti a questa illuminante affermazione, io mi chiedo: ma allora Fnm a cosa serve? Non svolge un servizio pubblico? Cosa c'entra quindi con le ferrovie lombarde? Perché Regione Lombardia e Ferrovia dello Stato ne detengono una preponderante maggioranza azionaria, se non svolge un servizio pubblico?
E perchè il consiglio di amministrazione di Fnm è nominato dalla Regione Lombardia, se questa azienda è privata?
Onida afferma che "conta il servizio, non la provenienza del cda". Ma in cosa consiste allora questo servizio "non pubblico" di Fnm? Chi è che fornisce il "contratto di servizio per il trasporto" alla Regione Lombardia?

Sarebbe bello che, negli anni, gente come Maroni o Formigoni avesse fatto chiarezza al riguardo. O volesse farla adesso, indignandosi ancora una volta per questa situazione ibrida, equivoca e in definitiva utile solo a ledere gli interessi dei cittadini lombardi.
Stranamente, i leghisti tacciono. E, soprattutto, non agiscono.

L'articolo di Metro osserva anche che non è comprensibile la scelta "dei vertici di Fnm, che pagano un altro big come l’ex sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà, per sostenere la medesima tesi." (quella di Fnm come società privata).

L'articolo ragiona: "Perché lo fanno? A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che lo facciano per non essere soggetti ai controlli previsti sugli organismi pubblici, molto più stringenti rispetto a quelli sulle società private."
Infatti, "dalla definizione della natura giuridica della holding regionale dei trasporti dipende" anche "la possibilità di controllo sugli atti di organi come Anac e Corte dei Conti."
Avete presente Maroni, che sta creando un doppione di Anac per vigilare (dice lui) su situazioni illegali come quelle in cui sono finiti i suoi vari fedelissimi che gestivano la sanità lombarda?
Ecco svelata, ancora una volta, la verità sull'operato della giunta Lombarda: la creazione di un nuovo organo (ridondante) di controllo è una cortina fumogena, e serve solo per fare annunci ad effetto con cui prendere formalmente le distanze dai corrotti; dietro le quinte, però, si opera per mettere al sicuro i corrotti e i vari "amici" e "fedelissimi" calandoli in società di comodo, i cui assetti giuridici vengono lasciati nel vago proprio per proteggere questi "amici". Società definite "private", ma finanziate coi soldi pubblici.
Puoi creare tutti gli organi di controllo che vuoi, ma se poi dici che le società dove si annidano i ladri sono private, allora gli organi di controllo perdono potere e la legge non può colpire i ladri come dovrebbe.

Non dimentichiamo il caso dell'attuale presidente del gruppo Ferrovie Nord Milano, Andrea Gibelli, per esempio. Quello che pensa a trasformare le stazioni ferroviarie in centri commerciali.
E' un architetto. che ci fa alla presidenza di una società ferroviaria? Guarda caso, è un politico leghista, "vicino" a Maroni: sembra un caso esemplare di dirigente di Fnm che ha tutto l'interesse a dichiarare Fnm privata, per non dover spiegare allo stato (e ai cittadini) cosa ci faccia lui lì, e perchè il suo interesse principale sembra essere quello di creare appalti per l'edilizia privata.
E "gestire le stazioni" è un'attività privata o un servizio pubblico? A chi servono le stazioni? Al pubblico. Però Fnm è privata, pur fornendo un servizio come quello della gestione delle stazioni?
Sarebbe davvero interessante che gente come Onida e Catricalà ci spiegassero quali servizi Fnm fornisce per essere definita privata.
E dimostrato che Fnm è privata, sarebbe utile che Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato ci spiegassero perchè vi partecipano con quote di maggioranza.

A seconda della sentenza, Achille sarà condannato o meno. Se Fnm risultasse privata, sarebbe giusto che Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato si ritirassero dall'azienda: che senso ha riversare denaro pubblico nelle casse di un ente privato che, stando a Onida, NON fornisce un servizio pubblico? E, per di più, è popolato da dipendenti infedeli (piazzati lì da Lega Nord e Forza Italia) che usano il denaro aziendale (in maggioranza pubblico) per fini personali?

venerdì 1 aprile 2016

Primo d'aprile: il pesce del treno soppresso dopo 40 minuti di agonia

Venerdì 1° Aprile è il giorno ideale per giocare scherzi memorabili.
Trenord/Trenitalia/FS non si lascia sfuggire l'occasione.
Il treno 2103 delle 16:25 da Milano Centrale per Verona è lo strumento perfetto.
Come ho raccontato, settimana scorsa questo treno si è guastato e ha accumulato 25 minuti di ritardo. Il suo modello è ETR425, se questa sigla dipinta sui locomotori significa qualcosa: forse non è uno dei tre modelli tanto vantati sulla rivista gratuita di FS, ma è comunque un modello moderno, e deve essere costato non poco. Perchè si guasta sempre?
Nel caso in esame, il treno raggiunge la stazione di Milano Lambrate in relativo orario, riparte e si ferma. Riparte, copre pochi metri, e si ferma. Tre, quattro, cinque, dieci volte. Arrancando penosamente, copre la distanza che separa Lambrate dalla stazione di Pioltello accumlando 35 minuti di ritardo.
TRENTACINQUE. MINUTI. DI. RITARDO.
E durante questi trentacinque minuti, il personale di bordo mantiene il più totale silenzio. Non una parola viene spesa per informare i passeggeri di cosa li sta trattenendo contro la loro volontà nella terra di nessuno tra Lambrate e Pioltello.
Interruzione del servizio, potremmo dire? Dove sono Cinzia Farisè e i suoi dirigenti che dovevano viaggiare con i pendolari? Dov'è l'arrogante controllore che martedì 29 marzo faceva tanto l'aggressivo col tranquillo e cortese passeggero che osava aver pagato l'abbonamento, ma dimenticato la tessera? Dov'è l'assessore Alessandro Sorte, che solitamente legge le veline passategli da Trenitalia, oppure tuona contro l'opposizione che osa mettere a nudo le sue operazioni effettistiche e di facciata, ma prive di sostanza?
Boh. Di certo non erano sul treno 2103, che a Pioltello ha fatto attendere i passeggeri per altri 10 minuti, prima che il personale di bordo si ricordasse di rendere nota, via altoparlanti interni, la presenza di un guasto al "sistema di sicurezza" (frase purtroppo stringata e incomprensibile).
E, infine, l'annuncio definitivo: il treno termina la corsa a Pioltello.
30 minuti buttati via. Altri 10 minuti passano prima che arrivi il 17.10 per Brescia, in ritardo di 10 minuti e con carrozze a un solo piano già piene. Chi riesce, sale a bordo.
Il resto dei passeggeri deve attendere il passante S5 23057 delle 17:21, che arriva in ritardo di 10 o di 5 minuti, a seconda che il passeggero consulti gli schermi nei sottopassaggi o quelli sui marciapiedi della recentemente rifatta stazione di Pioltello. Rifatta benissimo, ovviamente: schermi diversi riferiscono ritardi diversi per lo stesso treno. Dai marciapiedi, non c'è verso di sapere quali treni siano in arrivo, perchè gli schermi con gli orari si trovano nel sottopassaggio o sul solo binario 1. Ma questi schermi riportano ritardi non congruenti con quelli degli schermi specifici dei singoli marciapiedi. E quindi?
Quindi vince il ritardo peggiore, quello di 10 minuti.
Io ho usato un'ora di permesso per arrivare a destinazione esattamente all'ora a cui arrivo quando esco senza prendere un permesso. Un'altra ora buttata via. Chi me la ripaga? Come rientrerà nelle statistiche di Trenitalia/Trenord, che vantano fantomatici miglioramenti della puntualità?

Ma soprattutto, che il treno 2103 modello ETR425 (o quello che è) avesse problemi, lo si sapeva da almeno una settimana.
E non è che nei mesi precedenti non si sia guastato spesso. Oppure devo considerare una portentosa coincidenza, il fatto che le rare volte in cui io ho preso quel treno, si sia verificato un guasto?
Chi è stato a decidere di continuare a utilizzarlo? E' stata effettuata un'opportuna manutenzione in merito? Perchè è stato acquistato un treno così difettoso? Chi ha deciso l'acquisto, e in base a quali garanzie e collaudi? Ci si può rivalere sul costruttore? Trenitalia/Trenord/FS pagheranno per questa interruzione di servizio?

Purtroppo, l'assessore ai trasporti Alessandro Sorte non interviene mai, quando accadono cose come questa, chiedendo con forza spiegazioni a Trenord (o Trenitalia o FS, come ben sappiamo queste entità si separano solo quanndo bisogna scaricare le responsabilità di fronte agli utenti).
L'assessore si sveglia solo quando si tratta di fare propaganda politica, attaccando l'opposizione con dichiarazioni pesanti e sensazionalistiche, studiate al solo scopo di solleticare gli istinti peggiori dell'elettorato più ignorante.
E' il caso della faccenda dell'aumento delle guardie giurate sui treni: come ben risponde il M5S, Sorte si guarda bene dal dichiarare la completa inutilità di queste guardie, che sono costate 7 milioni e che non possono intervenire quando si verifica una situazione che riguarda la sicurezza (violenze da parte di passeggeri, per esempio).
Si tratta di un deterrente davvero costoso, che si è dimostrato inefficace, stando alle stesse notizie usate da Sorte per dimostrare che bisogna spendere ancora più soldi per assumere ancora più guardie impossibilitate a intervenire.
Ma Sorte non esita ad attaccare un avversario politico, scaricando così le colpe dell'inefficacia dei propri provvedimenti. E con che impeto lo fa, con che affermazioni pesanti e drammatiche.
Magari sentissimo Sorte rivolgersi così a Trenitalia/Trenord, chiedendo conto del denaro speso per treni moderni inadatti alle linee su cui sono stati piazzati, o chiedendo chiarezza sulla discordanza tra i dati sulla puntualità diffusi dalla stessa Trenitalia e le proteste degli utenti, tanto per fare due esempi del disservizio di Trenitalia/Trenord che invece non viene mai affrontato dalla giunta Lombarda, se non con annunci che si rivelano poi slegati dalla realtà.

D'altra parte, basta vedere la mentalità propagata dalla capolista di Forza Italia per le prossime elezioni, per capire quanto importi a questa gente del servizio pubblico.


Un video per contestare la politica del Comune di Milano sulle multe, davanti a una fila di auto in divieto di sosta. Il set del j’accuse della capolista alle prossime elezioni di Forza Italia, Mariastella Gelmini, non sfugge all’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, che la inchioda: “Questa candidata davanti a tre auto in sosta irregolare dice basta multe. É la stessa del tunnel dei neutrini dalla Svizzera al Gran Sasso.

Invece che puntare sull'educazione civica dei milanesi, preferisce parlare ai loro istinti peggiori, ergendosi a paladina del menefreghismo e dell'arroganza degli automobilisti incivili che voglio fare i loro porci comodi ovunque e sempre.
Certo, i cittadini dovrebbero non solo essere sensibilizzati, ma anche messi in condizioni di poter fare a meno dell'automobile. Ciò però significa rafforzare il trasporto pubblico: a parole, è un obiettivo prioritario con grandi investimenti, ma i fatti dicono l'esatto opposto. Basta pensare ai ripetuti finanziamenti all'inutile e fallimentare autostrada BreBeMi, per esempio. O all'intoccabilità degli "amici leghisti" a cui è stato necessario trovare un posto ben retribuito all'interno di Trenord. O ai presidenti che pensano che per migliorare il trasporto si debba trasformare le stazioni in centri commerciali. O all'avallo della politica e dei dati di Trenitalia, agghiacciante caso di azienda che controlla se stessa col benestare del politico eletto per difendere invece gli interessi dei cittadini.

Quello che davvero abbiamo, oltre alle chiacchiere e alla celebrazione degli autoveicoli da usare in barba a qualsiasi senso decenza e civiltà, sono certi treni modernissimi e sbandieratissimi come grandi risultati, che però si guastano in continuazione e in modo sempre più grave, senza che nessuno intervenga a capire perchè cose del gener siano all'ordine della settimana. Persino quando non ci sono i passeggeri.