venerdì 28 ottobre 2016

Arrestati il manager e il progettista del ponte sullo stretto di Messina, implicati in tangenti per l'Alta Velocità, e attualmente alleati di Renzi Matteo

Lunedì 24 Ottobre 2016, il 10456 delle 7:23 da Treviglio arriva alla stazione di Milano Lambrate con un ritardo tale da far perdere ben tre "coincidenze".
Il suo ritardo è giustificato dai lavori di "potenziamento e manutenzione" che fino al 10 dicembre potranno rallentere le corse sul tratti di linea Treviglio-Melzo.
Lo stesso vale per il treno da Bergamo per Milano Centrale, che arriva a Lambrate alle 7:43, oggi in ritardo di 5 minuti.
Non si capisce perchè il 7:39 per Milano Centrale abbia un ritardo dichiarato di 5 minuti, provenendo da un'altra linea E il suo ritardo effettivo è di 9 minuti, in ogni caso.
Ma è difficile capire come regolarsi, alla stazione di Milano Lambrate, dato che l'orologio "digitale" sullo schermo all'ingresso del sottopasso principale è inattivo ormai da giorni, e nessuno sembra intenzionato a ripararlo.
Dato che non c'è traccia del 7:49 per Milano Centrale (unico treno in orario? Oppure è stato cancellato?), e io non so che ore sono, che treno posso prendere?
Il 7:54 da Bologna per Milano Centrale? No: è in ritardo di 25 minuti. E non è certo colpa dei lavori sulla linea Milano-Brescia.
C'è il treno da Mantova per Milano Centrale delle 8:03. No. E' in ritardo di 10 minuti, e non viene certo da Brescia.
Resta solo il lentissimo 7:53 da Brescia (ma pensa tu), che anche se a Lambrate si svuota dei numerosi studenti che vi viaggiavano stipati, continua a essere inaccessibile.

Al ritorno, il 2105 delle 17:25 parte da Milano Centrale con un ritardo di 4 minuti. Il sistema sonoro delle informazioni si guarda bene dal dirci il motivo, ma è palese: il 2105 parte (dal binario 11) solo dopo che un Freccia Rossa è giunto in ritardo al binario 12. E' palese che, ancora una volta, Trenitalia privilegia il servizio privato (o futuro privato) a discapito di quello pubblico. Ma chi mai reagirà a questi soprusi? Nessuno: Trenitalia e Trenord si controllano da sole; personaggi utili come il ministro Delrio e l'assessore Sorte si limitano a fare dichiarazioni importanti in tv, ma finiscono con l'applaudire a qualunque decisione degli amministratori delegati delle due aziende ferroviarie, correndo a inaugurare tratte dell'Alta Velocità o a leggere i loro comunicati aziendali com grande fervore e obbedienza.
Il 2105 arriva a Treviglio con 9 minuti di ritardo, che diventano ben più di 10 una volta sbarcati i passeggeri, ma ufficialmente sullo schermo della stazione restano 5.
Sempre alla stazione di Treviglio, si scopre che il 18:03 per Brescia è cancellato.

Non va meglio sulla tratta Bergamo-Treviglio-Milano:


Ancora disagi per i pendolari bergamaschi diretti a Milano in treno. Quello delle 6.27 per Porta Garibaldi ha accusato 25 minuti di ritardo, mentre quello successivo era già strapieno a Bergamo.

 C'è qualche quotidiano che parli dei disagi della linea Brescia-Milano? Pare di no.

Martedì 25 Ottobre, alla stazione di Treviglio, il treno suburbano per Novara delle 7:40 (?) viene cancellato a causa di un guasto a un passaggio a livello. E' possibile? Avrò capito male la destinazione? Ma è certo che, tanto per cambiare, ci sono un impianto guasto, e un treno in meno per l'eccellenza delle ferrovie lombarde vantata dal segretario leghista pochi giorni fa.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:39 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti, ed è fermo al binario 8. Peccato che lo schermo relativo al binario 8, ai piedi della scalinata dello stesso, non riporti alcuna informazione. Come può un passeggero sapere che il treno è in attesa su quel binario? E' un altro dei guasti che si accumulano ormai da mesi agli impianti della stazione di Lambrate.
Alla stazione di Milano Centrale, dopo le 8:00, un treno per Verona Porta Nuova viene cancellato. I successivi treni della linea Milano-Verona, sia in andata che in arrivo, hanno un ritardo che va da 10 a 20 minuti. Perchè? Non si sa.
Cosa ne dice il sito di trenitalia, nella sezione InfoMobilità? Assolutamente nulla.

Mercoledì 26 Ottobre, alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:39 per Milano Centrale ha un ritardo di 10 minuti, che a sua volta fa rallentare il 7:49 per Milano Centrale, in un effetto domino (non annunciato dagli altoparlanti).
Un treno da Piacenza per Milano Greco Pirelli viene cancellato a causa di un guasto al treno, sempre nell'ambito dell'eccellenza della gestione del parco treni della elogiata FNM. Da quanto tempo si parla del rinnovo di questo parco treni? Da mesi. I pendolari lo reclamano da anni. E da quante settimane ormai si va avanti con treni guasti e corse cancellate ogni due giorni (quando va bene)?
E questa è l'eccellenza della gestione leghista.
Il 2105 da Milano Centrale per Verona parte con una carrozza inagibile: forse si temeva che ci fossero troppi posti in piedi per i pendolari in attesa alla stazione di Lambrate.

Venerdì 28 Ottobre, alla stazione di Milano Lambrate, dopo le 7:45, il treno da Piacenza per Milano Certosa delle 7:39 è in ritardo di 10 minuti. Non vale la giustificazione dei lavori sulla linea Brescia Milano.
Un treno da Milano Greco Pirelli per Stradella è cancellato (senza che se ne dica il motivo). E' da antologia della sintassi Fantozzina il caos fatto dall'impiegato ferroviario che tenta di spiegare all'altoparlante quale altri treni (e coincidenze) i passeggeri possano sfruttare per raggiungere Stradella.

Il 2101 delle 15:25 da Milano Centrale per Verona ha 35 minuti di ritardo.
La causa? Guasto alla motrice? Guasto alle porte? Ai passeggeri in attesa alla stazione di Milano Lambrate non viene reso noto.
E il sito My-Link fornisce informazioni incredibilmente squinternate, tanto per ricordarci l'eccellenza di Trenord.
Il treno risulta "in orario", ma se si accede al dettaglio, risulta "non partito".
Sarebbe interessante sapere quanto spende Trenord (o FNM? O un'altra sotto-azienda?) per mantenere in vita e "aggiornato" questo sito.

Se lo chiederanno mai, i politici della Lega Nord nella giunta della Regione Lombardia? Probabilmente no: finora non si sono mai chiesti nulla, neppure di fronte a gestioni disastrose, incompetenza manifesta, spese pazze come quelle di Norberto Achille.

Di certo queste domande non se le pone Maroni Roberto, che si impegna invece a smentire le dichiarazioni perentorie dell'anonimo segretario della Lega Lombarda di qualche giorno fa.
Il segretario in questione non voleva nemmeno sentir parlare di FS che acquista metà di Trenord, denunciandone le palesi mire speculatrici a vantaggio dell'Alta Velocità e a discapito del trasporto regionale.
Ovviamente Maroni Roberto dice il contrario del suo collega, come riferisce MetroNews di mercoledì 26 ottobre 2016.
Quello che si può notare è che Maroni, come l'altro tizio, celebra Trenord e FNM (da oggi "Finanziaria del Nord per la Mobilità"), e non spende una parola per il perverso e diffuso meccanismo di corruzione interna che è emerso con l'accusa a Norberto Achille. Infatti, il suo sostituto Gibelli Andrea non ha fatto altro che rimuovere l'impiegato FEDELE che aveva smascherato l'amministratore infedele, seppellendo poi tutto sotto una corte di oblio e omertà, a cui Maroni si è adeguato. Improvvisamente, Maroni, lo stesso che aveva scacciato la cricca di Bossi con una simbolica scopa, simbolo di pulizia, ha perso interesse nei suoi stessi intenti di lotta alla corruzione, al peculato, al latrocinio eccetera.

Il 2105 delle 17:25 per Verona parte da Milano Centrale già pieno, con passeggeri in piedi in ogni carrozza, corredati di trolley, valige, zaini e zainetti. E' ovvio: essendo venerdì, i treni verso le altre regioni si riempiono di vacanzieri, di lavoratori e studenti in trasferta che tornano a casa, di turisti.
Lo sanno tutti, tranne gli eccellenti dirigenti dell'eccellenza delle ferrovie nordiche, che si guardano bene dall'aggiungere una corsa sulla stessa tratta, o di aumentare i posti (magari promuovendo l'acquisto di carrozze e treni come si deve per gestire un maggior numero di passeggeri, invece che prediligere veicoli ridicolmente inadeguati in termini di capienza).

La rassegna stampa prosegue informandoci dell'arresto di due personaggi coinvolti nelle Grandi Opere dell'Alta Velocità e del ponte sullo stretto di Messina. Due personaggi al fianco di Renzi Matteo, quando questi rilanciò il progetto del ponte. Progetto sostenuto, come ben sappiamo, anche dall'AD di Ferrovie dello Stato, Mazzoncini Renato, nonchè dal non-ministro dei trasporti Delrio Graziano.

Grandi Opere, nella maxi-retata arrestati anche il progettista e il manager del ponte sullo Stretto

Proprio un mese fa, nel giorno in cui Matteo Renzi rilanciava il progetto, Michele Longo ed Ettore Pagani erano al suo fianco. Da ieri sono agli arresti nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in manette anche il figlio dell'ex ragioniere dello Stato Monorchio e in cui è finito indagato Lunardi jr. Il premier minimizza: "Processo sia rapido. Stiamo parlando di arresti legati a vicende del passato"

Si tratta del presidente e del vice-presidente del Consorzio Cociv, Michele Longo ed Ettore Pagani. Due uomini espressione del gruppo Salini-Impregilo. Il primo, Longo, ne è una delle figure apicali essendo general manager domestic operation e avendo quindi la responsabilità non solo delle opere del cosiddetto Terzo Valico, ma anche di tutte le altre operazioni italiane che coinvolgono il gruppo. Di più, è l’uomo del Ponte, colui con il quale lo Stato deve parlare se l’argomento è la maxi opera tra Sicilia e Calabria. E Pagani è il suo braccio destro, nonché “responsabile del progetto Ponte sullo Stretto” per conto di Impregilo, come recita il suo curriculum.

Le misure di custodia cautelare sono scattate nell’ambito di un’operazione sulle Grandi Opere, dove – secondo i magistrati – non c’è solo la solita gigantesca corruttela, ma anche e soprattutto la sistematica violazione delle normative di sicurezza, con lavori non fatti a regola e uso di materiali scadenti (“il cemento sembrava colla”, intercettano gli inquirenti). Opere costosissime, spesso inutili e soprattutto pericolose.
Curiosamente, la versione di questa notizia su Repubblica minimiza l'aspetto relativo ai ruoli attuali di Michele Longo ed Ettore Pagani, e non menziona il loro coinvolgimento col ponte sullo stretto di Messina, nè la loro palese intesa con Renzi Matteo. Come mai?

Qualcuno si ricorderà che FS va anche verso una fusione con ANAS, ancora una volta nel silenzio e nell'indifferenza dei politici fautori di questa operazione, nonostante sia da tempo noto il "sistema" interno ad ANAS, del tutto analogo a quello di FNM nella sua logica criminale di tradimento della missione di servizio al cittadino con denaro del cittadino.

Anas, la strategia su Aurelia ed E-45: abbandonate per favorire nuovi cantieri

Le due arterie sono state deliberatamente abbandonate per anni: incidenti mortali e code per creare la necessità di costruire due nuove autostrade

Da Civitavecchia a Rosignano, l’Aurelia per anni è stata maltrattata. Tenuta male per scelta deliberata, senza darsi pena per le conseguenze, i disagi per gli automobilisti, i pericoli per la circolazione, le code, le ripercussioni sui trasporti via camion. E anche gli incidenti, i morti e i feriti. L’Aurelia è stata scientificamente trascurata per dimostrare che era inevitabile, anzi, urgente costruire un’autostrada a pagamento al posto della vecchia statale.

Uscito di scena nella primavera del 2015 il ras dell’Anas, Pietro Ciucci, che quella strada avrebbe dovuto mantenere in perfette condizioni come il salotto di casa, i sospetti trovano conferma. Fonti autorevoli dell’azienda delle strade ammettono: l’Aurelia è stata abbandonata per scelta. Lo stesso maltrattamento programmato è stato riservato a un’altra grande via, la Orte-Cesena (E 45), la superstrada più lunga d’italia, 250 chilometri dal Lazio alla costa adriatica.

In questo caso la conferma del misfatto è fornita addirittura da Gianni Vittorio Armani, il successore di Ciucci che in un’intervista ha confessato che quella strada è indecente perché è stata a lungo deliberatamente trascurata. Anche nel caso della E 45, l’obiettivo dell’Anas di Ciucci era creare le condizioni perché non si potesse fare a meno di costruire un’autostrada, con caselli e pedaggi naturalmente.

venerdì 21 ottobre 2016

Cancellazioni e treni guasti e impianti guasti e passeggeri zotici

Nonostante i treni guasti e i ritardi descritti nella giornata di mercoledì 19 ottobre 2016, almeno due dei treni che sono partiti da Treviglio alla volta di Milano Centrale sono riusciti a coprire la distanza in soli 17-18 minuti.
Come sottolineava un utente in un commento del post precedente, si tratta del tipo di prestazione che era la norma fino al 2009, e che in seguito è scomparso (per la serie, si progredisce con le tecnologie e i treni diventano più lenti).
Questo evento significa forse che, finalmente, dopo mesi di disservizio con ritardi e cancellazioni di treni fondamentali per i pendolari, RFI è riuscita a riparare i guasti alla rete ferroviaria tra Brescia e Milano?
L'illusione svanisce in fretta.

Giovedì 20 Ottobre, il treno delle 8:33 da Treviglio per Milano Centrale è cancellato a causa di un treno guasto alla stazione di Pioltello.
Ho perso il conto: è il terzo o il quarto treno guasto che blocca il servizio ferroviario, questa settimana?
Forse il conto è stato tenuto da altri? Sorte Alessandro, Gibelli Andrea, Delrio Graziano, qualcuno di coloro che dovrebbero garantire che il servizio ferroviario pubblico di Trenord, Trenitalia, FerrovieNord, RFI, FS eccetera sia non solo alimentato dal denaro pubblico, ma anche fornito in maniera adeguata, e sanzionato ripetutamente nel caso di fallimenti ripetuti?
Ma, forse, ognuno di loro ha altri interessi a cui badare, e chiude entrambi gli occhi: Delrio deve privilegiare le privatizzande FrecceRosse, per fare contenta la fame di profitto dell'amministratore delle Ferrovie Dello Stato, interessato a tutto tranne che a fornire un servizio pubblico al pubblico che lo paga; Sorte e Gibelli devono invece difendere il feudo leghista (poltronificio) di Trenord, dove collocare gli amici della loro area politica garantendo loro lauti stipendi in cambio di niente.
Ma forse non è vero niente. Però di certo nessuno di costoro si degna mai di rispondere alle istanze dei pendolari, se non con comunicati scritti da Trenitalia.

Venerdì 21 Ottobre, alla stazione di Treviglio, il treno da Verona per Milano Centrale delle 7:0 è in ritardo di 20 minuti.
Il 7:28 da Brescia per Milano Greco Pirelli è in ritardo di 10 minuti.
Il 7.33: da Brescia per Milano Centrale è cancellato.
Nient'altro? Pare un po' poco, nella stessa giornata in cui i sindacati ferroviari hanno il coraggio di indire uno sciopero del personale dalle 9:00 alle 17:00. Di venerdì, giorno ideale per una protesta ideata per colpire i dirigenti ferroviari, giusto?
Il danno (altro che disservizio) ai pendolari è conseguenza di un guasto agli impianti di circolazione, nientemeno. E per fortuna che sono in corso "lavori di potenziamento e di manutenzione" sulla linea Brescia-Milano.
Si viene tentati dal sospettare che questi lavori siano un paravento per nascondere le conseguenze che comportano i lavori per il completamento della tratta Alta Velocità Brescia-Treviglio, la quale chiaramente ha priorità rispetto al trasporto regionale e ai diritti dei pendolari (Delrio lo ha dimostrato palesemente, venendo tutto felice e giulivo a celebrare il collaudo della linea AV a Treviglio, senza spendere una sola parola per le macerie del servizio regionale tra cui si è aggirato nel più ebetemente gioioso degli oblii).

Ma non si può trascurare l'inciviltà dei passeggeri, per chiudere in bellezza la settimana.
Sul 2105 da Milano Centrale per Verona, come sempre molto affollato, due persone non trovano posti contigui. Lui si siede davanti a me. Lei si siede alle mie spalle.
Lei decide di voler continuare a conversare con lui, per cui ruota il busto di novanta gradi, sporge la testa e parla con lui. E' indifferente al fatto che le sue parole vengano vomitate tutte nelle mie orecchie. E, a onor del vero, parla a voce relativamente bassa.
Quando però il treno accelera, e diventa più rumoroso, lei decide di alzare la voce, e di proseguire la conversazione.
Evidentemente, lui e lei sono i soli esseri umani, sul treno. Gli altri, ai loro occhi, sono sagome di cartone, da ignorare a oltranza, e da trattare come se fossero invisibili.
La cosa si protrae, e io sbotto infastidito. E ottengo come risposta da lui che esiste la libertà di parlare: curiosamente, quella portata avanti è la libertà di urlare nelle orecchie di una persona, la quale commette il crimine di essere seduto tra lui e lei, quando lui e lei vogliono conversare come se fossero a casa loro.
La "libertà di parlare" è in realtà "la libertà di fare i propri comodi", calpestando con arroganza e strafottenza i diritti degli altri. La tua libertà finisce dove inizia la mia, si suol dire ai bambini per spiegare il concetto della coesistenza: diventati adulti, il concetto si trasforma in "la tua libertà deve sottostare alla mia".
E d'altra parte gente come Renzi Matteo e la sua cricca governativa no può essersi formata così per puro caso: è semplicemente il prodotto di decenni di degrado del senso civico del paese, e la loro arroganza egocentrica si manifesta in una parte fin troppo ampia dei loro coetanei.

mercoledì 19 ottobre 2016

Trenord e il massimo conseguimento nel campo dell'eccellenza

Mercoledì 19 Ottobre, alla stazione di Treviglio, il treno delle 7:02 da Verona per Milano Centrale ha un ritardo di 40 minuti.
Il 7:28 da Brescia per Milano Greco Pirelli ha un ritardo di 25 minuti.
Il 7:33 da Brescia per Milano Centrale ha un ritardo di 30 minuti.
La linea Brescia-Verona è infatti bloccata dall'ennesimo guasto a un treno precedente.
Non va meglio ai pendolari che partono da Bergamo, perchè sulla linea Bergamo-Carnate-Milano si verificano analoghi ritardi a causa di un treno guasto.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno per Milano Centrale delle 7:43 da Bergamo è in ritardo di 5 minuti, a causa dei famosi lavori di potenziamento (che, guarda caso, si concludono due giorni prima dell'avvio del tratto di Alta Velocità Brescia-Treviglio; che coincidenza). Anche il treno delle 7:39 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti (e questo non ha la giustificazione automatica dei lavori in corso). C'è anche un treno per Milano Certosa in ritardo di 10 minuti (a sua volta privo della giustificazione automatica dei lavori in corso).
Quindi, da un treno guasto ogni due giorni siamo passati a due treni guasti al giorno più ritardi vari all'ordine del giorno. E i guasti in qestione sono il risultato del brillante servizio di FerrovieNord (dato che ci dicono che la flotta dei treni è fornita da questa azienda).

Forse quindi il ministro Delrio aveva i suoi motivi per gioire del nuovo tratto di Alta Velocità bresciano e dei Frecciarossa, infischiandosene del disastro dei treni pendolari sulla stessa linea: lui obbedisce all'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, mentre la linea di cui parlo io è in mano alla giunta leghista della Regione Lombardia, quindi spetta a questi ultimi farla funzionare. Delrio sarà ministro, ma mica può (o vuole) interferire con la gestione del potere di questo feudo leghista che è la Lombardia. (Di certo Delrio poteva spendere due parole sullo sfacelo della rete ferroviaria, dato che essa è in mano a RFI, la quale preferisce lavorare sulle strade).
Ma se Delrio si astiene in quanto non la gestione "locale" lo riguarda, allora come mai l'AD di FS, Mazzoncini, dichiara di voler annettere Trenord a FS?


Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda stronca le ipotesi di partnership tra le due società.

«Sono assolutamente d’accordo con il presidente di Fnm, Andrea Gibelli, nel respingere le “avances” dei vertici delle Ferrovie dello Stato, dell’amministratore delegato Mazzoncini che, ipotizzando un accorpamento di Trenord con Ferrovie dello Stato, si atteggia già a padrone del vapore, lanciando proclami che non possono che preoccupare migliaia di lavoratori e pendolari lombardi». Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda dà l’altolà alle Ferrovie. «Proprio nel momento in cui Trenord sta aumentando la qualità del servizio con nuovi treni, misure di sicurezza all’avanguardia e interventi di miglioramento nelle stazioni, ecco arrivare il “padrone” romano che vorrebbe acquisire l’azienda per farne tutt’altro».

«Obiettivo della centralizzazione per le Ferrovie dello Stato è poter utilizzare le tratte di Trenord per far transitare le Frecce ad alta velocità, un affare certamente redditizio per Fs, ma in questo modo si lascerebbero a piedi i pendolari lombardi e si trasformerebbero le stazioni intermedie in una terra di nessuno abbandonata ai soliti noti. È bene ricordare, a chi finge di non ricordarlo, che oggi un’alta percentuale di corse e di tratte economicamente non redditizie sono tenute in vita solo grazie all’aiuto della Regione Lombardia che, a salvaguardia dei cittadini lombardi, continua ad avere come priorità il servizio pubblico rispetto all’incasso. Se Trenord finisse nelle braccia di FS avverrebbe esattamente il contrario e questo non può e non deve accadere. Se Ferrovie dello Stato vuole davvero investire in Trenord è la benvenuta, se vuole farla sua per farne altro ed utilizzarne altro non lo è affatto».

La cosa grave di questo scontro è che per i pendolari non si tratta di finire dalla padella nella brace, ma di essere già nella brace e di vedere comunque la brace aumentare di temperatura, chiunque sia a gestire il fuoco.
Grimoldi Paolo della "Lega Lombarda" ha ragione nel denunciare i veri interessi predatori e speculatori di FS, che come ben sappiamo vuole spazzare via il trasporto pubblico per vendere meglio l'Alta Velocità ai privati, ma dare credito a uno come Grimoldi è comunque indice di disperazione, dato che lo stesso soggetto elogia il poltronificio Trenord, vantando cose come "nuovi treni": saranno quelli che continuano a guastarsi a ripetizione, bloccando le linee "convenzionali" un giorno sì e l'altro no? Dove vive, questo Grimoldi?
E quali sarebbero i miglioramenti alle stazioni? Forse l'aver aggiunto negozi e bar, che non si trovano da nessun'altra parte? Immagino di sì, dato che questo è l'unico piano che ha saputo proporre Gibelli, l'architetto messo dai leghisti a capo di Trenord, per sostituire (senza mai censurarne i crimini) quel Norberto Achille che aveva usato i soldi dell'azienda per le spese "pazze" della famiglia.
E a proposito di Gibelli, in che modo il suo operato sarebbe a favore dei pendolari? Forse a Grimoldi sfugge che Gibelli è il fautore del recente sondaggio usato per dimostrare che i pendolari sono la minoranza dei viaggiatori di Trenord, e che quindi l'azienda deve investire nell'edilizia (ristrutturando le stazioni per metterci più negozi).
Forse a Grimoldi sfugge anche di essere il segretario di una forza politica che da anni privilegia il trasporto su gomma, asfaltando il nord ovunque sia possibile, allo scopo di creare autostrate dimostratamente fallimentari (nei progetti ma anche nell'evidenza quotidiana) come la BreBeMi e la Pedemontana, e pompando poi ingenti quantità di denaro pubblico nelle casse degli amministratori privati di queste autostrade, allo scopo di non farle fallire per mancanza di utenti.
Tra le altre barzellette di Grimoldi, quella delle stazioni che in mano a FS finirebbero abbandonate: forse come è successo alla stazione di Treviglio Ovest, che un tempo drenava il flusso dei pendolari non-Trevigliesi diretti a Milano, e che ora serve solo Bergamo, costringendo i detti pendolari a intasare gli spazi inadeguati della già inaccessibile stazione Centrale di Treviglio?
Ciliegina sulla torta, l'idea che la giunta di Formigomarini abbia come priorità il servizio pubblico: non si sa se ridere ripensando ai disagi e disservizi che si protraggono da anni, o se ridere ripensando al continuo andare al risparmio del servizio ferroviario lombardo, in contrasto con le spese pazze del succitato Norberto Achille.
E' difficile non chiedersi se Grimoldi "ci sia o ci faccia", come già Maroni Roberto che per anni non ha visto l'abuso dei fondi pubblici della sua Lega Nord da parte della famiglia Bossi e per mesi non si è accorto della corruzione che dilagava nella sanità lombarda per mano dei suoi "fidati bracci destri" (è un polpo? Quanti ne ha?), come già Gibellini che non si indigna minimamente per le spese pazze del suo predecessore e legittima il "mobbing" del dipendente fedele di Trenord che ha smascherato il ladro.
Ma la risposta la sappiamo benissimo, ed è inutile porsi la domanda, perchè il problema è quello degli elettori che continuano a votare queso ammasso di corrotti e corruttori: sono loro, purtroppo, quelli che "ci sono".

Ancora una volta, riporto i commenti di alcuni lettori che rispondono alle uscite di Grimoldi dicendo molto semplicemente che "il re è nudo":
Parlare del servizio di Trenord come di una eccellenza lombarda é assolutamente ridicolo. Trenord é un utile contenitore di politici trombati e di amici degli stessi politici che governano ininterrottamente la Regione Lommbardia dal 1995.

Paolo Grimoldi che cosa ha fatto per sostenere le lotte dei pendolari lombardi per migliorare il servizio di Trenord? Non lo abbiamo mai visto in tanti anni. E ha il coraggio di dire che Trenord è un'eccellenza della Lombardia? Ma mi faccia il piacere, come diceva Totò. Probabilmente la giunta della Regione Lombardia vuole solo alzare il prezzo per vendere Trenord a Trenitalia. I comitati pendolari della Lombardia sono da tempo impegnati a contrastare i nefasti effetti della Alta Velocità sui treni dei pendolari, e a maggior ragione i nell'imminenza del cambio degli orari del 12 dicembre.

Eccellenza? Forse perchè sono sul guinnes per il record di persone stipate in una sola carrozza? O per il numero di aggressioni agli utenti e al personale? Forse per il costo del biglietto? Per il record di ritardi accumulati nell'anno? Ah, eccellenza perchè l'amministratore è verdognolo, ecco.

Prendo il treno per Milano da più di 20; ricordo bene quando la gestione delle linee locali passò dallo Stato a Trenord e tutti lorsugnori a promettere miglioramenti di un servizio già ai tempi inadeguato ed obsoleto. Da allora solo promesse e il servizio è sempre lo stesso.

'Trenord' e 'eccellenza', che bell'ossimoro! Quasi quasi ci scrivo su una poesia.

martedì 18 ottobre 2016

La linea convenzionale va a pezzi, ma il ministro celebra l'Alta Velocità

Lunedì 24 Ottobre 2016, alla stazione di Trevigio, i treni delle 7:23, 7:33 e 7:43 per Milano Certosa, Centrale e Porta Garibaldi sono tutti in ritardo di 5 minuti. Come noto, ciò dipende dai lavori in corso sulla linea Verona-Brescia-Milano: l'annuncio che ha spostato (?) il termine dal 10 ottobre al 10 dicembre (di che anno? Non è scritto) precisa che si tratta di lavori di "potenziamento e manutenzione". Che esempio di trasparenza.
Il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo: anche questo è scusabile coi lavori. Come no. E' da anni che questo disservizio si verifica: significherebbe aver fatto abbastanza lavori di potenziamento per farli volare, i treni.

Martedì 25 Ottobre, alla stazione di Treviglio il 7:02 per Milano Centrale è in ritardo di 15 minuti. Il che va oltre il limite di "entro 10 minuti" dell'annuncio che attribuisce i ritardi ai lavori di manutenzione.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:34 da Bergamo per Milano Centrale (in ritardo) è annunciato come "in arrivo" al binario 10. Peccato che detto treno stia partendo dal binario 10, proprio mentre l'annuncio viene diffuso. Complimenti.

Curiosamente, mentre RFI da mesi fallisce penosamente nel riparare la linea ferroviaria convenzionale tra Brescia e Milano, causando continui disagi e disservizi e perdite di ore e ore del tempo dei pendolari "miserabili" che non se lo vedranno mai restituire, ecco che invece ci sono in abbondanza le risorse e i mezzi per completare la linea dell'Alta Velocità tra Brescia e Treviglio dedicata ai pendolari "non miserabili".

Milano-Brescia in 36 minuti - A Treviglio Delrio «prova» l’Alta Velocità.

Il Ministro Graziano Delrio a Treviglio per testare sul campo l’ultima tratta che permetterà di collegare in tempo da record Milano e Brescia. Sarà attivata l’11 dicembre prossimo. Nessuna fermata prevista nella nostra provincia.
«L’alta velocità ferroviaria è un messaggio di unione per l’Europa e l’Italia sta dimostrando di essere all’altezza. Lo ha detto da Treviglio il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. “Entro la fine dell’anno pensiamo di completare l’iter autorizzativo fino a Padova” ha aggiunto il ministro indicando come obiettivo quello di “avere opere utili, per i passeggeri e le merci, con l’obiettivo di trasferire il 50% di merci dalla gomma al ferro”.

Eh, sì, Delrio non spende una parola per il disastro continuo della linea convenzionale, dove i treni si guastano, i treni ritardano, i treni sono sovraffollati, la linea si guasta, e tutto ciò che può accadere accade ogni giorno ai pendolari.
Mi chiedo: Delrio è un incompetente, che non sa nulla della realtà dei pendolari? Delrio è un cinico opportunista, interessato solo al denaro, e quindi concentrato solo sul versante redditizio di Ferrovie Dello Stato? A Delrio interessa servire i cittadini comuni, oppure preferisce fare gli interessi degli imprenditori e dei benestanti che possono permettersi di viaggiare sui costosi treni dell'Alta Velocità?
Come può gioiosamente celebrare il nuovo tratto di AV, a Treviglio, e ignorare totalmente ciò che accade sulla linea convenzionale? Ma chi è, un nobile francese del 1700 che ignora la plebaglia che non ha il pane, e non capisce perchè non mangino le brioches?

In mattinata è stato effettuato un viaggio prova inaugurale , poi la tratta entrerà in funzione il prossimo 11 dicembre in concomitanza con il nuovo orario ferroviario. Il collegamento permetterà ai viaggiatori della linea Milano-Brescia di percorrere la distanza tra le due città in 36 minuti, che diventeranno 30 con il completamento dell’interconnessione con Brescia Centrale. Il nuovo collegamento non prevede fermate nella nostra provincia.

La nuova linea Treviglio-Brescia, lunga complessivamente 58,2 km di cui 39,6 km ad alta velocità, attraversa 20 comuni delle province di Milano, Bergamo e Brescia, ed è costata circa 2 miliardi di euro. “E’ un progetto che rappresenta un’opportunità straordinaria per questo Paese - ha commentato l’ad di Fs Renato Mazzoncini -. Come gruppo Fs siamo molto felici di partecipare allo sviluppo infrastrutturale di questo Paese. La Treviglio-Brescia è una linea importante per il territorio. Ed è anche l’unica tratta dell’alta velocità intraregionale». «Questo viaggio ci dice che siamo vicini alla meta, quella di collegare con l’alta velocità Torino a Trieste - ha invece spiegato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio -. Presto saranno pronte le autorizzazioni anche per il tratto tra Verona e Vicenza e quelle per la tratta Vicenza-Padova».

Delrio apparentemente è solo un galoppino di Mazzoncini, il quale palesemente sta pensando agli affari propri e al profitto: il suo scopo, infatti, è mettere i FrecciaRossa in borsa, il che permetterà ai privati di investire e di ricavarne lauti profitti, dopo che tutti i lavori delle infrastrutture sono stati eseguiti col denaro pubblico delle tasse dei cittadini.
E la costosa manutenzione delle infrastrutture, come anche il costosto trasporto regionale, resteranno invece a carico dello Stato, e quindi dei soldi dei contribuenti.
I pendolari, quindi saranno "cornuti e mazziati": non solo i soldi delle loro tasse non bastano per far funzionare il trasporto pubblico "economico", ma vengono anche usati per costruire infrastrutture a uso e consumo dei privati, che le sfrutteranno per arricchirsi ulteriormente.
E il ministro dei trasporti, che dovrebbe essere un garante dei diritti di tutti i cittadini, applaude a quest'operazione, beandosi con ebete acriticità di quanto accade sotto il suo naso.

Ecco un paio di commenti dei lettori de L'Eco di Bergamo, che rifiutano di farsi ingannare da questa propaganda senza dignità.

"Grazie un'opera veramente utile per i bergamaschi in generale, ma sopratutto per i 20 PAESI CHE ATTRAVERSA!!!! io voglio un treno che ci impieghi 17 minuti da treviglio a lambrate ed un'ora e dieci per treviglio - verona come era fino al 2009 ... 2 miliardi per farci andare più lenti .. buffoni "

Costui mette il dito sulla piaga, notando l'effetto 1984: prima dell'imposizione dell'AV, i treni "convenzionali" erano in grado di coprire le stesse tratte a velocità maggiore. Peccato che non ci sia un solo giornalista (i famosi guardiani del potere) che se ne ricordi. Per non dire del ministro Delrio, che evidentemente ha altro a cui pensare.

"E' costata la bellezza di 2 miliardi di euro per grosso modo 40 km. in Italia costa 50 milioni al chilometro, in Spagna 10, e in Giappone 9. Vabbè meglio ridere che piangere. Chi ha pagato questo soldi? Ovviamente noi cittadini"

venerdì 14 ottobre 2016

Il cortocircuito di Ferrovie Dello Stato quando piove

Martedì 11 Ottobre, i miei treni sono regolari. Da segnalare che alla stazione di Milano Lambrate, all'ingresso del sottopasso di via Merzario, il tabellone con gli orari riporta anche la data del giorno. E basta. Dov'è finita l'ora? Il riquadro relativo è spento. Altrimenti la gente si accorge che i treni non sono in orario? Ma quand'è che qualcuno farà manutenzione per la segnaletica visiva di questa stazione, che ogni giorno perde un pezzo? Immagino che si debba spegnere tutto ovunque, prima di far intervenire la manutenzione: è come quando si guastano treni e linee ferroviarie, dopotutto. Solo allo sfascio completo, con interruzione del servizio, si interviene (chi, poi? RFI? GrandiStazioni? Trenord? FerrovieNord? E se non sai rispondere, i dirigenti tipo Lonardoni ti spiegano con sufficienza che non sai niente, invece di scusarsi per lo schifo.)

Mercoledì 12 Ottobre, i miei treni sono regolari. Da segnalare, alla stazione di Treviglio dopo le ore 18:00, un Suburbano per Novara cancellato, chissà per quale motivo.

Giovedì 13 Ottobre, piove.
Ed essendo la pioggia un evento imprevisto, succedono cose impensabili.
A Treviglio, dopo le 7:00, il treno per Brescia è in ritardo di 20 minuti.
A Milano Lambrate, il 7:23 per Milano Centrale è in ritardo di 40 minuti.
Il 7:39 per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti.

Alle ore 13:20, un guasto a un treno tra Treviglio Ovest e Verdello interrompe la circolazione dei treni verso Bergamo.

E questo è solo un assaggio, perchè alle 16:30 arriva il piatto forte: dopo che è stata sontuosamente ristrutturata per ospitare negozi ovunque, e passatoie di lusso per i binari riservati ai FrecciaRossa e agli Italo, e porte a vetri per regolare gli ingressi (come se non bastasse spostarsi a Milano Lambrate e prendere un treno per Milano Centrale), si scopre ancora una volta che alla Stazione di Milano Centrale si lesina sulla manutenzione, oppure si fanno fare lavori senza considerare gli effetti della pioggia. Insomma, si va al risparmio dove serve, per fare soldi coi negozi (che poi vanno a finire dove?) o con i "privati" (che non si sa quanto paghino per l'uso delle strutture della stazione; e includo i quotandi-in-borsa FrecciaRossa tra i "privati" che prosperano sulle strutture manutenute dallo Stato e dai cittadini).


Sospeso il traffico in entrata e in uscita. Poi una lenta ripartenza, con attese anche di 80 minuti. Gli addetti ai viaggiatori: "Salite sul primo che parte, oggi è tana libera tutti"

Treni fermi in stazione, passeggeri bloccati, tratte regionali cancellate, lunghe file ai punti informazioni. A causa di un guasto elettrico, i treni nella stazione Centrale di Milano sono rimasti a lungo fermi. I tabelloni hanno segnato in media un ritardo di mezz'ora, con punte di 80 minuti

Il problema è stato comunicato ai viaggiatori in partenza attraverso gli annunci agli altoparlanti. "Il traffico in entrata e in uscita da Milano Centrale è sospeso", l'avviso invece è comparso sul sito delle Ferrovie Fsnews.

Intorno alle 18 la circolazione è lentamente ripartita. A quel punto gli addetti di Trenitalia, di fronte alle domande dei viaggiatori, hanno consigliato comunque di salire sul primo treno disponibile. "Signora, a causa di questo problema oggi è tana libera tutti".

"Dalle 17.30 - si legge nella comunicazione - la circolazione ferroviaria nel Nodo di Milano è rallentata per un guasto al sistema di alimentazione elettrica dei treni nella stazione di Milano Centrale". Sul posto sono arrivati i tecnici di Rfi ed è stata "riprogrammata l'offerta commerciale".

Hanno sempre il coraggio di parlare di "offerta commerciale", come se fossero un'azienza privata, come se Ferrovie dello Stato non fosse pubblica e non usasse il denaro pubblico per i treni "convenzionali". Ma, d'altra parte, abbiamo visto come il ministro dei trasporti Graziano Delrio e persino Renzi Matteo siano ossequenti e ossequiosi davanti alle volontà dell'amministratore di FS. Come fa sempre tutto questo governo quando ci sono aziende e privati che si vogliono arricchire a spese dell'erario pubblico e dei cittadini.

Nodo di Milano: traffico in progressiva ripresa – Aggiornamento ore 18.30

I treni hanno registrato ritardi fino a 60 minuti, cancellazioni e limitazioni nel percorso di viaggio.

Curisamente, gli 80 minuti di ritardo confermati da Repubblica diventano solo 60 per FS. Ma stiamo tranquilli: Renzi Matteo e la sua cricca sono allergici a ogni forma di trasparenza gestionale, e di certo non pretenderanno da FS ciò che loro per primi non applicano.

Venerdì 14 Ottobre piove ancora.
Alla stazione di Milano Lambrate, il 7:43 per Milano Centrale è cancellato, ma non si sa perchè.
Il 7:39 per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti.
Dalle 15:00 in poi, su tutta la linea verso Brescia/verona, ci sono ritardi per guasto a un treno precedente.
Il 10913 delle 15:46 da Sesto S. Giovanni per Brescia è cancellato.
Il 2101 delle 15:25 per Verona PN, alle ore 16:35, è in ritardo di 51 minuti. Col passare del tempo, il ritardo arriva a 61 minuti.
A bordo, i passeggeri sono accalcati e pigiati all'inverosimile: il treno è già di capienza insufficiente in condizioni normali; figuriamoci se deve ricevere anche il carico passeggeri di altri treni cancellati o in ritardo.
Il 2103 delle 16:25 per Verona PN, alle ore 16:47, risulta non partito sul sito di My-link. Il suburbano delle 17:59 parte dalla stazione di Milano Repubblica con 5 minuti di ritardo e arriva a Treviglio con 18 minuti di ritardo.

E questo alla faccia della maggiore attenzione al trasporto dei pendolari promessa dall'AD di FS Renato Mazzoncini. Oh, certo, ha detto che gli effetti si sentiranno a partire dall'anno prossimo. Nel 2017 ribadirà la stessa frase: "L'anno prossimo". Sempre che nel frattempo non abbia messo in borsa tutto il versante FrecciaRossa e non abbia dato le dimissioni per diventare AD dell'azienda privata che acquisterà quelle azioni, facendo soldi con l'alta velocità e lasciando gli oneri della manutenzione allo Stato.
Intanto, Renzi Matteo ha incassato gli effetti propagandistici di questa dichiarazione di Mazzoncini, in vista del referendum sulla deformazione della Costituzione Italia. Ma lasciate che passi il referendum, e che la prossima manovra finanziaria tagli ancor più i fondi per i servizi pubblici, e vedrete quanta attenzione riceverà il trasporto pendolari.

Ciliegina finare sulla torta: sul sito MyLink di Trenord, provate a cercare i treni Suburbani diretti a Treviglio dalla stazione di Milano Repubblica. Non ce ne sono. Però, se vi recate alla stazione in questione, i treni per Treviglio transitano. Quanto è costato questo sito, e quanto costa la manutenzione? Sarà il caso di farsi ridare i soldi, signori Maroni Roberto e Sorte Alessandro.
Presenti? Pare di no.
Assenti giustificati? Mica tanto.

martedì 11 ottobre 2016

Era ottobre o era dicembre? Il mistero dei lavori di potenziamento infiniti

Martedì 11 Ottobre 2016, l'annuncio visivo e sonoro relativo ai ritardi "entro 10 minuti" per "lavori di potenziamento della linea" tra Treviglio e Melzo è ancora in vigore.
Però c'è scritto "fino al 10 dicembre", e non più "fino al 10 ottobre".
E io ora come lo dimostro, che non c'era scritto "dicembre" sin dall'inizio? Fotografie non ne ho scattate, e nessun altro dei pendolari che conosco aveva fatto caso al dettaglio, perchè tanto i treni di questa linea sono in ritardo un giorno sì e l'altro pure, quindi che differenza fa che ci sia una scusa che vale per tot giorni (o tot mesi)?
E se invece mi fossi immaginato "ottobre"?

lunedì 10 ottobre 2016

Silviooooo, è colpa tua! (Silvio, Silvio Bianchi)

Lunedì 10 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio i treni delle 7:23 per Milano Porta Genova e 7:33 per Milano Centrale sono entrambi in ritardo di 5 minuti. Come ben noto, fino al 10 di ottobre (cioè oggi) i treni di queste linee subiranno ritardi entro i 10 minuti per "lavori di potenziamento tra le stazioni di Treviglio e Melzo". Siccome Melzo si trova nella direzione di Milano, perchè i treni che provengono da Brescia o Cremona dovrebbero già essere in ritardo?
Non si sa. Magari è un ritardo "indotto" per non intralciare i treni che vengono da Milano (tipo i privilegiati FrecciaRossa).
Comunque, oggi è l'ultimo giorno. Vedremo cosa accade domani.
Alla stazione di Milano Lambrate, il funzionamento dei pannelli informativi su ognuno dei marciapiedi ci stupisce di nuovo: sui binari 8 e 10, pur essendoci un treno in arrivo, due pannelli gemelli svettano nel buio della mancanza di informazione, eccetto la frase "estranee alle ferrovie in prossimia" che risplende su entrambe. Una scritta statica, cristallizzata lì chissà da quante ore.
Vien da chiedersi chi si occupi della manutenzione di questi moderni elementi di una stazione ristrutturata pochi anni fa.

Passando alla rassegna stampa, Il Fatto Quotidiano ci parla di Ferrovie Sud-Est, l'ennesimo caso di azienda privata che viene usata per risucchiare denaro pubblico e indebitarsi fino al momento in cui i privati escono di scena, e lo Stato deve accollarsi i debiti. Come accadde con Alitalia, e come forse accadrà con Trenitalia, che si sta già scindendo in due per l'occasione, col plauso dell'abilissimo ministro Graziano "signorsì" Delrio.


La procura di Bari indaga sull'ipotesi di reato di violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. In questo clima il 25 ottobre il cda di Ferrovie dello Stato deve deliberare sul trasferimento sotto il suo ombrello della società commissariata da gennaio, che ora ha come socio unico il ministero dei Trasporti

“un clima piuttosto pesante” in vista “dell’acquisizione da parte delle Ferrovie dello Stato” dell’azienda commissariata dal 12 gennaio scorso dopo una gestione trentennale (oggi oggetto di diverse inchieste giudiziarie) che l’ha portata ad accumulare debiti per 350 milioni di euro.

La società, infatti, deve fare i conti anche con la richiesta di fallimento presentata dalla Procura di Bari a luglio scorso. Per uscire dal vicolo cieco Fse dovrebbe arrivare a quell’udienza con l’ok al trasferimento nero su bianco. Tradotto significa che a garantire per l’azienda pugliese ci sarà direttamente il ministero dell’Economia, socio unico di Ferrovie dello Stato.

La Repubblica ci parla invece dei motivi per cui il denaro pubblico finisce in grandi opere inutili, dalla TAV al ponte sullo stretto di Messina.


Progetti al buio, ministeri incapaci e l'alta velocità batte la prevenzione. Per la difesa del suolo 800 milioni, 25 volte meno del necessario

le grandi opere di collegamento come l'alta velocità ferroviaria sono ancora in gran parte prive di un serio esame preventivo e ciononostante hanno a disposizione molte più risorse delle opere salva-vita, quelle che dovrebbero prevenire alluvioni, frane, crolli di edifici e incidenti ferroviari. Le quali hanno sì più soldi di prima ma non quanto sarebbe necessario. E intanto l'Ufficio parlamentare di bilancio denuncia la assoluta incapacità dei ministeri nel valutare i progetti e l'assenza di una seria programmazione nazionale.

le grandi opere, pur dimezzate nel novero di quelle prioritarie, sono rimaste, soprattutto quelle ferroviarie di valico, prolungamento dei corridoi europei, e quelle per l'alta velocità al Sud. A queste, almeno nelle intenzioni di Renzi, si aggiungerà anche la madre di tutte le infrastrutture: il Ponte sullo Stretto.

Sotto esame finiscono importanti opere ferroviarie per l'alta velocità: il terzo valico della Milano-Genova, il tunnel del Brennero, quello del Frejus della Torino-Lione, la Napoli-Bari.
"Queste ultime due in particolare - continua Virno - non supererebbero test seri: hanno chiaramente sopravvalutato la domanda, il traffico futuro". Ma del resto abbiamo avuto un ministro dei Trasporti, predecessore di Delrio, che rispose così a quelle critiche: "Per le grandi opere non serve che ci sia traffico, si fanno e poi il traffico arriverà".
"L'aspetto più drammatico - rincalza Marco Ponti, che insegna economia dei trasporti al Politecnico di Milano - è la irreversibilità dei progetti: una volta che li approva il Cipe non si torna più indietro. Prima di far partire un progetto, bisognerebbe fare una gara internazionale con serie valutazioni comparative tra soluzioni diverse. Oggi invece le analisi non vengono fatte o vengono demandate ai diretti interessati. I trucchi per far passare i progetti politicamente più gettonati sono molteplici. Pensi che c'è una leggina per cui quando un'opera è interamente finanziata dallo Stato (e le opere ferroviarie lo sono tutte) non è richiesta nessuna analisi economica o finanziaria. Ossia, se l'opera è pubblica i soldi si possono anche buttare dalla finestra.

"Questa era la situazione fino ad oggi, ma ora con la nostra struttura di missione, fatta di esperti di livello internazionale, abbiamo rivisto moltissimi progetti facendo risparmiare miliardi di euro". Il problema però è che su 90 miliardi di opere prioritarie, 50 sono vincolati giuridicamente e 75 già approvati dal Cipe.
Povero Delrio. Non ne imbrocca una.

Tornando alla meravigliosa esperienza del viaggio sulle ferrovie pubbliche, bisogna riportare il grande senso di civiltà del passeggero sui cinquantanni che, sul treno 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova, ha trascorso quaranta minuti a polemizzare al telefono con tale Nicola, ripetendo sempre gli stessi concetti più e più volte, con la sua voce petulante e patetica, fingendo di voler essere civile, ma tradendo in continuazione un palesissimo livore e un'invidia per coloro che comandando, e che lo escludono dalle decisioni nonostante siano due incompetenti.
E la cosa grave era l'incapacità di Nicola di prendere atto della situazione, perchè quando il passeggero terminava la filippica, alcune parole di Nicola bastavano per far ripartire il discorso da capo, condito dall'immancabile "No, no, Nicola, io lo dico solo per farti capire". Noi avevamo capito la prima volta. Tutta la carrozza, per la precisione, perchè il tono di voce era tale da far rimbalzare il discorso da una porta all'altra.
L'argomento del contendere? Il calendario delle partite di "calcio juniores" delle squadre di Calcio (comune, non sport) e Romano di Lombardia. Perchè il direttore generale Silvio, Silvio Bianchi, ha fatto richieste ben precise nella ben precisa data, e il presidente Guerini lo sapeva bene, perchè si parleranno, no? Per cui se le partite si sovrappongono e tutt'e due le squadre giocano in casa, è perchè il calendario risultante dalla richiesta di Silvio, Silvio Bianchi, ha causato una contraddizione. C'erano due moduli ufficiali, e quello depositato da Silvio, Silvio Bianchi, diceva così, e ora c'è la contraddizione. E Guerini lo sapeva, del calendario, in quanto presidente. E Silvio, Silvio Bianchi, è il direttore generale.
E avanti così per quaranta minuti, con date, e moduli, e documenti. Neanche fossero le carte del processo a Denis Verdini che ha prosciugato una banca per fare prestiti agli amici, e si è visto come è finito: in parlamento a riscrivere la costituzione italiana insieme a Mariaelenaboschi, e a votare per sostenera la maggioranza di Renzi Matteo.
E a un certo punto, salta fuori pure Nando. Perchè Silvio, Silvio Bianchi, il direttore generale, e Guerini, lo sapevano. E anche Nando. E chi mai è questo Nando, adesso? E Nicola, perchè Nicola chiede a lui (il passeggero, intendo)? Deve chiedere a Silvio, Silvio Bianchi, perchè ha fatto lui la richiesta e il modulo e il calendario. Speriamo non abbia anche posato per le foto.
Mi spiace solo di non aver potuto apprendere il nome del passeggero, che mi ha impedito di dormire per 40 minuti, blaterando in continuazione ad alta voce, col suo tono velenoso, polemico e patetico, altrimenti metterei un bel link anche per lui.

Franco Guerini, Fernando Forlani, Silvio Bianchi. Nicola non c'è. E il passeggero sul treno? Probabilmente non conta niente, e si sfoga infliggendo queste sue telefonate da superstar ai pendolari inermi.

"Eccellenza"  potrebbe essere un riferimento al maggior conseguimento nel campo dell'eccellenza della centrale nucleare di Springfield.

venerdì 7 ottobre 2016

Di castagne, pedemontane, spese pazze e venditti. Ma non di pendolari.

Venerdì 7 Ottobre 2016, i miei treni sono incredibilmente del tutto regolari.
In compenso, alla stazione di Milano Centrale, poco prima delle ore 8:00, un annuncio rende noto che sulla "linea convenzionale" tra Milano e Piacenza si verificheranno ritardi fino a 30 minuti, a causa di un treno guasto alla stazione di Lodi. Pochi minuti dopo, un non meglio precisato guasto alla stazione di Verona PN causa rallentamenti anche sulla linea Milano-Verona.
Alle 17:00, invece, alla stessa stazione, il treno per Bellinzona delle 17 e qualcosa è cancellato. Alla stazione di Treviglio, il treno per Milano Centrale delle 18:02 è in ritardo di 15 minuti.
Come dire: i disservizi causati da mezzi e linea ferroviaria fatiscente ci sono sempre, solo che semplicemente oggi ho avuto la fortuna di non incapparvi.

Ma uno si chiede: è mai possibile che la flotta dei treni delle società di Ferrovie dello Stato sia così scalcinata? Ma i dirigenti non se ne occupano? E come fanno tutte queste società a produrre sempre conti in attivo?

Supponendo che uno decida di visitare il sito di Trenord, magari per farsi un'idea dell'argomento, ecco che il sito lo accoglie con una pagina "congelata", che graficamente fa di tutto per spingerlo a fare click su "ANTONELLO VENDITTI - LIVE - Raggiungi il concerto con Trenord - IN TRENO. IL PIU' VELOCE. IL PIU' ECONOMICO".
Ma come. Io voglio le informazioni e i servizi. Come si fa? Quello sfondo decolorato mi scoraggia, mi respinge, mi fa intuire che non vi si può fare click. Che razza di immonda trappola pubblicitaria con esca per il click è questa?

E comunque, quali sono i treni che Trenord utilizza per portare i clienti all'area Expo? Sono i treni del servizio suburbano? Quelli forniti dalla Regione? Quanti ne utilizza? Ne utilizza più del dovuto? Cosa ne viene in tasca alla Regione, che li ha dovuti finanziare? o forse Trenord usa allegramente per i propri affari i treni che sono stati forniti dalla comunità, e pagati col denaro della comunità?
Si potrebbe obiettare che anche portare la gente al concerto di Venditti è un servizio pubblico. Ma allora io mi chiedo: dato che i treni per andare a sentire Venditti ci sono, perchè invece non ce ne sono (di integri e funzionati) per trasportare i pendolari ogni giorno?

Ma pazienza. Andiamo sul sito di Trenitalia a informarci sui disservizi di oggi e gli annunci di disagi futuri.

Cosa troviamo nella pagina della Infomobilità? Ma, naturalmente, una notizia essenziale per la comunità e i lavoratori:


Trenitalia Regionale Toscana: più corse e treni più capienti per la "Sagra delle castagne" di Marradi

Così Regione Toscana e Trenitalia Regionale agevoleranno la mobilità collettiva in occasione della manifestazione che si terrà domenica 9, 16, 23 e 30 ottobre.

In particolare, per raggiungere Marradi dal versante Toscano, saranno effettuati nuovi collegamenti.

I treni elencati si aggiungono all’offerta ordinaria che, per le domeniche di ottobre, data la grande affluenza, sarà effettuata con treni più capienti.

E' una presa in giro. I treni per trasportare i pendolari si sfasciano, sono angusti, sono insufficienti in termini di numero, di carrozze e di corse. Le società ferroviarie stanno sempre piangendo miseria, e giustificandosi dicendo di non ricevere fondi dallo Stato.
E poi saltano fuori treni su treni, e pure più capienti, per portare la gente alla fiera delle castagne.
E dove mai stavano, fino a ieri, questi treni? E dove staranno, domani?
Stranamente, alle istituzioni, ai ministri, agli assessori, sembra tutto normale: a loro, che dovrebbero servire la comunità, sembra perfettamente logico che gli interessi economici (di chi?) vengano prima dei diritti dei cittadini, quando si tratta di aziende pubbliche. Non è certo un caso che il governo di Renzi Matteo faccia i salti mortali (col silenzio dei media) per trovare tutte le scappatoie possibile per privatizzare la gestione dell'acqua, nonostante la volontà popolare espressa dal relativo referendum. Il popolo serve per pagare le tasse, non per avere diritti: la vera e unica filosofia renziana, declinata nel lavoro, nella sanità, nell'istruzione, nell'ambiente, nell'edilizia e in qualunque ambito tranne quello delle sue continue chiacchiere menzognere.

Come dicevo ieri, il governo di Renzi Matteo, ma anche la giunta di Maroni Roberto e la bocca di Salvini Matteo tacciono davanti al dipendente di FerrovieNord Milano che è stato punito e scacciato per aver denunciato lo spreco di denaro pubblico da parte dell'AD Norberto Achille.
Stranamente, ne parla il quotidiano Repubblica:  

Le rivelazioni del funzionario portarono allo scandalo e alle dimissioni dell'allora presidente Achille. Il caso finisce in Regione, con un'interrogazione del M5s

Il caso di Andrea Franzoso finisce in Consiglio regionale con un'interrogazione del M5S. Una vicenda degna del mondo alla rovescia: cioè il trattamento ricevuto dal funzionario della partecipata della Regione Ferrovie Nord Milano spa che, dopo aver denunciato le spese pazze dell'allora presidente Norberto Achille poi costretto alle dimissioni dopo lo scandalo, è stato rimosso dal suo incarico e - si legge nel ricorso presentato al tribunale del Lavoro - "costretto a trascorrere la giornata lavorativa nella più completa inattività e con progressivo isolamento: i colleghi di lavoro erano restii a recarsi nel suo ufficio per timore di essergli associati e subire ritorsioni".

La prima udienza del caso è fissata per il 29 gennaio prossimo e il dossier preparato dagli avvocati è ben dettagliato e condito di registrazioni di dialoghi tra dirigenti di Fnm e lo stesso ex responsabile dell'unità Csr (corporate social responsability). Dove appare evidente il tentativo prima bonario e poi sempre più insistente di lasciar perdere con l'attività di denuncia dello sperpero di denaro pubblico per pagare i lussi della famiglia Achille.

Fra le altre cose, si legge come lo scorso settembre l'ex parlamentare forzista nonché membro del cda di Fnm, Giannantonio Arnoldi, contattò il consigliere regionale del M5S Stefano Buffagni, proponendogli di fare da tramite con Franzoso: l'offerta per il dipendente era quella di una promozione in un'altra società del gruppo. Ma Buffagni si rifiutò. Anche con la nuova gestione di Fnm affidata al leghista Andrea Gibelli, però, l'epurazione di Franzoso è stata confermata.

E, guarda un po', l'unico a interessarsene è il malvagissimo e ignorantissimo Movimento A 5 Stelle, i cui terribili difetti ci vengono ribaditi ogni tre per due da l'Espresso e Repubblica, costretti poi ad auto-smentirsi dal dovere di cronaca, e a tentare di rimediare omettendo dettagli come i silenzi di Renzi Matteo su argomenti come la lotta alla corruzione.

Vale la pena di segnalare anche questa lista: Fnm, ristoranti nel weekend e discoteche: le spese pazze di Achille. Chissà come mai Maroni Roberto qui non ha agito con la rapidità con cui ha stroncato quel dirigente ospedaliero che ha osato criticare la "riforma" sanitaria lombarda?

A proposito di grandi successi lombardi, ecco i dati sul fallimento della Pedemontana: da gennaio a settembre 2016, il traffico risulta essere inferiore del 59% al previsto.
La "perdita" è di 3,9 milioni di Euro. Ed è per questo disastro che l'illuminatissimo norditalia guidato dalla Lega ha divorato suolo pubblico, e asfaltato terreno e distrutto foreste, annientando un'altra fetta di ambiente fondamentale per tenere a bada le sempre più feroci intemperie estive (che i contadini bergamaschi hanno provato sulla loro pelle con gran forza anche nel 2016).
Ed è per questo disastro, un'autostrada che non serve a nessuno, che Regione Lombardia e sorelle hanno scelto di ignorare il trasporto ferroviario, nonostante questo sia sempre più affollato, richiesto e necessario.
Ed è per buttare così i soldi pubblici dalla finestra, che gli elettori leghisti esprimono il loro accortissimo voto.

giovedì 6 ottobre 2016

La punizione per chi denuncia i crimini dei dirigenti

Dopo la farsa vergognosa che le aziende di Ferrovie Dello Stato hanno offerto negli ultimi giorni, la giornata di giovedì 8 ottobre 2016 offre solo ritardi inferiori ai 10 minuti, sulla linea Brescia-Milano. E, fino al giorno 10, questi ritardi sono considerati fisiologici, a causa dei lavori di "potenziamento" (o manutenzione ripetuta e finora inefficace) in corso sulla linea. In compenso, alla stazione di Milano Centrale, un treno per Torino delle 8:10 viene cancellato a causa di un guasto al treno.

Nel 2015, il dipendente di Ferrovie Nord Milano Andrea Franzoso, svolgendo coscienziosamente il ruolo che gli era stato affidato all'interno dell'azienda (vedi il servizio di Report di Milena Gabanelli), denunciò le "spese pazze" dell'ex presidente Norberto Achille, che usò 600mila Euro per soddisfare esigenze personali (o del figlio). Se questa faccenda ci ricorda la famiglia di Umberto Bossi, che usava i rimborsi elettorali della Lega Nord per le spese di casa (comprese lauree rumene e rinoplastiche per i figli), è un caso. Se ciò ci ricorda Davide Lonardo, direttore generale di Nord_Ing arrestato di recente per le tangenti sull'appalto della linea Malensa-Linate, nonchè figlio di Dario Lonardo, ex direttore di FerrovieNord (azienza che controlla Nord_Ing), è un caso. Non è che possiamo portare questi casi a esempio del "malcostume" che regna indisturbato tra i socialisti craxiani leghisti che governano la Lombardia da decenni.
Cosa ne è stato di Franzoso, dopo questo importante atto di onestà, coscienza, legalità e senso civico? Ovviamente, con l'arrivo del nuovo amministratore delegato Gibelli, mandato da Roberto Maroni, l'onesto Franzoso è stato immediatamente spostato ad altre mansioni, che non avessero nulla a che fare con verifiche delle spese o altre attività di controllo che potessero far emergere magagne interne a un'azienda tanto cara ai potentati leghisti, ma nello stesso tempo tanto distante dalla sua missione (Gibelli pensa che sia prioritario riempire di negozi le stazioni ferroviarie, e non spende una parola per lo stato disastroso del servizio pubblico ferroviario lombardo, dove a giorni alterni si guastano treni e rete e infrastrutture).
Franzoso ha infine "ceduto" e se n'è andato da FNM (in modo "consensuale"), ma a me pare ovvio che fosse vessato da questo demansionamento, che è ovviamente una forma di punizione e di mobbing, implicitamente avallata dallo stesso Gibelli. Basti vedere le patetiche non-risposte che Gibelli fornì al giornalista di Report che lo interrogò in merito, perr capirlo: ci fosse stata una sola ammissione, anche minima e remota, del merito di un dipendente che dimostra una tale professionalità e che rifiuta di piegarsi ai meccanismi di abuso, corruzione e spreco di denaro pubblico che imperversano ovunque (sì, FNM è considerata di diritto privato, ma è al 100% dello Stato e della Regione LOmbardia). Invece, Gibelli non ha mai parlato una sola volta della correttezza, dell'onestà e del senso del dovere di questo dipendente, nè ha speso parole per stigmatizzare l'abuso del suo predecessore, che usava i soldi dell'azienda per spese personali.
Dove erano i Salvini Matteo, i Maroni Roberto, i Renzi Matteo, i Delrio Qualcosa, davanti a questo crimine odioso? I primi, erano troppo impegnati a indignarsi per lo Stato che spende soldi per gli immigrati; e troppo interessatamente ciechi per spendere parole di lode per chi denuncia i crimini dei colletti bianchi, o parole di sdegno per i colletti bianchi che compiono tali crimini. I secondi erano troppo impegnati ad avallare le decisioni dell'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, che vuole vendere le Frecce Rosse ai privati e finanziare i mafiosi con il denaro pubblico degli appalti per il ponte sullo stretto di Messina. Nessuno di loro, nemmeno per sbaglio, ha parlato dell'onestà, della rettitudine e del senso del dovere di Franzoso, che non è un eroe, ma è sicuramente da additare come esempio a tutti quegli italiani che vedono compiere gli odiosi crimini che ogni giorno aumentano la spesa pubblica, il debito pubblico e le tasse.
Chissà perchè, i Salvini Matteo, i Maroni Roberto, i Renzi Matteo, i Delrio Qualcosa, davanti a queste situazioni criminali, si voltano dall'altra parte e offrono solo il silenzio.

mercoledì 5 ottobre 2016

Il guasto durante il potenziamento (ma dall'altra parte)

Mercoledì 5 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio, le Ferrovie dello Stato ci dimostrano che al peggio non c'è mai fine, quando si tratta di ingozzarsi di denaro pubblico per restituire in cambio il nulla. Anzi, per derubare ulteriormente i cittadini che pagano le tasse, togliendo loro anche il tempo, le energie, la voglia di recarsi al lavoro.
Per inciso: se vogliamo un esempio pratico di appalti ferroviari pubblici su cui gli avvoltoi della gestione simil-privata si gettano a ingozzarsi, basti rileggere la notizia degli arresti di imprenditori bergamaschi e calabresi, faccendieri bresciani e dirigenti di società di Trenord, tutti a "mangiare" (parole loro) sui ricchissimi appalti pubblici della linea Milano-Malpensa (dov'erano Formigoni, Maroni, Salvini, Sorte e tutti i pluridecennali politici che gestiscono la Lombardia? E adesso nessuno di loro ha commenti da rilasciare?).
Ma torniamo alla stazione di Treviglio. Il treno delle 7:02 per Milano Centrale è in ritardo di 35 minuti. Che diventa un ritardo di 40 minuti.
Il treno delle 7:33 per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti. Il treno per Brescia delle 7:26 è cancellato. Il treno suburbano per Novara delle 7:25 partirà con 5 minuti di ritardo (perchè non è già abbastanza lento).
Il treno delle 7:28 per Milano Greco Pirelli arriva già stipato di studenti (quelli che l'AD di Trenord Gibelli non considera pendolari, e a cui quindi non ritiene di dover dedicare treni e posti adeguati) e lavoratori privi di altri mezzi. A Treviglio è quasi impossibile salire sulle carrozze, perchè in attesa ci sono i pendolari di tre corse diverse. Si viaggia stipati come animali. Ed è niente rispetto alle condizioni del treno delle 7:02 in ritardo, che giunge da Verona e sul quale si pigia un numero ancora più elevato di pendolari.
Il 7:28 viaggia al rallentatore, e più si avvicina a Milano Lambrate, più rallenta. Supera i 5 minuti di ritardo, e tutte le "coincidenze" per Milano Centrale sono perse (o in ritardo mostruoso, quindi inutili).
A cosa si deve cotanto caos? Non bastavano i trenta minuti buttati via la sera prima, col treno 2105 che aveva di nuovo le porte guaste, come succede ogni due o tre settimane?
No, non bastava. Cos'è successo questa volta? Questa volta si è verificato un guasto alla linea tra Ospitaletto Travagliato e Brescia.

Come nel caso delle porte guaste, è impossibile non voler urlare: DI NUOVO?
Sono mesi (MESI) che sulla linea Brescia-Milano si verificano guasti in entrambe le direzioni (parlando rispetto a Treviglio). MESI. Ed è già la seconda volta che vengono annunciati "lavori di potenziamento" (quelli attuali sono in corso tra Melzo e Treviglio) che hanno alla meglio l'effetto di un rattoppamento, e cedono dopo pochissimo tempo.
Perchè RFI (la gestione di questa tratta è sua) non è in grado di riparare sul serio questi guasti? Di quali guasti si tratta? Cosa ha da dire l'assessore alla mobilità lombardo?
Non si sa: di RFI e di Sorte si sente parlare solo quando si attivano per asfaltare nuove strade che conducano alla BreBeMi (a proposito, qualcuno ha sentito le notizie dei due tratti di Pedemontana in rosso? Davvero un'opera oculata, che fa acqua da tutte le parti; o meglio, che perde denaro pubblico da tutte le parti. Perchè Maroni Roberto, suo strenuo sostenitore, non commenta mai? E i leghisti suoi elettori, cosa ne pensano? Pensano?).

Verrebbe voglia di incolpare FerrovieNord o Trenord di questo disservizio (ma disservizio è una parola troppo debole). Però non si può: la colpa è di RFI (e cosa cambia? Solo che non è una figlia della dirigenza Lega Nord). Leggiamo infatti cosa dice Dario Lonardoni, ex DG di FerrovieNord, in occasione della sua candidatura a sindaco di Saronno nel 2015:

ho avuto l’opportunità di dirigere i più importanti investimenti di FerrovieNord (il quadruplicamento Bovisa-Saronno e poi il Bovisa-Milano; il collegamento con l’aeroporto di Malpensa; il rifacimento della linea Saronno-Seregno; il telecomando e telecontrollo di tutte le stazioni della rete; l’ammodernamento della linea ferroviaria Bresci-Iseo-Edolo).

Per evitare facili illazioni preciso che FerrovieNord si occupa dell’infrastruttura ferroviaria e che la circolazione dei treni compete a Trenord; per fare un esempio è come confondere SEA, che gestisce l’aeroporto di Malpensa, con Alitalia oppure chi realizza forni con chi nei forni cuoce torte.

Wikipedia conferma il ruolo di FerrovieNord, effettivamente:

Ferrovienord è la società appartenente al Gruppo FNM che opera come gestore dell'infrastruttura della rete delle ferrovie di proprietà regionale affidate in concessione al gruppo.

Peccato che Lonardoni non si sia ricordato di citare che suo figlio Davide Lonardoni è presidente di Nord_Ing, società di FerrovieNord che gestisce appunto gli interventi sulla rete ferroviaria (l'ennesima società controllata su cui scaricare le colpe, e con cui confondere le acque e le idee ai cittadini indignati?). Anche l'aver messo il proprio figlio al comando di un'azienda da lui controllata è motivo di vanto e prova di efficienza e bravura.
E Davide Lonardoni è proprio il DG arrestato qualche giorno fa per il giro di tangenti relative agli appalti pubblici della linea ferroviaria Milano-Malpensa: complimenti al padre per i risultato conseguiti. Da chi avrà imparato, il figlio?

Continuiamo a leggere cosa dice Wikipedia:

FERROVIENORD si occupa anche, per conto della Regione Lombardia e del Gruppo FNM, di acquistare materiale rotabile da noleggiare all'impresa di trasporto che vi effettuerà i servizi, anche quelli che impiegheranno ferrovie di altri gestori. Al 2015 tutti i mezzi appartenenti a FN fanno parte della flotta di Trenord.

Ma guarda. Sono tutti di competenza di FerrovieNord: i treni-catorci con le porte che non si chiudono, i locomotori che si guastano, le carrozze con i freni bloccati che generano esalazioni soffocanti, i treni modernissimi che però hanno posti insufficienti per le fasce orarie dei pendolari, i convogli troppo corti che vanno concatenati e viaggiano con quattro motrici.
Se non si guastano, bloccando la linea e gli altri treni, sono comunque inaccessibili: il "disservizio" di oggi non c'entra, ma quello di ieri (che si ripete da tempo) è uno dei risultati della gestione di questo pomposo signore che spiega con tono sprezzante la differenza tra il fornaio e chi fabbrica il forno. Gli sfuggiva, probabilmente, che il fornaio non riesce a cucinare bene, se gli è stato venduito un forno dichiarato di acciaio e fabbricato invece in ferro, stagnola e colla. Noterà questa differenza, Lonardoni, oppure è troppo impegnato a dichiarare con sufficienza che suo figlio Davide chiarirà la propria posizione?

Ciliegina sulla torta: risolto il guasto di oggi, alle 17:25 il Suburbano da Treviglio per Novara risulta cancellato. Perchè? Non si sa.

martedì 4 ottobre 2016

Porte aperte (anzi rotte) alla Trenord

Martedì 4 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio, il 10456 delle 7:23 parte alle 7:22, per motivi poco chiari. Ma forse dipende dal fuso orario di Trenitalia/Trenord/GrandiStazioni e chissà quale altra controllata di Ferrovie Dello Stato: infatti, l'orologio analogico in cima alla facciata della stazione indica un orario diverso da quello dell'orologio digitale che si trova sullo schermo degli orari dei treni in partenza all'ingresso del sottopasso. E gli orologi sui binari 2/3 e 4/5 a loro volta indicano orari discordi di circa 4 minuti.
A Milano Lambrate, il treno delle 7:43 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti.
Questi sono solo i preparativi per un'altra prestazione di Ferrovie dello Stato e delle sue aziende controllate (presumiamo Trenitalia e Trenord), che alle 17:25 danno il meglio della loro vergognosa cialtroneria di parassiti e ladri, che prosperano a spese dello stato e dei contribuenti, ricevendo fondi su fondi per il trasporto pubblico che però lesinano in continuazione, dirottandoli nei dividendi aziendali che permettono loro con arroganza di vantarsi di essere aziende di successo. E così, FS può permettersi di vendere le Frecce Rosse ai privati in borsa, perchè tanto sappiamo bene che la dirigenza continuerà a intascare emolumenti per i traguardi aziendali raggiunti. E nessuno si preoccuperà di mettere in chiaro che sono falsi: non certo il ministro dei trasporti Graziano Delrio, che non capisce nemmeno di cosa sta parlando, quando lo intervistano. E ovviamente nemmeno l'assessore ai trasporti lombardi Alessandro Sorte, che vede i treni come il fumo negli occhi, ed è impegnato ad asfaltare la Lombardia con strade inutili per dare accesso a una autostrada come BreBeMi, tanto inutile quanto costosa (e a carico dei conti pubblici).
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona, alle 17:25 chiude le porte e dà il segnale di partenza. Ma non parte. E resta fermo in stazione fino alle 17:54.
29 minuti di ritardo, interminabili, durante i quali non viene data nessuna informazione da parte del personale viaggiante. Il silenzio più assoluto, nell'immobilità più assoluta.
Nel frattempo, i passeggeri diretti a Treviglio si sarebbero potuti spostare alla stazione di Milano Repubblica, dove sarebbe stato possibili prendere almeno due diversi treni suburbani diretti a Treviglio. Certo, il viaggio sarebbe durato almeno 15 minuti in più, ma sarebbe stato preferibile a restare seduti su un treno immobile, palesemente guasto, senza sapere se partità o se verrà soppresso, facendo trasbordare tutti i passeggeri sui treni (già affollati) delle 18:15 e 18:25.
Ma qualcuno del personale viaggiante ci ha pensato? No, ovviamente. E perchè avrebbero dovuto?
Già il fatto che non abbiano fatto un test della chiusura delle porte la dice lunga.
Eh, già. Perchè il problema è, ancora una volta, la chiusura delle porte. Il "materiale rotabile" scalcinato che nelle ultime settimane aveva continuato a guastarsi, è tornato in scena.
Un qualche disgraziato dirigente o quadro nell'azienda di Trenord (o Trenitalia o chi lo sa), deve aver mandato questo materiale rotabile "in riparazione", fornendoci per un breve periodo un materiale altrettanto vecchio, ma ristrutturato e meno scalcinato (tradotto: "che non si guasta").
Ma al disgraziato ciò sembrava troppo lussuoso per i pendolari. Ciò sembrava troppo costoso per gli stessi. Bisogna risparmiare. Mica gli puoi dare roba che è solo semi-vecchia e per più di tre giorni: vuoi mettere l'usura?
Non sia mai: bisogna tagliare sui costi, per avere poi una situazione economica in attivo. E come si fa a ridurre i costi? Semplice: si taglia tutto il possibile nel trasporto pubblico, a costo di rimettere in pista treni scalcinati e che è impossibile riparare (infatti, dopo pochi giorni, le porte si sono nuovamente guastate).
Tanto, chi se ne importa se centinaia di passeggeri buttano via il loro tempo in 30 minuti di ritardo? Non se ne accorgerà mai nessuno: o meglio, non se ne accorgerà mai nessuno tra i funzionari pubblici che dovrebbero lavorare in favore del cittadino, difenderne i diritti e spenderne bene il denaro; d'altra parte, se tutti questi funzionari pubblici si comportano come ciechi e sprovveduti, al limite dell'inettitudine, ci sarà pure un motivo.
Alle 17:54, il 2105 parte, e a Milano Lambrate gli schermi hanno il coraggio di riportare un ritardo di 25 minuti. A bordo del treno, nessuna informazione viene diffusa riguardo al ritardo e al guasto: il personale viaggiante non si fa vedere e gli altoparlanti tacciono.
Se i passeggeri sanno cos'è successo, è solo perchè i "tecnici" chiamati a riparare le porte bloccate hanno fatto un gran rumore nel tentativo di ripararle (tentativo che si traduceva in porte che venivano sbattute violentemente e ripetutamente, per parecchi minuti: forse volevano vedere se le porte restavano chiuse?).
Considerando le esperienze passate, tutte vicinissime e ripetute nel tempo, è possibile che nessuno del personale si sia subito reso conto che il ritardo sarebbe stato consistente?
Nessuno ha ritenuto opportuno avvertire i passeggeri? Se l'informazione fosse stata data in tempo, molti avrebbero potuto prendere un altro treno (il suburbano) o la metropolitana (per raggiungere Lambrate e prendere altre corse). E' un concetto difficile da digerire?
Ma, anche qui, la risposta è sempre la stessa: Trenitalia/Trenord tagliano qualunque cosa, compreso il personale, e quello residuo (e sovraccarico di lavoro) quindi non ha il minimo interesse a fare alcunchè al di fuori dei propri doveri.

Che il lato pubblico delle Ferrovie vadano a rotoli è palese. E chiaramente, gente come Renzi Matteo, Delrio e Sorte lo sanno benissimo: è inutile augurarsi che vengano a provare con mano lo schifo del servizio ferroviario. Tanto, per via del loro miserabile tornaconto, continuerebbero a ignorare la realtà. Ed è inutile anche augurarsi che i giornalisti provino a mettere in scena un minimo di contraddittorio, davanti alle sparare propagandstiche e alla macelleria dei servizi pubblici che Renzi Matteo, e JP Morgan e le altre aziende che lo controllano, stanno facendo: i giornalisti sono infatti impegnati ad abbaiare contro il temutissimo M5S, e di conseguenza a infamare cittadini che chiedono (con diritto) di essere governati da gente onesta che mette i diritti dei cittadini prima degli interessi delle aziende e delle tasche dei privati.
Quello che però uno si augura, per quanto irrealizzabile, è che chi continua a votare gente così spregevole possa a sua volta trovarsi a toccare con mano, tutti i giorni, la realtà in cui questa feccia ci sta facendo sprofondare.

A proposito, nello scandalo citato ieri, quello degli imprenditori bergamasco-calabresi e del faccendiere bresciano indagati per il solito saccheggio di appalti pubblici, è coinvolto anche un dirigente di un'azienda controllata di Trenord: Davide Lonardoni, di Nord_Ing.
E costui è il figlio di un precedente Direttore Generale di FerrovieNord. Sarebbe un personaggio di area leghista, ma chi riesce a distinguerla dall'area renziana? E questo è il mondo di ladri, sanguisughe e parassiti a cui Renzi Matteo vorrebbe aprire le porte dei costosissimi e inutili appalti pubblici per le Olimpiadi del 2024 e il ponte sullo stretto di Messina.
E sapete cosa fa Nord_Ing? "Progetta e coordina la realizzazione di tutti gli interventi di potenziamento infrastrutturale e di ammodernamento della rete ferroviaria e degli impianti di Ferrovie Nord".Se vi viene in mente lo schifo dei guasti continui sulla linea tra Brescia e Milano, e le riparazioni inefficaci che si svolgono da più di un mese e riescono solo a causare ritardi e altri guasti, ora magari potete fare due più due.

lunedì 3 ottobre 2016

10 giorni di disservizio per potenziamento

Lunedì 3 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio il 7:33 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 15 minuti.
Il 7:53 per Milano Greco Pirelli è in ritardo di 35 minuti. Anzi, no, è in ritardo di 40 minuti. Causa guasto al treno. Sembra che il catorcio che solitamente affligge il 2105 da Milano Centrale sia stato solo spostato. Oppure è tutto il parco treni che sta collassando? E secondo l'AD di FS, Mazzoncini, sono in arrivo decine di treni nuovi: dove saranno?
Il treno delle 8:13 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti.
Un annuncio sullo schermo all'ingresso del sottopasso rende noto che, fino al 10 ottobre, la tratta subirà rallentamenti "entro i 10 minuti" per "lavori di potenziamento" tra le stazioni di Treviglio e Melzo.
Peccato che ciò significhi nella direzione di Milano. Com'è che invece i rallentamenti hanno luogo nella direzione di Brescia? E il guasto come si giustifica?
La definizione di "lavori di potenziamento" è l'ennesima falsità che Ferrovie dello Stato e le sue società ci ammanniscono da anni: si tratta invece dell'ennesimo tentativo di ripare il guasto che da agosto (se non prima) affligge la linea Brescia/Milano. Quale sia questo guasto non ci è dato sapere: FS e le sue società conservano gelosamente certi segreti, e personaggi utili come il ministro dei trasporti e l'assessore regionale ai trasporti lombardo di certo non possono intervenire per rendere nota la verità ai cittadini, essendo troppo impegnati a lavorare per fare gli interessi dell'azienda FS.

Al ritorno, il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona subisce l'abituale rallentamento tra le stazioni di Centrale e Lambrate, dove lascia passare un Freccia Rossa: un po' lontano dalla stazione di Melzo, per accettare la scusa dei "lavori di potenziamento".
A Lambrate, il treno si riempie all'inverosimile: gli studenti universitari al primo anno sono esterrefatti dal dover fare il viaggio in piedi e in condizioni da carro del bestiame. Benvenuti nel mondo delle Ferrovie dello Stato e di Trenitalia.

Nel frattempo, la cronaca de il Fatto Quotidiano ci ricorda perchè Renzi Matteo è così indignato dal grande rifiuto di Virginia Raggi alla lobby del cement alle Olimpiadi a Roma nel 2024, e perchè è invece così entusiasta del progetto del ponte sullo stretto di Messina.
A scalpitare per le ricche prebende, infatti, non solo le lobby dei palazzinari gli impreditori edili che vogliono riversare altro cemento sul suolo italiano e magari su zone che possono essere anche ad alto rischio sismico. No.
Ci sono anche e soprattutto loro: gli imprenditori della mafia moderna, che è stanca della violenza e si è riciclata nel mondo degli affari, a prescindere dalla latitudine. E, guarda un po', è anche nel mondo delle Ferrovie dello Stato.


Inchiesta della Dda. Tra le persone finite in manette anche un dirigente di una società controllata da Ferrovie Nord. Associazione formata da "imprenditori bergamaschi e calabresi", alcuni dei quali "contigui alla 'ndrangheta".

Al centro dell’operazione “Underground” della Guardia di Finanza c’è l’acquisizione di sub-appalti di opere pubbliche in Lombardia. Tra le commesse anche quella relativa alla linea ferroviaria che collega il terminal 1 al terminal 2 di Malpensa. La presunta associazione per delinquere sarebbe stata formata da “imprenditori bergamaschi e calabresi”, alcuni dei quali “aventi contiguità ad un contesto criminale di ‘ndrangheta“.

E’ quanto emerge dagli atti dell’indagine, che ha portato in carcere, tra gli altri, Davide Lonardoni, 45 anni di Varese, dirigente di NordIng, società del gruppo Ferrovie Nord Milano.
E sappiamo tutti che Renzi ha tanti favori da restituire ai suoi amici.
Per questo si duole tanto dei numerosi posti di lavoro persi con le Olimpiadi del 2024. O forse intendeva dei numerosi contratti per appalti pubblici che la futura Mafia Capitale desiderava con forza.
(Ma persi quando? Fra sette anni? Perchè non pensa ai posti di lavoro persi adesso, col precariato che infuria e i diritti dei lavoratori buttati nel cesso da lui stesso?)