sabato 31 ottobre 2015

Il Bergamo perduto

Mercoledì 28 Novembre 2015, il treno 2160 arriva in orario a Milano Lambrate, dove è possibile prendere il moderno e pulito e funzionante treno delle 7.43 che proviene da Bergamo ed è in ritardo di 5 minuti.
Quest'ultima corsa, da qualche anno, non ferma più a Treviglio Ovest, la quale è ormai una stazione fantasma e inutile. Quando ancora esisteva questa fermata, invece, Treviglio Ovest aveva una sua utilità, in quanto riduceva il numero di autoveicoli che entravano in Treviglio, ingorgandone le strade e affollandone gli inadeguati parcheggi.
Con l'astuta scelta di togliere le fermate dei treni da Bergamo, ci hanno perso tutti. La città di Treviglio ha perso per i problemi attuali e ben noti di sovraffollamento parcheggi e caos nelle strade, per non dire dell'inquinamento (ma i leghisti non sanno che esiste l'inquinamento, ed evidentemente i loro corpi ne sono immuni, perchè nessuno affronta mai l'argomento).
I pendolari provenienti da Bergamo in apparenza ci hanno guadagnato: le loro corse sono più rapide, arrivano in orario e non è più necessario condiverle con quegli odiosi trevigliesi che si ostinavano a salire non invitati sui treni dei bergamaschi. Evviva l'egoismo, quindi? Mors tua, vita mea?
Eppure il treno in questione, che va da Bergamo a Milano e ferma a Lambrate alle 7.43, è una bolgia infernale su cui si stipano, pressati all'inverosimile, un numero smodato di studenti e lavoratori pendolari.
Diviene quindi ovvia la realtà: mettendo i pendolari di una città contro quelli di un'altra, Trenitalia (o Trenord) è quella che ha vinto. Infatti, se le due città si fossero coalizzate, invece di litigare, avrebbero potuto esigere da Trenitalia la vera soluzione che avrebbe risolto i loro problemi, e cioè aumentare il numero delle corse tra Bergamo e Milano.

Giovedì 29, il 10456 da Treviglio continua a fermarsi nel mezzo della campagna, più e più volte, accumlando 8 minuti di ritardo. A quali e quante Frecce ha dovuto cedere il passo?
Arriva a Lambrate così tardi da aver perso due "coincidenze". Per raggiungere Milano Centrale, bisogna attendere il 2086 delle 7:53, che è partito da Treviglio alle 7:33 (e cioè 10 minuti dopo il nostro 10456).
La perdita di tempo supera quindi i 10 minuti, anche perchè il 2086 (come accade quasi sempre) non riceve il via libera per la partenza da Lambrate se non dopo altri lunghi minuti. Chissà perchè questo treno deve sempre subire gli effetti dei ritardi del resto delle corse?

La sera dello stesso giorno, il 2105 delle 7:25 parte da Milano Centrale strapieno, e ritarda di 5 minuti. 

Venerdì 30, il 10456 arriva in orario a Milano Lambrate, dove si può approfittare del treno 2272 delle 7:39, che arriva alle 7:45 e riparte alle 7:46. Il tabellone indica un ritardo di 5 minuti, forse perchè ottimista.

martedì 27 ottobre 2015

Le frecce bicolore e la precedenza

Martedì 27 Ottobre 2015, il treno 2086 che parte da Treviglio alle 7:33 compie il viaggio arrivando in orario (anche se affollato) fin quasi alla stazione di Milano Centrale.
Dove però si ferma, per almeno 5 minuti, senza che venga comunicata alcuna spiegazione. Si nota però che il treno riparte solo dopo che due treni Freccia Rossa sono comodamente usciti a passo lento dalla stazione Centrale stessa.
E' un caso? Erano in ritardo i due treni, e si è rimediato penalizzando un trasporto pendolare in (raro) orario? Perchè non viene mai data alcuna spiegazione in merito?

Il treno 2105, in partenza alle 17:25 da Milano Centrale, parte abbastanza in ritardo da doversi fermare subito dopo aver abbandonato la stazione di Milano Centrale.
Perchè? Tutti i passeggeri lo sanno, e lo vedono, ma Trenord/Trenitalia si guardano bene dal comunicarlo.
Il treno si limita a restare fermo, a lungo, mentre un treno Freccia Rossa e un treno Freccia Bianca gli passano davanti. Come ogni volta.
Il 2105 ha anche una carrozza chiusa, il che significa che i posti delle altre sono già tutti occupati alla partenza.
Alla stazione di Milano Lambrate, le carrozze si affollano di passeggeri in piedi.
Alla stazione di Pioltello, anche gli ultimi centimetri quadrati vengono occupati. E sul marciapiedi, sciamano intere scolaresche, alla ricerca di un angolo di spazio che non esiste sul treno.
Alle 17.55, il treno è ancora fermo a Pioltello, ad aumentare il disagio di passeggeri già pressati e soffocati. Il ritardo dichiarato, quando arriva a Treviglio, è di 15 minuti, ma sono chiaramente di più. A bordo del treno, non viene dato alcun annuncio in merito.

A Treviglio, la piazza della stazione ferroviaria è intasata di automobili ferme ovunque, con a bordo i familiari dei pendolari, in attesa prolungata dell'arrivo dei loro cari.
Questa situazione di ingolfamento, che impedisce agli autobus di transitare, è esasperata dai ritardi ferroviari, ovviamente. Ma si verifica comunque con grande frequenza: viene da chiedersi se l'Assessore ai Lavori Pubblici di Treviglio sia consapevole, dato che non si vedono tracce della Polizia Locale, per esempio.
Viene anche da chiedersi se detto Assessore viva in un'altra città, a giudicare dalla leggerezza con cui suggerisce di usare parcheggi lontani chilometri dalla stazione.

E visto che si impegna tanto in lavori pubblici di ogni genere, oltre a essere così generoso di consigli, perchè non trova i fondi per far potare la siepe del parcheggio davanti all'ufficio postale dell'incrocio tra viale Montegrappa e via Marconi, che impedisce a chi deve uscire dal parcheggio di vedere quali mezzi stanno arrivando dall'incrocio del semaforo? Almeno qui, oltre ai pendolari, sono coinvolti anche i trevigliesi che lo hanno votato, e persino la logica più cinica, opportunistica e calcolatrice dovrebbe spingerlo a intervenire (alla faccia del politico che si candida a una carica per fornire un servizio a tutta la comunità).

lunedì 26 ottobre 2015

22, 23 e 26 ottobre 2015

Giovedì 22 Ottobre 2015, il 10456 (7.23 da Treviglio) per Milano Certosa arriva a Lambrate in orario.
Ma la "coincidenza" 2160 delle 7.47 per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti, e vanifica l'unico arrivo in orario degli ultimi tempi.

Venerdì 23, il 10456 ritarda di 5 minuti, fermandosi poco prima di Lambrate per far transitare un Freccia Bianca.
In compenso, il 2160 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti. E al contrario di quanto accade di solito, il 2122 delle 7.54 parte per Milano Centrale prima i tutti gli altri treni.
Quanto lavoro costerebbe, per il servizio di annunci sonori di Milano Lambrate, comunicare quale sarà il primo a ripartire dei tanti treni per Milano Centrale in arrivo quasi sovrapposti tra loro?
Non dovrebbe essere un'informazione segreta, e almeno agli addetti ai lavori dovrebbe essere nota. Oppure no? Ci sarà qualcuno che decide, o si lascia l'accensione del semaforo di via libera al caso?
Se non altro, i pendolari non dovrebbero correre da un binario all'altro, per poi veder partire il treno su cui non sono saliti.

Lunedì 26 ottobre, il 10456 arriva fin quasi a Lambrate in perfetto orario.
Quasi.
Perchè, ancora una volta, si ferma per cedere il passo a un Freccia Bianca, e così riesce ad arrivare nuovamente a destinazione in ritardo.
Perchè la precedenza va sempre a questo Freccia Bianca, che è così spesso (sempre?) in ritardo?
I pendolari non hanno il diritto di arrivare in orario?
Diciamo anche di accettare la logica commerciale-economica che schiaccia il diritto di una persona comune in favore del guadagno di chi è già ricco, e chiediamoci: ma sapendo che la frequenza del disservizio supera il cinquanta per cento delle occasioni, non sarebbe opportuno rivedere gli orari di questi treni e formalizzare il ritardo?
E chiediamoci anche: che senso ha avere tre o quattro treni che arrivano a Lambrate tutto nello stesso orario o quasi, per poi restare fermi in quanto i loro rispettivi ritardi li fanno accavallare ogni volta?

Lunedì 26, il 17.25 da Milano Centrale (2105) accumula 10 minuti di ritardo, che vengono comunicati solo a Treviglio.
Il treno, che parte già affollato dalla Centrale, si ferma subito dopo essere uscito dalla stazione, senza spiegazione.
A Milano Lambrate, i passeggeri si assiepano.
A Pioltello, si spintonano per salire e pigiarsi l'uno sull'altro.
Sarà davvero solo l'effetto Expo, che comunque è stato vergognosamente sottostimato, oppure questo stato di disagio si estenderà ai prossimi mesi, trovando sollievo solo con i periodi di fermo delle università?

mercoledì 21 ottobre 2015

Da lunedì 19 a mercoledì 21 Ottobre 2015 - c'è posto? No. E Maroni? Dà i soldi alle autostrade vuote e agli assassini

Martedì 20 e mercoledì 21 Ottobre 2015, il treno che parte da Treviglio alle 7.33 per Milano Centrale è già grottescamente occupato all'eccesso al suo arrivo.
Con la nuova infornata di studenti universitari di Treviglio, diventa invivibile. Non si tratta di faticare per trovare posto a sedere, si tratta di faticare per salire e restare in piedi senza soffocare nella calca.
Succede da anni, ma Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato non prendono atto che le attività scolastiche comportano un aumento dei passeggeri pendolari.
E' per questo motivo che "conviene" prendere il treno delle 7.23 per Milano Certosa, cambiare a Milano Lambrate e raggiungere Milano Centrale. Certo, si tratta di perdere un quarto d'ora in più ogni mattina, per arrivare allo stesso orario che partendo col 7.33, ma almeno si riesce a sedersi. Se non fosse che mercoledì il 7.22 ha un ritardo di 20 minuti, a causa del guasto di un passaggio a livello.
Venti minuti? Davvero? E il personale di FS che dovrebbe occuparsene, dov'è?
Non si sa.

Lunedì e martedì, il 17.25 che parte da Milano Centrale per Verona Porta Nuova è già completamente occupato a Milano Centrale.
A Milano Lambrate, i passeggeri devono lottare, per riuscire a salire e stare in piedi in quelle carrozze asfittiche a un solo piano.
A Pioltello, incredibile a dirsi, c'ancora una ressa che tenta di salire. Il treno "Passante" non sembra un'alternativa valida per nessuno. Forse perchè anche quello è pieno, e la massa di studenti che va e viene dall'Expo è solo un aggravamento di una situazione che è già catastrofica da anni.
Trenitalia/Trenord promettono un ritorno alla normalità, a conclusione di Expo. Ma la "normalità" è già un continuo disagio e disservizio: non lo sanno? Expo non può essere la scusa dietro cui nascondersi, in quanto è in realtà solo un ulteriore sintomo dello sfacelo dei trasporti pubblici ferroviari.
Il tema Expo solleva comunque la domanda fatale: Trenitalia/Trenord si erano "vantate" di aver potenziato i trasporti per Expo, a discapito dei pendolari. Dov'è questo potenziamento, se l'unico effetto che vediamo è l'ingolfamento dei treni regolari dei pendolari?
Una nota a margine la dedichiamo ai docenti che scelgono gli orari di punta dei pendolari per far rientrare gli studenti dalla gita a Expo. Veramente?

Tra infrastrutture che si guastano o allagano ogni due giorni, treni con carrozze chiuse perchè guaste, "materiale rotabile non pervenuto" e impianti di riscaldamento perennemente guasti (d'inverno: d'estate funzionano), viene da chiedersi dove finiscano tutti gli investimenti che periodicamente sono stati annunciati dalle giunte regionali di Formigoni, prima, e Maroni, poi.
Le parole, le abbiamo sentite e/o lette. I fatti invece non li abbiamo visti, dato che la situazione resta invariata.
Ogni tanto, si piange miseria, ma raramente: infatti adesso Maroni promette di pagare l'avvocato al tizio di Vaprio d'Adda che ha ammazzato il ladro entratogli in casa. Con che soldi lo vuole pagare? I suoi, spero, o i rimborsi parlamentari del suo partito che Bossi non ha prosciugato; non quelli pubblici.
In compenso, è certo che la giunta Maroni ha già sfornato due sostanziosi finanziamenti per la fallimentare autostrada BreBeMi. Ma non era l'autostrata tutta a fondi privati? No, non lo era, perchè ha preso i fondi Europei. Ma almeno la regione Lombardia fingeva di non finanziarla. Ora, invece, la rimpinza di soldi per coprire i mancati introiti: com'è possibile?
Maroni, c'è qualcuno dietro gli occhiali, che possa spiegarci perchè la regione Lombardia finanzia un servizio "pubblico" autostradale non utilizzato dai cittadini, e lascia andare allo sfacelo il servizio pubblico ferroviario, che invece è richiestissimo e affollatissimo?
I nostri saluti al "vice" Mantovani, alloggiato nelle patrie galere: magari i soldini per l'avvocato metteteli da parte per lui, altro simbolo della discontinuità continuativa incentrata su trasparenza, onestà e legalità che separa la gestione Formigoni e la gestione Maroni.

venerdì 16 ottobre 2015

Venerdì 16 ottobre 2015 - i guasti degli altri sono il mio treno in orario?

La mattina di Venerdì 16 ottobre 2015, un guasto da qualche parte sulla linea Bergamo-Milano permette ai treni Brescia-Milano di arrivare finalmente in orario.
E' la stessa ironia verificatasi il giorno prima.

Al ritorno da Milano Centrale, gli altoparlanti segnalano un guasto anche sulla linea Milano-Torino: in due giorni, se ne stanno verificando davvero parecchi. Sarà per le piogge di questi giorni: chi ha progettato e ristrutturato e manutenuto le stazioni e le linee ferrate non sapeva di questo fenomeno atmosferico. Oppure qualcuno ha voluto risparmiare sui costi di queste attività fondamentali, sperando che andasse tutto bene.
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta nuova ha un ritardo di 10 minuti e, come se non bastasse, tutti i posti sono esauriti, anche stando in piedi, già alla partenza.
Tra i passeggeri stipati, oltre ai pendolari, c'è chi rientra da una settimana a Milano, o che se ne va dalla città per il fine settimana.
Tutti costoro viaggiano con i bagagli. E, ovviamente, partono negli orari di punta dei lavoratori.
Ma Trenord/Trenitalia/Ferrovie dello Stato ancora oggi, dopo anni di simili ingolfamenti, non se ne accorgono, e forniscono gli stessi mezzi, a prescindere dalla "domanda".
Sembra che il personale di queste entità intercambiabili sia fossilizzato nella logica fasulla e artificiale della sola separazione estate/inverno, del tutto avulsa dalla realtà, e non capisca (o non voglia capire) che ci sono altre situazioni da considerare: i periodi con le attività scolastiche, i mesi di lezione universitari, i venerdì già citati, lo spostamento degli immigrati (che non possono permettersi l'auto), la gente che lavora anche d'estate.
Perchè bisogna continuare a stipendiare persone che scelgono di non vedere (o sono incapaci) la realtà e le esigenze dei cittadini a cui dovrebbero fornire un servizio pagato dalle tasse di questi ultimi?

giovedì 15 ottobre 2015

Giovedì 15 Ottobre 2015 - guasto linea elettrica

Giovedì 15 Ottobre 2015, all'andata, il treno 10456 arriva in anticipo, e parte in orario, ma entrando in Milano Lambrate tarda di tre minuti, facendo saltare la "coincidenza" con il 2160 delle 7:47.
Il 2122 delle 7:54 tarda di 4 minuti, non dichiarati, e a Milano Centrale arriva sul binario 22, quello che costringe a un'ulteriore camminata per attraversare tutta la stazione.

Nel pomeriggio, sempre la Stazione Centrale, offre una sorpresa dopo i temporali della giornata. Ecco come viene annunciata sul sito di Trenord.

Milano Centrale: dalle 15.25 circolazione rallentata per guasto linea elettrica

Milano, 15 ottobre 2015

A Milano Centrale dalle 15.25 circa la circolazione ferroviaria (arrivi e partenze) è rallentata per un inconveniente tecnico al sistema di alimentazione elettrica dei treni.
Ritardi fino a 20 minuti per i treni in viaggio. I treni della relazione Milano – Torino/Venezia effettuano fermate alternative nelle stazioni di Milano Certosa e Milano Lambrate e proseguono il viaggio su itinerari alternativi del Nodo ferroviario di Milano, bypassando così la stazione di Milano Centrale.
È in corso la riprogrammazione dell’offerta commerciale.

La Stazione di Milano Centrale è stata favolosamente ristrutturata per trasformarla in un centro commerciale, all'insegna della scomodità dei viaggiatori, che secondo Grandi Stazioni devono pensare a fare shopping, e non a prendere il treno.
Peccato che le infrastrutture fondamentali, invece, sembrino rimaste ferme a qualche secolo fa, dato che basta un po' di mal tempo per causare guasti di ogni genere. Siamo andati al risparmio sulle cose fondamentali, perchè non redditizie? Quand'è che il servizio ferroviario ha smesso di essere un servizio pubblico per molti, ed è diventato un mezzo per il lucro di pochi?

Ma il paradosso arriva col treno 2105 delle 17.25: nella selva di ritardi e soppressioni di corse causate dal guasto, questo treno parte e arriva in orario.

mercoledì 14 ottobre 2015

Vantatene anche

Il treno delle 7:23 da Treviglio per Milano Certosa (10456) riserva anche sorprese non imputabili a Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato.
Prendiamo una carrozza a caso, il giorno 14 Ottobre 2015. E' una "bella" carrozza, senza finestrini guasti, con riscaldamento regolato con criterio. E' silenziosa, sebbene sia piena, e si sta bene: sono le 7:23, e i passeggeri pensano a studiare, leggere, ascoltare musica, parlare sottovoce, magari sonnecchiare dopo essersi alzati a orari orribili o aver passato la notte in bianco.
Si può essere esausti, ma c'è il silenzio del rispetto nei confronti degli altri.
Questo finchè una "signora" decide di fare un "numero" con le sue amiche, cominciando a conversare a squarciagola, e sbandierando con voce stentorea i fati suoi, per il piacere di tutti i passeggeri.
Fosse solo questo, pazienza. Di gente civile e civilizzata, è pieno il mondo: una persona educata in più non può fare la differenza.
Ma la signora ci allieta orgogliosamente con un umorismo tutto suo: per esempio, racconta di un evento mondano in cui ha incontrato un gruppo di invalidi in cui "quello più in gamba era in carrozzella", e ride sgangheratamente rievocando come lei abbia detto a un'amica: "stella mia, andiamo da un'altra parte, perchè qui..."
Dagli invalidi inopportuni, questa Florence Nightingale Padana si sposta alla figlia autistica di una sua conoscente, anch'ella oggetto di grasse risate.
La signora conclude spiegando di "non essere proprio portata per aiutare le persone sfigate".
Complimenti alla signora, è davvero il caso di vantarsene, e di elargire a tutti queste perle del suo stile di vita, anche a quelli che non interessa.
Magari quella signora si offenderebbe, leggendo queste righe. Magari le darebbe fastidio questa invasione della sua privacy. Anche a me sarebbe piaciuto che la sua soave voce da lavandaia arrochita non avesse invaso la mia privacy, su quella carrozza.

L'Italia contromano

Tra i parcheggi "a soli 5 minuti" dalla stazione Centrale di Treviglio, sempre affollati anche quando il parcheggio principale non viene chiusi per due mesi, c'è quello di via Moroni.
Via Moroni è un senso unico, che va quindi percorso da un capo all'altro per trovare un posto. Non si può fare viceversa, secondo il codice stradale, e secondo cose chiamate "civiltà", "decenza", "rispetto per gli altri".
Non la pensa così la persona che guida una Fiat 500 grigio metallizzata con targa ET483SP, la quale entra sistematicamente contromano in via Moroni per accaparrarsi l'ultimo posto del parcheggio disponibile, alla faccia di chi invece è così idiota da rispettare il codice stradale e l'indicazione di senso unico.
La persona dell'auto targata ET483SP agisce così tra le 7:10 e le 7:15, e lo fa con un sistematicità preoccupante, giungendo persino a ignorare i posti liberi nel parcheggio della strada che ella sta percorrendo nel senso corretto, pur di fiondarsi contromano nella via a senso unico; ci viene il sospetto che la persona non conosca il codice stradale e non sappia leggere la segnaletica verticale.
In alternativa, la persona incarna la tristemente nota "Italia dei furbetti", quella per cui le regole valgono solo per gli altri.
Chissà se questa persona dell'auto con targa ET483SP si infurierebbe, leggendo queste righe in cui la sua targa viene esposta insieme alla sua infrazione. Magari griderebbe alla "violazione della privacy", pretendendo che la legge difenda i suoi diritti.
La stessa legge che però lei calpesta con la sua auto, andando contromano.

13 e 14 Ottobre 2015

Martedì 13 Ottobre 2015 inizia il vero maltempo autunnale, e Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato può quindi tornare alla scusa del maltempo per far proliferare i ritardi. Quando invece il tempo è bello, la scusa è quella del guasto. A volte abbiamo entrambe le scuse contemporaneamente.
Miracolosamente, il treno delle 7.23 da Treviglio per Milano Certosa è in orario.
Peccato che il 7.47 da Milano Lambrate per Milano Centrale (2160) sia in ritardo di 5 minuti che crescono fino a 9.59. E nella selva di orologi guasti e tabelloni funzionanti solo in parte del binario 12 di Milano Lambrate, trovare il treno giusto è una fatica.

Al ritorno, ci sono due opzioni.
La prima è il 17.25 da Milano Centrale per Porta Verona. 10 minuti di ritardo.
La seconda è il passante S5 23057 che parte da Repubblica alle 16.59. Quest'ultimo ha 7 minuti di ritardo, che su un viaggio già esagerato di 50 minuti peggiorano il disagio.
Il passante S5 è anche penosamente inadeguato per il numero di passeggeri, essendo infarcito di chiassose e invadenti scolaresche che ritornano dall'Expo. Con l'aria condizionata ferma, il treno è anche intriso di un'atmosfera fetida.
Alla faccia del potenziamento in occasione di Expo, che ha funzionato solo nei mesi estivi.
A questo punto, ci manca solo che il treno prenda fuoco.

Mercoledì 14, i treni in andata sono in orario. In compenso, a Milano Lambrate c'è la "sorpresa" di tutti i tabelloni elettronici e gli schermi guasti. Si va da scritte come "mancanza di connessione" a treni con orari improbabili (intorno alle ore 23).
Il personale ovviamente non si vede, e bisogna attendere gli annunci diffusi dagli altoparlanti.

Al ritorno, il treno delle 13.25 da Milano Centrale (2097) è già pieno, e a Milano Lambrate diventa ancora più affollato.
E l'atmosfera a bordo è fetida.
Sarà un treno di punta anche questo? E Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato non lo sanno?
Sul treno, una favolosa voce automatica ci assorda tramite gli altoparlanti, per ricordarci quante diverse modalità abbiamo per raggiungere Expo tramite i treni.
Sono gli stessi altoparlanti che tacciono ogni qualvolta il treno si ferma senza motivo nelle campagne, o accumula ritardi inspiegati.

A Treviglio, altra sorpresa: sulla Circonvallazione, tra l'Ufficio Postale e la Coop, c'è un ingorgo che paralizza totalmente il traffico.
Causa? Non si sa. Intervento della Polizia Locale? Non lo si vede.
L'unica cosa che si può notare è che l'ingorgo ha luogo sulo stesso viale dove da mesi imperversano i lavori pubblici per il rifacimento delle aiuole.
Sarà un caso? Non lo sappiamo: non c'è l'assessore a cui chiedere.

lunedì 12 ottobre 2015

Lunedì 12 Ottobre 2015 - la festa delle carrozze chiuse o guaste

Il treno 10456 che parte da Treviglio alle 7.23 ritarda di cinque minuti, accavallandosi al 7.28, come accade già da troppo tempo senza che nulla si faccia in merito.
Ma non solo: il 10456 si presenta anche con una carrozza guasta, costringendo i sempre più numerosi passeggeri ad accalcarsi in quelle disponibili. Trenitalia e Trenord non lo sanno, ma sono iniziate le lezioni di scuole superiori e università, e quindi sono aumentati i passeggeri (mentre le carrozze e i posti a sedere diminuiscono).

Il 10456 arriva in ritardo a Lambrate, dove anche il treno 2160 delle 7.47 è in ritardo. Ufficialmente, di 5 minuti. Ma il 2160 arriva a Milano Centrale con 9 minuti (non dichiarati) di ritardo.

Al ritorno, il 2105 delle 17.25 che parte da Milano Centrale si presenta con 2 carrozze chiuse, nell'indifferenza di Trenitalia e Trenord, che ignorano che si tratta di un treno di pendolari in una fascia "di punta".
Il treno ritarda la partenza, ed è già affollato di persone in piedi. A Lambrate, una ulteriore massa di passeggeri (tra cui anche sprovveduti visitatori dell'Expo) si stipa in modo penoso in ogni angolo libero delle carrozze accessibili.
Alla fermata di Pioltello, la situazione peggiora ulteriormente, il che sembra incredibile. Quanti passeggeri possono essere compressi in una carrozza con finestrini sigillati e aria condizionata ferma?
Viene da chiedersi dove vadano i soldi di tutti gli abbonamenti di questi pendolari, serviti solo da treni in ritardo e con carrozze chiuse.

Il 2105 arriva a Treviglio con 9 minuti e 59 secondi di ritardo, per cui ufficialmente il ritardo è di soli 5 minuti. Aggiungiamo i 10 minuti di passeggiata verso un parcheggio remoto, come suggerito dall'assessore Basilio Mangano di Treviglio. Sommiamo il tempo perso per uscire da questa cittadina sempre più intasata di traffico immotivato.
Moltiplichiamo per cinque.
E a essere ottimisti, un pendolare butta via due ore alla settimana quando va tutto bene. Ore tradotte in permessi sul lavoro e appuntamenti mancati con medici, commercialisti eccetera, che non vengono certo rimborsati dal miserabile bonus mensile generosamente concesso sull'abbonamento ferroviario.

Non si può evitare di interrogarsi anche cosa intenda l'assessore per lavori "pubblici". Del servizio pubblico ferrovie, chiaramente, non gli importa nulla: infatti parla di passeggiate di dieci minuti, dando per scontato che i treni siano sempre in orario. E si chiede perchè nessuno usi il parcheggio pubblico di Treviglio Ovest, stazione che tutti sanno essere ormai "fantasma", non offrendo corse per Milano che drenerebbero l'afflusso di automobili nella zona di Treviglio Centrale.
Ma è logico che all'assessore non importi dei trasporti ferroviari: i pendolari provengono per la maggioranza da fuori Treviglio, e quindi non votano. Meglio lasciare la seccatura dei treni alla regione Lombardia.
La quale, a sua volta, non sembra fare nulla, tranne esibirsi in proclami periodici.
E anche qui, bisogna dedurre che neppure al governo regionale importa molto dei pendolari. Evidentemente non li considera un bacino elettorale.

Non resta che sperare che i pendolari, questa volta, se ne ricordino, alle prossime elezioni. Se ce ne saranno.

sabato 10 ottobre 2015

Settimana dal 5 al 9 Ottobre 2015

La settimana dal 5 al 9 Ottobre 2015 è all'insegna dei ritardi.

A questo punto, tanto varrebbe formalizzarli.

Il treno 10456, che parte da Treviglio alle 7.23, riesce a tardare martedì, mercoledì e venerdì.
In un caso, il ritardo è dichiarato come "5 minuti". Negli altri due, non viene dichiarato, perchè inferiore di pochi secondi ai 5 minuti.
Tanto basta comunque per perdere la "coincidenza" per Milano Centrale.
Martedì, si approfitta di un altro treno, giunto a Lambrate con 26 scandalosi minuti di ritardo.
Mercoledì e venerdì, la "coincidenza" stessa delle 7.47 (2160) è a sua volta in ritardo di 5 minuti.
A che serve anticipare la partenza, se comunque il tempo viene ogni volta buttato in questo modo?

Ridicolmente, la "coincidenza" del mercoledì arriva sul binario 24 di Milano Centrale, dove neppure le bestie dovrebbero essere costrette a scendere.
Marciapiedi strettissimo, a ridosso delle pareti, e distanza dall'uscita raddoppiata, con ulteriore perdita di tempo.

Al ritorno, le cose non vanno tanto meglio.
Lunedì, il passante 23057 (fermata a Repubblica delle 16.59) ritarda di 6 minuti.

Mercoledì, il treno da Milano Centrale delle 16.25 (2103) accumula un ritardo di 5 minuti dichiarati, ma che sfiora nella realtà i 10 minuti.
Curiosamente, le carrozze sono quelle tipo passante ("Vivalto"), ma l'aerazione pessima trasforma l'amtosfera in quella di un carro bestiame.
Ancora non si capisce chi abbia progettato carrozze così scomode, che inoltre amplificano ogni suono indesiderato (chiacchiere telefoniche altrui).

Giovedì, il treno da Milano Centrale delle 17.25 accumula più di 20 minuti di ritardo, che però vengono annunciati solo a Treviglio.
La causa resta sconosciuta, anche se una delle tante fermate non necessarie del treno avviene chiaramente per far transitare un Freccia Bianca.
Non sia mai che il privato debba soffrire, dopo aver sfruttato le infrastutture pubbliche per fare soldi.

Venerdì, il passante 23057 della linea S5 (fermata a Repubblica delle 16.59) accumula 10 minuti di ritardo ed è ridicolmente inadeguato a ospitare il numero di passeggeri, comprese le scolaresche per l'Expo.
Uno non può che chiedersi in che modo Trenord abbia potenziato i trasporti per l'Expo, e a cosa sia servito raddoppiare i binari se comunque i treni devono costantemente fermarsi per farne transitare altri.

Dopo essere arrivati con tanto ritardo a Treviglio, secondo l'assessore ai trasporti di questa città, non c'è niente di meglio che fare altri dieci minuti a piedi per raggiungere il parcheggio di un'altra stazione.
Magari con zaino o borsa, appesantiti da computer portatile. E non c'è neanche da ipotizzare di essere anziani, doloranti, e non ancora giunti alla pensione sempre più posticipata dai vari governi: l'assessore Basilio Mangano si rivolge solo al pubblico dei pendolari giovani che non ha famiglie da gestire e orari da rispettare; il resto non fa testo.

sabato 3 ottobre 2015

Dal 28 Settembre al 2 Ottobre 2015 - ritardi sistematici

Da Lunedì 28 Settembre a Venerdì 2 Ottobre, il disservizio del treno 10456, in partenza alle 7.23 da Treviglio, è sistematico e metodico.
A Treviglio, il treno arriva solitamente in orario, o con un ritardo (rigorosamente non annunciato) che non supera i 5 minuti.
Anche la partenza è regolare, ma tutto ciò è inutile, perchè durante il tragitto il treno compie dalle due alle tre soste non previste in mezzo alla campagna, più o meno nella zona tra Treviglio e Cassano, in prossimità di Melzo e all'ingresso a Lambrate.
Perchè queste soste avvengono?
Sul treno non viene mai fornita alcuna spiegazione: il sistema di altoparlanti tace, e il personale viaggiante non si vede.
Queste soste sono abbastanza prolungate da far arrivare il 10456 a Lambrate sistematicamente in ritardo rispetto all'orario dichiarato, senza che ciò venga comunicato.
Di conseguenza, la "coincidenza" per Milano Centrale viene persa tutti i giorni. C'è un'eccezione Mercoledì 30, ma solo perchè a Lambrate c'è un treno per Milano Centrale previsto per le 7.39, ma in clamoroso ritardo di 10 minuti (superiore al ritardo di 5 minuti dichiarato dai tabelloni elettronici).

Funziona così: si può prendere una coincidenza solo augurandosi che anche le altre corse siano in ritardo.
Ma non sempre: Giovedì 1 Ottobre, il treno 10456 arriva così in ritardo (non comunicato) a Lambrate, che persino il 7.47 per Milano Centrale, a sua volta in ritardo di 5 minuti, è già partito.
Il treno che dovrebbe partire per Milano Centrale alle 7.54 (2122) è a sua volta in ritardo di 5 minuti, e si accavalla al 7.53 (2086) da Brescia, rallentandolo a sua volta.

Venerdì 2 Ottobre, il disservizio peggiora ulteriormente, allungando il disagio dai 15 minuti giornalieri a quasi mezz'ora.
Non solo la "coincidenza" viene persa, ma i successivi treni per Milano Centrale delle 7.53 (2086) e delle 7.54 (2122), infatti, sono a loro volta in ritardo. Il 2122 tarda di 5 minuti, che poi aumentano a 9 prima di arrivare a Milano Centrale. Il 2086 risulta disperso, dato che non giungono informazioni in merito.

Al ritorno, da Milano Centrale a Treviglio, le cose funzionano nei giorni 28-29-30.
Con l'inizio di Ottobre, cominciano i ritardi anche alla sera.
Giovedì 1 Ottobre, il 18.25 (2109) parte con 5 minuti di ritardo, ma non vengono dati annunci in merito: semplicemente, le porte si chiudono e il treno resta esasperantemente fermo.
Come se non bastasse, nel convoglio c'è anche una carrozza chiusa. Come se i posti a sedere a disposizione non fossero già insufficienti.
Venerdì 2, il treno delle 17.25 (2105) ha una carrozza chiusa, ed è già affollato alla partenza da Milano Centrale. E' infatti pieno dei soliti pendolari, più i "vacanzieri" o comunque le persone che si spostano in massa per il fine settimana.
Volendo prendere il passante 23057 delle 16.59, le cose non vanno meglio: il già lentissimo treno, che impiega 50 minuti abbondanti per arrivare a Treviglio Centrale, è in grottesco ritardo di 13 minuti. Davvero un passeggero deve viaggiare per più di un'ora, per coprire una tratta che dovrebbe richiedere 30 minuti a voler esagerare?

Come sempre, da anni, Trenord/Trenitalia/Ferrovie Dello Stato/Grandi Stazioni eccetera non sanno nulla di tutto ciò.
Vivono nel loro limbo, isolato dalla realtà quotidiana, fatto di orari fasulli stabiliti a tavolino, senza idea dei ritardi, dei guasti, del numero di passeggeri o di altre banalità.
E il ministero dei trasporti cosa fa? E l'assessorato ai trasporti della Regione Lombardia cosa fa?
A parte gli annunci di acquisti di nuovi treni, che purtroppo finiscono sempre su "altre linee": nulla?

In chiusura, un'ulteriore nota di merito per il comune di Treviglio, in quanto il più grande parcheggio della Stazione Centrale (280 posti) non resterà chiuso per un mese, come avevo scritto.
Resterà chiuso per due mesi, proprio nel periodo in cui anche gli studenti universitari torneranno a frequentare in abbondanza la stazione.

L'articolo del link riporta queste geniali osservazioni dell'amministrazione locale:

La soluzione sarebbe quella di utilizzare il parcheggio realizzato lo scorso anno alla stazione Ovest e sinora rimasto desolatamente vuoto. «Dispone di 250 posti e dista dalla stazione Centrale circa 800 metri: a piedi non ci si impiegano più di 10 minuti — spiega l’assessore ai Lavori pubblici Basilio Mangano

Rispondiamo all'assessore:
1. Il parcheggio di Treviglio Ovest serve per la stazione di Treviglio Centrale? Perchè l'avete fatto per Treviglio Ovest, stazione dove tutte le fermate dei treni per Milano sono state soppresse?
2. Dieci minuti a piedi implicano che il già stanco pendolare debba alzarsi ancor più presto, al mattino. A che ora si alza, l'assessore? Ha idea del fatto che non tutti godono di un lavoro nella città in cui vivono, con comodi orari da "scaldapoltrone"?
3. L'assessore gradirebbe fare 10 minuti di strada a piedi con freddo, pioggia, neve, strade ghiacciate eccetera, cinque giorni alla settimana, trasportando in più anche borse e altro con materiale d'ufficio?
Lo ringraziamo perchè la già grande intelligenza della programmazione di questi lavori è stata ora ribadita ed esaltata dalle sue spiegazioni così calate nella realtà quotidiana di persone che godono di tutti i vantaggi e privilegi a lui riservati.