venerdì 30 settembre 2016

Renzi e Mazzoncini, il gatto e la volpe

Giovedì 29 Settembre 2016, ecco le prove generali per lo sciopero che avrà inizio alle ore 21. A dire il vero, queste prove sono in corso da settimane, cioè sin dall'ultimo sciopero.
Il treni 2106 delle 7:33 per Milano Centrale arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo. Il treno per Greco Pirelli delle 7:56 è annunciato con 5 minuti di ritardo: sono solo le 7:23, e già Trenitalia sa che quel treno avrà un ritardo. E' un fatto notevole: di solito, Trenitalia (nel senso del sistema informativo; chissà chi lo gestisce) lo scopre solo quando il treno è ripartito.
Il treno 10456 delle 7:23 parte alle 7:22, lasciando sul marciapiedi parecchi passeggeri allibiti, tutti che controllano l'ora esatta, e scoprono che sono le 7:22.
Servisse almeno a qualcosa: uscito da Treviglio, il 7:23 si ferma, per motivi sconosciuti. Che fretta aveva di partire, quindi?

Alla stazione di Milano Lambrate, il treno delle 7:22 per Bologna è in ritardo di 40 minuti. E poco dopo, si passa a 50 minuti di ritardo. Siccome il treno in questione parte della vicinissima stazione di Milano Centrale, la causa non è attribuibile agli impianti, o il traffico sarebbe paralizzato. Quindi? Ennesimo treno guasto? Non si sa.

Al ritorno, il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva quasi in orario in prossimità dell'ingresso della stazione di Treviglio, dove compie una sosta non motivata. Dalla direzione opposta, transita un Freccia Rossa. Ed ecco che quindi il 2105 arriva in stazione con 5 minuti di ritardo. Chissà come mai?

Non poteva quindi mancare l'annuncio trionfale dell'AD di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, che comunica gioisamente che Freccia Rossa sarà quotata in borsa, in modo che siano i privati a beneficiare dei suoi guadagni (ottenuti sulla pelle del servizio ferroviario pubblico, come si può constatare ogni giorno).
Gli imbarazzanti commenti del ministro Graziano Delrio dimostrano l'adeguatezza, la rilevanza, la preparazione e la potenza di questa ennesima figuretta patetica al seguito di Renzi, messa lì per riempire un posto pubblico, mentre interessi chiaramente privati fanno il bello e il cattivo tempo con le risorse della cosa pubblica (e, d'altro canto, abbiamo una riforma costituzionale firmata Renzi e Boschi, ma dettata da JP Morgan).

Ci vuole però Il Fatto Quotidiano per spiegare che la manovra di FS sposta la parte redditizia delle Ferrovie in mano ai privati, mentre lascia sul gobbo dello Stato gli oneri della manutenzione della rete ferroviaria. In altre parole, i cittadino pagano per manutenere una rete ferroviaria su cui corrono costosi treni privati che arricchiscono i privati.
Di certo una simile osservazione non arriva dal quotidiano Repubblica, testata ormai da tempo imbarazzantemente appiattita su posizioni di totale sottomissione alla propaganda filogovernativa, celebrativa e totalmente acritica, anche a costo di non vedere l'ovvio (o meglio, di ometterlo in favore di toni che ricordano i giornali di 1984).

L'operazione di FS, condita dal commento entusiasta di Renzi, è una palese composizione di favori di scambio.
Renzi avalla il rilancio del progetto del ponte sullo stretto di Messina, contraddicendo se stesso e dimostrando ancora una volta di essere un menzognero senza vergogna, capace di dire qualunque cosa e il suo esatto contrario, a seconda della propria convenienza politica.
In cambio, l'AD di FS racconta a sua volta una favoletta che non può essere contraddetta, in quanto promette un piano ferroviario che dia più attenzione al trasporto regionale e ai pendolari (nel 2019). E Renzi incassa quindi una sveltina da propaganda elettorale, in vista del referendum sulla sua riforma costituzionale.
Ma perchè Mazzoncini vuole a tutti i costi questo ponte, inviso alla società civile e a qualunque persona onesta e di buon senso, specialmente dato che sorgerà dove nel secolo scorso avvenne un devastante terremoto? Apparentemente l'AD di FS aspira a ingrassare con soldi pubblici le numerose imprese che si fionderanno sul fiume di denaro che verrà incanalato nel progetto del ponte, quasi avesse inconfessabili legami con costoro. Deve a tal punto ottenere questo risultato da essere disposto a mentire nella maniera più spudorata.
E chi può smentire le sue promesse sul trasporto regionale? Tanto, i risultati dell'operazione annunciata da FS si vedranno dopo il 2019. O meglio, mai. I treni nuovi, per fare un esempio: noi pendolari li stiamo ancora aspettando dall'annuncio di inizio anno fatto da Trenitalia, e dagli annunci precedenti fatti da Formigoni e questo e quell'altro politico degli ultimi 15 anni. Chi li ha mai visti, eccetto certe cose che si sono dimostrate l'ennesima costosissima e inutile opera di incompetenti ignari della realtà in cui lavorano?
Purtroppo è difficile che nel 2019 questo blog sia ancora qui a fare il punto della situazione, ma dovrebbe essere sufficiente ripensare agli ultimi 16 anni, per discernere la verità: i disservizi ferroviari continuano ad aumentare, il livello del servizio è in costante declino, i mezzi vecchi vanno a pezzi e quelli nuovi hanno costi stratosferici e si rivelano inadeguati, gli abbonamenti aumentano per tamponare i costi ingestibili (Formigoni lo disse apertamente), e la qualità complessiva continua comunque a calare ogni giorno. E la manovra finanziaria taglierà i servizi, il che va contro la promessa di dare più attenzione al servizio pubblico del trasporto ferroviario.
Serve davvero uno scienziato nucleare per capire che Renzi e Mazzoncini stanno mentendo consapevolmente e di comune accordo, ognuno per perseguire i propri interessi?

Se davvero ci fosse bisogno di un'altra prova, basti chiedersi dove sia la compatibilità tra l'attenzione al trasporto ferroviario regionale e la volontà di FS di puntare soprattutto sul trasporto su gomma. E ribadisco, considerando che comunque il governo si appresta a tagliare i finanziamenti ai servizi pubblici (quindi anche ai trasporti). Ma tant'è, Repubblica non ci arriva.

Non che l'Eco di Bergamo se la cavi meglio, in quanto a trascrivere pedissequamente i comunicati stampa del Politburo: Alta velocità, Renzi al taglio del nastro - E promette: «Ora più soldi ai pendolari».

Sarà il presidente del Consiglio Matteo Renzi ad inaugurare il 10 dicembre la nuova linea ad alta velocità Treviglio-Brescia che attraversa tutta la Bassa Bergamasca.Dopo le anticipazioni dell’amministratore delegato del Gruppo FS, il bresciano Renato Mazzoncini, mercoledì 28 settembre è arrivata la conferma dello stesso premier.

L’attivazione dei nuovi servizi ferroviari ad alta velocità avrà come conseguenza anche la rivisitazione da parte della Regione Lombardia del servizio ferroviario regionale tra Bergamo, Brescia-Verona e Cremona e Milano che utilizzerà i binari della linea oggi in funzione e liberata dai treni Frecce che nella nuova versione ad alta velocità, correranno sulla nuova linea AV senza fermate intermedie nella nostra provincia.

Il Fatto Quotidiano invece sottolinea la divisione di FS in due compagnie, quella "cattiva" che resta allo Stato, e quella buona che va ai privati: Ferrovie dello Stato, in Borsa le profittevoli Frecce, allo Stato le costose infrastrutture e il trasporto locale

Il piano industriale 2017-2026 delle Ferrovie dello Stato sembra il libro dei sogni di viaggiatori e pendolari italiani, pronti oggi anche ad accontentarsi di treni puntuali, carrozze pulite e un sito internet efficiente. Di concreto c’è il fatto che il gruppo guidato da Renato Mazzoncini metterà sul piatto 94 miliardi di investimenti in dieci anni per svecchiare il carrozzone pubblico dei treni e della strada ferrata. E poi ci sono anche due promesse: da un lato 400 milioni di risparmi dalle nozze con l’Anas che beneficerà di 15,5 miliardi di investimenti, dall’altro la quotazione che, però, porterà sul mercato azionario le sole Frecce.

La good company è pronta per la Borsa – Mazzoncini ha infatti spiegato che non sarà possibile quotare l’intera holding, ma verranno create due divisioni: una per il trasporto regionale e l’altra per le Frecce.

Infrastrutture e trasporto locale resteranno invece a carico dello Stato“Sono felice del fatto che la rete resti pubblica”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio trascurando il fatto che, a differenza delle Frecce, la rete e il trasporto locale richiedano ingenti investimenti pubblici dai ritorni incerti e di lungo periodo. Non a caso dei 94 miliardi di investimenti promessi da Fs ben 73 saranno destinati alle infrastrutture, 14 al materiale rotabile e 7 allo sviluppo tecnologico. “Più della metà delle risorse sono già disponibili – ha spiegato Mazzoncini – ben 58 miliardi di cui 23 in autofinanziamento e 35 stanziati nei contratti di programma”. Detta in altri termini, solo un terzo sarà finanziato dall’azienda, il resto arriverà dallo Stato e da Bruxelles.

E poi ci sono i pendolari – Per Matteo Renzi i pendolari sono una priorità in un sistema di mobilità integrata in continua evoluzione. Per venire incontro alle loro esigenze, il piano delle Ferrovie prevede un potenziamento del trasporto regionale. “Il vero cambio di passo è già all’orizzonte – ha puntualizzato l’ad del gruppo – grazie all’accordo quadro da circa 4 miliardi già firmato con la fornitura di 450 nuovi treni regionali ai quali si aggiungeranno 50 diesel”. Secondo quanto riferisce una nota delle Fs, il gruppo stima entro il 2026 un incremento complessivo della quota posti/km tra l’8 e il 10 per cento. Contemporaneamente il gruppo recupererà le tratte ferroviarie oggi gestite a livello locale e svilupperà il servizio Busitalia con 3mila nuovi autobus che serviranno sia la breve che la lunga distanza facendo concorrenza alle aziende private. Inoltre le Ferrovie si propongono giocare un ruolo di primo piano nella ristrutturazione del trasporto pubblico su gomma: la società punta infatti a subentrare agli enti locali nel trasporto passeggeri via bus sulla falsariga di quanto già realizzato a Firenze con l’ex municipalizzata decotta Ataf.

Renzi: “Un piano molto bello” – Si tratta di un progetto “che sa rischiare, che sa guardare al futuro”, ha commentato il presidente del Consiglio. D’altro canto le Ferrovie di strada ne hanno fatta: “Quando (l’ex ad) Mauro Moretti ha preso Ferrovie c’erano due casi sul tappeto, Fs e Alitalia – ha concluso il premier – Abbiamo visto quello che è successo a Ferrovie e quello che è successo ad Alitalia. Se c’è un progetto l’azienda cresce”. Il parallelo non è dei più riusciti: nel caso Alitalia il piano c’era, anche se non è ancora decollato. Vedremo se con le Ferrovie si andrà ad alta velocità.

Peccato che quel bauscia di Renzi, paragonando FS ad Alitalia, non si sia nemmeno accorto che anche FS è stata scorporata in bad company e good company, per regalare vendere la seconda ai privati, e scaricare la prima sui conti dello Stato, esattamente come fece Berlusconi con Alitalia. Ma perchè la cosa dovrebbe turbarlo, ora che col ponte sullo stretto ha deciso di portare avanti un'altra delle battaglie di Berlusconi, dopo aver tolto i diritti e le tutele dei lavoratori, e distrutto la scuola pubblica, e trasformato la sanità pubblica in una succursale del Vaticano?

Venerdì 30 settembre, l'annunciato sciopero del personale ferroviario è nel pieno del suo svolgimento, e Trenitalia/Trenord comunica che per questo motivo si potranno verificare ritardi, cancellazioni e variazioni di percorso fino alle ore 21.
Dimentica di precisare che, dopo le 21, si potranno verificare ritardi, cancellazioni e variazioni di percorso come da ordinaria amministrazione quotidiana.
Difficile non chiedersi, come ogni volta, a che serva uno sciopero che colpisce solo il ramo ferroviario non redditizio, dato che Trenitalia garantisce il servizio dei Freccia Rossa anche durante gli scioperi. A parte danneggiare i viaggiatori, che chiaramente nulla possono per i contratti dei ferrovieri, che problemi causa mai questo incrociare le braccia a chi dirige l'azienda?
Poi uno si accorge che lo sciopero cade di venerdì: buon fine settimana lungo a tutti.
Approfittatene per aggiornarvi sulla situazione italiana, ma in modo critico, se vi riesce.

martedì 27 settembre 2016

Lunedì 26 Settembre 2016, il servizio sulla mia linea è regolare. Ma sulle altre?
Alla stazione di Milano Lambrate c'è un treno delle 7:23 per Milano Centrale in ritardo di 25 minuti.
E un annuncio rende noto che è "terminato" il guasto al passaggio a livello tra le stazioni di Pizzighettone e Acquanegra, per cui la circolazione riprende progressivamente.

Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona sfoggia solo carrozze restaurate, finalmente: il modello è quello vecchio che circola da anni e anni, ma i materiali sembrano nuovi (o riverniciati). E, soprattutto, le porte non si guastano. Dopo settimane e settimane di disagi, ritardi, torture sotto il sole, Trenord (o Trenitalia?) s'è degnata di intervenire, rimuovendo le carrozze perennemente guaste. Considerando i tempi di intervento, non stupisce che queste aziende siano sempre in attivo: il risparmio che si ottiene non sostituendo il materiale difettoso col (costoso) materiale nuovo, scaricandone le conseguenze sugli utenti, e con la silente complicità delle istituzioni tipo l'assessorato alla mobilità, deve essere notevole.

Martedì 27 Settembre, il 2086 da Brescia per Milano Centrale delle 7:33 arriva a Treviglio con le carrozze (a due piani) già completamente occupate. Non resta che viaggiare in piedi. E' un fatto noto da anni, ma cosa viene fatto per ovviare? Nulla. Non c'è spazio per altre corse: devono transitare i Freccia Rossa, prima. E Trenitalia deve risparmiare, altrimenti il denaro pubblico non basta per distribuire ricchi dividendi: non a caso ha tolto i Freccia Bianca provenienti da Brescia, che una dirigente ha definito "poco remunerativi", adeguandosi alla filosofia del governo Renzi, che taglia il servizio pubblico raccontando di aver invece diminuito le tasse, in nome del dio profitto. E ciò non vale solo per il trasporto: com'è possibile che la sanità pubblica sia sempre più inaccessibile e al risparmio, ma l'ignorante bigotta Lorenzin e la sua cricca di bacchettoni integralisti cattolici possano spendere soldi a palate per campagne sulla fertilità spacciate per un discorso di prevenzione e salute? Non si cura meglio la salute dei cittadini fornendo loro servizi sanitari diffusi e accessibili in tempi ridotti?
Alla stazione di Milano Lambrate, c'è un treno per Milano Certosa in ritardo di 15 minuti. Il treno da Bologna per Milano Centrale delle 7:54 è in ritardo di 10 minuti.

Col treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona si ripete la solita farsa: le carrozze restaurate, dopo quattro giorni di servizio, sono già scomparse, e il vecchiume è ricomparso. Ma almeno le porte non si guastano.
Un annuncio rende noto che un treno per Torino partirà con 10 minuti di ritardo, il che accade ogni giorno, e quasi a ogni ora. Ma la società di trasporti piemontese è privata, per cui le istituzioni e Trenitalia non sono imputabili del disservizio.
Davvero crediamo a questa favoletta?
Per prima cosa, la società NTV riceve comunque denaro pubblico, per fornire il servizio pubblico. O ci stiamo dicendo che le bastano i soldi di abbonamenti e biglietti, per fornirlo? Sarebbe grave, perchè, in tale caso, anche Trenitalia e Trenord dovrebbero diventare autonome.
E se NTV riceve denaro pubblico, perchè non viene chiamata a rispondere dei disservizi? E se i disservizi dipendono da RTF o altre società (pubbliche), perchè Ferrovie dello Stato o il ministero dei Trasporti non intervengono?
Se invece NTV non ricevesse denaro pubblico, chi le ha dato la concessione per gestire trasporti che non sa gestire? E perchè non le viene tolta tale concessione?

Intanto, ci viene reso noto che il servizio ferroviario si appresta a fornire ciò che sa fornire meglio, con una puntualità e regolarità che non conosce cancellaziioni:
Giovedì 29 e venerdì 30 settembre andrà in scena uno sciopero di ventiquattro ore dei dipendenti del settore ferroviario indetto dai sindacati Cub trasporti, Cat e federazione Sgb.

Potranno partecipare allo sciopero tutti i dipendenti del compartimento ferroviario: a rischiare lo stop, quindi, saranno Trenitalia, Trenord e Italo. E per il 21 ottobre prossimo è già previsto un secondo sciopero generale,
Trenord informa sul proprio sito che «i treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza potranno subire ritardi, variazioni e cancellazioni». «Giovedì 29 settembre - si legge nella nota - sono garantiti i treni che partono prima delle 21 e arrivano a destinazione finale entro le ore 22; venerdì 30 settembre sono previste la fasce di garanzia 6.00-9.00 e 18.00-21.00 durante le quali circoleranno i treni inseriti nella lista dei servizi minimi garantiti».
Ridotti i disagi per Trenitalia. Sul proprio sito l’azienda ha comunicato che nonostante le ventiquattro ore di sciopero le Frecce circoleranno regolarmente.

Chissà come mai Trenitalia riesce a garantire il servizio privato delle Frecce Rosse, ma non quello pubblico.
Chissà perchè non se lo chiedono gli assessori alla mobilità delle regioni, o il ministro dei trasporti.

Ed ecco che si parla anche della nuova legge di bilancio, per la quale si prospettano tagli a sanità e servizi.
prepariamoci ugualmente a stringere la cinta per circa 7 miliardi: dalla sanità, ai beni e servizi, alle partecipate. Risorse anche da nuove entrate come il rientro dei capitali-bis, la lotta all'evasione dell'Iva, giochi e frequenze.
La caccia ai 7-8 miliardi è aperta da tempo, ma stando alle ultime indicazioni il menù si starebbe focalizzando. Non è affatto escluso il taglio, o aumento ridotto, al fondo sanitario nazionale pari ad un miliardo.
maggiori entrate: la prima misura in ballo è la voluntary disclosure-bis per la quale si stimano 1,5 miliardi di gettito sulla base di una ipotesi di capitali da recuperare fino a 30 miliardi. L'altra posta sulla quale conta molto il governo è il cosiddetto split payment, una norma che consente da circa un anno all'amministrazione pubblica di trattenere l'Iva dei fornitori assicurando un versamento sicuro e integrale: il gettito sarebbe maggiore del previsto e potrebbe essere cifrato in 1,5 miliardi.
Come dicevamo prima, Lorenzin butta soldi dalla finestra per insensate campagne di crescita demente della popolazione in un paese già soffocantemente affollato e flagellato dalla disoccupazione, dalla precarietà e dai debiti. Renzi, l'imbonitore dalla retorica cialtrona tanto gradito alle banche e a confindustria, continua a raccontare di voler tagliare le tasse e promette bonus e mancette alle categorie più facili da manipolare. Però poi la realtà dei conti va affrontata, ed ecco che i servizi essenziali vengono ulteriormente ridotti, mentre le tasse non vengono diminuite, se non per chi è già ricco e ha capitali all'estero con cui ha evaso il fisco.
Però quotidiani e telegiornali celebrano l'Italia fasulla che Renzi racconta ogni giorno, senza alcun contraddittorio.

sabato 24 settembre 2016

Il mistero dei rallentamenti e delle soste dei treni nel mezzo del nulla

Giovedì 22 Settembre prendo il treno 10912 delle 9:32 per Milano Greco Pirelli, che non è esattamente nella fascia dei pendolari. Carrozze e locomotore sono nuovissimi, puliti, intonsi. Il treno arriva a Treviglio in ritardo di 5 minuti. Dalle sue ruote promana il fetore tipico dell'attrito dei freni bloccati.
Per andare a Milano Centrale, bisogna cambiare alla stazione di Pioltello, dove si prende un Suburbano a percorrenza ridotta (infatti non copre la tratta Pioltello-Treviglio). Impiego quindi 45 minuti per andare dalla stazione di Treviglio a quella di Milano Repubblica: con un treno "normale", di quelli che Trenitalia/Trenord fornisce col contagocce al di fuori delle fasce dei pendolari, si impiegano 30 minuti.
IIl 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva fin quasi alla stazione di Treviglio, si ferma e accumula 5 minuti di ritardo per lasciar transitare un treno dalla direzione opposta.
Ci saranno ritardi sui treni provenienti da Brescia? Sì, perchè in stazione si scopre che il 18:02 per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti. A cosa è dovuto il ritardo? Magari al solito guasto fantasma sulla linea, cioè il guasto che RFI dovrebbe riparare (quando non pensa a costruire strade per collegare la BreBeMi alle cascine)? Non lo sappiamo: nessuno fornisce informazioni, nè sul treno nè in stazione.

Venerdì 23 Settembre il 10456 da Cremona arriva quasi in orario a Milano Lambrate. Ma si ferma a poche centinaia di metri dalla stazione, e resta fermo per far transitare un Freccia Rossa. Quando riparte, sono le 7:51. All'arrivo in stazione, sono le 7:53. Viste le esperienze precedenti, si tratta di 7 minuti di ritardo.
Ma la "coincidenza" per Milano Centrale non è persa: il treno 210 delle 7:49 è in ritardo di 6 minuti, che comunque non vengono riportati sul tabellone sul marciapiedi del binario 12.

Grottescamente, anche il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona parte in orario. E ha addirittura un'intera carrozza nuova. Vabbè, forse non tanto "nuova", quanto "ristrutturata": i materiali dal pavimento ai sedili alle luci sono nuovi, puliti, intatti, ma il modello è identico a quello delle altre carrozze (il che è bene: ha molto più spazio per i passeggeri che non le agghiaccianti carrozze moderne dei vari Vivalto e compagnia).
Il treno viaggia in orario finchè non supera la stazione di Cassano. Prima di entrare in Treviglio, rallenta, si ferma, resta fermo. E accumula 9 minuti di ritardo, a poche centinaia di metri dalla stazione. Perchè? C'era forse un Freccia Rossa in ritardo cui dare la precedenza? Non lo sappiamo: Trenord non ritiene opportuno comunicarcelo, mentre ci fa sprecare il tempo fermi nel nulla. E stipati: perchè anche con una carrozza nuova che sostituisce un catorcio precedente, il numero di posti è penosamente inadeguato alle effettive esigenze. Chissà se questa carrozza sostituisce il catorcio di carrozza le cui porte, da qualche settimana, si guastano e bloccano l'intero convoglio per decine di minuti?

D'altra parte, come appurato solo ieri, la giunta leghisto-forzaitaliota della regione Lombardia, a fronte dell'aumento dei viaggiatori ferroviari e della diminuzione del traffico automobilistico, sceglie di investire più denaro nelle autostrade e meno nei treni. Sembra di vedere al potere i parenti stretti degli interessi privati che a Roma stanno facendo di tutto per infangare il nome della sindaca Virginia Raggi, il cui merito è quello di aver detto no alle Olimpiadi del 2024, agendo in nome e nell'interesse dei cittadini, e suscitando l'ira delle lobby del cemento e dei palazzinari (saranno gli stessi che nelle zone del sisma del 2016 hanno costruito una scuola antisismica crollata in un istante?). Possiamo dire che i leghisti al governo della Lombardia equivalgono al governo delle lobby delle autostrade, dell'asfalto e del cemento, intente a mungere allegramente la vacca dei soldi pubblici: quando mai avremo in Lombardia una giunta capace di dire "no" a queste speculazioni, e pensare prima agli interessi e ai diritti dei cittadini che pagano le tasse con cui si finanziano i milioni che piovono dallo stato centrale?

mercoledì 21 settembre 2016

Lunedì 19 Settembre, il treno 10456 per Milano Certosa parte da Treviglio in orario e arriva a Milano Lambrate alle 7:48, cosa che rende possibile prendere al volo la coincidenza per Milano Centrale delle 7:49.
Il servizio non diventa disservizio, quindi, ma non per mancanza di cattiva volontà: il treno si ferma per ben tre volte nel suo tragitto, senza nessuna spiegazione. La prima volta, appena uscito tra Treviglio. La seconda volta, prima di transitare per Melzo. La terza volta, prima di entrare nella stazione di Milano Lambrate. Succede ormai da quattro settimane, ogni giorno. Il perchè, continua a sfuggire.
Il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona è in orario, ma non ha abbastanza carrozze: quando si ferma a Milano Lambrate, la quantità di passeggeri che sale costringe questi ultimi a stiparsi ovunque, soprattutto nei mezzanini di salita e discesa, il che significa che a Treviglio i passeggeri devono spintonarsi a vicenda per riuscire a scendere. E non va meglio con chi vorrebbe salire, perchè si tratta di gente così stupida (viene da paesi dove la fisica funziona diversamente?) che si piazza davanti alle porte aperte, impedendo la discesa e il deflusso dei passeggeri arrivati a destinazione.

Martedì 20 Settembre, il treno 10456 e il 2105 ripetono lo stesso schema del giorno precedente. Rispetto ai ritardi e disagi e disservizi degli ultimi tempi, è quasi un miglioramento. Ma cio è come dire che, dopo settimane di dieta, il cibo del criceto è nettare degli dei (Leo Ortonali docet). La verità è che Ferrovie Dello Stato, Trenitalia e Trenord ci hanno abituati a standard così immondi di servizio, che qualunque treno che arrivi in orario ci sembra il massimo dell'efficienza.

Mercoledì 21 Settembre, a Treviglio, il treno delle 7:02 da Verona per Milano Centrale risulta in ritardo di 10 minuti. Curiosamente, il vero ritardo è superiore, perchè questa informazione permane sullo schermo d'ingresso della stazione fino alle 7:17.
Il treno 10456 per Milano Certosa parte da Treviglio in orario e arriva a Milano Lambrate alle 7:44, il che significa che il tragitto può essere coperto in soli 21 minuti. Il che significa che, dall'ultima settimana di agosto a oggi, questo treno (che ci ha sempre fatto perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale) è sempre stato in ritardo di 6 minuti. Sempre. Tutti i giorni. Un doppio disservizio senza spiegazione (a meno che non si tratti del "guasto" tra Treviglio e Melzo, che quindi si è protratto anche dopo che Trenitalia ne ha dichiarato la soluzione, ed esisteva da molto prima che ne venisse ammessa l'esistenza). E senza che nessuno (i politici eletti per garantire la qualità della vita dei cittadini) ne chiedesse conto a Trenitalia. Oppure RFI. O chiunque altro.
Subito dopo, si scopre che i treni da Verona/Brescia/Venezia subiranno ritardi fino a 20 minuti, causa danni provocati dal maltempo tra Romano di Lombardia e Chiari.
Danni? Maltempo? Ah, già: questa notte è piovuto. Ma bisogna essere onesti: magari significa che il vento ha abbattuto alberi che sono finiti sui binari.
E meno male che al nord la pioggia è un fenomeno noto.
Noto a tutti, tranne i politici come Roberto Maroni e Alessandro Sorte, che pretendono soldi dallo stato sì, ma non per sistemare la scandalosa mobilità pubblica: li vogliono per finanziare ulteriori opere stradali, divorando ulteriore suolo pubblico che, negli anni a venire, sarà sempre più necessario per assorbire le precipitazioni torrenziali causate dalla tropicalizzazione del clima. Complimenti alla lungimiranza di tutti quanti: ma se i politici in questione sono scaltri, in quanto dirottano il denaro pubblico nelle tasche di imprenditori "amici", i loro elettori sono invece il massimo dell'ignoranza, dato che non sono capaci di accorgersene o, se invece ci riescono, scelgono comunque di chiudere entrambi gli occhi, senza capire che saranno solo loro a pagarne le conseguenze negli anni a venire.

A questo proposito, ecco la risposta alla domanda che mi pongo da tempo: cosa stanno facendo la giunta della regione Lombardia e l'assessorato alla mobilità lombardo, per lo sfacelo del servizio ferroviario?
Stanno chiedendo soldi per asfaltare altre strade: ecco come l'Eco di Bergamo e MetroNews parlano del piano per la mobilità in approvazione in questi giorni.



Trattativa in corso tra governo e Regione sul Fondo per lo sviluppo, ma c’è un accordo di massima per 600 milioni di euro totali: tra le opere il rondò dell’autostrada, il raddoppio della ferrovia Ponte-Montello e la tangenziale di Comun Nuovo.
A fronte dei 10 miliardi chiesti dal governatore Roberto Maroni, le trattative col governo sul Fondo per lo sviluppo e la coesione sarebbero per ora attestate sui 600 milioni circa. Ma tra le opere che con questa somma riceverebbero dei finanziamenti ce ne sono di molto attese e importanti per la Bergamasca: si parla del rifacimento del rondò all’uscita dell’A4 in città (24 milioni) del raddoppio della ferrovia Ponte San Pietro-Montello (34 milioni) e della tangenziale di Comun Nuovo (8 milioni). L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte, si dice comunque non del tutto soddisfatto: «La Lombardia - osserva - ha preso le briciole rispetto ad altre Regioni del Sud». Intanto, è arrivato dal Consiglio l’ok al Piano regionale della Mobilità.
Per prima cosa, vale la pena di chiedersi se i bergamaschi, reduci dai danni fisici ed economici che le piogge torrenziali e le alluvioni dell'estate 2016 hanno inflitto alle coltivazioni, siano convinti che la soluzione al problema idrogeologico sia asfaltare ulteriore suolo lombardo.
Avranno capito che il suolo della Lombardia non è infinito? Avranno capito che, più se ne asfalta, meno acqua può essere assorbita? Avranno capito che queste piogge tropicali non sono occasionali, ma destinate ad aumentare con gli anni?
Purtroppo, la risposta sembra negativa: è da più di 15 anni che votano sempre la stessa gente che sta sistematicamente devastando l'ambiente lombardo, e ancora i bergamaschi non si sono accorti della causa e dell'effetto.

Passiamo ora ai piagnistei dell'assessore Sorte, che dice che la Lombardia ha preso le briciole rispetto ad altre Regioni del Sud.
Ha davvero detto "altre"? Spero di no: ciò implicherebbe che anche la Lombardia sia a sud.
Ma sorvoliamo (sarebbe bello avere alle istituzioni persone che conoscono l'italiano e la geografia, ma "questo abbiamo").
Sorvoliamo anche sul vittimismo campanilista, infantile e propagandistico di frasi come questa, con cui si cerca di scaricare le colpe della giunta Lombarda sulle cattive e avide regioni immeritevoli del meridione.
Parliamo invece di cosa fareste voi, al posto dello Stato: a fronte di una regione (la Lombardia) che chiede soldi pubblici con cui foraggiare autostrade già in perdita (la BreBeMi) o dichiarate in perdita ancora prima di essere completate (la Pedemontana), o addirittura per costruire altre autostrade inutili che saranno in perdita, voi che fareste?
Rimpinzereste di fondi pubblici questa regione, o le dareste le briciole, sapendo che tanto le butterà via?
E ancora: se una regione chiede soldi per i trasporti ferroviari, ma per bocca del suo assessore alla mobilità, continua a ripetere che la situazione dei treni continua a migliorare, è efficente, supera il 90% nella puntualità, tutto va bene, ci sono treni nuovi ovunque, voi che fate? Le date soldi pubblici che tanto non le servono, visto che va tutto bene? O le date le briciole, giusto per farla star zitta? Voi mica sapete che questo assessore non riferisce la situazione reale del trasporto ferroviario, ma si limita a leggere le veline che gli passano Trenitalia/Trenord (cioè le aziende a capitale pubblico e comportamento privato, che si controllano da sole).

Ed ecco cosa dice invece MetroNews dello stesso argomento, dando voce all'opposizione (quella del M5S, perchè quella del PD è ridicola e falsa, dato che il ministro dei trasporti Graziano Delrio è uno di loro, eppure Ferrovie Dello Stato lesina i soldi alle Regioni e corre a investire capitali in Grecia e Iran).



Un documento atteso da 30 anni e destinato a indirizzare le scelte del Pirellone in materia di trasporti. È il Piano Mobilità approdato ieri in Consiglio, una foto di ciò che si sta facendo e, soprattutto, una lista di cosa si farà in futuro. «Un piano strategico e straordinariamente importante» lo ha definito Maroni, difendendolo dalle critiche delle opposizioni di trascurare il Tpl a favore delle autostrade. Non la vede così infatti la consigliera M5s Iolanda Nanni, per la quale «sui circa 7 miliardi di opere previste, i fondi disponibili sono circa 2,2 miliardi, e di questi  il 95% sono destinati a strade e autostrade inutili».
Le opere da fare
Sebbene nelle 425 pagine del documento si sottolinei come il trasporto su rotaia sia cresciuto in Lombardia del 19% tra il 2002 e il 2014 - mentre l’auto ha perso 7 punti percentuali (dal 69 al 62%) - e che i passeggeri della sola Trenord sono aumentati dai 400 mila di inizio 2000 ai 700 mila del 2014, e pur ammettendo che in futuro la domanda di Tpl aumenterà, a leggere le cifre ci si accorge che gli investimenti vanno soprattutto sulle autostrade.
Nonostante la rinuncia alla Toem, la Tangenziale Ovest Esterna avversata da 33 sindaci coinvolti  perché avrebbe deturpato il Parco Sud Milano, il Piano ha confermato tutti gli investimenti più contestati. In particolare, hanno suscitato critiche il via libera al completamento della Pedemontana (4,1 miliardi) e la sua interconnessione con la BreBeMi (288 milioni); alla Varese-Como-Lecco (1,2 miliardi); alla Broni-Mortara (750 milioni) e al raccordo Mortara-Stroppiana (370 milioni).
Zero euro
Non che il capitolo trasporto pubblico non riporti interventi urgenti, tuttavia - opere già avviate a parte - la colonna dei finanziamenti per questi recita spesso zero euro disponibili. Né ci sono tempi definiti per le realizzazioni. Capita al completamento del raddoppio della Albairate-Parona-Mortara e al prolungamento della S9 fino ad Abbiategrasso (400 i milioni necessari); al collegamento Ferroviario Orio al Serio, che comprende il completamento del servizio Milano-Bergamo (via Treviglio) e il della S18 (Milano-Bergamo via Carnate) da 180 milioni; alla riattivazione della Garbagnate-Arese-Lainate, per la quale bastano 30 milioni… E la lista continua.
Per il capogruppo Pd in Regione Brambilla il documento: «È una mappatura dell’esistente e non un piano strategico. Mentre  Maroni progetta nuove autostrade per 315 km, c’è il concreto rischio che gli studenti di alcune province rimangano senza trasporto pubblico». Accuse respinte da Maroni, per il quale: «Questo è il primo passo, il successivo riguarderà le risorse: abbiamo 600 milioni di euro del Fondo di coesione, dobbiamo decidere come impiegarli».
Desolante l'intelligentissima chiosa finale di Maroni, che ci spiega che le "briciole" di cui parla Sorte sono invece tantissimi soldi, e bisogna "decidere come impiegarli".
Ecco un suggerimento: Maroni vada a farsi un giro sui treni pendolari nelle vere ore di punta, invece che leggere le veline di Trenitalia o ascoltare Sorte che le legge.
Magari verrà giù dalla sua montagna di "barbaro sognante", si sveglierà e vedrà quella realtà che finora non ha visto (come non la vedeva mentre tutti i suoi fidatissimi si ingozzavano di tangenti con la sanità pubblica lombarda; mentre non la vedeva quando la famiglia Bossi si toglieva ogni capriccio col denaro pubblico ricevuto dalla Lega Nord).

domenica 18 settembre 2016

Fine settimana con le notizie sul radioso stato delle ferrovie italiane

Venerdì 16 Settembre 2016, a Treviglio c'è un terzetto di treni in ritardo.
Il 10456 per Milano Certosa delle 7:23 ha 5 minuti di ritardo. Anche il 7:28 per Milano Greco Pirelli ha 5 minuti di ritardo.
Il 2086 delle 7:33 ha 5 minuti di ritardo, ma in seguito diventano 10 minuti di ritardo.
Grottescamente, il ritardo del 10456 viene smentito all'ultimo minuto, costringendo i passeggeri a precipitarsi sul marciapiedi.
Non fa però differenza per il tragitto da Treviglio a Milano Lambrate.
Iil 10456 fa una sosta subito dopo essere uscito dalla stazione di Treviglio. Poi riparte. Poi fa un'altra sosta. Sono le 7:35, e il treno non è riuscito neanche a raggiungere la stazione di Cassano. E quando riparte, avanza con esasperante lentezza. Come mai? C'è un guasto sulla linea? E' guasto il treno? Bisogna dare precedenza a un treno privato? Non si sa. E il personale viaggiante non si vede.
Il 10456 arriva a Milano Centrale alle 7:54, con 9 minuti di ritardo. La coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale è persa, e si riesce a prendere il 7:54 per la stessa destinazione solo perchè anche questo è in ritardo di qualche minuto.

Il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale parte con un ritardo di 5 minuti, ed essendo venerdì, si riempie di turisti, bagagli e bambini, che si sommano ai pendolari, e si affollano nei corridoi e nei mezzanini.
A Treviglio, si scopre che anche il treno successivo, diretto a Brescia, è in ritardo di 10 minuti.

Probabilmente, in altri paesi europei, un giorno così sarebbe il giorno peggiore della settimana. Con Ferrovie dello Stato, invece, questo livello di disagio e disservizio è la quotidianità, e il meno peggio, a cui negli altri quattro giorni si aggiungono i veri disagi, dai guasti dei treni a quelli degli impianti, dalle mezz'ore di ritardo senza spiegazione alle carrozze roventi (o congelate), senza dimenticare i treni così affollati che non c'è modo di salire a bordo.

E' quindi il momento di chiedersi nuovamente cosa stanno facendo Ferrovie dello Stato, il ministero dei trasporti, Graziano Delrio, l'assessorato lombardo ai trasporti, Alessandro Sorte, la dirigenza di Trenitalia, la dirigenza di Trenord, Cinzia Farisè.

La rassegna stampa dell'Ecodi Bergamo ci dà queste desolanti risposte.


In poco più di due ore, dall’una alle tre del pomeriggio, vengono controllati oltre mille passeggeri.
Circa un centinaio gli irregolari, ovvero senza un documento di viaggio valido.
Questi controlli, straordinari, rientrano nell’operazione «Stop&Go», organizzata a livello regionale da Trenord e che prevede la partecipazione ai controlli anche di dirigenti aziendali.
Il blitz scatta in piene ore di punta, direttamente sui binari e sui treni.
Spiega un operatore di Trenord: "la maggior parte degli utenti sono persone, anche studenti, onesti e seri. Anche per dare una risposta a loro, alle loro segnalazioni di malcostume ed evasori sui convogli, oggi, ma non solo, siamo qui".

Per dimostrare quanto la dirigenza di Trenord sia distaccata dalla realtà (deliberatamente, per cinico calcolo, o per incapacità?) basta notare che secondo loro la fascia oraria 13-15 sarebbe quella "di punta". E se i dirigenti provassero a salire sui treni per controllare il biglietto durante le ore in cui i lavoratori vanno e tornano da Milano, cioè le vere ore di punta?
Magari scoprirebbero quanto i treni sono stipati, soffocanti (o raggelanti, dipende dalla stagione), flagellati da guasti, soggetti a continue soste immotivate, perennemente in ritardo.
E davvero vogliono dare una risposta agli "utenti", adesso? E per questo solo motivo? E invece a tutto il resto quando risponderanno?
Ma ovviamente non è nel loro interesse: ciò che conta è l'operazione di facciata.
E, infatti, questo articolo testimonia che le affermazioni fatte dall'AD di Trenord, Cinzia Farisè, erano a scopo propagandistico, ma deliberatamente fuorvianti: qualche mese fa, Farisè promise di mandare i dirigenti sui treni per prendere atto del disagio quotidiano dei pendolari.
Questo articolo ci spiega invece che i dirigenti hanno viaggiato in comode ore pomeridiane, quando le linee ferroviarie sfoggiano treni meno disastrati di quelli riservati alle fasce dei pendolari, quando non c'è la ressa dei lavoratori e dei turisti, quando si riesce a sedersi. E il lavoro di questi dirigenti è stato verificare che i passeggeri fossero in regola col biglietto. Altro che prendere atto di ritardi, guasti di treni e impianti, affollamento delle carrozze, aria condizionata inesistente, riscaldamento inefficace.
Purtroppo, chi dovrebbe difendere i diritti dei cittadini-passeggeri, e cioè la giunta regionale lombarda eletta dai cittadini stessi, sembra essere costantemente infinocchiata da questa facciata (deliberatamente, per cinico calcolo, o per incapacità?).
Di fatto, c'è che l'unica operazione di Trenord a cui si può assistere quotidianamente nelle vere ore di punta è l'operazione "Stop". Nel senso dello stop continuo dei treni.


Treno per Orio e raddoppio Ponte-Montello: passi avanti. Sul fronte progettuale una prima buona notizia era già arrivata a luglio, venerdì 16 settembre è arrivata una seconda conferma anche sul fronte della copertura finanziaria.

Durante l’incontro con l’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte, l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, avrebbe garantito infatti l’impegno a stanziare 180 milioni di euro per il collegamento con lo scalo aeroportuale.
Il via ai lavori nel 2018: «Oltre a ribadire l’inserimento nel contratto di programma della progettazione e del relativo finanziamento - spiega Sorte - Mazzoncini ha assicurato la disponibilità a investire 180 milioni di euro per un’opera ritenuta prioritaria dalla Regione. Nei mesi scorsi il governatore Maroni aveva a più riprese invitato le Ferrovie dello Stato su questa strada e adesso che in arrivo ci sono 4 miliardi di risorse da investire sulle infrastrutture ferroviarie (i fondi dovrebbero essere assegnati entro il 2016, ndr) anche da parte della società c’è tutta la disponibilità a destinarne una quota al progetto per Orio».
Che tipo di progetto? Nonostante la progettazione sia ancora alle fasi iniziali, qualche indicazione in più ieri è arrivata anche su questo tema: in sostanza Fs starebbe lavorando su un collegamento leggero - con un treno di capienza attorno ai 300 passeggeri -, ma con una frequenza elevata. «Per una tratta così breve - aggiunge Sorte - è più importante quest’ultimo aspetto che la capienza: non serve un treno da mille posti; bisogna puntare piuttosto su un numero di corse elevate».
Osserviamo come Maroni sia capace di trattare con FS, quando vuole. E' con Trenitalia che non riesce a ottenere i Freccia Bianca per i pendolari bresciani.
E, incredibile a dirsi, Sorte è capace a sua volta di trattare con le Ferrovie e di farsi promettere Euro a centinaia di milioni. Quando si tratta di servizi ferroviari importanti come le montagne di Bergamo. Invece per i trasporti verso la secondaria Milano non può fare nulla.


Secondo la Cgia, spostarsi con i mezzi pubblici in Italia è molto conveniente almeno in termini di prezzo.
Biglietti tra i meno cari d’Europa anche in treno. Il biglietto di sola andata in seconda classe per una tratta di almeno 200 chilometri applicata a partire dalle stazioni di Milano e di Roma è mediamente di 25,1 euro.
E la comicità (involontaria?) dell'Eco di  Bergamo ci fa chiudere in bellezza.

giovedì 15 settembre 2016

Il grande guasto delle porte del grande treno per Verona

Venerdì 9 Settembre 2016, il 10456 da Cremona arriva alla stazione di Milano Lambrate con il solito ritardo che fa perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale. Ancora una volta, i 10 minuti di tempo per arrivare a Treviglio alle 7:23 e prendere questo treno sono stati buttati via: tanto valeva aspettare il 7:33.
E invece no: il 7:33 da Treviglio, che deve arrivare a Milano Lambrate alle 7:53, è in ritardo di 5 minuti.
Sul marciapiedi del binario 12 di Milano Lambrate, un tabellone elettronico che indica il treno in arrivo è guasto. Da mesi, a dire il vero: ogni tanto, fornisce il servizio, ma nella maggior parte dei casi resta spento. A chi spetta la manutenzione? Trenitalia? Ferrovie dello Stato? Grandi Stazioni? RFI? E chi deve controllare che l'ente preposto svolga la manutenzione? Forse l'USTIF? E chi deve garantire ai cittadini che tutto ciò avvenga? La giunta di Regione Lombardia? L'assessore alla mobilità? Il ministero nei trasporti?
Nonostante la lunga lista di "attori", il piccolo guasto resta sempre tale.

Alle 15:25, sempre a Milano Lambrate, il 2101 da Milano Centrale delle 15:25 è in ritardo di 8 minuti, ma l'informazione non viene diffusa tramite annunci sonori: è reperibile solo tramite internet. E' ovvio che chi si reca una stazione ferroviaria non può aspettarsi di avere accesso diretto alle informazioni in tempo reale sui treni: come ci insegna il modesto Renzi Matteo, "è come infilare il gettone nello smartphone", o "è come difendere l'articolo 18": se non potete usare la rete, aggiornatevi, perdenti.

Alla stazione di Treviglio, il 10920 delle 16:32 per Sesto San Giovanni è in ritardo di 30 minuti.
Il 2104 per Milano Centrale dellw 17:02 è in ritardo di 25 minuti. La causa è un guasto agli impianti tra le stazioni di Brescia e Rovato, che causerà ritardi fino a 40 minuti. Dov'è l'USTIF in queste situazioni? Dov'è l'assessore alla mobilità?

Lunedì 12 Settembre, il 10456 delle 7:23 arriva a Treviglio in anticipo, parte spaccando il secondo, esce dalla stazione. E si ferma. E resta fermo, mentre il suburbano delle 17:25 parte e gli passa davanti. E resta fermo. E resta fermo, mentre dalla direzione opposta transita un Freccia Rossa.
Quando non ci sono altri treni da privilegiare, riparte. E arriva a Milano Lambrate alle 7:50, nuovamente in ritardo. La coincidenza per Milano Centrale delle 7:49 è persa. Il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale non viene annunciato. Il treno delle 7:54 da Bologna per Milano Centrale parte alle 7:56. E sul suo tragitto, rallenta continuamente. Altri 15 minuti di inizio giornata buttati via, come accade regolarmente da quando Trenitalia/Trenord hanno ripristinato il numero abituale di treni nelle fasce dei pendolari.

Il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, quasi tutti accumulati viaggiando a velocita minima dalla stazione di Cassano d'Adda a quella di Treviglio. Perchè? Ormai Trenitalia/Trenord hanno smesso di dare queste informazioni: servirebbe che il principale azionista, cioè lo Stato nella forma di FS e della Regione Lombardia, le richiamasse all'ordine, facendo l'interesse dei cittadini.
Ma non succede. Come mai?
E quando succede, i dirigenti di Trenitalia/Trenord rispondono aggressivamente, quasi fossero un fornitore esterno. Com'è che in questi casi non cadono le teste, mentre quando un dirigente ospedaliero critica la riforma sanitaria lombarda, allora il licenziamento arriva all'istante?

Martedì 14, finalmente una giornata senza disservizi, almeno sulle mie linee ferroviarie.
Mercoledì 15, il 10456 arriva in orario alla stazione di Milano Lambrate, dove regna il caos.
Chi è che ha voluto far arrivare così tanti treni diretti a Milano Centrale nello stesso angusto arco temporale, per poi lasciare scoperta la fascia successiva?
Il treno delle 7:49 arriva alle 7:53, con 4 minuti di ritardo, non annunciati.
La cosa non sarebbe grave, ma nel frattempo il treno delle 7:43, in ritardo di 10 minuti, viene annunciato come in arrivo.
E anche il 7:54 viene annunciato come in arrivo.
Di solito, con FS/Trenitalia/Trenord, l'alternativa è: o poco o niente.
Solo per oggi, è "troppo": e comunque, in ritardo.
Che ne è del 7:53, che proviene da Brescia, ferma a Treviglio e va a Milano Centrale?
Risulta in ritardo di 10 minuti, non annunciato. Solo alla stazione di Milano Centrale, scopro che la causa è un guasto agli impianti tra le stazioni di Melzo e Treviglio.
Incredibile: il mio treno 10456 ha evitato per pochi minuti il momento in cui quel guasto si è verificato.
E chissà se è sempre lo stesso guasto che da settimane affligge quel tratto della linea?
Sperò di no: non avevamo appena saputo che RFI avrebbe eseguito lavori di "potenziamento" proprio in quel punto della tratta? Ormai la settimana indicata per l'intervento dovrebbe essere trascorsa.
Dove sono i risultati del "potenziamento"? Il guasto è ancora lì, oppure è una conseguenza del potenziamento? Oppure i lavori di potenziamento sono stati fatti in economia e non hanno retto?
Chi dovrebbe indagare, in questi casi? L'assessorato alla mobilità della regione Lombardia, che però è impegnata su altri fronti, tipo combattere il gender e osteggiare gli immigrati a parole, buttando denaro in iniziative di fatto irrilevanti?
O forse l'USTIF? Magari Ferrovie dello Stato? Il ministero dei trasporti?
E chi lo sa?

Il treno delle 2105 parte da Milano Centrale alle 17:25, forse con un minuto o due di ritardo.
Uscito dalla stazione, si ferma, senza spiegazione. E' una cosa che fa quattro sere su cinque, per cui, chi ci fa caso?
Dopo 5 minuti di fermo, i passeggeri cominciano a farci caso. Il treno resta fermo per 17 minuti, con il sole cocente che arroventa una fiancata, finestrini (senza tende) e sedili compresi. Ovviamente nella mia carrozza non c'è aria condizionata.
Il personale viaggiante non si vede. L'impianto per le comunicazioni non dà nessuna informazione.
In compenso, pubblicizza i treni speciali delle giornate di sabato e domenica, per raggiungere il luogo di un qualche concerto.
Com'è possibile che Trenord possa pubblicizzare iniziative private su un mezzo pubblico, indisturbata? Dove sono i diritti dei passeggeri, a fronte dell'uso degli altoparlanti a scopi commerciali, quando invece dovrebbero fornire informazioni sollecite sul disservizio?
E questi treni speciali quali sono? Trenord utilizza i "suoi" treni, pagati col suo denaro, o sfrutta gli stessi treni del servizio pubblico, quelli pagati dalla Regione Lombardia o dallo Stato?
A chi ci si deve rivolgere, per saperlo? Possibile che Trenord possa fare i suoi porci comodi, infischiandosene invece di fornire un servizio per cui è stata pagata? Dov'è l'assessore alla mobilità lombardo? Dov'è la giunta della Regione Lombardia? Dormono? Pensano ai loro interessi? Cosa sono stati eletti a fare?
Solo quando il treno riparte, una voce sintetizzata comunica che il treno ha 17 minuti di ritardo. Grazie, ce ne eravamo accorti.
Alle 18:12, la donna che fa da capotreno (o da controllore?) ha il coraggio di passare a controllare i biglietti, cortese e giuliva come se niente fosse.
Qualcuno le chiede a cosa sia dovuto il ritardo, e la controllore (o la controllora? Che ne direbbe L. Boldrini?) si fa ripetere la domanda, perchè l'argomento la coglie alla sprovvista. Poi risponde con noncuranza che c'era una persona sui binari ed è stato necessario attendere che venisse accompagnata via. Dal suo tono, sembra che si tratti di un'inezia che ha rubato solo pochi minuti ai passeggeri, e c'è stupore all'idea che i passeggeri vogliano sapere cos'è successo.
Ma è giovane, e inesperta, per cui lasciamo perdere.
Il treno arriva a Treviglio con 22 minuti di ritardo, e la solita testimonianza dell'incapacità di Trenord nella gestione delle informazioni.

Giovedì 15, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate esattamente alle 7:49, facendomi perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale.
Dagli schermi, risulta che anche un Milano Certosa è in ritardo di 20 minuti, mentre un Milano Greco Pirelli è in ritardo di 30 minuti.
Normalmente, prenderei il treno delle 7:53 da Brescia, il quale parte da Treviglio alle 7:33 (mentre il mio 10456 è partito dalla stessa stazione 10 minuti prima, per poi buttarli tutti nel cesso).
Ma anche il 2086 delle 7:53 è in ritardo di 5 minuti.

Al ritorno, la grandiosa efficienza di Trenord, Trenitalia e Ferrovie dello Stato congiunte dà il meglio di sè, superando in quantità e qualità tutto il favolosi (dis)servizio degli ultimi tempi, confermando che la linea Milano-Brescia-Verona si sta sfasciando sotto tutti gli aspetti. Dove saranno l'USTIF, l'assessore alla mobilità lombarda Alessandro Sorte, il ministro dei trasporti Delrio, davanti a questa testimonianza dell'efficacia del loro lavoro e della credibilità delle loro parole?
Il treno 2105 delle 17:25 per Verona dovrebbe partire da Milano alle 17:25. Ma i passeggeri non possono salire, perchè il test della chiusura delle porte fallisce alle 17:20, e tutte le porte restano chiuse, salvo quella della vettura di testa.
La vettura di testa si trova in fondo al binario, per cui bisogna percorrere tutto il lunghissimo marciapiedi per scoprire che sool così è possibile salire a bordo. Non c'è nessuno a informare i passeggeri che arrivano in stazione e raggiungono l'inizio di quel marciapiedi.
Il capotreno (controllore?) ci spiega cosa sta succedendo, e ci invita a defluire nelle carrozze, transitando tutti da quella singola porta.
Incredibilmente, un annuncio dagli altoparlanti interni informa che a causa di un problema alle porte, il treno partirà con 10 minuti di ritardo.
Alle 17:43, viene annunciato che "il problema alle porte è stato risolto": ovviamente, 43-25 = 18 minuti di ritardo, e comunque non è finita: bisogna attendere il via libera dal "controllo" per poter partire.
Raggiunta finalmente la stazione di Milano Lambrate, si ripresenta lo stesso problema.
Sarà forse perchè il treno è un catorcio che subisce lo stesso guasto ogni due o tre settimane, ma Trenord si guarda bene dal sostituirlo, e dei nuovi treni annunciati in pompa magna da Trenitalia e dall'assessore alla mobilità lombardo Alessandro Sorte non c'è traccia?
Gli altri treni transitano, si fermano, ripartono. Il 2105 resta fermo nella stazione spettralmente deserta. E ancora assolata, il che rende ancora più penosa la sosta per chi siede nelle carrozze senza aria condizionata.
C'è silenzio, nella stazione: dal finestrino, si vedono i tabelloni guasti su alcuni dei marciapiedi. Gli schermi ultrapiatti che trasmettono annunci pubblicitari a nastro continuo, invece, funzionano benissimo, e sparano senza pietà nell'aria le loro canzonette e i loro slogan sempre uguali. Al danno del ritardo, la beffa del rintronamento commerciale.
Alle 18:05, il 2105 è ancora fermo alla stazione di Milano Lambrate, quando invece avrebbe dovuto avere già superato la stazione di Treviglio, trenta chilometri più in là.
Alle 18:17, il 2105 arriva a Pioltello, e riparte nel giro di pochi minuti.
Gli altoparlanti diffondono un annuncio automatico per aggiornare le informazioni sul ritardo, ma l'annuncio si interrompe prima di dare il numero di minuti.
Il treno arriva a Treviglio alle 18:38, il che significa 42 minuti di ritardo. Sugli schermi, si riportano invece 40 minuti: perchè essere pignoli? Meglio arrotondare in difetto.
Per andare da Milano a Treviglio, ho impiegato un'ora e 17 minuti.
77 minuti buttati via per colpa di un guasto alle porte di un convoglio a cui questo "accidente" continua a capitare ormai da settimane. Senza che il gestore se ne occupi; senza che il garante dei diritti dei cittadini intervenga. Nel silenzio omertoso delle istituzioni, Trenitalia/Trenord si fanno i fatti loro, comportandosi da aziende private e infischiandosene di essere totalmente controllate dalla cosa pubblica, la quale a sua volta è in mano a funzionari che pensano agli affari propri o a quelli degli amici.
E' a questo che la gestione leghista/forzaitaliota ha ridotto il trasporto ferroviario pubblico nel nord? E' a questo che ci ha portati la lungimiranza degli elettori lombardi?
Che altro ci aspetta, date le continue conferme dell'incapacità (o del disinteresse) nei confronti dell'unico sistema di trasporto di massa che evita la cementificazione delle terre pubbliche con i conseguenti allagamenti da nubifragio, e l'abuso dei mezzi privati con il conseguente aumento di veleni in un'atmosfera che è localmente avvelenata quanto quella dei Paesi Bassi?

giovedì 8 settembre 2016

(Non) arriva l'USTIF

Mercoledì 7 Settembre 2016, il 10456 entra nella stazione di Milano Lambrate alle 7:49, cioè esattamente l'ora a cui dovrebbe partire dalla stessa. Sono 5 minuti di ritardo rispetto all'orario a cui arriva normalmente (ma quando mai? Una volta al mese?), e la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale è persa.
Si potrebbe prendere il treno delle 7:54 da Bologna per Milano, ma è in ritardo di 5 minuti. Bisogna per forza prendere il 7:53, che arriva da Brescia, e che è una presa in giro: quel treno è partito da Treviglio alle 7:33, mentre il 10456 è partito dalla stessa stazione alle 7:23, con una differenza di 10 minuti che il servizio di Trenitalia/Trenord mi ha nuovamente fatto sprecare.
Il treno da Brescia delle 7:53, però, resta fermo nella stazione di Milano Lambrate fino alle 7:58, accumulando 5 minuti di ritardo. Perchè? Non si sa, come per tutto il resto. Intanto, ho perso 15 minuti di tempo.
Nella stazione arriva un 7:39, che è in ritardo di 20 minuti, e che riparte prima del mio treno. Il servizio di informazione sonoro della stazione si guarda bene dal comunicarlo, e quindi lascia che tutti i gonzi come me si ammassino sul 7:53, dal quale assistere alla partenza dell'altro treno. Sarebbe bello sapere quale società gestisce questo servizio informativo, nella galassia di sigle scaricabarile di Ferrovie dello Stato.
Vogliamo aggiungere danno (e beffa) al danno? C'è anche un treno per Milano Certosa, in ritardo di 10 minuti, che parte prima del 7:53. Magari Trenitalia/Trenord potrebbe anche far tornare il 7:53 direttamente a Treviglio, visto che c'è.

Alla stazione di Milano Centrale, il 2105 delle 17:25 parte con 5 minuti di ritardo.
Gli annunci sonori rendono noto che sulla linea Piacenza/Bologna i treni subiranno fino a 30 minuti di ritardo causa treno guasto sulla linea convenzionale. "Convenzionale" è il nuovo termine con cui i creativi della comunicazione di FS (o di una società controllata senza nome) insultano gli utenti poveri del servizio pubblico, al pari di "offerta commerciale" al posto di "(dis)servizio".

Giovedì 8 Settembre 2016, il 10456 delle 7:23 arriva alla stazione di Treviglio con 5 minuti di ritardo non annunciati. Ed entra nella stazione di Milano Lambrate alle 7:52, con un ritardo di 8 minuti.
La coincidenza per Milano Centrale delle 7:49 è persa.
Come ieri, si potrebbe prendere il treno delle 7:54 da Bologna per Milano, ma è in ritardo di 5 minuti. Bisogna per forza prendere il 7:53, che arriva da Brescia, e che è la presa in giro già citata. 10 minuti buttati via.
Trenitalia/Trenord però ogni giorno deride gli utenti con una cialtroneria diversa.
Questa volta, il 7:53 riesce a partire quasi in orario, ma rallenta e arranca fin quasi a fermarsi, finchè non viene pietosamente superato dal famoso 7:54 in ritardo.
E quindi si finisce anche oggi con 15 minuti buttati via, ma che Trenitalia/Trenord non ripagherà mai, perchè ha la libertà di controllarsi da sola, nel silenzio sconcertante dell'assessorato lombardo ai trasporti, che non si accorge di nulla e non fa nulla.

Alla stazione di Milano Centrale, il treno delle 17:10 per Bergamo parte con un ritardo di 10 minuti, ma le informazioni visive lo quantificano come ritardo di 5 minuti.
Il 2105 delle 17:25 parte alle 17:31, e i 6 minuti di ritardo sono necessari per far entrare in stazione un Freccia Bianca in ritardo.
L'aria condizionata è disponibile solo in due o tre carrozze, e ce n'è una quarta il cui impianto pompa all'interno aria calda. Con le temperature che raggiungono i 30 gradi centigradi da giorni, è l'ideale.
Il treno arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo, e a bordo qualcuno trova il tempo per trasmettere la pubblicità dei "treni speciali" (non convenzionali?) che sabato e domenica porteranno tutti i fan al concerto di qualche cantante.
Ma è legittimo che Trenord usi i treni "convenzionali" per pubblicizzare le proprie iniziative private a scopo di lucro?
Perchè Trenord, controllata al 100% da enti pubblici, è efficiente solo nel gestire un servizio privato mirato solo al proprio profitto, ed è invece inetta nel fornire il servizio pubblico che è lo scopo della sua esistenza?
Perchè non se lo chiedono Alessandro Sorte dell'assessorato alla mobilità lombarda, oppure Delrio del ministero dei trasporti?
Eppure, la giunta della Regione Lombardia è efficientissima a muoversi, quando vuole, per esempio per silurare direttori di ospedali che osano criticare le riforme sanitarie della giunta. Solo quando deve trattere con Trenitalia/Trenord, perde ogni capacità, e assume l'espressione intellettuale che è il tipico ornamento della faccia di Maroni quando gli chiedono come mai non si è mai accorto dei suoi bracci destri che si ingozzavano di tangenti nella sanità pubblica, oppure che la famiglia Bossi usava i fondi della Lega per rifare il naso a un figlio e far lauerare l'altro all'università di Crystal.

L'articolo di Repubblica contiene tanti dettagli che lasciano allibiti nella loro dimostrazione di quanto lo Stato sia inesistente nel garantire ai propri cittadini la qualità del servizio ferroviario che le loro tasse pagano. Ho detto qualità? Dovrei dire dignità/decenza minima. Ma tanto, a chi importa?
Fermi in deposito 25 convogli, via libera solo per 4. Corse cancellate dopo la circolare del ministero: ruote e carrelli usurati. Ritardi per il maltempo con Trenitalia. Allerta massima dopo lo scontro del 12 luglio sulla Bari Nord
Chissà se ciò vale anche per i  vagoni e motrici utilizzati da Trenitalia/Trenord, sui quali ogni giorno si verifica un guasto diverso? E chissà se l'USTIF se ne accorgerà mai?
In totale stanno circolando solo quattro mezzi rotabili. Tutti gli altri 25 mezzi, gli Atr 220, sono bloccati.
l'Ustif, l'ufficio ministeriale deputato alla sicurezza sui binari che ha inviato una circolare in azienda obbligandola a fermare tutti i convogli che montano ruote e carrelli usurati, problemi documentati durante un'ispezione del mese scorso.
Chissà se l'ispezione è stata decisa prima o dopo il disastro ferroviario pugliese?
Fse prova a reagire e organizza corse sostitutive attraverso i suoi bus, dichiarando che è saltato appena il 30 per cento delle corse. In realtà le tratte soppresse sono molte di più. Quei 25 Atr (20 in circolazione, altri 5 in manutenzione) rappresentano infatti il 70 per cento del parco rotabile delle Sud Est.
Il fatto che un'azienda di  trasporto ferroviario "privata" (stile Trenitalia, a giudicare dal comportamento) fornisca cifre totalmente inattendibili sul servizio pubblico fornito è un dato di fatto che si verifica a ogni occasione. A non saperlo ormai sono rimasti in pochi, tipo la giunta della regione Lombardia, l'assessore alla mobilità Alessandro Sorte. Persino Delrio lo sa, e infatti in tv gli scappa da ridere ogni volta che dice "cura del ferro" o comunque menziona le ferrovie.
lo stesso programma corse alternativo riprogrammato nelle ultime ore dall'azienda per ovviare al blocco dei treni non può essere rispettato perché mancano i convogli.
Da quanto tempo i pendolari lombardi denunciano lo sfacelo delle ferrovie del nord? E quanto ancora passerà prima che l'USTIF li senta?
Criticità già denunciate sia dalla ditta costruttrice (la polacca Pesa) che dagli intermediari italiani che hanno venduto i convogli alle Sud Est (gli stessi finiti nell'inchiesta della procura di Bari sui treni d'oro, venduti a prezzi enormi alle Fse) e che fino a poco tempo fa ne gestivano la manutenzione, ovvero la Filben.
E ancora una volta si ricade nella trasparenza, onestà e integrità delle forniture da parte di privati. Per non dire del fatto che ogni tre per due salgono i lamenti per la scarsità di commesse di Finmeccanica, ma i mezzi ferroviari del trasporto pubblico vengono commissionati all'estero, magari perchè nella gara d'appalto i polacchi chiedevano cifre più basse (e ora sappiamo perchè).
Dall'azienda però si ribatte che quella filettatura riscontrata su 25 treni Pesa rientra nei limiti dei parametri di sicurezza italiani.
E ci chiediamo quindi chi ha stabilito quei limiti, e perchè. Sarà stato applicato un criterio come quello utilizzato dalla Regione Lombardia per i limiti di tossicità delle acque: quando le analisi riportano un aumento dei livelli di inquinamento, la giunta di turno alza i limiti di tossicità per mantenere potabili dette acque a norma di legge (a breve quindi abrogheranno la legge di gravità).


Questi uffici rilasciano il nulla osta all'entrata in servizio, ai fini della sicurezza, dei seguenti sistemi di trasporto realizzati ex novo o in seguito a pesanti ammodernamenti, nell'ambito delle ferrovie in concessione e di altri trasporti.

Inoltre gli USTIF effettuano verifiche e prove funzionali periodiche alle infrastrutture e al materiale rotabile e possono revocare il nullaosta in seguito a verifiche e prove funzionali con esito negativo. Effettuano verifiche anche in seguito a incidenti riguardanti la sicurezza e la regolarità dei sistemi di trasporto sotto competenza dell'USTIF.

E quindi mi ripeto: capiterà mai che USTIF dia un'occhiata alla rete ferroviaria e ai treni lombardi? S'è svegliata in Puglia, per via della tragedia del mese scorso: ne serve una anche al nord, per portare all'attenzione di qualcuno più sveglio di un assessore (o di un ministro) che il servizio sta andando a rotoli?

martedì 6 settembre 2016

RFI s'è accorta che la linea Verona-Milano va a pezzi?

Martedì 6 Settembre 2016, alla stazione di Treviglio Centrale, il treno da Verona per Milano Centrale delle 7:02 è in ritardo di 25 minuti.
Perchè la linea Verona-Brescia-Treviglio-Milano continua ad accumulare simili ritardi? Non c'è una spiegazione? Non c'è qualcuno, come l'assessorato alla mobilità lombardo, che esiga dalle aziende Trenitalia/Trenord che il problema venga risolto? O forse dipende da Ferrovie dello Stato? Da Rete Ferroviaria Italiana? E il ministero dei trasporti di Graziano Delrio cosa fa?
Il treno 10456 da Cremona per Milano Porta Genova arriva quasi in orario a Treviglio, anche se "sbaglia" binario. Per arrivare alla stazione di Milano Lambrate, però, accumula un ritardo di 10 minuti, facendo perdere la "coincidenza" delle 7:49 per Milano Centrale. E' possibile prendere il treno delle 7:53, ma solo perchè anche quest'ultimo è in ritardo di 3 minuti.

Il sito di Trenord riporta infatti:

"Possibili ritardi fino a circa 20 minuti per le ripercussioni sulla circolazione di un guasto agli impianti che regolano la circolazione dei treni tra Melzo e Treviglio."

E' da una settimana che questo "guasto" rallenta tutte le corse verso Milano, a ogni ora. Ed ecco la risposta alla mia ricorrente domanda sarcastica: cosa intende Trenitalia, quando parla di guasti "temporanei"? Intende che altrimenti si tratta di guasti capaci di trascinarsi per settimane nell'indifferenza di tutti. E staremo a vedere se per il mese di settembre 2016 verrà riconosciuto il bonus per i disagi, i disservizi, i ritardi e i treni cancellati.

Il sito riporta anche:
Il treno 2607 (Milano Centrale 08:10 - Bergamo 08:58) è partito e viaggia con 20 minuti di ritardo per le conseguenze di un guasto agli impianti che regolano la circolazione dei treni nella stazione di Milano Centrale.
Ora anche la stazione di Milano Centrale va a pezzi. A cosa toccherà, domani?

A proposito di andare a pezzi: ieri, lunedì 5, anche il treno da Milano Centrale per Verona delle 15:25 si è fermato per un abbondante quarto d'ora alla stazione di Milano Lambrate, senza che venissero date spiegazioni in merito.
Proprio come accaduto al treno equivalente delle 17:25. Per caso anche il 15:25 aveva un guasto alla chiusura automatica delle porte? Da quanto tempo Trenitalia/Trenord sta facendo viaggiare quelle particolari carrozze pur sapendo del guasto?

I disagi cominciano sabato e si protrarranno per 10 giorni: previsti autobus sostitutivi.

Da sabato 3 a lunedì 12 settembre Rfi, Rete Ferroviaria Italiana realizzerà interventi di potenziamento infrastrutturale e manutenzione fra Pioltello e Treviglio e fra Desenzano e Sommacampagna. Per consentire l’attività dei cantieri sono previste modifiche al programma di circolazione di alcuni treni (vedi lil Pdf allegato) sulla linea da Treviglio a Milano.
C'è la speranza che questi interventi di "potenziamento" siano solo una facciata per nascondere la verità, e cioè che RFI sta finalmente riparando i due guasti che da tempo affliggono i due tratti di questa linea?
Di certo c'è che i treni cancellati o in enorme ritardo in cui mi sono imbattuto io in questi giorni non sono presenti nell'elenco allegato all'articolo.

Al ritorno, il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, e offre come sempre due o tre carrozze con aria condizionata, e tutte le altre a temperatura superiore ai trenta gradi centigradi.
A Treviglio, il 2106 per Milano Centrale è annunciato con 25 minuti di ritardo. Se davvero RFI vuole riparare questi guasti (permanenti?) agli impianti, farà bene a darsi una mossa, dato che se l'è presa fin troppo comoda.

Per finire, una perla della deficienza di cui gli adolescenti danno sempre prova in ogni epoca: Blocca il treno per aspettare l’amica - 16enne denunciata dai carabinieri
L’obiettivo della serata era raggiungere Treviglio per trascorrere qualche ora di svago. Ma per una ragazza di 16 e una sua amica il viaggio si è fermato alla stazione di Vignate, in provincia di Milano.
La 16enne infatti è stata denunciata per «interruzione di pubblico servizio».
Qualcuno ha pensato che sarà meglio depenalizzare il reato di "interruzione di pubblico servizio", prima di vedere l'intera azienda Trenord andare in galera?

lunedì 5 settembre 2016

Porte guaste più incendio uguale Trenitalia/Trenord

Lunedì 5 Settembre 2016, alla stazione di Milano Centrale, dopo le ore 14:00, un treno da Brescia è annunciato con 15 minuti di ritardo ( o sono 25?).
E' la stessa linea su cui problemi di ogni genere si succedono da giorni: guasti agli impianti, treni cancellati senza spiegazione, silenzio totale dell'assessore alla mobilità lombardo, ritardi.
Si sarà risolto il guaio che ha causato la cancellazione del treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona, venerdì scorso? E chi lo sa?
Oggi, il treno 2105 parte da Milano Centrale con qualche minuto di ritardo. Le carrozze con aria condizionata sono tre o quattro; sulle altre, regna il calore soffocante elargito dal sole ancora alto nel cielo, e amplificato dalle vetrate del tetto della stazione.
Non si sa perchè il treno parta in ritardo. Il personale viaggiante non dà comunicazioni, nè si fa vedere.
Arrivato alla stazione di Milano Lambrate, il treno si riempie di pendolari che restano in piedi. Da sempre, questa corsa offre un numero di posti inadeguato, oltre a carrozze vecchie, soffocanti e bollenti. Trenitalia fa qualcosa? No, perchè le carrozze devono essere acquistate dalla Regione. La Regione fa qualcosa? No, non le acquista. Preferisce cercare soldi per finanziare l'autostrada in perdita costante BreBeMi.
Alle 17:35, sul treno si diffonda un soave annuncio sonoro che ci invita a usufruire dei treni speciali per il concerto di Ligabue, la prossima domenica. Trenord è bravissima a gestire treni speciali nel fine settimana. E' di quelli "normali" che non si preccupa per nulla. Purtroppo l'assessore alla mobilità della Regione Lombardia non ne sembra consapevole. Chissà invece di cosa è consapevole.
Alle 17:47, il treno 2105 è ancora fermo alla stazione di Milano Lambrate, sotto il sole cocente. Non è stato diffuso alcun annuncio in merito al motivo. I passeggeri vengono semplicemente lasciati a cuocere.
Alle 17:50, la capotreno transita nelle carrozze, e quando interrogata, risponde che è un problema delle porte.
Il treno parte alle 17:53. Ha 20 minuti di ritardo. Dopo la partenza, un annuncio sonoro rende noto che il meccanismo di chiusura delle porte è guasto, e ogni sosta in una stazione comporterà un ulteriore ritardo.
Qualcuno brontola che sarebbe ora di passare a nuovi treni.

Il mio viaggio è afflitto da due studenti che ritengono di poter conversare e fare i comodi loro come se io non esistessi, scambiandosi libri sotto il mio naso e continui commenti ridondanti e incredibilmente noiosi, senza sosta.
In particolare, progettano di prendere un appartamento per studenti, e di fare gruppo di quattro per risparmiare cento Euro. Un certo "Gigo" si può convincere facilmente, ma "Gallo" no. Gallo "non capisce", Gallo "non ci arriva". Quante volte viene ripetuto questo concetto?
Caro Gallo, se pensi di andare in appartamento con questi due tizi, te lo sconsiglio: non hanno una grande considerazione del tuo intelletto. E poi tu hai detto che se abituato a dormire da solo: possibile che non capisci che devi dormire in camera con uno di loro, per risparmiare?
Ti dirò di più: uno dei due è alto, ma non atletico, e ha una pappagorgia sotto il mento che va a detrimento della sua espressione non arguta; ha anche un ciuffone di capelli biondo scuro. E' quello che più si dà da fare per farti passare per cretino, conversando con te su sullo smartphone. L'altro è più piccolo, magrolino, con capelli crespi e biondi. E' lui che detta a pappagorgia le frasi con cui manipolare le tue reazioni, caro Gallo: non ti devi fidare nemmeno delle cose scritte nelle chat. E se non ti rispondono, è per non restare impegnati a fare qualcosa con te.
Magari questi due tizi sono intelligentissimi, ma la loro conversazione ha la stessa verve di un disco di lezioni d'inglese incantato. E la gentilezza con cui te la infliggono, nonostante il ritardo del treno e il calore soffocante, scalda il cuore. Sono così presi a ripetere più e più volte i loro piani ("dobbiamo risparmiare 100 Euro", "Sei d'accordo con me", "Gallo non capisce"), che parlano civilmente anche durante gli annunci sonori che spiegano del ritardo, ignorando il fatto che magari gli altri passeggeri vorrebbero ascoltare tali annunci,e salvo poi chiedere stupiti dopo 20 minuti "ma siamo ancora a Lambrate"?

Il treno arriva a Treviglio con 22 minuti di ritardo. Di nuovo, il servizio di Trenitalia/Trenord è catastrofico. Ma qualcuno ha visto bonus per questa direttrice, di recente? No, perchè Trenitalia dice che la media del servizio non lo richiede. Cosa aspetta l'assessore Sorte ad analizzare i ritardi per fasce orarie, invece che sulle 24 ore? Da solo non ci arriva, evidentemente. Sarà un amico di Gallo?
Il ritardo apparentemente si riflette anche su un altro treno: il tabellone riporta infatti un ritardo di 20 minuti per la corsa delle 18:03 verso Brescia.
Non si capisce, però, perchè anche il treno verso Cremona abbia 5 minuti di ritardo.
Il treno per Bergamo, in ritardo di 60 minuti, viene cancellato. A quanto pare, è in corso un intervento dei vigili del fuoco tra le stazioni di Treviglio Ovest e Verdello.
Un minuto dopo, un mezzo dei vigili del fuoco arriva nella piazza a sirene spiegate. Peccato che la stazione Ovest sia un'altra. E se ne vanno con lo stesso ardore.
Chissà cosa ha preso fuoco?

venerdì 2 settembre 2016

Fertilità per tutti, sanità per qualcuno ( ricco), treni cancellati

Giovedì 1° Settembre 2016, alla stazione di Treviglio, un annuncio sonoro apre la giornata lavorativa comunicando che il guasto agli impianti tra Treviglio e Melzo causerà ritardi fino a 20 minuti per i treni che viaggiano da (e verso) Milano.
E' lo stesso guasto del giorno prima? Quanto ancora durerà? Non si sa.
Qualcuno può chiederne conto a RFI? Magari l'assessore alla mobilità della giunta regione Lombardia? Non pervenuto l'assessore. Non pervenuta la giunta.
Il treno 10456 parte da Treviglio alle 7:23, e sulla carta deve arrivare alla stazione di Milano Lambrate alle 7:49. Cioè in 26 minuti, quando l'esperienza ci dimostra che di minuti ne basterebbero 18.
Ma quest'oggi il treno arriva alle 7:56. Sono stati necessari 33 minuti per percorrere una trentina di chilometri. Ritardo si somma a ritardo, perchè così perdo la "coincidenza" per Milano Centrale.
Finisco con il prendere il treno delle 7:53 da Brescia, che è in ritardo di 5 minuti. Sullo schermo. Il ritardo effettivo è di 8 minuti.
Quando arrivo alla stazione di Milano Centrale, ho buttato via 15 minuti della giornata, e cioè un'altra ora di permesso.

Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale per Verona parte con qualche minuto di ritardo, arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, e offre la solita selezione di carrozze roventi prive di aria condizionata e con numerosi finestrini bloccati. La stessa situazione di ieri. Ma nessuno del personale la nota.

Alla stazione di Monza, il treno per Lecco delle 18:00 resta fermo al binario fino alle 18:20, con le porte aperte.
Quando le porte si chiudono, un annuncio sonoro rende noto che il primo treno utile verso Lecco partirà da un altro binario.
Ignorati dal personale ferroviario, parecchi passeggeri scendono dalle carrozze tramite i finestrini.

Oggi la rete è in fermento per la trovata del ministero della salute di promuovere un imbarazzante Fertility Day che utilizza un linguaggio agghiacciante per "incitare" le giovani donne a procreare.
Tra le alte cose, dice:
ma prima voglio, pretendo da cittadino che paga le tasse, che un Ministro del mio paese lanci la giornata nazionale dei trasporti pubblici efficienti, la giornata nazionale dei nidi gratuiti, la giornata nazionale del reddito minimo garantito, la giornata nazionale della sanità e della scuola pubblica e gratuita.

Il padre in questione diventa oggetto di commenti di gente che gli dimostra umanità e comprensione, invitandolo ad arrangiarsi, chiamandolo "viziato", rinfacciandogli che il "medioevo" che lui equipara al governo ci ha dato Dante e altre cose (che sembrano più da Rinascimento, però...), e accusandolo infine di pretendere che il governo gli paghi le sue spese private.
Non ce n'è uno che noti che la campagna definisce la fertilità "bene comune", proprio mentre lo stesso governo di cui fa parte la ministra Lorenzin si arrabatta infingardamente in tutti i modi per privatizzare la gestione dell'acqua potabile (strafottendosene del risultato del relativo referendum).
Non ce n'è uno che noti che il padre in questione chiede cose come servizi pubblici funzionanti. Non ce n'è uno che si ricordi che i soldi del governo sono pubblici, e un cittadino che paga tasse sempre più alte ha il diritto di esigere che queste tasse siano tradotte in servizi pubblici funzionanti, dalla sanità alla scuola ai trasporti pubblici. Saranno mica commentatori-claque?

Lo vorrei vedere anche io, un ministero che promuove una giornata a difesa di un bene pubblico. L'acqua, per esempio. La scuola. La sanità, che ormai è ostacolata da burocrazia, vincoli a non finire (i medici generici sono stati scoraggiati dal prescrivere esami specialistici), liste di attesa della durata di mesi (e invece la campagna della fertilità non ha avuto problemi di fondi, stranamente, e la consulente che l'ha curata dice che bisognerebbe fare esami preventivi di spermografia e sangue a tutti i giovani, non si sa con quali soldi).
O il trasporto pubblico, che a sua volta ha lo scopo di ridurre l'inquinamento dell'aria pubblica, e il consumo di suolo pubblico da parte di autostrade inutilizzate il cui passivo deve essere abbattuto con denaro pubblico. Dov'è il ministro Delrio, quando i treni sono cancellati e la rete ferroviatia si guasta in ogni direzione? Non si sente in dovere di lanciare una campagna per combattere questa devastazione del bene pubblico?

Venerdì 2 Settembre, il 10456 arriva a Treviglio in largo anticipo, ma nel tragitto tra Treviglio e Milano Lambrate sosta almeno tre volte in mezzo al nulla, accumulando 5 minuti di ritardo e non fornendo spiegazioni. Alla stazione di Milano Lambrate, riesco a prendere la "coincidenza" per Milano Centrale delle 7:49 solo qualche secondo prima che il treno parta, e solo perchè anche questo è in ritardo di qualche minuto.
Al ritorno, FS/Trenitalia/Trenord danno nuovamente il meglio: il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona è cancellato.
Perchè? Non si sa. Ma è certo che, dal disastro dei guasti agli impianti di mercoledì 31 agosto, la linea non ha fatto altro che accumulare ritardi non motivati.
Che alternative ci sono a questo treno? Nessuna, salvo attendere il treno successivo, un'ora dopo. E non c'è nessuna garanzia che il treno ci sia.
Chi non deve andare oltre la stazione di Treviglio può correre fino alla stazione di Milano Repubblica, dove prendere il suburbano 23061 delle 17:29, che arriva a Treviglio alle 18:20. Significa comunque un ritardo di 24 minuti rispetto ai tempi a malapena accettabili del cancellato treno 2105.
Nella stazione di Repubblica, gli schermi segnalano continuamente i treni straordinari che domenica partiranno da Milano Centrale per portare spettatori alla gara di F1 Heineken di cui abbiamo già parlato.
Alla faccia del trasporto pubblico, Trenord è in realtà questo: una macchina per fare soldi, ai danni dei cittadini. I treni straordinari vengono programmati con spreco di mezzi e pubblicità; quelli "ordinari" dei pendolari, tipo il 2105 per Verona, vengono cancellati, lasciando andare il servizio pubblico a rotoli. Tanto, a chi importa, oltre che ai pendolari? Tanto, chi controlla? Di certo non la giunta regionale lombarda. Di certo non l'assessore alla mobilità Sorte, che si affida ai dati forniti da Trenitalia per dire che tutto va bene.