sabato 31 marzo 2018

Treni della Lombardia allo sfascio: impedito l'imbroglio dalla Ansf, Trenord e giunta regionale rivelano la pochezza, l'inettitudine e l'approssimazione con cui hanno lavorato finora

Negli anni di Trenord (dati Pendolaria) i passeggeri sono cresciuti del 13,1%: bene, ma non benissimo, considerato che l’obiettivo dichiarato era il milione di passeggeri per il 2015.
Ma gli ultimi mesi sono stati tutti da dimenticare: guasti, ritardi e soppressioni ogni giorno. E se in una prima fase sono stati addebitati agli effetti della tragedia di Pioltello (che ha aggiunto pure la paura ai disagi quotidiani), col passare dei giorni è apparso chiaro come i disservizi siano strutturali: il sistema non regge. « Manca personale» attaccano i sindacati: «Abbiamo assunto 303 persone e sono previste 150 nuove assunzioni l’anno per i prossimi anni» replica Trenord. In mezzo i pendolari che contano ormai una dozzina di treni soppressi o in ritardo al giorno, sulle sole tratte bergamasche: oltre 20 negli ultimi 2 giorni, intollerabile.
Sbalorditivamente, le istituzioni guidate da Maroni Roberto e Sorte Alessandro prima, e da Fontana Attilio adesso, non hanno speso una sola parola riguardo alla sconcertante incapacità di programmazione e organizzazione della dirigenza di Trenord, arrivata impreparata a gestire il proprio servizio persino in termini di numeri del personale.
In Trenord c’è parecchio da rivedere, in primis i complessi rapporti tra i soci, Gruppo Fnm (LeNord, ovvero la Regione) e Trenitalia, ma anche sul ruolo del Pirellone c’è da fare una riflessione. Anzi, sui ruoli, considerato che gioca su due fronti insieme: la regione Lombardia affida il servizio e nello stesso tempo lo gestisce con una società che la vede al 50%.
[..]i sorveglianti sorvegliano?[..] è normale continuare con l’affidamento diretto senza gara chiudendo così le porte a possibili partner stranieri anche solo su singole tratte? Domande che viaggiano da anni sui binari lombardi.
Legambiente: «Dal 2007 ad oggi sono entrati in servizio 189 nuovi treni, di cui 19 solo tra fine 2016 ed il 2017. In totale Regione e Trenord tra il 2001 e il 2018 hanno acquisito 196 treni, di cui 189 sono già in servizio, 2 arriveranno entro gennaio e 5 nel 2020. Si segnala inoltre il nuovo piano di rinnovo della flotta che ha previsto l’acquisto di 161 treni complessivi finanziati dalla Regione con il nuovo “programma straordinario” del 2017 (totale 1,6 miliardi di euro, di cui circa il 10% statali e il resto regionali). Questi treni entreranno in servizio tra il 2020 e il 2025».
Ancora una volta, la giunta della regione Lombardia di Maroni Roberto s'è inspiegabilmente mossa in clamoroso ritardo, e cioè iniziando a comprare treni quando quelli esistenti erano già palesemente al collasso. Gli acquisti sono stati (e vengono) fatti col contagocce, e non riescono neppure a compensare il numero di treni che quotidianamente si guastano e diventano irreparabili. Fino a gennaio 2018, Trenord e FNM hanno tergiversato, rattoppandoli e mettendoli sui binari anche se la legge lo proibiva: dopo il disastro ferroviario di Pioltello, e l'intervento dell'Agenzia Nazionale della Sicurezza, questo imbroglio ha dovuto avere fine.
La sequela di treni cancellati e guasti che si sussegue incessante da allora dimostra la miseria e l'incapacità organizzativa con cui si è finora mossa la stessa giunta regionale della Lombardia guidata da Maroni Roberto, che si dimostra inetta nel programmare e pianificare per tempo, esattamente come la dirigenza (in quota leghista) di Trenord e FNM.

Appare oggettivamente difficile che Rfi sganci le reti, meglio semmai fare chiarezza su come garantire un servizio degno di tal nome ai 735mila pendolari lombardi, oggettivamente stanchi di dover subire ogni giorno puntuali (purtroppo quelli sì) disagi

Nella giornata di venerdì 30 marzo 2018, Trenord chiude il mese lavorativo dei pendolari erogando ancora una volta disservizi, ritardi, cancellazioni a raffica,  come si vede da questa ristretta selezione di segnalazioni dei pendolari.

 #Discoverytrain #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia

Treno 2071 Milano-Verona: 40 minuti di ritardo.


Anzi, 45 minuti di ritardo.



#LombardiaConcreta
Il motivo? Il treno 2071 è guasto e deve essere sostituito con un altro convoglio






#LombardiaConcreta
Questo è lo stato del parco ferroviario che la regione Lombardia affida a FNM e Trenord per manutenzione e utilizzo. Intanto, però, Fonta Attilio parla di tutt'altro, come se il problema fossero solo le infrastrutture.

Mentre Fontana punta il dito contro la luna, tergiversando e accusando Rfi, l'azienda Trenord controllata dagli amici della Lega Nord continua a non erogare il servizio.

Sulla linea Bergamo-Treviglio, i treni 24800, 10813, 24801, 24802, 24803 sono cancellati

Anche i i treni 24794 e 24795 sono cancellati.






 #Discoverytrain #Trenord #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia
Sulla linea Milano-Bergamo, i treni 1081110808 sono cancellati.




#LombardiaConcreta
Sulla linea Milano-Brescia-Verona, il treno 10926 è cancellato.
Il treno 2076 è guasto e viaggia con 21 minuti di ritardo.
Il treno 2077 ha 12 minuti di ritardo.






#LombardiaConcreta
Sulle linee Treviglio-Novara e Treviglio-Varese del passante suburbano (quelle coi treni più recenti e salatamente pagati), il treno 23062 viene cancellato verso la fine del tragitto.
Il treno 23064 ha 18 minuti di ritardo per guasto a un altro treno.
Il treno 10661 ha 14 minuti di ritardo.

giovedì 29 marzo 2018

Giovedì 29 marzo: treni di Trenord guasti, in ritardo, cancellati. Ma il sito annuncia un "incremento del servizio offerto"

#LombardiaConcreta
Giovedì 29 marzo, il sistematico mancato servizio sulle linee Brescia-Milano, Bergamo-Milano, Treviglio-Varese, Verona-Milano continua a imperversare, come si vede da questo campione preso in una ristretta fascia oraria pomeridiana.
Cancellazioni. Guasti. Ritardi. Senza spiegazioni.  Continui. Incessanti.
#LombardiaConcreta
Il treno 2074: guasto, in ritardo di 35 minuti, infine cancellato. Il treno 2630: cancellato. I treni 23062, 23077, 23055: cancellati. Il treno 2091: cancellato fino a Milano Lambrate.
#LombardiaConcreta
Grottescamente, il sito di trenord.it fa seguire questi annnuci quotidiani, che si ripetono con frequenza oraria per treni diversi ormai ogni giorno di ogni settimana, da un inquietante comunicato scritto in verde e in grassetto, che rende noto che dal 4 marzo ha luogo un "incremento del servizio offerto" sulla linea.

Non che qualcuno tra i pendolari si aspetti più nulla di intelligente da Trenord, dopo il modo agghiacciante in cui fu comunicato il disastro ferroviario di Pioltello a gennaio 2018 (quando i pendolari ricevevano telefonate dagli amici sul posto, che parlavano di deragliamento, carrozze sfasciate e morti, mentre gli annunci nelle stazioni parlavano di "inconveniente tecnico" e "ritardi fino a 30 minuti), ma in questo caso specifico, dopo un mese di mancata erogazione del servizio già noto, l'azienda a capitale pubblico Trenord potrebbe avere la decenza di rimuovere quella demenziale e paradossale scritta che parla di un aumento del servizio offerto.

 #Discoverytrain #Trenord #communitydeltreno #LombardiaConcreta #InLombardia
Vorrei riconoscere a Trenord la decenza di aver smesso di usare la definizione di "offerta commerciale", che suonava come l'ennesima presa per i fondelli per il cittadino che paga due volte i suoi servizi, ma è impossibile.
Anche se Trenord di colpo si è resa conto di non poter dare a vedere di volersi comportare come un'azienda privata che insegue solo il profitto, nei fatti continua a perseguire protervamente questa strada, e il pendolare che sale sui suoi treni finisce comunque solo col contribuire ai lauti stipendi  e premi di dirigenti in quota Lega Nord, incapaci di gestire il personale e garantire il servizio erogato dall'azienda, ma concentratissimi a esplorare altre fasce di mercato (per esempio, la vendita di assicurazioni e corsi d'inglese sul portale web di Trenord).
Il futuro prossimo non mostra nessuna possibilità di miglioramento: erede della migliore tradizione omertosa di #LombardiaConcreta, Fontana Attilio prosegue infatti la politica di Maroni Roberto, e ignora platealmente sia le proteste dei pendolari, fingendo di non accorgersi della realtà oggettiva delle cancellazioni quotidiane di treni regionali lombardi a ogni ora, come si nota non solo dal suo silenzio in merito, ma anche dalle dichiarazioni fumose e parziali in cui lascia intendere che l'unica causa del tracollo del servizio ferroviario lombardo è la manutenzione della linea ferroviaria da parte di Rfi.





mercoledì 28 marzo 2018

Come previsto, è accaduto: Fontana Attilio protegge Trenord esattamente come faceva Maroni, mentre il servizio ferroviario lombardo va a rotoli

Trenord: treni soppressi, i sindacati all’attacco
«Manca personale, così non si va avanti»
L’attacco a Trenord dopo la raffica di treni soppressi martedì 27 marzo: «Mancano 150 macchinisti e 100 capitreno». La replica: nuove assunzioni in arrivo.

#LombardiaConcreta
Nessun altro ha la sensazione che la risposta dell'azienda pubblica Trenord sia una colossale presa in giro?
Dov'è la Lega Nord? Dove sono Salvini Matteo, Maroni Roberto, Fontana Attilio e i loro alleati, come Sorte Alessandro, di fronte a una così plateale dimostrazione di totale incapacità dirigenziale di programmazione aziendale, da parte della dirigenza scelta da loro stessi (vedi Gibelli Andrea di FNM e Farisè Cinzia di Trenord) per l'azienda che loro stessi hanno creato e a cui hanno assegnato la gestione del trasporto regionale della Lombardia, riconfermandola senza neppure una gara di appalto?

#LombardiaConcreta
E gli elettori della Lega Nord, davanti a questa clamorosa prova di inettitudine dei capi del loro partito "antisistema", cosa fanno? Dormono il sonno del padano, inebetito dall'inalazione pluridecennale del perenne ed esiziale smog che impregna costantemente l'atmosfera del Nord Italia?

 La tragedia, purtroppo, sta nel fatto che Fontana Attilio ha già rilasciato dichiarazioni in merito.



Fontana Attilio: “Presto incontrerò l’ad di Rfi perché voglio capire se c’é un progetto di sviluppo nella regione, un piano industriale a dieci anni per recuperare il gap tecnologico e strutturale delle nostre ferrovie”.
“Se non ci fosse questo piano industriale dobbiamo rivedere la governance – ha detto – E a questo punto pensare di farci restituire la rete regionale e investire direttamente. Il problema, infatti, è che la  rete non e’ della Regione ma delle Ferrovie dello Stato”.
Fontana ha poi precisato che cercherà di incontrare l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana Spa Maurizio Gentile,
sottolineando anche che “La Regione ha la possibilità e i conti in ordine, eventualmente anche per sostenere un piano di investimenti ricorrendo ai mercati finanziari. Non dobbiamo avere paura di fare investimenti, se sono fatti con cura”.
#LombardiaConcreta
Incredibilmente, ma coerentemente con la cialtronaggine omertosa dei leghisti che lo hanno preceduto alla guida della regione Lombardia, Fontana non spende una parola sulla catastrofica situazione del servizio di Trenord. Non parla della manifesta incompetenza di un'azienda che smette di erogare un servizio ferroviario regionale perchè non è stata capace di calcolare per tempo la quantità di personale necessario per farlo funzionare. Non menziona la condizione vergognosa del materiale rotabile, così deteriorato che è illegale metterlo sui binari, e non appena si viene scoperti dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, bisogna nascondere i treni nei depositi e tagliare le corse.

#LombardiaConcreta
E perchè Fontana non dice nulla di tutto ciò? Forse perchè Trenord e FNM sono due creature della Lega Nord? Forse perchè i dirigenti di queste due aziende sono stati scelti e protetti da Maroni Roberto, nonostante la loro inadeguatezza si palesi sin da quando si sono seduti su quelle comode poltrone strapagate? Forse perchè il parco ferroviario fatiscente dimostra che gli annunci di grandi investimenti effettuati da Maroni erano un cumulo vergognoso di menzogne, palese sin dalla prima scelta di effettuare un generosissimo intervento per ripianare i debiti dell'inutilizzata autostrada BreBeMi con camionate di denaro pubblico, invece che provvedere a fornire il necessario materiale rotabile alle fruitissime ferrovie regionali?
#LombardiaConcreta





Sarebbe quasi ridicolo, oltre che inutile, riportare che anche nella giornata di mercoledì 28 marzo 2018, le linee Milano-Bergamo, Milano-Brescia, Milano-Verona, Treviglio-Varese e Treviglio-Novara presentano continue cancellazioni di corse, e una pioggia di ritardi che raggiungono i 110 minuti.

#LombardiaConcreta

Questa volta, però, i ritardi dipendono soprattutto dal prolungarsi di lavori di manutenzione agli impianti, sulla linea per Brescia. Curiosamente, però, Trenord cancella anche i treni della linea Bergamo-Milano e delle linee suburbane di Treviglio, entrambe totalmente indipendenti dalla linea per Brescia.
Da segnalare la perla linguisitica che compare sugli schermi delle stazioni, per descrivere il protrarsi dei suddetti lavori di manutenzione: la causa dei ritardi è una "anormalità".
Trenord e RFI: continuano i problemi (e i disagi) Lavori a Rovato, ritardi e cancellazioni
Per alcuni lavori di manutenzione nei pressi di Rovato che si sono protratti oltre le previsioni e si sono conclusi intorno alle 7.30 di questa mattina, ci sono seri problemi alla circolazione dei convogli sulla linea da e per Brescia.
Il 4903 è stato cancellato, tutti gli altri seguenti viaggiano con ritardi fino a oltre mezz’ora. Il 4906, il 6.15 da Brescia in ritardo di 35 minuti.
Soppresso anche il 5032 Bergamo- Lecco delle 7.00. Cancellato anche il corrispondente Bergamo- Lecco delle 8.12.
Ritardi di 20’ anche sul convoglio delle 7.22 da Milano Porta Garibaldi a Bergamo delle 7.22.
Dove le istituzioni della Lega Nord continuano a fingere di non vedere il colossale problema della malagestione ferroviaria di Trenord e di FNM, si muovono intanto i cittadini.

Il comitato dei pendolari di Romano rende note le informazioni sulla class action contro Trenord

Ad oggi abbiamo raccolto 130 adesioni e, in accordo con l'avvocato, abbiamo messo a disposizione una nuova data per la raccolta del materiale prorogando il termine di sottoscrizione della procura in data lunedì 16 aprile 2018.
Provvediamo ad un bilancio riassuntivo:

Nuova raccolta del materiale: 
- mercoledì 04 aprile, dalle ore 20:30 alle ore 22:00, presso la saletta delle associazioni (sotto Palazzo muratori) di Piazza Roma a Romano di Lombardia.

E' necessario portare:
- copia di un documento di identità valido;
- copia dei titoli di viaggio validi dalla data dell'incidente in poi (abbonamenti settimanali, mensili, annuali, biglietti timbrati, copia delle ricevute on line...)

Chi fosse impossibilitato in queste due date, può contattare direttamente l'avvocato ai recapiti di seguito e sottoscrivere la procura presso il suo ufficio in Treviglio (BG).

email: avv.laurarossoni@gmail.com 
Telefono: 0363 30 54 28

Il termine ultimo per la sottoscrizione della procura è lunedì 16 aprile 2018. Successivamente manderemo una email (dalla mailing list) a tutti i sottoscrittori con l'indicazione del numero di adesioni e le indicazioni per procedere alla class action.

Qualsiasi materiale in vostro possesso (foto di tabelloni con i ritardi, articoli di giornale, ecc...) che evidenzino ritardi e cancellazioni nei periodi successivi all'incidente sarà prezioso per sostenere le nostre ragioni. Vi chiediamo di raccoglierlo e tenerlo a disposizione dei nostri legali per costruire le memorie da allegare alla domanda da inviare al giudice. L'avvocato ci farà sapere come farglieli avere.

Vi invitiamo a sostenere e condividere quanto più possibile questa azione.

Comitato pendolari Romano
(per iscriversi alla mailing list e ricevere info: mailing list del comitato questo il link https://tinyletter.com/ComitatoPendolariRomano)




martedì 27 marzo 2018

Trenord ufficializza la propria mancata erogazione del servizio. Silenzio, inerzia e paralisi sono le risposte della Lega Nord (da quattro anni)

#LombardiaConcreta
Come noto, da settimane impazza ormai un crescente disservizio  delle linee ferroviarie della Lombardia, con cancellazioni e ritardi che si accumulano ogni giorno e in ogni fascia oraria, su tratte come la Milano-Bergamo,  la Milano-Brescia e la Milano-Verona.
#LombardiaConcreta

Il disservizio (o meglio, la mancata erogazione di servizio, non è una novità, ma sino a pochi mesi fa le proteste dei pendolari venivano sistematicamente ignorate dagli amministratori regionali della Lega Nord di Maroni Roberto, oppure oscurate dall'assessore Sorte Alessandro con continui  annunci sensazionalistici atti a distogliere l'attenzione dalla malagestione dell'azienda Trenord, la quale continuava però a svilupparsi, come pus in un bubbone che alla fine è esploso con il disastro ferroviario di Pioltello, attirando l'attenzione dell'Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria. Quest'ultima ha costretto Trenord ed FNM ad attenersi alle più banali regole del settore, facendo emergere tutte le inadeguatezze strutturali, organizzative e direttive dell'azienda dei trasporti ferroviari di #LombardiaConcreta, come raccontato qui: Trenord: personale insufficiente, treni privi di manutenzione. La realtà che non si può più nascondere

Maroni ha affrontato per anni la situazione dei treni lombardi con annunci sensazionalistici dietro cui si nascondeva il vuoto, e i risultati dell'operato inetto e bugiardo di costui e della sua rapace e arrogante cricca leghista possono essere ammirati per esempio in situazioni come questa, in cui Trenord ammette di non essere capace di erogare il servizio, formalizza la cosa e se ne infischa dei pendolari:


#LombardiaConcreta

E naturalmente se ne infischia Maroni Roberto, che oggi ha dato le dimissioni, scaricando tutto nelle mani di Fontana Attilio, il cadaverico sosia di Peter Cushing (se fosse ancora vivo) che è beatamente convinto che la gestione di Maroni sia un'eredità positiva.

E' grottescamente ironico che Fontana, riguardo a un altro argomento, abbia già dichiarato agli elettori: "Aspettate a lamentarvi".
Un'affermazione così sinistra sembra quasi prefigurare ciò che accadrà quando sarà lui a mettere direttamente le mani su Trenord, quasi come se volesse dire: "non avete ancora visto niente".






sabato 24 marzo 2018

Trenord: ritardi, cancellazioni e disservizi ogni giorno. La vera causa del collasso dell'azienda: treni usurati, nessuna manutenzione, personale insufficiente e sottoposto a eccesso di straordinari. Ma senza l'incidente ferroviario mortale di Pioltello, tutto sarebbe passato sotto silenzio

Maroni Roberto, Sorte Alessandro e la giunta della Regione Lombardia gestita dalla Lega Nord fino a inizio 2018 hanno trascorso quattro anni a respingere le proteste dei pendolari, a ignorare qualunque critica al fatiscente servizio ferroviario pubblico della Lombardia, e a proteggere sempre a spada tratta le aziende a controllo pubblico Trenord e FNM, responsabili di questo sfacelo, e affidate a dirigenti con amicizie leghiste, da Farisè Cinzia a Gibelli Andrea, i cui obiettivi principali sono stati rimuovere il personale fedele che denunciava la malagestione, come Andrea Franzoso; collaborare col Politecnico di Milano per le nuove uniformi per i capotreno; vendere corsi d'inglese e spesa al supermercato sul sito di trenord.it.

Ma le proteste dei pendolari derivano da una situazione di disagio concreta, con treni sempre più malridotti che nessuna propagandistica campagna elettorale ha saputo riparare o sostituire, personale sempre più esausto, cancellazioni continue dei treni, mancate erogazioni di servizio ferroviario, disguidi, e via elencando tutte le brutture della gestione lombarda di Trenord (e di Trenitalia).

Trenord: personale insufficiente, treni privi di manutenzione. La realtà che non si può più nascondere
Mercoledì 21 marzo, sciopero del sindacato Or.S.a.
Secondo Or.s.a, l’azienda guidata da Cinzia Farisè, a causa della carenza di personale, imporrebbe agli assunti turni di servizio «sino a 10 ore di lavoro» continuativo, senza rispettare «il riposo minimo giornaliero».
Per il sindacato «a oggi mancano 150 macchinisti e 100 capi treno», una situazione che impone ai dipendenti «straordinari che superano ampiamente il limite contrattuale delle 80 ore trimestrali e 250 annuali».
Il sovra-utilizzo degli straordinari era uno dei 12 punti che l’Audit effettuato da Ansf (l’Agenzia per la sicurezza Ferroviaria) ad ottobre 2017 aveva inserito tra le numerose mancanze dell’azienda.
Dopo lo scoop di Business Insider, i convogli di Trenord hanno vissuto un’impressionante serie di soppressioni.
L’azienda ha incolpato prima i disagi dovuti agli strascichi dell’incidente di Pioltello, poi il maltempo, infine cause endogene.
Tuttavia appare curiosa la coincidenza per la quale l’aumento dei controlli di Ansf sugli straordinari del personale (e il relativo blocco della parte extra contratto) e sull’utilizzo di materiale rotabile privo di revisione, sia coinciso col boom delle soppressioni.
Stefano Rimazza sulla pagina facebook del Comitato pendolari Gallarate Milano: “Oggi ho parlato approfonditamente con una persona che lavora per Trenord. La sintesi della situazione è questa: manca il personale, la regione obbliga comunque Trenord ad effettuare un certo numero di treni coprendo certi orari (anzi mi ha detto che vorrebbero anche orari notturni), il personale non può più fare orari indecenti come fatti fino ad ora per coprire i turni mancanti, stanno facendo assunzioni e preparando nuovo personale, questa situazione andrà avanti ancora per un bel po’, sono costretti a fermare treni e a cancellarli per non sforare orari, che loro stessi quando devono prendere servizio partono molto prima perché non sanno se ci sono i treni… insomma una situazione di merda della quale loro sono vittime».

Dario Balotta, ex responsabile trasporti di Legambiente. «La manutenzione dei convogli è paralizzata», aggiunge, «ogni giorno vengono soppressi un centinaio di treni e i ritardi si accumulano sempre più. Le proteste dei pendolari esasperati sono generalizzate su tutte le 21 direttrici regionali. I continui scioperi dimostrano che sono scadenti anche le relazioni industriali.
A nulla è valso l’arrivo in Trenord dall’Alitalia di un nuovo direttore del personale, Antonio Cucuini», conclude Balotta.
Il riferimento è al nuovo manager cooptato da Trenord dalla ex linea aerea di bandiera (fallita) pochi giorni dopo lo scandalo dell’audit Ansf.
Cucuini ha sostituito l’ex direttore del personale, Giorgio Spadi, il quale ha mantenuto comunque la titolarità della pianificazione strategica (e lo stipendio da 220 mila euro annui).
Nella giornata di oggi 23 marzo 2018, a conferma di tutto quanto riportato da BusinessInsider, si assiste alla solita sfilza di cancellazioni e guasti, tra cui ne spicca uno eccezionale:
Il 'treno della memoria' si guasta, 500 studenti bloccati per 5 ore in stazione Centrale
Dovevano partire dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano per raggiungere il campo di concentramento di Auschwitz insieme agli insegnanti. Ma il convoglio si è guastato, e il viaggio del ricordo è diventato un'odissea.
Circa 750 le persone coinvolte, fra cui 530 studenti che da tutta la Lombardia hanno aderito al progetto 'Treno della memorià' promosso da Cgil, Cisl e Uil. A bordo anche il cantante Davide Van de Sfroos.
"Il viaggio alla volta della Polonia doveva iniziare alle 13, dopo la conferenza stampa delle 12.30", hanno spiegato i rappresentanti della Uil. A bloccare le classi in Stazione Centrale, secondo quanto si apprende, è stato un guasto al locomotore. Inizialmente la partenza è stata posticipata alle 15, e rimandata una seconda volta verso le 18. Alla fine, dopo 5 ore di attesa, la partenza. Il viaggio dura circa 22 ore: il rientro a Milano è previsto per lunedì 26.
Nella stessa mattinata, il treno 10456 Cremona-Milano prosegue la sua lunga tradizione di ritardo di 10 minuti, consolidatasi anni fa, molto prima che qualunque scandalo di Trenord emergesse, pur essendo questi solo un segreto di Pulcinella, già noto ai pendolari, ai politici e all'informazione, ma sottaciuto da chiunque avesse il potere e il dovere di combattterlo.



Paradossalmente, il ritardo del 10456 non fa saltare tutte le concidenze per Milano Centrale alla stazione di Milano Lambrate, perchè anche le coincidenze sono in ritardo.


Il treno 2090 da Brescia ha 9 minuti di ritardo.

Il 2160 da Arquata Scrivia ha 6 minuti di ritardo (e quindi è perso).

I pendolari ripiegano sul treno 2290 da Bologna, che è in orario. Ma è tutto qui.
Il convoglio, gestito da Trenitalia,  è un catorcio con carrozze a un solo piano, una più malridotta e rattoppata dell'altra.
Le porte di accesso delle carrozze sono abbondantemente guaste, e non tutte sono segnalate.
I passeggeri lo scoprono quando il treno giunge a destinazione, e si ritrovano costretti a incanalarsi in lunghe file dentro le carrozze, per raggiungere le poche porte apribili.




Sulle linee suburbane da Treviglio, il treno 23010 per Varese è cancellato.



Il treno 10464 Cremona-Treviglio è cancellato.




Il treno 2059 Milano-Verona parte con un ritardo di 35 minuti.

Il treno 10910 Brescia-Sesto S. Giovanni subisce 14 minuti di ritardo.


Il treno 10802 Bergamo-Milano è cancellato.







Nel pomeriggio, il treno 2072 Verona-Milano ha 20 minuti di ritardo.









Il treno 19015 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato a Rovato.

Il treno 10919 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato.

Il treno 10920 Brescia-Sesto S. Giovanni è cancellato per guasto al treno.




Il treno suburbano 23061 Varese-Treviglio è cancellato.




Il treno 10809 Milano-Bergamo è cancellato per guasto al treno.

Il treno 10807 Milano-Bergamo è cancellato.





Il treno 10919 Sesto S. Giovanni-Brescia è cancellato.

Il treno 10926 Brescia-Milano Greco Pirelli è cancellato.




Il treno suburbano 23066 Treviglio-Varese è cancellato.

Il treno suburbano 23058 Treviglio-Varese ha 13 minuti di ritardo.
















Solo un beota può ancora credere alla favoletta secondo cui la gestione di Trenord sia passata dalle meraviglie decantate da Maroni Roberto, Sorte Alessandro e Farisè Cinzia allo sfacelo attuale nel giro di poche settimane, e solo per cause indipendenti dalla loro volontà.
Solo un beota non si sarebbe accorto dei sintomi rivelatori della malagestione di quest'azienda, che imperversano da anni, nonostante le toppe e le mani di vernice applicate da Maroni e Sorte.
Solo un beota può scegliere di ignorare che già nel gennaio 2017 i lavoratori di FNM e Trenord denunciavano, con uno sciopero, l'esaurimento dei pezzi di ricambio per la manutenzione dei treni, nei magazzini di FNM.

E' palese che Maroni, Sorte e Farisè sapevano, e criminalmente tacevano, facendo spallucce e pretendendo che si tirasse avanti comunque al risparmio, sfruttando il solito ricatto lavorativo per costringere i dipendenti dell'azienda a salvare la faccia a tutti quanti con un continuo superlavoro.

In alternativa, come forse potrebbe sostenere qualche strenuo difensore della Lega Nord, tutti costoro non sapevano nulla.
Ma a questo punto sorge inevitabilmente la domanda più atroce: si tratta di incompetenza abissale o di incommensurabile ritardo mentale?
E queste persone avevano il governo della Lombardia, e i loro eredi sono stati comunque votati?


E come si può aver dato il voto a un successore di Maroni, tale Fontana Attilio, che ha dimostrato di essere altrettanto complice, o in alternativa ignorante fino alla stupidità, dichiarando
 "Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente"?


giovedì 22 marzo 2018

22 marzo 2018: nel dissesto ferroviario lombardo, i treni di Trenord si fermano anche per i bisogni fisiologici dei passeggeri.

MILANO-VERONA – Se ha bisogno, fermo il treno alla prima stazione e la faccio andare in toilette. Abbiamo l’autorizzazione di Trenord“.
E’ così che, nella civilissima Lombardia, sulla tratta Verona-Milano, il capotreno risolve il problema-pipì dei pendolari. Secondo quanto scrive il quotidiano Libero “i bagni sono chiusi fin dalla partenza” perché impraticabili.
Tra i pendolari, seccati per il disagio e il ritardo accumulato, si parla di prassi ribattezzata ironicamente la “pipì-stop”.
Se per certi aspetti fa sorridere il fatto che si fermi un treno per i “bisognini” dei pendolari, per altri questo “gesto di cortesia” che accumula decine di minuti di ritardo sull’intera linea, fa imbestialire i passeggeri.
E’ così che, comme d’habitude, il treno regionale 2058 che parte all’alba da Verona, è costretto a sostare dopo 10 minuti a Peschiera del Garda, per “far andare in bagno” i passeggeri che lo richiedono. Non solo: “Dopo la pausa pipì a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine, successivamente a Rezzato, ulteriore sosta per cambiare binario per “motivi tecnici”.
Il quotidiano "Libero" perde l'occasione per menzionare che i convogli del tipo con un solo servizio igienico per tutte le carrozze sono i "nuovissimi" Vivalto acquistati con grande spesa di denaro pubblico dalla ex giunta della regione Lombardia guidata da Maroni Roberto. Inadatti a coprire lunghe tratte come la Milano-Verona, i Vivalto vengono comunque messi su questa linea grazie all'avvedutissima politica di Trenord e FNM, aziende guidate da Farisè Cinzia e Gibelli Andrea, entrambi voluti da Maroni Roberto.
La suddetta giunta lombarda così competente vedeva Sorte Alessandro di Forza Italia come assessore dei trasporti, e come instancabile promotore di questa campagna di acquisto di treni il cui modello risale al 2005, e i cui difetti congeniti (dai guasti cronici delle porte alla pessima progettazione degli spazi) sono ormai noti a tutti da più di un decennio.
Il treno 2085, costretto a fermarsi per le esigenze fisiologiche dei passeggeri, è la perfetta rappresentazione dei risultati di quattro anni di lavoro, nonchè delle capacità gestionali di Maroni della Lega Nord e di Sorte di Forza Italia, al di là di tutte le vanterie propagandistiche di ogni genere che questi due hanno vomitato per anni, sbeffeggiando i pendolari lombardi con la complicità dei media locali. In una parola: #LombardiaConcreta


22 marzo 2018. La catena interminabile di cancellazioni, ritardi, guasti e disservizi che funesta il trasporto ferroviario lombardo gestito da Trenord, Rfi e Trenitalia, prosegue incessante da settimane..

I treni Brescia-Sesto S. Giovanni 10905 e 10904 sono guasti e vengono cancellati. Il treno 10910 ha 12 minuti di ritardo senza spiegazione.




Il treno 10456 da Cremona per Milano Certosa arriva con 11 minuti di ritardo, facendo saltare due "coincidenze" per Milano Centrale alla stazione di Milano Lambrate.






Il treno Brescia-Sesto S. Giovanni 10915 è cancellato alla stazione di Rovato. Senza spiegazione.


Nel pomeriggio, chi  consulta il sito my-link.it alle 16:30 vede con orrore che il traffico della stazione di Milano Centrale è paralizzato.

La lista dei treni in stato "non partito" è lunghissima, e sembra indicare un guasto gravissimo agli impianti, o anche problemi più gravi.

Come se non bastasse, i colleghi pendolari sulla linea per Como che stanno rientrando a casa segnalano ritardi superiori alla mezz'ora su tutte le corse. 

Cosa sta succedendo?

In realtà, nulla: i disservizi ferroviari sono nella norma.
E' solo un problema del sito my-link.it, di cui ovviamente non viene spiegato nulla a nessuno. Ovviamente si tratta di un sito dell'azienda Trenord. 

Il treno 2074 Verona-Milano Centrale ha 16 minuti di ritardo.
Ma sulla pagina della "circolazione in tempo reale" di trenord.it. non viene segnalato nulla. La circolazione è data per regolare.







I treni Brescia-Milano Greco Pirelli 10926 e 10927 vengono cancellati senza spiegazione.
Il treno 2079 Milano Centrale-Verona ha  19 minuti di ritardo a causa del guasto al sistema di chiusura delle porte di un treno che lo precede (quale? Perchè non viene detto?).
Il treno 10923 Sesto S. Giovanni-Brescia ha  18 minuti di ritardo a causa del guasto al sistema di chiusura delle porte di un treno che lo precede.
Il treno 10925 Sesto S. Giovanni-Brescia parte con 13 minuti di ritardo a causa di ritardo del treno corrispondente.

Il treno 23080 Treviglio-Varese è cancellato fino a Milano Porta Garibaldi.



I treni 24802 e 24803 Bergamo-Treviglio sono cancellati.

Sempre senza spiegazione.


Qualcuno si ricorda le micidiali stronzate sulla puntualità e qualità del servizio di Trenord che Farisè Cinzia ammanniva solo pochi mesi fa a un branco di spettatori idioti durante l'ultima Expo Ferroviaria?
E c'era pure uno scribacchino di Repubblica che si esaltava a queste sparate propagandistiche, riportandole in questa forma in un articolo (panegirico?) celebrativo, acritico e senza dignità nè deontologia: "Viaggiare puntuali e con l'aria condizionata funzionante non basta più. Né per i viaggiatori, in cerca di altri servizi e di tecnologia, né per le aziende di trasporto che vedono una nuova prateria da conquistare per allargare la loro fetta di mercato."

Risulta difficile digerire l'idea che in pochi mesi la situazione del servizio di Trenord sia così drasticamente cambiata, andando dal trionfo della puntualità alla fiera della cancellazione continua, a causa di imprevedibili fattori esterni, dato che già all'epoca di queste vaccate il disservizio di Trenord era tangibile ogni giorno. Chissà cosa ne dicono lo scribacchino e Farisè, adesso?

Ma soprattutto, chissà cosa ne dice Maroni Roberto, che è la mente eccelsa che volle Farisè come amministratrice di Trenord, e Gibelli Andrea come direttore di FNM (con lo scopo di cacciare l'unico dipendente che avesse avuto la rettitudine e l'onesta di smascherare il peculato del precedente direttore Achille Norberto).
Maroni è lo stesso che, sul giornale di Treviglio, aveva il coraggio di sciorinare una propaganda riservata ai soli invasati leghisti e ai ritardati mentali, declinata in frasi come "Quando c'è un problema in Regione Lombardia noi lo affrontiamo per cercare di risolverlo in modo definitivo".

Spettabile Maroni, noi pendolari, e forse anche il gentile ma inebetito Agostino di Villasanta, stiamo ancora aspettando che la tua ex giunta in Regione Lombardia affronti il problema del trasporto ferroviario lombardo.
Hai avuto quattro anni di tempo, non hai mosso un dito se non per qualche sparata propagandistica, e il risultato è un servizio ferroviario lombardo allo sfascio. Complimenti.

A quei poveri ingenui che aspettano un cambiamento con l'avvento di Fontana Attilio, noto anche come il Peter Cushing della Padania, ricordo solo questa sua dichiarazione: "Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente".









mercoledì 21 marzo 2018

21 marzo 2018: sciopero del personale di Trenord. Ma le infrastrutture della Lombardia si guastano come in ogni normale giorno lavorativo.

Nella giornata dell'ennesimo e inefficace sciopero del personale di Trenord, in Lombardia le infrastrutture ferroviarie continuano comunque a guastarsi come accade ogni giorno.
Il guasto agli impianti di circolazione tra Brescia e Rovato causa ritardi fino a 40 minuti del trasporto ferroviario pubblico. #LombardiaConcreta

Dopo il disastro ferroviario di Pioltello, costato la vita a tre persone, il ministro Delrio Graziano , espressione del governo di Gentiloni Paolo e del PD di Renzi Matteo, aveva dichiarato di voler sapere da Rete Ferroviaria Italiana dove sono finiti i finanziamenti pubblici erogati dallo Stato per la manutenzione delle infrastrutture ferroviarie.

Qualcuno ha avuto un qualche minimo riscontro concreto delle belle parole pronunciate da Delrio, ministro infelicemente noto per la sua cattolica doppiezza?
Ovviamente no: Delrio è famoso per saper fingere che gli importi qualcosa, ma solo a parole: e, infatti, dal giorno del disastro a oggi, Rfi ha continuato a gestire gli impianti ferroviari della Lombardia con la stessa pochezza di sempre, e i guasti a rete elettrica, impianti di circolazione e passaggi a livello sono ancora all'ordine del giorno.

Arriva però una buona notizia per la malagestione di un'altra delle competenze del ministero che era di Delrio Graziano, e cioè le autostrade, dove i profitti vengono tutti regalati ai gestori privati da anni, senza che un solo ministro dei trasporti si chieda mai se ciò sia giusto nei confronti dei cittadini.
Magari, fra qualche anno, la Corte dei Conti si porrà domande analoghe sul trattamento privilegiato che Ferrovie dello Stato e il ministero dei trasporti riservano all'elitaria e ridottissima utenza della costosissima Alta Velocità Ferroviaria, a continuo e crescente danno dei molto più numerosi pendolari del trasporto pubblico sprezzantemente definito "convenzionale" dalle aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato (le stesse aziende finanziate con le tasse pagate dai pendolari del trasporto "convenzionale").
Autostrade, la Corte dei conti indaga sulle concessioni d’oro
I giudici contabili vogliono sapere perché “per anni il ministero non ha pubblicato i contratti con i gestori”.
E perché in quelli da poco resi pubblici mancano i “dettagli economico-finanziari”
Dopo decenni di imbarazzante sudditanza nei confronti dei signori delle autostrade, lo Stato italiano batte un colpo a favore dei cittadini e degli automobilisti e finalmente abbandona la posizione genuflessa. La Corte dei conti ha avviato un’indagine sullo stato delle concessioni autostradali coinvolgendo 17 soggetti, dalla Presidenza del Consiglio ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia.

20 marzo 2018: le linee ferroviarie più affollate sono paralizzate, ma la giunta della Lega Nord ha pensato solo al trenino bergamasco per pochi lavoratori. E il nuovo sciopero è indistinguibile dal caos ferroviaro della #LombardiaConcreta

Oramai non è più una notizia: treni in ritardo, poche carrozze e i pendolari bergamaschi stipati e stanchi già dalle prime ore della mattina.
Ancora treni pieni, e ritardi ormai cronici sulla tratta Bergamo-Milano. Una foto, l’ennesima, arriva da un pendolare che nella mattina  di martedì 20 marzo 2018 segnala nuova ressa sulle carrozze.
Altra mattinata di sofferenza su via Carnate. 10760 limitato (cioè cancellato a metà tragitto) e in ritardo, 10755 in ritardo di 20 minuti e 10764 partito con 15 minuti di ritardo.
Mentre il servizio ferroviario pubblico di Trenord e FNM sprofonda, ecco su cosa si sono concentrate per molti mesi le politiche della giunta della regione Lombardia, guidata dalla Lega Nord di Maroni Roberto, e con la volontà dell'assessore forzaitaliota Sorte Alessandro.

A tre mesi dall’inaugurazione abbiamo contato una media di 15 persone a corsa. Gli utenti? Soprattutto lavoratori del Papa Giovanni.
Trecentoventisette in dieci ore, dalle 7.25 alle 17.36: è il numero di utenti che abbiamo contato in una giornata feriale qualunque alla nuova fermata ferroviaria a servizio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. La fermata è stata inaugurata lo scorso 12 dicembre e a distanza di tre mesi abbiamo fatto una verifica sul campo, cercando di capire se il collegamento ferroviario è utilizzato o meno dai cittadini.
A fronte di questo clamoroso squilibrio, le domande sono sempre le stesse. Si tratta di cecità dovuta a incompetenza? Si tratta di cinico calcolo politico ed elettorale, fatto sulla pelle dei cittadini della Lombardia? Si tratta di collusione tra politica leghista e imprenditoria lombarda, con la classica conseguente malversazione?
Se le stesse istituzioni lombarde sono la causa di questo clamoroso squilibrio nel trattamento dei diritti dei cittadini, a chi si può rivolgere il cittadino medio per aver giustizia?
Di certo non al governo nazionale, dove si è arroccato l'oligopolio classista e autoreferenziale del PD di Delrio Graziano e Gentiloni Paolo e Renzi Matteo, tutti attentissimo solo a celebrare dirigenti e imprese (come non ricordare Delrio che applaude Moretti Mauro, condannato per strage ferroviaria, quando FS gli conferisce la tessera del viaggiatore?).
Forse la Conte dei Conti potrebbe intervenire, magari rilevando le pesantissime differenze tra gli investimenti concreti in autostrade semideserte come BreBeMi e Pedemontana (regalando in effetti denaro pubblico ai loro gestori privati) e le chiacchiere senza copertura finanziaria riservate al trasporto ferroviario pubblico lombardo, dove a mesi di distanza dai fragorosi annunci dell'estate 2017 di Maroni Roberto i treni si guastano, ritardano, si fermano e sono di capienza inadeguata più che mai.

Il resto delle linee lombarde che confluiscono in Milano Lambrate non sono da meno delle linee per Bergamo, nella stessa giornata.

Treno 10903, Sesto S.Giovanni-Brescia: 14 minuti di ritardo. Nessuna spiegazione sul sito trenord.it.


Treno 20406, Piacenza-Milano Greco Pirelli: ritardo di 44 minuti. Senza spiegazioni.









Treno 2068, Verona-Milano Centrale: ritardo di 16 minuti.









Treno 2074, Verona-Milano Centrale: ritardo di 10 minuti (in corso).








Treno 2079 delle 18:25, Milano Centrale-Verona. Come da più consolidata tradizione della gestione inetta e dilettantesca delle informazioni nella stazione di Milano Centrale, il treno parte con 20 minuti di ritardo a causa di un guasto al treno, ma l'entità del ritardo viene resa nota 10 minuti alla volta.
E quindi, i passeggeri che avrebbero potuto prendere il treno 2091 delle 17:50 Milano Centrale-Brescia (a sua volta in ritardo di 30 minuti), non effettuano il cambio di convoglio, aspettandosi che il 2079 parta secondo l'orario rettificato.
Era davvero così difficile rendere noto sin dall'inizio che il guasto avrebbe causato un ritardo di entità considerevole? Non succede sempre così, grazie alla non-manutenzione del parco treni lombardo effettuata da FNM, e grazie all'obsolescenza della flotta dei treni della Lombardia forniti da Regione Lombardia o da Trenitalia?


Treno 2085, Milano Centrale-Verona: ritardo di 19 minuti.

La sequenza incessante di mancata erogazione del servizio da parte di Trenord, FNM e Rfi  culmina con un grottesco e paradossale annuncio di sciopero del personale nella giornata di mercoledì 21 marzo 2018.
Ricorrendo alla solita formula trita e ritrita con cui Trenord e FNM nascondono le loro deficienze, l'azienda Trenord avverte di possibili ritardi, cancellazioni. variazioni di percorso.

I pendolari restano perplessi: da settimane, cancellazioni e ritardo sono all'ordine del giorno, in Lombardia, e sulle linee Verona-Milano, Creemona-Milano, Bergamo-Milano, Brescia-Milano, Treviglio-Varese,  Treviglio-Novara.
Trenord intende dire che lo sciopero non è già in corso da tempo?

Sulla pagina Facebook di Spotted Trenord, un utente lancia questa proposta:

Mi rivolgo a tutti i dipendenti di Trenord e in particolare ai sindacalisti. Sono perfettamente consapevole che le inefficienze ed incompetenze dei vertici Trenord e rfi colpiscano la vostra vita professionale tanto quanto colpiscono la nostra di viaggiatori. Penso ad esempio all'organico ridotto che porta a turni più lunghi(al limite della legalità) e a treni che vengono soppressi per mancanza di personale. Penso alla manutenzione povera che minaccia la sicurezza di tutti e causa svariati ritardi e cancellazioni. E si potrebbe andare avanti. Capisco anche che lo sciopero sia un classico strumento di contestazione e che possa servire per le contrattazioni. Tuttavia questa altissima frequenza degli scioperi suggerisce anche che qualcosa non va. È evidente che questo strumento ha poca efficacia. Il motivo potrebbe semplicemente essere che la maggior parte dei viaggiatori ha un abbonamento mensile e non paga un biglietto giornaliero. Non sarebbe quindi molto più efficace ridurre la frequenza ed elaborare nuove formule in coordinazione con i viaggiatori?
#10400


Io sottoscrivo e rilancio: i lavoratori di Trenord potrebbero affiancare i pendolari nello sciopero dell'esibizione della documentazione di viaggio.
Un simile fronte comune di personale e utenza non causerebbe disagio all'utenza innocente, ma avrebbe effetto sulla dirigenza di Trenord e FNM (che però finora è sopravvissuta indisturbata anche davanti alle più clamorose prove di incompetenza, a essere onesti; forse perchè nessuna istituzione della Regione Lombardia di Maroni Roberto e Fontana Atilio ha mai chiesto loro di rendere conto dello sfacelo del servizio ferroviario pubblico in corso da molto tempo). #LombardiaConcreta