venerdì 29 giugno 2018

Il vestito comunica l'azienda, secondo Farisè Cinzia di Trenord. E come la mettiamo se chi deve indossare quel vestito si accorge che fa schifo?

A fine 2017, con il servizio ferroviario della Lombardia, gestito dall'azienda pubblica Trenord, ormai prossimo a collassare, l'azienda vantava (anche al TG3) favolose collaborazioni col Politecnico di Milano per le nuove divise dei capotreno. (Vedi Nerone che suona la cetra mentre Roma brucia).


E curiosamente la civettuola Farisè Cinzia aveva annunciato la stessa cosa nel 2015. Ma vabbè, le priorità della signora Magic English sono ben rappresentate da questa sua dichiarazione:

«il nostro vestito comunica l'azienda, perchè un viaggio su Trenord non è un viaggio ma una customer experience».

Il servizio ferroviario, come si vede ormai da mesi e mesi, Trenord non l'ha mai saputo erogare, e ha sempre e solo fatto finta. Il personale non lo sa programmare e infatti si è scoperta sotto organico di colpo e ha cominciato a programmare non le corse, ma la cancellazione delle corse. I treni non li sa manutenere. L'ANSF ha rilevato violazioni di una gravità inaudite nel corso di mesi e mesi .

E adesso si scopre che non solo la dirigenza di Trenord ha pensato agli affari propri, invece che alla cittadinanza e al servizio pubblico da erogare, ma ha anche fatto schifo nel gestirsi i suddetti affari propri.
E infatti, le nuove divise, frutto di tanta concertazione ed energie e tempo e risorse, risultano addirittura pericolose per i macchinisti, e di conseguenza anche per i passeggeri.
Macchinista critica le divise: sospeso 4 giorni
Una divisa giudicata inadatta. L'email di protesta ai dirigenti. La risposta: sospensione dal lavoro e paga ridotta. E' quanto successo a un macchinista di Trenord. Sotto accusa i pantaloni dei ferrovieri. Secondo i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, le tasche si impigliano facilmente in leve e strumenti all'interno delle cabine, con rischio di infortuni. Uno dei dipendenti ha così deciso di inviare un'email ai vertici, accusandoli di "incompetenza" e "spreco del denaro pubblico". Risultato: sanzione disciplinare con quattro giorni di sospensione dal servizio e dalla retribuzione.










Impossibile non chiedersi: ma le energie, le sinergie, gli sforzi, il tempo, le risorse e il denaro profusi nel produrre queste inutili divise, non sarebbero stati meglio spesi per la programmazione di assunzione di personale in quantità adeguata e la manutenzione accurata del parco treni della Lombardia?
A fine 2017, un rapporto ANSF denunciava queste carenze: la dirigenza di Trenord, Farisè inclusa, cosa faceva, intanto? Pensava alla moda e ai modelli e alle stoffe e ai disegni accattivanti?
E mentre Trenord si perdeva in frivolezze e capi d'abbigliamento, l'assessore Sorte Alessandro  cosa faceva? Dormiva anche questa volta?

Da notare che il dipendente che protesta viene subito punito con brutalità, perchè la dirigenza di Trenord si sente insultata.
Invece, quando l'azienda Trenord interrompe sistematicamente ogni giorno il servizio ferroviario, danneggiando materialmente (e anche moralmente) centinaia di migliaia di lavoratori pendolari, ecco che la dirigenza Trenord resta al proprio posto, lautamente e saldamente retribuita. Una dirigenza scelta dai capi della Lega Nord, che infatti si guardano bene dall'intervenire su questo argomento coi toni aggressivi e brutali che sono tipici della loro perenne campagna elettorale. Non è forse vero, Fontana Attilio?

Il macchinista è anche uno dei dipendenti di Trenord che sono stati insultato a loro volta dalla dirigenza di Trenord, la quale di recente ha indetto una caccia alle streghe per incolpare il personale "assenteista" dello sfacelo del servizio ferroviario in Lombardia, e nascondere così le proprie gravissime responsabilità: anche in questo caso, però, nonostante la scandalosamente ovvia pretestuosità delle "accuse", la dirigenza di Trenord è rimasta impunita. Un destino ben diverso da quello del dipendente, che con la sua vigorosa (e argomentata) protesta ha solo esposto i fatti e dato voce allo sdegno di un cittadino e di un lavoratore che ogni giorno subisce i soprusi di una classe dirigente sempre più incapace e sempre più avida.

Ma forse questo è populismo, come ha detto anche la giunta della Lega Nord in Regione Lombardia quando è stato proposto di sopprimere la "prima classe" dal servizio ferroviario pubblico gestito da Trenord.




28-29 giugno 2018: Trenord può finalmente usare le microtelecamere per garantire la sicurezza del personale (esattamente come?). Nel frattempo i treni continuano a sfasciarsi. Le telecamere riprenderanno anche i guasti?

L'annuncio era arrivato lo scorso settembre, nell'ambito del piano sicurezza di Trenord.
Da settembre, dunque, via libera alle "body-cam": microcamere in dotazione al personale di Trenord, a partire dai capitreno. La sperimentazione inizierà a settembre, solo su alcune tratte.
Obiettivo: contrastare gli episodi di violenza e microcriminalità sui treni regionali, e ridurre gli illeciti a cui i pendolari di Trenord sono purtroppo abituati. I dispositivi verranno attivati solo in situazioni di tensione, per lanciare l'allarme.
Inspiegabilmente, nel settembre 2017, mentre già si preparava il collasso di un'azienda sotto organico, che utilizzava treni oltre la soglia di usura e che non era in grado di eseguire una manutenzione dignitosa al parco treni in dotazione,  la dirigenza di Trenord e la politica lombarda si dimostravano capaci di trovare risorse, mezzi e tempo per occuparsi di un'altra delle carenze di Trenord e del trasporto pubblico lombardo. Con che criterio si abbia privilegiato un aspetto critico e si si abbiano ignoratati tutti gli altri, non è dato sapere.
Quanto possa essere utile una microtelecamera al personale di Trenord, vittima di aggressioni di brutalità e e ferocia sconcertanti, è ancora da capire.
E chissà se i dispositivi saranno attivati anche nei momenti di tensione che seguono alle cancellazioni di massa dei treni di Trenord, ai guasti dei treni di Trenord, ai fermi del servizio ferroviario di di Trenord, ai treni bloccati a metà tra due stazioni per ore senza che vengano fornite informazioni in merito o supporto ai passeggeri.




28 giugno 2018.

Treno 2055 Verona-Milano: 26 minuti di ritardo.







Treno 10456 Cremona-Milano: in orario.
Il treno arriva alle 7:41 alla stazione di Milano Lambrate, impiegandoci 18 minuti di Treviglio.
L'evento è eccezionale, e si verifica una volta ogni sei o sette mesi.
Immancabilmente, accade quando il convoglio non è un favoloso Vivalto pagato a caro prezzo nonostante i suoi problemi cronici, ma un vecchio catorcio con tecnologia obsoleta, carrozze a due piani con aria condizionata sbilanciata, finestrini a chiusura ermetica che però restano spalancati, sedili luridi.



Peccato che il 2604 Bergamo-Milano Centrale arrivi a Milano Lambrate con 9 minuti di ritardo, vanificando la puntualità del 10456. Il passeggero deve ripiegare sul ritardo di 4 minuti del 2272 delle 7:39, per provare l'ebbrezza di arrivare in orario a Milano Centrale.






Venerdì 29 giugno 2018.
A metà giornata, e quindi non nelle fasce critiche dei lavoratori.

#LombardiaConcreta
Treno 10916 Brescia-SestoSGiovanni: ritardo di 24 minuti per variazione di turno del personale di bordo.

Treno 2068 Verona-Milano: ritardo di 42 minuti per guasto al treno.

Treno 10918, Brescia-SestoSGiovanni: cancellato. Senza spiegazione.

Treno 10915, SestoSGiovanni-Brescia: cancellatoSenza spiegazione.

Treno 2069 MilanoCentrale-VeronaPortaNuova. La partenza subirà un ritardo di 5 minuti, come annunciato da RFI . Ma la partenza si spinge a 10 minuti di ritardo. RFI rettifica con un altro annuncio. La partenza giunge a 15 minuti di ritardo. Non si sa se RFI rettifica. Il capotreno non comunica nulla.
Il treno parte in ritardo per "prolungamento dei tempi di preparazione in sede di deposito": come tutti i passeggeri possono vedere, il treno è un vecchio catorcio con malridotte carrozze a due piani, bisognose di una ristrutturazione, con finestrini sigillati e aria condizionata al minimo in almeno tre carrozze.
Ma il problema è una porta di una carrozza, il cui sistema di chiusura è guasto: la porta è stata chiusa con legacci neri elastici, che legano la maniglia a uno dei pali verticali di sostegno per i passeggeri in salita. Per segnalare il pericolo, la porta è stata impacchettata con nastro di delimitazione standard a strisce bianche e rosse. L'impressione è che chiunque abbia un coltellino e un istinto da vandalo (tipologia di passeggero a cui ovviamente Trenord non è nuova) potrebbe recidere facilmente ogni cosa, e spalancare la porta in corsa.
Il resto del viaggio, con un ritardo di 25 minuti, è il solito incubo infernale: carrozze calde, finestrini sigillati, passeggeri che urlano i fatti propri al telefono, famiglie con bambini molto piccoli che strillano per la fame o i bisogno corporali, bagagli colossali che non trovano spazio nelle "cappelliere" o tra i sedili, cani al seguito, maleducazione e fetori personali nauseabondi.

Ma l'azienda Trenord non ha tempo per queste banalità: i suoi dirigenti devono pensare a essere competitivi sul mercato. Quello che non li compete.
Come diceva Farisè Cinzia, amministratrice delegata di Trenord, nell'ottobre 2017 (dimostrando grande consapevolezza del vero stato in cui versa l'azienda che amministra), l'obiettivo di Trenord non è quello di erogare un servizio ferroviario pubblico dignitoso, ma di vendere vendere vendere, come se fosse un bazar:
Corsi di inglese con sconti per gli abbonati al treno, e da seguire, perché no, anche durante il viaggio. Promozioni per la spesa online con consegna a domicilio, magari da prenotare tra una fermata e l'altra del regionale e da ritirare una volta arrivati a casa.
Sulla linea Bergamo-Milano, il treno 2624 viaggia con 13 minuti di ritardo per guasto al sistema di chiusura delle porte.

Complimenti a FNM e alla Lega Nord della giunta regionale della Lombardia che hanno pianificato manutenzione e rinnovo del parco treni della regione Lombnrdia con tempismo eccellente.





mercoledì 27 giugno 2018

25-26-27 giugno: le ferrovie lombarde raccolgono i frutti di della pessima gestione politica, ma Fontana incolpa RFI e l'ex assessore Sorte incolpa la giunta Fontana

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, torna a parlare del servizio ferroviario regionale, chiedendo ad RFI «come e quando intenda usare 10 miliardi di euro che ha ricevuto per interventi infrastrutturali sul territorio lombardo».
«Siamo consapevoli - ha spiegato - che la rete necessiti di un ammodernamento. Sconta infatti, da diversi anni, mancati interventi. Chiediamo dunque a RFI e Trenitalia, per quelle che sono le reciproche e rispettive competenze, di collaborare a migliorare la rete e ad acquistare treni. Noi lo stiamo già facendo da tempo, aldilà delle quote societarie».
«Dobbiamo mettere sul tavolo le diverse tessere - ha concluso - che compongono il puzzle di un servizio così complesso: il costante aumento dei passeggeri, l’età dei treni delle due società (Trenord e Trenitalia) e le risorse che servono per garantire un servizio degno di tale nome».
E, come sempre, Fontana omette deliberatamente di parlare dei problemi specifici di Trenord, di FNM e della loro dirigenza, nominata dalla Lega Nord: "la carenza del personale dovuta ad una errata programmazione" e "la manutenzione deficitaria data da una inadeguata strategia operativa", occultate con "un ricorso spasmodico allo straordinario".

Curiosamente, A Fontana sfugge anche la sistematica negazione che la dirigenza di Trenord porta avanti nell'ambito dell'aumento dei passeggeri: nonostante certe corse ferroviarie lombarde siano sistematicamente (e documentatamente) sovrasature, la capienza dei treni erogati si mantiene inadeguata, e non solo la dirigenza di Trenord ha ignorato sistematicamente le segnalazioni dei pendolari in merito, ma ha anche avuto la spudoratezza di ripristinare la prima classe, riducendo ulteriormente lo spazio per i pendolari "comuni" che già ora faticano (o non riescono) a salire su quei convogli.


Lunedì 25 giugno 2018, la farsa della #LombardiaConcreta prosegue.

Treno 2608 Bergamo-Milano: ritardo di 13 minuti per ritardo del tremo corrispondente, rallentato da un guasto alle porte.



Treno 25024 Milano-Como: ritardo di 24 minuti per guasto agli impianti di circolazione tra Albate di Camerlata e Cantù, di competenza di RFI.
Treno 25229 Rho-Chiasso delle 8:43: cancellato fino a Milano Porta Garibaldi. Senza spiegazione. Alle 7:40, cioè con due ore di anticipo.
Treno 25235 Chiasso-Rho delle 9:38: cancellato a Milano Porta Garibaldi. Alle ore 7:30, cioè con due ore di anticipo. Senza spiegazione.

 
Treno 25241 Rho-Chiasso delle 11:43: cancellato a Milano Porta Garibaldi. Senza spiegazione. Alle 8:45, cioè con quasi due ore di anticipo.
Treno 25028 Milano-Como: cancellato per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.
Treno 25231 Chiasso-Rho: cancellato fino a Como per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.
Treno 25202 Milano-Chiasso: 29 minuti di ritardi per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI. E' cancellato a Como.

Treno suburbano 23008 Treviglio-Varese: cancellato per guasto al treno.
Treno suburbano 23023 Varese-Treviglio: cancellato fino a Milano Certosa per guasto al treno.
Treno suburbano 10610 Treviglio-Novara: ritardo di 14 minuti per guasto al treno.




Nella serata, ai pendolari della lineea Milano-Bergamo viene nuovamente tolto il mezzo per rientrare dal lavoro.

Treno 10813: cancellato. Senza spiegazione.
Treno 10810: cancellato. Senza spiegazione.
Treno 2628: cancellato. Senza spiegazione.



Sulla linea suburbana Treviglio-Varese, avviene la cancellazione programmata con largo anticipo. O forse dovrebbe essere chiamata "interruzione di servizio", cosa che, nel caso avvenga per via di pendolari esasperati che restano bloccati su un treno fermo per due ore senza ricevere assistenza o informazioni, comporta una denuncia alle forze dell'ordine. Ma se l'autore è Trenord, ciò non accade.

#LombardiaConcreta
Alle ore 16:50, il treno 10658 delle 20:48 viene cancellato.
Alle ore 16:50, il treno 10688 delle 22:23 viene cancellato.
Alle ore 14:10, il treno 10669 delle 18:18 viene cancellato a Milano Certosa.

Alle ore 14:02, il treno 23063 delle 16:43 viene cancellato fino a Milano Certosa per guasto al treno.

Come si spiegano questi guasti a treni che appartengono alla linea suburbana, e sono quindi convogli acquistati negli ultimi 14 anni? Sono già treni "vecchi", come sostiene Fontana, accusando Trenitalia al riguardo? Oppure c'è qualcosa di assai grave nei criteri degli acquisti, e soprattutto nell'esecuzione di una manutenzione ridotta all'osso, di cui curiosamente Fontana non parla mai?
E la domanda più importante è: a che serve comprare treni nuovi, modernissimi e tecnologicamente complessi, se li si affida ad aziende come FNM e Trenord, che dimostrano già adesso di essere incapaci di manutenere (e di formare il relativo personale) i relativamente semplici treni del parco attuale?
E perchè Fontana non considera nemmeno questo argomento, che è un fatto concreto che accade sotto gli occhi di tutti i pendolari con rimarchevole regolarità?

Martedì 26 giugno 2018,
Imancabilmente, l'azienda pubblica RFI conferma che la malagestione non è esclusiva di Trenord, e che anche nell'ambito della gestione delle infrastrutture c'è una dirigenza che persegue fini diversi da quelli di erogare un servizio pubblico funzionante, pur venendo riccamente e costantemente foraggiata da investimenti di denaro pubblico.

Già dalla mattina, sulla Verona-Milano si verificano ritardi fino a 10 minuti per l'ennesimo guasto impianti di circolazione tra Brescia e Rovato.

E' invece di Trenord l'ennesima mancata erogazione di servizio senza spiegazione sulla linea suburbana Treviglio-Varese.
Treno 23074 delle 20:10 cancellato alle 15:10. Cancellazione programmata con 5 ore di anticipo.
Treno suburbano 23049: ritardo di 18 minuti per guasto al treno.
Treno suburbano 23067 delle 17:43: cancellato a Milano Certosa, già alle 12:43, e quindi un'altra cancellazione programmata con 5 ore di anticipo.

Mercoledì 27 giugno 2018.

Treno 10923 SestoSGiovanni-Brescia delle 18:46: cancellato alle 14:21. Più di quattro ore prima.
Treno 10922 Brescia-SestoSGiovanni delle 16:44: cancellato alle 12:09. Più di quattro ore prima.




Treno 23074 Treviglio-Varese delle 20:10: cancellato alle 15:30. Più di quattro ore prima.




«Da tre mesi — butta lì — il servizio delle ferrovie è pesantemente peggiorato, e sta andando male anche dove andava bene». Tre mesi: proprio da quando l’assessore regionale alle Infrastrutture non è più lui. 
 Claudia Terzi (che ha preso il suo posto all’assessorato) e il governatore Attilio Fontana hanno duramente attaccato Trenord, cosa che lui si era sempre guardato dal fare. «Anche se i vertici — dice — erano stati nominati due settimane prima della mia nomina, quindi avevo lavorato con chi ho trovato.». 
La frase più corretta sarebbe "ho attaccato e delegittimato i Comitati dei Pendolari per difendere i dirigenti nominati dal mio blocco politico".
La locomotiva rotta giovedì aveva una trentina d’anni. «I treni sono obiettivamente vecchi. Si bloccano anche se c’è una media di 27 gradi mentre lo scorso anno quando ce n’erano 40 non succedeva. Certi disservizi sono anomali: ci sono anche problemi organizzativi».
Menzogna documentata dai guasti verificatisi nelle estati degli anni precedenti il 2018.
Ma il giornalista non lo sa.
Cosa serve per uscirne?«Noi i treni nuovi li abbiamo comprati ma serve tempo, arriveranno fra 20 mesi.».
Cioè con una mancanza di tempismo abissale. Ma Sorte lo rivendica come un merito, e il giornalista non obietta.

La spaventosa spudoratezza di Sorte Alessandro, ex assessore ai trasporti della Lombardia, non stupisce per nulla.
Durante la sua gestione, Sorte era il primo a negare l'esistenza di qualunque disservizio o malagestione del trasporto ferroviario pubblico lombardo, preferendo invece insinuare con grande bassezza che nei Comitati Pendolari si nascondessero persone dai secondi fini, interessate a diffamare l'eccellenza di Trenord per scopi politici.
Anche un idiota si accorgerebbe che lo sfacelo attuale della malagestione ferroviaria di Trenord non può essere scaturito dal nulla in pochi mesi, soprattutto dopo aver assistito a più di un anno di crescenti disservizi che indicavano con forza che dentro l'azienda stava avendo luogo qualcosa di veramente grave. Anche i sassi sanno che il servizio di Trenord è collassato dopo il disastro ferroviario di Pioltello nel gennaio 2018, che diede origine al rapporto dell'ANSF, dove si denunciarono (di nuovo) gli abusi che Trenord perpetrava da tempo (eccessivo uso di straordinari a fronte di organico inadeguato; utilizzo di materiale rotabile oltre i limiti di usura).
La sola differenza tra oggi e ieri è che ieri la dirigenza di Trenord poteva permettersi di ignorare l'ANSF, forte della protezione politica che riceveva senza acluno sforzo (vedi appunto gli interventi con cui Sorte dileggiava e minimizzava le segnalazioni dei pendolari); adesso che Trenord deve attenersi a regole che sono il minimo necessario per garantire la sicurezza dei passeggeri, la facciata di successo dipinta da Sorte crolla, rivelando la pochezza della gestione politica di quest'azienda pubblica.
Nonostante la spudoratezza con cui Sorte parla come se tutto quanto avesse avuto origine dopo il suo addio: non si capisce cosa sia più grave, se Sorte stia parlando onestamente (e quindi è sempre stato all'oscuro della verità, dimostrandosi clamorosamente inadatto al ruolo rivestito) o se invece ancora adesso stia fingendo di cascare dalle nuvole per malizia. Oppure c'è una terza alternativa?

domenica 24 giugno 2018

22 giugno 2018: Fontana Attilio si vergogna per Trenord. Intanto, però, non agisce. Come sempre.

Nell'interminabile farsa che è diventato il balletto tra la Lega Nord (senza "Nord"?) e i prodotti del suo incesto amministrativo-politico pluridecennale con Forza Italia, Partito delle Libertà e il resto degli schieramenti dedicati agli interessi personali e a quelli degli imprenditori amici, si arriva all'apica della mancanza di decenza quando si assiste alle dichiarazioni di Fontana Attilio nel servizio del TG Regione Lombardia del 22/6/2018.

La giornalista dichiara che "Il governatore Fontana torna ad attaccare Trenord", come se detta giornalista non sapesse che Trenord appartiene per il 50% a FNM, azienda completamente in mano alla Regione Lombardia, e che è sempre stata la giunta lombarda (cioè la Lega Nord) a decidere i nomi della dirigenza di dette aziende (Gibelli Andrea e Farisà Cinzia), e la conseguenza logica che se ne ricava è che "Fontana della Lega Nord attacca il lavoro della Lega Nord di Maroni Roberto".

Ma sorvoliamo sulla giornalista, che deve stare attenta a conservare il proprio posto di lavoro, come tutti quelli che ne hanno uno.

Fontana Attilio dichiara: "Mi vergogno, ma chiedo ai pendolari di avere pazienza qualche mese".
Un'affermazione singolare, da parte di chi dichiarò quanto segue, in campagna elettorale:
«Il governatore Maroni mi ha lasciato un’eredità positiva. La mia amministrazione sarà in continuità con la precedente, al contrario di quanto promette Giorgio Gori che vorrebbe cambiare tutto».
La conclusione dell'intervista è da manuale nell'usurata strategia che è tipica di Fontana Attilio: esordire con toni severi e taglienti, che lasciano intendere che egli vuole rimediare alla situazione, ma nel contempo limitarsi sempre e solo alle parole ad effetto, senza mai passare ai fatti.
Infatti, la giornalista chiede: "Ma il cambio del management di Trenord?"
E Fontana fa immediatamente retromarcia: pur essendo la dirigenza di Trenord e FNM in quota leghista, pur essendo questa struttura dirigenziale la causa principale dello sfacelo del servizio ferroviario pubblico in Lombardia, ecco che Fontana rivela la propria impotenza, e delega le decisioni ad altri, come già ha fatto con Trenitalia e RFI, dichiarando che "E' una delle valutazioni che dovrà essere sottoposta dal consiglio di amministrazione".

Per ricordare agli elettori smemorati il livello di competenza, affidabilità e onestà e consapevolezza dei loro eletti nella Regione Lombardia durante gli anni in cui Trenord e FNM si sfasciavano a velocità crescente, citiamo cosa diceva l'assessore Sorte Alessandro nel 2016:
"Un recente sondaggio di Eupolis ha confermato che il 65 per cento dei lombardi apprezza, e promuove, la nostra viabilita' (su ferro e su gomma) e i mezzi di collegamento con le altre regioni. Una notizia importante, dunque, al netto delle dichiarazioni di qualche presidente di comitato un po' politicizzato".
"Mi viene il dubbio - continua Sorte - che a qualcuno, che magari a breve troveremo candidato in qualche lista, possa dar fastidio tale risultato paragonabile quasi a quello della nostra sanita' che e' da tempo riconosciuta come una vera eccellenza".
"Faccio anche notare - conclude Sorte - che i riscontri del mondo pendolare (quello vero) non solo confermano la validita' del servizio erogato, ma esprimono anche grande apprezzamento per il piano 'sicurezza sui treni' che ci apprestiamo a varare per il prossimo anno e che gia' stiamo positivamente sperimentando su alcune tratte".
Per ricordare agli elettori la qualità, competenza, chiarezza di visione e preparazione della dirigenza selezionata da Maroni Roberto per gestire il trasporto ferroviario in Lombardia, ecco un intervento di Gibelli Andrea (FNM) del 2015:
A sei mesi dalla sua nomina a presidente del gruppo Ferrovie nord Milano (gruppo che gestisce il sistema ferroviario in Lombardia e che è partecipato al 57,57% dalla Regione), Andrea Gibelli ribalta la tradizionale visione dell’utente tipo del servizio ferroviario in Lombardia che fino ad ora si è sempre pensato essere il pendolare per motivi di studio e di lavoro.
E lo fa citando alcuni dati di un sondaggio che, dopo il suo insediamento, ha fatto realizzare da una società esterna. Da questo sondaggio è emerso che il 41% degli utenti del servizio ferroviario lombardo prende il treno 2 o 3 volte alla settimana; il 27% una sola volta. Ne deriva che il 68% sono viaggiatori saltuari. «Ciò dimostra che dobbiamo andare oltre il classico archetipo del passeggero del treno ossia operaio impiegato studente. Significa che abbiamo grossi margini di sviluppo per quanto riguarda i servizi complementari».
«Nelle nostre stazioni, frequentate da migliaia di persone, al momento ci sono solo servizi di ristorazione. Troppo poco. Devono diventare dei mini hub (termine con cui si indica un aeroporto principale, ndr) con ogni genere di servizio: dal negozio di alimentare, a quello di abbigliamento fino a servizi di mobilità sostenibile come il “car sharing” di mezzi elettrici facilitati dal fatto che il 79% dei Comuni ha una stazione nel raggio di 5 km».
Tornando alla cronaca di questi giorni, è da notare la sconcertante e grottesca schizofrenia delle varie teste dell'idra rapace e affaristica nota come Lega Nord (ma senza "Nord").
Infatti, Mentre Fontana Attilio continua omertosamente a omettere che Trenord è una creatura della Lega Nord, che Maroni Roberto ne ha scelto e protetto la dirigenza (Farisè Cinzia a Trenord, Gibelli Andrea a FNM),  che Maroni Roberto ha taciuto (o peggio ancora, manco sapeva) sulla gravissima carenza di organico di Trenord, nota fin dal gennaio 2017, ecco invece che Maroni Roberto non si fa problemi a criticare bellamente l'operato di Fontana Attilio, dandogli dell'incapace

Ah, già, era solo una trovata propagandistica per ottenere voti all'incombente referendum lombardo.
Passato il referendum, ecco risultare che lo stanziamento effettivo, fino al 2019, era di soli 100 milioni.
Ma d'altra parte, chiaramente Maroni e la sua cricca già sapevano che, con 10 nuovi treni, rispetto a quelli che si guastano ogni giorno, non si risolve nulla. Ma neanche con 100 nuovi treni, se non c'è il personale necessario (perchè TRenord non è sotto organico da 5 mesi: lo è da anni).. E ancora, è inutile comprare treni a iosa, se questi treni devono essere manutenuti Trenord e FNM, aziende già dimostratesi ampiamente incapaci di manutenere i treni di vecchio modello, e del tutto impreparate a far fronte alla complessità tecnologica dei nuovi convogli.

Il problema, alla fine, non è l'incompetenza di Maroni Roberto, Sorte Alessndro, Fontana Attilio. Il problema è chi vota Maroni Roberto, Sorte Alessndro, Fontana Attilio, dopo anni di prove concrete delle loro effettive capacità e dei loro veri interessi.

Mentre i pendolari portano pazienza, come ha chiesto loro di fare Fontana Attilio, dopo essere stati sbeffeggiati per anni dagli alleati dello stesso Fontana Attilio, il disservizio ferroviario di Trenord prosegue imperterrito anche venerdì 23 giugno 2018.

#LombardiaConcreta

Sulle linee suburbane per Treviglio, Trenord cancella 5 corse: il 23079 è cancellato; il 23074 è cancellato; il 23064 è cancellato; il 23067 è cancellato; il 10656 è cancellato.

 Senza spiegazione.








#LombardiaConcreta
E ancora: i10651 è cancellatoil 23057 è cancellato a Busto Arsizio.

 Senza spiegazione.









Sulla linea per Bergamo.
Il 2627 è in ritardo di 13 minuti per ritardo del treno corrispondente.
Il 10807 è cancellato da Milano Porta Garibaldi a Milano Lambrate. Senza spiegazione.





Sulla linea ChiassoComo-Milano.

Il 25080 è cancellatoIl 25085 è cancellatoIl 25076 è cancellato.

Senza spiegazione.

Forse Fontana Attilio è un po' in ritardo per la vergogna, sentimento che avrebbe dovuto provare già da tempo, osservando come il suo partito della Lega Nord gestiva il feudo di Trenord e i propri amici  con un'arroganza e un protezionismo colluso che hanno dato i frutti che oggi stesso lui non sa come gestire, se non facendo equilibrismi linguistici per fingersi irato e nello stesso tempo giocare allo scaricabarile con chiunque gli venga comodo, e in sostanza mantenere le cose immutate da mesi.

Il fallimento di Trenord spiegato dai Comitati Pendolari


Dal nostro punto di vista, inutile dire che siamo d'accordo con la denuncia di inadeguatezza da parte di Trenord, tuttavia ci aspetteremmo qualcosa di più dal punto di vista della governance.


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Leggi anche:

Febbraio 2019: il primo dei treni nuovi annunciati in pompa magna dalla Lega Nord è arrivato. E si è guastato dopo due (2) giorni.

2020: la Lega Nord rinnova il contratto a Trenord senza gara d'appalto, e intanto progetta un treno per l'aereoporto di Orio, dichiarando che ci saranno nuovi convogli e tracce sulla tratta di Bergamo (la stessa che ora è satura se sono i pendolari a chiedere più corse)

Roberto Anelli e Paolo Grimoldi della Lega Nord: usare i treni nuovi per farsi propaganda, piazzandoli sulle linee con più utenti, così da convincerli a votare la Lega Nord alle prossime elezioni



Trenord privilegia il Malpensa Express a discapito del trasporto pendolari



La Lega Nord va d'accordissimo con Rfi quando si tratta di fare affari con appalti per nuove opere

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Perchè Trenord è così in crisi 

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 La principale causa dell’insufficiente qualità del servizio erogato da Trenord

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RFI e Trenord non danno informazioni sui disservizi che sono obbligatorie per contratto

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Fontana Attilio indagato: nelle intercettazioni, Caianiello afferma di aver pilotato la scelta dell'assessore ai trasporti con lo scopo di non infastidire FerrovieNord-Trenord

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Attilio Fontana: spunta la consulenza segreta di Ferrovie Nord all’ex socio Luca Marsico




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Sebbene l'Assessore Terzi si sia insediata solo da un tempo relativamente breve, in realtà i Comitati Pendolari (e specificatamente i Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL) denunciano da ormai più di un anno questa situazione, ad una politica che nel tempo ha cambiato alcuni volti ma non il colore politico. 

La carenza del personale dovuta ad una errata programmazione e la manutenzione deficitaria data da una inadeguata strategia operativa erano già estremamente chiari ad inizio 2017, quando ne abbiamo dato l'allarme, benché all'epoca ancora malcelati grazie ad un ricorso spasmodico allo straordinario e da fortuite condizioni esterne. Inizialmente quasi snobbati, i Comitati non sono mai stati presi in reale considerazione neppure quando, nei mesi, la situazione paventata si è andata manifestando in tutta la sua gravità fino ad arrivare alla situazione di attuale autentica crisi.



Regione Lombardia, che pur non avendo un controllo diretto degli organi societari è pur sempre titolare del Contratto di Servizio che giustifica l'esistenza stessa di Trenord, non può limitarsi a denunciare la situazione, ma ha il dovere nei confronti dei propri cittadini di intervenire pesantemente quanto prima.

Gli artefici della Caporetto ferroviaria che tutti i giorni sperimentiamo sulle nostre linee sono ancora tutti saldamente nelle proprie posizioni: non pare esserci una reale ed immediata strategia di sostituzione, non pare esserci neppure la volontà di una presa di responsabilità nei confronti del problema creato. Non appare neppure sufficiente un cambio "di facciata" di una posizione apicale, dal momento che è chiaro che tali e tante problematiche non possano derivare da una unica direttiva ma da un più ampio gruppetto di responsabili che evidentemente hanno lavorato con obiettivi diversi da quelli attesi dagli oltre 750.000 cittadini che ogni giorno scelgono il treno per i propri spostamenti pendolari o occasionali.



Occorre peraltro sfatare un ennesimo mito, che ultimamente sempre più spesso è utilizzato come "paravento": non è affatto la vetustà del materiale rotabile ad essere causa dei problemi, semmai anzi è proprio grazie alla relativa "semplicità" di una parte del parco mezzi che la situazione ad oggi non è ancora completamente collassata.



Il fatto che per ammissione stessa di Trenord ad oggi una media di 114 treni/giorno vengano soppressi principalmente per mancanza del personale di condotta o scorta treno la dice già lunga sulla primaria fonte di disagi.

Il fatto che l'azienda abbia completamente sottovalutato la manutenzione e l'adeguatezza del parco ricambi fa il resto, soprattutto considerato che il vituperato parco mezzi "vetusto" di Trenord è composto in larga parte da carrozze "Medie Distanze", "Doppio Piano" e "Piano Ribassato" che in altre regioni e con una differente strategia manutentiva non solo circolano con soddisfazione dell'utenza, ma che anzi grazie ad un recente revamping subìto sono in grado di garantire livelli di comfort assolutamente paragonabili alle nuove carrozze "Vivalto".

Non va d'altra parte dimenticato che - benché innegabilmente un veicolo nuovo sia dotato di caratteristiche imparagonabili rispetto ad uno che ha quasi 40 anni di onorato servizio sulle ruote - i treni di nuova generazione hanno anche una complessità tecnologica tale da richiedere una struttura ed una capacità manutentiva da parte dell'azienda di un ordine di grandezza superiore rispetto a quello che era richiesto fino a qualche anno fa; e considerando che Trenord non sembra essere in grado ad oggi di garantire la funzionalità di più semplici veicoli elettromeccanici ed elettropneumatici, fa a maggior ragione meditare quanto si accrescerà il divario tra livello richiesto ed effettivo quando con l'inevitabile progresso anche la complessità manutentiva crescerà vertiginosamente.



In un mondo ormai pienamente permeato dalla quarta rivoluzione industriale ,assistiamo inermi alla caduta di una azienda che non ha voluto né saputo trasformarsi e rimanere al passo con i tempi, che non ha saputo gestire il proprio ricambio generazionale né allinearsi all'aumento della complessità e del livello di servizio richiesto dalla propria Clientela.
Assistiamo ad uno squallido teatrino composto da alcuni dirigenti di vecchia generazione che hanno ormai perso ogni credibilità e che ritengono ancora di poter prendere in giro i viaggiatori mascherando i propri fallimenti dietro a continui proclami, da una politica che nonostante l'avvicendamento non ha ancora voluto prendere in mano in maniera decisiva la sempre più importante tematica dei trasporti pubblici, da una sempre più ampia moltitudine di cittadini che sono ogni giorno più insofferenti di fronte a tanta trascuratezza e malagestione del proprio sistema di mobilità pubblica e che, pur provando in tutti i modi ad interagire propositivamente e proattivamente tramite i propri Rappresentanti, continua a non trovare altro che porte chiuse in faccia e disservizi crescenti.

Le soppressioni del 21 Giugno sono la punta di un Iceberg che vede una situazione già largamente inaccettabile ed insostenibile, che grida vendetta e chiede un cambio di rotta che per una volta vada nella direzione di una vera sterzata guidata da chi ne possa realmente avere le competenze e le capacità e che non suoni come l'ennesima "sostituzione politica" che nei fatti non porta quella ventata d'aria nuova che è ormai diventata necessaria per la stessa sopravvivenza.

Leggi anche: Perchè Trenord è così in crisi

giovedì 21 giugno 2018

19-20-21 giugno 2018: la nuova frontiera di Trenord è la programmazione anticipata (e impunita) della mancata erogazione del servizio ferroviario #LombardiaConcreta


...rinvio a giudizio nei confronti di 18 persone per aver provocato il crac da 230 milioni di euro di Ferrovie Sud Est.
...in concorso con consulenti e funzionari della società e imprenditori, avrebbero dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro nell’arco di circa 10 anni falsificando bilanci ed esternalizzando servizi senza fare gare d’appalto. 
A quando un'indagine su Trenord, FNM e RFI, che palesemente e da tempo manifestano sintomi sempre più frequenti di una malagestione inspiegabile, rispetto alla quantità di denaro pubblico che entra nelle loro casse?
Possibile che le proteste dei cittadini debbano essere sistematicamente ignorate dalle istituzioni, e che le indagini abbiano luogo solo quando il disastro è ormai irreversibile e i colpevoli si sono premuniti per uscirne illesi e ricchi?

Martedì 19 giugno 2018.

#LombardiaConcreta

Treno 23050: ritardo di 15 minuti per ritardo di altri treni (quali?).

Treno 23079: cancellato. Nessuna spiegazione.
Treno 23090: cancellato. Nessuna spiegazione.

Ai passeggeri viene suggerito di attendere il treno successivo: 30 minuti dopo.

L'informazione viene erogata alle 16:20.
Il treno cancellato è previsto per le 20:43.
Trenord pianifica la mancata erogazione del servizio con quattro ore di anticipo.

Il treno 23064 è cancellato a Gallarate. L'informazione viene erogata con due ore di anticipo.
Il treno 23067 è cancellato a Milano Certosa. L'informazione viene erogata con tre ore di anticipo.

La Lega Nord, Fontana Attilio e la giunta regionale tacciono, pur essendo autori o eredi degli autori della situazione attuale di Trenord e di FNM.


#LombardiaConcreta
Treno 2074 Verona-Milano: ritardo di 16 minuti per guasto al treno.

Treno 10913 SestoSGiovanni-Brescia: cancellato per guasto al treno.

Ai passeggeri viene suggerito di attendere il treno successivo: 60 minuti dopo.

Treno 10921 MilanoGrecoPirelli-Brescia: cancellato per nessun motivo.


Con la cascata spaventosa di mancata erogazione del servizio ferroviario pubblico che funesta la Lombardia #LombardiaConcreta da mesi, Trenord si premura di precisare le colpe e le responsabilità di Rete Ferroviaria Italiana, senza rendersi conto di denunciare una malagestione identica alla propria. Entrambe le società, infatti, azzerano la manutenzione per inseguire la logica del profitto: come Trenord preferisce vendere corsi d'inglese online sul proprio sito o favolosi biglietti giornalieri per andare ai concerti, invece che rimediare al disastro dei 50 treni cancellati ogni giorno, così RFI si dedica a opere elitarie come i nuovi tratti dell'Alta Velocità o i collegamenti stradali con l'autostrada privata BreBeMi (di cui solo le perdite ricadono sull'erario della Regione Lombardia), invece che rimediare allo sfacelo di una rete ferroviaria pubblica i cui impianti si guastano a cadenza settimanale o giornaliera.

#LombardiaConcreta

Treno 25233 Rho-Chiasso: cancellato fino a Porta Garibaldi per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.

Treno 25225 Rho-Chiasso: ritardo di 14 minuti per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.

Treno 25227 Como-SGiovanni: ritardo di 20 minuti per guasto al treno in arrivo. Cancellato a Milano Porta Garibaldi.


Sulla linea Lecco-Molteno-Monza-Milano: tre treni in ritardo (o non ancora partiti), con ritardi fino a 60 minuti, a causa di un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Villasanta, di competenza di RFI.








Treno 2074 Verona-Milano Centrale: 17 minuti di ritardo.









Mercoledì 20 giugno 2018.


Treno 24110 AlbirateVermezzo-SAronno: cancellato.





Treno 10456 Cremona-MilanoCertosa: ritardo di 8 minuti alla stazione di Milano Lambrate.
La coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale è persa.









Treno 2054 Verona-MilanoCentrale: ritardo di 10 minuti alla stazione di Treviglio.








Treni 10611 e 10606 sulla linea suburbana di Novara: ritardo di 13 minuti per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.




Treno 10453 Treviglio-Cremona: ritardo di 14 minuti per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.




Alle ore 7:00, il 10631 Novara-PioltelloLimito delle 10:48 è cancellato.
Con 3 ore e 48 minuti di anticipo: sotto lo sguardo indifferente e il silenzio benevolo della giunta di Fontana Attilio (il cui partito Lega Nord ha nominato la dirigenza attuale di Trenord), l'azienda pubblica Trenord effettua una cancellazione pianificata delle corse, e quindi del servizio pubblico che dovrebbe erogare.
Eppure, lo stesso Fontana che nei suoi discorsi frusta con ferocia le inefficienze dello Stato Centrale, tace su questa palese interruzione di pubblico servizio da parte di un fornitore lautamente foraggiato col denbaro pubblico.

#LombardiaConcreta
Treno 2056 Verona-Milano Centrale: cancellato fino alla stazione di Romano per guasto al treno.

Treno 10904 Brescia-MilanoGrecoPirelli: cancellato. Senza spiegazioni.

Treno 10905 MilanoGrecoPirelli-Brescia: cancellato. Senza spiegazioni.

Treno 4897: 14 minuti di ritardo per ritardo di altri treni.


Giovedì 21 giugno 2018.
#LombardiaConcreta
 Alle ore 9:08, Trenord decide che il treno 10669 Novara-Treviglio delle 18:18 è cancellato.

Trenord programma con 9 ore di anticipo la mancata erogazione del servizio ferroviario lombardo. #LombardiaConcreta

Treno 10905 MilanoGrecoPirelli-Brescia: 23 minuti di ritardo per guasto al treno. Di competenza di Trenord e FNM.







Nel pomeriggio, alla stazione di Treviglio, un guasto degli impianti di circolazione di competenza di Rete Ferrroviaria Italiana, blocca i treni delle linee Bergamo-Treviglio-Milano, Verona-Milano, Brescia-Milano, Treviglio-Varese, Treviglio-Novara, Cremona-Milano.
Com'è possibile che RFI non sia in grado di garantire una manutenzione minima a uno snodo che determina il funzionamento di 5 linee ferroviarie  della Regione Lombardia?

Nella lista dei disservizi causati da RFI, Trenord mimetizza anche i disservizi che essa stessa eroga, con una interruzione programmata del il servizio ferroviario pubblico della Lombardia.
Il treno 10927 delle 20:52 è cancellato alle ore 15:05, con 5 ore e 45 minuti di anticipo.
Il treno 10915 delle 16:46 viene cancellato a Rovato alle ore  15:55, con più di 90 minui di anticipo.
Il treno 10926 delle 18:44 è cancellato alle ore 13:01, con 5 ore e 43 minuti di anticipo.

Persino l'Eco di Bergamo si muove, riportando non solo la messe di soppressioni sulle linee per Bergamo, ma persino i disservizi che colpiscono Treviglio.

#LombardiaConcreta

Bergamo-Treviglio. Dieci treni dei pendolari cancellati
Dieci fino ad adesso le cancellazioni previste per la giornata di oggi, giovedì 21 giugno, sulla tratta Bergamo-Treviglio, fortissimi disagi e linea in subbuglio.
Recarsi al lavoro o nei luoghi di studio di questo passo potrebbe essere un’impresa. Dalle prime segnalazioni sembrerebbe che non sia disponibile neppure il servizio sostitutivo di navette.
I seguenti treni oggi sono cancellati:
Il treno 24756 (BERGAMO 06:50 - TREVIGLIO 07:20)
Il treno 24757 (TREVIGLIO 07:38 - BERGAMO 08:08)
Il treno 24762 (BERGAMO 08:20 - TREVIGLIO 08:50)
Il treno 24763 (TREVIGLIO 09:08 - BERGAMO 09:38)
Il treno 24770 (BERGAMO 10:20 - TREVIGLIO 10:50)
Il treno 24769 (TREVIGLIO 11:08 - BERGAMO 11:38)
Il treno 24790 (BERGAMO 16:50 - TREVIGLIO 17:20)
Il treno 24791 (TREVIGLIO 17:38 - BERGAMO 18:08)
Il treno 24796 (BERGAMO 18:20 - TREVIGLIO 18:50)
Il treno 24797 (TREVIGLIO 19:08 - BERGAMO 19:38)
Si segnalano inoltre due ritardi, sulla Verona-Brescia-Treviglio-Milano e sulla Bergamo-Carnate-Milano:
Il treno 10905 (MILANO GRECO PIRELLI 07:52 - BRESCIA 09:16) viaggia con 16 minuti di ritardo a causa di un guasto al treno che si è verificato nella stazione di MILANO GRECO PIRELLI, ora risolto in seguito all’intervento del personale di bordo.
Il treno 10762 (BERGAMO 07:21 - MILANO PORTA GARIBALDI 08:31) viaggia con 12 minuti di ritardo perchè è stato necessario effettuare un incrocio con un altro treno della direttrice.
La  vergognosa situazione è talmente dilagante che neppure la giunta leghista della regione Lombardia può permettersi di ignorarla, pur essendo ormai passata la fase da campagna elettorale che aveva visto Maroni Roberto e Sorte Alessandro attivissimi sull'argomento, per poi tornare a sbeffeggiare i pendolari lombardi a elezioni viste.

A occuparsene è l'assessore erede di Sorte, e cioè Terzi Claudia, la quale però si limita ad adottare la politica di Fontana Attilio: parole apparentemente sferzanti, ma che non vanno veramente a fondo (per esempio nominando la dirigenza in quota leghista che è stata posta a capo di Trenord e di FNM , per motivi che non sembrano legati a competenza e capacità), e che restano in definitiva prive di un seguito concreto.
L’assessore regionale ai Trasporti: «Trenord inadeguata»
«Il punto di non ritorno è stato oltrepassato. Siamo al cospetto di una catena di disservizi quotidiani che investe, a vari livelli, tutte le linee lombarde. Quanto successo oggi, con decine e decine di corse cancellate in una sola giornata sulle medesime tratte, è l’ultimo caso eclatante di una lunga serie e riflette la sostanziale inadeguatezza di Trenord, incapace di assicurare un servizio che possa definirsi tale».
L’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Terzi  ha scritto a Trenord in relazione alle soppressioni in serie che si sono verificate oggi: 10 treni cancellati sulla linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, 17 sulla Lecco-Molteno-Como e 10 sulla Lecco-Molteno-Milano.
«Per quanto riguarda la Lecco-Molteno-Como e la Lecco-Molteno-Milano, le soppressioni paiono legate alla carenza di personale: nuove assunzioni sono previste nei prossimi mesi, ma evidentemente la società sta scontando una programmazione deficitaria»