lunedì 30 ottobre 2017

26-27 ottobre 2017 - Mentre continuano i disservizi di Trenord, ecco ancora condanne ad Achille Norberto (ex presidente di FNM voluto da Formigoni Roberto) per il sistema Lombardo di tangenti nell'assegnazione dei subappalti pubblici


Condanne dai 9 anni e 8 mesi a 1 anno e 2 mesi, risarcimenti milionari a società fallite e una assoluzione sono state decise per i 13 imputati processati in abbreviato e il rinvio a giudizio per altri 15 tra cui l’ex talent scout Lele Mora, il compagno di sua figlia Diana, Luca Danese, l’ex presidente di Fnm Norberto Achille (oggi condannato a 2 anni e 8 mesi in un altro processo) e l’ex funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico, Pierpaolo Tondo. Per loro il dibattimento comincerà l’11 gennaio davanti al Tribunale.
Si è concluso così, davanti al gup di Milano Maria Cristina Mannocci il procedimento, nato dall’unione di due filoni di indagine, con al centro un sistema di presunte tangenti per oliare l’assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa. Sistema messo a punto da un gruppo di imprenditori, tra cui i bergamaschi Venturino Austoni (9 anni e 8 mesi) e Pierino Zanga (7 anni e 10 mesi), e fatto di società edili che si alternavano con scadenza biennale nella aggiudicazione delle gare e che poi, dopo essere state depredate, fallivano non senza evadere il Fisco per oltre 20 milioni di euro, grazie al trucco dell’inversione contabile Iva messo in campo prima di essere dichiarate fallite. Le indagini, coordinate dalla Dda milanese, un anno fa, il 3 ottobre 2016, hanno portato a 14 arresti.
Nella mattinata di giovedì 26 ottobre 2017, si colgono i frutti dell'illuminata gestione feudale di FNM e Trenord di cui sopra, attuata e difesa dal governo regionale della Lombardia firmato prima da Formigoni Roberto e poi da Maroni Roberto, suo erede ed emulo (salvo che nella facciata in cui prende le distanze da non si sa bene cosa, dato che la sua gestione clientelare del potere è identica).
Il treno 23062 da Treviglio per Varese parte con 25 minuti di ritardo, come se non bastasse il fatto che questo suburbano, che ferma in n-mila stazioncine, viaggia così lentamente da impiegarci 20 minuti in più per giungere alla stessa destinazione dei treni regionali "convenzionali".
Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona accumula 7 minuti di ritardo soltanto per giungere alla prima fermata, quella di Milano Lambrate. Come mai? A bordo, il motivo non viene reso noto. Il personale viaggiante tace e non si fa vedere. Ma chi attende il treno alla stazione di Milano Lambrate può benissimo vedere il misterioso motivo con i propri occhi: sul binario 7, lo stesso a cui il 2077 dovrebbe arrivare, viene invece fatto passare un Frecciarossa in ritardo.

Nella giornata di venerdì 27 ottobre, il treno 2604 da Bergamo per Miilano Centrale si ferma a Milano Lambrate, accumulando 5 minuti di ritardo, per lasciar passare un treno Italo che viaggia in direzione opposta.
A metà giornata, il treno 2071 da Milano Centrale peer Verona accumula 21 minuti di ritardo solo per giungere alla stazione di Pioltello. Il treno 10914 da Brescia per Milano accumula 22 minuti di ritardo.
E questi sono i giorni in cui ai pendolari dei treni lombardi va ancora bene, rispetto ai continui disservizi, ritardi, guasti, cancellazioni, treni sovraffollati che sono all'ordine della settimana, quando non del giorno.
Che Maroni Roberto e Sorte Alessandro ignorino deliberatamente questo problema, non è una novità. Curiosamente, c'è un numero di imbecilli sostenitori del finto referendum "per l'autonomia" che inveiscono contro i tre quarti di popolazione Lombarda che ha disertato le urne, gridando alla mancata occasione di ottenere più risorse e più autonomia.
Cari i miei imbecilli afflitti da cecità irreversibile (e così vi ripago usando gli stessi termini che voi rivolgete a chi non si adegua alla vostra mediocrità campanilista e ignorante), lasciate che vi dica, anche se non capirete, che uno dei motivi per cui ho disertato le urne è proprio il terrore di affidare ulteriori risorse e margini di autonomia agli stessi amministratori leghisti che in questi quattro anni hanno gestito Trenord e FNM  (aziende a pura dirigenza leghista) in maniera autonoma, sperperandone le risorse (denaro pubblico, ma forse non volete vedere neppure questo) per produrre un servizio tanto dispendioso (guardatevi cosa costa al chilometro) quanto inefficiente, difettoso, scadente, cialtronesco, disorganizzato (lo sapete che a inizio 2017 FNM aveva esaurito le scorte dei pezzi di ricambio per i treni regionali, che si guastavano a raffica, ma vantava un ottimo bilancio in attivo?).
Se proprio volete prendervela con qualcuno, prendetevela con i vostri amministratori regionali leghisti, sempre intenti a dare un così fulgido esempio delle loro vere capacità, quando operano in autonomia.
Se proprio volete  che qualcuno voti per le vostre battaglie, provate a produrre una classe dirigente che pensi agli interessi dei cittadini coi  fatti, invece che con la propaganda che voi vi bevete come se fosse la verità, e che non sia interessata solo a riempire le proprie tasche e quelle degli imprenditori amici con il denaro pubblico (Mantovani e la sanità; le autostrade "private" fallimentari come BreBeMi i cui bilanci passivi sono ripianati con denaro pubblico da anni).
Lunedì riparleremo di questa favolosa realtà dei treni lombardi in orario.

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