martedì 31 ottobre 2017

La farsa ferroviaria del 30 ottobre, alla faccia delle affermazioni di Farisè Cinzia sui treni così in orario che Trenord può fare altro

Da Il Fatto Quotidiano, le citazioni di due blog ci mostrano la visione opposta che hanno la classe dirigente (i politici del PD) da una parte, e i cittadini lavoratori pendolari dall'altra, del servizio ferroviario italiano.

Nel blog di Scanzi, si riporta una perla dell'ennesima "quota rosa" del partito, la quale ha una conoscenza particolare delle dinamiche del servizio ferroviario italiano. Sarà vero quanto sostiene? Qualcuno ha prove in questo senso? Solo pochi giorni fa assistevo allo spettacolo di treni per pendolari messi "in buca" per lasciar passare l'Alta Velocità, ma forse nel caso degli intercity la gerarchia è invertita: se lo dice questa Fusani allo scopo di attaccare surrettiziamente le affermazioni veritiere de Il Fatto, chi siamo noi per contraddirla?

"Voi del Falso Quotidiano scrivete falsità". Mantra caro ai renziani quando devono fronteggiare verità sgradite, dimostrate e conclamate.
Esempio: Renzi ha smesso di comunicare le mete del "suo" treno perché, se lo fa, la gente si organizza e lo contesta.
I renziani: "Scrivete falsità". Gli mostri prove e screenshot. Loro: "Sì, ma voi non siete nella nostra chat del treno". E menomale che non ci siamo.
Loro però non mollano e prima o poi spunta una Fusani a caso che dice: "Il treno Pd è un Intercity che non viaggia sulle linee dell'alta velocità e quindi deve dare la precedenza alle linee locali. Pertanto è molto difficile il giorno prima essere certi sugli orari e sulle tappe".
E certo. Lo sanno tutti che gli Intercity, quando partono, sfidano la sorte e amano il brivido: "Dai, prendiamo qualche incrocio alla cazzo e come va va!". È un po' il grido di battaglia di Trenitalia.
Di verso opposto è invece questo articolo incentrato sulla (presunta) pulizia che l'integrità di Andrea Franzoso, un ex dipendente di FNM, ha attuato, denunciando senza mai arrendersi gli abusi del precedente presidente Achille Norberto.
Come sottolinea l'articolo, però, Maroni Roberto ha inviato un "amico" di nome Gibelli Andrea a sostituire Achille, e questo Gibelli ha consentito che il dipendente fedele e integerrimo venisse demansionato e isolato fino a dare le dimissioni.
Siamo davvero sicuri che FNM sia stata ripulita? A ben guardare, sembra la stessa "pulizia morale" che ha eseguito Maroni nella Lega Nord (con la sua famosa ramazza agitata sul palco) quando ha spazzato via metaforicamente la cricca di amici di Bossi Umberto: semplicemente, Maroni al posto di quei corrotti ha messo i propri famelici amici (vedi Mantovani e la sanità lombarda). Allo stesso modo, Franzoso ha ripulito il marciume dii FNM, ma qualcuno ha subito scaricato sul posto nuova sporcizia.

"A nome di tutti i piccoli azionisti che qui oggi rappresento, voglio esprimere la nostra forte riprovazione per l'incomprensibile trasferimento di Andrea Franzoso -  il funzionario che ha permesso di portare alla luce il grave scandalo delle "spese pazze" dell'ex presidente Norberto Achille, consentendo così di tutelare il patrimonio aziendale -  dal servizio Internal audit a un ruolo con ogni evidenza marginale, presso l'unità Regolamenti e normative del lavoro. Ritengo GRAVE questa decisione da parte dei vertici aziendali  e contraria agli interessi di noi azionisti: tra l'altro, la motivazione della "riorganizzazione aziendale", sostenuta dal presidente Andrea Gibelli nella sua intervista alla trasmissione Report, appare poco credibile."

Finiva così il mio intervento il 29 aprile 2016 all'assemblea degli azionisti di Ferrovie Nord Milano (Fnm).
Erano i giorni in cui le cronache avevano portato alla ribalta il gruppo Fnm per i fatti di mala gestione dell'azienda e per le incessanti proteste dei pendolari a causa dei continui disservizi. Ci si chiedeva come ricondurre le attività del gruppo Fnm, controllato da regione Lombardia, alla sua missione principale: trasportare passeggeri e merci.

Dopo oltre 600 giorni, ecco la soluzione. Due anni e otto mesi di carcere è la condanna che il gup Roberto Arnaldi ha stabilito per l'ex presidente di Ferrovie Nord Milano spa holding, Norberto Achille nel processo in abbreviato in cui l'ex dirigente era accusato di peculato e truffa. La denuncia di Andrea Franzoso, funzionario delle Fnm ha portato a questa sentenza. Andrea Gibelli è ancora al suo posto nella carica di Presidente.

Due sono le domande che mi sono posto leggendo il libro di Andrea.

1. Come può un'azienda che gestisce il danaro in questo modo funzionare bene e dare i servizi di trasporto cui è chiamata istituzionalmente e pagata abbondantemente da Regione Lombardia?

2. Quante aziende pubbliche, malamente regolate dalla politica, possono essere nella stessa situazione del gruppo Fnm, sprechi, spese pazze e inefficienza?

Cominciamo con la prima. La pessima gestione dei treni lombardi è nota  soprattutto ai pendolari che ogni giorno usano il treno.
(Non a caso, Trenord vuole delegittimare e sminuire i detti pendolari, usando "sondaggi" e "ricerche" per dimostrare che essi sono una fetta irrilevante di chi viaggia con le ferrovie
Al punto da costituire, per tutelare i loro interessi di viaggiatori seriali, una quarantina di comitati pendolari, più delle linee gestite da Trenord (controllata da Fnm). Come mai continua a persistere un divario gestionale enorme con le ferrovie del nord Europa?

La gestione monopolista dell'azienda impedisce la concorrenza, rende poco responsabili i manager e quasi impossibile la trasparenza (a parte il caso di Andrea Franzoso).

Difficile spiegare anche come mai i costi della gestione dei treni (spesa corrente) siano esorbitanti. Il costo di esercizio di un km/treno (che lascia spesso scontenti i pendolari) costa 22 euro (il doppio del vicino Piemonte o di quanto costa in Emilia Romagna).
A proposito di "riportare FNM alla sua missione principale: trasportare passeggeri e merci", vale la pena di ricordare come l'AD di Trenord, Farisè Cinzia, voglia invece usare l'azienda pubblica Trenord (e i i treni comprati dalla regione Lombardia) per vendere ai viaggiatori i servizi e i beni di aziende private. Sì, Farisè è convinta che i treni regionali lombardi viaggino puntuali, e che quindi l'azienda a controllo pubblico che li gestisce debba mettere le proprie risorse al servizio di aziende private, invece che fornire davvero quel servizio pubblico per cui è lautamente pagate. Farisè vuole quindi incarnare la nuova figura della ferroviera-piazzista, che perseguita i passeggeri (prigionieri del treno su cui si trovano, e impossibilitati a fuggire) per costringerli a comprare, comprare, comprare: è la sostanza di ciò che lei definisce "la qualità del tempo del viaggio", in quanto un passeggero non può leggere un libro, studiare o ascoltare musica, o scrivere; no, deve comprare beni e servizi, deve spendere, deve trasformarsi in consumatore permanente, perchè solo così, solo arricchendo aziende private con acquisti inutili, il passeggero sperimenta davvero un "tempo di qualità".

Sull'opinabilità di calcoli e ricerche presentati da Farisè per giustificare questa mossa (opinabilità che incredibilmente il pennivendolo di Repubblica che le regge il sacco non ha minimamente notato) parleremo nel prossimo post.
Per ora, chiediamoci dove sono i treni puntuali di cui Farisè Cinzia parla: questa "quota rosa", stile Fusano, sembra vivere in un pittoresco mondo di fantasia assai distaccato dalla realtà di quegli odiati pendolari che ella non vuole sentir nemmeno menzionare.

Nella mattinata di lunedì 30 ottobre, il treno 2094 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti.
Il treno 10456 da Cremona  per Milano Certosa ha un ritardo di 5 minuti (e fa saltare la coincidenza delle 7:49 alla stazione di Milano Lambrate per Milano Centrale).
Il treno 10458 da Cremona per Milano Porta Garibaldi ha un ritardo di 13 minuti.
Il treno 10906 da Brescia per Milano Greco arriva a Treviglio con 6 minuti di ritardo, che poi recupera, ma intanto diventa inutile per chi cerca un rimpiazzo al citato treno 10456 in ritardo.
Incredibilmente, Trenord è abilissima in qualcosa: per la precisione, nel far ritardare i treni di tutte le linee che raggiungono Treviglio, in modo che il passeggero non riesca a trovare un'alternativa al disservizio in corso.

Alla stazione di Milano Centrale, la ridda di treni in ritardo è agghiacciante, come si vede dai tre riepiloghi a fianco.

Treni in ritardo da Domodossola, da Malpensa, da Mantova, da Tirano,  da Venezia, da Verona, da Chiasso, da Ventimiglia, da Brescia. Questa è la situazione in cui versano i trasporti ferroviari in Lombardia, mentre, lo ribadisco, la stralunata Farisè Cinzia di Trenord parla di treni così puntuali che Trenord può permettersi di lavorare per accaparrarsi altre fette di mercato (invece che fornire il servizio pubblico per cui è pagata).

Dove sono Maroni Roberto e l'assessore Sorte Alessandro, davanti a queste palesi manifestazioni del divario tra i disservizi reali e la fantasia idilliaca in cui vive la dirigenza di Trenord (tutta pescata dalle fila degli amici della Lega Nord)?

Ma, per questa giornata, il peggio deve ancora venire.

E non si può certo giustificarlo dicendo che si tratta di una "giornata nera" di Trenord, perchè la definizione riguarda un evento funesto, ma raro o unico. Invece, il nostro caso di dissesto del servizio ferroviario è un evento con ricorrenza mensile, se non settimanale, e da solo basta a compensare i miseri due o tre giorni di servizio regolare rilevati nelle ultime settimane.


Nella serata, alla stazione di  Milano Centrale, il treno 2077 delle 17:27 per Verona è annunciato in partenza con 10 minuti di ritardo. Sulla stessa linea, ma dal capolinea opposto (cio Verona), il treno 2072 è in ritardo di 50 minuti, e il treno 2074 è in ritardo di 15 minuti.

E' un bruttissimo segnale: tutti (tranne Trenord, Farisè Cinzia, Sorte Alessandro e Maroni Roberto) sanno che una simile catena di ritardi significa uno scenario assai noto e già visto infinite volte: questi ritardi sono destinati ad aumentare progressivamente, mentre Trenord, FNM, RFI e le altre società del Gruppo Ferrovie Dello Stato tengono gelosamente nascosta la verità dell'effettivo ritardo del disservizio in corso, ingannando i passeggeri in attesa e continuando a diffondere previsioni ottimistiche come "treno in partenza", a cui segue un incremento progressivo del ritardo, che sale di 5 minuti ogni 10 minuti di attesa effettiva che il treno parta.

Qual è la causa del ritardo clamoroso di questa serata? Non riesco ad appurarlo: forte dei catastrofici e frequenti precedenti di disservizi con portata vergognosa che Trenord ammanisce ormai da anni, abbandono la stazione di Milano Centrale precipitosamente per prendere un treno suburbano alla stazione di Milano Repubblica.
Il giorno dopo, vengo a sentire da un passeggero che i ritardi della linea Milano-Verona sono causati da un treno guasto sulla linea. Sarà vero?
Non sono stato testimone diretto di questa informazione, ma la lista dei treni di Trenord (manutenuti da FNM) che si sono guastati negli ultimi anni, bloccando il servizio negli orari crucuali, è molto lunga. A pensarci bene, forse sono questi, i "treni puntuali" di cui parla Farisè Cinzia: sì, treni puntualmente guasti.
La linea Milano-Verona, però, è soggetta agli abusi di Trenitalia, che blocca spesso e volentieri il trasporto regionale per dare la precedenza ai treni dell'Alta Veloctità, nonostante questi servano solo un'esile fetta (la più benestante) dei viaggiatori.
Per questo, io sono ottimista riguardo alla linea suburbana su cui voglio tentare il rientro a casa: è molto più lenta, ma viaggia su tracciati a essa dedicati e non risente dei ritardi di cui sopra.
No, infatti: le linee suburbane, gestite in totale autonomia da Trenord, hanno i propri, di scandalosi ritardi, gestiti e comunicati in maniera scandalosa (da notare che Trenord è gestita in autonomia dalla regione Lombardia e da dirigenti della Lega Nord, e fornisce un servizio schifoso. E' un assaggio di che cosa significa dare maggiore autonomia alla regione Lombardia, e affidarne la gestione alla cricca leghista di Maroni. Non ci arrivate, a cogliere il parallelismo? Dovete essere elettori leghisti, e ce l'avete duro. Il comprendonio).
Infatti, a ennesima riprova del fatto ormai conclamato che Farisè Cinzia è l'ennesima miracolata dalla Lega Nord, incapace di capire ciò che sta dicendo e indottrinata a dovere da consulenti con interessi assai lontani dal fornire un servizio pubblico per la cittadinanza, ecco che il treno 23061 da Varese per Treviglio delle 7:29 è in ritardo di 9 minuti.
Tutto qui?
No, perchè ci sono le rettifiche: ritardo di 15 minuti; e ancora, ritardo di 17 minuti. Grottescamente, alle 17:40, il treno viene annunciato come "in arrivo", sebbene poi il ritardo venga aumentato (ma chi gestisce le informazioni sonore? Un parente di Farisè Cinzia?).
Stiamo parlando di  un treno che, da Milano Repubblica a Treviglio impiega 50 minuti circa, cioè 20 in più di un treno normale. Aggiungere 17 minuti di ritardo significa far buttare via ai passeggeri 40 minuti. Il treno arriva fin quasi a Treviglio con 15 minuti di ritardo, recuperandone qualcuno. Ma, alle 18:33,  una sosta senza spiegazioni, nella campagna di Treviglio, lo porta di nuovo a un ritardo di 18 minuti.
Il treno 23061 è anche saturo, alla stazione di Repubblica: i posti delle carrozze a due piani sono tutti occupati, alcuni anche da bagagli, i passeggeri stazionano nei corridoi e nei mezzanini, e muoversi da una carrozza all'altra per cercare un angolo dove sedersi è impossibile, e il viaggio promette di essere scomosamente più lungo del necessario. Se fosse qui, Farisè Cinzia ci direbbe forse che l'aria condizionata funziona (anche se è autunno inoltrato, e fa ragionevolmente freddo a quest'ora) e che possiamo approfittate del tempo che stiamo perdendo per fare la spesa online o imparare un po' di inglese. Così, per sapere se siamo leisure o commuter.
Il successivo treno (delle 17:44 a Milano Repubblica), è il 10657, che accumula 8 minuti di ritardo, perchè la rete di linee suburbane lombarde è concepita così genialmente che i ritardi si accavallano e si alimentano a vicenda, con effetto domino. Spiegazione del ritardo? Nessuna.
Per completezza, ecco i ritardi definitivi dei treni della linea Milano-Verona di questa serata: il 2074 ha un ritardo di 38 minuti (da 15 che erano); il 2072 ha un ritardo di 61 minuti (da 50 che erano); il 2077 ha un ritardo di 41 minuti (da 10 che erano).
Siccome il 2077 era il treno che avrei dovuto prendere inizialmente, posso dire che utilizzare il servizio "alternativo" del passante ferroviario mi ha fatto buttare via la stessa quantità di tempo, cioè quaranta minuti.
Si conferma quindi ciò che dicevo in precedenza: Trenord è abilissima nel far ritardare equamente i treni di tutte le linee che raggiungono Treviglio, in modo che il passeggero non riesca a trovare un'alternativa al disservizio in corso.
Tutto ciò accade mentre Farisè Cinzia, la piazzista-ferroviera, pensa a vendere i corsi d'inglese ai passeggeri esausti, che dopo una giornata di lavoro devono patire ore di viaggio scomodo per una tratta che richiede 30 minuti, e sicuramente sono ansiosi di buttare denaro per comprare le sue stronzate.

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