Lunedì 7 gennaio 2019.
Treno 2077 Milano Centrale - Verona delle 17:25.
Convoglio di modello Vivalto, restaurato, e fornito da Trenitalia.
Ci sono SOLO 5 CARROZZE. Per un treno che collega Milano a Verona in una fascia oraria di punta, Trenord eroga cinque carrozze invece che sei.
Alle 17:20, il treno è saturo, con passeggeri che affollano i corridoietti interni, e i vestiboli di accesso.
Tra i passeggeri ci sono lavoratori pendolari, vacanzieri, turisti, migranti.
Tanti di questi ulitimi si portano appresso bagagli enormi di ogni forma.
Ma non c'è spazio per i bagagli, su un Vivalto. NON è un modello adatto a tratte interregionali.
NON LO E'.
TRENORD, POSSIBILE CHE NON LO CAPISCI?
FONTANA ATTILIIO, MA LO VEDI COSA FA TRENORD? A cosa è servito, veramente, concederle di trasformare certe tratte in servizio con autobus, e imporre a Trenitalia di fornire treni su treni? Perchè il risultato di tutti questi interventi è la stessa malagestione di sempre?
Intanto, sul 2077 saturo, i passeggeri si scannano per i posti.
Una donna obesa aggredisce verbalmente un meridionale (che fino al momento prima aveva preso a male parole il proprio padre, anziano e un po' rintronato e a sua volta polemico), perchè costui occupa due sedili con una colossale valigia che non trova spazio nè nella cappelliera nè sotto i sedili nè tra gli schienali dei sedili sel secondo piano della carrozza.
Il meridionale ribatte con definizioni sarcastiche, quando la donna gli impone di mettere la valigia nel corridoio.
I passeggeri in piedi nel corridoio protestano, perchè così la valigia toglierà lo spazio anche a loro.
Qualcuno ha visto un capotreno, in mezzo a questa confusione?
No, anche perchè c'è troppa gente stipata a bordo per poter raggiungere il capotreno nella vettura di testa.
Fontana Attilio, Trenord, Marco Piuri: anche questa è opera vostra.
Ecco gli hashtag per ricordare i bei momenti trascorsi col servizio ferroviario pubblico convenzionale della Regione Lombardia: #communitydeltreno, #LombardiaConcreta #Discoverytrain, #InLombardia, #Trenord, #UnGiornoDaPendolare #TG3
Intanto sui mezzi di informazione:
La Bergamasca si è aggiudicata la maglia nera per i ritardi accumulati dalla linee ferroviarie lombarde nel 2018. Come risulta dai dati di Trenord, sono sette le tratte che attraversano la terra orobica a cui l’anno scorso la società ferroviaria ha dovuto assegnare il bonus mensile, risarcendo ai relativi pendolari il 30% dell’abbonamento.
E nessuno si ricorda mai di specificare che i dati raccolti da Trenord non sono soggetti a nessuna verifica da parte di un ente super partes: la coalizione della giunta regionale lombarda di Formigoni e Lega Nord che creò l'azienda Trenord, si rese conto che Regione Lombardia avrebbe sia posseduto TRenord al 50% (più amministratore delegato) sia svolto il ruolo di controllore (garante del trasporto ferroviario); non potendo quindi certificare la qualità del servizio erogato da se stessa senza incappare in un conflitto di interessi, la Lega Nord e Formigoni ebbero la geniale idea di conferire a Trenord la facoltà di auto-certificare la qualità del proprio servizio.
In parole povere: da anni i comitati pendolari rilevano che Trenord comunica dati sulla qualità del servizio che non corrispondono agli effettivi disservizi, ma la Regione Lombardia ignora i comitati pendolari, e presta fede ai soli comunicati autocertificati di Trenord.
Quindi, se Trenord stessa ha dovuto ammettere lo sfacelo del 2018, allora riuscite a immaginare la vera entità del disastro delle ferrovie lombarde?
E nessuno si ricorda mai di specificare che i dati raccolti da Trenord non sono soggetti a nessuna verifica da parte di un ente super partes: la coalizione della giunta regionale lombarda di Formigoni e Lega Nord che creò l'azienda Trenord, si rese conto che Regione Lombardia avrebbe sia posseduto TRenord al 50% (più amministratore delegato) sia svolto il ruolo di controllore (garante del trasporto ferroviario); non potendo quindi certificare la qualità del servizio erogato da se stessa senza incappare in un conflitto di interessi, la Lega Nord e Formigoni ebbero la geniale idea di conferire a Trenord la facoltà di auto-certificare la qualità del proprio servizio.
In parole povere: da anni i comitati pendolari rilevano che Trenord comunica dati sulla qualità del servizio che non corrispondono agli effettivi disservizi, ma la Regione Lombardia ignora i comitati pendolari, e presta fede ai soli comunicati autocertificati di Trenord.
Quindi, se Trenord stessa ha dovuto ammettere lo sfacelo del 2018, allora riuscite a immaginare la vera entità del disastro delle ferrovie lombarde?
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