Il treno delle 7:23 da Treviglio per Milano Certosa (10456) riserva anche sorprese non imputabili a Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato.
Prendiamo una carrozza a caso, il giorno 14 Ottobre 2015. E' una "bella" carrozza, senza finestrini guasti, con riscaldamento regolato con criterio. E' silenziosa, sebbene sia piena, e si sta bene: sono le 7:23, e i passeggeri pensano a studiare, leggere, ascoltare musica, parlare sottovoce, magari sonnecchiare dopo essersi alzati a orari orribili o aver passato la notte in bianco.
Si può essere esausti, ma c'è il silenzio del rispetto nei confronti degli altri.
Questo finchè una "signora" decide di fare un "numero" con le sue amiche, cominciando a conversare a squarciagola, e sbandierando con voce stentorea i fati suoi, per il piacere di tutti i passeggeri.
Fosse solo questo, pazienza. Di gente civile e civilizzata, è pieno il mondo: una persona educata in più non può fare la differenza.
Ma la signora ci allieta orgogliosamente con un umorismo tutto suo: per esempio, racconta di un evento mondano in cui ha incontrato un gruppo di invalidi in cui "quello più in gamba era in carrozzella", e ride sgangheratamente rievocando come lei abbia detto a un'amica: "stella mia, andiamo da un'altra parte, perchè qui..."
Dagli invalidi inopportuni, questa Florence Nightingale Padana si sposta alla figlia autistica di una sua conoscente, anch'ella oggetto di grasse risate.
La signora conclude spiegando di "non essere proprio portata per aiutare le persone sfigate".
Complimenti alla signora, è davvero il caso di vantarsene, e di elargire a tutti queste perle del suo stile di vita, anche a quelli che non interessa.
Magari quella signora si offenderebbe, leggendo queste righe. Magari le darebbe fastidio questa invasione della sua privacy. Anche a me sarebbe piaciuto che la sua soave voce da lavandaia arrochita non avesse invaso la mia privacy, su quella carrozza.
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