Martedì 10 Novembre 2015, il 10456 delle 7:23 arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo.
Si accavallerebbe al 2086 delle 7:33, ma quest'ultimo ha un ritardo di 5 minuti.
A Milano Lambrate, il 2122 delle 7:54 ha un ritardo di 5 minuti, e arriva al Binario 10, uno dei cui schermi sul marciapiedi è spento.
Al ritorno, il 2105 delle 7:25 da Milano Centrale parte in orario, ma si ferma a Milano Lambrate così a lungo da arrivare a Treviglio con un ritardo di 10 minuti. Il disagio è al massimo, con tutti i posti a sedere e in piedi sono occupati. Nessuna spiegazione sul ritardo, niente personale viaggiante in circolazione.
Mercoledì 11, il 10456 arriva in orario a Treviglio, ma ha una carrozza chiusa, e molti passeggeri viaggiano in piedi senza motivo.
Il 2086 ha 5 minuti di ritardo, che poi diventano 10 minuti. Quando finalmente arriva a Treviglio, si riempie di studenti e lavoratori che devono viaggiare stipati come bestie.
Il 10456 arriva a Milano Lambrate in ritardo di qualche minuto, ma anche il 2160 delle 7:47 arriva in ritardo a Lambrate, cumulando 8 minuti e aggiungendone altri a causa di una interminabile sosta prima di entrare in Milano Centrale. Nessuna comunicazione viene fornita in merito, e il personale viaggiante non si fa vedere.
Nel frattempo, Ferrovie dello Stato si dedicava ai necrologi sui giornali.
Come riporta l'articolo de "Il Fatto Quotidiano":
Michele Mario Elia, amministratore Ferrovie, e Marcello Messori, presidente, vivono come separati in casa.
Ma per rendere omaggio all'ex dirigente dell'azienda Maurizio Basile hanno fatto pubblicare un annuncio congiunto su Corriere e Repubblica.
Peccato che il "morto" in questione si sia dovuto attaccare al telefono per tranquillizzare parenti e amici.
Forse Ferrovie dello Stato potrebbe pubblicare anche un necrologo sul servizio ferroviario pubblico, che nessuno ormai vede più da tempo.
L'articolo dice anche:
L’ufficio stampa e comunicazione delle Fs, da cui in genere passano pratiche di quel tipo, si limita a riconoscere il clamoroso errore.
Quindi Ferrovie dello Stato paga un ufficio stampa, il cui personale vaglia gli articoli di giornali e internet. Perchè questo personale non legge anche i blog dei pendolari sdegnati e non riferisce a chi di dovere?
Forse, a Ferrovie dello Stato non interessa avere riscontro effettivo della qualità del proprio disservizio. Volevo dire: offerta commerciale. FS preferisce vivere di comunicati stampa e dichiarazioni radicalmente estranei alla realtà.
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