domenica 4 novembre 2018

2 novembre 2018: RFI non sa prevenire i guasti agli impianti di circolazione, ma intanto riempie le sale d'attesa di schermi tv con cui assordarti con pubblicità a tutto volume, mentre attendi i treni in ritardo di 30 minuti a causa di RFI

Venerdì 2 novembre 2018: andare da Treviglio a Milano nella fascia oraria dei pendolari è come sempre un'impresa.
Forse perchè la dirigenza di Trenord, azienda astutamente creata dalla Lega Nord e dai suoi alleati dotandola inspiegabilmente dell'insensata facoltà di autocertificare la qualità del proprio servizio, non ha idea di cosa significhi alzarsi a un'ora antelucana per prendere un treno che ci impiega molto più del dovuto a portarti a destinazione, e dover comunque consumare ogni giorno un'ora di permesso perchè quel treno è anche in ritardo o cancellato.

Treno 10456 delle 7:23: ritardo di 10 minuti a Treviglio, e di 9 minuti alla stazione di Milano Lambrate. Senza spiegazioni.







Treno 10906 delle 7:27: ritardo di 11 minuti alla stazione di Milano Lambrate. Senza spiegazioni.
 







Treno 2090 delle 7:32: ritardo di 11 minuti. Senza spiegazioni.


 Treno 20408: cancellato.









Ma non basta.
Il pendolare deve alzarsi a un'ora antelucana, affrontare il pesante traffico stradale e faticare per arrivare alla stazione ferroviaria. Lì deve subire l'umiliazione di dover buttare via 10 o 15 minuti, nell'attesa di treni in ritardo, in un ambiente freddo e scomodo.
E cosa fa il pendolare?
Si sposta nella sala di attesa, dove RFI lo accoglie  con un ambiente caoticamente infernale, che sembra concepito da un branco di mentecatti privi dell'udito, della favella e dell'intelletto stesso.  
Infatti, la sala d'attesa della stazione di Treviglio, gestita da GrandiStazioni per conto di RFI (che gliel'ha affidata), è un luogo non solo con un ridottissimo numero di posti a sedere, ma è anche e soprattutto un luogo demenzialmente assordante, dove il passeggero dei treni in ritardo viene bombardato da un'assordante e continua cacofonia che rimbomba da ogni direzione, grazie ai due schermi televisivi installati a ridottissima distanza, che vomitano filmati pubblicitari senza sosta, sparando un doppio sonoro di voci e di musica nella sala d'attesa, la cui acustica genera un rimbombo interminabile. Un rimbombo che si propaga all'adiacente biglietteria, dove il passeggero deve urlare per farsi sentire dal bigliettaio (dato che i microfoni sono quasi sempre guasti), e fatica ad udire la risposta del bigliettaio stesso, che dietro il suo vetro protettivo non sembra molto consapevole del frastuono micidiale che invade la biglietteria.

RFI e GrandiStazioni se ne sono infischiate della prima protesta. Eccone un'altra in cui si fa loro notare la deficienza della gestione della stazione di Treviglio, sottolineando che nella stazione di Milano Centrale non avviene mai che l'audio pubblicitario si sovrapponga a quello degli annunci ferroviari. Riusciranno a capire? E, in alternativa, a chi si può rivolgere un cittadino per far valere il buon senso contro un'azienda pubblica che abusa del proprio potere e non svolge il ruolo di servizio pubblico a cui è chiamata e per cui è pagata?
Il volume dell'audio dello schermo televisivo che trasmette pubblicità a getto continuo nella sala d'attesa, come quello del suo corrispondente sulle scale d'accesso al sottopasso, è costantemente assordante. In sala d'attesa, il frastuono pubblicitario rende impossibile la permanenza di chi deve attendere treni sistematicamente in ritardo. Il frastuono pubblicitario raggiunge anche la biglietteria, dove il passeggero è costretto URLARE PER FARSI SENTIRE DAL BIGLIETTAIO (così, in maiuscolo). Il volume dell'audio copre sistematicamente gli annunci informativi sonori sui treni in arrivo. Confronto con la stazione di Milano Centrale: lì gli audio pubblicitari vengono zittiti quando viene diffuso un annuncio informativo. Sottolineo "zittiti" e non semplicemente "regolati". Grazie.




Per concludere la lista degli esempi di malagestione delle strutture ferroviarie italiane: il sito trenord.it riporta un'abbondanza ritardi dei treni di Trenord, guasti dei treni di Trenord, guasti degli impianti di circolazione di RFI sulle linee Verona-Brescia-Milano e Cremona-Treviglio-Milano.
Però non nomina i già citati 10456, 10906 e 2090, nonostante rientrino nella stessa fascia oraria: evidentemente il loro disservizio non è degno di essere reso noto ai passeggeri.

10908. Cancellato da Treviglio (nel senso che ritorna alla stazione di Treviglio) per un guasto agli impianti di circolazione tra Treviglio e Melzo. Ritardo di 30 minuti.

2055: ritardo di 14 minuti per ritardo di altri treni.

4897cancellato per guasto al treno.





10459: cancellato per guasto al treno.

10466: cancellato per guasto al treno.




10457ritardo di 20 minuti per ritardo di altri treni dovuto a un guasto agli impianti di circolazione di competenza di RFI.

10464ritardo di 29 minuti per ritardo di altri treni dovuto a un guasto agli impianti di circolazione di competenza di RFI.

10458ritardo di 30 minuti per un guasto agli impianti di circolazione di competenza di RFI.

10462ritardo di 29 minuti per ritardo di altri treni dovuto a un guasto a un passaggio a livello di competenza di RFI.

10455ritardo di 15 minuti per ritardo di altri treni.


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