sabato 10 novembre 2018

Trenord decide unilateralmente la riduzione del servizio: Regione Lombardia della Lega Nord tace e obbedisce al suo vero padrone

Fontana Attilio, il pupazzo impotente, comandato a bacchetta dall'azienda pubblica Trenord, sul cui operato la Regione Lombardia (in mano a una giunta della Lega Nord) dovrebbe vigilare per garantire la qualità del servizio?
Fontana Attilio, burattino nelle mani del consiglio di amministrazione di Trenord e di una dirigenza che viene comunque da anni di selezione degli scarti della Lega Nord, operata da FNM, cioè un'altra azienda pubblica diretta da un ex politico leghista?
Fontana Attilio, produttore di sinistre minacce tradottesi tutte in aria fritta? O meglio, aria inquinata da altri autobus da mettere su altre strade ingorgate, mentre si procede ad asfaltare dove non serve in nome del profitto dei privati?
#LombardiaConcreta è #LombardiaInquinata

Dura presa di posizione di Assoutenti e UTP-Utenti Trasporto Pubblico sul "taglio" delle corse deciso dalla società ferroviaria, rispetto al contratto di servizio stabilito con la Regione. «Preoccupante il silenzio di Palazzo Lombardia»
“Trenord decide unilateralmente la riduzione del servizio”
Le riduzioni di corse decise da Trenord sono «una violazione del contratto di servizio» e stanno ridisegnando l’offerta ferroviaria prendendo il ruolo che dovrebbe essere prerogativa di Regione Lombardia. È la dura presa di posizione di Assoutenti e UTP-Utenti Trasporto Pubblico, sulla crisi del trasporto ferroviario in Lombardia («peraltro mai sancita»). 
«Regione Lombardia, con un progetto partito ormai vent’anni fa, ha costruito un sistema ferroviario regionale ben progettato, orientato alla crescita, che rappresenta un unicum nel panorama nazionale e di cui cittadini lombardi dovrebbero andare orgogliosi» premettono. 
«La gestione di questo immenso valore per il territorio e per il sistema Lombardia non è però stata all’altezza, soprattutto negli ultimi anni che hanno visto una gestione di Trenord orientata a obiettivi estranei alla qualità e alla crescita del Trasporto Pubblico sacrificando, come denunciamo inascoltati da anni, i principali asset aziendali che sono il personale e il materiale rotabile, insufficiente il primo e colpevolmente ridotto in uno stato pietoso il secondo. Anno dopo anno, accompagnati da trionfali annunci di Trenord sull’ottimo stato di salute dell’azienda, siamo giunti ad una realtà che non si è potuta più nascondere di un servizio precipitato a livelli nemmeno lontanamente dignitosi e ad un rottame di azienda che non riesce più a fare circolare i treni di un contratto di servizio che essa stessa ha sottoscritto e per cui è puntualmente pagata».
Dopo un anno particolarmente complicato, la nomina del nuovo Ad Marco Piuri ha aperto una nuova fase, non priva di nuove polemiche.  «Il nuovo AD a circa un mese dalla nomina si è tuttavia prodotto in affermazioni che smentiscono vent’anni di politica regionale dei trasporti, politica in coerenza col lavoro delle Agenzie, in particolare dell’Agenzia Milano-Monza-Lodi-Pavia col suo Piano di Bacino integrato col ferro e soprattutto in coerenza con la stessa legge regionale sui trasporti».
A fronte di questo giudizio duro su Trenord e delle ultime novità, Utp definisce però «preoccupante» anche «il silenzio di Regione Lombardia rispetto a questo ribaltamento di indirizzi e di ruoli» e il « tono di sfida» di Trenord.
Motivo? Le riduzioni del servizio decise unilateralmente, su diverse linee secondarie come la Luino-Gallarate, la Cremona-Mantova, la Seregno-Carnate in Brianza, ma anche in Franciacorta, nell’Oltrepo Pavese. Linee servite dalle vecchie ALe582 (ne parlavamo qui): «Ora, un intervento di manutenzione straordinaria è un’operazione che va decisa e organizzata settimane prima della messa in atto mentre l’avviso al pubblico, e alla stessa Regione titolare dei servizi ferroviari, è stato dato il giorno prima della fermata delle linee. Fermata che, per dovere di cronaca, dalla durata inizialmente annunciata di una settimana viene poi prorogata “almeno” fino alla data dell’entrata in vigore dell’orario invernale, a metà Dicembre».
Per Utp è una mossa che rappresenta «violazione palese di diversi articoli del Contratto di Servizio (Articoli 5, 5.7, 21, 25) ma soprattutto si configura come volontà di porsi come chi decide cosa, come e quando fare senza risponderne a nessuno, nemmeno al proprio cliente e datore di lavoro».
Da un comunicato del sindacato OR.S.A. Ferrovie a Trenord, emerge quello che già da tempo era palese.
Premessa: quando il TGR chiese a Fontana Attilio se la dirigenza di Trenord (la stessa le cui politiche aziendali hanno condotto allo sfacelo attuale) sarebbe stata rinnovata, Fontana s'è affrettato a precisare la propria impotenza politica e amministrativa, dichiarando che sarebbe stato il consiglio di amministrazione a deciderlo.
Davvero. Fontana, capo della giunta della Lega Nord in Regione Lombardia, cioè la regione che controlla l'azienda FNM, diretta dal politico leghista Gibelli Andrea, la quale determina la dirigenza di Trenord, si dichiarava incapace di intervenire sulla dirigenza di Trenord.
Come si vede dall'articolo precedente, la Lega Nord di Fontana balla davvero al ritmo voluto dalla dirigenza di Trenord, e il sindacato lo dimostra a sua volta, facendo ulteriore luce sul comportamento  sciagurato dell'intoccabile dirigenza di Trenord. Gente come Terzi Laura e Fontana Attilio avranno mai la dignità e il coraggio di spiegarci perchè sono così impotenti e incapaci, e magari di dimettersi per manifesta inadeguatezza?


Nessun commento:

Posta un commento