martedì 6 novembre 2018

6 novembre 2018: davanti allo sfacelo di Trenord, la soluzione del nuovo amministratore delegato di Trenord è ridurre il numero dei treni erogati

La devastazione dei boschi del nord, come vistoa Belluno ma anche nelle valli bergamasche, E' l'ennesima prova dell'accelerazione dello sconvolgimento climatico che è in corso da anni, e che gli ambientalisti avevano previsto con decenni di anticipo, salvo essere zittiti da una propaganda denigratioria che era alimentata dagli interessi economici di gente avida, cinica e irresponsabile che però deteneva le leve del potere economico e non desiderava rinunciare alla propria ricchezza.

Sono quegli stessi interessi economici che spingono il nuovo amministratore delegato di Trenord, Piuti Marco, ad affermare che Trenord eroga troppi treni?
Com'è possibile che, in un Nord Italia massacrato da un maltempo tropicale, ci sia ancora qualcuno così idiota da voler intensificare il traffico su ruota, con conseguente aumento dell'inquinamento e del riscaldamento globale, cioè i due ovvi fattori che hanno scatenato il cambiamento climatico dell'epoca attuale, nota come "antropocene"?
Com'è possibile che la giunta della Lega Nord, insediatasi nella Regione Lombardia, dopo le tante parole minacciose di Fontana Attilio (rivelatesi vuote chiacchiere) si sia dimostrata così incapace di affrontare il clamoroso problema di Trenord, un'azienda a capitale completamente pubblico creata dalla stessa Lega Nord, e che non solo non sta erogando il servizio pubblico per cui viene pagata, ma progetta di ridurlo ulteriormente?



È bastata una frase per mandare nel panico migliaia di pendolari lombardi. L'ad di Trenord Marco Piuri ha affermato che i treni "Bisogna farli dove servono".

"Il treno è un mezzo rigido, ingombrante e costoso: va fatto dove serve" ha detto Piuri. Tradotto: i treni hanno senso dove ci sono tanti passeggeri, altrimenti è meglio affidare la mobilità locale al servizio bus.

I diversi comitati dei pendolari sparsi per la Lombardia fanno quadrato e bollano la possibilità di avere meno treni in servizio come "inaccettabile" e si preparano a "lottare" per il mantenimento dello status quo. La coperta, come spesso capita in questi casi, appare troppo corta ed è evidente che il rischio concreto di qualche taglio nei prossimi mesi è molto elevato.

Qualcuno punta il dito anche sulla Regione Lombardia, considerata poco attenta al controllo del sistema di mobilità nonostante sia affidataria dei servizi ferroviari.

Le dichiarazioni dell'amministratore delegato Trenord arrivano in un momento non facile per l'azienda, alle prese con i ritardi di Trenitalia nel fornire nuovo materiale e soppressione di servizi a basso traffico (ad esempio, la Carnate-Seregno).
Piuri, nominato appena a settembre 2018, non si è lasciato intimidire e lo ha detto chiaro e tondo: "Facciamo (noi, Trenord) troppi treni".
I pendolari e i viaggiatori, insomma, sono stati avvisati.
#Lombardiaconcreta è #Lombardiainquinata

In arrivo il taglio alle corse con l’entrata in vigore dell’orario invernale? I pendolari lombardi chiedono un incontro urgente e la convocazione di una Conferenza regionale sul trasporto pubblico locale. “Eventualità inaccettabile” dicono.

I pendolari lombardi chiedono un incontro urgente e la convocazione di una Conferenza regionale sul trasporto pubblico locale dopo il ventilato taglio alle corse con l’entrata in vigore dell’orario invernale. È l’oggetto di una lettera inviata lunedì dai rappresentanti dei viaggiatori alle istituzioni: all’assessore Terzi, al presidente della Regione Fontana, al consiglio regionale. In una giornata di inizio settimana in cui sui social [network] fin dalla mattina non sono mancate le segnalazioni di ritardi e cancellazioni sulle linee S9/S11.

“Pesanti tagli alle corse quale conseguenza delle modalità inadeguate con le quali si sono sinora affrontati sia la normale amministrazione sia i problemi e le criticità del trasporto ferroviario in Lombardia”, si legge.

Una eventualità considerata “inaccettabile” e la richiesta di coinvolgimento dei rappresentanti degli Utenti e dei Viaggiatori prima che si proceda alla eventuale modifica della programmazione degli orari del servizio ferroviario.

“I pesantissimi disagi subiti in questi ultimi mesi da parte dei pendolari, già denunciati dai loro Rappresentanti da oltre un anno, sono a nostro avviso in massima parte dovuti ad una incapacità gestionale da parte dei gestori di servizi ed infrastrutture, e nulla devono invece a fattori esterni (il caldo d’estate, il freddo d’inverno, il maltempo, …), i cui effetti vengono comunque affrontati con assoluta mancanza di piani operativi per affrontare le emergenze. Da troppo tempo sono infatti noti i problemi e le criticità dovute alla scarsa manutenzione, all’inadeguatezza degli impianti e delle infrastrutture, alla carente ed inadeguata politica di gestione del personale e, non da ultimo, alla mancanza di programmazione nonché ai ritardi negli interventi di aggiornamento tecnologico e funzionale di binari, scambi e materiale rotabile. Oltre alle società ferroviarie, grande è la responsabilità anche di Regione Lombardia, Ente preposto alla regolazione e controllo del sistema in quanto affidatario dei servizi ferroviari mediante il Contratto di Servizio, nonché proprietario del pacchetto di maggioranza di Trenord”.

E poi: “Poiché i tagli che si vanno prospettando sono da considerarsi di rilevanza regionale e con un significativo impatto sul settore del trasporto pubblico locale sotto il profilo finanziario e operativo, Le chiediamo, ai sensi dell’art. 9 della L.R. 6/2012, di convocare urgentemente e nel più breve tempo possibile la Conferenza del Trasporto Pubblico Locale, al fine di esaminare con trasparenza la reale situazione del sistema ferroviario lombardo e presentare un programma operativo che, in tempi rapidi e verificabili, consenta di superare ed in modo strutturale l’attuale emergenza”.

#LOMBARDIACONCRETA

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